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View Full Version : Il mistero delle pagine perdute : Farhad Hakimzadeh


85francy85
22-11-2008, 21:14
Corriere della Sera:

LONDRA—Sorrideva e salutava tutti educatamente quando entrava in biblioteca. Alla British Library di Londra e alla Bodleian di Oxford lo conoscevano tutti quello studioso gentile, il signor Farhad Hakimzadeh, nato in Iran ma diventato americano quando era fuggito di fronte alla rivoluzione khomeinista, milionario con la passione per la storia. Per otto anni aveva frequentato i due istituti, consultando centinaia di libri rari, alcuni antichi di quattro secoli. Il suo campo di ricerca era concentrato sui testi e le mappe dei grandi viaggi degli esploratori europei attraverso Mesopotamia, Persia, Cina e l’impero Mogul. Colto, ricco, dedicato agli studi tanto da rubare tempo agli affari. Tanto dedicato da rubare anche le pagine dei libri che consultava in sala lettura, dopo essersi infilato i guanti bianchi per non consumarli. E magari anche per non lasciare le impronte digitali, chissà. Uno alla volta, Hakimzadeh ha mutilato 150 testi, staccando pagine e mappe con un bisturi «con la precisione di un chirurgo», dicono ora.

Per anni non se ne era accorto nessuno, nonostante la sorveglianza dei bibliotecari e le telecamere a circuito chiuso. Fino a quando un altro ricercatore alla British Library ha aperto il prezioso trattato di Sir Thomas Herbert, «A Relation of Some Yeares Travaille, Begunne Anno 1626», e con orrore ha scoperto che mancavano delle pagine. Era il 2006. Sono cominciati i controlli su tutti coloro che di recente avevano richiesto quel volume. Non erano molti. Incrociando i dati con ricognizioni manuali, alla fine gli esperti sono andati a vedere tutti gli 842 libri consultati dallo studioso iraniano: e hanno rilevato che almeno 150 avevano subito un’amputazione. Mancano delle pagine anche da «Historia de la China y Cristiana empresa hecha en ella por la Compagnia de Jesus» di Matteo Ricci, il gesuita italiano che viaggiò attraverso la Cina nel 1582 e vi si stabilì. La prima edizione della sua opera apparve in latino nel 1615; quella della British fu stampata in Spagna nel 1621.


A quel punto la direzione ha scritto una lettera a Mr Hakimzadeh, con rispetto, perché il milionario era pur sempre il presidente della Iran Heritage Foundation, un’associazione culturale senza fine di lucro costituita nel 1995 per promuovere gli studi storici di lingua e cultura persiana. Il ladro rispose per lettera, con la stessa cortesia un po’ distratta, di non avere proprio la minima idea di quello di cui gli si stava chiedendo conto. La British Library chiamò Scotland Yard. Gli agenti della scientifica sono andati a casa Hakimzadeh, in una palazzina lussuosa di Knightsbridge. Hanno cercato e hanno trovato alcune della pagine antiche infilate in libri molto meno pregiati. Il danno bruto ai 150 volumi della British e ad altri 47 della Bodleian è valutato in un milione di sterline, quasi 1.200.000 euro. Ma quello storico è senza prezzo. Dice il dottor Kristian Jensen, direttore della British: «Sono reperti storici deturpati per sempre, sono arrabbiato perché l’autore di questo scempio è un uomo di grande ricchezza personale che sapeva bene quello che stava facendo e sapeva di distruggere un patrimonio comune». Ieri mattina Farhad Hakimzadeh, laureato a Harvard e al Mit, il Massachusetts Institute of Technology, è entrato in tribunale per rispondere di 14 capi d’accusa, dal furto al danneggiamento. Non sorrideva più. Passerà qualche anno in carcere. La British e la Bodleian hanno annunciato di aver avviato anche una causa civile.

85francy85
22-11-2008, 21:15
- chissà cosa voleva fare con quelle pagine.
- La stessa cosa in Italia ( se mai qualcuno se ne fosse accorto) gli avrebbero dato una pacca sulla spalla e uno sbuffetto sulla guancia:muro: