toms
24-09-2008, 12:11
Corruzione: Italia peggio del Botswana
In forte aumento nel Nord Europa
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/20080923_valigette.jpg
foto LaPresse
ROMA (23 settembre) - La corruzione in Italia è in netto aumento, almeno a giudicare dall'impressione dell'opinione pubblica, ma il problema delle mazzette si fa sentire sempre di più in tutta Europa, anche nei paesi del nord, considerati fino al recente passato veri e propri modelli virtuosi.
Il punto sulla corruzione nel mondo lo ha fatto anche quest'anno l'organizzazione non governativa Transparency International, che ha pubblicato oggi a Berlino la sua consueta classifica, 180 stati in tutto, sulla "percezione" che i cittadini hanno di questo fenomeno nell'amministrazione pubblica e nella politica dei rispettivi paesi.
L'Italia non ne esce bene: su una scala da 1 a 10, che è il migliore punteggio possibile, ha totalizzato solo 4,8 punti - piazzandosi al 55/mo posto - ed è stata distaccata così da paesi come il Botswana (5,8 punti), l'Uruguay (6,9 punti) e la Slovenia (6,7 punti). Si tratta di un "voto" peggiore di quello di due anni fa (4,9 punti) e in netto calo rispetto all'anno scorso, quando l'Italia era risalita a quota 5,2. Sempre al 55/mo posto, a pari merito con l'Italia ci sono quest'anno le isole Seychelles, mentre l'ultimo Paese di Eurolandia è la Grecia con 4,7 punti, subito dopo viene l'Italia, che è penultima nella classifica Ue-15.
«L'Italia ha registrato casi acuti di corruzione e frode nel sistema sanitario nazionale - commenta il rapporto -, che si sono tradotti nell'arresto di politici di primo piano e funzionari pubblici in Abruzzo». Ma gli esperti della Transparency International osservano inoltre: «Anche se l'Unione europea ed altri paesi dell'Europa occidentale si sono piazzati ai primi posti» della graduatoria 2008 (la Cpi), «i risultati di quest'anno indicano che non c'è una zona immune dalla corruzione nell'Ue e dintorni». L'organizzazione sottolinea che le «riforme anti-corruzione non dovrebbero fermarsi all'adesione all'Ue» e rileva che in tutti i paesi europei c'è una «maggiore consapevolezza» di questo fenomeno.
La percezionedi corruzione aumenta al Sud come al Nord. In particolare, rispetto al 2007 la Finlandia ha perso il primo posto - che deteneva insieme alla Danimarca - retrocedendo al quinto posto (il terzo contando i paesi a pari merito). Allo stesso tempo, la Danimarca ha mantenuto la prima posizione (insieme alla Svezia e alla Nuova Zelanda), ma è scesa da 9,4 punti a 9,3 punti. Nel caso della Norvegia (14/ma), la Transparency International commenta che i «seri scandali emersi negli ultimi anni» nel Paese e il voto 2008 di 7,9 punti, in calo rispetto a 8,7 nel 2007, «riflettono un problema più profondo nei settori pubblico e privato». Allo stesso tempo, le credenziali del Regno Unito (16/mo) in fatto di anti-corruzione «hanno sofferto una battuta d'arresto» dopo la decisione di interrompere le indagini penali sul colosso aerospaziale Baes (British Aerospace Systems) in relazione al contratto "Al Yamamah" in Arabia Saudita. Secondo quanto è emerso, la Baes avrebbe pagato una maxi-tangente da un miliardo di sterline (1,26 miliardi di euro al cambio attuale) al principe Baran, figlio dell'erede al trono saudita, per assicurarsi un contratto miliardario.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=31574&sez=HOME_INITALIA
In forte aumento nel Nord Europa
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/20080923_valigette.jpg
foto LaPresse
ROMA (23 settembre) - La corruzione in Italia è in netto aumento, almeno a giudicare dall'impressione dell'opinione pubblica, ma il problema delle mazzette si fa sentire sempre di più in tutta Europa, anche nei paesi del nord, considerati fino al recente passato veri e propri modelli virtuosi.
Il punto sulla corruzione nel mondo lo ha fatto anche quest'anno l'organizzazione non governativa Transparency International, che ha pubblicato oggi a Berlino la sua consueta classifica, 180 stati in tutto, sulla "percezione" che i cittadini hanno di questo fenomeno nell'amministrazione pubblica e nella politica dei rispettivi paesi.
L'Italia non ne esce bene: su una scala da 1 a 10, che è il migliore punteggio possibile, ha totalizzato solo 4,8 punti - piazzandosi al 55/mo posto - ed è stata distaccata così da paesi come il Botswana (5,8 punti), l'Uruguay (6,9 punti) e la Slovenia (6,7 punti). Si tratta di un "voto" peggiore di quello di due anni fa (4,9 punti) e in netto calo rispetto all'anno scorso, quando l'Italia era risalita a quota 5,2. Sempre al 55/mo posto, a pari merito con l'Italia ci sono quest'anno le isole Seychelles, mentre l'ultimo Paese di Eurolandia è la Grecia con 4,7 punti, subito dopo viene l'Italia, che è penultima nella classifica Ue-15.
«L'Italia ha registrato casi acuti di corruzione e frode nel sistema sanitario nazionale - commenta il rapporto -, che si sono tradotti nell'arresto di politici di primo piano e funzionari pubblici in Abruzzo». Ma gli esperti della Transparency International osservano inoltre: «Anche se l'Unione europea ed altri paesi dell'Europa occidentale si sono piazzati ai primi posti» della graduatoria 2008 (la Cpi), «i risultati di quest'anno indicano che non c'è una zona immune dalla corruzione nell'Ue e dintorni». L'organizzazione sottolinea che le «riforme anti-corruzione non dovrebbero fermarsi all'adesione all'Ue» e rileva che in tutti i paesi europei c'è una «maggiore consapevolezza» di questo fenomeno.
La percezionedi corruzione aumenta al Sud come al Nord. In particolare, rispetto al 2007 la Finlandia ha perso il primo posto - che deteneva insieme alla Danimarca - retrocedendo al quinto posto (il terzo contando i paesi a pari merito). Allo stesso tempo, la Danimarca ha mantenuto la prima posizione (insieme alla Svezia e alla Nuova Zelanda), ma è scesa da 9,4 punti a 9,3 punti. Nel caso della Norvegia (14/ma), la Transparency International commenta che i «seri scandali emersi negli ultimi anni» nel Paese e il voto 2008 di 7,9 punti, in calo rispetto a 8,7 nel 2007, «riflettono un problema più profondo nei settori pubblico e privato». Allo stesso tempo, le credenziali del Regno Unito (16/mo) in fatto di anti-corruzione «hanno sofferto una battuta d'arresto» dopo la decisione di interrompere le indagini penali sul colosso aerospaziale Baes (British Aerospace Systems) in relazione al contratto "Al Yamamah" in Arabia Saudita. Secondo quanto è emerso, la Baes avrebbe pagato una maxi-tangente da un miliardo di sterline (1,26 miliardi di euro al cambio attuale) al principe Baran, figlio dell'erede al trono saudita, per assicurarsi un contratto miliardario.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=31574&sez=HOME_INITALIA