View Full Version : La Vespa è made in Vietnam:"Non è delocalizzazione"!!!
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04-11-2008, 14:54
Parte da Hanoi la sfida di Piaggio alla Honda e alla Yamaha in Asia. In un paese come il Vietnam, che pullula di moto e motorini di ogni genere, l'azienda di Pontedera inizierà a produrre dai primi mesi del prossimo anno 25.000 Vespa, che arriveranno a quota 75.000 nel 2010.
Proprio nel distretto industriale della capitale vietnamita la Piaggio ha infatti costruito a tempo di record (la prima pietra è stata posta il 9 ottobre 2007) e con un investimento di 30 milioni di dollari uno stabilimento di 80.000 metri quadrati e 300 dipendenti. "Non si tratta di un progetto di delocalizzazione - ha spiegato il presidente Roberto Colaninno mostrando l'impianto al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - ma di un piano che parte dal Vietnam per esportare sui mercati australiano e del sudest asiatico".
Solo in Vietnam del resto si vendono ogni anno 2 milioni di ciclomotori, e Honda (1,1 milioni) e Yamaha (900.000) si spartiscono praticamente il mercato. "Perchè non diventare anche qui loro diretti concorrenti?", si è chiesto Colaninno, sottolineando che la Vespa, che per i vietnamiti "è come la Bentley delle due ruote", è venduta invece in 10.000
esemplari, tutti importati dall'Italia con un dazio altissimo del 100%. Produrre qui potrà quindi significare aumentare il numero delle Vespa in circolazione e soprattutto abbattere il prezzo, ora di circa 5.000 dollari.
"Orgoglioso di una presenza industriale italiana in Vietnam così prestigiosa come quella della Piaggio" si è detto il vicepresidente di Confindustria, Paolo Zegna. "Investimenti come questo possono essere d'esempio e di incoraggiamento anche per gli altri imprenditori. Da sempre - ha proseguito - l'accesso ai mercati esteri da parte del nostro sistema industriale conta su grandi aziende che fungono da apripista per quelle medie e piccole. Confindustria con la missione organizzata da Ice e Abi, testimonia come gli imprenditori coraggiosi come Colaninno non devono essere lasciati soli".
Il ruolo della Piaggio come bandiera dell'eccellenza del made in Italy è stato sottolineato anche da Scajola che facendo riferimento alla Cai, guidata dallo stesso Colaninno, ha augurato "buon volo alla Vespa".
Oh, ma stà gente qui, Colaninno & co. c'è dappertutto, sembra che ci sian solo loro di imprenditori in Italia :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :)
Non è delocalizzazione.... :)
Solo un pò.... :stordita: :stordita: :stordita: :stordita: :stordita:
Paganetor
04-11-2008, 15:08
in effetti non è esattamente "delocalizzazione"... lo sarebbe se una azienda italiana producesse in Vietnam (per spendere meno) e poi importasse nuovamente in Italia.
Una azienda che produce in Vietnam per il mercato locale (o più in generale per il sud est asiatico) riduce molti costi (manodopera, costi logistici ecc.), avvicina il prodotto, i magazzini ecc. al mercato di sbocco (difficile vendere la Vespa se poi non hai una catena a supporto per il post vendita) e così via...
sono altri i casi più "scandalosi" di "designed in Italy" (e prodotto in Asia)... vedi Prada, Zegna, Nike, Adidas e via dicendo...
dantes76
04-11-2008, 15:33
in effetti non è esattamente "delocalizzazione"... lo sarebbe se una azienda italiana producesse in Vietnam (per spendere meno) e poi importasse nuovamente in Italia.
Una azienda che produce in Vietnam per il mercato locale (o più in generale per il sud est asiatico) riduce molti costi (manodopera, costi logistici ecc.), avvicina il prodotto, i magazzini ecc. al mercato di sbocco (difficile vendere la Vespa se poi non hai una catena a supporto per il post vendita) e così via...
sono altri i casi più "scandalosi" di "designed in Italy" (e prodotto in Asia)... vedi Prada, Zegna, Nike, Adidas e via dicendo...
lo prevede la legge....
