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View Full Version : La Domanda Metafisica Fondamentale


Eraklit
25-08-2008, 16:47
„Warum ist überhaupt Seiendes und nicht vielmehr Nichts?“

GUSTAV]<
25-08-2008, 17:28
Perchè è soprattutto essendo di quello e non più nullo ? :mbe:

FreeMan
25-08-2008, 17:33
:doh:

http://it.wikipedia.org/wiki/Esistenzialismo#Dall.27essere_all.27esistere

>bYeZ<

Eraklit
25-08-2008, 17:34
"Perchè è l'Essere e non piuttosto il Nulla?" (M. Heidegger)

shinji_85
25-08-2008, 21:21
Chiedo scusa a Eraklit... Potresti approndire i tuoi (2) post (finora)?
Di cosa vuoi parlare... In termini per chi non mastica molto la Filosofia, soprattutto...

Io non sono credente, per me Dio è l'Infinito, VOGLIO CREDERE nell'Amore e nell'Anima, ma finora ho sperimentato solo gli aspetti materiali di 'ste cose. :)

FreeMan
25-08-2008, 21:43
thread ripulito

cmq già dal mio link si capisce di cosa si parla e si può approfondire

>bYeZ<

Harvester
26-08-2008, 08:32
la domanda....non saprei.

ma la risposta è 42 ;)



>bYeZ<

Eraklit
26-08-2008, 08:51
Partendo dalla domanda che interroga sul senso dell'essere dell'ente (tutto ciò che è, è ente, compreso l'uomo), con ciò intendendo cosa sia ciò che fa
essere un ente quello che propriamente è (es: l'essere dell'ente uomo corrisponde alla sua esistenza, intesa come temporalità, cosicchè si puo affermare che l'essenza dell'uomo concide con la sua esistenza), si arriva alla domanda metafisica fondamentale che chiede quale sia il senso dell'essere in generale. Tale domanda posta agli albori del pensiero greco, e riproposta da Leibniz nella forma sopra ricordata, chiede quale sia il fondamento dell'essere, ciò che in definitiva lo differenzia dal Nulla. Nel corso della storia del pensiero occidentale sono state offerte alcune possibili risposte, rivelatesi piuttosto insoddisfacenti. Forse il migliore tentativo di risposta resta ancora quello parmenideo, anche se nulla offre al di là di una vuota tautologia: "L'essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere".
Probabilmente, però, la tautologia è l'unica forma di verità concessaci.
(Lo sostiene persino un pensatore distante dalla questione come Wittgenstein). La risposta offerta dalle grandi religioni monoteistiche, specialmente dal cristianesimo, sono una banalizzazione del platonismo e della dottrina platonica delle idee. Dio, summum ens, ha creato l'essere dal nulla,
(creatio ex-nihilo)...ma che ne è allora dell'essere di Dio?? e del nulla stesso??
La risposta offerta dalle grandi religioni monoteistiche non è appunto una risposta ma una smplice petitio principii.

Eraklit
26-08-2008, 08:53
Partendo dalla domanda che interroga sul senso dell'essere dell'ente (tutto ciò che è, è ente, compreso l'uomo), con ciò intendendo cosa sia ciò che fa
essere un ente quello che propriamente è (es: l'essere dell'ente uomo corrisponde alla sua esistenza, intesa come temporalità, cosicchè si puo affermare che l'essenza dell'uomo concide con la sua esistenza), si arriva alla domanda metafisica fondamentale che chiede quale sia il senso dell'essere in generale. Tale domanda posta agli albori del pensiero greco, e riproposta da Leibniz nella forma sopra ricordata, chiede quale sia il fondamento dell'essere, ciò che in definitiva lo differenzia dal Nulla. Nel corso della storia del pensiero occidentale sono state offerte alcune possibili risposte, rivelatesi piuttosto insoddisfacenti. Forse il migliore tentativo di risposta resta ancora quello parmenideo, anche se nulla offre al di là di una vuota tautologia: "L'essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere".
Probabilmente, però, la tautologia è l'unica forma di verità concessaci.
(Lo sostiene persino un pensatore distante dalla questione come Wittgenstein). Le risposte offerte dalle grandi religioni monoteistiche, specialmente dal cristianesimo, sono una banalizzazione del platonismo e della dottrina platonica delle idee. Dio, summum ens, ha creato l'essere dal nulla,
(creatio ex-nihilo)...ma che ne è allora dell'essere di Dio?? e del nulla stesso??
La risposta offerta dalle grandi religioni monoteistiche non è appunto una risposta ma una smplice petitio principii.
- errore di battitura-

Eraklit
26-08-2008, 08:56
...sapete com'è, di questi tempi in ufficio ci si rompe le palle...

