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15-11-2008, 02:00
Caserta. «Rischi per la salute umana associati alle percentuali di sostanze chimiche solventi riscontrate nell’acqua di rubinetto di tre abitazioni, situate nella zona di Casal di Principe». Con questa motivazione il Comando della Marina militare statunitense (Us Naval Support Activity) ha informato undici famiglie americane, residenti nella zona, che saranno trasferite presso nuovi alloggi a causa del superamento della soglia di tolleranza delle concentrazioni di sostanze chimiche e coliformi fecali riscontrati nell’acqua di pozzo di alcune abitazioni prese in fitto da cittadini Usa. Per effetto di questa decisione, e per motivi precauzionali, sono stati anche momentaneamente interrotti i pre-contratti di locazione nelle zone di Arzano, Casal di Principe, Marcianise e Villa Literno. La decisione di procedere a queste misure di intervento è stata adottata all’esito delle analisi a campione condotte nella prima fase dello studio sulla salute pubblica a Napoli, in particolare sul monitoraggio di acqua, aria e suolo. In base ai riscontri del Phe (Public Health Evaluation), la Us Navy ha identificato rischi «che non si sono potuti ridurre a livelli accettabili tramite il semplice uso consigliato di acqua in bottiglia». Il primo screening (una sorta di test pilota) condotto fra giugno e agosto scorsi su 166 abitazioni della zona, ha evidenziato soltanto tre casi critici: l’allarme aveva riguardato anche Pozzuoli. Successivamente - ed è il caso delle famiglie interessate dal trasferimento precauzionale - è stata analizzata l’acqua del rubinetto (proveniente da pozzi) di altre undici abitazioni fittate a personale statunitense, e situate nel raggio di un chilometro e mezzo dalle tre abitazioni a rischio rilevate in precedenza: le analisi chimiche (effettuate in Germania presso i laboratori della Tetra Tech, azienda californiana specializzata in questo tipo di indagini) hanno rilevato «percentuali inaccettabili di sostanze chimiche solventi». Le undici famiglie interessate saranno alloggiate all’interno della base di Gricignano d’Aversa dove per altro è attivo, presso l’ospedale della cittadella Usa, il laboratorio analisi presso il quale vengono condotti gli accertamenti betteriologici sull’acqua, accertamenti che nei mesi scorsi hanno rilevato anche la presenza di coliformi fecali. «Tuttavia non sussiste - precisa una nota del Comando della Marina militare statunitense - alcun motivo per cui anche le altre famiglie, che attualmente risiedono nella zona di Casal di Principe, debbano essere trasferite immediatamente». Quanto alle aree «a sospensione fitto», oltre a Casal di Principe, Villa Literno e Marcianise, nel Casertano, figura anche Arzano, nel Napoletano. Attualmente sono 34 le famiglie americane in fase di pre-contrattuale locazione, in attesa dei risultati dei campioni analizzati. Tali nuclei familiari potranno trovare sistemazione in altre aree della regione. Nel frattempo, il comandante della base americana a Napoli-Capodichino, capitano Robert Rabuse, sta realizzando accordi proprio per ospitare temporaneamente queste famiglie all’interno delle basi Usa fino a una sistemazione logistica definitiva. La conclusione della seconda fase di studio e monitoraggio è prevista entro l’autunno dell’anno prossimo.
Il Mattino
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