View Full Version : Sono un pirla
uncletoma
02-11-2008, 21:16
O, peggio, non vedo piu' l'ovvio.
Il tutto nasce da questo (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=24840678&posted=1#post24840678) thread, e' li che mi si e' accesa la lampadina anche se e' da tempo che desideravo scrivere questo topic.
Quando scattavo in analogico riuscivo a vedere persone, situazioni e scorci che ora non vedo piu'.
Facciamo qualche esempio analogico (non aspettatevi dei capolavori, solo foto oneste):
http://farm4.static.flickr.com/3026/2967525865_8ec85ecd6b.jpg
http://farm4.static.flickr.com/3141/2968366872_62d78a40e3.jpg
http://farm4.static.flickr.com/3163/2968394220_86e447aa34.jpg
Ora, da queste immagini si capisce che e' Venezia ma, a meno di una mia totale ignoranza, in primo piano non ci sono luoghi noti e/o famosi.
La prima e' un'immagine rubata a un mio grande amico dei tempi andati, mi piaceva la sua posa e via, immortalata.
La seconda e' un ovvio controluce e il flare e' voluto.
La terza uno dei tanti canali che caratterizzano la citta' lagunare, un'immagine che rappresenza l'altra Venezia.
Perche' di immagini del Canal Grande, onestamente, e' pieno il mondo. Per tacere dei piu' noti edifici della Citta'.
E la consapevole scelta di farmi 5 anni di foto a Venezia in b/n... molto diversa dalle solite scelte.
Poi, per anni, continuai silla strada giusta alternando colore a b/n
Finche'...
Si, finche' non venne l'ora del digitale.
Non iniziai malaccio, iniziai da dove avevo lasciato, ovvero cercando di cogliere sopattutto l'anima di un luogo piuttosto che i suoi scorci o monumenti piu' famosi.
Questo e' il porto antico di Genova come lo vedevo io, ovvero un incrocio di linee e colori:
http://farm4.static.flickr.com/3067/2900502732_b4cbc78691.jpg
Poi, complice anche la senescenza dovuta al passare degli anni, inizia a puntare sull'ovvio, sull'iperconosciuto.
Barcellona... indovinate? Esatto:
http://farm3.static.flickr.com/2314/1546981731_179fd5e647.jpg
Eppure alle mie spalle, nel parco, c'era gente che giocava a bocce, che si infervorava, che smoccolava in catalano. Perche' non quelli? Eran forse meno rappresentativi di Barcellona? No, anzi, lo erano (sono) molto di piu'.
Perche'? Semplice: paraocchi uniti a pirlaggine.
L'ovvio e' talmente palese che e' facile coglierlo.
E' il resto che devo tornare a vedere.
ilguercio
03-11-2008, 00:24
Beh,l'occhio fotografico è anche questo:distinguersi dalla massa e fotografare le cose più semplici che sono nello stesso tempo meno ricercate.
Non so cosa altro dirti,io parto da molto poco in fotografia.Il tuo è un bel ragionamento,i monumenti stufano,le gondole sono sempre tante a Venezia e le foto sembrano tutte uguali...sembra che si cerchi una sorta di sicurezza nello scattare e nel far vedere foto che si sa già avranno tanti consensi.
Ci vorrebbe un bel periodo da soli con la nostra fotocamera,considerarla una prolunga dell'occhio e credo che di foto banali se ne vedrebbero molte meno.
La tua foto n°1 mi piace davvero tanto...
Hai aperto un bel discorso,che mi piacerebbe approfondire...sempre se ho ben capito quello di cui parli;)
L'orario e tardo e mettere due parole in fila è stato difficile ma credo di avere afferrato:cool:
uncletoma
03-11-2008, 17:32
Si, ma c'e' un ma (e mi contraddico da solo :asd:).
Un conto e' fare foto a Londra o Parigi o altre citta' conosciutissime. Dare un'idea del luogo senza fotografare l'ovvio e' discretamente facile. Anche scattare i "soliti posti" ma in maniera diversa e' fattibile (anche se, per esempio, la Torre Eiffel e' stata ripresa da ogni angolazione possibile e immaginabile, di giorno e di notte, all'alba e al tramonto. Dare una sensazione di nuovo a un monumento iperfotografato e' quasi impossibile). Ma se si va per qualche giorno (o una settimana) in posti sconosciuti (a noi come turisti, ovvio, che quelli del posto li conoscono eccome) come si fa? Come facciamo a dare un senso di diverso alle immagini?
