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View Full Version : Un posto da ricercatore, un solo candidato: il figlio del professore


AccadueO
15-11-2008, 12:25
Il padre: «I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una "forma mentis" che si crea in famiglia»

http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_14/messina_concorso_universita_39ea9d2e-b26a-11dd-82fd-00144f02aabc.shtml

:O :O

LUVІ
15-11-2008, 12:32
Il padre: «I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una "forma mentis" che si crea in famiglia»

http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_14/messina_concorso_universita_39ea9d2e-b26a-11dd-82fd-00144f02aabc.shtml

:O :O

Ora con la riforma gelminitremonti tutto ciò non può accadere.
Sicuramente è un errore.

LuVi

Ziosilvio
15-11-2008, 12:39
I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una "forma mentis" che si crea in famiglia
Beh, è lo stesso tipo di argomento alla base delle réclame delle "buone botteghe artigiane che si tramandano di padre in figlio".
E credo sia anche prevedibile secondo la teoria darwiniana dell'evoluzione, come caratteri trasmessi dai genitori ai figli.

Certo, per me che figlio di professore non sono, è dura...

CYRANO
15-11-2008, 12:44
Beh, è lo stesso tipo di argomento alla base delle réclame delle "buone botteghe artigiane che si tramandano di padre in figlio".
E credo sia anche prevedibile secondo la teoria darwiniana dell'evoluzione, come caratteri trasmessi dai genitori ai figli.

Certo, per me che figlio di professore non sono, è dura...

Che è quasi sempre marketing...


C.òàa.àòz.àòa

_Magellano_
15-11-2008, 12:44
Dall'articolo:
Addirittura a Messina il Magnifico Rettore, Franco Tomasello, andra a giudizio a marzo con l'accusa di concussione, abuso d'ufficio in concorso, tentata truffa e maltrattamenti e con lui altre 23 persone tra docenti, ricercatori e funzionariCos'è il rettore di un università o un capo mandamento di una cosca mafiosa? :confused:

I candidati per la verità erano tre, ma gli altri due concorrenti dopo che avevano fatto domanda hanno preferito non presentarsi all’esame. Strano.Saranno stati "sensibilizzati" dal capo ehmm da alcuni docenti?

Se si è presentato solo mio figlio è perché gli altri non avevano i requisiti». o forse perchè i requisiti volevano tenerli integri? :asd:

Che roba ragazzi :( :mad:

plutus
15-11-2008, 13:22
e che problema c'e'? dov'e' lo scandalo? sempre successe ste robe...

dantes76
15-11-2008, 13:26
e che problema c'e'? dov'e' lo scandalo? sempre successe ste robe...

puoi tornare in italia

plutus
15-11-2008, 13:27
puoi tornare in italia

certo, in effetti sono straraccomandato. Invidioso?

dantes76
15-11-2008, 13:31
certo, in effetti sono straraccomandato. Invidioso?

lo sarai te'.. che stai in francia.... noi certe cose le possiamo fare,, tu nei puoi parlare..

Special
15-11-2008, 13:50
lo sarai te'.. che stai in francia.... noi certe cose le possiamo fare,, tu nei puoi parlare..

:asd:

wildsliver
15-11-2008, 13:56
l'arroganza è nel trattare la cosa pubblica come cosa privata. nella bottega di famiglia puoi anche mettere il tuo scapestratissimo figlio, a me poco importa perchè ci rimetti tu e lui. Nel pubblico tutti.

FastFreddy
15-11-2008, 15:10
Non ho capito, ma si parla di un solo candidato perchè s'è presentato solo lui o perchè hanno ammesso solo il figlio del prof. ? :confused:

Fritz!
15-11-2008, 16:34
Il padre: «I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una "forma mentis" che si crea in famiglia»

http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_14/messina_concorso_universita_39ea9d2e-b26a-11dd-82fd-00144f02aabc.shtml

:O :O

L'affermazione è abbastanza fondata.

Ma comunque non spiega perchè ci sia un solo candidato per un concorso. Il fatto è davvero incredibile.

FastFreddy
15-11-2008, 17:32
L'affermazione è abbastanza fondata.

Ma comunque non spiega perchè ci sia un solo candidato per un concorso. Il fatto è davvero incredibile.

