c.m.g
02-10-2008, 09:10
giovedì 02 ottobre 2008
http://www.punto-informatico.it/punto/20081003/km1.jpg
Roma - Tornava dalla Colombia, da Bogotà, dove si era recato per una conferenza sulla sicurezza. Ma il ritorno negli Stati Uniti per Kevin Mitnick, ex-Condor (http://punto-informatico.it/249269/PI/Brevi/mitnick-nuovo-online.aspx) ed oggi consulente informatico di primo piano, non è andato liscio come sperava. Alla dogana è stato infatti fermato ed interrogato a lungo dagli agenti statunitensi.
Il motivo, stando alle cronache (http://news.cnet.com/8301-1009_3-10054569-83.html?tag=nl.e703), è legato a quanto Mitnick aveva portato con sé. Nell'ordine: un MacBook Pro, un portatile Dell XPS M1210, un netbook ASUS 900, quattro hard disk, molte memorie USB, dispositivi Bluetooth, tre Apple iPhone e quattro cellulari Nokia ognuno con SIM predisposte per l'accesso alle reti di paesi diversi.
A quanto pare, però, ad interessare gli agenti sono stati in particolare un kit per lo scassinamento delle serrature e un dispositivo per catturare i dati delle card elettroniche, tutti strumenti che Mitnick si era portato appresso per presentare il proprio intervento a Bogotà. A quanto pare i doganieri temevano che dentro alcuni di quei dispositivi potessero celarsi sostanze stupefacenti.
Mitnick (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=mitnick&t=4) ha raccontato quanto accaduto, spiega, per denunciare le modalità con cui si muovono le forze dell'ordine negli Stati Uniti con i passeggeri in transito. "Possono fermarti per quattro ore, ispezionare ogni cosa e farti il terzo grado anche se non c'è alcun motivo - ha dichiarato - È veramente uno stato di polizia. Io viaggio in paesi che hanno regole ancora più stringenti, e non ho problemi di sorta".
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/2424122/PI/Brevi/mitnick-fermato-alla-frontiera-usa.aspx)
http://www.punto-informatico.it/punto/20081003/km1.jpg
Roma - Tornava dalla Colombia, da Bogotà, dove si era recato per una conferenza sulla sicurezza. Ma il ritorno negli Stati Uniti per Kevin Mitnick, ex-Condor (http://punto-informatico.it/249269/PI/Brevi/mitnick-nuovo-online.aspx) ed oggi consulente informatico di primo piano, non è andato liscio come sperava. Alla dogana è stato infatti fermato ed interrogato a lungo dagli agenti statunitensi.
Il motivo, stando alle cronache (http://news.cnet.com/8301-1009_3-10054569-83.html?tag=nl.e703), è legato a quanto Mitnick aveva portato con sé. Nell'ordine: un MacBook Pro, un portatile Dell XPS M1210, un netbook ASUS 900, quattro hard disk, molte memorie USB, dispositivi Bluetooth, tre Apple iPhone e quattro cellulari Nokia ognuno con SIM predisposte per l'accesso alle reti di paesi diversi.
A quanto pare, però, ad interessare gli agenti sono stati in particolare un kit per lo scassinamento delle serrature e un dispositivo per catturare i dati delle card elettroniche, tutti strumenti che Mitnick si era portato appresso per presentare il proprio intervento a Bogotà. A quanto pare i doganieri temevano che dentro alcuni di quei dispositivi potessero celarsi sostanze stupefacenti.
Mitnick (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=mitnick&t=4) ha raccontato quanto accaduto, spiega, per denunciare le modalità con cui si muovono le forze dell'ordine negli Stati Uniti con i passeggeri in transito. "Possono fermarti per quattro ore, ispezionare ogni cosa e farti il terzo grado anche se non c'è alcun motivo - ha dichiarato - È veramente uno stato di polizia. Io viaggio in paesi che hanno regole ancora più stringenti, e non ho problemi di sorta".
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/2424122/PI/Brevi/mitnick-fermato-alla-frontiera-usa.aspx)