PDA

View Full Version : Il lavoro e' veramente un diritto?


Platonis
10-11-2008, 01:25
Qualche giorno fa, in una trasmissione - Annozero - televisiva, c'era un collegamento esterno ad un'azienda che tra qualche mese dovrebbe chiudere. Massima solidarieta' per quei dipendenti. Tuttavia c'era un mega cartello con scritto "Il lavoro e' un diritto". La mia domanda e' molto semplice: il lavoro e' veramente un diritto?

greasedman
10-11-2008, 01:37
Certo che no, ma in un contesto in cui si fanno regalie a destra e a manca spacciate per diritti, a cominciare dai ladroni, un lavoratore onesto si sente autorizzato a chiedere la sua fettina.

Versalife
10-11-2008, 02:27
Secondo la costituzione si, il lavoro è un diritto.

s-y
10-11-2008, 04:46
secondo la costituzione e' un diritto.
secondo la situazione e' un privilegio.

Paganetor
10-11-2008, 08:33
è sì un diritto, ma anche un dovere del cittadino...

l'articolo 4 dice che è un diritto, ma nel 5 specifica che "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"...

insomma, ci sta che uno possa essere licenziato, ci sta anche che si incazzi (e parecchio), ma non ci sta che si sieda da qualche parte e dica "ho diritto al lavoro, datemene uno, lo voglio così così e così"...

Ti metti a cercare, ti rimbocchi le maniche, eventualmente ti fai andare bene anche qualcosa che, in circostanze normali, non avresti fatto (se hai sei lauree preferiresti non lavorare al supermercato per riempire gli scffali, ma piuttosto che stare a casa a fare niente accetti quel lavoro e nel frattempo ne cerchi uno migliore)

insomma, io la penso così...

ovvio che poi, in casi estremi (non trovi proprio nulla di nulla), lo Stato deve intervenire in maniera da coprirti le spalle temporaneamente, finchè non trovi un lavoro...

Platonis
10-11-2008, 09:46
Secondo me e' assurdo concepire il lavoro come un diritto. E' assurdo pensare di pretendere che qualche persona - che ha fatto sacrifici su sacrifici per crearsi il proprio lavoro - mi assuma e mi di uno stipendio in nome di qualche articolo della costituzione. A mio avviso il lavoro e' qualche cosa che va preso e mantenuto con i denti, con l'impegno, con la costanza e con la determinazione. Ieri quando ho aperto questa discussione stavo ultimando alcune cose con Photoshop. Ore 1.30 di Lunedi'.

Alkimista_r0x
10-11-2008, 10:15
è sì un diritto, ma anche un dovere del cittadino...

l'articolo 4 dice che è un diritto, ma nel 5 specifica che "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"...

insomma, ci sta che uno possa essere licenziato, ci sta anche che si incazzi (e parecchio), ma non ci sta che si sieda da qualche parte e dica "ho diritto al lavoro, datemene uno, lo voglio così così e così"...

Ti metti a cercare, ti rimbocchi le maniche, eventualmente ti fai andare bene anche qualcosa che, in circostanze normali, non avresti fatto (se hai sei lauree preferiresti non lavorare al supermercato per riempire gli scffali, ma piuttosto che stare a casa a fare niente accetti quel lavoro e nel frattempo ne cerchi uno migliore)

insomma, io la penso così...

ovvio che poi, in casi estremi (non trovi proprio nulla di nulla), lo Stato deve intervenire in maniera da coprirti le spalle temporaneamente, finchè non trovi un lavoro...

Secondo me e' assurdo concepire il lavoro come un diritto. E' assurdo pensare di pretendere che qualche persona - che ha fatto sacrifici su sacrifici per crearsi il proprio lavoro - mi assuma e mi di uno stipendio in nome di qualche articolo della costituzione. A mio avviso il lavoro e' qualche cosa che va preso e mantenuto con i denti, con l'impegno, con la costanza e con la determinazione. Ieri quando ho aperto questa discussione stavo ultimando alcune cose con Photoshop. Ore 1.30 di Lunedi'.