In pratica gli altri non ci sono andati perchè si presentava il figlio di taldeitali? :mbe:

Fritz!
15-11-2008, 17:36
In pratica gli altri non ci sono andati perchè si presentava il figlio di taldeitali? :mbe:

In questi casi si tagliano i criteri su misura del candidato....

Per esempio si chiede che il candidato abbia fatto la tesi sul tema xy (su cui il prescelto ha fatto la tesi) o che abbia un'esperienza nel settore z (in cui il candidatoguarda caso ha esperienza perchè è proprio il settore dell'azienda del cugino che lui ha seguito )

gpc
15-11-2008, 18:01
Dall'articolo:
Cos'è il rettore di un università o un capo mandamento di una cosca mafiosa? :confused:

Perchè, c'è differenza? :D

Non ho capito, ma si parla di un solo candidato perchè s'è presentato solo lui o perchè hanno ammesso solo il figlio del prof. ? :confused:

E' la stessa cosa: quando si bandisce un concorso è perchè si sa già il vincitore e/o l'ordine di arrivo di tutti i partecipanti.

In questi casi si tagliano i criteri su misura del candidato....

Per esempio si chiede che il candidato abbia fatto la tesi sul tema xy (su cui il prescelto ha fatto la tesi) o che abbia un'esperienza nel settore z (in cui il candidatoguarda caso ha esperienza perchè è proprio il settore dell'azienda del cugino che lui ha seguito )

Ho visto gente che si scriveva il suo bando :asd:

Ma mi raccomando, andate a manifestare conto qualunque riforma eh, che l'università è un punto di forza della cultura italiana :asd: (beh in effetti sì, ne è una buona rappresentazione :D ).

Gos
15-11-2008, 18:09
io introdurrei una incompatibilità territoriale. una persona è docente a milano? il figlio, o altro parente entro un certo grado, non può diventare docente nella stessa università.

gpc
15-11-2008, 18:17
io introdurrei una incompatibilità territoriale. una persona è docente a milano? il figlio, o altro parente entro un certo grado, non può diventare docente nella stessa università.

Non sarebbe giusto, se la persona è meritevole non può essere discriminata per la parentela.
Basterebbe introdurre un po' di onestà...

CYRANO
15-11-2008, 18:20
Non sarebbe giusto, se la persona è meritevole non può essere discriminata per la parentela.
Basterebbe introdurre un po' di onestà...

un'onesta concorrenza insomma...



C.òàa.àòzà.aza

Gos
15-11-2008, 18:42
Non sarebbe giusto, se la persona è meritevole non può essere discriminata per la parentela.
Basterebbe introdurre un po' di onestà...

l'onestà non si può introdurre.....
come esiste l'incompatibilità per altre professioni la si può adottare anche in questo caso....
Cmq se la persona è veramente meritevole può essere assunto in altre università

gpc
15-11-2008, 19:22
l'onestà non si può introdurre.....
come esiste l'incompatibilità per altre professioni la si può adottare anche in questo caso....
Cmq se la persona è veramente meritevole può essere assunto in altre università

Ho capito, ma non vedo perchè uno debba andare in "esilio" (può avere una famiglia che non può spostarsi, per esempio, oppure con i lauti stipendi universitari non può permettersi un affitto, etc) solo perchè sia "figlio di".
Si passerebbe dalla mafia famigliare alla discriminazione per cognome, è ugualmente ingiusto.
L'onestà non si può introdurre, forse sì, infatti è per questo che io sarei per un reset totale dell'università, che dovrebbe fare la fine che (non) ha fatto Alitalia. Anzi, forse sarebbe da dare in mano a qualche stato del nord europa, così si risolverebbe qualcosa.

Gos
15-11-2008, 19:28
Ho capito, ma non vedo perchè uno debba andare in "esilio" (può avere una famiglia che non può spostarsi, per esempio, oppure con i lauti stipendi universitari non può permettersi un affitto, etc) solo perchè sia "figlio di".

scusa ma qui si parla dei c.d. "baroni" che fanno il concorso farlocco solo per far vincere il filgio. Lo stesso dicasi per il primario che assegna un ruolo di prestigio al filgio o al parente.
Tutte persone che di problemi economici non ne hanno.

dantes76
15-11-2008, 20:04
Non sarebbe giusto, se la persona è meritevole non può essere discriminata per la parentela.
Basterebbe introdurre un po' di onestà...

non e' giusto il contrario, il risultato sta nel primo post.

