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View Full Version : [ Dell'Utri ] Novità nel processo d'appello per Associazione Mafiosa


Ser21
20-08-2008, 09:18
Domenico Gozzo e Antonio Ingroia, hanno presentato motivi d'appello segnalando tre nuovi capitoli che aggiungono elementi d'accusa contro Dell'Utri: i rapporti con il sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino; la scoperta di una Fininvest Gran Cayman, emersa nell'inchiesta romana sulla morte del banchiere Roberto Calvi; i contatti tra casa Dell'Utri e Vito Roberto Palazzolo, boss latitante in Sudafrica.

L'assegno di Ciancimino. Un'inchiesta su Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, ha permesso di raccogliere una nuova prova sui rapporti tra Ciancimino padre e l'allora nascente Fininvest, di cui Dell'Utri era l'ambasciatore in Sicilia. In una telefonata intercettata il 5 marzo 2004 tra i fratelli Massimo e Luciana Ciancimino, la seconda riferisce di essere stata chiamata da un certo «Gianfranco» (Miccichè?), legato a Silvio Berlusconi, che l'aveva invitata alla manifestazione a Palermo per i dieci anni di Forza Italia.
Era l'occasione buona, aveva detto «Gianfranco», per farle conoscere Berlusconi. A questo punto Massimo Ciancimino interviene dicendo che in quell'incontro avrebbe potuto finalmente restituire a Berlusconi un assegno di 35 milioni consegnato anni prima al padre e conservato per tutto questo tempo «nella sua carpetta». Oggi Gozzo e Ingroia si chiedono (e vorrebbero chiedere aDell'Utri): quando e perché quell'assegno passò dalla Fininvest a Ciancimino?

La Fininvest Gran Cayman.
Da un'altra inchiesta, quella romana sulla morte di Calvi - a cui ha collaborato come consulente della procura Francesco Giuffrida, già consulente a Palermo per il processo Dell'Utri - è emerso un antico rapporto societario tra Berlusconi e il banco Ambrosiano. Robinson Geoffrey Wroughton, che per la società di revisione Touche ha condotto accertamenti su richiesta della Liquidazione del Banco Ambrosiano Holding di Lussemburgo, ha confermato che questa holding lussemburghese controllata da Calvi ha compiuto nei primi anni Settanta investimenti in società ricollegabili alla Fininvest. E ha indicato il report Lovelock come luogo dove sarebbe conservata traccia di quelle operazioni finanziarie: Lovelock era una Anstalt del Liechtenstein che negli anni Settanta fondò la Banca del Gottardo. Giuffrida segnala gli esborsi di Capitalfin International Ltd, società della cosiddetta «costellazione estera» dell'Ambrosiano, verso la Fininvest Limited-Gran Cayman, società riconducibile a Berlusconi.
Gozzo e Ingroia a questo proposito chiedono che siano sentiti come testi Wroughton, Giuffrida e Carlo Calvi, figlio del banchiere dell'Ambrosiano, che ha già accennato a rapporti tra il padre e Berlusconi. Entrambi erano iscritti alla P2, come pure i funzionari della Bnl che agivano nelle fiduciarie Capitalfin (galassia Ambrosiano) e Servizio Italia (galassia Fininvest). Calvi fu in quegli anni «beneficiario di ingenti finanziamenti da parte di ambienti mafiosi». Quegli stessi ambienti presso cui Dell'Utri svolgeva la sua funzione di mediazione, per conto della Fininvest e di Berlusconi, «vittima consapevole» (come hanno scritto i pm) del rapporto che il suo collaboratore aveva stretto con gli uomini di Cosa nostra.

Palazzolo e l'affare africano. La terza richiesta di Gozzo e Ingroia riguarda i rapporti tra Marcello Dell'Utri e Vito Roberto Palazzolo, nato a Palermo ma riparato in Sudafrica, dove è conosciuto anche come Robert von Palace Kolbatschenko. Grande riciclatore dei narcodollari della Pizza connection, Palazzolo è considerato uomo d'onore della famiglia di Partinico, legata all'ala corleonese di Cosa nostra. Secondo il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, Palazzolo è sempre stato vicino all'ultimo grande capo di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, di cui ha curato alcuni interessi economici in varie parti del mondo. Negli anni, von Palace è diventato potente e ricchissimo, proprio grazie alla sua attività di riciclaggio di denaro di provenienza illecita e agli investimenti «dei ricavati di sua pertinenza nelle attività oggi a lui facenti capo».
Ebbene, è proprio questo Palazzolo dall'altissimo profilo finanziario (e criminale) che ha contatti con Dell'Utri e la sua famiglia. La sorella, Sara Palazzolo, che gestisce gli interessi in Italia di Vito Roberto, è più volte entrata in contatto con il manager di Berlusconi e i suoi familiari. Preoccupato per le rogatorie chieste dalla procura di Palermo e temendo che queste potessero sfociare in una richiesta d'estradizione, Palazzolo spinge la sorella a premere su Dell'Utri perché si attivi contro questa eventualità, perché intervenga a risolvere i problemi giudiziari e «ministeriali» (come bloccare, appunto, l'eventuale richiesta d'estradizione). In effetti, le cose per Palazzolo finirono bene. I contatti sono provati da alcune telefonate intercettate nel 2003, che i due pm ritengono «assolutamente necessarie» per la decisione del processo d'appello, perché dimostrano che «Dell'Utri accetta di incontrarsi con Palazzolo, uomo d'onore di Partinico, per il tramite della sorella (anch'essa imputata di associazione mafiosa)». E offre in cambio soci e capitali per investimenti in Angola, un «affare africano» per cui viene chiesto anche il sostegno di Berlusconi.
In una delle telefonate intercettate, registrata il 26 giugno 2003, Palazzolo dice alla sorella: «Non devi convertirlo, è già convertito...». Intendendo, secondo i magistrati, che Dell'Utri ha rapporti d'antica data con Cosa nostra e quindi è già disponibile. Per questo, scrivono Gozzo e Ingroia, «si fa istanza che la corte d'appello voglia richiedere al Senato della Repubblica l'autorizzazione alla utilizzazione» delle telefonate di Dell'Utri, protette e inutilizzabili perchè intercettate a un senatore.

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Quella Di calvi-Berlusconi è in assoluta la più scottante delle indagini....da li si può ricostruire buona parte delle fortune di B.
Per fortuna che in contemporanea a questo processo di Dell'Utri,si sta svolgendo a Roma il processo per l'OMICIDIO di Calvi.
Vedremo cosa ne verrà fuori...magari qualche stralcio interessante.

LUVІ
20-08-2008, 09:22
Cosa ne verrà fuori? Qualche DDL d'urgenza.

LuVi

Ser21
20-08-2008, 09:25
Cosa ne verrà fuori? Qualche DDL d'urgenza.

LuVi

Hmmmm...qua la vedo durissima.
L'unico modo per salvare MarcIello è farlo coi mezzi giuridici.
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
Spero che almeno fino a questo punto non si arrivi mai.
Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo.

speeed999
20-08-2008, 09:41
Hmmmm...qua la vedo durissima.
L'unico modo per salvare MarcIello è farlo coi mezzi giuridici.
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
Spero che almeno fino a questo punto non si arrivi mai.
Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo.

