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View Full Version : Rovinato dall'unione europea


maso87
10-11-2008, 23:13
Preso da finanzaonline.it

Ho 52 anni e ho sempre fatto il camionista. Ho cominciato a 20 anni, alla guida di un piccolo camion, distribuendo bevande nella mia zona, che è una valle del Norditalia dove la Dc l’ha sempre fatta da padrona. Poi è arrivato Bossi, che ha cominciato a prendere più voti di quanti ne avessero mai raccolti i culibianchi [i democristiani, ndi]. Ma con la Lega le cose, come sto per raccontare, invece di migliorare sono peggiorate.


A 23 anni ho cominciato a guidare un Tir per conto di un padroncino della città. Trasportavo tondino di ferro. Sempre sovraccarico di 100-150 quintali. Vuol dire che per fermare il camion ti servono decine e decine di metri supplementari: se ti trovi un’auto o un ciclista o un pedone a una distanza inferiore è inutile che freni. Il camion non si ferma e maciulli tutto quanto. Ad alcuni miei colleghi è successo. Ma nessuno mi ha mai controllato. Eppure sarebbe bastato scortarmi sino a una pesa pubblica e lì avrebbero scoperto che il padrone mi mandava in giro con un sovraccarico che era un’arma: un imprevisto e demolisci tutto, lamiere e corpi. Un giorno ho detto al padrone:
– Capo, ma c’è bisogno di sovraccaricare il camion in questa maniera? – Sono obbligato, perché per vincere l’appalto con la ferriera ho dovuto abbassare le tariffe e se rispetto i limiti di carico devo fare più viaggi e non ci sto dentro. Se non te la senti di guidare sovraccarico prendo un altro al tuo posto.
Per fare tutti i viaggi che il nostro padrone si era impegnato a fare dovevamo ridurre i tempi di carico e scarico. Così il carico non veniva ancorato al pianale. Un guaio, quando trasporti materiale che può scivolare. Un giorno un collega e amico che trasportava billette [laminato per profilati, ndi] ha dovuto frenare di colpo per evitare un trattore uscito da un campo. Andava come un matto, perché un altro fattore di rischio era la velocità: per rispettare la tabella di marcia e fare tutti i viaggi comandati sei obbligato a superare i limiti di legge. Quando il mio amico ha visto il trattore si è subito reso conto che non aveva alcuna possibilità di fermarsi in tempo, appunto perché era sovraccarico e andava troppo forte. Ma ha frenato lo stesso, spingendo tutto il freno, un po’ per riflesso condizionato e un po’ per la paura di ammazzare il poverocristo alla guida del trattore. Quello del trattore, quando ha visto nello specchietto il Tir avvicinarsi a velocità folle, ha sterzato in un campo, ribaltandosi senza gravi danni. Ma la frenata ha fatto scivolare la montagna di billette sulla cabina. Il mio amico è morto maciullato. La moglie lo ha riconosciuto da una scarpa. «Gliele avevo comprate l’altr’ieri al mercato», ha detto. Il resto di suo marito era brandelli e poltiglia, «Marta, meglio che non vai a vedere», gli ha detto un pompiere che la conosceva.

Quando i tondinari han trasferito le loro ferriere nei Paesi dell’Est sono rimasto senza lavoro qualche mese. Finché mi ha assunto un padrone della Valle che lavorava per conto di una grande azienda del Torinese. Era di fatto un reparto staccato, con circa 200 dipendenti. Ma mica tutti della stessa impresa, bensì frazionati in tante piccole aziendine con meno di 15 dipendenti, in modo che i 200 dipendenti, che pure lavoravano quasi gomito a gomito ma sulla busta paga avevano il timbro di 14 aziende diverse, non godessero dei diritti sindacali dello Statuto dei lavoratori, che vale appunto nelle imprese con oltre 15 dipendenti. Così il padrone era libero di licenziare chiunque in ogni momento anche senza motivo. So di uno che è stato licenziato perché soffriva di prostata e andava troppo spesso a pisciare; so di un altro che soffriva di bronchiti e con il freddo faceva troppe assenze per malattia, secondo il padrone; so di altri due messi alla porta perché avevano osato iscriversi al sindacato. Padroni ********! Eppure nessuno protestava, nessuno aveva da ridire, pensavano che, in una Valle di fame come la nostra, fosse già tanta grazia avere un padrone e un lavoro di ***** perché sono sempre meglio di nessun padrone.
Io, che stavo sul Tir dal lunedì al venerdì e spesso anche il sabato e persino la domenica se c’erano consegne urgenti, ero considerato un privilegiato. Salivo in cabina alle sei di mattina e smontavo alle sei di sera, con un’ora di fermo per il pranzo, che poi si è ridotta a venti minuti perché l’intensità del traffico ti costringeva a recuperare. Sempre più spesso mi capitava di smontare dopo le otto di sera.

