View Full Version : Strumentalizzazioni...
ConteZero
26-11-2008, 07:36
Oggi, 25 novembre, Eluana compie 38 anni e li festeggia nella stessa clinica Beato Talamoni dove è nata nel 1970 e dove ha trascorso gli ultimi 14 anni, dopo l’incidente stradale di cui è rimasta vittima il 18 gennaio 1992. A festeggiarla ci saranno solo le suore misericordine che in questi anni hanno rappresentato la sua famiglia. Il padre, Beppino Englaro, sarà probabilmente in giro per l’Italia a cercare qualche struttura sanitaria che voglia accettare il trasferimento di Eluana per poi staccare il sondino
Movimento per la vita,
comunicato del 25.11.2008
Ma dove sono gli UBoot quando servono?
Ma "il silenzio è d'oro" non esiste più? :muro:
AlexGatti
26-11-2008, 11:56
qualcuno mi spiega che hanno da festeggiare le suore misericordine??
Dream_River
26-11-2008, 12:12
Ma come, non vorreste anche voi festeggiare il compleanno di una cosa bella ragazza (le foto sui giornali non possono mentire!)? Insomma, bisogna ringraziare che sia arrivata e quest'età (Che poi ne abbia passati quasi la metà in come, è solo un dettaglio)
Magari qualche suora si sarà pure proposta di spegnere la candeline sulla torta al posto suo
Ah, meno male che ci sono i pinguini del clero a difenderla dalla sua volontà:O
(Per i meno perspicaci, tutto il post e sarcastico)
Window Vista
26-11-2008, 12:17
In quelle condizioni quella nn è vita....:mad: ;)
EarendilSI
26-11-2008, 13:21
Indecente battaglia su un corpo
Trovo indecente la battaglia intorno al corpo di Eluana. Anzi: lo spettacolo dei fan che tifano per la sua morte mi inorridisce. Non mi piace chi utilizza la vita spenta di una giovane donna per sostenere le tesi pro eutanasia. Penso che imbastire una campagna politica per il diritto alla «buona morte » servendosi del dolore e della disperazione della famiglia Englaro sia un esempio di cinismo che mette i brividi. Lo stesso sentimento lo provai alla vigilia di Natale di due anni fa, quando una pattuglia radicale specializzata in manifestazioni di disubbidienza civile accompagnò la fine di Piergiorgio Welby, un pittore che una malattia terribile aveva privato di ogni funzione, riducendolo immobile in un letto. Gli esponenti della Rosa nel pugno nei cinquant’anni della loro storia ci avevano abituati alle ribellioni pacifiche in caserma, agli aborti con comunicato stampa e perfino alla distribuzione di spinelli in piazza. Si trattava di pugni nello stomaco, per l’opinione pubblica, che dovevano spingere un Parlamento pigro e indeciso a intervenire su materie complesse. Che si fosse d’accordo o no con quelle provocazioni, non si può non riconoscere che i radicali, mettendosi in gioco anche dal punto di vista penale, costrinsero l’Italia a discutere. Ma quando i seguaci di Marco Pannella annunciarono la morte di Welby con toni quasi trionfalistici, la mia reazione fu di profonda tristezza. Un uomo e la sua disperazione erano stati usati in nome di una campagna politica. Può darsi che l’obiettivo della sfida fosse alto o civile, come piace dire agli esponenti della Rosa nel pugno, ma strumentalizzare una morte non può essere giustificato da alcun fine. A onor del vero, mi fa paura anche la battaglia senza tentennamenti di chi difende vite che si sono spente da molti anni. Neppure tra i sostenitori dell’esistenza a oltranza trovo molto rispetto per il dolore di un padre la cui figlia non c’è più anche se giace in un letto. Come per i tifosi dell’eutanasia, anche i fan della vita senza limiti mi fanno tremare, insensibili come sono di fronte all’angoscia delle famiglie che hanno perduto i loro cari. Perché non c’è ombra di dubbio che, anche se continuano a rimanere attaccati a una macchina che li fa respirare, quei parenti sono persi per sempre. Lo so che di mezzo c’è un problema etico grande come l’universo. Che in discussione c’è il concetto stesso di vita o di morte e che non si può liquidare la fine di un essere umano come una faccenda burocratica. Già lo Stato ci prende per mano e ci assilla fino alla morte: se poi gli deleghiamo anche quella, ci aiuterà a raggiungerla più in fretta, previa compilazione di un modulo. Capisco anche quanto sia difficile fissare la modica quantità di vita che dà diritto ad accedere all’assistenza per andare all’aldilà. Ma, pur sapendo e comprendendo tutto ciò, penso che se mi trovassi imprigionato in un corpo che non mi risponde più, senza poter parlare e senza poter vedere, senza poter ascoltare la voce della mia famiglia, anch’io vorrei andarmene. Però in silenzio, senza politici, giudici, medici o vescovi che decidano per me, senza articoli sui giornali, soprattutto senza diventare, mio malgrado, il simbolo di una battaglia di disubbidienza civile. Purtroppo, temo che avrei bisogno almeno di un’altra vita prima di vedere intorno a me questo rispetto. Oppure di un altro Parlamento.
Maurizio Belpietro
http://blog.panorama.it/opinioni/2008/11/21/belpietro-indecente-battaglia-su-un-corpo/
Dream_River
26-11-2008, 13:27
http://blog.panorama.it/opinioni/2008/11/21/belpietro-indecente-battaglia-su-un-corpo/
l'articolo è molto bello è condivisibile
Purtroppo bisogna anche tener conto che se oggi ci sono così tanti casi strumentalizzati da una parte e dall'altra, e perchè c'è la necessità di colmare un vuoto legislativo che viene mantenuto da troppi anni.
Queste strumentalizzazione penso si possano definire il sintomo di una male e/o una deficienza legislativa
dantes76
26-11-2008, 13:28
qualcuno mi spiega che hanno da festeggiare le suore misericordine??
la chiesa[ fede] ci sguazza nel dolore, nella sofferenza, nella fame, nel caos... sguazza nelle nascite incontrollate,sguazza dove non c'e una politica forte, adesso immagina un mondo senza malattie, senza dolore, senza morte, hai immaginato un mondo in cui la fede e' inutile...
Lasciatela vivere n anni in pace in un letto con un sondino perdiana!!!
ConteZero
26-11-2008, 13:31
http://blog.panorama.it/opinioni/2008/11/21/belpietro-indecente-battaglia-su-un-corpo/
Tutto molto toccante.
Ma non c'è una parola contro i fan dell'altra parte, quelli di MPV che si rallegrano per i festeggiamenti al capezzale di un guscio vuoto.
Gli stessi dé "sulla vita non si vota" prima, e che ora invece vorrebbero leggi e leggine proprio "sulla vita".
Insomma, è il classico pippone "super partes" che guarda solo da una parte.
Per il resto sul finale mi sembra più che altro un manifesto a favore dell'eutanasia clandestina, per la serie "non hanno torto, ma non si può permettere che gli venga riconosciuto il diritto".
Belpietro è bravissimo, fortissimo e fighissimo... ma se per gli affari sporchi del suo padrone s'è sporcato le mani potrebbe anche sporcarsele per questioni più importanti anziché restituirci quest'immagine del "dilaniato fra assoluti" che non sà, non risponde e chiede "pace e silenzio" perché non immagina cosa ci sia da fare.
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