CYRANO
26-08-2008, 09:01
qualcuno chiami lowenz! :asd:


C;laz;laml,z,a

Il_Grigio
26-08-2008, 11:29
Nel corso della storia del pensiero occidentale sono state offerte alcune possibili risposte, rivelatesi piuttosto insoddisfacenti. Forse il migliore tentativo di risposta resta ancora quello parmenideo, anche se nulla offre al di là di una vuota tautologia: "L'essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere".
Probabilmente, però, la tautologia è l'unica forma di verità concessaci.
(Lo sostiene persino un pensatore distante dalla questione come Wittgenstein).

hai detto giusto, parlando di pensiero occidentale. ma questa non è l'unica forma di pensiero possibile.
io un giretto turistisco tra i pensatori e le fedi orientali lo farei.
anche autori occidentali sono stati influenzato da certe filosofie

a parte questo, i problemi sono molti.
la definizione di parmenide è buona a livello logico, ma è debole se consideriamo la mutabilità dell'essere, il divenire ecc.
ed è anche difficile definire il non essere. come si fa? quaunque cosa io possa sperimentare, non sarà mai non essere. persino il vuoto è, sebbene a modo suo.
per poterlo distinguere dovrei attribuirgli delle proprietà, ma facendolo cadrei in contraddizione. il miglior modo di descriverlo è prendere "tutto" e escludere l'essere... ma così siamo daccapo, rimaniamo nella tautologia

vedi, una filosofia orientale potrebbe accettare la contraddizione e il paradosso. e non è detto che sia insensato, perchè la coerenza della realtà non ce la garantisce nessuno.
i "nostri", invece, tendono a scartare una soluzione paradossale (al limite, potrebbero conciliare i due opposti tramite il divenire).
quindi forse abbiamo anche altre forme di verità, oltre alla tautologia.
certo, bisogna vedere se ci piacciono:asd:
La risposta offerta dalle grandi religioni monoteistiche, specialmente dal cristianesimo, sono una banalizzazione del platonismo e della dottrina platonica delle idee. Dio, summum ens, ha creato l'essere dal nulla,
(creatio ex-nihilo)...ma che ne è allora dell'essere di Dio?? e del nulla stesso??
La risposta offerta dalle grandi religioni monoteistiche non è appunto una risposta ma una smplice petitio principii.

il fatto che non vi sia un ragionamento alla base non significa che non sia una risposta.
puoi dire che è una risposta poco convincente (per te) o che non ha dimostrazioni... con un certo azzardo, puoi anche affermare che è una risposta infondata e falsa.
ma è una risposta.:D

comunque non è esatto dire che Dio "ha creato l'essere dal nulla".
intanto non l'ha creato "dal nulla", ma a partire da sè stesso (o dal Verbo). inoltre, secondo una versione abbastanza accreditata, nell'atto della creazione Dio si sarebbe autolimitato.
quindi, al limite, Dio sarebbe l'essere (ma qui stiamo mescolando concezioni diverse). questo essere "totale", "immutabile" e "infinito" si sarebbe limitato allo scopo di generare il creato (mutabile e non infinito).
comunque, non mi pare il caso di applicare platone nè al cristianesimo, nè alle altre fedi. puoi trovare punti in comune, ma imho siamo ben lontani da "banalizzazioni del platonismo".

lowenz
26-08-2008, 11:54
qualcuno chiami lowenz! :asd:


C;laz;laml,z,a
:asd:

dnarod
26-08-2008, 12:23
ti faccio i miei complimenti per l avatar di mirai shounen konan, ma le "domande metafisiche" di quel tipo mi son da sempre sembrate un ottimo tentativo (riuscito ai piu fortunati, che venivano pagati per questo) di vivere una vita parlando unicamente di aria fritta...ragionare su questioni simili ha un utilita che rasenta il valore nullo...per il progresso della societa trovo piu utile il lavoro di un manovale...e pensare che avrei dotuvo fare filosofia all uni (invece di informatica :|)

cmq i miei 2 cents sono: da qualche parte bisogna partire; da un punto e un piano cartesiano dati per scontati l' uomo ha costruito quasi tutto quello che ci sta intorno; ragionare sull' essere è cosa trascurabile, meglio concentrarsi su altro e lasciare dio/ecc a chi ne è affascinato per hobby.