Un paio di anni fa il padrone mi chiama, mi fa sedere, mi mette sotto il naso una lettera con l’intestazione di camion giallo e rosso e mi fa:
– Camillo, conosci Willi Betz?
– E chi è?
– È un tedesco furbo, che ha capito tutto e si è preparato per tempo a entrare in Europa...
In breve il padrone mi spiega che questo crucco ha messo su in un Paese dell’Est un’impresa di trasporti con centinaia di camion che, grazie appunto all’Unione Europea che ha buttato giù le frontiere, possono trasportare merci ovunque senza problemi, niente burocrazie né dazi né perdite di tempo. E al volante di tutti questi camion il crucco ci ha messo autisti assunti all’Est, dove le paghe sono un terzo delle nostre.
– Insomma, Camillo – viene al dunque il mio padrone – tu capisci che se vendo il mio Tir e faccio trasportare le mie merci da Betz risparmio un sacco di soldi, ecco, guarda qua – e martella col dito la lettera di Betz sulla scrivania – hai visto che tariffe? Calcolando i tuoi contributi e le spese del camion, tu mi costi il 60% in più di un autista di Betz...
– Capo, non vorrà mica ridurmi la paga del 60%, no?
– Nooo! Per chi mi hai preso? Per uno schiavista? Mi contento di una riduzione del 40%.
Mi è andato il sangue alla testa. Avrei voluto mollargli un cazzotto, al ********! Ma mi sono controllato. Mia moglie ha perso il posto nel laboratorio di confezioni molti anni fa, ho ancora un figlio che studia e l’altro che guadagna poco e ogni mese mi chiede una mano... Così ho accettato.
v Sei mesi fa il padrone mi convoca di nuovo. Con lui c’è un tipo moro, con i capelli che sembrano unti di gel, vestito male.
– Camillo – mi fa il padrone – questo è Vilic... il nome sarebbe un po’ complicato ma chiamiamolo Vilic. Viene dalla Romania e per un po’ ti darà una mano.
Mi preoccupo. Ogni volta che il padrone mi annuncia una novità si rivela una fregatura.
– Vilic – continua il padrone – farà con te qualche viaggio, in modo da imparare la strada. Poi prenderà il tuo posto, ma tu non devi preoccuparti, perché passerai su un nuovo camion a fare consegne altrove, anche all’estero. Sai, quelli di Torino si stanno trasferendo all’Est e io ho bisogno di qualcuno di fiducia, come te, per le consegne nella loro nuova fabbrica, e tu avrai il tuo buon tornaconto.
La prospettiva di fare viaggi internazionali e star fuori tutta la settimana mi spaventa un po’, ma penso al guadagno: ho amici autisti che fanno la spola tra il Milanese e la Polonia e si portano a casa uno stipendo che è il doppio del mio. Mi metto in viaggio con Vilic al fianco. Si è portato dietro una sacca, da cui viene odore di cibo. Ha gli stessi abiti di quando l’ho incontrato la prima volta nell’ufficio del padrone e puzza un po’. Parla poco, in un italiano stentato. A ogni deviazione gli segnalo un riferimento che lo aiuti a ricordare. Ecco, vedi quella grande insegna? Attento, qui devi stare sulla sinistra e girare...
Lui indica col dito le insegne e i nomi delle località che attraversiamo e prende nota a biro su un quaderno.
Ci fermiamo a un autogrill. Lui dice che si è portato da mangiare. Cava dalla borsa un sacchetto di carta con chiazze oleose e comincia a mangiare specie di polpette con uno sgradevole odore di aglio.
Quando vado alla toilette lo trovo che beve dal rubinetto.
Così per una settimana, lui sempre più sporco e puzzolente, sempre a sgranocchiare polpette. Un giorno gli ho offerto il pranzo, ma ha rifiutato.
Ho pensato non avesse soldi e quindi si sentisse a disagio per non poter ricambiare. Così l’indomani mi sono inventato che il padrone aveva offerto il pranzo a entrambi. Ha divorato tutto come un affamato. Con la birra si è lasciato andare per la prima volta a qualche confidenza. Mi ha detto di avere moglie e una figlia, che però l’hanno lasciato. Mi ha detto che la notte dorme in una specie di ripostiglio che gli ha procurato il padrone e che, appena prende la paga, si trasferisce in un bilocale che un bottegaio del paese gli ha promesso in cambio di un anticipo. Mi ha confidato il suo salario: meno della metà del mio e senza contributi perché il padrone lo ha convinto ad aprire una partita Iva, insomma a mettersi in proprio! Guardo questo poverocristo dal nome complicato che non riusciamo a pronunciare e mi fa una pena immensa: eppure, secondo le statistiche, questo pezzente è un imprenditore, è una ditta individuale!
Un sabato sera che parlo di queste porcate padronali con mia moglie, lei mi fa:
– Camillo, secondo me il tuo padrone non può farti tutto questo! Ti ricordi il Bossi cos’ha detto quel giorno a Ponte? [Ponte di Legno, in Valcamonica, dove Bossi va spesso in vacanza, ndi] Che con l’Europa abbiamo tutto da guadagnare. Perché non vai a parlare della tua situazione all’onorevole Magrelli [nome alterato, ndi]?
Così vado dall’onorevole Magrelli, che conosco da molti anni, ci diamo del tu.
– Caro Magrelli – gli dico al termine di una riunione nella sede della Lega in Valle – ti pare giusto che mi riducano la paga del 40% e che assumano un polacco a fare l’autista con la partita Iva dunque con una paga da fame?
– Caro Camillo, noi leghisti non abbiamo paura della libera concorrenza, perché il libero mercato porterà benessere a tutti.
– Se la libertà di mercato è la libertà di ridurre le paghe di noi italiani al livello di quelle degli schiavi dell’Est, l’Unione Europea è una colossale fregatura per i lavoratori! Ma spiegami un po’, onorevole, Bossi predica l’autonomia della Padania e non è capace neppure di difendere l’autonomia dell’Italia?
A questo punto Magrelli è corso a salutare un altro e non sono più riuscito a parlargli. Ogni volta che mi avvicinavo a lui e lo fissavo per richiarmarlo alla nostra conversazione, lui mi ignorava, finché se n’è andato.