è proprio perchè la maggioranza pensa come voi che le cose vanno male. Non fraintendetemi, il vostro è un pensiero tra i migliori di quelli che una società malata possa fare. Mi spiego meglio. Pensare di voler lavorare e fare di tutto, anche quello che non si dovrebbe, per farlo è degno delle persone più umili... da qui a diventare schiavi però ce ne passa! io preferisco fare la fame che umiliarmi e piegarmi (parlo di salari non di lavori! Tutti i lavori sono da mettere sullo stesso livello!). Se tutti decidessero si stare a casa senza uno stipendio degno del nome, le aziende non andrebbero avanti! Nessuna azienda! e io penso che qui i "padroni" si siano un po' lasciati prendere la mano da questa vostra flessibilità!

SuperTux
10-11-2008, 10:16
Il lavoro è un dovere, ma anche un diritto.
E' un dovere, in quanto se non lavori non porti a casa la pagnotta, e devi impegnarti nel farlo in quanto un datore di lavoro non è molto contento di pagare uno che non ha voglia di fare un tubo. Inoltre se uno è bravo e si impegna, sfido a trovare il datore di lavoro che lo licenzi. Si darebbe la zappa sui piedi da solo. Inoltre, dato che nel suo ambiente si è creato la nomea di "persona che lavora" non avrà difficoltà nel trovarne un altro. Oltretutto un datore di lavoro è più portato anche a dargli un aumento (che ricordo che sugli aumenti i datori di lavoro pagano il 150% !!! di tasse, ergo i 100€ di aumento per lavoratore costano al datore 250€) piuttosto uno che non fa niente. Inoltre non è altrettanto giusto che uno che non faccia niente debba occupare un posto che potrebbe essere di uno che ha più voglia (e qui diventa un diritto, ovvero, io ho voglia di lavorare, DEVO poterlo fare).

Perlomeno io la penso così. Ci sarebbero troppe cose da sistemare e manca la voglia di fare. Personalmente il precariato non lo vedo come un concetto sbagliato, ma è sbagliatissimo come è stato attuato. Un precario dovrebbe essere pagato ALMENO il 20% in più di un non precario, e non il di meno. ma questo è un altro discorso.

Scusate la lungagnata :)

tdi150cv
10-11-2008, 10:20
Certo che no, ma in un contesto in cui si fanno regalie a destra e a manca spacciate per diritti, a cominciare dai ladroni, un lavoratore onesto si sente autorizzato a chiedere la sua fettina.

il lavoro e' un diritto ma lavorare e' un dovere !
Ecco che quindi ti rispondo di SI ... ma attenzione ... non dovrebbe essere un diritto anche poter rifiutarsi di lavorare ...

Alkimista_r0x
10-11-2008, 10:25
il lavoro e' un diritto ma lavorare e' un dovere !
Ecco che quindi ti rispondo di SI ... ma attenzione ... non dovrebbe essere un diritto anche poter rifiutarsi di lavorare ...

:rotfl: molto simpatico... qui ci siamo dimenticati che lavoriamo per vivere e non viviamo per lavorare!

Paganetor
10-11-2008, 10:25
è proprio perchè la maggioranza pensa come voi che le cose vanno male. Non fraintendetemi, il vostro è un pensiero tra i migliori di quelli che una società malata possa fare. Mi spiego meglio. Pensare di voler lavorare e fare di tutto, anche quello che non si dovrebbe, per farlo è degno delle persone più umili... da qui a diventare schiavi però ce ne passa! io preferisco fare la fame che umiliarmi e piegarmi (parlo di salari non di lavori! Tutti i lavori sono da mettere sullo stesso livello!). Se tutti decidessero si stare a casa senza uno stipendio degno del nome, le aziende non andrebbero avanti! Nessuna azienda! e io penso che qui i "padroni" si siano un po' lasciati prendere la mano da questa vostra flessibilità!