Paganetor
04-11-2008, 15:40
lo prevede la legge....
cosa? :stordita:
dantes76
04-11-2008, 15:41
cosa? :stordita:
di poter costruire all'estero e' usufruire del marchio made in italy
Paganetor
04-11-2008, 15:46
di poter costruire all'estero e' usufruire del marchio made in italy
sicuro?
io sapevo del discorso che puoi mettere "made in italy" se importi dall'estero un prodotto semifinito (le scarpe senza i lacci... :rolleyes: ) e termini di realizzarlo qui...
ma non che puoi produrre ad esempio in Cina, arriva qui, lo metti in una scatola e ci scrivi sopra "made in Italy"...
giusto .. e berlusconi non ha divorziato .. hanno solo preso strade diverse :asd::asd::asd:
e la marini non ha mai abortito . .ha solo deciso di non portare avanti la gravidanza :asd::asd:
giusto .. e berlusconi non ha divorziato .. hanno solo preso strade diverse :asd::asd::asd:
e la marini non ha mai abortito . .ha solo deciso di non portare avanti la gravidanza :asd::asd:
In effetti hai ragione, l'alternativa era non fare niente che le vespe si sarebbero costruite da sole. :O
dantes76
04-11-2008, 16:01
sicuro?
io sapevo del discorso che puoi mettere "made in italy" se importi dall'estero un prodotto semifinito (le scarpe senza i lacci... :rolleyes: ) e termini di realizzarlo qui...
ma non che puoi produrre ad esempio in Cina, arriva qui, lo metti in una scatola e ci scrivi sopra "made in Italy"...
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Da IlSole24ore
Cassazione penale - Si consolida l'orientamento sull'applicazione delle sanzioni a difesa delle aziende nazionali Beni prodotti all'estero: più tutele L'impresa può affiancare il nome dell'Italia al marchio della ditta anche nel caso di merce realizzata in Cina BEATRICE DALIA ROMA -
Sono italiane anche t-shirt e felpe prodotte in Cina. L'imprenditore che delocalizza il processo produttivo, facendo fabbricare all'estero la propria merce per sfruttare il minor costo del lavoro, può tranquillamente stampare la bandiera italiana sull'etichetta.
Non commette il reato di commercializzazione di prodotti con indicazione di origine o provenienza "falsa" o "fallace". Ne è sicura la Corte di cassazione che, nella sentenza 13712 del 14 aprile (di prossima pubblicazione su «Guida al Diritto»), precisa ancora di più i termini dell'innovazione contenuta nella Finanziaria 2004.
Almeno sul fronte giurisprudenziale, dunque, la normativa a tutela della qualità conquista un po' di quella chiarezza che la legislazione non è ancora in grado di offrire.
Già lo scorso febbraio i magistrati della terza sezione penale si erano cimentati nella corretta lettura dell'articolo 4 della legge 350/2003, inaugurando l'indirizzo interpretativo sul tema (si veda «Il Sole-24 Ore» del 4 febbraio 2005).
Questo secondo intervento della Corte, però, non è meno privo di interesse e di pregio. Dal punto di vista degli Alti giudici, la qualità italiana risulta garantita ogni volta che si verifica il giusto equilibrio tra esigenze imprenditoriali, ordine economico e fede pubblica.
L'origine e la provenienza. Probabilmente l'operazione più complessa al momento, per i nostri magistrati, è proprio quella di conciliare Codice penale, regolamenti comunitari e legislazione nazionale. È evidente lo sforzo europeo di preservare le tipicità dei singoli Stati. La Cassazione ha faticato a riepilogare, seppure schematicamente, le numerose disposizioni dedicate alla difesa della qualità dei prodotti di origine nazionale; a cominciare dai marchi "Dop" e "Igp", i segni inequivocabili di appartenenza territoriale che contraddistinguono i prodotti agricoli e alimentari. La stessa operazione di radicamento qualitativo, ammette la Corte, è più difficile nelle ipotesi di prodotti industriali.
In questi casi, infatti, la qualità del manufatto può essere racchiusa in un processo produttivo privo di vincoli geografici. Il nuovo reato. Siccome la nuova figura criminosa introdotta dalla Finanziaria 2004 (commercializzazione di prodotti recanti false o fallaci indicazioni di provenienza) richiama espressamente «la normativa europea sull'origine», i giudici hanno dovuto chiarire proprio il significato comunitario di "provenienza".