Non è mai troppo per l'italia.
E' semplice: un ddl che lo aiuta, le tv non ne parlano, i giornali neanche, noi non lo sappiamo e via! Il potere di chi detiene i mezzi d'informazione :rolleyes:

_fred_
20-08-2008, 09:41
Hmmmm...qua la vedo durissima.
L'unico modo per salvare MarcIello è farlo coi mezzi giuridici.
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
Spero che almeno fino a questo punto non si arrivi mai.
Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo.

Sarebbe la ciliegina sulla torta...

Ser21
20-08-2008, 09:44
Non è mai troppo per l'italia.
E' semplice: un ddl che lo aiuta, le tv non ne parlano, i giornali neanche, noi non lo sappiamo e via! Il potere di chi detiene i mezzi d'informazione :rolleyes:
Vero ma anche il più becero dei disinformati se sente dire che Dell'utri è stato assolto (in che modo poi,depenalizzando il reato di 41bis ? follia ) dopo l'introduzione di un DDL si indigna visto che si parla di mafia.
Sarebbe la ciliegina sulla torta...

Per me è più probabile un salvataggio di questo tipo...

Lagun85
20-08-2008, 09:51
Io ricordo che alla prima condanna di marcellone,Silvione,rivolgendosi ai giudici,disse:"questi stanno giocando col fuoco!!"
E se non sbaglio,sia grosso che ingroia,vennero accusati da libero(che pubblico' le loro foto in prima pagina a mo di foto segnaletiche) di essere apertamente contro il nostro magnifico padrone.
Ne vedremo delle belle!:eek: :eek: :eek:

RiccardoS
20-08-2008, 10:00
Vero ma anche il più becero dei disinformati se sente dire che Dell'utri è stato assolto (in che modo poi,depenalizzando il reato di 41bis ? follia ) dopo l'introduzione di un DDL si indigna visto che si parla di mafia.



vorrei essere ottimista quanto te.

hai visto tanta indignazione per... chessò... il lodo Alfano, o la cirami o ex-cirielli a suo tempo?

i disinformati purtroppo restano tali, visto chi possiede l'informazione; mentre quelli che sono dalla sua parte vedono il tutto come un complotto comunista. l'uso banditesco dei mezzi di informazione porta a questo.

Ser21
20-08-2008, 10:04
vorrei essere ottimista quanto te.

hai visto tanta indignazione per... chessò... il lodo Alfano, o la cirami o ex-cirielli a suo tempo?

i disinformati purtroppo restano tali, visto chi possiede l'informazione; mentre quelli che sono dalla sua parte vedono il tutto come un complotto comunista. l'uso banditesco dei mezzi di informazione porta a questo.

Sono d'accordo al 100% con te ma quando si parla di mafia a livello politico,credo la situazione sia più complicata.
Cmq mi auguro che tu non abbia ragione :D

fabioleroy
20-08-2008, 10:05
Sarebbe la ciliegina sulla torta...

Ci sarebbe da esultare dicendo:
"Vittoria!" [cit.]

claudioborghi
20-08-2008, 11:53
Domenico Gozzo e Antonio Ingroia

Ma chi? quell'Ingroia che aveva come investigatore di fiducia per trovare le prove contro Dell'Utri il maresciallo Pippo Ciuro?

Quello stesso Pippo Ciuro che poi si e' scoperto essere un fior di fiancheggiatore di mafiosi e nello specifico di Provenzano?

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html

:rotfl:

Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano, Ingroia invece che Ciuro se lo teneva in ufficio per anni cosa dev'essere? :eek:

Ser21
20-08-2008, 11:58
Ma chi? quell'Ingroia che aveva come investigatore di fiducia per trovare le prove contro Dell'Utri il maresciallo Pippo Ciuro?

Quello stesso Pippo Ciuro che poi si e' scoperto essere un fior di fiancheggiatore di mafiosi e nello specifico di Provenzano?

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html

:rotfl:

Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano, Ingroia invece che Ciuro se lo teneva in ufficio per anni cosa dev'essere? :eek:

Che vergogna a leggere certe cose.
Ciuro è una talpa ed è stato smascherato.
Questo automaticamente fa di ingroia un crimnale?Paradossale,visto che è stato in prima persona danneggiato proprio Ingroia.
Un po' come Carmelo Canale e Paolo Borsellino...quindi?Borsellino era amico dei mafiosi?
Contare fino a 10 prima di postare...

PS: Il paragone Mangano-Ciuro-Berlusconi-Ingroia non sussiste.Ingroia è stato danneggiato dalla talpa ciuro,berlusconi da Mangano aveva dei vantaggi notevoli.

claudioborghi
20-08-2008, 12:04
Ciuro è una talpa ed è stato smascherato.
Questo automaticamente fa di ingroia un crimnale?

Certo che no, cosi' come non fa automaticamente di Berlusconi un criminale avere uno stalliere che poi si scopre essere mafioso.

Diciamo pero' che se uno non riesce a scoprire il mafioso che ha sotto gli occhi per anni vuoi che sia bravo a fare il PM??

claudioborghi
20-08-2008, 12:08
Un po' come Carmelo Canale e Paolo Borsellino...quindi?Borsellino era amico dei mafiosi?
Contare fino a 10 prima di postare...


Ah, a proposito di Canale...

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/italia/23841/assolto-tenente-canale-braccio-destro-borsellino-appello-stato-accusato-concorso-esterno-associazione-mafiosa.htm

Che dici, conti un po' anche tu?

Anodaram
20-08-2008, 12:13
Certo che no, cosi' come non fa automaticamente di Berlusconi un criminale avere uno stalliere che poi si scopre essere mafioso.

Diciamo pero' che se uno non riesce a scoprire il mafioso che ha sotto gli occhi per anni vuoi che sia bravo a fare il PM??

e qui casca l'asino
silvio assume mangano quando questi è già un mafioso di primo piano

è un pò come se oggi tu assumessi provenzano,riusciresti poi a dimostrare di non sapere chi fosse??

Nell'altro caso il PM nn sà la verità di chi ha in ufficio,senza contare che mica li assume lui:rolleyes:

fba00
20-08-2008, 12:13
Diciamo pero' che se uno non riesce a scoprire il mafioso che ha sotto gli occhi per anni vuoi che sia bravo a fare il PM??

e dici che se uno si tiene come senatore uno condannato a sette anni per associazione sia bravo a fare il presidente del consiglio? :stordita: mmmhhh :sofico:

[JaMM]
20-08-2008, 12:27
Che vergogna a leggere certe cose.


non preoccuparti, tutto normale, è arrivato puntualissimo il disinformatore :asd:

claudioborghi
20-08-2008, 12:32
e qui casca l'asino
silvio assume mangano quando questi è già un mafioso di primo piano


:sofico: E Ciuro invece e' entrato in servizio da Ingroia onesto e lo e' diventato frequentandolo?

Ma dai... Mangano ha lavorato come stalliere due anni attorno al 1972 quando nessuno l'aveva mai accusato di nulla... e converrai che uno stalliere non e' esattamente uno "stretto collaboratore"...

Questo qui invece era il braccio destro di Ingroia e investigatore "chiave" per raccogliere le prove del processo di primo grado contro Dell'Utri... Approposito, bel mafioso dev'essere dell'Utri se un infiltrato mafioso e' proprio quello che si prodiga a cercare prove contro di lui per conto di Ingroia.
Non noti una "leggera" contraddizione?

E comunque chissa' come cura bene le cose nel suo ufficio Ingroia... pure le immagini pedopornografiche scaricavano... :eek:

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7182/78/

claudioborghi
20-08-2008, 12:46
;23744853']non preoccuparti, tutto normale, è arrivato puntualissimo il disinformatore :asd:

E vabbe', dai ma queste sono alzate troppo ghiotte...

