View Full Version : [tesi di laurea]fisica contemporanea
Sto preparanzo una tesi di laurea specialistica in sociologia (in realtà il tema è a cavallo tra sociologia della scienza e storia della scienza): l'argomento concerne i mutamenti nelle modalità lavorative dei fisici tra inizio '900 ed età contemporanea (questa periodizzazione non è probabilmente esatta,ma quando si parla di "fisica contemporanea" non saprei quale evento possa essere considerato sintomatico di questa svolta). L'idea di base è quella di individuare un evento chiave, che probabilmente sarà la costruzione dell'atomica, che ha dato il via ad una serie di cambiamenti: il passaggio dal lavoro "solitario" al lavoro d'equipe,la cosidetta svolta formalista,il crescente interesse/investimenti dei governi, la costruzione di moderne e costose apparecchiature per indagare la materia, il passaggio da una concezione meccanicista ad una organicista e quant'altro.Dato che intervenendo nei topic ho appreso che tra di voi si nascondono giovani fisici in erba beh, vi sarei grato se poteste darmi qualche suggerimento. Consigli bibliografici, idee, link, considerazioni, spunti, tutto è ben accetto:) Grazie
Wiri
ora si ha ancora un passaggio successivo, non solo si passa dal singolo ai teams, ma si passa dai teams ai gruppi multidisciplinari e internazionali. Un esempio è proprio LHC, un progetto colossale che non può essere sostenuto da una sola nazione o da un piccolo gruppo di nazioni ma ha tantissimi partners internazionali. I primi esempi si hanno avuti nel campo spaziale (Nasa, Esa) dove le collaborazioni sono obbligatorie visto il grado tecnologico che richiede ogni singolo pezzo, quindi ogni nazione mette le sue eccellenze in un particolare campo. Per quel che riguarda l'atomica il discorso è vero in parte... in realtà lo studio dei processi fisici è stato fatto da grandi scienziati e piccoli gruppi universitari (vedi il nostro Fermi)... quello che è stato fatto in gruppo è stata la bomba atomica, quindi è ben diverso. Lì l'esigenza era quella di fare più in fretta possibile e quindi anche guadagnare un mese sull'avversario poteva fare la differenza. Un esempio di altro gruppo eterogeneo durante la seconda guerra mondiale (anche se meno conosciuto) è quello di Bletchley Park (Alan Turing) che permise di decifrare il codice enigma nazista. Furono ingaggiati anche esperti di rompicapo e di scacchi... oltre a matematici.
Oltre al processo di allargamento dal singolo scienziato a gruppi di ricerca un altro dato importante è il passaggio da scienziati che studiano varie branche a quelli iperspecializzati. Quando si hanno dei gruppi di ricerca ognuno si occupa di un piccolo problema e quasi mai del progetto generale che si vuole risolvere. L'ultimo scienziato "savant" è stato il francese H. Poincarè, matematico, fisico, filosofo, astronomo...
Per quanto riguarda il mondo attuale abbiamo quello che può essere un nuovo approccio alla scienza... il fare scienza in modo "condiviso" tramite il calcolo distribuito: progetti che necessitano di grandi potenze di calcolo ad esempio in matematica utilizzano la potenza di milioni di computers sparsi nel mondo. In questo modo possono essere affrontati problemi molto difficili che spesso non riescono a trovare fondi necessari nelle classiche sedi accademiche grazie alla generosità di milioni di utenti della rete.