MARCA
15-11-2008, 20:09
Ora con la riforma gelminitremonti tutto ciò non può accadere.
Sicuramente è un errore.:D :D :D
Ecco, la colpa di tutto ciò è della riforma Gelmini,
bravo Luvi, tu si capisci...('nsomma)...:fagiano:

gpc
15-11-2008, 20:22
scusa ma qui si parla dei c.d. "baroni" che fanno il concorso farlocco solo per far vincere il filgio. Lo stesso dicasi per il primario che assegna un ruolo di prestigio al filgio o al parente.
Tutte persone che di problemi economici non ne hanno.

Non mescolare le carte in tavola: io sto dicendo che non puoi discriminare una persona in base al cognome perchè non puoi obbligarlo ad andarsene dalla sua città perchè un suo parente ha una posizione importante.
La situazione economica della famiglia o del parente non è determinante.
Obbligare una persona a cambiare città per trovare lavoro non è una violenza diversa dal togliere il posto ad uno meritevole per darlo ad un parente.

non e' giusto il contrario, il risultato sta nel primo post.

non sono giusti entrambi, una misura come quella che dite voi suona molto come la vendetta del complessato invidioso, non certamente come soluzione.

Lorekon
15-11-2008, 20:24
L'affermazione è abbastanza fondata.

Ma comunque non spiega perchè ci sia un solo candidato per un concorso. Il fatto è davvero incredibile.

dissento nel modo piu totale.

gpc
15-11-2008, 20:52
dissento nel modo piu totale.

La sinistra è divisa :O :D

Gos
15-11-2008, 20:58
Non mescolare le carte in tavola: io sto dicendo che non puoi discriminare una persona in base al cognome perchè non puoi obbligarlo ad andarsene dalla sua città perchè un suo parente ha una posizione importante.
La situazione economica della famiglia o del parente non è determinante.
Obbligare una persona a cambiare città per trovare lavoro non è una violenza diversa dal togliere il posto ad uno meritevole per darlo ad un parente.

la questione economica l'hai tirata in ballo tu.
oggi in molte università i padri assumono i figli e i parenti tramite concorsi truccati. è giusto? no!
secondo il mio parere: una persona lavora all'università statale (esempio)? il figlio non ci può lavorare; lavorerà in un'altra università, anche della stessa città.

gpc
15-11-2008, 21:03
la questione economica l'hai tirata in ballo tu.

"esempio", do you know "esempio"?

"(può avere una famiglia che non può spostarsi, per esempio, oppure con i lauti stipendi universitari non può permettersi un affitto, etc)"

Ho detto anche "può avere una famiglia che non può spostarsi", un figlio di una persona in una posizione importante non ha famiglia per definizione?


oggi in molte università i padri assumono i figli e i parenti tramite concorsi truccati. è giusto? no!
secondo il mio parere: una persona lavora all'università statale (esempio)? il figlio non ci può lavorare; lavorerà in un'altra università, anche della stessa città.

Impedire ad una persona di lavorare in un certo posto perchè ci lavora un suo parente. E' giusto? No.
Secondo il mio parere: una volta che si stabiliscano regole di trasparenza per i concorsi, basandoli sul merito, con commissioni indipendenti, il problema è risolto.
Bisogna eliminare l'autoreferenzialità dell'università, tutti i mali nascono da lì: chi controlla è lo stesso che verifica, che è lo stesso che è controllato e verificato.

Onisem
15-11-2008, 21:06
Strano, pensavo Bari. Invece è Messina.

Lorekon
15-11-2008, 21:07
a Bari c'è il famoso caso di Economia Agraria. :O

CYRANO
15-11-2008, 21:10
E' come se Rocco facesse lavorare solo suo figlio perchè sostiene che gli ha ereditato il bigolo... maddai...


cà.aà.zà.a

dantes76
15-11-2008, 21:40
Non mescolare le carte in tavola: io sto dicendo che non puoi discriminare una persona in base al cognome perchè non puoi obbligarlo ad andarsene dalla sua città perchè un suo parente ha una posizione importante.
La situazione economica della famiglia o del parente non è determinante.
Obbligare una persona a cambiare città per trovare lavoro non è una violenza diversa dal togliere il posto ad uno meritevole per darlo ad un parente.