Ingroia e' l'archetipo del PM che in un paese normale avrebbe dovuto cambiare mestiere da tempo... esterna, scrive libri rilascia interviste, allude... pero' intanto ha il mafioso come braccio destro e l'altro mafioso che gli fa i lavori in casa..


IL FOGLIO 27 SETTEMBRE 2004

In esclusiva per noi, le strane abitudini della gente per bene

Può un pm parlare al telefono con un mafioso che gli ristruttura la casa?
Il dottore INGROIA l'ha fatto

Il pubblico accusatore di Dell'Utri vittima di un'intercettazione che lo descrive

SCENE DAL DOPPIO GIOCO DEL COLLABORATORE E AMICO DEL MAGISTRATO

Palermo. Chi sarà mai questo Professore? Nel brogliaccio in cui prendono appunti sulle telefonate intercettate, i carabinieri del Nucleo operativo di Palermo annotano diligenti che Ciuro Giuseppe parla, il 28 febbraio del 2003, alle ore 9.36, con Aiello Michele, e che gli parla anche dei lavori in corso in quel di Calatafimi, provincia di Trapani, "in una casa di 'u Professore'". Annotano che "Michele dice che i lavori per ora sono fermi perché vuole farli fare a persone di sua fiducia" e Pippo Ciuro, poliziotto e spia della mafia, risponde "aspetta che te lo passo, ché il Professore è qui con me". Ed ecco che il telefonino intercettato passa al Professore, e il Professore parla con Aiello di questi benedetti lavori di ristrutturazione. Chiede a che punto sono, si informa delle mattonelle, di tramezzi, muri, i colori. Chiede delucidazioni sui tempi di consegna e di completamento, ricorda di aver chiesto un primo conto, perché il padre - proprietario della masseria - ha ricevuto un finanziamento della legge per il terremoto del Belice e l'ingegnere Aiello lo rassicura: stia tranquillo dottore, ci pensiamo noi, arrivederla, arrivederla.

Dottore? Ma non era Professore? I carabinieri, usi a obbedir tacendo, annotano con cura, senza capire. O fingendo di non capire. Poi presentano il brogliaccio ai superiori e la cosa finisce in procura, tra le mani dei magistrati inquirenti. I quali invece sanno benissimo chi è il Professore. E' Ingroia Antonio, il magistrato con cui Ciuro lavora da nove anni fianco a fianco (...)


E poi guarda lo stalliere degli altri...

fba00
20-08-2008, 12:51
:sofico: E Ciuro invece e' entrato in servizio da Ingroia onesto e lo e' diventato frequentandolo?

ma guarda che se uno fà l'infiltrato,mica se lo scrive sul curriculum "lavori precedenti presso Mafia SPA" :D

fba00
20-08-2008, 12:55
E vabbe', dai ma queste sono alzate troppo ghiotte...

Ingroia e' l'archetipo del PM che in un paese normale avrebbe dovuto cambiare mestiere da tempo... esterna, scrive libri rilascia interviste, allude... pero' intanto ha il mafioso come braccio destro e l'altro mafioso che gli fa i lavori in casa..


IL FOGLIO 27 SETTEMBRE 2004

In esclusiva per noi, le strane abitudini della gente per bene

Può un pm parlare al telefono con un mafioso che gli ristruttura la casa?
Il dottore INGROIA l'ha fatto

Il pubblico accusatore di Dell'Utri vittima di un'intercettazione che lo descrive

SCENE DAL DOPPIO GIOCO DEL COLLABORATORE E AMICO DEL MAGISTRATO

Palermo. Chi sarà mai questo Professore? Nel brogliaccio in cui prendono appunti sulle telefonate intercettate, i carabinieri del Nucleo operativo di Palermo annotano diligenti che Ciuro Giuseppe parla, il 28 febbraio del 2003, alle ore 9.36, con Aiello Michele, e che gli parla anche dei lavori in corso in quel di Calatafimi, provincia di Trapani, "in una casa di 'u Professore'". Annotano che "Michele dice che i lavori per ora sono fermi perché vuole farli fare a persone di sua fiducia" e Pippo Ciuro, poliziotto e spia della mafia, risponde "aspetta che te lo passo, ché il Professore è qui con me". Ed ecco che il telefonino intercettato passa al Professore, e il Professore parla con Aiello di questi benedetti lavori di ristrutturazione. Chiede a che punto sono, si informa delle mattonelle, di tramezzi, muri, i colori. Chiede delucidazioni sui tempi di consegna e di completamento, ricorda di aver chiesto un primo conto, perché il padre - proprietario della masseria - ha ricevuto un finanziamento della legge per il terremoto del Belice e l'ingegnere Aiello lo rassicura: stia tranquillo dottore, ci pensiamo noi, arrivederla, arrivederla.

Dottore? Ma non era Professore? I carabinieri, usi a obbedir tacendo, annotano con cura, senza capire. O fingendo di non capire. Poi presentano il brogliaccio ai superiori e la cosa finisce in procura, tra le mani dei magistrati inquirenti. I quali invece sanno benissimo chi è il Professore. E' Ingroia Antonio, il magistrato con cui Ciuro lavora da nove anni fianco a fianco (...)


E poi guarda lo stalliere degli altri...

ma poi non ho capito,vuoi far passare ingroia per un rincoglionito che non si accorge di avere uno stall....hem un collaboratore mafioso??? o cosa??

claudioborghi
20-08-2008, 12:59
ma guarda che se uno fà l'infiltrato,mica se lo scrive sul curriculum "lavori precedenti presso Mafia SPA" :D

Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'infiltrato nella stalla quando questo qui, che per mestiere dovrebbe fare lo scopritore di mafiosi e che e' sempre ricco di teoremi immaginifici come quelli paventati nel primo post del topic, non si accorge di avercelo di fianco per nove anni.
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

_fred_
20-08-2008, 12:59
E vabbe', dai ma queste sono alzate troppo ghiotte...

Ingroia e' l'archetipo del PM che in un paese normale avrebbe dovuto cambiare mestiere da tempo... esterna, scrive libri rilascia interviste, allude... pero' intanto ha il mafioso come braccio destro e l'altro mafioso che gli fa i lavori in casa..


...CUT...


Bhe insomma, lo sanno anche i sassi che Ingroia vive perennemente sotto scorta e quella è tutto tranne che una vita normale quando non puoi mettere il naso fuori dalla porta per evitare che ti piazzino una palla in mezzo agli occhi.

Poi, potrei anche dare il beneficio del dubbio a Berlusconi (ho detto potrei) quando diede lavoro a Mangano (chiamatelo come volete: reinserimento, seconda possibilita, anche se non ci credo neppure io) però mister B. e Dell'Utri ci hanno messo il carico da 11 quando l'hanno definito "eroe".
Si sarebbero potuti utilizzare miliardi di altri aggettivi, però proprio eroe no...

er-next
20-08-2008, 13:00
mamma che schifo.. siamo arrivati a difendere dell'utri e buttare merda su chi combatte ogni giorno la mafia come Ingroia..

squallore totale.. non c'è mai fine al peggio..


http://gianom.googlepages.com/138.gifhttp://gianom.googlepages.com/itsrainingshitcr4.gif

Ser21
20-08-2008, 13:00
Certo che no, cosi' come non fa automaticamente di Berlusconi un criminale avere uno stalliere che poi si scopre essere mafioso.

