Maverick18
30-10-2008, 12:55
in via zamboni si sono fronteggiati i sostenitori del comico e gli universitari
Grillo contestato dagli studenti a Bologna: «Buffone, non vogliamo primedonne»
Lui: «Hanno ragione, è la loro manifestazione». E lancia una nuova provocazione: «Cercate i poliziotti finti»
BOLOGNA - «Dovete cercare di scoprire chi sono i poliziotti finti. C'è un filmato messo online (guarda) dove si vede benissimo questi qui con le mazze che parlano affettuosamente con un poliziotto quasi da collega a collega. Queste cose le hanno sempre fatte dai G8». Beppe Grillo lancia una nuova provocazione da Bologna, dove si è unito ai manifestanti contro la legge Gelmini. Parlando con i cronisti, il comico genovese ha citato il presidente emerito Francesco Cossiga: «L'ha detto anche Cossiga, coprire i suoni della polizia con i suoni delle ambulanze, poi i giornali fanno il loro sporco lavoro». Grillo ha proseguito sostenendo che «non c'è più destra, non c'è più sinistra, il Parlamento doveva essere chiuso domani. È in mano a questi nani, ballerine, ruffiani, amanti, cugini, amici. Un gruppo di legulei che vanno là, approvano un decreto e se ne vanno».
GRILLO CONTESTATO: «BUFFONE» - Poco dopo però Grillo è stato pesantemente contestato dai manifestanti. Quando il comico e il gruppo dei suoi sostenitori raggiungono frontalmente il corteo che sta entrando in via Zamboni, nella zona universitaria, dalle file dei manifestanti partono cascate di fischi e grida. «Buffone», gli urlano, e in coro cantano «Non vogliamo le primedonne». I ragazzi, che sfilano dietro lo striscione d'apertura «Noi la crisi non la paghiamo», sono visibilmente indispettiti dall'arrivo di Grillo circondato da giornalisti e gli chiedono di mettersi dietro lo striscione come tutti gli altri. Non mancano dei momenti di tensione. Uno degli organizzatori gli urla che «il protagonismo è da un'altra parte». Grillo gli risponde per le rime dandogli del «maresciallo». Uno dei supporter del comico viene spintonato, ma a quel punto è lo stesso comico genovese a invitare alla calma i suoi. Quindi rinuncia ad entrare nel corteo e allontanandosi, alla domanda se si aspettava la contestazione, risponde: «Sono cinque o sei, ma hanno perfettamente ragione, è la loro manifestazione e la gestiscono loro. È una testimonianza quella che vogliamo dare, nonostante tutto siamo con loro. Certo, sbagliano la comunicazione». «È la piazza - conclude -, quando si è tutti d'accordo allora c'è qualcosa che non va».
«POCHI DEI CENTRI SOCIALI» - Dopo la contestazione, Grillo si è diretto verso piazza Verdi, dove è stato raggiunto da altri manifestanti che gli hanno chiesto di aderire alla manifestazione: gli è stato anche offerto un camice bianco dei precari che ha indossato, prima di dirigersi verso piazza Maggiore. Secondo lo staff di Grillo, la contestazione sarebbe opera di una ventina di esponenti dei centri sociali bolognesi che già in passato si erano manifestati critici con i «grillini». «Non sono venuto a prendere dei meriti - ha spiegato Grillo ai giornalisti dopo aver lasciato il corteo, - la manifestazione è loro. Sono venuto a dare una testimonianza, non sono qui per fare un comizio». Riferendosi alla fredda accoglienza ricevuta, Grillo ha detto: «Mi vedono come un artefice della caduta della sinistra. Devono identificare bene chi sono i nemici». Il comico ha poi descritto l'iniziativa degli studenti contro il provvedimento Gelmini come «una cosa fantastica» perchè permette di «rovesciare la piramide e mettere al centro gli studenti».
30 ottobre 2008
Corriere.it
Giusto così.
Grillo contestato dagli studenti a Bologna: «Buffone, non vogliamo primedonne»
Lui: «Hanno ragione, è la loro manifestazione». E lancia una nuova provocazione: «Cercate i poliziotti finti»
BOLOGNA - «Dovete cercare di scoprire chi sono i poliziotti finti. C'è un filmato messo online (guarda) dove si vede benissimo questi qui con le mazze che parlano affettuosamente con un poliziotto quasi da collega a collega. Queste cose le hanno sempre fatte dai G8». Beppe Grillo lancia una nuova provocazione da Bologna, dove si è unito ai manifestanti contro la legge Gelmini. Parlando con i cronisti, il comico genovese ha citato il presidente emerito Francesco Cossiga: «L'ha detto anche Cossiga, coprire i suoni della polizia con i suoni delle ambulanze, poi i giornali fanno il loro sporco lavoro». Grillo ha proseguito sostenendo che «non c'è più destra, non c'è più sinistra, il Parlamento doveva essere chiuso domani. È in mano a questi nani, ballerine, ruffiani, amanti, cugini, amici. Un gruppo di legulei che vanno là, approvano un decreto e se ne vanno».
GRILLO CONTESTATO: «BUFFONE» - Poco dopo però Grillo è stato pesantemente contestato dai manifestanti. Quando il comico e il gruppo dei suoi sostenitori raggiungono frontalmente il corteo che sta entrando in via Zamboni, nella zona universitaria, dalle file dei manifestanti partono cascate di fischi e grida. «Buffone», gli urlano, e in coro cantano «Non vogliamo le primedonne». I ragazzi, che sfilano dietro lo striscione d'apertura «Noi la crisi non la paghiamo», sono visibilmente indispettiti dall'arrivo di Grillo circondato da giornalisti e gli chiedono di mettersi dietro lo striscione come tutti gli altri. Non mancano dei momenti di tensione. Uno degli organizzatori gli urla che «il protagonismo è da un'altra parte». Grillo gli risponde per le rime dandogli del «maresciallo». Uno dei supporter del comico viene spintonato, ma a quel punto è lo stesso comico genovese a invitare alla calma i suoi. Quindi rinuncia ad entrare nel corteo e allontanandosi, alla domanda se si aspettava la contestazione, risponde: «Sono cinque o sei, ma hanno perfettamente ragione, è la loro manifestazione e la gestiscono loro. È una testimonianza quella che vogliamo dare, nonostante tutto siamo con loro. Certo, sbagliano la comunicazione». «È la piazza - conclude -, quando si è tutti d'accordo allora c'è qualcosa che non va».
«POCHI DEI CENTRI SOCIALI» - Dopo la contestazione, Grillo si è diretto verso piazza Verdi, dove è stato raggiunto da altri manifestanti che gli hanno chiesto di aderire alla manifestazione: gli è stato anche offerto un camice bianco dei precari che ha indossato, prima di dirigersi verso piazza Maggiore. Secondo lo staff di Grillo, la contestazione sarebbe opera di una ventina di esponenti dei centri sociali bolognesi che già in passato si erano manifestati critici con i «grillini». «Non sono venuto a prendere dei meriti - ha spiegato Grillo ai giornalisti dopo aver lasciato il corteo, - la manifestazione è loro. Sono venuto a dare una testimonianza, non sono qui per fare un comizio». Riferendosi alla fredda accoglienza ricevuta, Grillo ha detto: «Mi vedono come un artefice della caduta della sinistra. Devono identificare bene chi sono i nemici». Il comico ha poi descritto l'iniziativa degli studenti contro il provvedimento Gelmini come «una cosa fantastica» perchè permette di «rovesciare la piramide e mettere al centro gli studenti».
30 ottobre 2008
Corriere.it
Giusto così.