Grazie Tommy...Quelarion?Banus?confido in voi:D
entanglement
12-09-2008, 16:39
Sto preparanzo una tesi di laurea specialistica in sociologia (in realtà il tema è a cavallo tra sociologia della scienza e storia della scienza): l'argomento concerne i mutamenti nelle modalità lavorative dei fisici tra inizio '900 ed età contemporanea (questa periodizzazione non è probabilmente esatta,ma quando si parla di "fisica contemporanea" non saprei quale evento possa essere considerato sintomatico di questa svolta). L'idea di base è quella di individuare un evento chiave, che probabilmente sarà la costruzione dell'atomica, che ha dato il via ad una serie di cambiamenti: il passaggio dal lavoro "solitario" al lavoro d'equipe,la cosidetta svolta formalista,il crescente interesse/investimenti dei governi, la costruzione di moderne e costose apparecchiature per indagare la materia, il passaggio da una concezione meccanicista ad una organicista e quant'altro.Dato che intervenendo nei topic ho appreso che tra di voi si nascondono giovani fisici in erba beh, vi sarei grato se poteste darmi qualche suggerimento. Consigli bibliografici, idee, link, considerazioni, spunti, tutto è ben accetto:) Grazie
Wiri
l'evento chiave, il cambiamento nel modo di lavorare, è postulare per esempio il bosone di higgs a partire da conti quantistici. il bosone di higgs è una particella che se venisse osservata "farebbe tornare" un sacco di conti.
lo stesso è successo per i neutrini: postulati da Pauli nel 1930 ma l'esistenza è stata osservata solo nel 1956.
così come i bosono W e Z responsabili della forza elettrondebole, teorizzati nel 68 ma scoperti nell'83
in compenso il gravitrone è ancora ipotetico e tuttora non verificato. non chiedermi perchè, finito l'esame mi sono dato alla grappa :D
lasciando perdere la fisica delle particelle che è un gran casino, la differenza di fondo dall'equazione di schrodinger in poi (1926) è che molte scoperte non sono state fatte osservando la natura e riproducendola in laboratorio per tirare fuori le formule matematiche, ma si è fatto un prima un postulato intrinsecamente corretto dal punto di vista matematico, lasciando la verifica nel mondo reale a volte anche come formalità.
lasciando perdere la fisica delle particelle che è un gran casino, la differenza di fondo dall'equazione di schrodinger in poi (1926) è che molte scoperte non sono state fatte osservando la natura e riproducendola in laboratorio per tirare fuori le formule matematiche, ma si è fatto un prima un postulato intrinsecamente corretto dal punto di vista matematico, lasciando la verifica nel mondo reale a volte anche come formalità.
Penso anch'io che questo sia un elemento fondamentale: l' inversione del rapporto formalismo matematico/mondo reale, con il primo che diviene via via prioritario rispetto al secondo. Il problema è che i cambiamenti avvenuti nel campo della fisica sono molteplici e quindi risulta difficile scegliere un evento chiave al quale tutti siano riconducibili. Ricapitolando: lavoro singolo/lavoro d'equipe con caratteri di multidisciplinarità; specializzazione; inversione rapporto formalismo/mondo reale, massiccio uso di tecnologie (lhc docet).
entanglement
12-09-2008, 18:15
e, direi, il caso del laser è emblematico.
la monocromaticità, coerenza, il fenomeno dell'emissione stimolata... sono stati predetti (correttamente!) da einstein, che era un fisico puramente teorico. in pratica ha dedotto dai conti come si sarebbe comportato questo fenomeno nel mondo reale ... nel 1917
il primo laser a rubino funzionante (solo impulsato) però si è visto solo nel 1960, ad opera di Maiman. il primo laser a concetto CW (i portachiavi per intenderci) si è visto solo nel 1970, non mi ricordo più chi è stato.
da lì in poi le applicazioni dei laser ... hai voglia !
Possiamo quindi affermare che la fisica teorica ha preso il sopravvento su quella sperimentale?Ovviamente sono strettamente connesse, ma la formulazione del modello precede la sua verifica sperimentale (che è comunque necessaria e fondamentale per la verifica del modello stesso).Ma mi chiedo: non è semrpe stato così? dopotutto, per fare un esempio, la curvatura dell luce ad opera della gravità è stata verificata solo nel 1919, quando una spedizione britannica andò nel sud Atlantico per fotografare un’eclisse e trovò che effettivamente la luce stellare curvò vicino al Sole...
entanglement
13-09-2008, 12:01
questo non lo sapevo.
comunque, si si può dire che ad ora la ricerca procede postulando l'esistenza di un certo fenomeno, e poi va a verificare se esiste. per il bosone di higgs, si sta andando a verificare SE esiste e se si comporta come previsto.
ad esempio l'esperimento di Stern-Gerlach,1922 (che ha fatto scoprire gli stati di spin) ha dato i suoi frutti "per caso", i ricercatori cercavano altro.