Diciamo pero' che se uno non riesce a scoprire il mafioso che ha sotto gli occhi per anni vuoi che sia bravo a fare il PM??

Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.
Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente.

dantes76
20-08-2008, 13:00
Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'infiltrato nella stalla quando questo qui, che per mestiere dovrebbe fare lo scopritore di mafiosi e che e' sempre ricco di teoremi immaginifici come quelli paventati nel primo post del topic, non si accorge di avercelo di fianco per nove anni.
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

il fatto e', cosa farebbe.....

Ser21
20-08-2008, 13:02
Ah, a proposito di Canale...

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/italia/23841/assolto-tenente-canale-braccio-destro-borsellino-appello-stato-accusato-concorso-esterno-associazione-mafiosa.htm

Che dici, conti un po' anche tu?

Lo sapevo benissimo che era stato assolto (seppure manchi la cassazione).
Mi spieghi però cosa sarebbe cambniato?
Con le talpe,sono i PM ad essere danneggiati...non avvantaggiati,capisci?

fba00
20-08-2008, 13:03
Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'infiltrato nella stalla quando questo qui, che per mestiere dovrebbe fare lo scopritore di mafiosi e che e' sempre ricco di teoremi immaginifici come quelli paventati nel primo post del topic, non si accorge di avercelo di fianco per nove anni.
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

ma guarda che un spia è una....hem "spia" proprio perchè non si deve far scoprire,altrimenti che spia sarebbe??? :sofico:
ti ronza intorno,te ti fidi e quando meno te lo aspetti ti pugnala alle spalle,mai giocato a team fortress 2 ?:sofico:

_fred_
20-08-2008, 13:03
Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'infiltrato nella stalla quando questo qui, che per mestiere dovrebbe fare lo scopritore di mafiosi e che e' sempre ricco di teoremi immaginifici come quelli paventati nel primo post del topic, non si accorge di avercelo di fianco per nove anni.
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

Si, ma non è che il mafioso ha la targhetta con scritto sopra "mafia", ne tantomeno somiglia al classico stereotipo, con coppola in testa e lupara sottobraccio.
Qua poi si parla di investigatori ad alto livello (purtroppo) i cosidetti controllori, è stato difficilissimo incastrarli, da qui capisci le problematiche nello scovarli.

claudioborghi
20-08-2008, 13:03
ma poi non ho capito,vuoi far passare ingroia per un rincoglionito che non si accorge di avere uno stall....hem un collaboratore mafioso??? o cosa??

No, voglio far emergere una piccola contraddizione fra uno che quarant'anni fa ha avuto come stalliere un mafioso e "non poteva non accorgersene" e un altro che fino a l'altro ieri ne aveva uno come braccio destro e che invece "come faceva a saperlo".

Chiamalo "spunto di riflessione"...

fba00
20-08-2008, 13:05
No, voglio far emergere una piccola contraddizione fra uno che quarant'anni fa ha avuto come stalliere un mafioso e "non poteva non accorgersene" e un altro che fino a l'altro ieri ne aveva uno come braccio destro e che invece "come faceva a saperlo".

Chiamalo "spunto di riflessione"...

forse perchè mangano non era un...hem...."infiltrato"? :sofico:

claudioborghi
20-08-2008, 13:08
Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi

Ma che dici!!! Le DDA sono state istituite nel 1991 e Mangano era ad arcore nel 1973 !!!

http://www.giustizia.it/uffici/info/030.htm

fba00
20-08-2008, 13:13
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

ma vien via, c'è li abbiamo al governo e la maggioranza degli italiani non se nè ancora accorta :muro:

Ser21
20-08-2008, 13:14
Claudioborghi,ma come fai a continuare a disinformare così?
Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio.Informarsi please.
Mangano continuò ad avere contatti con dell'utri anche dopo la sua scarcerazione per mafia.Informarsi sugli attentati ai danni delle propietà di Berlusconi e delle telefonate tra Dell'Utri e Confalonieri.Informati please.

Fu rimpiazzato da Cinà per volere di Riina e Provenzano come referenti di cosa notra al nord.Dell'Utri con Cinà continuò ad avere rapporti di ogni genere.Informarsi please,fa parte della condanna per ass. mafiosa di primo grado.

Il fatto che tu dica un sacco di falsità non avvalora affatto le tue tesi.
Dimostri solo di essere male informato e di non voler vedere le cose come stanno.

Per quanto riguarda Ingroia,rimango basito a leggere quello che digiti.
E' la prima volta nella storia che leggo una tesi come la tua.
Ciuro spiffera tutto ad Aiello (riguardo le indagini su dell'utri) e danneggia le indagini di Ingroia.Il danneggiato è palesemente Ingroia,mentre per te,colui che ne trae vantaggio è INGROIA stesso :eek:

Pazzesco!
Ma ti rendi conto di ciò che scrivi ? Dai claudio,non offendere la nostra intelligenza....

_fred_
20-08-2008, 13:32
...CUT...
Per quanto riguarda Ingroia,rimango basito a leggere quello che digiti.
E' la prima volta nella storia che leggo una tesi come la tua.
Ciuro spiffera tutto ad Aiello (riguardo le indagini su dell'utri) e danneggia le indagini di Ingroia.Il danneggiato è palesemente Ingroia,mentre per te,colui che ne trae vantaggio è INGROIA stesso :eek:

Pazzesco!
Ma ti rendi conto di ciò che scrivi ? Dai claudio,non offendere la nostra intelligenza....

Siamo arrivati al punto in cui se un magistrato non è saltato in aria con la sua scorta automaticamente è un venduto...:muro:

fba00
20-08-2008, 13:33
Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'INFILTRATO nella stalla

e che è,cosa nostra voleva sapere quanto cacano i cavalli del nano?? :confused:

Ser21
20-08-2008, 13:35
Siamo arrivati al punto in cui se un magistrato non è saltato in aria con la sua scorta automaticamente è un venduto...:muro:

Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi e avessero continuato le loro indagini,arrivadno al livello politico,claudio sarebbe stato in prima fila a definirli incompetenti,comunisti e sovversivi.
:(

claudioborghi
20-08-2008, 13:38
Claudioborghi,ma come fai a continuare a disinformare così?
Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio.Informarsi please.
(...)
Il fatto che tu dica un sacco di falsità

Ripeto, MA CHE DICI!!!

Il tentato rapimento di D'Angerio e' del dicembre 1974 ed e' proprio a seguito delle indagini su quel caso che Mangano venne scoperto da Berlusconi essere un personaggio "discutibile" e quindi allontanato da Arcore (1975)

E quanto alle mie "falsita'" ricordo che non basta dire che le dico... occorre specificare e dimostrare.

Vale sempre la mia richiesta di trovare due mie falsita' dette nei miei ormai numerosi post, sono ansioso di scusarmi...

claudioborghi
20-08-2008, 13:47
Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi e avessero continuato le loro indagini,arrivadno al livello politico,claudio sarebbe stato in prima fila a definirli incompetenti,comunisti e sovversivi.
:(

Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi starebbero lavorando per arrestare i mafiosi (quelli veri).

Ser21
20-08-2008, 13:48
Ripeto, MA CHE DICI!!!

Il tentato rapimento di D'Angerio e' del dicembre 1974 ed e' proprio a seguito delle indagini su quel caso che Mangano venne scoperto da Berlusconi essere un personaggio "discutibile" e quindi allontanato da Arcore (1975)

E quanto alle mie "falsita'" ricordo che non basta dire che le dico... occorre specificare e dimostrare.

