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View Full Version : Palazzo Maffei Marescotti: il Vaticano caccia i vigili


dantes76
26-08-2008, 10:28
Palazzo Maffei Marescotti: il Vaticano caccia i vigili

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ci aveva provato: avendo avuto notizia di una nuova costruzione sui tetti di palazzo Maffei Marescotti, sito nei pressi del Pantheon e di proprietà del Vicariato di Roma, venerdì ha inviato in sopralluogo alcuni vigili urbani, allo scopo di verificare il rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Il palazzo, tuttavia, ai sensi degli accordi concordatari è considerato extraterritoriale, e pertanto la proprietà può permettersi di agire senza rispettare la legge italiana, ma quella vaticana. Il sopralluogo si è peraltro concluso inaspettatamente: proprio in virtù dell’extraterritorialità dell’edificio, i proprietari hanno impedito l’accesso ai vigili. La vicenda è stata resa nota ieri da fonti del Campidoglio.
Il radicale Mario Staderini ha definito l’episodio “un atto grave e ostile nei confronti della città”, mentre l’esponente di Italia Nostra Antonio Costa domanda “quanto esteso sia veramente lo stato della Città del Vaticano, considerate anche le enclave dentro il territorio della città capitale della Repubblica italiana”.


http://www.uaar.it/news/2008/08/24/palazzo-maffei-marescotti-vaticano-caccia-vigili/

Spunta una nuova costruzione su un tetto vicino al Pantheon: è del Vaticano

Secondo quanto si può leggere sul numero odierno di “Repubblica” (cronaca di Roma), il Vicariato di Roma starebbe edificando sopra un palazzo storico di sua proprietà quella che l’autrice dell’articolo, Renata Mambelli, ha definito “una specie di pizzeria che si staglia a pochi metri dal Pantheon”: un edificio, dal gusto architettonico alquanto discutibile, che eguaglierebbe in altezza il ben più prestigioso tempio. La struttura sarebbe destinata a essere utilizzata per convegni e cocktail di lavoro dall’Opera Romana Pellegrinaggi, in un palazzo che ospita già numerose associazioni cattoliche.
I vicini hanno protestato contro un’opera che viola qualunque norma urbanistica italiana: “ogni anno ne cresce un pezzo nuovo”. Il problema, rileva l’articolo, è che in seguito alle modifiche concordatarie del 1985 il palazzo è considerato extraterritoriale, e dunque soggetto alle regole urbanistiche della Città del Vaticano, evidentemente molto più permissive.


http://www.uaar.it/news/2008/08/22/spunta-una-nuova-costruzione-tetto-vicino-pantheon-del-vaticano/

CYRANO
26-08-2008, 10:30
ci metteranno un'antenna di radiomaria :asd:


Ca.;z.a;.;.za

drakend
26-08-2008, 10:32
Se quel palazzo si trova in territorio estero non si può fare nulla: le autorità italiane non sono semplicemente interessate dal problema.
Questo è quello che succede quando si accetta di avere uno Stato nello Stato, sia formalmente che di fatto.

dantes76
26-08-2008, 10:32
ci metteranno un'antenna di radiomaria :asd:


Ca.;z.a;.;.za

Che avvicina i bimbi a dio... un po troppo[Cit.]

Jammed_Death
26-08-2008, 10:36
ma le proprietà del vaticano sul suolo italiano funzioano come le ambasciate quindi? sono come territorio sovrano del vaticano?

cdimauro
26-08-2008, 10:47
Tagliamogli l'acqua, la luce, il gas e persino l'accesso: vediamo se così torneranno a più miti consigli. :O

Fil9998
26-08-2008, 10:56
Tagliamogli l'acqua, la luce, il gas e persino l'accesso: vediamo se così torneranno a più miti consigli. :O



si, infatti,
acqua italiana, luce italiana, accesso italiano...


il tutto pacificamente ...




ah ...

rimane la questione vecchia di anni di forniture appunto di acqua elettricità al vaticano a spese dell'italia, ma tanto ... non iteressa a nessuno...

cdimauro
26-08-2008, 11:02
Alle mie tasche sì, da tempo, ma tanto lo stato se ne frega dei SUOI contribuenti...