CONFITEOR
13-09-2008, 15:44
l'evento chiave, il cambiamento nel modo di lavorare, è postulare per esempio il bosone di higgs a partire da conti quantistici. il bosone di higgs è una particella che se venisse osservata "farebbe tornare" un sacco di conti.
lo stesso è successo per i neutrini: postulati da Pauli nel 1930 ma l'esistenza è stata osservata solo nel 1956.
così come i bosono W e Z responsabili della forza elettrondebole, teorizzati nel 68 ma scoperti nell'83
in compenso il gravitrone è ancora ipotetico e tuttora non verificato. non chiedermi perchè, finito l'esame mi sono dato alla grappa :D
lasciando perdere la fisica delle particelle che è un gran casino, la differenza di fondo dall'equazione di schrodinger in poi (1926) è che molte scoperte non sono state fatte osservando la natura e riproducendola in laboratorio per tirare fuori le formule matematiche, ma si è fatto un prima un postulato intrinsecamente corretto dal punto di vista matematico, lasciando la verifica nel mondo reale a volte anche come formalità.Si è sempre fatto così, a partire da keplero,
se hai una teoria che ritieni giusta è normale trarne previsioni
anche se ci sono previsioni di diversi tipi, alcune riguardano subteorie che anche se falsificate non inficiano la teoria principale,
tali sono tutti quelli che citi tu,
invece osservare la curvatura della luce nei campi gravitazionali era indispensabile per verificare la relatività ristretta,
anche le irregolarità dell'orbita di nettuno riguardavano la teoria fondamentale della gravitazione, che continuò però ad essere usata per un secolo oltre la loro scoperta.
Ad es. il bosone di Higgs non riguarda i fondamenti del modello unificato, ma è una teoria a parte non dedotta dai principi fondamentali
inoltre i postulati non devono essere semplicemente corretti dal punto di vista matematico
devono derivare dagli assiomi della teoria fisica
CONFITEOR
13-09-2008, 15:51
questo non lo sapevo.
comunque, si si può dire che ad ora la ricerca procede postulando l'esistenza di un certo fenomeno, e poi va a verificare se esiste. per il bosone di higgs, si sta andando a verificare SE esiste e se si comporta come previsto.
ad esempio l'esperimento di Stern-Gerlach,1922 (che ha fatto scoprire gli stati di spin) ha dato i suoi frutti "per caso", i ricercatori cercavano altro.Sono cose differenti,
un conto sono le previsione derivate dai postulati di una teoria accettata e in accordo con gli esperimenti
un conto teorie nuove coerenti col modello ma non indispensabili come quella di higgs
quelarion
13-09-2008, 15:52
beh, non è facile trovare un evento particolare... in effetti Einstein stesso quando descrisse l'effetto fotoelettrico partì dal principio di quantizzazione della radiazione elettromagnetica, sviluppato poi nei decenni a venire.
Ma non sono informato nei dettagli sulla storia di questa idea, quindi non saprei collocarla perfettamente.
Fatto sta che comunque con la relatività ristretta prima e generale dopo e con la meccanica quantistica c'è un cambiamento importantissimo: prima si aveva una fisica descrittiva, che partiva dalla esperienza concreta e comune, da cui si ricavavano leggi empiriche. La matematica era uno strumento formale e poco più, i concetti di fondo erano "comuni"
Si è poi passati a una struttura teorica più complessa e unificata, dove la matematica è promossa a linguaggio vero e proprio.
Ovviamente perchè si cominciavano a trattare questioni che di "comune" avevano ben poco.
Bene o male la stessa teoria di Maxwell dell'elettromagnetismo si basa su delle equazioni ricavate in maniera empirica, non ha un principio matematico di fondo.