Vale sempre la mia richiesta di trovare due mie falsita' dette nei miei ormai numerosi post, sono ansioso di scusarmi...

BASTA CON QUESTA DISINFORMAZIONE MIRATA!
BASTA!
Devo iniziare a pensare che tu sia in malafede ?

1974, 27 dicembre : i CC si accorgono che nella villa di Arcore c'è VM, e ne attuano il primo arresto sotto gli occhi della moglie e delle due figlie, in esecuzione di mandato di cattura per truffa - condanna a 10 mesi e 15 gg. - emesso dal pretore di S. Caterina Villermosa (CL). Nella agendina di VM compare il riferimento al "dottor Dell'Utri". Da questa data BS sa quindi che ha in casa un pregiudicato.


Lo capisci o no ?

Ser21
20-08-2008, 13:49
Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi starebbero lavorando per arrestare i mafiosi (quelli veri).

Tu non sai un bel NULLA di cosa è successo in sicilia negli ultimi 30 anni.
Non sai nulla dei refernti politici di cosa nostra.
Non sai nulla della strategia dei corleonesi.
Non sai nulla di Cinà-Mangano-Dell'Utri.
Non sai nulla della banca rasini.
Non sai nulla di nulla di tutto quello di cui stai parlando.

Parli così di Falcone e Borsellino solo perchè sono saltati in aria e non possono più indagare i tuoi idoli.

greasedman
20-08-2008, 13:57
Ma chi? quell'Ingroia che aveva come investigatore di fiducia per trovare le prove contro Dell'Utri il maresciallo Pippo Ciuro?

Quello stesso Pippo Ciuro che poi si e' scoperto essere un fior di fiancheggiatore di mafiosi e nello specifico di Provenzano?

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.htmlCiuro era una talpa, anche Borsellino aveva una talpa in ufficio; se l'avesse trovata prima che questa trovasse lui, oggi magari sarebbe ancora vivo o perlomeno ci sarebbero molti più mafiosi in carcere...
La Mafia gli ha messo una talpa proprio perchè Ingroia è uno che gli crea non pochi problemi.



:rotfl:

Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano, Ingroia invece che Ciuro se lo teneva in ufficio per anni cosa dev'essere? :eek:
Ciuro era una talpa che Ingroia si è trovato suo malgrado in ufficio, Mangano invece è un boss mafioso, più precisamente la "testa di ponte" del traffico di droga al nord, che Berlusconi e Dell'Utri sono andati appositamente a prendersi a più di 1000km da Arcore perchè la fantomatica inserzione per la ricerca di uno stalliere era andata dederta (a detta di Berlusconi).

Berlusconi sapeva benissimo chi era Mangano, anche negli anni della sua permanenza ad arcore gli portava in casa altri boss di mafia, se lo riprendeva tra una "visita" e l'altra a San Vittore, e aveva anche organizzato il rapimento di un suo amico in occasione di una cena a casa sua.
Dell'Utri continuò a frequentarlo anche negli anni a venire, prima e dopo le sue condanne e anche nei giorni in cui stava fondando Forza Italia.


Questo meschino attacco ad Ingroia e il ridicolo parallelismo con Mangano è il tuo bacio della morte, è la definitiva conferma che tu e la tua cricca siete un pericolo per questo paese, che bisogna combattervi come la peste.

sid_yanar
20-08-2008, 13:58
Hmmmm...qua la vedo durissima.
L'unico modo per salvare MarcIello è farlo coi mezzi giuridici.
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
Spero che almeno fino a questo punto non si arrivi mai.
Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo.


pure io propendo per i mezzi giuridici, fanno poco rumore e sono efficaci. L'italiano medio del resto è totalmente disinteressato a queste vicende, per lui è bene se tolgono l'ICI a quei pochi che ancora la pagavano. La maggior parte de lke persone è anestetizzata a dovere dalle televisioni, aggiungi poi che partirà ancora più forte il fuoco dei propagandisti al servizio del capo, ne hai un esempio qui sul forum. :rolleyes:
La disinformazione serve a colpire non tanto i disinteressati, categoria già perfetta in quanto tale, piuttosto coloro che magari qualche dubbio lo hanno e che possono cadere facilmente preda delle menzogne come quelle scritte qui.

claudioborghi
20-08-2008, 13:59
BASTA CON QUESTA DISINFORMAZIONE MIRATA!
BASTA!

Lo capisci o no ?

Non e' che se scrivi sciocchezze in grande hai piu' ragione...
Mi spieghi dove vedi che (come scrivi tu) Mangano era stato "arrestato per mafia"?
Fatto sta che proprio a seguito di questo episodio (di cui Berlusconi avrebbe tranquillamente potuto non essere al corrente) salta fuori il passato "poco trasparente" di Mangano e viene di li' a poco allontanato PER SEMPRE, da Arcore, quindi NESSUN RITORNO DOPO GLI ARRESTI PER MAFIA.

Ser21
20-08-2008, 14:02
Non e' che se scrivi sciocchezze in grande hai piu' ragione...
Mi spieghi dove vedi che (come scrivi tu) Mangano era stato "arrestato per mafia"?
Fatto sta che proprio a seguito di questo episodio (di cui Berlusconi avrebbe tranquillamente potuto non essere al corrente) salta fuori il passato "poco trasparente" di Mangano e viene di li' a poco allontanato PER SEMPRE, da Arcore, quindi NESSUN RITORNO DOPO GLI ARRESTI PER MAFIA.

Ma cosa stai dicendo claudio?
per favore smettila di sparare una marei di inesattezze e di balle clamorose.
dopo 1 anno e mezzo viene allontanato ma per ben altri motivi,informati cazzo.
PS: mangano esce dal carcere e incontra dell'utri almeno altre 2-3 volte.
E cmq,come ho gia detto,dell'utri stabilisce con cinà il contatto con cosa nostra,per volere di riina.

claudio,con te è impossibile discutere,è indegno ciò che leggo e davvero inizio a pensare che tu sia stato mandato su questo forum per confondere le acque e fare disinformazione generica.
sono 3 pagine che in almeno 5-6 ti stiamo dicendo le stesse cose e tu non quoti e riparti con le tue calunnie.

BASTA!

fba00
20-08-2008, 14:03
Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi starebbero lavorando per arrestare i mafiosi (quelli veri).

cioè berlusconi e dell'utri,ma dove vuoi andare a parare scusa?? mi sà che ti stai incartando
http://www.youtube.com/watch?v=DN9iM-7DSlo :read:

kaysersoze
20-08-2008, 14:03
No, voglio far emergere una piccola contraddizione fra uno che quarant'anni fa ha avuto come stalliere un mafioso e "non poteva non accorgersene" e un altro che fino a l'altro ieri ne aveva uno come braccio destro e che invece "come faceva a saperlo".

Chiamalo "spunto di riflessione"...


Claudio claudio, non se il caldo ti ha fatto perdere un po di ragione o se la tua sia prorpio una disinformazione mirata.....come fai a paragonare la merda con la cioccolata??? come fai a mischiare capra e cavoli???

Nel caso di Ingroia, la talpa (ciuro) lavora nell'ombra, non ha attacato in faccia e nemmeno sul suo casellario giudiziario la dicitura di talpa mafiosa, quindi è una persona che fa il doppio gioco cercando di farsi passare come persona delle istituzioni quando invece non o è , ci sno persone che vengono scoperte (ciuro) e ci sono persone che purtroppo non vengono mai beccate, ma ci sono le talpe, nella polizia, nei cc, negli uffici giudiziari ecc.ecc.....