Bastian UMTS
26-08-2008, 11:28
si, infatti,
acqua italiana, luce italiana, accesso italiano...


il tutto pacificamente ...




ah ...

rimane la questione vecchia di anni di forniture appunto di acqua elettricità al vaticano a spese dell'italia, ma tanto ... non iteressa a nessuno...

Questa non la sò, spiega spiega please........

evelon
26-08-2008, 11:58
Questa non la sò, spiega spiega please........

In pratica è l'ACEA (azienda del comune di Roma) che assicura l'acqua e la luce al vaticano...solo che pare che il vaticano non paghi.

Ho sentito la notizia al tg regione ed hanno mostrato anche le immagini...in effetti è proprio uno schifo architettonico.


Comunque è così per qualsiasi ambasciata dove fanno il caxxo che vogliono in quanto suolo estero.

I grandi paesi (USA, Francia etc..) non danno problemi particolari, ma per i piccoli (paesi africani o staterelli sudamericani) si sentono storie pazzesche

Bastian UMTS
26-08-2008, 12:02
In pratica è l'ACEA (azienda del comune di Roma) che assicura l'acqua e la luce al vaticano...solo che pare che il vaticano non paghi.

Se fosse vero staccherei tranquillamente le utenze, come viene fatto ad un qualsiasi utente......

evelon
26-08-2008, 12:12
Se fosse vero staccherei tranquillamente le utenze, come viene fatto ad un qualsiasi utente......

politicamente è impensabile.

Ti ritroveresti la popolazione contro.

Bastian UMTS
26-08-2008, 12:14
politicamente è impensabile.

Ti ritroveresti la popolazione contro.

Quindi questi sono a sbafo e nessuno dice niente?
Bella prova....

Fil9998
26-08-2008, 12:16
Se fosse vero staccherei tranquillamente le utenze, come viene fatto ad un qualsiasi utente......

none ...

la cosa è questione oramai...
ma c'è di BEN peggio
ma scusate... la comunità europea non c'ha forse multati per i nostri favoritismi fiscali al vaticano?

ricordo male?



ero rimasto al

http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/ior/evasione_fiscale_vaticana.htm

Come è noto, fatta l’unità d’Italia sfrattando i Borboni e il papa dai rispettivi Stati, la Chiesa rifiutò di riconoscerla e anzi proibì ai cattolici di partecipare alla vita politica nazionale. Per superare questo ostracismo il governo italiano firmò nel 1871 la Legge delle Guarentigie, che riconosceva alla Chiesa il possesso dei palazzi del Vaticano e del Laterano e la residenza estiva di Castel Gandolfo. La legge inoltre istituì una serie di privilegi materiali a favore del papa e del clero compresa una cifra annuale di 3.225.000 lire dell’epoca, pari a una decina di milioni di euro di oggi. Il papa però non la incassò mai, onde evitare il riconoscimento formale dell’unità italiana.

Solo l’11 febbraio 1929, spianando così la strada al fascismo, il Vaticano firmò con Mussolini i Patti lateranensi, che fruttarono alla Chiesa un Trattato, una Convenzione finanziaria e un Concordato. Il Trattato riconobbe la sovranità della Chiesa e l’indipendenza dello Stato del Vaticano. La Convenzione economica elargì una ricompensa come risarcimento dei “danni ingenti” subiti con la “conquista” di Roma nel 1870. Venne così anche pagata l’intera cifra arretrata dei soldi della Legge delle guarentigie del 1871 non riscossi dal papa, cifra pari a 3.160.501.113 lire dell’epoca, pari a una decina di miliardi di euro odierni (ovvero 20.000 miliardi di lire prima dell’euro).

Venne anche stabilito, oltre al monopolio sui matrimoni e relativo rito, che lo Stato italiano avrebbe pagato lo stipendio, detto “la congrua”, a tutti i preti, che però non potevano far politica e, se nominati vescovi dal papa, dovevano avere il gradimento italiano e giurare fedeltà al regime. Fu così che Pio XI, imbottito di quattrini e privilegi, il 14 febbraio 1929 definì raggiante Mussolini “l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”. Qualcosa di simile accadrà in seguito con un altro uomo della Provvidenza in Germania, un certo Adolfo Hitler. Le conseguenze, non solo italiane e tedesche, sono tragicamente note.