Non c'è una idea astratta da cui scaturisce la teoria. E' un sistemare le cose in accordo con le esperienze (ciò chiaramente non sminuisce la grandezza della teoria). E' una unificazione che parte dalla fisica sperimentale e arriva alla famosa box(A)=0. La matematica è uno strumento solo formale.
Dopo le cose cambiano: la relatività ristretta parte sì da un principio empirico, il fatto che c sia una costante per tutti gli osservatori, ma le conseguenze della teoria sono totalmente controintuitive, e vengono semplicemente dallo sviluppo matematico. Proprio in un thread questi giorni si discuteva del fatto che "a logica" questo non ha senso. Ma la logica è cambiata!
Con la relatività generale ancor di più: se prendiamo come principio base il fatto che la gravità si manifesti come curvatura otteniamo tutta quanta la teoria. A patto di promuovere la matematica a vero linguaggio della fisica.
Parti da principio matematico/fisico, sviluppi con la matematica. Il risultato si capisce bene solo se usi la matematica!
La meccanica quantistica poi è un esempio altrettanto valido.
Non si può spiegare la meccanica quantistica, l'interpretazione probabilistica, il teorema spin-statistica senza usare la matematica, perchè le parole non sono in grado di esprimere quei concetti.
Spero sia chiaro... in caso spiego meglio il mio pensiero!
CONFITEOR
13-09-2008, 15:53
Sto preparanzo una tesi di laurea specialistica in sociologia (in realtà il tema è a cavallo tra sociologia della scienza e storia della scienza): l'argomento concerne i mutamenti nelle modalità lavorative dei fisici tra inizio '900 ed età contemporanea (questa periodizzazione non è probabilmente esatta,ma quando si parla di "fisica contemporanea" non saprei quale evento possa essere considerato sintomatico di questa svolta). L'idea di base è quella di individuare un evento chiave, che probabilmente sarà la costruzione dell'atomica, che ha dato il via ad una serie di cambiamenti: il passaggio dal lavoro "solitario" al lavoro d'equipe,la cosidetta svolta formalista,il crescente interesse/investimenti dei governi, la costruzione di moderne e costose apparecchiature per indagare la materia, il passaggio da una concezione meccanicista ad una organicista e quant'altro.Dato che intervenendo nei topic ho appreso che tra di voi si nascondono giovani fisici in erba beh, vi sarei grato se poteste darmi qualche suggerimento. Consigli bibliografici, idee, link, considerazioni, spunti, tutto è ben accetto:) Grazie
Wirila fisica moderna nasce dal 1905(rel ristretta) al 1926
l'organizzazione del lavoro moderna della fisica nel 1942 a Los Alamos
CONFITEOR
13-09-2008, 16:06
beh, non è facile trovare un evento particolare... in effetti Einstein stesso quando descrisse l'effetto fotoelettrico partì dal principio di quantizzazione della radiazione elettromagnetica, sviluppato poi nei decenni a venire.
Ma non sono informato nei dettagli sulla storia di questa idea, quindi non saprei collocarla perfettamente.
Fatto sta che comunque con la relatività ristretta prima e generale dopo e con la meccanica quantistica c'è un cambiamento importantissimo: prima si aveva una fisica descrittiva, che partiva dalla esperienza concreta e comune, da cui si ricavavano leggi empiriche. La matematica era uno strumento formale e poco più, i concetti di fondo erano "comuni"
Si è poi passati a una struttura teorica più complessa e unificata, dove la matematica è promossa a linguaggio vero e proprio.
Ovviamente perchè si cominciavano a trattare questioni che di "comune" avevano ben poco.
Bene o male la stessa teoria di Maxwell dell'elettromagnetismo si basa su delle equazioni ricavate in maniera empirica, non ha un principio matematico di fondo.
Non c'è una idea astratta da cui scaturisce la teoria. E' un sistemare le cose in accordo con le esperienze (ciò chiaramente non sminuisce la grandezza della teoria). E' una unificazione che parte dalla fisica sperimentale e arriva alla famosa box(A)=0. La matematica è uno strumento solo formale.