Eraklit
26-08-2008, 12:34
hai detto giusto, parlando di pensiero occidentale. ma questa non è l'unica forma di pensiero possibile.
io un giretto turistisco tra i pensatori e le fedi orientali lo farei.
anche autori occidentali sono stati influenzato da certe filosofie

a parte questo, i problemi sono molti.
la definizione di parmenide è buona a livello logico, ma è debole se consideriamo la mutabilità dell'essere, il divenire ecc.
ed è anche difficile definire il non essere. come si fa? quaunque cosa io possa sperimentare, non sarà mai non essere. persino il vuoto è, sebbene a modo suo.
per poterlo distinguere dovrei attribuirgli delle proprietà, ma facendolo cadrei in contraddizione. il miglior modo di descriverlo è prendere "tutto" e escludere l'essere... ma così siamo daccapo, rimaniamo nella tautologia

vedi, una filosofia orientale potrebbe accettare la contraddizione e il paradosso. e non è detto che sia insensato, perchè la coerenza della realtà non ce la garantisce nessuno.
i "nostri", invece, tendono a scartare una soluzione paradossale (al limite, potrebbero conciliare i due opposti tramite il divenire).
quindi forse abbiamo anche altre forme di verità, oltre alla tautologia.
certo, bisogna vedere se ci piacciono:asd:


il fatto che non vi sia un ragionamento alla base non significa che non sia una risposta.
puoi dire che è una risposta poco convincente (per te) o che non ha dimostrazioni... con un certo azzardo, puoi anche affermare che è una risposta infondata e falsa.
ma è una risposta.:D

comunque non è esatto dire che Dio "ha creato l'essere dal nulla".
intanto non l'ha creato "dal nulla", ma a partire da sè stesso (o dal Verbo). inoltre, secondo una versione abbastanza accreditata, nell'atto della creazione Dio si sarebbe autolimitato.
quindi, al limite, Dio sarebbe l'essere (ma qui stiamo mescolando concezioni diverse). questo essere "totale", "immutabile" e "infinito" si sarebbe limitato allo scopo di generare il creato (mutabile e non infinito).
comunque, non mi pare il caso di applicare platone nè al cristianesimo, nè alle altre fedi. puoi trovare punti in comune, ma imho siamo ben lontani da "banalizzazioni del platonismo".

Ho scritto quel paragrafetto pieno di inesattezze e pressappochismi perchè
ero stato invitato a dire "qualcosa di più" per i non addetti ai lavori. Urgono perciò precisazioni.
Sicuramente ti do ragione su molte cose.
Però:
- Che il cristianesimo sia "platonismo per il popolo" è definizione di Nietzsche, non mia.
- La creatio ex-nihilo è categoria ontologica fondamentale della metafisica tomista, e credo che Tommaso d'Aquino sia per la dogmatica cristiana la auctoritas più autorevole.

Per il resto, come dice il mio stesso nickname (peraltro scritto in modo errato),
io penso, da heideggeriano convinto, che la verità dell'essere sia offerta dal suo accadere, dal suo offrirsi e dal suo celarsi, sia velamento e svelamento,
e che la storia universale sia la storia dell'accadere dell'essere. Perciò, sicuramente, più che Parmenide, prenderei in considerazione Eraclito e il suo "fanciullo cosmico" o Nietzsche e la visione zarathustriana dell'eterno ritorno dell'uguale, perchè come dice quest'ultimo in un aforisma de "La volontà di Potenza" : " che tutto ritorni egualmente è la massima approssimazione dell'essere al divenire: culmine della contemplazione" (cito a memoria per cui può non essere perfettamente esatto).
E mi sento anche di dire che probabilmente questo "pensiero altro" sia molto più vicino alle filosofie orientali (non fedi o religioni, secondo me) di quanto possiamo credere: in proposito suggerisco la similitudine tra le categorie fondamentali della metafisica occidentale (Essere, Nulla, Divenire - pensate anche in modo dialettico con Hegel) e tutto ciò che rappresenta il pensiero del Tao.
Però, è un mio limite, quando si parla di religioni (fede è qualcosa che ritengo appunto poter coappartenere ancora alla categoria del pensiero) non posso non pensare ad esse come ad uno "scadimento" del pensiero in un ambito altro, meno rigoroso e molto più lontano dalla verità e vicino alla affabulzione.