Craxi nel 1983 ha purtroppo rinnovato il Concordato, dopo sette tentativi andati a vuoto tra il ’67 e l’83, togliendo il divieto ai preti di fare politica e il giuramento di fedeltà dei vescovi allo Stato italiano. Il matrimonio è stato svincolato solo in parte dalla tutela ecclesiastica. La “congrua” mensile per i preti è stata sostituita con il finanziamento volontario dell’8 per mille sul gettito totale delle tasse da noi pagate con l’Irpef, novità che comporta per il Vaticano l’incasso di un miliardo di euro l’anno.

Nuovi privilegi sono stati regalati dal governo nelle mani di Berlusconi. Il Cavaliere nel 2003 ha creato un organico di 15.507 posti di insegnanti di religione (di fatto solo cattolica), fatti diventare in massa di ruolo scavalcando anche i diritti pregressi degli insegnati delle altre materie, ben più importanti per il progresso del Paese. Da notare che gli insegnanti di religione li nomina, e li può licenziare!, il vescovo locale e non il ministero della Pubblica istruzione.

Contrariamente a quanto sostiene la Chiesa per accattivarsi il pubblico, solo il 20% dell’8 per mille regalato volontariamente con l’Irpef viene speso in opere di carità. Per il resto, il 34% va per il sostentamento del clero e ben il 46% alle non meglio specificate “esigenze di culto”.

Da notare che la Chiesa incassa quasi tutto, per l’esattezza nel 2006 l’89,16 %, l’8 per mille che arriva dall’Irpef, nonostante solo un terzo dei contribuenti scelga di devolverlo allo Stato, alla Chiesa o ad altre religioni (da notare che le organizzazioni umanitarie o scientifiche hanno fatto la loro ignorata comparsa solo negli ultimissimi tempi). La legge infatti grazie all’articolo 37 è truffaldina: assegna alla maggioranza della minoranza che devolve l’8 per mille il potere di stabilire di fatto a chi dare il resto del ricco gruzzolo che il contribuente non indica a chi versare. E poiché la maggioranza (nel 2006 il 35,24%) di questa minoranza assegna l’obolo alla Chiesa, questa diventa l’asso piglia tutto: piglia cioè l’89,16%, pari a un miliardo di euro l’anno. Da notare che soli i valdesi, che ricevono appena l’1,30 della torta Irpef, presentano un rendiconto molto particolareggiato e danno tutto in opere assistenziali. La comunità ebraica riceve lo 0,39 %, i luterano lo 0,27 e via con gli altri spiccioli per gli altri questuanti.

Altri mille miliardi di lire li sborsa direttamente lo Stato con contributi tra i più disparati: nel 2004 ad esempio dai 470 milioni per stipendi agli insegnanti di religione ai 258 per le scuole cattoliche, 25 milioni per l’acqua consumata dal Vaticano (!), 20 milioni per una Università dell’Opus Dei e altri 44 per le cinque Università cattoliche, ecc., ecc. Più la gran parte del miliardo e mezzo di euro per la sanità privata, quasi tutta in mano a istituzioni cattoliche (specie nella Lombardia governata dal ciellino Roberto Formigoni).

Arriviamo così ogni anno ad almeno 3 mila miliardi di euro, ovvero 6 mila miliardi di vecchie lire, all’ombra del Cupolone, cioè della basilica di S. Pietro. Non so se nel conto abbiano calcolato anche i “rimborsi” del 10 % del costo della carta per la miriade di giornali, giornaletti e bollettini di riffa o di raffa facenti capo al mondo cattolico, giornali che prontamente si schierano con il papa e i vescovi quando criticano o attaccano la nostra vita politica.

Altri 6 miliardi di euro la Chiesa se li tiene grazie alla rinuncia dello Stato italiano a riscuotere le tasse in molte, troppe occasioni. Per lo stesso motivo i Comuni italiani perdono circa 2 miliardi e 250 milioni di euro l’anno. Arriviamo così al totale pazzesco di oltre 10 miliardi di euro, ovvero oltre 20 mila miliardi di lire! Una intera manovra finanziaria di proporzioni niente affatto trascurabili che dalle nostre tasche, cioè anche dalle tasche delle famose famiglie che la Chiesa dice di voler proteggere, finiscono ogni anno direttamente nelle sue casse.