Quest'anno, per esempio, sono stato alle Gole del Verdon, in Francia.
Ora, a parte i paesaggi del luogo, come dare un senso al posto senza fotografare gli immancabili laghi o le infinite anse e rapide del fiume Verdon?
(bel posto, se avete 5/7 giorni liberi andateci :D)
Mmhhhh... pensandoci mi sono quasi risposto da solo... ecco come: chiedendo alla gente del posto. Avere l'ovvio sotto gli occhi e non vederlo :mbe:
Comunque la sensibilità personale non rimane sempre la stessa. Magari in un certo periodo della vita non avresti nessun problema a schiaffare un obiettivo in faccia a chiunque in qualunque situazione, poi magari cambi e ti viene il timore di essere invadente o poco rispettoso. Penso che a volte sia anche per questo motivo che ci si rifugia negli scatti classici o puramente paesaggistici. La faccia tosta va e viene.
Comunque la sensibilità personale non rimane sempre la stessa. Magari in un certo periodo della vita non avresti nessun problema a schiaffare un obiettivo in faccia a chiunque in qualunque situazione, poi magari cambi e ti viene il timore di essere invadente o poco rispettoso. Penso che a volte sia anche per questo motivo che ci si rifugia negli scatti classici o puramente paesaggistici. La faccia tosta va e viene.
mi permetto di quotare in tutto e per tutto...secondo me va molto a situazione e periodi che si passano, forse hai bisogno semplicemente di qualcosa che ti riaccenda l'ispirazione...poi viene da sè ;)
La faccia tosta va e viene.
Quasi da mettere in firma :D
code010101
04-11-2008, 09:54
Quest'anno, per esempio, sono stato alle Gole del Verdon, in Francia.
Ora, a parte i paesaggi del luogo, come dare un senso al posto senza fotografare gli immancabili laghi o le infinite anse e rapide del fiume Verdon?
(bel posto, se avete 5/7 giorni liberi andateci :D)
hai fatto un giro sulla strada che costeggia il precipizio? ci sono delle viste mozzafiato!
e gli scalatori che danzano sul nulla? dove li vogliamo mettere?
a parte tutto, secondo me, per quel poco che conta la mia esperienza, credo che
le foto vadano "sentite", bisogna imparare ad osservare ciò che si ha intorno,
piano piano si sviluppa una sensibilità su ciò che val la pena di essere fotografato e come
e per questo ci vuole del tempo, magari alle volte c'è l'ispirazione altre volte no
empatia, come dice code: a volte sei più in sintonia con la scena, e quindi tiri fuori il meglio.
A volte non riesci a creare quel filo che ti lega al luogo, alla persona etc e quindi la foto risulta meno emozionante.
uncletoma
04-11-2008, 14:47
empatia, come dice code: a volte sei più in sintonia con la scena, e quindi tiri fuori il meglio.
A volte non riesci a creare quel filo che ti lega al luogo, alla persona etc e quindi la foto risulta meno emozionante.
Giusto, ma talvolta bisogna imparare (o a reimparare) a vedere quello che non si vede. Magari andando a far foto (e se vengon male poco importa, si cancellano) in luoghi diversi dal solito, magari nella stazione ferroviaria del posto o altrove, basta che non sia uno dei "soliti posti".
Si, Code, l'ho fatta. Un vento assurdo e posteggiare la moto era parecchio problematico. A un certo punto mi fermo, sto in moto, uno apre la portiera della macchina e il vento gliela chiude in faccia. Gli ha rotto il naso e procurato un bel po' di lesioni in faccia. Dopo aver aiutato a soccorrerlo ho acceso il motore e sono andato via, verso una piazzola di sosta piu' in alto (un pelo piu' riparata).
Ammesso che tu stia parlando della "Route des Cretes" :)
@Liviux: non si tratta di sensibilita', dopotutto i luoghi non possono tirarti un pugno sul naso. La gente si, ovviamente, ma non esiste solo la street photography ;)
E, dopotutto, parlo di paesaggistica :)
Ti offro un'opinione diversa, che sto vivendo un po' (ma veramente un po') al contrario.
E si riassume in una sola parola: pigrizia. Non e' che sei diventato pigro?
La pellicola ti insegna e ti porta a "vedere" la foto prima di farla, attraverso la sensibilita' e l'esperienza. Sei costretto ad acquisire questo tipo di abilita', altrimenti vai a buttare vagonate di quattrini su scatti insulsi.
