c.m.g
02-10-2008, 15:56
02 Ottobre 2008 ore 13:30 di: Gabriele Niola
http://www.webnews.it/img/news/news_b0fd8f8fce0914f5.jpg
Uno studio canadese ha lanciato pesanti accuse contro la censura ed il controllo che vengono attuate in Cina sulle comunicazioni Skype: oltre a minare la libertà e la privacy individuale sarebbero anche altamente pericolose per la sicurezza degli utenti
Ebay è da poco partito in Cina con TOM-Skype, una versione adattata e modificata del software per la telefonia VoIP che sta operando con un discreto successo in terra asiatica. Un report (http://news.cnet.com/8301-1009_3-10056127-83.html), però, conferma le teorie censorie che prendevano piede nell'alveo delle leggende metropolitane.
Non è una novità che aziende occidentali, pur se grandi e potenti, si trovino costrette a chinare il capo di fronte al Governo cinese e alle sue imposizioni. Non si opera in terra cinese se non ci si adegua al regime e se non si opera in terra cinese qualche compagnia del luogo è pronta ad offrire i medesimi servizi accaparrandosi l'immenso bacino di utenza che il paese offre. Ecco in estrema sintesi i motivi principali per i quali tra gli altri Google, Yahoo e ora anche eBay si stanno adeguando, finendo però per generare un corto circuito tra la libertà che hanno sempre propugnato ed i rigidi controlli cui devono adeguarsi.
In particolare TOM-Skype registrerebbe tutte le chat testuali scambiate tra gli utenti e le censura nel caso venga fatta menzione di fatti o argomenti poco graditi al governo centrale. Le parole chiave che fanno scattare la mannaia censoria, secondo uno studio (http://www.citizenlab.org/) dell'univerità di Toronto, sarebbero quelle relative all'indipendenza taiwanese, al gruppo religioso Falung Gong e agli oppositori del regime.
Ovviamente non sembrano essere escluse dal controllo anche le telefonate fatte attraverso il software e i dati personali degli utenti: tutto sarebbe periodicamente registrato ed esaminato. Il punto è che la policy che la società dichiara di applicare in Cina è apertamente contro tali pratiche, le quali non solo sono minatorie della privacy individuale, ma soprattutto della sicurezza della comunicazione.
Tutte le informazioni e le applicazioni necessarie a decriptare la comunicazione attraverso Skype sono infatti tenute su server di pubblico accesso, dunque chiunque potrebbe ascoltare o monitorare le comunicazioni di ogni utente.
In un'intervista (http://www.nytimes.com/2008/10/02/technology/internet/02skype.html?hp) al New York Times, Ronald Deibert, professore di Scienze Politiche all'Università di Toronto, è stato lapidario: «Questo è l'incubo peggiore per i teorici delle cospirazioni sulla sorveglianza che diventa realtà. È X-Files senza gli alieni».
Update:
Skype nega con decisione: la censura era cosa pubblicamente dichiarata da tempo, ma non c'è alcuna violazione della privacy. I dettagli (http://blog.webnews.it/02/10/2008/censura-in-cina-skype-nega-con-decisione/) su Webnews Blog.
Fonte: WebNews (http://business.webnews.it/news/leggi/9263/in-cina-skype-impara-a-censurare/)
http://www.webnews.it/img/news/news_b0fd8f8fce0914f5.jpg
Uno studio canadese ha lanciato pesanti accuse contro la censura ed il controllo che vengono attuate in Cina sulle comunicazioni Skype: oltre a minare la libertà e la privacy individuale sarebbero anche altamente pericolose per la sicurezza degli utenti
Ebay è da poco partito in Cina con TOM-Skype, una versione adattata e modificata del software per la telefonia VoIP che sta operando con un discreto successo in terra asiatica. Un report (http://news.cnet.com/8301-1009_3-10056127-83.html), però, conferma le teorie censorie che prendevano piede nell'alveo delle leggende metropolitane.
Non è una novità che aziende occidentali, pur se grandi e potenti, si trovino costrette a chinare il capo di fronte al Governo cinese e alle sue imposizioni. Non si opera in terra cinese se non ci si adegua al regime e se non si opera in terra cinese qualche compagnia del luogo è pronta ad offrire i medesimi servizi accaparrandosi l'immenso bacino di utenza che il paese offre. Ecco in estrema sintesi i motivi principali per i quali tra gli altri Google, Yahoo e ora anche eBay si stanno adeguando, finendo però per generare un corto circuito tra la libertà che hanno sempre propugnato ed i rigidi controlli cui devono adeguarsi.
In particolare TOM-Skype registrerebbe tutte le chat testuali scambiate tra gli utenti e le censura nel caso venga fatta menzione di fatti o argomenti poco graditi al governo centrale. Le parole chiave che fanno scattare la mannaia censoria, secondo uno studio (http://www.citizenlab.org/) dell'univerità di Toronto, sarebbero quelle relative all'indipendenza taiwanese, al gruppo religioso Falung Gong e agli oppositori del regime.
Ovviamente non sembrano essere escluse dal controllo anche le telefonate fatte attraverso il software e i dati personali degli utenti: tutto sarebbe periodicamente registrato ed esaminato. Il punto è che la policy che la società dichiara di applicare in Cina è apertamente contro tali pratiche, le quali non solo sono minatorie della privacy individuale, ma soprattutto della sicurezza della comunicazione.
Tutte le informazioni e le applicazioni necessarie a decriptare la comunicazione attraverso Skype sono infatti tenute su server di pubblico accesso, dunque chiunque potrebbe ascoltare o monitorare le comunicazioni di ogni utente.
In un'intervista (http://www.nytimes.com/2008/10/02/technology/internet/02skype.html?hp) al New York Times, Ronald Deibert, professore di Scienze Politiche all'Università di Toronto, è stato lapidario: «Questo è l'incubo peggiore per i teorici delle cospirazioni sulla sorveglianza che diventa realtà. È X-Files senza gli alieni».
Update:
Skype nega con decisione: la censura era cosa pubblicamente dichiarata da tempo, ma non c'è alcuna violazione della privacy. I dettagli (http://blog.webnews.it/02/10/2008/censura-in-cina-skype-nega-con-decisione/) su Webnews Blog.
Fonte: WebNews (http://business.webnews.it/news/leggi/9263/in-cina-skype-impara-a-censurare/)