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View Full Version : Maurizio Beretta e i dati sulle morti sul lavoro


toms
01-09-2008, 11:14
Maurizio Beretta è un ex giornalista di regime. Maurizio continua a disinformare per conto di Confindustria nel suo nuovo ruolo di direttore generale. I morti sul lavoro trasformati in una guerra di numeri. Un taglio di 374 morti sul lavoro, un confronto falsato con gli altri Stati europei, trasformare i morti in cantiere in incidenti stradali. Un link scomparso dal sito dell'Inail. E il gioco è fatto. Il morto non c'è più e l'Italia è all'avanguardia per la sicurezza sul lavoro.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Marco Bazzoni risponde a Beretta punto per punto. Menzogna per menzogna.
Leggete il libro "Morti Bianche" di Samanta Di Persio disponibile sul blog a prezzo libero.

"Egregio direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta,
leggendo la notizia di ieri dell'agenzia Asca "INCIDENTI LAVORO: BERETTA, 500 MORTI L'ANNO. MENO DI FRANCIA E GERMANIA", e guardando il video (http://it.youtube.com/watch?v=tvE5n5JyOEc)dell'intervista su YouTube "Beretta:Morti sul lavoro, in Italia il 50% in itinere",
vorrei dirLe, come ho detto a suo tempo (sempre tramite lettera) al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che non è assolutamente vero che il 50% degli infortuni mortali sul lavoro sono in "itinere", cioè nel tratto casa/lavoro- lavoro/casa, ma sono molti meno.
Al seguente link era stata pubblicata la tabella con i dati degli ultimi 10 anni sugli infortuni sul lavoro, quindi compresi quelli in itinere (mortali e non):
http://www.inail.it/repository/ContentManagement/node/N670419722/Andamento_storico.pdf
Però adesso, "stranamente", non è più possibile aprire tale tabella. Sarà un caso?!
Cmq, no problem, io mi ero già ricopiato, a suo tempo, i dati sugli infortuni mortali in itinere:
- anno 1997 (1392, in itinere 104, con una percentuale del 7,5%),
- anno 1998 (1442, in itinere 104, con una percentuale del 7,2 %),
- anno 1999 (1393, in itinere 102, con una percentuale del 7,3 %),
- anno 2000 (1401, in itinere 53, con una percentuale del 3,8%),
- anno 2001 (1546, in itinere 296, con una percentuale del 19,1 %),
- anno 2002 (1478, in itinere 396, con una percentuale del 26,8 %),
- anno 2003 (1445, in itinere 358, con una percentuale del 24,8 %),
- anno 2004 (1328, in itinere 305, con una percentuale del 23 %),
- anno 2005 (1280, in itinere 279, con una percentuale del 21,8 %),
- anno 2006 (1341, in itinere 266, con una percentuale del 19,8%).
Mentre per quanto riguarda i dati per l'anno 2007, gli infortuni mortali sono stati 1210 (dati provvisori quelli in itinere 296, quindi con una percentuale del 24,5%.
Quindi ben lontani dal dato fornito da lei del 50 %.
Inoltre, mi suona nuova la cosa, che le imprese investano 12 miliardi di euro in sicurezza sul lavoro, proprio non la sapevo.
Ritornando agli infortuni mortali in itinere, secondo me è giusto che vengano considerati infortuni mortali sul lavoro, perchè un lavoratore non va a divertirsi, ma va al lavoro o torna dal lavoro.
Sembra quasi che la maggior parte della colpa degli infortuni mortali sul lavoro sia da imputare alle strade e non alle imprese, ma le cose non stanno proprio così caro direttore Beretta.
Inoltre, morire in un cantiere stradale, quello non è un morto sul lavoro?! Infine, come fa a dire 500 morti sul lavoro all'anno, meno che in Francia e Germania?
Basta aprire il rapporto annuale Inail per l'anno 2007. Andare a pagina 12, e leggere cosa c'è scritto nella tabella "Infortuni mortali avvenuti negli anni 2006-2007 per gestione e tipologia di accadimento: nell'anno 2007, c'è scritto; infortuni mortali in occasione di lavoro = 874, e non 500!
Nell'attesa di una sua risposta, La saluto."Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Email: [email protected]

http://www.beppegrillo.it/2008/08/un_beretta_al_g/index.html

Tefnut
01-09-2008, 13:44
è la politica delle nostre cariche istituzionali

girare i dati
fare sparate
continuare a martellare anche se false.

qualcuno ci crederà, mal che vada svii l'attenzione

dantes76
01-09-2008, 13:44
morti sul lavoro.. questione d'abitudine

elect
01-09-2008, 14:08
Gia' quando ha detto che eravamo in linea con la media Europea si vedeva lontano un miglio che era una c@zzata :doh:

GmG
01-09-2008, 14:18
Maurizio Beretta è un ex giornalista di regime. Maurizio continua a disinformare per conto di Confindustria nel suo nuovo ruolo di direttore generale. I morti sul lavoro trasformati in una guerra di numeri. Un taglio di 374 morti sul lavoro, un confronto falsato con gli altri Stati europei, trasformare i morti in cantiere in incidenti stradali. Un link scomparso dal sito dell'Inail. E il gioco è fatto. Il morto non c'è più e l'Italia è all'avanguardia per la sicurezza sul lavoro.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Marco Bazzoni risponde a Beretta punto per punto. Menzogna per menzogna.
Leggete il libro "Morti Bianche" di Samanta Di Persio disponibile sul blog a prezzo libero.