non sono giusti entrambi, una misura come quella che dite voi suona molto come la vendetta del complessato invidioso, non certamente come soluzione.

non sarebbe giusta se non ci fosse la news nel 1* post

StefAno Giammarco
16-11-2008, 02:23
:D :D :D
Ecco, la colpa di tutto ciò è della riforma Gelmini,
bravo Luvi, tu si capisci...('nsomma)...:fagiano:

Dimmi tesoruccio, quanti giorni di vacanza ti servono? Per averli ti basta insistere con le faide. La prossima volta che tiri in ballo Lucio aggratisse becchi una sospensione pari alla somma di quella standard più quella che in questo momento non ti ho dato. Non so se rendo...

Washakie
16-11-2008, 12:44
Dov'è successo?! :banned:

Magari quando succede da qualche altra parte sarà una notizia...

Il problema è sempre lo stesso, o lo si affronta o non lo si affronta, e considerando l'impegno messoci da destra e sinistra ormai non credo più possa essere una discussione politica...

Fritz!
16-11-2008, 15:21
Ma mi raccomando, andate a manifestare conto qualunque riforma eh, che l'università è un punto di forza della cultura italiana :asd: (beh in effetti sì, ne è una buona rappresentazione :D ).

Ah beh perchè invece tagliando "ad cazzum" per magia i baroni si metteranno a tagliare posti e fondi per gli amici/cugini/consorti/figli/nipoti ... come no :asd:

gpc
16-11-2008, 16:00
Ah beh perchè invece tagliando "ad cazzum" per magia i baroni si metteranno a tagliare posti e fondi per gli amici/cugini/consorti/figli/nipoti ... come no :asd:

No ma l'università è TUTTA così, per cui anche i tagli ad cazzum colpiscono comunque... perchè, tu credi che questo succeda solo coi parenti e amici? E' uguale per lo studente comune: non entri perchè sei bravo, entri perchè lecchi il culo e qualcuno ti dice, ok entra. E' uguale per tutti...
Chi entra senza leccare il culo entra come borsista (se gli va bene), non certamente come assunto.
Quindi ben vengano i tagli all'università, che non produce nulla. Per me dovrebbero abolirla e ripartire da zero, per quel che vale al giorno d'oggi.

Lucrezio
18-11-2008, 09:47
Occhio, pero', a non additare automaticamente tutti i figli di professori universitari come raccomandati :stordita:

Magari il tizio e' bravissimo :asd:

Lorekon
18-11-2008, 11:21
Occhio, pero', a non additare automaticamente tutti i figli di professori universitari come raccomandati :stordita:

Magari il tizio e' bravissimo :asd:

zitto paraculo :O


























:asd:

Harvester
18-11-2008, 11:35
In pratica gli altri non ci sono andati perchè si presentava il figlio di taldeitali? :mbe:

si, funziona così. cosa ci vai a fare se già sai che non hai possibilità di vincere?


>bYeZ<

the_joe
18-11-2008, 12:09
Scusate l'escursus, comunque a parte i nepotismi e favoritismi vari che ci possono sempre essere, molte volte il concorso per ricercatore è ritagliato su misura per un unico candidato perchè questo è l'unico modo che esiste per regolarizzare la posizione di un PRECARIO che ha passato anni andando da un contrattino ad una borsa di studio ad un dottorato di ricerca ecc. ecc. e quindi praticamente fa già parte del personale solo che non è ancora fisso.......purtroppo questa è la situazione attuale della nostra ricerca......

cometa18
18-11-2008, 12:15
Beh, è lo stesso tipo di argomento alla base delle réclame delle "buone botteghe artigiane che si tramandano di padre in figlio".
E credo sia anche prevedibile secondo la teoria darwiniana dell'evoluzione, come caratteri trasmessi dai genitori ai figli.

Certo, per me che figlio di professore non sono, è dura...