Ogni dieci anni, si arriva a oltre 100 miliardi di euro, pari ad oltre 200 mila miliardi di lire… No comment. Mi limito a dire che questa Chiesa, così bene ingrassata con i nostri soldi regalati dal nostro Stato, è la stessa che poi accusa questo stesso Stato di sperpero delle nostre tasse per parassitismo e privilegio dei partiti, strizzando l’occhiolino alla proposta di sciopero fiscale lanciata da Umberto Bossi. Ed è la stessa Chiesa che, da noi pagata, attacca sempre più a testa bassa la laicità delle nostre istituzioni e quindi le basi della nostra libertà e coesistenza sociale. Insomma, siamo di fronte a quanto di più assurdo e imbarazzante, se non vergognoso, si possa immaginare.

Vi consiglio la lettura di un articolo di Luca Iezzi sul quotidiano "Repubblica" e uno di Pierluigi Franz su "La Stampa". Per facilitarvi le cose ve li riporto qui in basso.

LUCA IEZZI - L’Europa sospetta che l’Italia abbia un occhio di riguardo per “l’azienda Chiesa” e le conceda un regime fiscale agevolato rispetto ai concorrenti laici. La commissione Ue non mette in dubbio le prerogative temporali concesse alla Chiesa cattolica come la totale esenzione Irpef per i dipendenti del Vaticano. Il problema nasce per le attività economiche collegate a quella pastorale e in almeno quattro i settori la Chiesa è leader nazionale: immobiliare, turismo, sanità ed educazione privata. Visti gli sgravi su Ici, Ires, Irap il dubbio dell’aiuto di Stato assume consistenza.

Ici - Tutto nasce dall’immenso patrimonio immobiliare: impossibile definirlo con certezza, le stime dicono 100 mila fabbricati per 8-9 miliardi di euro di valore. Riducendo l’analisi a realtà più piccole, ma rappresentative, come Roma, l’elenco è impressionante: 550 tra istituti e conventi, 500 chiese, 250 scuole, 200 case generalizie 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 25 case di riposo e ospizi, 18 ospedali.

Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati. Va ricordato la legge istitutiva dell’Ici esentava i luoghi di culto e le loro pertinenze per cui alcune non sono mai state nemmeno segnalate ai comuni. Nel corso degli anni si è assistito a un braccio di ferro tra i sindaci e gli enti religiosi che tentavano di allargare a dismisura il perimetro delle esenzioni (alloggi di religiosi, sedi di fondazioni, opere pie, ospedali, università).

Nei contenziosi i Comuni avevano avuto il sostegno della corte di Cassazione che dal 2004 ha chiarito che se in un fabbricato si svolgeva un’attività commerciale doveva pagare l’imposta. Il governo Berlusconi aveva esentato tutti gli immobili posseduti da enti religiosi no profit scatenando le proteste (e un primo interesse dell’Ue). Ora la legge colpisce solo locali utilizzati “esclusivamente” per attività commerciali.

Una formulazione che lascia molto spazio al proprietario che autocertifica l’uso ai fini dell’Ici. La nuova formula secondo l’Ares fa perdere ai comuni 2,2 miliardi di euro. “Per Roma è meno di 20 milioni - stima Marco Causi assessore al Bilancio del comune - e conteranno molto gli accertamenti f caso per caso, i contenziosi non sono molti e con questo tipo di contribuenti cerchiamo soluzioni condivise”. Anche se il direttore di Roma Entrate Andrea Ferri spiega: “La normativa non aiuta ad evitare i contenziosi, ci sono casi di uso “promiscuo” commerciale e no-profit in cui l’attività a scopo di lucro è evidentemente preponderante”.

Ires - Conventi, palazzi e condomini sono diventati sedi di cliniche, scuole e soprattutto alberghi. Se l’attività è svolta da enti di assistenza e beneficenza l’Ires scende del 50% (esenzione totale se il reddito è generato da un immobile di proprietà diretta del Vaticano). Un bel vantaggio per chi opera nel turismo. E anche in questo caso Roma si è trasformata l’epicentro di un impero: il turismo religioso genera un fatturato di 5 miliardi l’anno con 40 milioni di presenze. In tutta Italia preti e suore gestiscono 250 mila posti letto.