Con il seguente risultato: «relativamente ai prodotti industriali, la cui qualità dipende dalla affidabilità tecnica del produttore, per origine del prodotto deve intendersi quella imprenditoriale, cioè la sua fabbricazione da parte di un imprenditore che assume la responsabilità giuridica, economia e tecnica del processo produttivo»; «relativamente ai prodotti agricoli o alimentari, per origine del prodotto deve intendersi propriamente la sua origine geografica o territoriale».
Fatta questa premessa, sono inevitabilmente caduti i presupposti di punibilità dell'imprenditore che etichetta come italiani i capi sportivi prodotti all'estero (il caso deciso dai giudici). Per la Corte, per quanto riguarda i prodotti industriali, la provenienza e l'origine sono sempre in funzione della qualità del prodotto.
E tale qualità è assicurata «dalla materia prima e dalla tecnica produttiva usate e non certo dall'ambiente territoriale dove il processo produttivo si svolge». Forse davvero l'unica conclusione possibile nell'applicazione della tutela di un marchio («made in Italy») che, di fatto, ancora non c'è.
Mercoledí 20 Aprile 2005
Tratto da: http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=651433&chId=30
basta che non ci scrivano made in italy ma designed in italy
ci sono cose peggiori pensiamo a tutti i prodotti che vengono fabbricati all'estero e che poi vengono solo etichettati in italia o gli attaccano i bottoni e diventano made in italy !
sicuro?
io sapevo del discorso che puoi mettere "made in italy" se importi dall'estero un prodotto semifinito (le scarpe senza i lacci... :rolleyes: ) e termini di realizzarlo qui...
ma non che puoi produrre ad esempio in Cina, arriva qui, lo metti in una scatola e ci scrivi sopra "made in Italy"...
In effetti i regolamenti CEE (2913/92) dicono pressapoco quello che hai scritto ( c'è proprio la lista delle lavorazioni ultime da fare per considerare un prodotto made in...) , ma evidentemente un giudice che riscriva anche i trattati internazionali si può ( ma magari quella sentenza è anche superata ma tant'è)
dantes76
04-11-2008, 16:49
In effetti i regolamenti CEE (2913/92) dicono pressapoco quello che hai scritto ( c'è proprio la lista delle lavorazioni ultime da fare per considerare un prodotto made in...) , ma evidentemente un giudice che riscriva anche i trattati internazionali si può ( ma magari quella sentenza è anche superata ma tant'è)
dei giudici sotto la richiesta di IMPRENDITORI... e...
Non commette il reato di commercializzazione di prodotti con indicazione di origine o provenienza "falsa" o "fallace". Ne è sicura la Corte di cassazione che, nella sentenza 13712 del 14 aprile (di prossima pubblicazione su «Guida al Diritto»), precisa ancora di più i termini dell'innovazione contenuta nella Finanziaria 2004.
se costruiscono una nuova fabbrica di produzione all' estero non sto delocalizzando, delocalizzo se chiudo in italia e produco all' estero
Bastian UMTS
04-11-2008, 17:32
se costruiscono una nuova fabbrica di produzione all' estero non sto delocalizzando, delocalizzo se chiudo in italia e produco all' estero
Allo stato attuale posso dirti che lo stampaggio delle vespe non chiude (ci lavoro :asd:) Siamo al ritmo di 1600 pezzi al giorno per le vespe...alla faccia della crisi :asd:
Allo stato attuale posso dirti che lo stampaggio delle vespe non chiude (ci lavoro :asd:) Siamo al ritmo di 1600 pezzi al giorno per le vespe...alla faccia della crisi :asd:
infatti lo stabilimento in vietnam è dedicato al mercato asiatico
GUSTAV]<
04-11-2008, 18:31
di poter costruire all'estero e' usufruire del marchio made in italy
annamo bene... :rolleyes:
In effetti hai ragione, l'alternativa era non fare niente che le vespe si sarebbero costruite da sole. :O
Tranquillo che in India, la LML ha gia "soffiato" la possibilita di costruire il celebre Vespone alla Piaggio da anni, che d'altro canto non ha fatto nulla per impedirglielo.
Anzi, dal 2008 ha messo fuori produzione proprio il vespone a marce.