Nel caso di beluscao un personaggio il quale ha già commesso gravi reati ed il quale è già ricercato ha ottenuto un ncarico di stalliere presso la villa del nano, il quale non solo non gli fa fare lo stalliere visto che si occupa anche di accompagnare i figli del nano a scuola, ma cura anche altri affari e poi si diverte a mandare messaggi bomba a cavaliere, il quale lo giustifica inuna telefonata con dell'utri dicendo che una persona normale scrive lettere lui mette bombe.....

:read:

Ser21
20-08-2008, 14:03
Ciuro era una talpa, anche Borsellino aveva una talpa in ufficio; se l'avesse trovata prima che questa trovasse lui, oggi magari sarebbe ancora vivo o perlomeno ci sarebbero molti più mafiosi in carcere...
La Mafia gli ha messo una talpa proprio perchè Ingroia è uno che gli crea non pochi problemi.



Ciuro era una talpa che Ingroia si è trovato suo malgrado in ufficio, Mangano invece è un boss mafioso, più precisamente la "testa di ponte" del traffico di droga al nord, che Berlusconi e Dell'Utri sono andati appositamente a prendersi a più di 1000km da Arcore perchè la fantomatica inserzione per la ricerca di uno stalliere era andata dederta (a detta di Berlusconi).

Berlusconi sapeva benissimo chi era Mangano, anche negli anni della sua permanenza ad arcore gli portava in casa altri boss di mafia, se lo riprendeva tra una "visita" e l'altra a San Vittore, e aveva anche organizzato il rapimento di un suo amico in occasione di una cena a casa sua.
Dell'Utri continuò a frequentarlo anche negli anni a venire, prima e dopo le sue condanne e anche nei giorni in cui stava fondando Forza Italia.


Questo meschino attacco ad Ingroia e il ridicolo parallelismo con Mangano è il tuo bacio della morte, è la definitiva conferma che tu e la tua cricca siete un pericolo per questo paese, che bisogna combattervi come la peste.

Quoto ogni parola.

fba00
20-08-2008, 14:09
claudio,con te è impossibile discutere,è indegno ciò che leggo e davvero inizio a pensare che tu sia stato mandato su questo forum per confondere le acque e fare disinformazione generica.
sono 3 pagine che in almeno 5-6 ti stiamo dicendo le stesse cose e tu non quoti e riparti con le tue calunnie.

BASTA!

ma sai che lo stavo pensando pure io?? ma non solo quà,anche altrove leggo interventi di utenti che sfuggono alla logica solo per difendere nano e banda

fba00
20-08-2008, 14:12
Questo meschino attacco ad Ingroia e il ridicolo parallelismo con Mangano è il tuo bacio della morte, è la definitiva conferma che tu e la tua cricca siete un pericolo per questo paese, che bisogna combattervi come la peste.

gulp questa è da firma!!! :eek:

sid_yanar
20-08-2008, 14:14
ma sai che lo stavo pensando pure io?? ma non solo quà,anche altrove leggo interventi di utenti che sfuggono alla logica solo per difendere nano e banda

questo forum certamente è una sacca residua dove si discute di fatti che in genere non si devono sapere od in alternativa che devono essere "ritoccati" come sta facendo borghi. I grandi numeri si fanno con le televisioni, tuttavia qui abbiamo questa picola enclave che deve essere normalizzata. Scenario per così dire fantascientifico, tuttavia ciò che accade in maniera ripetuta comincia a renderlo una ipotesi realistica ...

Ser21
20-08-2008, 14:15
ma sai che lo stavo pensando pure io?? ma non solo quà,anche altrove leggo interventi di utenti che sfuggono alla logica solo per difendere nano e banda

No ma in questo 3d abbiamo superato il limite della decenza.
Avesse almeno letto qualcosa su dell'utri.
Cazzo c'è una requisitoria di primo grado di quasi 1300 pagine....mi sono letto il Dossier Dell'utri di Kaos editori (600 pagine) e L'Amico degli amici di Travaglio e Gomez (800 pagine) e sembra che sia IO ad avere le allucinanzioni quando claudioborghi manco sa chi sia Cinà....
Questa per me è disinformazione mirata,se al decimo intervento di svariati utenti,perseveri IGNORANDO i post predenti.

scaci
20-08-2008, 14:22
Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi starebbero lavorando per arrestare i mafiosi (quelli veri).
Quindi starebbero dietro al tuo padrone e al buon Marcello?

fba00
20-08-2008, 14:26
Quindi starebbero dietro al tuo padrone e al buon Marcello?

hei l'avevo detto prima io :sofico: :D
(scherzo figurati, ragazzi ci metto un pò di ironia sennò quà usciamo pazzi:muro: )

scaci
20-08-2008, 14:30
hei l'avevo detto prima io :sofico: :D
(scherzo figurati, ragazzi ci metto un pò di ironia sennò quà usciamo pazzi:muro: )

Meglio abbondare :sofico:

[JaMM]
20-08-2008, 14:35
Questo meschino attacco ad Ingroia e il ridicolo parallelismo con Mangano è il tuo bacio della morte, è la definitiva conferma che tu e la tua cricca siete un pericolo per questo paese, che bisogna combattervi come la peste.

il bello è che ormai si inventano i teoremi più assurdi ed arzigogolati pur di giustificare certe menzogne...

quest'ultima su Ciuro poi è bellissima :asd: mi dispiace solo per il povero Montanelli che si starà rivoltando nella tomba sapendo in che mani è finito il Giornale :asd:

fba00
20-08-2008, 14:35
Meglio abbondare :sofico:

Abbondiamo,non è mai abbastanza :sofico:
http://it.youtube.com/watch?v=0k3q804-1RU

Ser21
20-08-2008, 14:48
Ecco i fatti.

Vediamo se Claudioborghi riuscirà a far finta di niente anche in questo caso.

---

Cosa nostra affari loro

Gli incontri con i boss. I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri

di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004

Quando in tv gli hanno chiesto: «Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?», lui ha detto: «Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia». Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.

5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da «l'amico di una vita» Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come «persona pericolosa», poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parlò del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano restò ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: «Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato». Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare però perché le minacce cessarono.

1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.

24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli presentò i commensali.

1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: «Era perplesso sulle mie capacità manageriali». Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà «uno a cui non si poteva dire di no». Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia però che la raccomandazione ci fu.

1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.

14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».

19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo però di esserci stato portato per caso da Cinà.

1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.

1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.

28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): «È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...». Poi dice che gli dispiacerebbe «se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano)». Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: «Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parlerò di persona». Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura «regalo». La mafia però non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.

17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): «Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America». Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunciò l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.

1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontrò i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.

1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Totò Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: «Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie».

1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. «Mi manda Marcello», spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.

1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.

15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.

1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.

12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.

1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.

31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: «Dell'Utri promise di farmi ricco».

1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: «Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)». Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: «Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te», dice.

13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: «Con Dell'Utri bisogna parlare», anche se «alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere». Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.

claudioborghi
20-08-2008, 15:03
Ma cosa stai dicendo claudio?
per favore smettila di sparare una marei di inesattezze e di balle clamorose.

Io magari sparo balle ma tu non me le sai dire.