ovvio che io non stavo parlando di "schiavitù"... non a caso ho fatto l'esempio del personale che mette la merce sugli scaffali del supermercato: impiego umile, di tutto rispetto, che ti fa portare a casa qualche soldino (e probabilmente tu sei giovane e non hai - ancora - problemi tipo mutui, o figli, o questioni che TI OBBLIGANO a portare a casa dei soldi... non ci sono storie, nè puioi dire "chissenefrega, faccio la fame")

insomma, dando per scontato che lavorare 18 ore al giorno in un campo di pomodori per 15 euro al giorno NON è "lavorare", io sono dell'idea che un po' di umiltà non guasti, soprattutto quando si è in condizioni difficili (sei senza lavoro e, magari, hai dei debiti da saldare)

recoil
10-11-2008, 10:46
non so qual è l'interpretazione dei costituzionalisti, ma io credo che il diritto al lavoro vada inteso come il diritto di ciascuno di poter cercare un impiego senza che vi sia una discriminazione di alcun tipo nei suoi confronti. inoltre mi pare un vincolo nei confronti del legislatore affinchè faccia il possibile per creare posti di lavoro per le categorie che, per cause di "forza maggiore" non riescono a trovare collocazione nel mercato. ad esempio i disabili
direi che anche gli ammortizzatori sociali rientrano a grandi linee in questa definizione

chiaro che se il lavoro manca, non lo si può inventare da zero per tutti i disoccupati, se no qualcuno va in forte perdita.
in ogni caso, è anche un dovere...

Alkimista_r0x
10-11-2008, 10:52
ovvio che io non stavo parlando di "schiavitù"... non a caso ho fatto l'esempio del personale che mette la merce sugli scaffali del supermercato: impiego umile, di tutto rispetto, che ti fa portare a casa qualche soldino (e probabilmente tu sei giovane e non hai - ancora - problemi tipo mutui, o figli, o questioni che TI OBBLIGANO a portare a casa dei soldi... non ci sono storie, nè puioi dire "chissenefrega, faccio la fame")

insomma, dando per scontato che lavorare 18 ore al giorno in un campo di pomodori per 15 euro al giorno NON è "lavorare", io sono dell'idea che un po' di umiltà non guasti, soprattutto quando si è in condizioni difficili (sei senza lavoro e, magari, hai dei debiti da saldare)
ah bè, io parto dal presupposto di avere un cervello e di saperlo usare... ergo non mi pare il caso di avere un mutuo o una famiglia a carico senza un buon lavoro o grosse fonti economiche...
Io sono Tecnico della Ristorazione ed ho fatto parecchi lavori in vita mia essendo stato anche Universitario. In cucina lavoravo 14 ore al giorno stando fuori casa (quindi tutto il giorno dedicato al lavoro). In oltre avevo un contratto stagionale, che non promette niente per il futuro, ed uno stipendio dalla modica cifra di 604 euro al mese! Stipendio che prendevo da part-time al call center lavorando per 8 ore 3/4 giorni a settimana....
non è schiavismo avere un contratto di apprendistato e fare lo chef di partita?

Drago
10-11-2008, 10:55
il lavoro è un impegno, per come la vedo io. passare la propria vita dedicandola al lavoro e togliendo tempo agli affetti ed ai propri interessi è da stolti, A MENO CHE NON CI SIA LA REALE NECESSITA'.

Alkimista_r0x
10-11-2008, 11:00
il lavoro è un impegno, per come la vedo io. passare la propria vita dedicandola al lavoro e togliendo tempo agli affetti ed ai propri interessi è da stolti, A MENO CHE NON CI SIA LA REALE NECESSITA'.

e allora facciamo in modo che non ci sia questa reale necessità ;)

yorkeiser
10-11-2008, 11:20
Citando l'art.1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Per come la vedo io, non esistendo più l'Italia (non quella del '48 perlomeno, ormai siamo una S.p.A. in perdita in mano a qualche ignorante industrialotto di provincia), ed essendo la democrazia defunta da un pezzo (non vedo perchè dovrei essere rappresentato dalla Carfagna, visto che non è voluta venire a letto anche con me), direi che si può affermare che, non essendo più valide le ipotesi, non lo è neanche la tesi. Ergo, per negazione, nel territorio peninsulare compreso tra le Alpi ed il Mediterraneo, il lavoro non è un diritto.
Magari nel '48, in Italia, lo era. Chiederò a mio padre.