Grazie piaggio per aver dormito sugli allori.
P.S : non definitemi "Vespa" quel cesso a 2 ruote che si chiama GTS250 o quell'altro pitale della LX125.
Burrocotto
04-11-2008, 18:52
Una azienda che produce in Vietnam per il mercato locale (o più in generale per il sud est asiatico) riduce molti costi (manodopera, costi logistici ecc.), avvicina il prodotto, i magazzini ecc. al mercato di sbocco (difficile vendere la Vespa se poi non hai una catena a supporto per il post vendita) e così via...
Aggiungi anche il fattore "dare lavoro", che influisce positivamente sulle vendite del marchio all'interno del paese. :)
Bastian UMTS
04-11-2008, 20:19
infatti lo stabilimento in vietnam è dedicato al mercato asiatico
E' una mezza verità, allo stato attuale i telai di certi scooter vengono fatti addirittura in egitto e portati in Italia....
Bastian UMTS
04-11-2008, 20:20
Tranquillo che in India, la LML ha gia "soffiato" la possibilita di costruire il celebre Vespone alla Piaggio da anni, che d'altro canto non ha fatto nulla per impedirglielo.
Anzi, dal 2008 ha messo fuori produzione proprio il vespone a marce.
Grazie piaggio per aver dormito sugli allori.
P.S : non definitemi "Vespa" quel cesso a 2 ruote che si chiama GTS250 o quell'altro pitale della LX125.
Beh ad anno nuovo a quanto ho saputo dovrebbe rispuntare la PX.....:fiufiu:
E' una mezza verità, allo stato attuale i telai di certi scooter vengono fatti addirittura in egitto e portati in Italia....
beh è una scelta aziendale di outsourcing di un componente, embè?
IpseDixit
04-11-2008, 20:24
Il sud-est asiatico è un mercato importantissimo ma non si possono certo permettere i costi occidentali.
Siamo al ritmo di 1600 pezzi al giorno per le vespe:eek: :eek: A chi le vendete?!?!?:eek: :eek:
Bastian UMTS
04-11-2008, 20:45
:eek: :eek: A chi le vendete?!?!?:eek: :eek:
Ninzò, qualcuno certamente le compra :asd:
Bastian UMTS
04-11-2008, 20:46
beh è una scelta aziendale di outsourcing di un componente, embè?
Vai a dirlo agli operai che adesso stanno a casa.....
Vai a dirlo agli operai che adesso stanno a casa.....
sai cosa succede se si mantiene la produzione tutta in italia nel lungo periodo? la stessa cosa, perchè i costi non saranno più sotto controllo, i margini diminiuiranno, l'azienda sarà comunque costretta a fare qualcosa e quel qualcosa sarà diminuire i costi, alias, lasciare a casa gente.
anyway, funzione dell' azienda è generare un flusso monetario, non fare da associazione benefica...brutto, brutale, schifoso..chiamalo come vuoi ma questa è la sua funzione.
Bastian UMTS
04-11-2008, 20:59
sai cosa succede se si mantiene la produzione tutta in italia nel lungo periodo? la stessa cosa, perchè i costi non saranno più sotto controllo, i margini diminiuiranno, l'azienda sarà comunque costretta a fare qualcosa e quel qualcosa sarà diminuire i costi, alias, lasciare a casa gente.
anyway, funzione dell' azienda è generare un flusso monetario, non fare da associazione benefica...brutto, brutale, schifoso..chiamalo come vuoi ma questa è la sua funzione.
Ora mi spiego perchè tiene tanti operai invalidi civili con contratti part time da più di 3 anni sulle spine, facendogli contratti di 6 mesi, e poi al massimo offrendo un contratto part time a tempo indeterminato di 7 mesi annui (quello che non ti dà accesso all'assegno di disoccupazione per intenderci)...ecco adesso ho capito, deve risparmiare....in effetti a quanto ne sò sulle categorie protette non paga un c@zzo, quindi giustamente per ottenere il massimo non le prende nemmeno a tempo indeterminato.....giusto giusto.
Mi spiego anche perchè da un pò non è in regola con la percentuale prevista di suddette categorie....per risparmiare...legge di mercato!