Dopo le cose cambiano: la relatività ristretta parte sì da un principio empirico, il fatto che c sia una costante per tutti gli osservatori, ma le conseguenze della teoria sono totalmente controintuitive, e vengono semplicemente dallo sviluppo matematico. Proprio in un thread questi giorni si discuteva del fatto che "a logica" questo non ha senso. Ma la logica è cambiata!
Con la relatività generale ancor di più: se prendiamo come principio base il fatto che la gravità si manifesti come curvatura otteniamo tutta quanta la teoria. A patto di promuovere la matematica a vero linguaggio della fisica.
Parti da principio matematico/fisico, sviluppi con la matematica. Il risultato si capisce bene solo se usi la matematica!
La meccanica quantistica poi è un esempio altrettanto valido.
Non si può spiegare la meccanica quantistica, l'interpretazione probabilistica, il teorema spin-statistica senza usare la matematica, perchè le parole non sono in grado di esprimere quei concetti.
Spero sia chiaro... in caso spiego meglio il mio pensiero!sec me fai confusione, il fatto che le teorie moderne siano meno intuitive riguarda solo la loro complessità che deriva dall'approfondimeto e dal trattare fenomeni lontani dall'esperienza.
C'entra poco con la matimatica, in realtà il sistema astronomico di Tolomeo era estremamente matematizzato e anche abbastanza preciso,
oltrechè molto più complesso di quello Copernicano,
ma la matematizzazione della natura di Galileo e Keplero è esattamente la stessa di Einstein e della meccanica quantistica.
Tutte le teorie buuone devono saper prevedere i fenomeni
Poi ci sono teorie costruite ad hoc, come quella di higgs, costruite per spiegare fenomeni particolari che non dipendono necessariamente dalla teoria principale, per questo è così cruciale la conferma empirica,
mi spiego, se un risultato predetto con la mecc quantistica si verifica in modo differente, abbiamo un problema di validità di detta teoria,
se il bosone di higgs non si trova, vorrà dire semplicemente che la gravità ha altre origini
quelarion
13-09-2008, 16:42
sec me fai confusione, il fatto che le teorie moderne siano meno intuitive riguarda solo la loro complessità che deriva dall'approfondimeto e dal trattare fenomeni lontani dall'esperienza.
C'entra poco con la matimatica, in realtà il sistema astronomico di Tolomeo era estremamente matematizzato e anche abbastanza preciso,
oltrechè molto più complesso di quello Copernicano,
ma la matematizzazione della natura di Galileo e Keplero è esattamente la stessa di Einstein e della meccanica quantistica.
Tutte le teorie buuone devono saper prevedere i fenomeni
Poi ci sono teorie costruite ad hoc, come quella di higgs, costruite per spiegare fenomeni particolari che non dipendono necessariamente dalla teoria principale, per questo è così cruciale la conferma empirica,
mi spiego, se un risultato predetto con la mecc quantistica si verifica in modo differente, abbiamo un problema di validità di detta teoria,
se il bosone di higgs non si trova, vorrà dire semplicemente che la gravità ha altre origini
Non sto parlando di quanto sia complessa la matematica, ma del ruolo della matematica.
Concetti come velocità e accelerazione sono di facile comprensione se spiegati "a parole", spiegare la delocalizzazione dell'elettrone sugli orbitali atomici è molto difficile se non si usa la matematica, o concetti puramente matematici, come una distribuzione di probabilità.
Chiaro che teorie più complesse chiedono ragionamenti più complessi, ma secondo me è indubbio che con la fisica moderna la matematica sia diventata IL linguaggio della fisica.
Hai ragione, una teoria deve fare previsioni, ma un principio che ora sembra essere importante, e governa la fisica da Maxwell in poi, è l'unificazione sotto un qualche principio.
A noi non interessa COME avviene qualcosa, ma di saper prevedere un risultato e tutti i risultati intermedi accessibili a partire da qualcosa.