Boh? Una forma mentis non si trasmette di sicuro per via ereditaria, eh? Guarda che era Lamarck a dire che i figli dei pugili sarebbero dovuti nascere coi muscoloni! Darwin diceva solo che la natura seleziona le mutazioni che meglio si adattano all'ambiente, coi cristiani c'entra poco...

cocis
18-11-2008, 12:23
sicuramente il professore è stato frainteso ..:fagiano: :stordita:

Strange Days
18-11-2008, 13:00
http://http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scuola_e_universita/servizi/concorsopoli-atenei/concorsopoli-atenei/concorsopoli-atenei.html

Parte da Internet il movimento contro "la scuola del nepotismo e dei favoritismi"
Siti e blog di studenti e professori per provare a voltare pagina
Università, il crepuscolo dei baroni
rivolta web nell'ateneo dei privilegi
di DAVIDE CARLUCCI

NON riesce proprio a farsene una ragione, l'oncologo Massimo Federico. "E' come se un calciatore avesse vinto la coppa Davis", dice. A Modena è accaduto di recente un fatto assai curioso: un professore associato in dermatologia è diventato ordinario in una prova bandita dal corso di laurea in odontoiatria. L'idoneo ha 36 anni e si chiama Giovanni Pellacani. E' il figlio del rettore, Giancarlo Pellacani (che ha anche un altro figlio docente a Giurisprudenza). Durante la seduta per la chiamata, tre professori hanno votato contro. Uno di questi è l'ex preside della facoltà di Medicina, Maurizio Ponz de Leon: "Non si è mai verificato, almeno negli ultimi trent'anni di storia della nostra facoltà, che un ricercatore riuscisse a diventare ordinario in soli 6 anni e 4 mesi dalla nomina a ricercatore. Certo, potrebbe avvenire per meriti eccezionali. Ma, come visto dall'esame del curriculum, questi meriti non esistono".

Il docente insegna da sei anni, ha un'esperienza all'estero di soli due mesi e i suoi punti di Impact factor (il riscontro dell'attività di ricerca nelle pubblicazioni scientifiche), riguardano solo la dermatologia: non il Med50, il settore, cioè, per il quale ha vinto il concorso. Altra stranezza: "Il concorso non ha visto la partecipazione di nessuno degli associati e dei ricercatori della nostra facoltà". Federico dal canto suo fa osservare che "in Italia esistono 26 professori associati" di quel settore ma nessuno ha fatto domanda. E aggiunge: "Data la delicatezza della decisione, trattandosi di un procedimento che riguarda il rettore, chiedo che la votazione avvenga dopo che la facoltà sia stata edotta delle conseguenze di una chiamata che potrebbe rientrare nel campo della presunzione di nepotismo".

Federico chiede informazioni su dodici punti e qualche settimana dopo, non ottenendo risposte, denuncia tutto alla Procura. Da allora sta perdendo ogni incarico: dalla presidenza della commissione contratti e contenzioso alla direzione della scuola di oncologia. Una convenzione con l'Istituto superiore di sanità, che ha promesso 148mila euro all'università per le ricerche da lui coordinate, è bloccata. E persino nel giornalino dell'università si evita accuratamente di parlare della pur prolifica attività di Federico e dei suoi collaboratori. Il professore, però, non molla. E pochi giorni fa è tornato a chiedere le dimissioni del rettore.

Il magnifico, dal canto suo, reagisce: ha querelato il professore ribelle, che aveva illustrato, in un incontro pubblico, le analogie tra le sue ricerche sulle sindromi familiari e "l'albero genealogico della famiglia Pellacani".

Quello di Modena è solo uno dei tanti fronti caldi della protesta contro i presunti casi di nepotismo nelle università. L'altro è la Sapienza di Roma, dove le polemiche per il mancato incontro con papa Benedetto XVI sono riuscite a far passare in secondo piano la bufera che s'era addensata sul rettore, Renato Guarini. Pochi giorni prima dell'invito del pontefice, Guarini è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio: la procura di Roma indaga su un possibile scambio di favori con l'architetto Leonardo di Paola, docente di Estimo ma anche presidente della Cpc, la società che si è aggiudicata i lavori (8,8 milioni di euro) per la realizzazione del parcheggio della città universitaria.

Di Paola è anche il presidente della commissione che ha promosso Maria Rosaria Guarini, figlia del rettore, a ricercatrice in Estimo. Anche in questo caso la denuncia è partita da un docente universitario, Antonio Sili Scavalli, già autore di un'altra denuncia sull'intreccio tra cattedre e appalti.