Doraneko
05-11-2008, 02:00
Per darvi l'idea....Noi delocalizziamo in Cina e la Cina delocalizza in Vietnam :asd:
Che abbiano scelto il Vietnam solo perche' li' usano tanto i motorini o perche' fabbricando la' pagano ancora meno per la produzione? :rolleyes:
Tra l'altro son motorini (il motore a scoppio ha piu' di 100 anni),non satelliti spaziali!
Per darvi l'idea....Noi delocalizziamo in Cina e la Cina delocalizza in Vietnam :asd:
Che abbiano scelto il Vietnam solo perche' li' usano tanto i motorini o perche' fabbricando la' pagano ancora meno per la produzione? :rolleyes:
ovviamente è perchè in vietnam si pagano di meno i lavoratori e, mi azzardo ad ipotizzare, c'è un regime fiscale ancora più favorevole di quello cinese.
Poi ad essere sinceri una ditta da 300 dipendenti in Cina è poco più di una ditta a conduzione familiare :asd::asd:
Paganetor
05-11-2008, 07:32
ovviamente è perchè in vietnam si pagano di meno i lavoratori e, mi azzardo ad ipotizzare, c'è un regime fiscale ancora più favorevole di quello cinese.
Poi ad essere sinceri una ditta da 300 dipendenti in Cina è poco più di una ditta a conduzione familiare :asd::asd:
più che altro il costo della manodopera è cresciuto molto negli ultimi anni, al punto che anchein Cina è diventato meno conveniente produrre... addirittura ci sono difficoltà a reperire manodopera nelle zone industriali!
in Vietnam, invece, c'è ancora abbondanza di manodopera a costi simil-cinesi di un po' di anni fa... poi con l'aumento consistente dei costi delle materie prime è diventato poco influente se l'operaio lo paghi 1 dollaro al giorno o 1.5 dollari (e l'aumento è comunque del 50%)
Fradetti
05-11-2008, 07:37
anyway, funzione dell' azienda è generare un flusso monetario, non fare da associazione benefica...brutto, brutale, schifoso..chiamalo come vuoi ma questa è la sua funzione.
grossa balla... e lo insegnano al primo anno di economia che è una grossa balla.
grossa balla... e lo insegnano al primo anno di economia che è una grossa balla.
si poi quando arrivi al terzo anno ti dicono che era una balla quello che ti hanno raccontato al primo anno :)
cora abbondanza di manodopera a costi simil-cinesi di un po' di anni fa... poi con l'aumento consistente dei costi delle materie prime è diventato poco influente se l'operaio lo paghi 1 dollaro al giorno o 1.5 dollari (e l'aumento è comunque del 50%)
come è messo il vietnam a livello di infrastrutture?
quello che per ora salva la Cina è proprio l'ottimo livello della rete dei trasporti (via terra, via mare, via aerea) mentre credo che il vietnam da questo punto di vista sia molto più indietro... anche se essendo moooooolto più piccolo alla fine basta che il trasporto via nave sia efficiente.
p.s. in ogni caso la crisi si fa sentire anche qui... in questi giorni parecchie fabbriche che hanno clienti solo in USA stanno chiudendo.
Paganetor
05-11-2008, 08:21
come è messo il vietnam a livello di infrastrutture?
quello che per ora salva la Cina è proprio l'ottimo livello della rete dei trasporti (via terra, via mare, via aerea) mentre credo che il vietnam da questo punto di vista sia molto più indietro... anche se essendo moooooolto più piccolo alla fine basta che il trasporto via nave sia efficiente.
p.s. in ogni caso la crisi si fa sentire anche qui... in questi giorni parecchie fabbriche che hanno clienti solo in USA stanno chiudendo.
sinceramente non so come siano messi a infrastrutture, ma potrebbe essere che la produzione sia "accatastata" vicino al confine con la Cina:
http://geology.com/world/vietnam-map.gif
così facendo, risolverebbero gran parte dei problemi logistici.... non ho idea però di come sia il Vietnam, magari lì sono montagne o paludi :D
grossa balla... e lo insegnano al primo anno di economia che è una grossa balla.
sono interpretazioni sul concetto di benessere sociale dato dall' azienda o da un mercato, ma il primario scopo è quello di generazione di flusso monetario
matteo10
05-11-2008, 11:32
Ora mi spiego perchè tiene tanti operai invalidi civili con contratti part time da più di 3 anni sulle spine, facendogli contratti di 6 mesi, e poi al massimo offrendo un contratto part time a tempo indeterminato di 7 mesi annui (quello che non ti dà accesso all'assegno di disoccupazione per intenderci)...ecco adesso ho capito, deve risparmiare....in effetti a quanto ne sò sulle categorie protette non paga un c@zzo, quindi giustamente per ottenere il massimo non le prende nemmeno a tempo indeterminato.....giusto giusto.