Tu invece solo in questo thread:

"Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo"

Balla: Carnevale sta alla sezione civile non penale della Cassazione

http://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Carnevale


"Ciuro è una talpa ed è stato smascherato.
Questo automaticamente fa di ingroia un crimnale?Paradossale,visto che è stato in prima persona danneggiato proprio Ingroia.
Un po' come Carmelo Canale e Paolo Borsellino"

Balla: Canale e' stato sempre assolto, Ciuro sempre condannato.

http://www.ecodisicilia.com/palermo-assolto-il-tenente-canale.htm


"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi"

Balla: Le DDA sono state create 20 anni dopo i fatti, Mangano e' stato arrestato per un processo per truffa, la mafia non c'entrava niente e a seguito di cio' venne allontanato da Arcore.

il link l'ho messo prima

"Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio"

Balla: Mangano venne indicato da pentiti come possibile mandante del tentato sequestro di D'Angerio solo molti anni dopo, vero e' le indagini relative a quel rapimento consentirono ai Carabinieri di svelare il passato poco chiaro di Mangano e ne causarono il successivo allontanamento da Arcore

Testimonianze concordanti riportate pure dall'Ingroia medesimo nel processo dell'utri (che pure, a mio parere, e' piena di sciocchezze e non certo a favore di Dell'utri e Berlusconi)

http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf


"Mangano continuò ad avere contatti con dell'utri anche dopo la sua scarcerazione per mafia"

Balla, Mangano venne arrestato per mafia solo molti anni dopo, anche a prendere per buona la dichiarazione del pentito Calderone relativa ad una cena a "le colline pistoiesi" non si registrano incontri fra Mangano e Dell'Utri dopo il 1976
Alla peggio c'e' agli atti una telefonata (quella famosa del cavallo) dove Dell'Utri non si mostra felicissimo di sentire il Mangano e che risale al 1980 e prima che mangano venisse arrestato per traffico di stupefacenti.

http://www.repubblica.it/online/cronaca/mangano/morto/morto.html

Allora? chi fa disinformazione?

Potresti cortesemente fare cosi' in modo tale che mi aiuti ad individuare le mie supposte balle? Mia riga, link... facile facile.

nrk985
20-08-2008, 15:13
A Borghè, ti prego, dì qualcosa contro Berlusconi!
Dì qualcosa di antipolitico!
Dimostra di essere un cittadino che subisce e non un asservito!

Dimostraci che ci possiamo fidare di quello che dici :asd:

Ser21
20-08-2008, 15:14
Io magari sparo balle ma tu non me le sai dire.

Tu invece solo in questo thread:

"Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo"

Balla: Carnevale sta alla sezione civile non penale della Cassazione

http://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Carnevale

Si vede che non hai colto l'ironia...:asd:
Si vede che non sai nulla dell'ammazza sentenze,altrimenti non avresti risposto così :D
Confermata la mia teoria secondo cui,di queste vicende ne sai meno di 0.


"Ciuro è una talpa ed è stato smascherato.
Questo automaticamente fa di ingroia un crimnale?Paradossale,visto che è stato in prima persona danneggiato proprio Ingroia.
Un po' come Carmelo Canale e Paolo Borsellino"

Balla: Canale e' stato sempre assolto, Ciuro sempre condannato.

http://www.ecodisicilia.com/palermo-assolto-il-tenente-canale.htm



Come ti ho gia detto: che differenza fa ? Condannato o meno,ingroia e borsellino sono due vittime delle talpe,come gratteri lo è stato di una microspia,scarpinato per il processo sul mancato arresto di provenzano (la talpa era cuffaro) e via così...
Forse ti sgfugge che i PM sono danneggiati da queste talpe e non traggono alcun vantaggio...
vediamo se alla terza volta che te lo dico,capisci.

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi"

Balla: Le DDA sono state create 20 anni dopo i fatti, Mangano e' stato arrestato per un processo per truffa, la mafia non c'entrava niente e a seguito di cio' venne allontanato da Arcore.

il link l'ho messo prima


Ti sfugge tutto il resto della storia,l'ho postato 2 post prima,forse se leggi ciò che c'è scritto capirai che cilò che stai dicendo è una falsità unica.
Mangano è stato ripreso ad Arcore anche dopo essere stato scarcerato.
La tua è ancora una volta disinformazione.
Andiamo avanti...


"Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio"

Balla: Mangano venne indicato da pentiti come possibile mandante del tentato sequestro di D'Angerio solo molti anni dopo, vero e' le indagini relative a quel rapimento consentirono ai Carabinieri di svelare il passato poco chiaro di Mangano e ne causarono il successivo allontanamento da Arcore

Balle,mangano è stato indicato subito dai carabinieri come persona poco raccomandabile ed infatti fu arrestato poco dopo il sequestro.
Nonostante questo,fu cmq ripreso ad Arcore.
Ancora una volta,confondi le acque.




"Mangano continuò ad avere contatti con dell'utri anche dopo la sua scarcerazione per mafia"

Balla, Mangano venne arrestato per mafia solo molti anni dopo, anche a prendere per buona la dichiarazione del pentito Calderone relativa ad una cena a "le colline pistoiesi" non si registrano incontri fra Mangano e Dell'Utri dopo il 1976

Balle e ancora balle...
Un esempio a caso che smaschero il tuo ennesimo tentativo di depisatare:


14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».


http://www.repubblica.it/online/cronaca/mangano/morto/morto.html

Allora? chi fa disinformazione?

Potresti cortesemente fare cosi' in modo tale che mi aiuti ad individuare le mie supposte balle? Mia riga, link... facile facile.
E siamo al decimo episodio di Claudioborghi contro la realtà dei fatti...

kaysersoze
20-08-2008, 15:16
Io magari sparo balle ma tu non me le sai dire.

Tu invece solo in questo thread:

"Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo"

Balla: Carnevale sta alla sezione civile non penale della Cassazione

http://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Carnevale


"Ciuro è una talpa ed è stato smascherato.
Questo automaticamente fa di ingroia un crimnale?Paradossale,visto che è stato in prima persona danneggiato proprio Ingroia.
Un po' come Carmelo Canale e Paolo Borsellino"

Balla: Canale e' stato sempre assolto, Ciuro sempre condannato.

http://www.ecodisicilia.com/palermo-assolto-il-tenente-canale.htm


"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi"

Balla: Le DDA sono state create 20 anni dopo i fatti, Mangano e' stato arrestato per un processo per truffa, la mafia non c'entrava niente e a seguito di cio' venne allontanato da Arcore.

il link l'ho messo prima

"Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio"

Balla: Mangano venne indicato da pentiti come possibile mandante del tentato sequestro di D'Angerio solo molti anni dopo, vero e' le indagini relative a quel rapimento consentirono ai Carabinieri di svelare il passato poco chiaro di Mangano e ne causarono il successivo allontanamento da Arcore

Testimonianze concordanti riportate pure dall'Ingroia medesimo nel processo dell'utri (che pure, a mio parere, e' piena di sciocchezze e non certo a favore di Dell'utri e Berlusconi)

http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf


"Mangano continuò ad avere contatti con dell'utri anche dopo la sua scarcerazione per mafia"

Balla, Mangano venne arrestato per mafia solo molti anni dopo, anche a prendere per buona la dichiarazione del pentito Calderone relativa ad una cena a "le colline pistoiesi" non si registrano incontri fra Mangano e Dell'Utri dopo il 1976

http://www.repubblica.it/online/cronaca/mangano/morto/morto.html

Allora? chi fa disinformazione?

