Dream_River
26-09-2008, 14:47
La Cgil da sola in piazza contro il Governo
La Cgil è pronta a scendere in piazza anche in Emilia-Romagna contro i tagli del governo. Lo farà sabato per dire no contro il welfare e la scuola finiti sotto la mannaia del Governo Berlusconi. Una manifestazione molto attesa e non priva di polemiche per la solitudine in cui è stato abbandonato il sindacato di Epifani nella propria battaglia. Sostegno è arrivato da tutti i partiti del centrosinistra (salvo alcune eccezioni provinciali e i Verdi) e da tante associazioni.
L'elemento politico della vigilia è però la frattura consumatasi con Cisl e Uil, che fa seguito a quella avvenuta sulla vicenda Alitalia (poi rientrata in parte con la firma dell'accordo). Tuttavia in Emilia-Romagna la Cgil tenterà di ricomporre i cocci con le altre organizzazioni sindacali, come annuncia il segretario Danilo Bardi. "Questo e' solo l'inizio- dice il segretario regionale della Cgil Danilo Barbi alla conferenza stampa- riproporremo ancora a Cisl e Uil iniziative unitarie".
E se non dovessero accettare "la Cgil valutera' quali altre iniziative di lotta intraprendere, non escludendo nessuna forma" di protesta. Ora, prosegue Barbi, e' tardi per coinvolgere gli altri due sindacati nella manifaetazione di sabato: "ci abbiamo provato prima, troverei bizzarro rivolgere loro un altro invito formale". Comunque l'iniziativa, assicura il segretario regionale, "non e' contro a Cisl e Uil, in buona misura parte da piattaforme unitarie". Ma per la Cigl, ora "non si puo' piu' stare fermi, c'e' bisogno di alzare il confronto con il Governo, imporgli una dialettica. Anche perche' questo non e' il Governo del dialogo".
Per la Cgil il Governo Berlusconi non e' nemmeno garante dei servizi pubblici o dei lavoratori
dipendenti e pensionati. "Contestiamo e chiediamo il cambiamento delle scelte che sta assumendo l'esecutivo", sottolinea Barbi.
La ricadute di queste manovre in Emilia-Romagna provocheranno, secondo il sindacato, un triennio 2008-2010 all'insegna dell'emergenza. Anzi: i tagli "rischiano di avere un effetto devastante, a partire dal 2010". E non e' un caso che e' lo stesso anno "in cui si votera' per le regionali", fa notare il segretario regionale. "I tagli nella scuola in questa regione colpiranno 7.000 dipendenti, di cui 5.000 insegnanti a fronte di una crescita di 30.000 alunni. Sulla sanita' pubblica verranno a mancare 500 milioni e agli enti locali 600 milioni". Una diminuzione tale che dal 2010 "il sistema dei servizi non stara' piu' in piedi- sottolinea Barbi- in sanita' ad esempio o si introdurranno nuovi ticket o si diuminuira' il livello di servizio".
Fonte: http://www.romagnaoggi.it/bologna/2008/9/25/103750/
La Cgil è pronta a scendere in piazza anche in Emilia-Romagna contro i tagli del governo. Lo farà sabato per dire no contro il welfare e la scuola finiti sotto la mannaia del Governo Berlusconi. Una manifestazione molto attesa e non priva di polemiche per la solitudine in cui è stato abbandonato il sindacato di Epifani nella propria battaglia. Sostegno è arrivato da tutti i partiti del centrosinistra (salvo alcune eccezioni provinciali e i Verdi) e da tante associazioni.
L'elemento politico della vigilia è però la frattura consumatasi con Cisl e Uil, che fa seguito a quella avvenuta sulla vicenda Alitalia (poi rientrata in parte con la firma dell'accordo). Tuttavia in Emilia-Romagna la Cgil tenterà di ricomporre i cocci con le altre organizzazioni sindacali, come annuncia il segretario Danilo Bardi. "Questo e' solo l'inizio- dice il segretario regionale della Cgil Danilo Barbi alla conferenza stampa- riproporremo ancora a Cisl e Uil iniziative unitarie".
E se non dovessero accettare "la Cgil valutera' quali altre iniziative di lotta intraprendere, non escludendo nessuna forma" di protesta. Ora, prosegue Barbi, e' tardi per coinvolgere gli altri due sindacati nella manifaetazione di sabato: "ci abbiamo provato prima, troverei bizzarro rivolgere loro un altro invito formale". Comunque l'iniziativa, assicura il segretario regionale, "non e' contro a Cisl e Uil, in buona misura parte da piattaforme unitarie". Ma per la Cigl, ora "non si puo' piu' stare fermi, c'e' bisogno di alzare il confronto con il Governo, imporgli una dialettica. Anche perche' questo non e' il Governo del dialogo".
Per la Cgil il Governo Berlusconi non e' nemmeno garante dei servizi pubblici o dei lavoratori
dipendenti e pensionati. "Contestiamo e chiediamo il cambiamento delle scelte che sta assumendo l'esecutivo", sottolinea Barbi.
La ricadute di queste manovre in Emilia-Romagna provocheranno, secondo il sindacato, un triennio 2008-2010 all'insegna dell'emergenza. Anzi: i tagli "rischiano di avere un effetto devastante, a partire dal 2010". E non e' un caso che e' lo stesso anno "in cui si votera' per le regionali", fa notare il segretario regionale. "I tagli nella scuola in questa regione colpiranno 7.000 dipendenti, di cui 5.000 insegnanti a fronte di una crescita di 30.000 alunni. Sulla sanita' pubblica verranno a mancare 500 milioni e agli enti locali 600 milioni". Una diminuzione tale che dal 2010 "il sistema dei servizi non stara' piu' in piedi- sottolinea Barbi- in sanita' ad esempio o si introdurranno nuovi ticket o si diuminuira' il livello di servizio".
Fonte: http://www.romagnaoggi.it/bologna/2008/9/25/103750/