La settimana scorsa il padrone mi chiama di nuovo. Tiene lo sguardo basso e i lineamenti tirati. Mi invita con un cenno della mano a sedermi senza neanche guardarmi. Tira in lungo spostando fogli e leggendoli, come se io non ci fossi. Poi mi fa:
– Purtroppo le cose vanno male, dobbiamo tagliare i costi e tu sei un onere che non possiamo più permetterci... Da domani Vilic prende il tuo posto, ormai la strada l’ha imparata...
– Dunque io comincio a fare i viaggi all’estero su un altro camion?
– No, no... appunto, qui sta il problema, i torinesi han detto che alle consegne oltre frontiera ci pensano loro.
Non mi sono mai sentito tanto umiliato. Messo alla porta perché uno schiavo importato dalla Polonia costa molto meno di me, che pure avevo già rinunciato al 40% del salario! E non mi sono mai sentito così preso per il ****! Dal padrone ma soprattutto dalla Lega che mi ha illuso che la rivoluzione di Bossi fosse la rivoluzione di noi Padani! Invece di liberare la Padania dal giogo di Roma l’ha esservita al peggior giogo dell’Unione Europea.

Tensai
10-11-2008, 23:30
Eh sì, la colpa è dell'Unione Europea, mica del "padrone" schiavista. :O

E lo dico da figlio di un "imprenditore" (metto tra virgolette perché si pensa sempre che l'imprenditore abbia $$$$$$$$$$$$, che non è esattamente il mio caso) che guarda caso opera nello stesso ramo e non si è mai comportato in modo simile. :fagiano:

ConteZero
10-11-2008, 23:32
Ben gli stà.

Quando si faceva il casino per offrire più sicurezza ai lavoratori, si facevano (ahimè una volta, quando i sindacati non erano pieni di stronzi) lotte sindacali giuste e s'imponevano leggi, regolamenti e controlli che parassero il culo ai dipendenti lui dov'era ?
Sulla A1 a lavorare come un crumiro ?

Degna soluzione per uno che gli stà bene tutto "fino a quando tocca agli altri".

Certo, non tutti possono essere eroi e tutti hanno da portare il pane a casa, ma alla fine della giornata non mi pare che c'abbia guadagnato moltissimo... al massimo ha subìto di più e lavorato di più... ma questo perché siamo una razza vile.

"Prontissimo sono" alla Franco Franchi, quando il suo padroncino ingrossava i suoi utili sulla pelle dei suoi dipendenti, sulla pelle dei suoi amici e dei malcapitati che si trovavano sulla strada di quei tir.
"Prontissimo sono" a far prosperare uno squalo che l'ha depredato di soldi, sicurezza e dignità portando al lastrico (e/o costringendoli ad adeguarsi) gli altri imprenditori, quelli che non facevano trasporare in cinque viaggi al giorno (quando in un giorno se ne possono fare tre) il materiale che richiedeva sei viaggi.

quelarion
10-11-2008, 23:50
quindi che facciamo, invochiamo il protezionismo?
chiudiamo le frontiere?

Forse c'è un problema diverso
Caro Camillo, noi leghisti non abbiamo paura della libera concorrenza, perché il libero mercato porterà benessere a tutti.

Il libero mercato è questo: la concorrenza del rumeno che si prende la metà di un italiano per lo stesso lavoro non è sleale, almeno non più sleale dell'azienda italiana che delocalizza in romania per ridurre le spese di produzione e vendere a prezzi migliori.
Tutti sono contenti che le scarpe siano fabbricate in tailandia, così le paghiamo meno, nessuno va da un ciabattino a farsi fare le scarpe nuove.
Ma nessuno che non sia un ciabattino si è mai preoccupato di questo...
Tutti per il libero mercato quando ci fa comodo, tutti protezionisti quando si ha paura.