Paganetor
10-11-2008, 11:21
ah bè, io parto dal presupposto di avere un cervello e di saperlo usare... ergo non mi pare il caso di avere un mutuo o una famiglia a carico senza un buon lavoro o grosse fonti economiche...
Io sono Tecnico della Ristorazione ed ho fatto parecchi lavori in vita mia essendo stato anche Universitario. In cucina lavoravo 14 ore al giorno stando fuori casa (quindi tutto il giorno dedicato al lavoro). In oltre avevo un contratto stagionale, che non promette niente per il futuro, ed uno stipendio dalla modica cifra di 604 euro al mese! Stipendio che prendevo da part-time al call center lavorando per 8 ore 3/4 giorni a settimana....
non è schiavismo avere un contratto di apprendistato e fare lo chef di partita?


604 euro/mese, 14 ore al giorno e contratto stagionale? scusa, ma ti stavano realmente prendendo in giro ;) spero per te che la cosa sia urata poco, e che ti sia cercato alla svelta il nuovo lavoro...

Alkimista_r0x
10-11-2008, 11:35
604 euro/mese, 14 ore al giorno e contratto stagionale? scusa, ma ti stavano realmente prendendo in giro ;) spero per te che la cosa sia urata poco, e che ti sia cercato alla svelta il nuovo lavoro...

IO si... ma gli altri che pensano che sia meglio lavorare se no si perde la faccia no! :rolleyes:
ora non sò se lo stupido sono io o chi?!

Anche perchè non era il mio posto di lavoro che mi trattava così ma tutta la realtà ristorativa! Infatti dopo essermi specializzato ho dovuto cambiare settore! questa è l'italia!

Paganetor
10-11-2008, 11:41
IO si... ma gli altri che pensano che sia meglio lavorare se no si perde la faccia no! :rolleyes:
ora non sò se lo stupido sono io o chi?!

aspetta... io sono dell'idea che un lavoro vada fatto... ti dico come farei io se, domani, perdessi il mio posto di lavoro (SGRAAAAAAT)

1) Mi darei un tempo massimo entro il quale trovare un altro lavoro che mi piaccia (1 mese? 6 mesi? dipende da quanto puoi restare senza lavorare...)
2) mi darei da fare per trovare quel lavoro
3) scaduto quel periodo, passerei a valutare altri lavori che ritengo meno "adatti" a me (ovvio, niente schiavitù ;) )
4) se non dovessi riuscire a trovare nulla anche in questo caso, probabilmente sarei in una situazione abbastanza difficile e mi farei andare bene il primo lavoro in grado di garantirmi la sussistenza

perchè, volente o nolente, i soldi servono... per mangiare, per vivere, per SOPRAVVIVERE...

Alkimista_r0x
10-11-2008, 12:08
io lavoravo nei migliori Hotel della costa come Apprendista sulla carta da 600 euro a 1000 euro..per un lavoro che durava massimo 5 mesi....
il mio pensiero è che sia meglio guadagnare meno ma avere più tempo per se stessi... quindi ho mollato tutto... sono venuto in una città come Roma da universitario e resomi conto in tempo della pagliacciata che l'italia è diventata anche in ambito universitario ho subito alzato le mani e mi sono ritirato...
Lavorato al call center..un lavoro che per flessibilità non mi dispiaceva... ma che non dava futuro... allora ho privatamente ripreso gli studi (in ambito informatico) presto lasciati per un lavoro SICURO in una società dove con contratto quadriennale di apprendistato avrei preso dai 700 di partenza fino a 900 euro per poi diventare socio ed avere uno stipendio normale!
Il lavoro era nell'amministrazione contabile..non si faceva nulla non era pesante... un sogno per molti, un incubo per me! Non mi piaceva... e ragionando come molti fate ho stretto i denti pur di lavorare... il risultato? 15Kg persi in 6 mesi e una forte depressione di cui ho ancora gli strascichi! Ho mollato esattamente 1 anno fa quel lavoro e fino al mese scorso sono rimasto FELICEMENTE disoccupato!

mi scuso per il dilungarmi e per aver raccontato i fatti miei...ma è tanto per far capire un ragazzo di 22 anni che vita fa in un paese liquamoso come il nostro...