Alla Sapienza insegna anche Tommaso Gastaldi, ricercatore di Statistica. Mesi fa previde: una rivoluzione sta per scuotere l'università italiana. "Si sta creando un incredibile fronte compatto di persone di buona volontà che va da Napoli a Siena... Possiamo veramente creare un'onda sismica... - scrisse nel suo blog, Concorsopoli". I casi di Modena e Roma mostrano che il terremoto è già in atto: è la rivolta contro il sistema di cooptazione dei professori universitari, spesso assimilato all'affiliazione mafiosa. Dopo i primi scandali di Bari, Bologna, Firenze, Siena, Macerata, Messina e le inchieste che sono seguite, la parola d'ordine è attaccare la "razza barona", la casta che manda in cattedra figli, nipoti, cugini e amanti - ma anche amici e compagni di partito, frammassoni, colleghi di cordata.

Siti come quello di Gastaldi (che ha creato un osservatorio per segnalare in anticipo i concorsi sospetti) si moltiplicano. Si chiamano Ateneo pulito, Malauniversitas, Università degli orrori, Ateneo palermitano. Diari dell'indignazione accademica curati da chi non regge più lo strapotere degli ermellini.
Il pretesto può essere anche un convegno, come quello che si terrà sabato a Pisa, organizzato dalla massoneria toscana. Su Il Senso della misura, il blog curato dal docente Giovanni Grasso, si fa notare che "a Roma e a Pisa l'università si apre al mondo in modo diverso. Credete che la libertà di parola dei massoni sarà messa in discussione a Pisa? Credete che frange estremistiche si ricorderanno che la Toscana è stato il cuore territoriale, quanto meno, della P2?".

Nel suo Universitopoli, Marco Lanzetta, primo chirurgo italiano ad aver effettuato un trapianto di mano, ha pubblicato invece la sentenza del consiglio di Stato che lo proclama finalmente vincitore contro l'università di Varese. "I giudici riportano la legalità nei concorsi universitari", scrive. La sua, alla vigilia della riforma del sistema concorsuale - annunciata dal ministro Fabio Mussi per le prossime settimane - è una convinzione diffusa. E così il Tar di Palermo ha restituito a Maria Rita Gismondo, microbiologa della clinica Sacco di Milano, il posto da ordinario che le era stato soffiato da docenti che, è risultato poi, avevano spacciato per pubblicazioni scientifiche dei semplici atti congressuali. Lo stesso è successo a Bari, dove alcuni docenti di Diritto si sono presentati a un concorso, vincendolo, con fotocopie "edite" da un'anonima stamperia di Benevento. Sempre a Bari è stato necessario l'intervento del Tar perché un professore di biochimica ottenesse il laboratorio che gli spettava, negatogli dall'endocrinologo Francesco Giorgino, peraltro indagato dalla procura, insieme al padre, per il suo concorso da ordinario, grazie al quale ha ereditato la direzione del reparto.

Molti docenti "arrabbiati", ora, cercano di organizzarsi in un network. Fanno il tifo per i magistrati e trovano alleati anche oltre gli atenei. Come Paolo Padoin, prefetto di Padova, che alle nefandezze universitarie dedica una sezione del suo sito Rinnovare le istituzioni, scrivendo: "Manteniamo fiducia nell'azione della magistratura che, anche se in tempi biblici, dovrebbe arrivare alla definizione delle tante azioni penali pendenti in diverse sedi universitarie. Soprattutto la vicenda di Trieste, nella quale sono coinvolti quasi tutti i big di agraria, denunciati dal professor Quirino Paris... ".

Paris, docente della University of California: è emigrato lì dopo un feroce scontro con i suoi colleghi italiani proprio sulle procedure di selezione. Ha inventato un modello matematico delle parentopoli italiane e lo ha fatto pubblicare su una rivista on line americana.

Ovunque si grida alla prova truccata. I professori scrivono ai magistrati, avvertono carabinieri e finanzieri: la vita accademica procede per via giudiziaria. Chiami un docente e ti risponde: "Non posso parlare, sono in procura". Un ricercatore romano segnala in continuazione al ministero - che le gira ai pm - le sue previsioni sui vincitori dei concorsi. "In questo momento - anticipa - ce ne sono in corso due a Roma. In uno è stato richiesto, addirittura, che i candidati presentassero solo tre pubblicazioni. Una follia: significa tagliar fuori chi vanta decine di pubblicazioni internazionali".