Mi spiego anche perchè da un pò non è in regola con la percentuale prevista di suddette categorie....per risparmiare...legge di mercato!Non può essere vero. Colannino è un progressista e suo figlio, onorevole del PD nonché ministro ombra del governo ombra del presidente del consiglio ombra Veltroni, è Vice Presidente e non permetterebbe mai certe speculazioni. :O
Sicuro di non lavorare in mediaset? :mbe:
trallallero
05-11-2008, 11:39
sono altri i casi più "scandalosi" di "designed in Italy" (e prodotto in Asia)... vedi Prada, Zegna, Nike, Adidas e via dicendo...
Non sono americane ? :confused:
FastFreddy
05-11-2008, 12:00
Non sono americane ? :confused:
Nike è usa, adidas è tedesca, tutte e due in genere producono in Vietnam, Malaysia, etc.
Come la honda che costruisce alcune moto ( tipo la hornet ) , pensate per il mercato europeo , in italia...
C.àòa.àzà.a
FastFreddy
05-11-2008, 12:04
Come la honda che costruisce alcune moto ( tipo la hornet ) , pensate per il mercato europeo , in italia...
C.àòa.àzà.a
Mi ricordo che qualche anno fa alcuni motori degli scooter Honda, Yamaha, etc. li faceva la Minarelli.... Li fanno ancora?
trallallero
05-11-2008, 12:06
Nike è usa, adidas è tedesca, tutte e due in genere producono in Vietnam, Malaysia, etc.
adidas ... in effetti :asd:
Mi ricordo che qualche anno fa alcuni motori degli scooter Honda, Yamaha, etc. li faceva la Minarelli.... Li fanno ancora?
si mi sembra di si.
La minarelli fa anche il motore della Yamaha Xt ( enduro , supermotard e tenerè ) nonchè di Aprilia pegaso e Derbi mulhacen ... che poi è sempre lo stesso.
Clmalmzlm,a
Paganetor
05-11-2008, 12:41
Non sono americane ? :confused:
sì, hai ragione... stavo mettendo tutto nel calderone :D
Doraneko
05-11-2008, 13:51
adidas ... in effetti :asd:
Adolf Dassler.
"Adi" era l'abbreviativo di Adolf.
Il nome e' ovviamente quello del fondatore.
Bastian UMTS
05-11-2008, 17:15
Non può essere vero. Colannino è un progressista e suo figlio, onorevole del PD nonché ministro ombra del governo ombra del presidente del consiglio ombra Veltroni, è Vice Presidente e non permetterebbe mai certe speculazioni. :O
Sicuro di non lavorare in mediaset? :mbe:
Purtroppo no.....
PS- Comunque la lamiera per le vespe arriva dalla cina :D
Purtroppo no.....