Paganetor
10-11-2008, 12:12
io lavoravo nei migliori Hotel della costa come Apprendista sulla carta da 600 euro a 1000 euro..per un lavoro che durava massimo 5 mesi....
il mio pensiero è che sia meglio guadagnare meno ma avere più tempo per se stessi... quindi ho mollato tutto... sono venuto in una città come Roma da universitario e resomi conto in tempo della pagliacciata che l'italia è diventata anche in ambito universitario ho subito alzato le mani e mi sono ritirato...
Lavorato al call center..un lavoro che per flessibilità non mi dispiaceva... ma che non dava futuro... allora ho privatamente ripreso gli studi (in ambito informatico) presto lasciati per un lavoro SICURO in una società dove con contratto quadriennale di apprendistato avrei preso dai 700 di partenza fino a 900 euro per poi diventare socio ed avere uno stipendio normale!
Il lavoro era nell'amministrazione contabile..non si faceva nulla non era pesante... un sogno per molti, un incubo per me! Non mi piaceva... e ragionando come molti fate ho stretto i denti pur di lavorare... il risultato? 15Kg persi in 6 mesi e una forte depressione di cui ho ancora gli strascichi! Ho mollato esattamente 1 anno fa quel lavoro e fino al mese scorso sono rimasto FELICEMENTE disccupato!

mi scuso per il dilungarmi e per aver raccontato i fatti miei...ma è tanto per far capire un ragazzo di 22 anni che vita fa in un paese liquamoso come il nostro...


be', hai 22 anni, hai margine per le preoccupazioni :D

comunque prova a prendere la tua esperienza e cercadi proiettarla su una persona di 30 o 40 anni, magari con un figlio e qualche anno di mutuo ancora da pagare... non saresti "felicemente disoccupato"...

Marco83_an
10-11-2008, 12:16
è sì un diritto, ma anche un dovere del cittadino...

l'articolo 4 dice che è un diritto, ma nel 5 specifica che "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"...

insomma, ci sta che uno possa essere licenziato, ci sta anche che si incazzi (e parecchio), ma non ci sta che si sieda da qualche parte e dica "ho diritto al lavoro, datemene uno, lo voglio così così e così"...

Ti metti a cercare, ti rimbocchi le maniche, eventualmente ti fai andare bene anche qualcosa che, in circostanze normali, non avresti fatto (se hai sei lauree preferiresti non lavorare al supermercato per riempire gli scffali, ma piuttosto che stare a casa a fare niente accetti quel lavoro e nel frattempo ne cerchi uno migliore)

insomma, io la penso così...

ovvio che poi, in casi estremi (non trovi proprio nulla di nulla), lo Stato deve intervenire in maniera da coprirti le spalle temporaneamente, finchè non trovi un lavoro...

QUOTONE !

Alkimista_r0x
10-11-2008, 12:24
be', hai 22 anni, hai margine per le preoccupazioni :D

comunque prova a prendere la tua esperienza e cercadi proiettarla su una persona di 30 o 40 anni, magari con un figlio e qualche anno di mutuo ancora da pagare... non saresti "felicemente disoccupato"...

apprezzo i sacrifici di chi ha avuto grossi problemi e si ritrova a dover fare sacrifici per la famiglia... mi fa invece compassione chi crea una famiglia di 3/4 figli, si mette un mutuo e poi va a piangere in giro che guadagna solo 1200 euro al mese....
il cervello lo abbiamo tutti...lo sò che è un peso usarlo..però ogni tanto da i suoi frutti ;)

Paganetor
10-11-2008, 12:31
apprezzo i sacrifici di chi ha avuto grossi problemi e si ritrova a dover fare sacrifici per la famiglia... mi fa invece compassione chi crea una famiglia di 3/4 figli, si mette un mutuo e poi va a piangere in giro che guadagna solo 1200 euro al mese....
il cervello lo abbiamo tutti...lo sò che è un peso usarlo..però ogni tanto da i suoi frutti ;)

scusa.... se hai una famiglia, un mutuo e il lavoro... e la tua azienda chiude - è di questo che sto parlando - non credi che forse si potrebbe scendere a compromessi? sempre senza la schiavitù (prima che porti ancora ad esempio robe da 4° mondo)

poi ovvio, a 22 anni è normale che certi problemi non li hai ancora provati sulle tue spalle (e ti auguro non succeda mai!), però non puoi pretendere che una persona (che non ha 8 figli e il mutuo per il castello in Cornovaglia, ma magari un ragazzino che va a scuola e il mutuo per il bilocale...) se ne freghi se perde il posto di lavoro e dica "chissenefrega, non ricomincio a lavorare finchè il mondo capisce che ha bisogno di me!"