L’attività è considerata meritoria tanto che il governo ha stanziato 10 milioni di euro per la promozione degli itinerari della fede. Con un ulteriore facilitazione: le organizzazioni no-profit collegate a entità religiose mantengono la qualifica a vita senza dover ogni anno presentare bilanci certificati e senza correre il rischio di vedersi negata dallo Stato la qualifica per inadempimenti formali o sostanziali (come appunto la generazione di profitti).

Irap - Infine sul fronte del costo del personale le retribuzioni corrisposte ai sacerdoti dalla Chiesa cattolica, non costituiscono base imponibile ai fini dell’Irap, ma per ognuno di loro le associazioni possono dedurre una quota nella determinazione del reddito d’impresa.

PIERLUIGI FRANZ - La «patata bollente» dell’esenzione Ici sugli immobili della Chiesa e degli enti ecclesiastici destinati in Italia ad attività commerciali remunerate (alberghi, pensionati, ostelli, centri vacanze, ristoranti, negozi, uffici, banche, cinema, cliniche, università, ecc.), cioè non direttamente legati al culto, denunciato dal sottosegretario all’Economia Paolo Cento (Verdi), è un classico «pasticcio all’italiana» per colpa di un avverbio maldestramente inserito nella legge. In ballo ci sono imposte sugli immobili per circa 700 milioni di euro (secondo l’Anci) o addirittura per circa 1 miliardo (secondo stime vaticane). Il mancato introito crea un buco nelle casse dei Comuni e, in parte, dello Stato.
Ora l’Italia rischia di essere sanzionata dall’Unione Europea per violazione della concorrenza. Difatti, per vanificare gli effetti di una clamorosa sentenza emessa nel 2004 dalla Cassazione che aveva dato torto alla Chiesa costringendola anche a pagare 5 anni di arretrati, il 2 dicembre 2005, ricorrendo al voto di fiducia, il governo Berlusconi, come chiedeva la Cei (Conferenza episcopale italiana), esenta dall’Ici le attività commerciali svolte da confessioni religiose e onlus. A parole il governo Prodi si prefigge di cancellare subito la riforma, ripristinando il pagamento dell’Ici sugli immobili degli enti ecclesiastici destinati allo svolgimento di attività commerciali. Ma l’art. 39 del decreto legge Bersani, scritto in perfetto «burocratese», lascia di fatto in vigore l’esenzione.

Tutto ruota attorno all’avverbio «esclusivamente», che trae in inganno persino il senatore Natale Ripamonti (Verdi), relatore di maggioranza. Nel suo documento presentato in Senato nel luglio 2006 afferma che «l’art. 39 ripristina il pagamento dell’Ici per gli enti ecclesiastici e le Onlus relativamente agli immobili in cui vengono svolte attività esclusivamente commerciali. La stima prudenziale è di 100 milioni di Euro».

Poi, però, Ripamonti si accorge che nella frase c’è qualcosa che non va e che occorre cancellare l’avverbio «esclusivamente». Presenta quindi un emendamento, altrimenti sarebbe rimasto tutto invariato. In pratica, per aggirare la nuova legge Bersani bastava che presso l’immobile in cui ha sede un’attività commerciale gestita della Chiesa vi fosse un luogo di culto cattolico per far sì che tale attività commerciale fosse interamente esentata dal pagamento dell’Ici. L’emendamento Ripamonti e quello di altri senatori finisce però nel cestino per il voto di fiducia a Palazzo Madama.
Successivamente torna alla carica il deputato della Rosa nel Pugno Maurizio Turco; ma il 18 novembre scorso una sua proposta viene bocciata a larghissima maggioranza (435 no e appena 29 sì). L’esponente della Rosa nel Pugno ricorda che l’Unione Europea nei mesi scorsi aveva indotto la Spagna ad adeguare il regime Iva che favoriva la Chiesa cattolica, e che la Corte di Giustizia Europea prevede che gli aiuti di Stato si applicano ad ogni soggetto che eserciti un’attività commerciale, senza privilegi per alcuno, vigendo il divieto di concorrenza sleale. Il verdetto di Bruxelles è atteso per fine anno.