Quoto poi ConteZero sulle lotte sindacali.

Aggiungo poi: viaggi all'estero, spola con la Polonia... tutto su gomma ovviamente! Sempre il solito discorso, per far crescere il PIL è meglio sprecare di più. Più consumi, più l'indice si alza. Come se misurasse veramente quanto si sta bene. Se io da domani comincio ad andare in macchina tutti i giorni, a lasciare le luci accese, a comprare le pere argentine, alzo il PIL!
Se c'è un incidente mortale con 3 macchine coinvolte, si alza il PIL! Tre macchine da vendere! Magari una strada da risistemare, funerali da organizzare...
Ottima cosa no, questo PIL!

apocalypsestorm
11-11-2008, 00:01
Direi che un camionista ha molte possibilita', non e' un settore in crisi, anzi.. :sofico:
fra' qualche anno le industrie automobilistiche se la dovranno vedere con le produzioni cinesi,
e se entra in crisi l'industria nazionale ed europea, saranno uccelli x diabetici x tutti.
Perche' anche l'indotto sara' fortemente ridimensionato.

questa si, che sara' la vera crisi, non il camionista rumeno..

Marziano
11-11-2008, 01:49
La delocalizzazione serve a non soffocare nel libero mercato, ma quale è il senso di spalancare le frontiere a cani e porci?
Che progresso si puà trarre da un fiume incontrollato di gente spesso scarsamente educata, talvolta socialmente non compatibile,
quasi sempre inconsapevole dei propri diritti di essere umano e disposta a tutto?
Quando un'industria delocalizza, la nazione ospite ci guadagna perchè il lavoro contribuisce al suo progresso, mentre lo spopolamento
non ha mai portato beneficio mi pare. Soprattutto se si pensa che, come sta avvenendo da noi, le menti migliori, laureati e professionisti,
sono i primi a lasciare la barca.
Non sto affermando niente, la mia è una domanda sincera: Esiste un pensiero economico che giustifica l'immigrazione selvaggia?
E se si, perchè gli USA, in netta controtendenza, erigono muri - vedi riduzione del tetto per gli H1B - sempre più alti?

quelarion
11-11-2008, 03:23
La delocalizzazione serve a non soffocare nel libero mercato, ma quale è il senso di spalancare le frontiere a cani e porci?
Che progresso si puà trarre da un fiume incontrollato di gente spesso scarsamente educata, talvolta socialmente non compatibile,
quasi sempre inconsapevole dei propri diritti di essere umano e disposta a tutto?
Quando un'industria delocalizza, la nazione ospite ci guadagna perchè il lavoro contribuisce al suo progresso, mentre lo spopolamento
non ha mai portato beneficio mi pare. Soprattutto se si pensa che, come sta avvenendo da noi, le menti migliori, laureati e professionisti,
sono i primi a lasciare la barca.
Non sto affermando niente, la mia è una domanda sincera: Esiste un pensiero economico che giustifica l'immigrazione selvaggia?
E se si, perchè gli USA, in netta controtendenza, erigono muri - vedi riduzione del tetto per gli H1B - sempre più alti?

Beh, chiaro che alla Romania in particolare non fa comodo lo spopolamento, fa però comodo che i romeni vadano a lavorare fuori magari per mandare soldi in romania.
Fanno comodo tutte le agevolazioni che vengono dall'abbattimento delle frontiere e delle dogane.
Il prezzo da pagare è la libera circolazione.

Chiaro che i professionisti e i laureati se ne vanno. Io mi sono trasferito in Belgio, dove mi pagano il 60% in più per fare il ricercatore, gli affitti costano la metà di Roma, l'ambiente è internazionale, il futuro c'è, mentre in Italia zero.
E' il prezzo da pagare per inserirsi in una economia più estesa.
E' il libero mercato. LIBERO. E io non sono un suo sostenitore.

Ma il libero mercato deve essere scremato da ogni protezionismo, secondo me.

L'immigrazione selvaggia c'è anche perchè nessuno ha fatto niente quando bisognava. Se invece di pensare al semplice interesse nazionale, si fosse guardato avanti con lungimiranza, i vicini albanesi, ex protettorato dell'"impero", o lo scatolone di sabbia libico, sarebbero potuti essere dei paesi meno devastati economicamente, e quindi me soggetti a emigrazioni di massa o partenza di clandestini.
Lo stesso per l'europa dell'est. Finchè la romania era fuori tutti contenti che era caduto il comunismo e si andava là a produrre per quattro soldi, ora tutti a piangere perchè la romania è entrata in europa...

Ah, per gli USA: consideriamo che gli USA sono geograficamente infinitamente diversi da noi, sono un sistema con un mercato interno molto diverso, anche per il mercato del lavoro. Chiudere le frontiere qua sarebbe come se gli americani chiudessero le frontiere tra gli stati federati.

