atinvidia284
29-10-2008, 00:58
http://italiadallestero.info/wp-content/uploads/flags/uk.mini.gif Quando Bruxelles compete con Roma
[The Economist]
Immigrazione italiana. Il governo Berlusconi è costretto ad attenuare le sue misure anti-immigrazione.
Al suo primo incontro lo scorso maggio, il governo di Silvio Berlusconi approvò un duro “pacchetto sicurezza” per contenere l’immigrazione illegale e cacciare via gli stranieri sgraditi. Questa settimana, il Senato discuterà le ultime misure per metterlo in atto… o piuttosto no. Perchè nei cinque mesi in cui Berlusconi ha promesso di garantire “il diritto degli italiani a non avere paura”, il pacchetto sicurezza è stato scalfito dagli Eurocrati di Bruxelles e malmenato da un brusco contatto con la realtà. Certo, è diventato un paradigma delle difficoltà che i governi europei affrontano se provano a introdurre i tipi di misure che piacciono agli elettori.
Dei quattro principali provvedimenti nel pacchetto, solo lo schieramento delle truppe in sostegno della polizia è stato pienamente introdotto. Circa 3.000 soldati rimarranno al servizio della sicurezza dei cittadini almeno fino a gennaio.
La più recente promessa ad essere abbandonata è stata quella di incarcerare gli immigrati clandestini fino a quattro anni. Il Ministro degli interni di Berlusconi, Roberto Maroni, ha dichiarato a una commissione parlamentare il 15 ottobre che adesso saranno multati, non imprigionati. Dei funzionari hanno spiegato che non c’era abbastanza spazio nelle prigioni. Maroni ha insistito che lo scopo principale rimane lo stesso: rendere l’immigrazione clandestina illegale, permettendo ai giudici di espellere la gente velocemente. Ma il problema è che tali immigrati spesso arrivano senza documenti e dichiarano di essere arrivati da un posto diverso dalla loro patria. Quando i diplomatici del paese di cui dichiarano di essere cittadini non li identificano, le autorità non sanno dove rimandarli.
Le disposizioni per espulsioni istantanee sollevano anche preoccupazioni per i diritti dei rifugiati politici. Laura Boldrini, dell’ufficio dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, dice che “è essenziale che i rifugiati politici siano esonerati da qualsiasi tipo di punizione imposta su coloro che entrano senza documenti, perchè molti rifugiati politici non hanno i documenti quando arrivano”.
Dato che le cattive notizie non arrivano da sole, Maroni ha usato la sua apparizione alla Commissione per annunciare una seconda ritirata: la fine di un provvedimento per l’espulsione automatica di cittadini UE che non possono dimostrare di avere adeguati mezzi di sussistenza. Ciò è stato escogitato per disfarsi dei Rom rumeni (zingari). Ma date le critiche nate fin dall’inizio, il provvedimento si è scontrato con le leggi europee sulla libera circolazione delle persone. Il Commissario di Giustizia europeo, Jacques Barrot, ha avvisato solo il mese scorso che “entro un periodo di tempo molto breve” avrebbe cominciato un procedimento di infrazione contro l’Italia.
Maroni ha insistito che avrebbe sostenuto ancora la distruzione degli accampamenti nomadi non autorizzati e che l’espulsione dei Rom sarebbe stata ancora possibile. Ogni straniero presente in Italia da più di 90 giorni deve avere un permesso di soggiorno. Se uno zingaro non può provare di avere un certo reddito minimo, non lo potrà ottenere. Ciò lo renderebbe un immigrato illegale, soggetto alla stessa rapida espulsione di un extracomunitario [in italiano nel testo, N.d.T.], cioè di un cittadino non-EU. Anche se ha la fedina penale sporca potrebbe essere espulso. Ma, come ha segnalato Barrot, la Commissione rimane insoddisfatta della legislazione che l’Italia sta preparando. Funzionari a Bruxelles dicono che le regole UE non permettono nè l’assegnazione di un reddito minimo nè l’espulsione di persone indesiderabili da uno stato membro all’altro, eccetto che per casi molti limitati.
La quarta parte del pacchetto sicurezza richiedeva che i tribunali aggiungessero un terzo alle sentenze o alle multe imposte a non italiani che vivono in Italia illegalmente. Ciò sarà ancora applicato agliextracomunitari . Ma il 19 settembre il capo della delegazione del Parlamento Europeo ha dichiarato che Maroni gli aveva garantito con una promessa che ciò non sarebbe stato richiesto per cittadini europei.
Quello che molti nella maggioranza di Berlusconi sembrano non capire è che la direttiva sulla libera circolazione, entrata in vigore due anni fa, dà ai cittadini EU (mendicanti e truffatori inclusi) essenzialmente gli stessi diritti degli abitanti del luogo. La politica del “loro” e del “noi” nell’Unione Europea non si applica più. Escluso, naturalmente, il periodo elettorale.