PS- Comunque la lamiera per le vespe arriva dalla cina :D
hai provato a metterci vicino un contatore geiger ? :asd:
Cà.a.àzà.a
Bastian UMTS
05-11-2008, 19:47
hai provato a metterci vicino un contatore geiger ? :asd:
Cà.a.àzà.a
E' un idea....sarà mica fondata stà cosa? :eek:
Proposta malsana: invece di fare questi giochetti con la manodopera estera perché non escogitano l'esportazione di manodopera italiana? Mi spiego: aprono all'estero(dove conviene ovvio), una nuova fabbrica, poi propongono a chi vuole(operai italiani), di andare là a metà o un terzo dello stipendio in euro: in certi paesi con 400\500 euri mensili(ma anche meno), ti fai il villone con piscina e macchina sportiva in garage,....secondo me è meglio che rimanere in Italia fare la fame con la cassaintegrazione o peggio senza posto di lavoro. L'azienda risparmia su manodopoera e costi aggiuntivi(formazione e professionalità), non deve licenziare nessuno. L'operaio fa l'emigrante ma almeno vive dignitosamente con un posto di lavoro sicuro. Ho detto una cappellata? :fagiano:
Paganetor
06-11-2008, 07:56
Proposta malsana: invece di fare questi giochetti con la manodopera estera perché non escogitano l'esportazione di manodopera italiana? Mi spiego: aprono all'estero(dove conviene ovvio), una nuova fabbrica, poi propongono a chi vuole(operai italiani), di andare là a metà o un terzo dello stipendio in euro: in certi paesi con 400\500 euri mensili(ma anche meno), ti fai il villone con piscina e macchina sportiva in garage,....secondo me è meglio che rimanere in Italia fare la fame con la cassaintegrazione o peggio senza posto di lavoro. L'azienda risparmia su manodopoera e costi aggiuntivi(formazione e professionalità), non deve licenziare nessuno. L'operaio fa l'emigrante ma almeno vive dignitosamente con un posto di lavoro sicuro. Ho detto una cappellata? :fagiano:
in genere in questi paesi non hai nemmeno modo di spenderli, gli "stipendioni"... il Vietnam non è che sia un paradiso, eh :D
e poi non mi sposterei mai in un paese con quelle caratteristiche... passino gli Stati Uniti, il Canada o alcuni paesi europei, ma gli altri li scarto proprio (per viverci, intendo)
Ho detto una cappellata? :fagiano:
ehmmmm da "emigrato" in Cina ti dico proprio di si :stordita:
in genere in questi paesi non hai nemmeno modo di spenderli, gli "stipendioni"... il Vietnam non è che sia un paradiso, eh :D
e poi non mi sposterei mai in un paese con quelle caratteristiche... passino gli Stati Uniti, il Canada o alcuni paesi europei, ma gli altri li scarto proprio (per viverci, intendo)
No, per forza è un discorso da fare sulla base della forza della moneta locale ergo no Stati Uniti, Canada etc etc, troppa poca differenza con l'euro per rendere l'operazione vantaggiosa. Secondo me siamo abituati a delocalizzazioni verso paesi di non altissimo profilo(=massimi profittoi), e questo ci trae in inganno sulle potenzialità della questione, mentre studiando un po' la situazione sono convinto qualcosa di interessante, nel gruppo a moneta debole, si troverebbe.
ehmmmm da "emigrato" in Cina ti dico proprio di si :stordita:
Ok, però come diretto testimone potresti argomentare le tue motivazioni e spiegare cosa non va in questa formula,...se di una cosa simile si tratta?
Ok, però come diretto testimone potresti argomentare le tue motivazioni e spiegare cosa non va in questa formula,...se di una cosa simile si tratta?
Beh semplicemente perchè la vita costa poco nei luoghi dove non c'è niente.
Però:
- la cina è piena di cinesi (lo so che sembra una battuta ma non lo è credimi :cry: )
- il clima fa schifo
- lo smog si taglia a fette
- il cibo fa schifo (ieri nelle gabbiette fuori al ristorante dell'albergo dove, volendo, puoi scegliere l'animale da farti cucinare hanno messo i nuovi arrivi : gatti, rospi, serpenti, aironi etc etc) e non è consigliabile entrare in una cucina e vedere con che cosa preparano i piatti (materie prime, stoviglie e i cuochi)
- la lingua è impossibile da imparare
- il concetto di igiene in cina non è molto ben sviluppato (tanto per dire la carta igienica usata si butta nel cestino ... )
- i cinesi sputano sempre
- i cinesi urlano al telefonino
- ogni volta che mi muovo per le strade rischio di morire
- se esci nessuno parla inglese e nei locali ti guardano come un alieno (non è bello fermarsi a comprare una sim per il cellulare e vedere 7-8 bambini che si fermano a guardarti stupiti come se fossi un'attrazione circense)
- etc etc
Ora io parlo della cina ma generalmente si delocalizza nelle aree più povere del pianeta per cui molti degli aspetti che ho riportato io per la cina li può probabilmente scrivere chi lavora in vietnam, laos, brasile, india etc etc
Alla fine gli stranieri vivono in compound similoccidentali creati appositamente per loro.. delle prigioni senza mura in pratica.