Doraneko
11-11-2008, 06:21
Beh, chiaro che alla Romania in particolare non fa comodo lo spopolamento, fa però comodo che i romeni vadano a lavorare fuori magari per mandare soldi in romania.
Fanno comodo tutte le agevolazioni che vengono dall'abbattimento delle frontiere e delle dogane.
Il prezzo da pagare è la libera circolazione.

Chiaro che i professionisti e i laureati se ne vanno. Io mi sono trasferito in Belgio, dove mi pagano il 60% in più per fare il ricercatore, gli affitti costano la metà di Roma, l'ambiente è internazionale, il futuro c'è, mentre in Italia zero.
E' il prezzo da pagare per inserirsi in una economia più estesa.
E' il libero mercato. LIBERO. E io non sono un suo sostenitore.

Ma il libero mercato deve essere scremato da ogni protezionismo, secondo me.

L'immigrazione selvaggia c'è anche perchè nessuno ha fatto niente quando bisognava. Se invece di pensare al semplice interesse nazionale, si fosse guardato avanti con lungimiranza, i vicini albanesi, ex protettorato dell'"impero", o lo scatolone di sabbia libico, sarebbero potuti essere dei paesi meno devastati economicamente, e quindi me soggetti a emigrazioni di massa o partenza di clandestini.
Lo stesso per l'europa dell'est. Finchè la romania era fuori tutti contenti che era caduto il comunismo e si andava là a produrre per quattro soldi, ora tutti a piangere perchè la romania è entrata in europa...

Ah, per gli USA: consideriamo che gli USA sono geograficamente infinitamente diversi da noi, sono un sistema con un mercato interno molto diverso, anche per il mercato del lavoro. Chiudere le frontiere qua sarebbe come se gli americani chiudessero le frontiere tra gli stati federati.

L'errore e' stato permettere l'ingresso in Europa ai paesi piu' poveri.
Sarebbe come sommare i soldi di uno che ha 100Euro e quelli di uno che ne ha 10, dividere a meta' e ridistribuire.
Finche' l'Europa era una cosa elitaria aveva un senso, era remunerativa come situazione.Si poteva trattare gli altri paesi come la periferia che produceva ed esisteva per noi.Peccato che non sia piu' cosi'.Ormai si e' visto cosa succede a fare i buoni o i tranquilli.Veniamo culturalmente erosi ed economicamente drenati dai paesi che ci stanno sotto.
E' questo che gli USA vogliono evitare.
Vabbe',amen...:rolleyes:

ConteZero
11-11-2008, 08:32
Toglietevi un attimo la divisa da "italiani".
Se un rumeno lavora per €10 al posto dell'italiano da €100 e se il rumeno riesce a svolgere lo stesso lavoro non vi viene il dubbio che gli italiani non valgano quel che vogliono essere pagati ?
Non vi viene il dubbio che tutta questa specializzazione/capacità non ce l'hanno ?

Duro a dirsi ma il camionista qui è proprio della lega, non per altro, ma perché è convinto di essere "superiore" a prescindere.

wildsliver
11-11-2008, 08:57
mi può dispiacere per il caso umano specifico, ma la categoria dei camionisti proprio non la digerisco, visto che crea un danno collettivo elevatissimo dato che i trasporti su ferro potrebbero creare benefici per tutti. Fra l'altro il fatto che basta prendere un rumeno qualsiasi per sostituirne uno fa capire di quanto sia un mestiere poco specifico. Insomma, tralasciando i rumeni, mi viene da dire perchè il tizio deve guadagnare X e un suo compaesano che vuol fare lo stesso mestiere no.. per intenderci quanto sia un mestiere poco specializzante.

SaettaC
11-11-2008, 09:01
Toglietevi un attimo la divisa da "italiani".
Se un rumeno lavora per €10 al posto dell'italiano da €100 e se il rumeno riesce a svolgere lo stesso lavoro non vi viene il dubbio che gli italiani non valgano quel che vogliono essere pagati ?
Non vi viene il dubbio che tutta questa specializzazione/capacità non ce l'hanno ?


Ma certo, come no! :O
Quindi se tu facessi il contadino e prendessi, chessò, 1000 euro al mese qui in Italia, avendo le stesse capacità di un contadino in Bangladesh (avresti solo in più dalla tua parte le moderne tecniche agricole e magari un trattore), dovresti avere la sua paga equiparata alla sua, un bel quarto di euro al giorno. :O :asd:

La "paga" deve essere rapportata alla realtà in cui si vive, globalizzando e aprendo le frontiere, invece, si tende a fare così:

L'errore e' stato permettere l'ingresso in Europa ai paesi piu' poveri.
Sarebbe come sommare i soldi di uno che ha 100Euro e quelli di uno che ne ha 10, dividere a meta' e ridistribuire.


Conosco ad esempio una moldava che ogni volta che si parla di Europa si scandalizza del fatto che la Romania ci sia entrata.