Anche se non esiste un censimento preciso si può affermare che una parte significativa dei beni immobili di Roma è in mano alla Chiesa e ad enti ecclesiastici. Nella capitale gli istituti religiosi che non pagano l’Ici in base al Concordato ed alle successive leggi in vigore causano al Comune di Roma un mancato introito di circa 20 milioni di euro l’anno. Gran parte del Centro storico di Roma appartiene al Vaticano, compresi beni extraterritoriali: molti collegi e case generalizie, abitati ora da pochi religiosi, sono stati trasformati in alberghi a 4 stelle, residence e pensionati di lusso.
Dare un valore commerciale a questo «impero» è praticamente impossibile. Ci si può trovare indifferentemente di fronte a ettari di terreno edificabile o al palazzetto storico pronto alla ristrutturazione. Nel 2003 su circa 100 mila immobili appartenenti in Italia alla Chiesa e ad enti ecclesiastici si contavano nel campo dell’istruzione 8.784 scuole, suddivise in 6.228 materne, 1.280 elementari, 1.136 secondarie e 135 universitarie o parauniversitarie, 5 grandi università oltre a 2.300 musei e biblioteche.

Poi 4.712 centri di assistenza medica, suddivisi in 1.853 ospedali e case di cura, 10 grandi ospedali, nonché 111 ospedali di media dimensione, 1.669 centri di «difesa della vita e della famiglia», 534 consultori familiari, 399 nidi d’infanzia, 136 ambulatori e dispensari e 111 ospedali, più 674 di altro genere. Il tutto per un valore globale di alcune centinaia di miliardi di euro. Infine, 118 sedi vescovili, 12.314 parrocchie, quasi altrettanti oratori, 360 case generalizie di ordini religiosi, un migliaio di conventi maschili o femminili e 504 seminari. Oltre agli attuali benefici fiscali sull’Ici, la Chiesa beneficia di circa 930 milioni di euro l’anno grazie all’8 per mille (dal 2007 c’è anche la novità dell’ulteriore 5 per mille).
Vanno poi aggiunte le donazioni liberali dei contribuenti a favore della Chiesa, detraibili dalle denunce dei redditi fino a circa 1000 euro, nonché l’esenzione totale sui lasciti testamentari di beni mobili ed immobili da parte dei fedeli. In base ai Patti Lateranensi sono esenti da Irpef gli stipendi dei dipendenti della Santa Sede e le loro pensioni. Per la Chiesa sono poi previsti sconti sull’imposta Ires, nonché esenzioni Iva sul gas metano e anche sulla fornitura dell’acqua, tanto che è ancora aperto un contenzioso di circa 30 milioni di euro con l’Acea.

nicotri.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/09/02/ecco-come-e-perche-la-chiesa-incassa-ogni-anno-una-intera-manovra-finanziaria-dello-stato-italiano-per-poi-remargli-contro/

di Pino Nicotri, giornalista dell'Espresso

cocis
26-08-2008, 12:23
Tagliamogli l'acqua, la luce, il gas e persino l'accesso: vediamo se così torneranno a più miti consigli. :O

e togliamogli anche l'8x1000 .. a vedere se rompono ancora le scatole .. :mad:

cocis
26-08-2008, 12:28
In pratica è l'ACEA (azienda del comune di Roma) che assicura l'acqua e la luce al vaticano...solo che pare che il vaticano non paghi.

Ho sentito la notizia al tg regione ed hanno mostrato anche le immagini...in effetti è proprio uno schifo architettonico.


Comunque è così per qualsiasi ambasciata dove fanno il caxxo che vogliono in quanto suolo estero.

I grandi paesi (USA, Francia etc..) non danno problemi particolari, ma per i piccoli (paesi africani o staterelli sudamericani) si sentono storie pazzesche

Se fosse vero staccherei tranquillamente le utenze, come viene fatto ad un qualsiasi utente......

è vero .. e non solo x quello .. pare ceh non paghi nemmeno la corrente elettrica ... il servizio fogniario .. .e tutto il resto ... dei parassiti in italia.. :mad:

eraser
26-08-2008, 12:34
Quindi questi sono a sbafo e nessuno dice niente?
Bella prova....