Il Tar di Palermo, del resto, ha già sentenziato che non si può scendere, per decenza, sotto una soglia minima di dieci pubblicazioni. A Messina, l'università dove si sono laureati molti figli della 'ndrangheta, non si riesce invece a concludere un concorso di audiologia, in gestazione dal 2002. Tra i candidati, quattro nomi eccellenti: i due fratelli Motta, figli dell'otorinolaringoiatra napoletano Giovanni, e i due fratelli Galletti, figli dell'otorino messinese Cosimo. Due di loro (uno per famiglia) sono vincitori del famigerato concorso del 1988 annullato dalla Cassazione perché sfacciatamente truccato.

A giudicarli, in commissione, saranno tre professori universitari messi in cattedra dai loro genitori. Intanto, nel capoluogo siciliano s'indaga su un altro concorso, quello di Veterinaria, per il quale un gip ha deciso di sospendere il rettore Tomasello. A Siena, invece, una docente, assistita dall'avvocato Massimo Rossi, ha fatto aprire una nuova inchiesta: le è bastato allegare alla denuncia una mail, da lei intercettata, scambiata tra i commissari di un concorso. "Non mi sono sentita in imbarazzo nell'avanzare la proposta di scorrimento della professoressa T. a professore di prima fascia. La candidata ha un curriculum serio".

In effetti, otto mesi dopo la professoressa ottiene lo "scorrimento" a professore ordinario. Ma in Italia divinare il nome del vincitore è quasi la norma: il nome dell'idoneo è deciso in anticipo dalla facoltà nel momento in cui "chiede" il posto. Tutto il resto (pubblicazione del bando in gazzetta ufficiale, elezione dei commissari, loro convocazione nella sede con relativa ospitalità in albergo, prove scritte e orali) è un'inutile messa in scena che per ogni "valutazione comparativa" costa, in media, 20mila euro alle casse dello Stato.

Mentre l'università vive la sua "Mani pulite", i concorsi languono. I posti da associati e ordinari non si bandiscono da maggio del 2006, quelli per ricercatore sono stati, nel 2007, 1188 contro i 1618 del 2006 e contro i 2514 del 2005. Ora, però, stanno per ripartire: Mussi ha stanziato 40 milioni di euro e ha varato un nuovo regolamento che dovrebbe limitare la sfera d'influenza dei commissari, sottoponendo in prima battuta tutti i candidati al giudizio di revisori anonimi. E si torneranno anche ad assumere associati e ordinari. Ma non con il vecchio sistema di concorsi, considerato "un atto di ostilità che ha devastato qualità e bilanci": la riflessione è di Pier Ugo Calzolari, rettore di Bologna, e apre un altro sito di "controinformazione" sugli scandali accademici, Scienzemedicolegali.

L'ateneo bolognese è stato il primo a tentare di reagire agli scandali con un codice etico per prevenire le assunzioni di parenti negli stessi dipartimenti, molto frequenti durante il rettorato precedente del potentissimo Fabio Roversi Monaco. In Paesi come la Nuova Zelanda o il Canada norme di questo tipo già da anni correggono i conflitti d'interesse non solo tra parenti ma anche tra amici o tra colleghi di studi professionali privati che insegnano nell'università. Lo rivendicano anche molti docenti che vogliono il cambiamento.

A Bari, per esempio, è la battaglia del magistrato (e docente di diritto canonico) Nicola Colaianni e dell'associato Carlo Sabbà, che ha fatto aprire, con le sue denunce, l'inchiesta sui concorsi pilotati a Medicina interna nella quale figurano, tra gli indagati - oltre all'ordinario di Medicina interna Giuseppe Palasciano - anche nomi eccellenti, come il milanese Pier Mannuccio Mannucci. Nel capoluogo pugliese, però, dove famiglie come i Massari o i Girone hanno fatto il pieno di cattedre e dove i baroni avevano, fino a poco tempo fa, persino i posti barca gratuiti sul lungomare, le resistenze sono ancora fortissime. Una prima bozza, però, è stata approvata a dicembre e vieta esplicitamente l'assunzione di parenti e altri docenti all'interno delle facoltà. Forse qualcosa cambierà.