E, naturalmente, parimenti al "pre-vedere", affini la tua capacita' di leggere in modo nuovo, originale, personale la realta' intorno a te, ed analogamente a rappresentarla in foto.
Il digitale e' piu' immediato: punti-scatti-vedi. Se vedi e non ti piace, di nuovo: punti-scatti-vedi. Non hai piu' bisogno di "pre-vedere".
E questo puo' facilmente, secondo me, annebbiare le capacita' di lettura critica di cio' che ci circonda.
Raghnar-The coWolf-
04-11-2008, 16:11
La pellicola ti insegna e ti porta a "vedere" la foto prima di farla, attraverso la sensibilita' e l'esperienza. Sei costretto ad acquisire questo tipo di abilita', altrimenti vai a buttare vagonate di quattrini su scatti insulsi.
E, naturalmente, parimenti al "pre-vedere", affini la tua capacita' di leggere in modo nuovo, originale, personale la realta' intorno a te, ed analogamente a rappresentarla in foto.
La mia citazione preferita a proposito della fotografia
"La macchina fotografica serve a insegnarci a vedere senza una macchina fotografica"
Forse la digitale uccide questo, o forse e` solo l'abitudine che piano piano ci assale e annuulla le nostre ffoto, fa perdere di freschezza il nostro occhio.
Io ho praticamente sempre usato digitale ma nei primi tempi avvertivo comunque questo sguardo nuovo, un taglio diverso e piu` poetico. Innanzitutto ho fatto un periodo precedente ad agognare una macchina, a studiare angolazioni pur senza avere una macchina. E poi a metterlo in pratica una volta ottenuto il mio oggetto del desiderio...
Ogni volta che mi accorgevo di guardare qualcosa con occhi nuovi, con occhi "da fotografo" me ne compiacevo e mi ripetevo la frase.
Leggendo questo topic mi e` venuto in mente che e` da tanto tempo che non mi salta in mente. Non credo sia perche` le SD da 32 mega sono diventate 32 giga.
Forse e` solo abitudine, forse e` solo lo stress, forse e` solo l'inverno :p
Forse ho perso la poesia, e coloro che dopo 100 mila scatti riescono a mantenere la freschezza accumulando l'esperienza sono coloro che vengono chiamati "maestri", ma sono pochi, e il resto si perde nei flutti, e forse io sono nel resto.
uncletoma
04-11-2008, 23:10
Interessante opinione, caro Alber... ehm, Luca :D
Pigro sicuramente lo sono diventato, con il passar del tempo e degli anni.
Unisci alla pigrizia anche una vastita' di interessi (cinema, musica, sport, turismo, motociclismo, audiofilia, videogaming, eccetera) che, per forza e purtroppo riduce il tempo da dedicare alla fotografia (tacendo del lavoro...), d ecco che l'occhio fotografico si atropizza e si addormenta, inquadrando solo quello che vede in maniera palese e non il bello celato dietro l'angolo.
Comunque non credere che ai tempi della fotografia su pellicola non si gettassero via scatti su scatti.
Ti racconto un aneddoto: matrimonio, titolare dell'agenzia e un mio amico freelance che lavorava per loro mi cooptano come "terzo occhio" per un matrimonio. Gli sposi hanno i soldi e vogliono un fotoalbum coi controfiocchi.
Dobbiamo fotografare di tutto: loro, la chiesa prima, duarante e dopo la cerimonia, gli invitati e i parenti (che sono toccati a me), eccetera.
Ok, il giorno dopo briefing dal titolare. Vengon stampati dei provini (fai conto che avevamo usato delle Nikon con dorso motorizzato, faretti in quantita' e flash Metz professionali) e parecchi vengono scartati.
E uno degli sposi (nervosissimi) che si gira mentre sta per essere immortalato, la vecchietta che mi starnutisce mentre la fotografo... decine e decine di scatti buttati a mare. Per fortuna abbiamo fatto i provini (una specie di preview ai tempi della pellicola), che se andavano in stampa erano cavoli amari. Ovviamente i fotogrammi che non sono stati stampati sono stati levati dalle "strisciate" dei negativi... ;)
BTW e' pissibile che il digitale abbia "ucciso" l'occhio fotografico (professionisti e appassionati che scattano priaticamente ogni giorno esclusi). Fai conto che io ho avuto un "black out" fotografico dal 2001 al 2005, periodo nel quale non impugnai nessuna macchina se non la A20 per fare una ventina di scatti appena la comprai. Poi il nulla... forse sbagliai :(
Fides Brasier
04-11-2008, 23:45
Quasi da mettere in firma :D:O
iscritto a questa bella discussione :)
Raghnar-The coWolf-
05-11-2008, 00:08
Comunque la sensibilità personale non rimane sempre la stessa. Magari in un certo periodo della vita non avresti nessun problema a schiaffare un obiettivo in faccia a chiunque in qualunque situazione, poi magari cambi e ti viene il timore di essere invadente o poco rispettoso. Penso che a volte sia anche per questo motivo che ci si rifugia negli scatti classici o puramente paesaggistici. La faccia tosta va e viene.