Vogliamo dirla tutta tutta tutta? Bhe, secondo me l'Italia NON MERITA di essere entrata in Europa, per un semplice fatto: un paese che non fa altro che indebitarsi anno dopo anno, senza essere capace di ridurre il suo debito pubblico (e quindi in prospettiva è destinato al fallimento), NON MERITA di essere in Europa.
Perchè ricordiamocelo, con il debito pubblico sempre in crescita, siamo come una famiglia con il conto in banca sempre più in rosso... avviata al fallimento. ;)

... a maggior ragione altri paesi messi ancora peggio di noi... :rolleyes:

entanglement
11-11-2008, 09:42
Toglietevi un attimo la divisa da "italiani".
Se un rumeno lavora per €10 al posto dell'italiano da €100 e se il rumeno riesce a svolgere lo stesso lavoro non vi viene il dubbio che gli italiani non valgano quel che vogliono essere pagati ?
Non vi viene il dubbio che tutta questa specializzazione/capacità non ce l'hanno ?

Duro a dirsi ma il camionista qui è proprio della lega, non per altro, ma perché è convinto di essere "superiore" a prescindere.

non è discorso di sentirsi superiore. il camionista è proprio italiota nel senso: nel resto d'europa le merci viaggiano su ROTAIA e non su gomma. su gomma fanno solo l'ultimo percorso. chiaramente questo implica che per tempo gli stati si sono mossi per realizzare una rete ferroviaria opportuna...

ConteZero
11-11-2008, 09:49
Saetta, in un mondo che voglia aspirare ad essere "giusto" non si può fare protezionismo.
Non puoi pagare una persona più di un altra su pregiudizio di carta d'identità.
Tutti gli uomini sono uguali, e non è giusto discriminare fra due possibili lavoratori in base a parametri non inerenti al lavoro che debbono svolgere.

Se la vita in Italia è troppo cara possiamo anche iniziare a tagliare qua e là (partendo dal non usare la TV, non pagare il canone e quindi risparmiare l'energia elettrica), di sicuro gli extracomunitari TV a casa non ne hanno, e spesso per lavorare e mandare soldi a casa non hanno neppure famiglia (ecco che il "tengo famiglia" ti si ritorce contro).

Se non vi piace il libero mercato senza protezioni fate pure con norme e balzelli, ma cominciate dagli industrialotti che delocalizzano e poi vogliono il loghino "made in Italy", per intanto io compro made in bangladesh e vadano a fare in culo i camionisti che tengono famiglia e gli industriali per l'italianità del portafogli.

ozeta
11-11-2008, 09:50
Vogliamo dirla tutta tutta tutta? Bhe, secondo me l'Italia NON MERITA di essere entrata in Europa, per un semplice fatto: un paese che non fa altro che indebitarsi anno dopo anno, senza essere capace di ridurre il suo debito pubblico (e quindi in prospettiva è destinato al fallimento), NON MERITA di essere in Europa.
Perchè ricordiamocelo, con il debito pubblico sempre in crescita, siamo come una famiglia con il conto in banca sempre più in rosso... avviata al fallimento. ;)

... a maggior ragione altri paesi messi ancora peggio di noi... :rolleyes:

ma quando il debito raggiunge il tetto (se esiste) che fanno, ci pignorano lo stato? :stordita:

ConteZero
11-11-2008, 09:58
Argentina II

Tra l'altro nessuno stato è messo peggio di noi come debito pubblico.

Lorekon
11-11-2008, 10:26
non ho capito cosa c'entra le Lega :stordita:

quelarion
11-11-2008, 11:45
L'errore e' stato permettere l'ingresso in Europa ai paesi piu' poveri.
Sarebbe come sommare i soldi di uno che ha 100Euro e quelli di uno che ne ha 10, dividere a meta' e ridistribuire.
Finche' l'Europa era una cosa elitaria aveva un senso, era remunerativa come situazione.Si poteva trattare gli altri paesi come la periferia che produceva ed esisteva per noi.Peccato che non sia piu' cosi'.Ormai si e' visto cosa succede a fare i buoni o i tranquilli.Veniamo culturalmente erosi ed economicamente drenati dai paesi che ci stanno sotto.
E' questo che gli USA vogliono evitare.
Vabbe',amen...:rolleyes:

Ah, ok, quindi finchè è una cosa che ci permette di ingrassarci e sfruttare gli altri paesi va bene...
Culturalmente erosi poi... abbiamo paura che la nostra grande cultura di veline e isole ci venga rubata? Ma soprattutto, la "cultura" italiana è la stessa di 40 anni fa? di 70? No, eppure l'immigrazione qua è cominciata tardi...
Se costruiscono una moschea distruggono la tua cultura? Che tu diventi musulmano? La cultura italiana la preservano gli italiani, sta a loro portarla avanti se vogliono.