Esempio forse complicato: diagrammi di Feynmann. La natura non conosce i diagrammi. Siamo noi che facciamo i disegni delle interazioni, mettiamo i loop, andiamo agli ordini successivi. Ma questa è una tecnica di calcolo.
Tutto quello che tu sai e che puoi vedere è che hai delle particelle in ingresso, una collisione, e delle particelle in uscita dopo la collisione.
I famosi stati IN e OUT alla base delle teorie di campo.
Tu non saprai mai cosa succede veramente dentro, non puoi vederlo, niente te lo può fotografare. Quello che fai è usare un linguaggio matematico che mette d'accordo IN e OUT in più casi possibile.
Come dicevo nel thread che avevo aperto qualche giorno fa, secondo me il meccanismo di Higgs è una teoria effettiva, che manca anche di un principio fisico importante. Se c'è è effetto di qualcosa che non abbiamo ancora considerato (comunque l'Higgs in primo luogo dà massa alle particelle, ma non c'entra con la gravità. Diciamo che dà massa inerziale).
Ad ogni modo l'Higgs dipende fortemente dalla teoria, visto che ad esempio senza la supersimmetria non si hanno alcune cancellazioni importanti nella rinormalizzazione.
Vedi, senza volerlo m'è venuto fuori un altro esempio. Rinormalizzazione non ha senso se spiegata a parole. In questo la fisica è diversa da quella ottocentesca.
beh, non è facile trovare un evento particolare... in effetti Einstein stesso quando descrisse l'effetto fotoelettrico partì dal principio di quantizzazione della radiazione elettromagnetica, sviluppato poi nei decenni a venire.
Ma non sono informato nei dettagli sulla storia di questa idea, quindi non saprei collocarla perfettamente.
Fatto sta che comunque con la relatività ristretta prima e generale dopo e con la meccanica quantistica c'è un cambiamento importantissimo: prima si aveva una fisica descrittiva, che partiva dalla esperienza concreta e comune, da cui si ricavavano leggi empiriche. La matematica era uno strumento formale e poco più, i concetti di fondo erano "comuni"
Si è poi passati a una struttura teorica più complessa e unificata, dove la matematica è promossa a linguaggio vero e proprio.
Ovviamente perchè si cominciavano a trattare questioni che di "comune" avevano ben poco.
Bene o male la stessa teoria di Maxwell dell'elettromagnetismo si basa su delle equazioni ricavate in maniera empirica, non ha un principio matematico di fondo.
Non c'è una idea astratta da cui scaturisce la teoria. E' un sistemare le cose in accordo con le esperienze (ciò chiaramente non sminuisce la grandezza della teoria). E' una unificazione che parte dalla fisica sperimentale e arriva alla famosa box(A)=0. La matematica è uno strumento solo formale.
Dopo le cose cambiano: la relatività ristretta parte sì da un principio empirico, il fatto che c sia una costante per tutti gli osservatori, ma le conseguenze della teoria sono totalmente controintuitive, e vengono semplicemente dallo sviluppo matematico. Proprio in un thread questi giorni si discuteva del fatto che "a logica" questo non ha senso. Ma la logica è cambiata!
Con la relatività generale ancor di più: se prendiamo come principio base il fatto che la gravità si manifesti come curvatura otteniamo tutta quanta la teoria. A patto di promuovere la matematica a vero linguaggio della fisica.
Parti da principio matematico/fisico, sviluppi con la matematica. Il risultato si capisce bene solo se usi la matematica!
La meccanica quantistica poi è un esempio altrettanto valido.
Non si può spiegare la meccanica quantistica, l'interpretazione probabilistica, il teorema spin-statistica senza usare la matematica, perchè le parole non sono in grado di esprimere quei concetti.
Spero sia chiaro... in caso spiego meglio il mio pensiero!