Alkimista_r0x
10-11-2008, 12:37
scusa.... se hai una famiglia, un mutuo e il lavoro... e la tua azienda chiude - è di questo che sto parlando - non credi che forse si potrebbe scendere a compromessi? sempre senza la schiavitù (prima che porti ancora ad esempio robe da 4° mondo)

poi ovvio, a 22 anni è normale che certi problemi non li hai ancora provati sulle tue spalle (e ti auguro non succeda mai!), però non puoi pretendere che una persona (che non ha 8 figli e il mutuo per il castello in Cornovaglia, ma magari un ragazzino che va a scuola e il mutuo per il bilocale...) se ne freghi se perde il posto di lavoro e dica "chissenefrega, non ricomincio a lavorare finchè il mondo capisce che ha bisogno di me!"

facciamo a capirci... capisco e ammiro chi scende a compromessi perchè ha avuto una disgrazia come perdere il posto di lavoro dove lavorava da una vita... e queste sono persone che vanno aiutate in tutti i modi... non capisco e non condivido invece chi non ha lavoro e mette al mondo dei figli che non può mantenere! gravando per la società ma soprattutto per i propri figli che vivranno una vita di basso/medio livello.

EDIT: siamo andati troppo OT, mi fermo qui.

carlainzi
10-11-2008, 17:31
ah bè, io parto dal presupposto di avere un cervello e di saperlo usare... ergo non mi pare il caso di avere un mutuo o una famiglia a carico senza un buon lavoro o grosse fonti economiche...
Io sono Tecnico della Ristorazione ed ho fatto parecchi lavori in vita mia essendo stato anche Universitario. In cucina lavoravo 14 ore al giorno stando fuori casa (quindi tutto il giorno dedicato al lavoro). In oltre avevo un contratto stagionale, che non promette niente per il futuro, ed uno stipendio dalla modica cifra di 604 euro al mese! Stipendio che prendevo da part-time al call center lavorando per 8 ore 3/4 giorni a settimana....
non è schiavismo avere un contratto di apprendistato e fare lo chef di partita?

Immagino che tu ti riferisca a quanto detto nell'articolo 4, che in forma completa dice:

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

e poi l'articolo 36

l lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

In tal caso concordo pienamente.

Purtroppo i nostri governanti (prima che si scatenino polemiche preciso che col termine governanti voglio dire tutti i partiti nessuno escluso) sono troppo impegnati a farsi gli affaracci loro per potersi dedicare ad applicare questi ed altri articoli della costituzione.

Nella costituzione ci sono delle parti straordinarie. I politici attuali non potrebbero neanche concepirle e mi vengono i brividi quando sento parlare di modifiche costituzionali......

Redux
10-11-2008, 17:36
Potersi sostentare lavorando è un fatto di dignità, quindi il lavoro è un diritto, perchè ognuno ha diritto alla propria dignità.
Ma se Caio ha diritto a lavorare, questo non vuol dire che Tizio ha un corrispondente dovere di assumerlo. Vuol dire che il sistema, la politica in primis, ha il dovere di realizzare tutte le condizioni al contorno che rendono possibile che Caio abbia un lavoro e che possa vivere con dignità.

Alkimista_r0x
10-11-2008, 18:10
Potersi sostentare lavorando è un fatto di dignità, quindi il lavoro è un diritto, perchè ognuno ha diritto alla propria dignità.
Ma se Caio ha diritto a lavorare, questo non vuol dire che Tizio ha un corrispondente dovere di assumerlo. Vuol dire che il sistema, la politica in primis, ha il dovere di realizzare tutte le condizioni al contorno che rendono possibile che Caio abbia un lavoro e che possa vivere con dignità.

perfetto! Quotone... di fatto però, in un paese tutt'altro che civile e dove tali condizioni non sono soddisfatte, non si può dire che il lavoro sia un diritto solo perchè lo si è scritto su di un pezzo di carta anni fa...
allo stato dei fatti ci troviamo in una diversa condizione socio-economica dove manca totalmente il ceto medio e quindi c'è schiavo e padrone... in questa forma nessuna condizione può essere rispettata.

durbans
10-11-2008, 19:16
Qualche giorno fa, in una trasmissione - Annozero - televisiva, c'era un collegamento esterno ad un'azienda che tra qualche mese dovrebbe chiudere. Massima solidarieta' per quei dipendenti. Tuttavia c'era un mega cartello con scritto "Il lavoro e' un diritto". La mia domanda e' molto semplice: il lavoro e' veramente un diritto?


