gigio2005
29-10-2008, 16:43
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Treni, pendolari in rivolta: due agenti feriti
GERARDO AUSIELLO
Rivolta dei pendolari contro l’aumento del prezzo degli abbonamenti per i treni ad alta velocità sulla tratta Napoli-Roma. La protesta si è scatenata ieri mattina alla stazione centrale, dove non sono mancati i momenti di tensione con le forze dell’ordine: due agenti della Polizia ferroviaria sono finiti in ospedale. Accade tutto in pochi minuti, intorno alle 6,30: una cinquantina di passeggeri si presentano contemporaneamente davanti agli addetti al controllo dei biglietti, come era già successo lunedì. Chiedono di poter passare perché, dicono, «altrimenti rischiamo di perdere il treno». Ma i dipendenti delle Ferrovie dello Stato sono inflessibili. La situazione degenera subito in disordini e polemiche, tanto da costringere la Polfer a intervenire per placare gli animi. La tensione sale alle stelle, due agenti vengono travolti e cadono riportando graffi e contusioni. A quel punto i pendolari, secondo la ricostruzione degli inquirenti che stanno indagando sul caso, salgono comunque a bordo dei vagoni sebbene sprovvisti del tagliando di viaggio. La risposta di Trenitalia è immediata: «Non si parte finché non sarà verificato ogni biglietto» avverte una voce dagli altoparlanti. Scatta, dunque, l’ulteriore monitoraggio e alla fine i trasgressori sono costretti a mettersi in regola. Inevitabili tuttavia i ritardi, dai 10 ai 90 minuti, sulle corse delle 6,48, 7,10, 7,48 e 8,10. Alla base della rivolta le nuove disposizioni delle Fs: dal primo novembre non sarà più possibile utilizzare la Tav con l’abbonamento dell’Intercity (161 euro al mese) più 3 euro di integrazione per ogni tratta; si dovrà, infatti, acquistare un abbonamento ad hoc al costo di 300 euro che non garantirà il posto a sedere. Per essere certi di non restare in piedi si dovranno sborsare altri 3 euro a corsa. Tariffe, queste, che non piacciono affatto ai pendolari, costretti a «sostenere una spesa mensile maggiore a fronte di un possibile disagio». Trenitalia si difende, invece, parlando di «prezzi comunque inferiori rispetto a quelli di altri Paesi europei». Quanto agli episodi di ieri mattina, l’azienda di trasporti chiarisce: «Impegnati senza sosta a combattere l’evasione tariffaria, anche in segno di rispetto nei confronti della maggioranza di passeggeri che osservano le regole di viaggio e della civile convivenza, non verremo meno e non siamo venuti meno nemmeno in questa circostanza al nostro impegno». Dalla parte degli utenti si schierano la senatrice del Pd Maria Fortuna Incostante («i ritardi sono scandalosi») e il segretario provinciale della Uilps, Michelangelo Starita: «Da alcuni giorni i passeggeri si vedono sottoposti a improvvisi controlli per verificare se gli stessi abbiano pagato le maggiorazioni di prezzo repentinamente applicate dalle Ferrovie dello Stato. L’iniziativa sta costringendo la Polfer a interventi quotidiani che mal si giustificano dinanzi alle crescenti e popolari manifestazioni di malcontento e protesta degli utenti». Accuse respinte al mittente dal gruppo: «I nostri sono controlli abituali che vanno avanti da due anni».
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20081029&ediz=NAZIONALE&npag=35&file=obj_719.xml&type=STANDARD
Treni, pendolari in rivolta: due agenti feriti
GERARDO AUSIELLO
Rivolta dei pendolari contro l’aumento del prezzo degli abbonamenti per i treni ad alta velocità sulla tratta Napoli-Roma. La protesta si è scatenata ieri mattina alla stazione centrale, dove non sono mancati i momenti di tensione con le forze dell’ordine: due agenti della Polizia ferroviaria sono finiti in ospedale. Accade tutto in pochi minuti, intorno alle 6,30: una cinquantina di passeggeri si presentano contemporaneamente davanti agli addetti al controllo dei biglietti, come era già successo lunedì. Chiedono di poter passare perché, dicono, «altrimenti rischiamo di perdere il treno». Ma i dipendenti delle Ferrovie dello Stato sono inflessibili. La situazione degenera subito in disordini e polemiche, tanto da costringere la Polfer a intervenire per placare gli animi. La tensione sale alle stelle, due agenti vengono travolti e cadono riportando graffi e contusioni. A quel punto i pendolari, secondo la ricostruzione degli inquirenti che stanno indagando sul caso, salgono comunque a bordo dei vagoni sebbene sprovvisti del tagliando di viaggio. La risposta di Trenitalia è immediata: «Non si parte finché non sarà verificato ogni biglietto» avverte una voce dagli altoparlanti. Scatta, dunque, l’ulteriore monitoraggio e alla fine i trasgressori sono costretti a mettersi in regola. Inevitabili tuttavia i ritardi, dai 10 ai 90 minuti, sulle corse delle 6,48, 7,10, 7,48 e 8,10. Alla base della rivolta le nuove disposizioni delle Fs: dal primo novembre non sarà più possibile utilizzare la Tav con l’abbonamento dell’Intercity (161 euro al mese) più 3 euro di integrazione per ogni tratta; si dovrà, infatti, acquistare un abbonamento ad hoc al costo di 300 euro che non garantirà il posto a sedere. Per essere certi di non restare in piedi si dovranno sborsare altri 3 euro a corsa. Tariffe, queste, che non piacciono affatto ai pendolari, costretti a «sostenere una spesa mensile maggiore a fronte di un possibile disagio». Trenitalia si difende, invece, parlando di «prezzi comunque inferiori rispetto a quelli di altri Paesi europei». Quanto agli episodi di ieri mattina, l’azienda di trasporti chiarisce: «Impegnati senza sosta a combattere l’evasione tariffaria, anche in segno di rispetto nei confronti della maggioranza di passeggeri che osservano le regole di viaggio e della civile convivenza, non verremo meno e non siamo venuti meno nemmeno in questa circostanza al nostro impegno». Dalla parte degli utenti si schierano la senatrice del Pd Maria Fortuna Incostante («i ritardi sono scandalosi») e il segretario provinciale della Uilps, Michelangelo Starita: «Da alcuni giorni i passeggeri si vedono sottoposti a improvvisi controlli per verificare se gli stessi abbiano pagato le maggiorazioni di prezzo repentinamente applicate dalle Ferrovie dello Stato. L’iniziativa sta costringendo la Polfer a interventi quotidiani che mal si giustificano dinanzi alle crescenti e popolari manifestazioni di malcontento e protesta degli utenti». Accuse respinte al mittente dal gruppo: «I nostri sono controlli abituali che vanno avanti da due anni».
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20081029&ediz=NAZIONALE&npag=35&file=obj_719.xml&type=STANDARD