leolas
25-11-2008, 22:01
Mi stupisco che non se ne sia ancora parlato..
In ogni caso, è una vergogna che le scuole siano in queste condizioni: a me va molto bene, dato che nonostante la mia scuola sia di epoca mussoliniana (del '22), è ancora in ottimo stato perchè la mia preside tiene solo al prestigio della scuola, e aveva approfittato di School in Action (programma di MTV) per mettere a posto alcune ale della scuola; c'è da dire, che quando andava a scuola mio fratello, si lamentava che in alcune classe, i cosidetti "bunker" del Tassoni, capitava ceh cadessero calcinacci.. Ora non cadono più, ma tali aule sono comunque pericolose, dato che si trovano sotto terra e ci vuole un pò a raggiungere l'esterno.
Vedo comunque, che altre scuole, seppur più giovani, sono messe molto peggio, e le mie scuole medie, ad esempio, erano un ex-conceria fatiscente..
Poi, adesso è arrivata la pessima notizia...
FONTE: Studenti.it (http://www.studenti.it/superiori/scuola/vito_scafidi.php)
Vito Scafidi, 17 anni, è morto sabato 22 novembre a seguito del crollo del tetto della sua classe, la sezione G del Liceo Scientifico Darwin di Rivoli, in provincia di Torino. La causa del crollo sarebbe un cedimento strutturale, forse la rottura di un tubo di ghisa tra il soffitto ed il controsoffitto. Tra i feriti ci sono 4 ragazzi in gravi condizioni ed altri 14 feriti lievi. L'ultima ristrutturazione dell'edificio scolastico sarebbe avvenuta negli anni '70.
Secondo i tecnici della protezione civile un istituto su due è a rischio: 22.800 su 42.000 non sono a norma, ma il Rivoli non è tra questi perchè non si trova in zona sismica. Secondo Guido Bertolaso, sottosegretario alla Protezione Civile, servirebbero 4 miliardi di € per mettere in sicurezza tutte le strutture ma neanche questo risolverebbe il problema nel breve periodo perchè per colpa della burocrazia ci vorrebbero anni prima di poter utilizzare concretamente i fondi. Tra il Ministero dell'Istruzione, dei Lavori Pubblici, Cipe, Regioni, Province e Comuni, ad esempio, ci sono voluti 6 anni per poter spendere i 500 milioni di € destinati a San Giuliano.
Per il premier Berlusconi si è trattato di una fatalità ma Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, non ci sta e accusa la situazione da terzo mondo in cui versa l'edilizia scolastica in Italia. "La scuola non può essere un luogo di morte e di dolore -ha dichiarato Bonanni- "dovrebbe essere il luogo della vita e della crescita civile e culturale di un paese. Il sindacato ha più volte denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E' una situazione da terzo mondo che riguarda nord, centro e sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali (...) da una parte c'é un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall'altro su questo tema c'e una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c'é bisogno di unità di intenti e di responsabilità collettive. La scuola deve diventare il primo problema nazionale. I cittadini vogliono risposte concrete su questo tema. Non bastano le promesse e non servono le polemiche inutili".
In ogni caso, è una vergogna che le scuole siano in queste condizioni: a me va molto bene, dato che nonostante la mia scuola sia di epoca mussoliniana (del '22), è ancora in ottimo stato perchè la mia preside tiene solo al prestigio della scuola, e aveva approfittato di School in Action (programma di MTV) per mettere a posto alcune ale della scuola; c'è da dire, che quando andava a scuola mio fratello, si lamentava che in alcune classe, i cosidetti "bunker" del Tassoni, capitava ceh cadessero calcinacci.. Ora non cadono più, ma tali aule sono comunque pericolose, dato che si trovano sotto terra e ci vuole un pò a raggiungere l'esterno.
Vedo comunque, che altre scuole, seppur più giovani, sono messe molto peggio, e le mie scuole medie, ad esempio, erano un ex-conceria fatiscente..
Poi, adesso è arrivata la pessima notizia...
FONTE: Studenti.it (http://www.studenti.it/superiori/scuola/vito_scafidi.php)
Vito Scafidi, 17 anni, è morto sabato 22 novembre a seguito del crollo del tetto della sua classe, la sezione G del Liceo Scientifico Darwin di Rivoli, in provincia di Torino. La causa del crollo sarebbe un cedimento strutturale, forse la rottura di un tubo di ghisa tra il soffitto ed il controsoffitto. Tra i feriti ci sono 4 ragazzi in gravi condizioni ed altri 14 feriti lievi. L'ultima ristrutturazione dell'edificio scolastico sarebbe avvenuta negli anni '70.
Secondo i tecnici della protezione civile un istituto su due è a rischio: 22.800 su 42.000 non sono a norma, ma il Rivoli non è tra questi perchè non si trova in zona sismica. Secondo Guido Bertolaso, sottosegretario alla Protezione Civile, servirebbero 4 miliardi di € per mettere in sicurezza tutte le strutture ma neanche questo risolverebbe il problema nel breve periodo perchè per colpa della burocrazia ci vorrebbero anni prima di poter utilizzare concretamente i fondi. Tra il Ministero dell'Istruzione, dei Lavori Pubblici, Cipe, Regioni, Province e Comuni, ad esempio, ci sono voluti 6 anni per poter spendere i 500 milioni di € destinati a San Giuliano.
Per il premier Berlusconi si è trattato di una fatalità ma Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, non ci sta e accusa la situazione da terzo mondo in cui versa l'edilizia scolastica in Italia. "La scuola non può essere un luogo di morte e di dolore -ha dichiarato Bonanni- "dovrebbe essere il luogo della vita e della crescita civile e culturale di un paese. Il sindacato ha più volte denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E' una situazione da terzo mondo che riguarda nord, centro e sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali (...) da una parte c'é un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall'altro su questo tema c'e una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c'é bisogno di unità di intenti e di responsabilità collettive. La scuola deve diventare il primo problema nazionale. I cittadini vogliono risposte concrete su questo tema. Non bastano le promesse e non servono le polemiche inutili".