"Egregio direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta,
leggendo la notizia di ieri dell'agenzia Asca "INCIDENTI LAVORO: BERETTA, 500 MORTI L'ANNO. MENO DI FRANCIA E GERMANIA", e guardando il video (http://it.youtube.com/watch?v=tvE5n5JyOEc)dell'intervista su YouTube "Beretta:Morti sul lavoro, in Italia il 50% in itinere",
vorrei dirLe, come ho detto a suo tempo (sempre tramite lettera) al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che non è assolutamente vero che il 50% degli infortuni mortali sul lavoro sono in "itinere", cioè nel tratto casa/lavoro- lavoro/casa, ma sono molti meno.
Al seguente link era stata pubblicata la tabella con i dati degli ultimi 10 anni sugli infortuni sul lavoro, quindi compresi quelli in itinere (mortali e non):
http://www.inail.it/repository/ContentManagement/node/N670419722/Andamento_storico.pdf
Però adesso, "stranamente", non è più possibile aprire tale tabella. Sarà un caso?!
Cmq, no problem, io mi ero già ricopiato, a suo tempo, i dati sugli infortuni mortali in itinere:
- anno 1997 (1392, in itinere 104, con una percentuale del 7,5%),
- anno 1998 (1442, in itinere 104, con una percentuale del 7,2 %),
- anno 1999 (1393, in itinere 102, con una percentuale del 7,3 %),
- anno 2000 (1401, in itinere 53, con una percentuale del 3,8%),
- anno 2001 (1546, in itinere 296, con una percentuale del 19,1 %),
- anno 2002 (1478, in itinere 396, con una percentuale del 26,8 %),
- anno 2003 (1445, in itinere 358, con una percentuale del 24,8 %),
- anno 2004 (1328, in itinere 305, con una percentuale del 23 %),
- anno 2005 (1280, in itinere 279, con una percentuale del 21,8 %),
- anno 2006 (1341, in itinere 266, con una percentuale del 19,8%).
Mentre per quanto riguarda i dati per l'anno 2007, gli infortuni mortali sono stati 1210 (dati provvisori quelli in itinere 296, quindi con una percentuale del 24,5%.
Quindi ben lontani dal dato fornito da lei del 50 %.

Su questo punto ha ragione.


Inoltre, mi suona nuova la cosa, che le imprese investano 12 miliardi di euro in sicurezza sul lavoro, proprio non la sapevo.
Ritornando agli infortuni mortali in itinere, secondo me è giusto che vengano considerati infortuni mortali sul lavoro, perchè un lavoratore non va a divertirsi, ma va al lavoro o torna dal lavoro.


Ma il datore di lavoro non può evitare queste morti.



Sembra quasi che la maggior parte della colpa degli infortuni mortali sul lavoro sia da imputare alle strade e non alle imprese, ma le cose non stanno proprio così caro direttore Beretta.
Inoltre, morire in un cantiere stradale, quello non è un morto sul lavoro?!


:confused:


Infine, come fa a dire 500 morti sul lavoro all'anno, meno che in Francia e Germania?
Basta aprire il rapporto annuale Inail per l'anno 2007. Andare a pagina 12, e leggere cosa c'è scritto nella tabella "Infortuni mortali avvenuti negli anni 2006-2007 per gestione e tipologia di accadimento: nell'anno 2007, c'è scritto; infortuni mortali in occasione di lavoro =874, e non 500!
Nell'attesa di una sua risposta, La saluto."Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Email: [email protected]

http://www.beppegrillo.it/2008/08/un_beretta_al_g/index.html


Basta leggere il sito dell'INAIL.

Infortuni mortali nel 2007: l'INAIL fa chiarezza sulle cifre (http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=News_prima_pagina/info1685226262.jsp)


[...]
Sulla base dei tassi di incidenza, il nostro Paese presenta, per gli infortuni in complesso, un indice pari a 2.900 infortuni per 100mila occupati, al di sotto sia del valore riscontrato per l'Euro-zona (3.545), sia per quello della Ue dei 15 (3.098). La graduatoria risultante dalle statistiche armonizzate colloca l'Italia per il 2005 (ultimo anno disponibile) ben al di sotto di Paesi assimilabili al nostro come Spagna, Francia e Germania.
[...]



Infortuni mortali: Italia fanalino di coda? Le statistiche europee (http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=News_prima_pagina/info1685219876.jsp)