Ma certo, come no! :O
Quindi se tu facessi il contadino e prendessi, chessò, 1000 euro al mese qui in Italia, avendo le stesse capacità di un contadino in Bangladesh (avresti solo in più dalla tua parte le moderne tecniche agricole e magari un trattore), dovresti avere la sua paga equiparata alla sua, un bel quarto di euro al giorno. :O :asd:

Non si sta dicendo che la paga deve essere uguale in ogni angolo del pianeta a seconda della capacità, ma semplicemente che se un bengalese viene qua e si accontenta di meno è libera concorrenza.
D'altronde se la nostra classe "bassa" ha i televisori al plasma e la classe bassa bengalese vive nelle capanne c'è qualcosa che non va no?
O pensi che la nostra ricchezza sia indipendente dalla povertà degli altri?

Vogliamo dirla tutta tutta tutta? Bhe, secondo me l'Italia NON MERITA di essere entrata in Europa, per un semplice fatto: un paese che non fa altro che indebitarsi anno dopo anno, senza essere capace di ridurre il suo debito pubblico (e quindi in prospettiva è destinato al fallimento), NON MERITA di essere in Europa.
Perchè ricordiamocelo, con il debito pubblico sempre in crescita, siamo come una famiglia con il conto in banca sempre più in rosso... avviata al fallimento. ;)

quoto.

L'europa ricca si è incollata l'Italia, insieme a Spagna e Grecia, e ci ha trascinato avanti. Ricordiamo che l'economia italiana prima della CEE vinceva tanto all'estero anche perchè i nostri operai tessili producevano a metà prezzo rispetto ai colleghi europei...

Insomma, siamo dei burini ripuliti, abbiamo messo su qualche soldo, e adesso tutti con la paura dello straniero...

Doraneko
11-11-2008, 11:48
Vogliamo dirla tutta tutta tutta? Bhe, secondo me l'Italia NON MERITA di essere entrata in Europa, per un semplice fatto: un paese che non fa altro che indebitarsi anno dopo anno, senza essere capace di ridurre il suo debito pubblico (e quindi in prospettiva è destinato al fallimento), NON MERITA di essere in Europa.
Perchè ricordiamocelo, con il debito pubblico sempre in crescita, siamo come una famiglia con il conto in banca sempre più in rosso... avviata al fallimento. ;)

... a maggior ragione altri paesi messi ancora peggio di noi... :rolleyes:

Infatti.

Doraneko
11-11-2008, 11:53
Ah, ok, quindi finchè è una cosa che ci permette di ingrassarci e sfruttare gli altri paesi va bene...

Si.


Culturalmente erosi poi... abbiamo paura che la nostra grande cultura di veline e isole ci venga rubata? Ma soprattutto, la "cultura" italiana è la stessa di 40 anni fa? di 70? No, eppure l'immigrazione qua è cominciata tardi...
Se costruiscono una moschea distruggono la tua cultura? Che tu diventi musulmano? La cultura italiana la preservano gli italiani, sta a loro portarla avanti se vogliono.


Parlo di Europa, non di Italietta.
Guarda, ad esempio, l'Inghilterra come si trova bene a convivere con le "nuove idee".

Fritz!
11-11-2008, 12:15
Si.



Parlo di Europa, non di Italietta.
Guarda, ad esempio, l'Inghilterra come si trova bene a convivere con le "nuove idee".

quali nuove idee???

L'inghilterra ha vissuto in modo sorprendentemente positivo la massiccia immigrazione polacca

Fritz!
11-11-2008, 12:21
La delocalizzazione serve a non soffocare nel libero mercato, ma quale è il senso di spalancare le frontiere a cani e porci?
Che progresso si puà trarre da un fiume incontrollato di gente spesso scarsamente educata, talvolta socialmente non compatibile,
quasi sempre inconsapevole dei propri diritti di essere umano e disposta a tutto?
Quando un'industria delocalizza, la nazione ospite ci guadagna perchè il lavoro contribuisce al suo progresso, mentre lo spopolamento
non ha mai portato beneficio mi pare. Soprattutto se si pensa che, come sta avvenendo da noi, le menti migliori, laureati e professionisti,
sono i primi a lasciare la barca.
Non sto affermando niente, la mia è una domanda sincera: Esiste un pensiero economico che giustifica l'immigrazione selvaggia?
E se si, perchè gli USA, in netta controtendenza, erigono muri - vedi riduzione del tetto per gli H1B - sempre più alti?

La delocalizzazione è l'opposto dell'immigrazione, non li puoi mettere sullo stesso piano.

Quanto alla domanda sul pensiero economico, ci sono svariati economisti che da tempo ritengono la liberta di movimento delle persone dovrebbe essere pari a quella di capitali e merci... ovvero libera
http://www.economist.com/specialreports/displayStory.cfm?story_id=10286197

Dream_River
11-11-2008, 12:41
Eh sì, la colpa è dell'Unione Europea, mica del "padrone" schiavista. :O

E lo dico da figlio di un "imprenditore" (metto tra virgolette perché si pensa sempre che l'imprenditore abbia $$$$$$$$$$$$, che non è esattamente il mio caso) che guarda caso opera nello stesso ramo e non si è mai comportato in modo simile. :fagiano:

Ben gli stà.