[Articolo originale] (http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=12470625)
[The Economist]
Immigrazione italiana. Il governo Berlusconi è costretto ad attenuare le sue misure anti-immigrazione.
Al suo primo incontro lo scorso maggio, il governo di Silvio Berlusconi approvò un duro “pacchetto sicurezza” per contenere l’immigrazione illegale e cacciare via gli stranieri sgraditi. Questa settimana, il Senato discuterà le ultime misure per metterlo in atto… o piuttosto no. Perchè nei cinque mesi in cui Berlusconi ha promesso di garantire “il diritto degli italiani a non avere paura”, il pacchetto sicurezza è stato scalfito dagli Eurocrati di Bruxelles e malmenato da un brusco contatto con la realtà. Certo, è diventato un paradigma delle difficoltà che i governi europei affrontano se provano a introdurre i tipi di misure che piacciono agli elettori.
Dei quattro principali provvedimenti nel pacchetto, solo lo schieramento delle truppe in sostegno della polizia è stato pienamente introdotto. Circa 3.000 soldati rimarranno al servizio della sicurezza dei cittadini almeno fino a gennaio.
La più recente promessa ad essere abbandonata è stata quella di incarcerare gli immigrati clandestini fino a quattro anni. Il Ministro degli interni di Berlusconi, Roberto Maroni, ha dichiarato a una commissione parlamentare il 15 ottobre che adesso saranno multati, non imprigionati. Dei funzionari hanno spiegato che non c’era abbastanza spazio nelle prigioni. Maroni ha insistito che lo scopo principale rimane lo stesso: rendere l’immigrazione clandestina illegale, permettendo ai giudici di espellere la gente velocemente. Ma il problema è che tali immigrati spesso arrivano senza documenti e dichiarano di essere arrivati da un posto diverso dalla loro patria. Quando i diplomatici del paese di cui dichiarano di essere cittadini non li identificano, le autorità non sanno dove rimandarli.
Le disposizioni per espulsioni istantanee sollevano anche preoccupazioni per i diritti dei rifugiati politici. Laura Boldrini, dell’ufficio dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, dice che “è essenziale che i rifugiati politici siano esonerati da qualsiasi tipo di punizione imposta su coloro che entrano senza documenti, perchè molti rifugiati politici non hanno i documenti quando arrivano”.
Dato che le cattive notizie non arrivano da sole, Maroni ha usato la sua apparizione alla Commissione per annunciare una seconda ritirata: la fine di un provvedimento per l’espulsione automatica di cittadini UE che non possono dimostrare di avere adeguati mezzi di sussistenza. Ciò è stato escogitato per disfarsi dei Rom rumeni (zingari). Ma date le critiche nate fin dall’inizio, il provvedimento si è scontrato con le leggi europee sulla libera circolazione delle persone. Il Commissario di Giustizia europeo, Jacques Barrot, ha avvisato solo il mese scorso che “entro un periodo di tempo molto breve” avrebbe cominciato un procedimento di infrazione contro l’Italia.
Maroni ha insistito che avrebbe sostenuto ancora la distruzione degli accampamenti nomadi non autorizzati e che l’espulsione dei Rom sarebbe stata ancora possibile. Ogni straniero presente in Italia da più di 90 giorni deve avere un permesso di soggiorno. Se uno zingaro non può provare di avere un certo reddito minimo, non lo potrà ottenere. Ciò lo renderebbe un immigrato illegale, soggetto alla stessa rapida espulsione di un extracomunitario [in italiano nel testo, N.d.T.], cioè di un cittadino non-EU. Anche se ha la fedina penale sporca potrebbe essere espulso. Ma, come ha segnalato Barrot, la Commissione rimane insoddisfatta della legislazione che l’Italia sta preparando. Funzionari a Bruxelles dicono che le regole UE non permettono nè l’assegnazione di un reddito minimo nè l’espulsione di persone indesiderabili da uno stato membro all’altro, eccetto che per casi molti limitati.
La quarta parte del pacchetto sicurezza richiedeva che i tribunali aggiungessero un terzo alle sentenze o alle multe imposte a non italiani che vivono in Italia illegalmente. Ciò sarà ancora applicato agliextracomunitari . Ma il 19 settembre il capo della delegazione del Parlamento Europeo ha dichiarato che Maroni gli aveva garantito con una promessa che ciò non sarebbe stato richiesto per cittadini europei.
Quello che molti nella maggioranza di Berlusconi sembrano non capire è che la direttiva sulla libera circolazione, entrata in vigore due anni fa, dà ai cittadini EU (mendicanti e truffatori inclusi) essenzialmente gli stessi diritti degli abitanti del luogo. La politica del “loro” e del “noi” nell’Unione Europea non si applica più. Escluso, naturalmente, il periodo elettorale.
[Articolo originale] (http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=12470625)