Chi fa questa vita lo fa esclusivamente per i soldi... dovessi vivere qui per 250 euro al mese me ne sarei già tornato in Italia da un bel pezzo :fagiano:
...:eek: da brividi...Si, per questo ti capisco, ma sono certo dipenda proprio da quello che ho detto a Paganertor e hai confermato anche te: la tendenza dell'azienda senza scrupoli è delocalizzare verso aree dalle legislazioni blande, dove quindi ignoranza, livello civico e altre basilari forme di sviluppo sono ai minimi termini. Quello che intendevo io èra una delocalizzazione moderna e oculata, nel senso che dopo uno studio serio per l'individuazione di un posto dignitoso nel quale operare si offrono le condizioni da me espresse in modo che una volta sul posto l'operaio possa investire sul posto stesso creandosi le proprie opportunità. Ovvio per fare questo serve una situazione sul posto di un certo tipo. Quello che descrivi te è proprio ciò che andrebbe evitato...per i motivi che hai chiaramente espresso. Però a questo punto ti faccio un'altra domanda: mettiamo tu fossi contento della situazione, con lo scarto euro-moneta locale avresti possibilità di sviluppare una tua dimensione di un certo livello o no? E qual'è il livello di stipendio dei locali, in euro?
Proposta malsana: invece di fare questi giochetti con la manodopera estera perché non escogitano l'esportazione di manodopera italiana? Mi spiego: aprono all'estero(dove conviene ovvio), una nuova fabbrica, poi propongono a chi vuole(operai italiani), di andare là a metà o un terzo dello stipendio in euro: in certi paesi con 400\500 euri mensili(ma anche meno), ti fai il villone con piscina e macchina sportiva in garage,....secondo me è meglio che rimanere in Italia fare la fame con la cassaintegrazione o peggio senza posto di lavoro. L'azienda risparmia su manodopoera e costi aggiuntivi(formazione e professionalità), non deve licenziare nessuno. L'operaio fa l'emigrante ma almeno vive dignitosamente con un posto di lavoro sicuro. Ho detto una cappellata? :fagiano:
se delocalizzano a rio de janeiro ci vado di sicuro!
C.àaà.zà.a
Adolf Dassler.
"Adi" era l'abbreviativo di Adolf.
Il nome e' ovviamente quello del fondatore.
Beh la Arena (quella che fa costumi da bagno) è del nipote se non erro e la PUMA è del fratello :D
c'era un'interessante documentario tempo fa su history channel
Doraneko
07-11-2008, 13:13
Beh la Arena (quella che fa costumi da bagno) è del nipote se non erro e la PUMA è del fratello :D
c'era un'interessante documentario tempo fa su history channel
Cazzarola!!
Ho controllato.La Puma e l'Adidas sono state fondate da 2 fratelli e l'Arena era stata creata dal figlio di Adolf Dassler,quello dell'Adidas.All'inizio era Adidas poi e' stata venduta come azienda a se'.
se delocalizzano a rio de janeiro ci vado di sicuro!
io non ne sarei così sicuro.
Il livello di criminalità in Brasile è altissimo e vivresti con la paura di essere derubato/aggredito/arrestato ;)
Per ciaba : si delocalizza innanzitutto dove ci sono regimi fiscali favorevoli, in luoghi con una buona rete di infrastrutture e dove la retribuzione salariale è bassa.
Se in un posto si vive bene significa che ci sono soldi = gli stipedi sono mediamente alti = che senso ha delocalizzare ?
Per quanto riguarda la tua domanda io sono contento della mia situazione : per me si è trattato di un grosso passo in avanti sia a livello di carriera (prima di partire ero un normalissimo operaio) sia a livello retributivo oltre ad essere una bella sfida personale.
Il mio stipendio è almeno di un ordine di grandezza superiore a quello degli operai :stordita:
cometa18
07-11-2008, 17:12
se delocalizzano a rio de janeiro ci vado di sicuro!
C.àaà.zà.a
Se è per questo le vietnamite sono le asiatiche piu' belle che io abbia mai visto...De gustibus, però io ne ho viste parecchie di asiatiche, credimi, io ci andrei subito ad Hanoi :oink:
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