Quando si faceva il casino per offrire più sicurezza ai lavoratori, si facevano (ahimè una volta, quando i sindacati non erano pieni di stronzi) lotte sindacali giuste e s'imponevano leggi, regolamenti e controlli che parassero il culo ai dipendenti lui dov'era ?
Sulla A1 a lavorare come un crumiro ?

Degna soluzione per uno che gli stà bene tutto "fino a quando tocca agli altri".

Certo, non tutti possono essere eroi e tutti hanno da portare il pane a casa, ma alla fine della giornata non mi pare che c'abbia guadagnato moltissimo... al massimo ha subìto di più e lavorato di più... ma questo perché siamo una razza vile.

"Prontissimo sono" alla Franco Franchi, quando il suo padroncino ingrossava i suoi utili sulla pelle dei suoi dipendenti, sulla pelle dei suoi amici e dei malcapitati che si trovavano sulla strada di quei tir.
"Prontissimo sono" a far prosperare uno squalo che l'ha depredato di soldi, sicurezza e dignità portando al lastrico (e/o costringendoli ad adeguarsi) gli altri imprenditori, quelli che non facevano trasporare in cinque viaggi al giorno (quando in un giorno se ne possono fare tre) il materiale che richiedeva sei viaggi.

Quoto

quelarion
11-11-2008, 15:58
Si.

Parlo di Europa, non di Italietta.
Guarda, ad esempio, l'Inghilterra come si trova bene a convivere con le "nuove idee".

Scusa, non capisco, noi per anni abbiamo avuto emigrazioni molto massicce, ora dovremmo bloccare l'immigrazione?
Ad ogni modo in un mondo globalizzato e con la sfida della cina dubito che il protezionismo possa pagare: ricordiamo che l'europa, ma soprattutto l'Italia, è fortemente dipendente dalle importazioni, ad esempio a livello energetico.
Prova a chiudere le frontiere, a mettere i dazi, e vedrai che i nostri partner commerciali non la prenderanno benissimo.
L'autarchia non funziona.

L'Inghilterra? Ti faccio notare che Londra mi sembra un tantino cosmopolita...

Doraneko
11-11-2008, 17:23
Scusa, non capisco, noi per anni abbiamo avuto emigrazioni molto massicce, ora dovremmo bloccare l'immigrazione?


Piu' che dovremmo,avremmo dovuto.Ormai...


ricordiamo che l'europa, ma soprattutto l'Italia, è fortemente dipendente dalle importazioni, ad esempio a livello energetico.
Prova a chiudere le frontiere, a mettere i dazi, e vedrai che i nostri partner commerciali non la prenderanno benissimo.


L'Italia da sola non puo' nulla.Se si fanno certe cose vanno fatte a livello Europeo.Ripeto, amen ormai.Quel che e' stato e' stato.




L'Inghilterra? Ti faccio notare che Londra mi sembra un tantino cosmopolita...

Hai mai sentito degli episodi di attrito che hanno avuto con l'aumentare della popolazione islamica?Non chiedermi i link.Se ne e' parlato a anche qua nel forum un po' di tempo fa.

dantes76
11-11-2008, 17:26
abbiamo trovato il colpevole...

quelarion
11-11-2008, 20:31
Piu' che dovremmo,avremmo dovuto.Ormai...

L'Italia da sola non puo' nulla.Se si fanno certe cose vanno fatte a livello Europeo.Ripeto, amen ormai.Quel che e' stato e' stato.


E qual è il livello europeo? L'italia ci sta dentro?
Con questo discorso veramente noi saremmo fuori dall'europa, che sarebbe formata solo da Francia, Benelux e Inghilterra...


Hai mai sentito degli episodi di attrito che hanno avuto con l'aumentare della popolazione islamica?Non chiedermi i link.Se ne e' parlato a anche qua nel forum un po' di tempo fa.

non ho seguito quella discussione. Ad ogni modo, a seguito dell'aumento della popolazione islamica ci sono attriti. Bene.

E' tutta colpa dei cattivi islamici vero? Non c'è una lieve intolleranza da parte dei cristiani (soprattutto), ma in generale di tutti gli europei?
E perchè ad esempio a Londra c'è una comunità indiana e pakistana immensa, da decenni? E ora tutti questi problemi con gli islamici nuovi arrivati? Anche i pakistani sono musulmani... eppure stanno là da parecchio.

Comunque ho sentito anche del fatto che in Inghilterra è pieno di gang giovanili che si accoltellano, è anche questo per colpa dei musulmani?

E poi scusa, perchè non bloccare anche l'immigrazione interna? Con la disoccupazione che c'è al sud il camionista potrebbe trovarsi senza lavoro perchè un siciliano chiede meno di lui.
O magari un camionista di treviso potrebbe trovarsi senza lavoro per "colpa" di un toscano!