Eraklit
26-08-2008, 12:34
hai detto giusto, parlando di pensiero occidentale. ma questa non è l'unica forma di pensiero possibile.
io un giretto turistisco tra i pensatori e le fedi orientali lo farei.
anche autori occidentali sono stati influenzato da certe filosofie

a parte questo, i problemi sono molti.
la definizione di parmenide è buona a livello logico, ma è debole se consideriamo la mutabilità dell'essere, il divenire ecc.
ed è anche difficile definire il non essere. come si fa? quaunque cosa io possa sperimentare, non sarà mai non essere. persino il vuoto è, sebbene a modo suo.
per poterlo distinguere dovrei attribuirgli delle proprietà, ma facendolo cadrei in contraddizione. il miglior modo di descriverlo è prendere "tutto" e escludere l'essere... ma così siamo daccapo, rimaniamo nella tautologia

vedi, una filosofia orientale potrebbe accettare la contraddizione e il paradosso. e non è detto che sia insensato, perchè la coerenza della realtà non ce la garantisce nessuno.
i "nostri", invece, tendono a scartare una soluzione paradossale (al limite, potrebbero conciliare i due opposti tramite il divenire).
quindi forse abbiamo anche altre forme di verità, oltre alla tautologia.
certo, bisogna vedere se ci piacciono:asd:


il fatto che non vi sia un ragionamento alla base non significa che non sia una risposta.
puoi dire che è una risposta poco convincente (per te) o che non ha dimostrazioni... con un certo azzardo, puoi anche affermare che è una risposta infondata e falsa.
ma è una risposta.:D

comunque non è esatto dire che Dio "ha creato l'essere dal nulla".
intanto non l'ha creato "dal nulla", ma a partire da sè stesso (o dal Verbo). inoltre, secondo una versione abbastanza accreditata, nell'atto della creazione Dio si sarebbe autolimitato.
quindi, al limite, Dio sarebbe l'essere (ma qui stiamo mescolando concezioni diverse). questo essere "totale", "immutabile" e "infinito" si sarebbe limitato allo scopo di generare il creato (mutabile e non infinito).
comunque, non mi pare il caso di applicare platone nè al cristianesimo, nè alle altre fedi. puoi trovare punti in comune, ma imho siamo ben lontani da "banalizzazioni del platonismo".

Ho scritto quel paragrafetto pieno di inesattezze e pressappochismi perchè
ero stato invitato a dire "qualcosa di più" per i non addetti ai lavori. Urgono perciò precisazioni.
Sicuramente ti do ragione su molte cose.
Però:
- Che il cristianesimo sia "platonismo per il popolo" è definizione di Nietzsche, non mia.
- La creatio ex-nihilo è categoria ontologica fondamentale della metafisica tomista, e credo che Tommaso d'Aquino sia per la dogmatica cristiana la auctoritas più autorevole.

Per il resto, come dice il mio stesso nickname (peraltro scritto in modo errato),
io penso, da heideggeriano convinto, che la verità dell'essere sia offerta dal suo accadere, dal suo offrirsi e dal suo celarsi, sia velamento e svelamento,
e che la storia universale sia la storia dell'accadere dell'essere. Perciò, sicuramente, più che Parmenide, prenderei in considerazione Eraclito e il suo "fanciullo cosmico" o Nietzsche e la visione zarathustriana dell'eterno ritorno dell'uguale, perchè come dice quest'ultimo in un aforisma de "La volontà di Potenza" : " che tutto ritorni egualmente è la massima approssimazione dell'essere al divenire: culmine della contemplazione" (cito a memoria per cui può non essere perfettamente esatto).
E mi sento anche di dire che probabilmente questo "pensiero altro" sia molto più vicino alle filosofie orientali (non fedi o religioni, secondo me) di quanto possiamo credere: in proposito suggerisco la similitudine tra le categorie fondamentali della metafisica occidentale (Essere, Nulla, Divenire - pensate anche in modo dialettico con Hegel) e tutto ciò che rappresenta il pensiero del Tao.
Però, è un mio limite, quando si parla di religioni (fede è qualcosa che ritengo appunto poter coappartenere ancora alla categoria del pensiero) non posso non pensare ad esse come ad uno "scadimento" del pensiero in un ambito altro, meno rigoroso e molto più lontano dalla verità e vicino alla affabulzione.

