Kewell
31-10-2008, 08:37
http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_31/voti_aula_c6e6e558-a715-11dd-90c5-00144f02aabc.shtml
Fini: «Valuteremo se le norme ledono le prerogative dei parlamentari»
Voti in Aula, linea dura del Pdl
«Dieci euro di multa per assenza»
Cicchitto e Bocchino: comportamenti intollerabili. Ma è scontro. Il ricavato andrà in beneficenza
ROMA—Dieci euro di multa per ogni votazione disertata. E il ricavato andrà in beneficenza per sostenere adozioni a distanza. Il Pdl alla Camera, dopo le difficoltà a raggiungere il numero legale in questi giorni e dopo essere finito in minoranza in più di un’occasione nelle scorse settimane, è passato al contrattacco. Ieri il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il vice Italo Bocchino hanno scritto ai propri deputati: «Le reiterate assenze oltre ad aver determinato votazioni negative sono diventate intollerabili. Abbiamo dunque deciso di dotare il gruppo di un codice di autoregolamentazione », che prevede appunto un prelievo di «10 euro per l’assenza da ciascun voto».
Immediata la protesta. Nicolò Cristaldi, esponente siciliano di An, ha chiesto la parola durante la discussione del disegno di legge sull’energia: «Io sono un deputato, rispondo solo alla Costituzione e ai regolamenti parlamentari», ha urlato, mentre altri compagni di partito lo spalleggiavano. Michele Vietti, Udc, ha rincarato la dose: «Vogliono mettere in difficoltà chi partecipa alle riunioni con l’opposizione per contrastare l’abolizione del voto di preferenza alle europee», visto che Cristaldi è proprio uno di questi. Sono volate urla e parole grosse. Solo l’intervento di Gianfranco Fini, presidente della Camera, ha riportato la calma: «Valuteremo se il codice lede il mandato dei parlamentari»
La questione ha tenuto banco per tutta la giornata, anche perché proprio ieri nel pomeriggio in Aula Rosy Bindi, che presiedeva la seduta, ha chiesto più volte la verifica dei voti su alcuni emendamenti «perché vedo delle persone muoversi al posto di colleghi », ha detto richiamando i deputati Carolina Lussana (Lega) e Luisa Bossa (Pd). Cicchitto e Bocchino in serata hanno precisato che «il codice di autodisciplina, da approvare in seno al direttivo per poi sottoporlo alla firma di tutti i deputati, corrisponde ad ogni logica associativa e pertanto non intacca assolutamente il vincolo di mandato del deputato».
Cristaldi ha però rilanciato: «La decisione di non votare può essere anche una forma di dissenso nei confronti di un provvedimento che non piace—ha detto il deputato siciliano —. Io sono fra i più presenti in Aula, sfido chiunque a dimostrare il contrario. La Russa quando era capogruppo di An era sempre presente in Aula. Non si può dire lo stesso di Bocchino e Cicchitto. Ma in ogni caso è una questione di principio. I capigruppo non possono ordinarci via sms quando dobbiamo votare, che cosa dobbiamo votare. Non rispondiamo a loro».
Paolo Foschi
31 ottobre 2008
10 euro???
:rotfl:
Fini: «Valuteremo se le norme ledono le prerogative dei parlamentari»
Voti in Aula, linea dura del Pdl
«Dieci euro di multa per assenza»
Cicchitto e Bocchino: comportamenti intollerabili. Ma è scontro. Il ricavato andrà in beneficenza
ROMA—Dieci euro di multa per ogni votazione disertata. E il ricavato andrà in beneficenza per sostenere adozioni a distanza. Il Pdl alla Camera, dopo le difficoltà a raggiungere il numero legale in questi giorni e dopo essere finito in minoranza in più di un’occasione nelle scorse settimane, è passato al contrattacco. Ieri il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il vice Italo Bocchino hanno scritto ai propri deputati: «Le reiterate assenze oltre ad aver determinato votazioni negative sono diventate intollerabili. Abbiamo dunque deciso di dotare il gruppo di un codice di autoregolamentazione », che prevede appunto un prelievo di «10 euro per l’assenza da ciascun voto».
Immediata la protesta. Nicolò Cristaldi, esponente siciliano di An, ha chiesto la parola durante la discussione del disegno di legge sull’energia: «Io sono un deputato, rispondo solo alla Costituzione e ai regolamenti parlamentari», ha urlato, mentre altri compagni di partito lo spalleggiavano. Michele Vietti, Udc, ha rincarato la dose: «Vogliono mettere in difficoltà chi partecipa alle riunioni con l’opposizione per contrastare l’abolizione del voto di preferenza alle europee», visto che Cristaldi è proprio uno di questi. Sono volate urla e parole grosse. Solo l’intervento di Gianfranco Fini, presidente della Camera, ha riportato la calma: «Valuteremo se il codice lede il mandato dei parlamentari»
La questione ha tenuto banco per tutta la giornata, anche perché proprio ieri nel pomeriggio in Aula Rosy Bindi, che presiedeva la seduta, ha chiesto più volte la verifica dei voti su alcuni emendamenti «perché vedo delle persone muoversi al posto di colleghi », ha detto richiamando i deputati Carolina Lussana (Lega) e Luisa Bossa (Pd). Cicchitto e Bocchino in serata hanno precisato che «il codice di autodisciplina, da approvare in seno al direttivo per poi sottoporlo alla firma di tutti i deputati, corrisponde ad ogni logica associativa e pertanto non intacca assolutamente il vincolo di mandato del deputato».
Cristaldi ha però rilanciato: «La decisione di non votare può essere anche una forma di dissenso nei confronti di un provvedimento che non piace—ha detto il deputato siciliano —. Io sono fra i più presenti in Aula, sfido chiunque a dimostrare il contrario. La Russa quando era capogruppo di An era sempre presente in Aula. Non si può dire lo stesso di Bocchino e Cicchitto. Ma in ogni caso è una questione di principio. I capigruppo non possono ordinarci via sms quando dobbiamo votare, che cosa dobbiamo votare. Non rispondiamo a loro».
Paolo Foschi
31 ottobre 2008
10 euro???
:rotfl: