indelebile
07-09-2008, 15:52
Suore si rivolgono alla camorra per ritrovare una statuina rubata
Cinque anni fa qualcuno trafugò una statuina d'oro di Gesù Bambino dalla loro chiesa nei Quartieri Spagnoli, a Napoli. Le suore denunciarono il fatto alle forze dell'ordine, ma poi si decisero di rivolgersi anche a chi, nel quartiere, forse poteva "dare una mano" alle indagini. Le suore della chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe andarono infatti a bussare alla porta della camorra, chiedendo a esponenti della criminalità organizzata una sorta di atto
di fede. Loro, i camorristi, pensando forse di potersi lavare la coscienza, si misero alla ricerca della statuina. Ma anche questo tentativo, rivelato stasera dalle suore al Tg5, non é servito finora riportare la statuina nella sua teca di cristallo, da dove nel 2003 venne "prelevata". A raccontare la storia sono oggi le stesse suore della chiesa in Vico Tre Re, molto nota nel centro storico di Napoli per un trono su cui si siedono le donne che hanno problemi di fertilità, sperando nell'aiuto di Santa Patrizia. "Queste persone - racconta suor Elisa Villano riferendosi ai camorristi - ci hanno aiutato cercando la statuina anche fuori Napoli". Un'indagine approfondita, quindi, quella dei clan, che suor Elisa racconta ricordando anche come uno dei camorristi che a cui si rivolsero sia morto prima di poter ritrovare la statuina: "Ci diede la sua disponibilità - racconta ancora la suora - anche un uomo che è poi stato ucciso, si era detto pronto ad aiutarci, chiedendoci di pregare per lui in punto di morte". Il giallo sembrava a una svolta due anni fa, quando nella cassetta postale le monache trovarono una lettera anonima, scritta a mano: lì una donna raccontava di essere in possesso della statuina, dopo averla acquistata da ignoti pagandola 3.000 euro. La stessa cifra che nella missiva chiedeva alle suore per restituire il maltolto. Una collezionista pentita, forse, o solo un tentativo di estorsione: le suore cercarono di contattare la donna senza successo, e ancora oggi si dicono pronte a pagare la somma per riavere la statuina di Gesù Bambino e rimetterla lì, dove un mano che ancora nessuno è riuscito a scovare, la portò sacrilegamente via il 20 agosto del 2003. Ma la fede non manca di certo alle suore: "Sono convinta che la statuina sia ancora nel quartiere - conclude suor Elisa - molti fedeli mi hanno anche detto di averla sognata". Un sogno che le monache sperano diventi realtà, realizzando quello che per loro sarebbe un piccolo miracolo.
Cinque anni fa qualcuno trafugò una statuina d'oro di Gesù Bambino dalla loro chiesa nei Quartieri Spagnoli, a Napoli. Le suore denunciarono il fatto alle forze dell'ordine, ma poi si decisero di rivolgersi anche a chi, nel quartiere, forse poteva "dare una mano" alle indagini. Le suore della chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe andarono infatti a bussare alla porta della camorra, chiedendo a esponenti della criminalità organizzata una sorta di atto
di fede. Loro, i camorristi, pensando forse di potersi lavare la coscienza, si misero alla ricerca della statuina. Ma anche questo tentativo, rivelato stasera dalle suore al Tg5, non é servito finora riportare la statuina nella sua teca di cristallo, da dove nel 2003 venne "prelevata". A raccontare la storia sono oggi le stesse suore della chiesa in Vico Tre Re, molto nota nel centro storico di Napoli per un trono su cui si siedono le donne che hanno problemi di fertilità, sperando nell'aiuto di Santa Patrizia. "Queste persone - racconta suor Elisa Villano riferendosi ai camorristi - ci hanno aiutato cercando la statuina anche fuori Napoli". Un'indagine approfondita, quindi, quella dei clan, che suor Elisa racconta ricordando anche come uno dei camorristi che a cui si rivolsero sia morto prima di poter ritrovare la statuina: "Ci diede la sua disponibilità - racconta ancora la suora - anche un uomo che è poi stato ucciso, si era detto pronto ad aiutarci, chiedendoci di pregare per lui in punto di morte". Il giallo sembrava a una svolta due anni fa, quando nella cassetta postale le monache trovarono una lettera anonima, scritta a mano: lì una donna raccontava di essere in possesso della statuina, dopo averla acquistata da ignoti pagandola 3.000 euro. La stessa cifra che nella missiva chiedeva alle suore per restituire il maltolto. Una collezionista pentita, forse, o solo un tentativo di estorsione: le suore cercarono di contattare la donna senza successo, e ancora oggi si dicono pronte a pagare la somma per riavere la statuina di Gesù Bambino e rimetterla lì, dove un mano che ancora nessuno è riuscito a scovare, la portò sacrilegamente via il 20 agosto del 2003. Ma la fede non manca di certo alle suore: "Sono convinta che la statuina sia ancora nel quartiere - conclude suor Elisa - molti fedeli mi hanno anche detto di averla sognata". Un sogno che le monache sperano diventi realtà, realizzando quello che per loro sarebbe un piccolo miracolo.