Eraklit
26-08-2008, 12:39
vedi, una filosofia orientale potrebbe accettare la contraddizione e il paradosso. e non è detto che sia insensato, perchè la coerenza della realtà non ce la garantisce nessuno.
i "nostri", invece, tendono a scartare una soluzione paradossale (al limite, potrebbero conciliare i due opposti tramite il divenire).
quindi forse abbiamo anche altre forme di verità, oltre alla tautologia.
certo, bisogna vedere se ci piacciono:asd:


Perfettamente d'accordo.
Il Principio di non contraddizione sorregge tutto il nostro universo
concettuale...siamo Aristotelici in toto ed è proprio per questo
che non riusciamo più a pensare alla reciproca appartenenza di
essere, non essere, e divenire. Per questo bisogna tornare
ai presocratici...

Eraklit
26-08-2008, 12:47
ti faccio i miei complimenti per l avatar di mirai shounen konan, ma le "domande metafisiche" di quel tipo mi son da sempre sembrate un ottimo tentativo (riuscito ai piu fortunati, che venivano pagati per questo) di vivere una vita parlando unicamente di aria fritta...ragionare su questioni simili ha un utilita che rasenta il valore nullo...per il progresso della societa trovo piu utile il lavoro di un manovale...e pensare che avrei dotuvo fare filosofia all uni (invece di informatica :|)

cmq i miei 2 cents sono: da qualche parte bisogna partire; da un punto e un piano cartesiano dati per scontati l' uomo ha costruito quasi tutto quello che ci sta intorno; ragionare sull' essere è cosa trascurabile, meglio concentrarsi su altro e lasciare dio/ecc a chi ne è affascinato per hobby.

Forse non avresti fatto male male a fare prima filosofia...
Mi sa che avresti potuto appurare che se Descartes (Cartesio) non avesse prima studiato Aristotele e Suarez dai gesuiti e non avesse prima scritto
le Meditationes de Prima Philosophia ( Meditazioni Metafisiche) che costituiscono il fondamento del suo pensiero, non solo non sarebbe potuto giungere alla concettualizzazione della geometria analitica ma neppure e soprattutto
dell'intera visione scientifica del Mondo che da Descartes medesimo, per l'appunto, il Mondo
domina e plasma. Anche i computer, sai, vengono dalla filosfia: la macchina di
Turing e von Neumann vengono dalla matematica e dalla riflessione filosofica su di essa.
domina e plasma.

dnarod
26-08-2008, 13:33
ehehehe la mia voleva essere quasi una battuta, lo dici a uno il cui padre è strizza e la cui madre quando ero piccolo invece delle fiabe cercava di spiegarmi il pensiero di kierkegaard :|

oltretutto a informatica non insegnano proprio solo l html (anche se ci sono molti miei colleghi che la prendono esclusivamente in quell ottica); addirittura un paio di miei prof prima di laurearsi in informatica erano laureati in filosofia e di conseguenza hanno sempre insistito sul lato "spirituale" dell informatica :|

direi che la metafisica mi risulta quasi congeniale, purtroppo pero non sono mai riuscito a focalizzarvi l attenzione piu di tanto...preferisco l ignorante pragmaticita di un un router, lasciando cio che sta ancor sotto gli 0 e 1 ai metafisici :)

D.O.S.
26-08-2008, 13:47
...sapete com'è, di questi tempi in ufficio ci si rompe le palle...

quindi devi essere un dipendente della P.A. http://www.pctuner.net/forum/images/smilies/sisi.gif

Eraklit
26-08-2008, 14:42
quindi devi essere un dipendente della P.A. http://www.pctuner.net/forum/images/smilies/sisi.gif

magari....