Suppongo che in Italia sia un diritto in quanto l'Italia e' una repubblica fondata sul lavoro.

Suppongo che uno non abbia tanto il diritto a lavorare quanto i diritto ad AVERE LA POSSIBILITA' di avere un lavoro (altrimenti i disoccupati potrebbero far causa allo stato perche' non gli da lavoro)

durbans
10-11-2008, 19:24
io preferisco fare la fame che umiliarmi e piegarmi (parlo di salari non di lavori! Tutti i lavori sono da mettere sullo stesso livello!). Se tutti decidessero si stare a casa senza uno stipendio degno del nome, le aziende non andrebbero avanti! Nessuna azienda! e io penso che qui i "padroni" si siano un po' lasciati prendere la mano da questa vostra flessibilità!

Scusa ma questa e' una mezza cavolata.

Se tutti decidessero di stare a casa le aziende chiuderebbero, chiuderebbero i negozi, i mercati, ecc. l'inflazione schizzerebbe alle stelle, tutto il sistema non "reggerebbe" piu' e lo Stato stesso "fallirebbe". Diventeremmo un paese del terzo mondo.

Il problema a cui ti riferisci lo capisco bene, pero' e' dovuto alla legge della domanda e dell'offerta che vige in un paese capitalista:

se ci sono 100 laureati in scienze della comunicazione e il mercato ne richiede 50 gli altri 50 dovranno per forza fare altre cose.
Di questi 50 , 25 magari trovano comunque un lavoro "decente", degli altri 25 , 5 magari rimangono in attesa (disoccupati) gli altri 20 magari finiscono in un call center.

Guarda gli insegnanti di scuola superiore ad esempio: ci sono liste di migliaia e migliaia di persone che fanno i supplenti perche' non c'e' posto per tutti (la Gelmini ne ha tagliati parecchi)

dave4mame
10-11-2008, 21:03
ad ogni modo.... voi continuate a parlare di lavoro dipendente.
i seppur risibili articoli citati della costituzione parlano di lavoro in generale.

Redux
11-11-2008, 06:39
perfetto! Quotone... di fatto però, in un paese tutt'altro che civile e dove tali condizioni non sono soddisfatte, non si può dire che il lavoro sia un diritto solo perchè lo si è scritto su di un pezzo di carta anni fa...


veramente un diritto rimane tale anche se non viene attuato: non è che è "meno diritto" solo perchè non attuato in concreto o attuato solo marginalmente o attuato in modo inefficace

Alkimista_r0x
11-11-2008, 08:14
veramente un diritto rimane tale anche se non viene attuato: non è che è "meno diritto" solo perchè non attuato in concreto o attuato solo marginalmente o attuato in modo inefficace

si, ma purtroppo solo sulla carta... in pratica poi non si ha alcun diritto.

luxorl
11-11-2008, 08:28
Ma che domande! Ovvio che è un diritto... lo vedi che il problema di noi italiani sta nel basso? siamo abituati ad accettare qualsiasi sopruso perché non conosciamo i diritti che ci sono dovuti da uno Stato che alla fine è sorretto dalla sua popolazione, quindi noi.
Uno Stato ha il dovere di garantire una vita serena e dignitosa ai propri cittadini.
Ogni cittadino ha diritto ad un lavoro. Ma se qui ci chiediamo ancora se davvero il lavoro è un diritto mi sa che siamo ormai abituati ai 90° :stordita:

luxorl
11-11-2008, 08:33
CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI
DELL'UNIONE EUROPEA

Articolo 15
Libertà professionale e diritto di lavorare
1. Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o
accettata.
2. Ogni cittadino dell'Unione ha la libertà di cercare un lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare
servizi in qualunque Stato membro.

http://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf

Impariamo quali sono i nostri diritti ma sopratutto impariamo a pretenderli.