c.m.g
21-10-2008, 07:58
Lunedì 20 ottobre 2008 - 13:47
http://www.visionpost.it/files/images/09252008130213.jpg
È il prossimo stadio dell'advertising on e offline. Si chiama Immi il sistema di monitoraggio dell'esposizione multimediale degli utenti: il software, installato su un cellulare, raccoglie le tracce audio, le archivia e incrocia i dati.
È il tormentone politico dell'ultimo mese: il celebre sketch (http://it.youtube.com/watch?v=FdDqSvJ6aHc) del Saturday Night Live in cui Tina Fey interpreta Sara Palin ha fatto il giro del mondo anche (e soprattutto) grazie alla rete. Secondo uno studio (http://www.immi.com/pdfs/IMMI-Palin[1].pdf) pubblicato la scorsa settimana, tra tutte le persone che hanno visto lo show, il 33 per cento l'ha fruito in diretta in televisione, mentre il 67 per cento l'ha visto online o l'ha registrato, e comunque in differita; eppure, tra tutti questi spettatori (on e offline) solo il 56 non ha mai visto il dibattito originali della Palin ma solo la sua parodia. Lo studio si basa sui dati ufficiali di Integrated Media Measurement Inc (http://www.immi.com/) (Immi), un sistema di misurazione che riesce a tracciare diversi media contemporaneamente.
Alla base di Immi c'è una tecnologia di analisi sonora, installata direttamente nel cellulare di una persona, che registra e analizza tutti i rumori di sottofondo, i cosiddetti rumori ambientali. L'obiettivo è quello di monitorare l'esposizione dell'individuo ai messaggi sonori (pubblicitari e non solo) che provengono dalla radio, dalla televisione o anche dal cinema; incrociando queste tracce audio con un database di informazioni è possibile ricostruire l'esperienza sonora di un utente. Basta che questo abbia il cellulare con sé.
Dalla parte delle aziende, Immi ha ovviamente raccolto già molteplici consensi (dai colossi come i network Abc e Nbc). Nonostante la tecnologia di analisi monitori solo chi ha dato la propria accettazione (ricevendo 50 dollari al mese per la partecipazione al panel), questo software apre inquietanti scenari di privacy e di controllo.
Uno dei problemi apparentemente insormontabili per i reparti marketing delle aziende è infatti la difficoltà nel tracciare il bacino di utenza per calcolare il ritorno economico degli investimenti. Se la valorizzazione della singola inserzione pubblicitaria – sia essa sulla stampa cartacea o nello spot televisivo – può essere ottenuta seguendo parametri statistici e quantitativi, ciò non è valido per un'intera campagna pubblicitaria crossmediale: proprio perché gli utenti sono esposti a molteplici media e le aziende stesse investono contemporaneamente in altrettanti canali. Non stupisce quindi la nascita di un nuovo sistema di misurazione integrata dei media, ma stupisce la modalità di raccolta delle informazioni, affidate al cellulare personale dell'utente che diventa così una spia e un valido alleato del marketing e dell'azienda.
Con la tecnologia sviluppata da Immi, azienda fondata da Tom Zito e Amanda Welsh nel 2007, si delineano tempi rosei per il marketing di domani. Dopo il primo accordo stretto con il colosso Nielsen, il sistema è attualmente utilizzato da quasi 5 mila utenti che hanno espressamente approvato e accettato il software. Ed è proprio questo campione che porta la testimonianza dell'esposizione ai messaggi politici e alle parodie irriverenti.
Marina Rossi
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/nexteconomy/il-cellulare-che-ascolta-cosa-fai.htm)
http://www.visionpost.it/files/images/09252008130213.jpg
È il prossimo stadio dell'advertising on e offline. Si chiama Immi il sistema di monitoraggio dell'esposizione multimediale degli utenti: il software, installato su un cellulare, raccoglie le tracce audio, le archivia e incrocia i dati.
È il tormentone politico dell'ultimo mese: il celebre sketch (http://it.youtube.com/watch?v=FdDqSvJ6aHc) del Saturday Night Live in cui Tina Fey interpreta Sara Palin ha fatto il giro del mondo anche (e soprattutto) grazie alla rete. Secondo uno studio (http://www.immi.com/pdfs/IMMI-Palin[1].pdf) pubblicato la scorsa settimana, tra tutte le persone che hanno visto lo show, il 33 per cento l'ha fruito in diretta in televisione, mentre il 67 per cento l'ha visto online o l'ha registrato, e comunque in differita; eppure, tra tutti questi spettatori (on e offline) solo il 56 non ha mai visto il dibattito originali della Palin ma solo la sua parodia. Lo studio si basa sui dati ufficiali di Integrated Media Measurement Inc (http://www.immi.com/) (Immi), un sistema di misurazione che riesce a tracciare diversi media contemporaneamente.
Alla base di Immi c'è una tecnologia di analisi sonora, installata direttamente nel cellulare di una persona, che registra e analizza tutti i rumori di sottofondo, i cosiddetti rumori ambientali. L'obiettivo è quello di monitorare l'esposizione dell'individuo ai messaggi sonori (pubblicitari e non solo) che provengono dalla radio, dalla televisione o anche dal cinema; incrociando queste tracce audio con un database di informazioni è possibile ricostruire l'esperienza sonora di un utente. Basta che questo abbia il cellulare con sé.
Dalla parte delle aziende, Immi ha ovviamente raccolto già molteplici consensi (dai colossi come i network Abc e Nbc). Nonostante la tecnologia di analisi monitori solo chi ha dato la propria accettazione (ricevendo 50 dollari al mese per la partecipazione al panel), questo software apre inquietanti scenari di privacy e di controllo.
Uno dei problemi apparentemente insormontabili per i reparti marketing delle aziende è infatti la difficoltà nel tracciare il bacino di utenza per calcolare il ritorno economico degli investimenti. Se la valorizzazione della singola inserzione pubblicitaria – sia essa sulla stampa cartacea o nello spot televisivo – può essere ottenuta seguendo parametri statistici e quantitativi, ciò non è valido per un'intera campagna pubblicitaria crossmediale: proprio perché gli utenti sono esposti a molteplici media e le aziende stesse investono contemporaneamente in altrettanti canali. Non stupisce quindi la nascita di un nuovo sistema di misurazione integrata dei media, ma stupisce la modalità di raccolta delle informazioni, affidate al cellulare personale dell'utente che diventa così una spia e un valido alleato del marketing e dell'azienda.
Con la tecnologia sviluppata da Immi, azienda fondata da Tom Zito e Amanda Welsh nel 2007, si delineano tempi rosei per il marketing di domani. Dopo il primo accordo stretto con il colosso Nielsen, il sistema è attualmente utilizzato da quasi 5 mila utenti che hanno espressamente approvato e accettato il software. Ed è proprio questo campione che porta la testimonianza dell'esposizione ai messaggi politici e alle parodie irriverenti.
Marina Rossi
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/nexteconomy/il-cellulare-che-ascolta-cosa-fai.htm)