Quindi sostieni che la differenza sta in questo:nella fisica "antica" (perdonatemi l'espressione:D ) si parte dall'esperienza e si formulano modelli matematici che ne costituiscono una approssimazione predittivamente valida; con la "fisica nuova" avviene che sviluppando il modello matematico stesso ( e quindi partendo da esso e non più dall'esperienza) questi risulta non coerente con l'esperienza sensibile diretta, in quanto va a toccare aspetti del reale che non possono essere colti attraverso i sensi (es.curvatura dello spazio tempo, quantistica ecc...).Il tutto condito dal fatto che la matematica da strumento diviene linguaggio.Ho capito bene? In sostanza, la matematica da mezzo accessorio attraverso il quale esprimere una teoria in modo semplice, stringato e formalmente elegante ma diviene IL mezzo per eccellenza.Ma questo a cosa è dovuto?alla complessità dei fenomeni trattati che richiedono una trattazione matematica per poter essere colti oppure alla presa di coscienza che esiste una simmetria intrinseca tra reale e matematica, vale a dire la matematica è un linguaggio intrinseco alla natura?Si può parlare quindi di inversione del rapporto tra modello matematico ed esperienza, con il primo che precede la seconda?
quelarion
13-09-2008, 17:18
Quindi sostieni che la differenza sta in questo:nella fisica "antica" (perdonatemi l'espressione:D ) si parte dall'esperienza e si formulano modelli matematici che ne costituiscono una approssimazione predittivamente valida; con la "fisica nuova" avviene che sviluppando il modello matematico stesso ( e quindi partendo da esso e non più dall'esperienza) questi risulta non coerente con l'esperienza sensibile diretta, in quanto va a toccare aspetti del reale che non possono essere colti attraverso i sensi (es.curvatura dello spazio tempo, quantistica ecc...).
Precisando che per "esperienza sensibile diretta" intendo esperienza comune dell'uomo. Chiaro che sono tutti fenomeni che hanno effetti rilevabili da chiunque.
Ad esempio il fatto che la fiamma del gas sia blu, e sempre blu, è un effetto della quantizzazione dell'energia. Ma nessuna persona "normale" pensa a questo, anzi probabilmente non si chiede perchè.
Il tutto condito dal fatto che la matematica da strumento diviene linguaggio.Ho capito bene? In sostanza, la matematica da mezzo accessorio attraverso il quale esprimere una teoria in modo semplice, stringato e formalmente elegante ma diviene IL mezzo per eccellenza.Ma questo a cosa è dovuto?alla complessità dei fenomeni trattati che richiedono una trattazione matematica per poter essere colti oppure alla presa di coscienza che esiste una simmetria intrinseca tra reale e matematica, vale a dire la matematica è un linguaggio intrinseco alla natura?
Beh, questo non si sa... Dire la matematica è un qualcosa di universale e intrinseco nella natura mi sembra una presa di posizione forte ed eccessiva, quasi dottrinale. Non abbiamo evidenza che sia veramente così.
Anzi, tante volte la formulazione matematica porta ad avere risultati spuri, come per esempio i tachioni.
Ovviamente questo potrebbe essere dovuto ad una qualche incompletezza della teoria e non ad una fallacità della matematica.
Insomma, dare una risposta affermativa secondo me è troppo semplicistico.
Quello che posso dirti invece è che secondo me la matematica è il linguaggio migliore che abbiamo per esprimere certi concetti complessi che, proprio perchè non sono di esperienza diretta per l'uomo, non sono entrati mai nella lingua parlata.
Poi ovviamente la matematica è naturalmente incline a prestarsi ad una analisi scientifica, visto che tutto si basa su una logica stringente.
QUindi cosa si intende esattamente per "svolta formalista" e a quale evento è riconducibile?Inoltre, in che rapporto stanno fisica sperimentale e fisica teorica?la prima si limita a verificare le predizioni teoriche della seconda?
entanglement
13-09-2008, 18:22
Si è sempre fatto così, a partire da keplero,
se hai una teoria che ritieni giusta è normale trarne previsioni
anche se ci sono previsioni di diversi tipi, alcune riguardano subteorie che anche se falsificate non inficiano la teoria principale,
tali sono tutti quelli che citi tu,
invece osservare la curvatura della luce nei campi gravitazionali era indispensabile per verificare la relatività ristretta,
anche le irregolarità dell'orbita di nettuno riguardavano la teoria fondamentale della gravitazione, che continuò però ad essere usata per un secolo oltre la loro scoperta.