Dream_River
26-08-2008, 14:45
Personalmente uno dei pensatori esistenzialisti che stimo di più Jean-Paul Sartre e il suo pensiero esistenzialista Laico.
Penso che il senso dell'essere non si possa conoscere, anzi, forse non l'essere non ha nemmeno un senso.
Ma se anche avesse un senso non penso che il nostro essere limitato possa arrivare a concepire un senso dell'esistenza che è invece assoluto.
Sono però convinto che l'essere debba prendersi la responsabilità di costruirsi in senso, e di affrontare l'impegno della propria esistenza, sebbene questo comporti dover affrontare quella "nausea" che il filosofo francese descriveva.
Purtroppo non tutti hanno la voglia di prendersi questa responsabilità, e la delegano a un soggetto esterno (Che sia un altra persona o un istituzione)
E la consapevolezza che il nostro essere è limitato e temporaneo, in continua trasformazione, e la ricerca di questo senso che permette di divenire quello che Nietzsche chiamava "Superuomo", tentare di prendere il controllo del nostro continuo divenire e affrontare il "caos" (o ordine incomprensibile) dell'esistenza

Eraklit
26-08-2008, 14:46
ehehehe la mia voleva essere quasi una battuta, lo dici a uno il cui padre è strizza e la cui madre quando ero piccolo invece delle fiabe cercava di spiegarmi il pensiero di kierkegaard :|

oltretutto a informatica non insegnano proprio solo l html (anche se ci sono molti miei colleghi che la prendono esclusivamente in quell ottica); addirittura un paio di miei prof prima di laurearsi in informatica erano laureati in filosofia e di conseguenza hanno sempre insistito sul lato "spirituale" dell informatica :|

direi che la metafisica mi risulta quasi congeniale, purtroppo pero non sono mai riuscito a focalizzarvi l attenzione piu di tanto...preferisco l ignorante pragmaticita di un un router, lasciando cio che sta ancor sotto gli 0 e 1 ai metafisici :)

nessun problema, figurati.
e grazie per i complimenti per Conan, ragazzo del futuro, a mio
modesto parere uno dei migliori anime di sempre.

lowenz
26-08-2008, 14:49
Ho scritto quel paragrafetto pieno di inesattezze e pressappochismi perchè
ero stato invitato a dire "qualcosa di più" per i non addetti ai lavori. Urgono perciò precisazioni.
Sicuramente ti do ragione su molte cose.
Però:
- Che il cristianesimo sia "platonismo per il popolo" è definizione di Nietzsche, non mia.
- La creatio ex-nihilo è categoria ontologica fondamentale della metafisica tomista, e credo che Tommaso d'Aquino sia per la dogmatica cristiana la auctoritas più autorevole.

Per il resto, come dice il mio stesso nickname (peraltro scritto in modo errato),
io penso, da heideggeriano convinto, che la verità dell'essere sia offerta dal suo accadere, dal suo offrirsi e dal suo celarsi, sia velamento e svelamento,
e che la storia universale sia la storia dell'accadere dell'essere. Perciò, sicuramente, più che Parmenide, prenderei in considerazione Eraclito e il suo "fanciullo cosmico" o Nietzsche e la visione zarathustriana dell'eterno ritorno dell'uguale, perchè come dice quest'ultimo in un aforisma de "La volontà di Potenza" : " che tutto ritorni egualmente è la massima approssimazione dell'essere al divenire: culmine della contemplazione" (cito a memoria per cui può non essere perfettamente esatto).
E mi sento anche di dire che probabilmente questo "pensiero altro" sia molto più vicino alle filosofie orientali (non fedi o religioni, secondo me) di quanto possiamo credere: in proposito suggerisco la similitudine tra le categorie fondamentali della metafisica occidentale (Essere, Nulla, Divenire - pensate anche in modo dialettico con Hegel) e tutto ciò che rappresenta il pensiero del Tao.
Però, è un mio limite, quando si parla di religioni (fede è qualcosa che ritengo appunto poter coappartenere ancora alla categoria del pensiero) non posso non pensare ad esse come ad uno "scadimento" del pensiero in un ambito altro, meno rigoroso e molto più lontano dalla verità e vicino alla affabulzione.
Weilà compare :D
Quando entri poi nell'arena della sezione politica? :D

bob.malone
26-08-2008, 14:52
Supercazzola bitumata con scappellamento a destra:winner:

Eraklit
27-08-2008, 15:35
...Forse se chiedevo: "tette o culo?" avevo più successo...

bob.malone
27-08-2008, 16:38
...Forse se chiedevo: "tette o culo?" avevo più successo...

tette.

a questa ci arrivo:stordita:

shinji_85
27-08-2008, 16:46
tette.

a questa ci arrivo :stordita:

CULO!

A me il Tedesco e la Filosofia spaventano... Non sono manco riuscito a leggere tutto il thread... :D