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View Full Version : [NEWS] Ladri metaforici, pene reali


c.m.g
23-10-2008, 10:05
giovedì 23 ottobre 2008

Roma - Condannati a svolgere lavori socialmente utili per aver rubato due oggetti in un gioco di ruolo online: è accaduto in Olanda, paese in cui risiedono gli imputati, due adolescenti di 14 e 15 anni. Inamovibile il giudice: appropriarsi di oggetti virtuali è comunque un furto. Le normative cambiano di paese in paese: non tutti i ladri virtuali si ritrovano a dover rispondere delle conseguenze giudiziarie dei loro atti online.

http://www.punto-informatico.it/punto/20081023/vg1.jpg

È successo a Leeuwarden, in Frisia: i due adolescenti avrebbero costretto un loro coetaneo a trasferire ai propri account un amuleto ed una maschera virtuale utilizzati nel gioco di avventura online RuneScape (http://www.runescape.com/). La faccenda è stata quindi denunciata e così si sono aperte le porte del tribunale. Colpevoli, questo il verdetto del giudice: dovranno pagare con l'obbligo di svolgere 180 ore ciascuno di lavori socialmente utili.

Stando a quanto dichiarato (http://tech.yahoo.com/news/ap/20081021/ap_on_hi_te/eu_netherlands_virtual_theft) da un portavoce della corte, l'appropriazione dei beni telematici è comunque un reato: "Stando alla legge olandese, i beni virtuali sono comunque beni soggetti a proprietà, quindi tutto ciò rientra nel reato di furto".

I furti di beni di pixel trovano terreno fertile nei metamondi dove spesso vige l'anarchia: è successo anche in Second Life, che spesso è stata additata come una vera e propria zona franca per pirati di ogni genere. Come riportato qualche tempo fa da Punto Informatico, nel metamondo di Linden Lab il commercio illegale di beni virtuali spadroneggia (http://punto-informatico.it/1764602/PI/News/second-life-travolto-dai-pirati.aspx), costringendo alla ritirata onesti venditori e vetrine virtuali (http://punto-informatico.it/2040243/PI/News/second-life-business-lascia-metamondo.aspx) di noti marchi presenti con l'intenzione di ampliare i propri affari.

Casi del genere non sono poi così rari: certo, eventuali conseguenze virtuali dipendono sempre dall'interpretazione delle norme del mondo reale che regolano il possesso di beni virtuali. Un caso simile (http://punto-informatico.it/1449701/PI/News/cina-furto-virtuale-un-reato.aspx) si è verificato qualche anno fa anche in Cina. Le modalità sono le medesime: denaro e oggetti virtuali furono sottratti da un giovane gamer, condannato dai giudici a pagare una somma pari a circa 500 euro poiché, anche secondo la legge cinese, tutto ciò corrisponde ad un furto reale.

Vincenzo Gentile

fonte immagine (http://morgasbord.com/category.aspx?id=5)


Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2448106/PI/News/ladri-metaforici-pene-reali.aspx)