Secondo me, in quest'epoca in cui un qualsiasi scatto può essere reso visibile all'intero mondo, non è affatto carino fotografare senza chiedere il permesso, tuttavia una volta che si chiede il permesso il 90% delle volte non c'è più niente da fotografare...
Non lo era neanche prima carino, ma adesso che bastano 2 click per rendere qualcosa di privato (un'immagine personale) pubblico (un flickr), raggiunge livelli piuttosto sfacciati scattare chi non si conosce...
uncletoma
05-11-2008, 23:35
Beh, se uno fotografa durante un concerto o durante un'altra manifestazione qualsiasi con molta gente che si deve fare?
1) clonare via uno ad uno tutti i presenti nello scatto a cui non si e' chiesto regolare permesso, se lo si e' chiesto
2) chiedere a tutti i presenti di firmare la manleva (mi raccomando, un tir per portarne abbastanza)
3) altro a piacimento
A mio avviso la legge che obbliga tutti (dal turista con compattina fino al professionista piu' scagfato) di chiedere il permesso e' un obbrobrio giuridico.
In molti casi non e' realizzabile (se vado in Germania e non so il tedesco, come chiedo il permesso? E la manleva dev'essere per forza in crucco o va bene anche l'urofinnico? :asd:).
Va bene tutelare i bambini e la privacy delle persone, ma se mi riconosco in una foto fatta da un turista di passaggio mica mi arrabbio. Al limite gli dico (email o messaggio) che e' troppo sovraesposta e/o che ha bruciato le alte luci :sofico:
Raghnar-The coWolf-
06-11-2008, 10:15
Non mi riferivo a quello toma, e neanche tu all'inizio del thread
@Liviux: non si tratta di sensibilita', dopotutto i luoghi non possono tirarti un pugno sul naso. La gente si, ovviamente, ma non esiste solo la street photography ;)
E, dopotutto, parlo di paesaggistica :)
Allora avevo interpretato male. Certo che inserire in un paesaggio qualche persona del luogo aiuta molto a coglierne lo spirito, no?
Forse sei solo fuori allenamento e puoi riacquistare l'occhio con un po' di esercizio.
Secondo me, in quest'epoca in cui un qualsiasi scatto può essere reso visibile all'intero mondo, non è affatto carino fotografare senza chiedere il permesso, tuttavia una volta che si chiede il permesso il 90% delle volte non c'è più niente da fotografare...
Non lo era neanche prima carino, ma adesso che bastano 2 click per rendere qualcosa di privato (un'immagine personale) pubblico (un flickr), raggiunge livelli piuttosto sfacciati scattare chi non si conosce...
Per come la vedo io, se esci in strada rendi pubblica la tua faccia. Non il colore delle mutande né quello che è scritto sui tuoi documenti, né cosa hai scelto di tenere in tasca, ma la tua faccia la mostri al "pubblico" e non puoi andare per il sottile scegliendo chi fa parte del "pubblico" che ti garba e chi no. Comunque distinguerei fra primi piani e figure intere magari ad una certa distanza. Nel primo caso, come nel caso dei bambini, chiederei comunque il permesso.
uncletoma
06-11-2008, 13:33
Allora avevo interpretato male. Certo che inserire in un paesaggio qualche persona del luogo aiuta molto a coglierne lo spirito, no?
Forse sei solo fuori allenamento e puoi riacquistare l'occhio con un po' di esercizio.
Si, le persone del luogo possono dare a uno scatto "anonimo" quel quid in piu'.
Purtroppo pero' quanti si vestono o tengono atteggiamenti "tipici"?
Non mi riferivo a quello toma, e neanche tu all'inizio del thread
Pero' si potrebbe allargare la discussione anche ad altri ambiti, no? :)
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