(23 gennaio 2008)


http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Il-rettore:-Del-caso-Stefoni-si-occupera-il-comitato-etico/1514636

Il rettore: "Del caso Stefoni si occuperà il comitato etico"
Bufera per il concorso da ricercatore vinto dal figlio del preside di Medicina. L'altro posto alla figlia del professor Zamagni.
Il rettore: la vicenda si pone in una zona grigia, faremo chiarezza.
In discussione una modifica che prevede una valutazione preventiva
di Ilaria Venturi

IL caso del figlio del preside di Medicina che è diventato ricercatore universitario nella stessa Facoltà finirà sul tavolo del Comitato etico d'Ateneo. «Applicherò il codice etico», ha annunciato ieri mattina Pier Ugo Calzolari, il giorno dopo aver appreso la notizia. E il codice prevede che sia la commissione, convocata dal rettore, a fare chiarezza su presunte situazioni di nepotismo. «Quello che il codice individua con sicurezza sono i casi conclamati di nepotismo, e cioè l'appartenenza allo stesso settore scientifico-disciplinare o allo stesso dipartimento», precisa Pier Ugo Calzolari. «Questo caso, il primo da quando c'è il codice etico, si classifica nella zona grigia da valutare, si pone in una fascia di incertezza perché si tratta di una appartenenza alla stessa Facoltà. Per questo invito alla cautela».

A Medicina, il preside Sergio Stefoni è professore ordinario di Nefrologia (eletto preside a giugno dell'anno scorso), mentre il figlio Vittorio ha vinto regolarmente un concorso da ricercatore, indetto nella prima tornata del 2007 nel settore scientifico disciplinare «Malattie del sangue» e prenderà servizio a Ematologia. Il concorso, a due posti, finanziati da Novartis e Ail, l'associazione italiana contro le leucemie, è stato vinto anche da Elena Zamagni, anche lei figlia d'arte, dell'economista Stefano Zamagni. I candidati che si erano iscritti erano quattro, ma due, prima della prova si sono ritirati. La commissione era composta dai professori Torelli (università di Modena), Vinante e Krampera (di Verona).

La valutazione del Comitato non riguarderà ovviamente il concorso, non sarà sulla legittimità, ma sull'opportunità di carriere accademiche sulle orme dei padri nello stesso Ateneo, e il potere che il rettore può esercitare in questi casi è morale. Calzolari non entra nel merito della vicenda, si limita ad annunciare di essere già intervenuto. Ma al comitato etico è già pronto a proporre una modifica per prevenire situazioni simili. «Mi sono chiesto se è possibile fare qualcosa di più rispetto alla sorveglianza a posteriori e ho già delle proposte che avanzerò al comitato. Occorrono misure di prevenzione da mettere in atto al momento in cui i candidati si presentano a un concorso. Certo non potrò chiedere il grado di parentela altrimenti potrebbe apparire come una interferenza nella prova, ma qualcosa ho già in mente, si tratta di studiare il modo giuridico per attuare provvedimenti preventivi».

Il rettore ha fortemente voluto il codice etico in Ateneo e si è battuto per un'operazione non facile nel mondo accademico. Nello stesso senato accademico, quando è arrivato il testo, la discussione è stata accesa, soprattutto sui limiti (solo dipartimenti, anche le Facoltà?) in cui ammettere moralmente carriere in famiglia. Dopo la sua stesura, aggiornata ad agosto del 2006, si è passati alla nomina del comitato che si è insediato a fine maggio di quest'anno. «Chi, tra i membri del comitato, dice di non aver ricevuto convocazioni sbaglia».

Il rettore guarda al risultato. «Da quando c'è il codice etico non ho più avuto segnalazioni di casi conclamati di nepotismo - commenta Calzolari - la moral suasion funziona e lo abbiamo dimostrato, altrimenti la sensazione sarebbe solo quella di scoraggiamento. Certo, talvolta non basta, ma bisogna avere fiducia». Il rettore cita l'apprezzamento ricevuto dall'esterno rispetto al codice etico. «Il solo fatto che osservatori esterni continuino a fare riferimento al nostro codice etico dice che è stata un'operazione seria. Farlo non è stato semplice, ma abbiamo dato una svolta decisiva, di questo ne sono convinto». E rispetto all'elenco di padri e figli o figlie universitari a Medicina replica: «La statistica non ce l'ho. Mi fa solo pensare che in passato ci sia stato un problema serio».

(18 settembre 2008)