easyand
27-10-2008, 23:21
Afghanistan / La prima protesta popolare contro i talebani
Roma, 27 ott (Velino) - Si tratta del primo seme della ribellione popolare ai talebani. Oltre un migliaio di afgani è sceso in strada nella provincia di Laghman per una manifestazione anti-talebani, colpevoli di aver giustiziato 26 passeggeri afgani che si trovavano a bordo di un pullman, sei dei quali sono stati decapitati. L’agguato era avvenuto domenica nel distretto di Maiwand, una regione ad alto rischio appena a ovest della città di Kandahar. È la prima volta dall’invasione del 2001 che la popolazione civile afgana si schiera in maniera così massiccia e netta contro i talebani. Secondo le autorità afgane a bordo del pullman viaggiavano solo civili innocenti e non soldati come sostenuto da una fonte talebana che ha rivendicato l’attacco. “Morte ai talebani” e “morte agli assassini” sono stati alcuni degli slogan scanditi durante il corteo di protesta. Poco prima i talebani avevano rapito più di 150 operai afgani che viaggiavano a bordo di tre autobus nell’ovest del paese. “Erano persone innocenti in cerca di lavoro e sono stati uccisi brutalmente”, ha detto Abdul Wakil Attock, portavoce del governatore parlando delle vittime.
Human Rights Watch ha diffuso i dati sull’andamento dei morti civili negli ultimi due anni e mezzo del conflitto afgano. Nel 2006 i talebani, Al Qaeda ed “Hezb e-Islami” – la milizia dell’inossidabile Hekmatyar – hanno fatto 699 morti civili, in prevalenza durante attentati suicidi e attacchi-bomba radio comandati. Nel 2007 sono stati 959. Una manifestazione spontanea che ricorda quelle in Giordania dopo le bombe di al Qaeda nel 2005. Dopo gli attentati ad Amman, migliaia di persone scesero in piazza per condannare il terrorismo. Dimostrazioni spontanee si tennero in tutte le città del regno hascemita con la gente scesa in piazza anche di venerdì mattina, subito dopo il sermone. Nelle moschee gli imam condannarono l’attacco terroristico. Fu l’inizio della fine per il silenzio connivente di cui aveva goduto fin ad allora l’organizzazione di Osama bin Laden. Lo stesso potrebbe accadere ora anche in Afghanistan.
(Giulio Meotti) 27 ott 2008 15:50
Roma, 27 ott (Velino) - Si tratta del primo seme della ribellione popolare ai talebani. Oltre un migliaio di afgani è sceso in strada nella provincia di Laghman per una manifestazione anti-talebani, colpevoli di aver giustiziato 26 passeggeri afgani che si trovavano a bordo di un pullman, sei dei quali sono stati decapitati. L’agguato era avvenuto domenica nel distretto di Maiwand, una regione ad alto rischio appena a ovest della città di Kandahar. È la prima volta dall’invasione del 2001 che la popolazione civile afgana si schiera in maniera così massiccia e netta contro i talebani. Secondo le autorità afgane a bordo del pullman viaggiavano solo civili innocenti e non soldati come sostenuto da una fonte talebana che ha rivendicato l’attacco. “Morte ai talebani” e “morte agli assassini” sono stati alcuni degli slogan scanditi durante il corteo di protesta. Poco prima i talebani avevano rapito più di 150 operai afgani che viaggiavano a bordo di tre autobus nell’ovest del paese. “Erano persone innocenti in cerca di lavoro e sono stati uccisi brutalmente”, ha detto Abdul Wakil Attock, portavoce del governatore parlando delle vittime.
Human Rights Watch ha diffuso i dati sull’andamento dei morti civili negli ultimi due anni e mezzo del conflitto afgano. Nel 2006 i talebani, Al Qaeda ed “Hezb e-Islami” – la milizia dell’inossidabile Hekmatyar – hanno fatto 699 morti civili, in prevalenza durante attentati suicidi e attacchi-bomba radio comandati. Nel 2007 sono stati 959. Una manifestazione spontanea che ricorda quelle in Giordania dopo le bombe di al Qaeda nel 2005. Dopo gli attentati ad Amman, migliaia di persone scesero in piazza per condannare il terrorismo. Dimostrazioni spontanee si tennero in tutte le città del regno hascemita con la gente scesa in piazza anche di venerdì mattina, subito dopo il sermone. Nelle moschee gli imam condannarono l’attacco terroristico. Fu l’inizio della fine per il silenzio connivente di cui aveva goduto fin ad allora l’organizzazione di Osama bin Laden. Lo stesso potrebbe accadere ora anche in Afghanistan.
(Giulio Meotti) 27 ott 2008 15:50