Dove è la dichiarazione che è tutto a sbafo? A parte i "se" e i "ma"

eraser
26-08-2008, 12:35
è vero .. e non solo x quello .. pare ceh non paghi nemmeno la corrente elettrica ... il servizio fogniario .. .e tutto il resto ... dei parassiti in italia.. :mad:

"pare"

Idem come sopra

indelebile
26-08-2008, 12:36
ma anche una chiesa o una canonica è proprietà del vaticano e quindi stato estero? mi sembra di no... mah vedo un bel po di superbia....

cocis
26-08-2008, 12:38
"pare"

Idem come sopra

pare che sia vera al 90% ... ;)

ti pare che riotta e fede dicano in tv una notizia del genere ?? :ciapet: :sofico:

eraser
26-08-2008, 12:40
pare che sia vera al 90% ... ;)

ti pare che riotta e fede dicano in tv una notizia del genere ?? :ciapet: :sofico:

si, rimaniamo sempre nella sfera del "dice mio cugino che"

Dove sono le prove?

Com'è, per tutte le notizie si fa pelo e contropelo per valutarne la veridicità e solo quando si tratta di chiesa allora hanno torto a priori, per contratto e tutte le accuse sono totalmente vere?

Jo3
26-08-2008, 13:06
Corretto : si chiudano luce, acqua, gas.

Pero a tutti : anche alle 8 mense di roma della Caritas che servono quotidianamente qualcosa come 2000 pasti al giorno ai disadattati di roma, definiti "feccia" della urbe, i quali nemmeno i comuni vogliono saperne (men che meno il sindaco).

Poi questi disadattati li lasciamo circolare per Roma, magari davanti a qualche sede di illuminati .

recoil
26-08-2008, 13:23
ma anche una chiesa o una canonica è proprietà del vaticano e quindi stato estero? mi sembra di no... mah vedo un bel po di superbia....

no figurati
una cosa è la proprietà, un'altra la territorialità

ALBIZZIE
26-08-2008, 13:42
si, rimaniamo sempre nella sfera del "dice mio cugino che"

Dove sono le prove?

Com'è, per tutte le notizie si fa pelo e contropelo per valutarne la veridicità e solo quando si tratta di chiesa allora hanno torto a priori, per contratto e tutte le accuse sono totalmente vere?

http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea
(http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea)
http://it.wikipedia.org/wiki/Acea

vuoi anche il nome del letturista che va in via della conciliazione?

ferste
26-08-2008, 13:51
http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea
(http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea)
http://it.wikipedia.org/wiki/Acea

vuoi anche il nome del letturista che va in via della conciliazione?

se i Patti dicono quello, formalmente ha ragione il Vaticano..........bisognerebbe ridiscutere quei patti....ma temo che li ridiscuterebbero in maniera ancora più favorevole al Vaticano

eraser
26-08-2008, 13:59
http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea
(http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa#Mancato_pagamento_dei_servizi_idrici_all.27azienda_Acea)
http://it.wikipedia.org/wiki/Acea

vuoi anche il nome del letturista che va in via della conciliazione?

Va che c'hai poco da arrabbiarti e da scrivere a caratteri cubitali :p

Ho chiesto fonti e non parole, ti ringrazio per le citazioni e ora me le vado a leggere ;)

Sai com'è, non è la prima volta che giornali e articoli dicono cose inesatte (a volte totalmente errate) ma la gente va subito dietro...d'altronde basta che sia contro la Chiesa ;)

Poi fa niente se la maggior parte delle persone neanche ha mai approfondito un'acca riguardo la Chiesa, basta dar contro a priori ;)

Grazie ancora per le fonti ;)

cocis
26-08-2008, 14:00
Corretto : si chiudano luce, acqua, gas.

Pero a tutti : anche alle 8 mense di roma della Caritas che servono quotidianamente qualcosa come 2000 pasti al giorno ai disadattati di roma, definiti "feccia" della urbe, i quali nemmeno i comuni vogliono saperne (men che meno il sindaco).