Ad es. il bosone di Higgs non riguarda i fondamenti del modello unificato, ma è una teoria a parte non dedotta dai principi fondamentali
inoltre i postulati non devono essere semplicemente corretti dal punto di vista matematico
devono derivare dagli assiomi della teoria fisica
facciamo un esempio: la misura della velocità della luce.
chi ci ha provato (Galileo, Fizeau, Michelson ed altri) hanno cercato di riprodurre in laboratorio un metodo "comodo" e affidabile per la misura, in pratica hanno osservato il fenomeno e hanno misurato.
un altro approccio poteva essere: misurare la costante dielettrica del vuoto, la permeabilità magnetica del vuoto, e risalire alla velocità della luce coi conti.
per la fisica delle particelle l'approccio segue in gran parte il secondo modo direi
quelarion
13-09-2008, 19:28
QUindi cosa si intende esattamente per "svolta formalista" e a quale evento è riconducibile?Inoltre, in che rapporto stanno fisica sperimentale e fisica teorica?la prima si limita a verificare le predizioni teoriche della seconda?
non so la definizione esatta da dove viene, io la intenderei come quel passaggio appunto a una fisica che vede nell'eleganza matematica e nella rigidità formale (dal principio primo all'ultimo conticino) un aspetto fondamentale.
Spesso idee alternative vengono valutate ANCHE nell'aspetto formale: se qualcosa è formalmente troppo complicato o poco elegante si tende a usare maggiore cautela.
Il rapporto sperimentale/teorica con LHC subirà un ulteriore cambiamento.
Nel campo della fisica delle particelle, se partiamo dagli anni 60/70 c'è stato una predominanza di quella sperimentale, con quella teorica che andava a mettere su il modello standard. Piano piano che questo veniva scritto e studiato, la teorica ha preso il sopravvento, semplicemente perchè le speculazioni andavano avanti più velocemente che non la costruzione di macchine enormi come LHC.
Si è quindi arrivati ad un periodo in cui gli esperimenti perfezionavano il modello standard e la teoria, inoltre, partiva per la tangente. Esempio palese, la teoria delle stringhe, ma anche la supersimmetria.
Finora quindi la fisica sperimentale si è occupata di rendere il modello standard quella grandiosa macchina per fare previsioni che abbiamo ora a disposizione.
Ma ora deve colmare il gap con la teorica, quindi con LHC abbiamo la possibilità di esplorare a fondo quelle costruzioni teoriche fatte in questi anni.
Io personalmente spero che LHC dia grande impulso alla fisica teorica, facendo pulizia tra le mille teorie e varianti e trascinando un po' tutti sulla strada giusta, in modo che si possa andare avanti e capire un po' di più.
entanglement
13-09-2008, 19:39
te pensa se sto bosone di higgs alla fine non lo trovano. lol
CONFITEOR
13-09-2008, 20:41
Come dicevo nel thread che avevo aperto qualche giorno fa, secondo me il meccanismo di Higgs è una teoria effettiva, che manca anche di un principio fisico importante. Se c'è è effetto di qualcosa che non abbiamo ancora considerato (comunque l'Higgs in primo luogo dà massa alle particelle, ma non c'entra con la gravità. Diciamo che dà massa inerziale). un semplice errore, dovevo scrivere massa invece di gravità
Mi sono procurato un ottimo testo sull'argomento: "The physicists-the history of a scientific community in modern america" di DAniel Kevles, peccato che sia un mattone di 500 pagine in inglese e che tratti solo della situazione degli U.s.a.
Interessante come i finanziamenti nel campo della fisica abbiano subito un crollo dopo gli anni '60 per poi risalire con la guerra fredda: sebbene chi era al governo non capisse esattamente a cosa servissero gli acceleratori, l'importante era di farlo prima dei russi:D Esistono differenze forti in termini di scuole di pensiero e approccio alla disciplina tra America ed Europa?
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