Poi questi disadattati li lasciamo circolare per Roma, magari davanti a qualche sede di illuminati .

con l'8x1000 che i lvaticano si prende ..e l'ici non pagate .. ci sfamiamo milioni di italiani .. ;)

eraser
26-08-2008, 14:01
con l'8x1000 che i lvaticano si prende ..e l'ici non pagate .. ci sfamiamo milioni di italiani .. ;)

Sì che c'arriverebbero i soldi ai milioni di italiani ;)

ALBIZZIE
26-08-2008, 14:04
però è pur vero che:

La diatriba è sorta poiché il Vaticano si rifiuta di pagare le bollette per le forniture idriche accessorie legate non solo all'acqua consumata, ma più in generale all'allacciamento idrico, come ad esempio la manutenzione della rete fognaria o la gestione delle acque di scarico. Nel 1999 l'azienda municipalizzata ACEA richiese pubblicamente il risarcimento per 20 anni di servizi non pagati, circa 50 miliardi di vecchie lire, approssimativamente 25 milioni di euro[4].

ci si potrebbe appigliare a questo se solo ci fosse la volontà.

come dicono quelli bravi?
ah, PADRONI A CASA NOSTRA!

Certo, certo...

ALBIZZIE
26-08-2008, 14:06
Va che c'hai poco da arrabbiarti e da scrivere a caratteri cubitali :p

mica per nulla, ma quello è il primo link di migliaia usciti su google...a volte basta volere. :)

eraser
26-08-2008, 14:08
mica per nulla, ma quello è il primo link di migliaia usciti su google...a volte basta volere. :)

Scusa, sta a me informarmi su una tua affermazione o sta a te (tu generico, non tu tu) che fai un'affermazione portare poi delle prove a sostegno della tua tesi? :)

ALBIZZIE
26-08-2008, 14:12
l'invito ad usare google (e verificare sempre) è valido per tutti.
chi propina e chi riceve una notizia.

anche perchè, come stiamo vedendo sempre più spesso, una fonte sola ormai non è più sufficiente. :)

CYRANO
26-08-2008, 15:08
Corretto : si chiudano luce, acqua, gas.

Pero a tutti : anche alle 8 mense di roma della Caritas che servono quotidianamente qualcosa come 2000 pasti al giorno ai disadattati di roma, definiti "feccia" della urbe, i quali nemmeno i comuni vogliono saperne (men che meno il sindaco).

Poi questi disadattati li lasciamo circolare per Roma, magari davanti a qualche sede di illuminati .

ma lo fanno per carità o per avere acqua luce e gas gratis ?
no perchè bisogna capirsi , se aiutano i poracci perchè ci credono o per avere uno scambio col comune , allora in tal caso han poco da chiamarsi " caritas" ...


Cò,a,òz,òa

Jo3
26-08-2008, 16:03
Lo fanno per puro spirito altruistico.

Chiaramente il vitto non compare miracolosamente, ma sono necessarie delle donazioni, che comunque finiscono tutte nell'acquisto di generi almentari.

Non a caso il personale di queste mense e' volontario.

cdimauro
26-08-2008, 21:03
politicamente è impensabile.

Ti ritroveresti la popolazione contro.
In tal caso che sia la popolazione a pagare DI TASCA PROPRIA.
e togliamogli anche l'8x1000 .. a vedere se rompono ancora le scatole .. :mad:
Io gli taglierei TUTTO: ogni anno Vaticano & annessi ci costano ben DODICI miliardi di euro.

Che siano i LORO fedeli a finanziarli tirando fuori i LORO soldi dalle LORO tasche.
Corretto : si chiudano luce, acqua, gas.

Pero a tutti : anche alle 8 mense di roma della Caritas che servono quotidianamente qualcosa come 2000 pasti al giorno ai disadattati di roma, definiti "feccia" della urbe, i quali nemmeno i comuni vogliono saperne (men che meno il sindaco).
Concordo: tagliamo pure i finanziamenti a TUTTI. Che queste opere vengano finanziate dai propri fedeli.
Poi questi disadattati li lasciamo circolare per Roma, magari davanti a qualche sede di illuminati .
Questo è un altro discorso.
Sì che c'arriverebbero i soldi ai milioni di italiani ;)
12 miliardi di euro su 56 milioni di abitanti circa fanno 214 euro a testa, ricconi inclusi.
Lo fanno per puro spirito altruistico.

Chiaramente il vitto non compare miracolosamente, ma sono necessarie delle donazioni, che comunque finiscono tutte nell'acquisto di generi almentari.

Non a caso il personale di queste mense e' volontario.
E volontari dovrebbero diventare i finanziamenti di questi centri.