Potresti cortesemente fare cosi' in modo tale che mi aiuti ad individuare le mie supposte balle? Mia riga, link... facile facile.

:mc: :mc: :mc: :mc:


ed aggiungo:


http://www.lightside.it/images/smiles/tafazzi.gif http://www.lightside.it/images/smiles/tafazzi.gif http://www.lightside.it/images/smiles/tafazzi.gif

claudioborghi
20-08-2008, 15:38
Balle e ancora balle...
Un esempio a caso che smaschero il tuo ennesimo tentativo di depisatare:


:blah:

Il tuo esempio a caso l'avevo citato anch'io, per quanto riguarda il resto, oltre alle parole, ripeto, non dovrebbe essere difficile: una frase, un link...

Ser21
20-08-2008, 15:46
:blah:

Il tuo esempio a caso l'avevo citato anch'io, per quanto riguarda il resto, oltre alle parole, ripeto, non dovrebbe essere difficile: una frase, un link...

Ti ho gia detto ceh quello che scrivo io sono fatti presenti in due libri:

L'amico degli Amici (Edizione BUR) scritto da Travaglio e Gomez.
Dossier Dell'Utri (Kaos Editori).
Ma d'altronde non sono altro che l'insieme dei tre processi a carico di Dell'utri:

False fatture,Estorsione e Ass. Mafiosa.

Sono le requisitorie che dovresti leggerti prima di entrare in questo 3d e sparare disinformazione mirata.

Inizia con l'Ass Mafiosa...forse capirai qualcosa di più sul tema Mafia-Politica.

http://magistraturademocratica.it/files/Sentenza_Dell_Utri_11_dic_2004_trib_Palermo.zip


Ripassa quando avrai imparato qualcosa.

Auguri.

dantes76
20-08-2008, 15:48
ora vi mette tutti in ignore list :asd:

claudioborghi
20-08-2008, 16:27
Ti ho gia detto ceh quello che scrivo io sono fatti presenti in due libri:


Scusami, ma penso che capirai che non ho esattamente voglia di leggermi dei libri di Travaglio per darti ragione...
I fatti sono fatti, senno' sono fuffa.

Tutte le testimonianze concordano che a seguito dell'arresto di Mangano per un mese per truffa (non per mafia) il Mangano stesso venne allontanato da casa Berlusconi, dove rimase dopo la scarcerazione il tempo appena necessario per fare fagotto.

Persino la sentenza dell'Utri (che pure prende per oro colato qualsiasi cosa detta dai mafiosi "pentiti" e ignora le testimonianze di gente per bene quali ad es. Confalonieri) dice che non c'e' prova della permanenza di Mangano ad arcore dopo quell'episodio.

Cito dalla sentenza:

"Per quanto riguarda il periodo immediatamente successivo al sequestro
D’Angerio, è certo che Mangano rimase nella villa di Arcore almeno fino
al 27 dicembre 1974, data in cui venne tratto in arresto per scontare una
pena di mesi dieci e giorni 15 di reclusione (alla quale era stato
condannato per il reato di truffa) e in quel luogo fece ritorno quando venne
scarcerato il 22 gennaio 1975.
Gli elementi che si ricavano dalle emergenze processuali non sono
invece univoci nel dimostrare il successivo periodo di permanenza del
Mangano nella villa di Arcore e non consentono di datare con certezza il suo allontanamento."

Non ci riescono loro e vuoi riuscirci tu? Perche' "lo dicono i libri di Travaglio"?

Quindi, permettimi, ma quando dici

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse"

"Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio.Informarsi please."

"dopo 1 anno e mezzo viene allontanato ma per ben altri motivi,informati cazzo"

Direi che a buon diritto posso dire che si tratta di balle...

Facile: frase - link

whistler
20-08-2008, 16:36
anche se lo vedreste con un mitra in mano al sua emittenza per voi sarebbe sempre un gomblotto per screditarlo.
prima o poi gli italiani se ne accorgeranno chi è la pacchia finirà...
tutto quelli che lo difendono la maggior parte o sono ipnotizzati o lavorano per lui...:muro: :muro:

fba00
20-08-2008, 16:42
anche se lo vedreste con un mitra in mano al sua emittenza per voi sarebbe sempre un gomblotto per screditarlo.
prima o poi gli italiani se ne accorgeranno chi è la pacchia finirà...
tutto quelli che lo difendono la maggior parte o sono ipnotizzati o lavorano per lui...:muro: :muro:

:D :D

http://farm4.static.flickr.com/3133/2425133064_c259b78712.jpg

claudioborghi
20-08-2008, 16:53
anche se lo vedreste con un mitra in mano al sua emittenza per voi sarebbe sempre un gomblotto per screditarlo.


Sara', ma dall'altra parte mi pare che se anche lo vedeste con un fiore pensereste che glie l'ha raccolto mangano nella stalla...
Mica dico che e' un santo, vedo balle e le faccio notare, tutto li'.

Faccio notare che siamo partiti dai collaboratori di Ingroia, i dettagli su mangano non li ho certo tirati in ballo io... mi sono limitato a rettificare cose che mi sembravano false.

Se scrivo che Di Pietro e' amico di Provenzano lasci correre o mi dici che e' una balla?

greasedman
20-08-2008, 17:06
Tutte le testimonianze concordano che a seguito dell'arresto di Mangano per un mese per truffa (non per mafia) il Mangano stesso venne allontanato da casa Berlusconi

Mangano non è stato allontanato, se n'è andato lui quando ha voluto, pare peraltro in disaccordo col piduista.

Un boss mafioso pluriomicida non è esattamente il tipo che puoi mettere alla porta quando lo decidi tu... e il fatto che abbiano poi continuato a sentirsi più volte (berlusconi era anche disposto a dargli i famosi 30 milioni, come si sente nella famosa intercettazione (http://www.youtube.com/watch?v=G-kpAJ35On0&feature=iv)) ne è la riprova.

Altro che il tempo di "fare fagotto", nessuno si riprenderebbe in casa uno così, il fagotto glielo spediva a casa. Se fosse in buona fede.

greasedman
20-08-2008, 17:18
Cos'avresti rettificato di falso?!? Oltre a prenderti le solite fette in faccia, ti ricordo che sei intervenuto in questo tread apposta per squalificare Ingroia con una squallidissima quanto risibile motivazione.

Mangano l'hai tirato in ballo tu proprio per abbozzare una parallelismo con Ingroia che si commenta da solo.

Una sortita veramente veramente veramente INQUALIFICABILE.

nrk985
20-08-2008, 17:39
Cmq sul libro "se li conosci li eviti" di travaglio e gomez, c'è scritto a pagina 52:

Non ha mai spiegato perchè nel 1974 si mise in casa un "fattore", Vittorio Mangano, che in realtà era un mafioso, previo incontro a Milano con i boss Stefano Bontate , Vittorio Teresi e Francesco Di Carlo (incontro ritenuto provato dal Tribunale di Palermo, che ha condannato Dell'Utri a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa).

claudioborghi
20-08-2008, 17:40
e il fatto che abbiano poi continuato a sentirsi più volte (berlusconi era anche disposto a dargli i famosi 30 milioni, come si sente nella famosa intercettazione (http://www.youtube.com/watch?v=G-kpAJ35On0&feature=iv)) ne è la riprova.


E meno male che sei arrivato tu a citarla questa telefonata.

La telefonata era del 28 Novembre 1986. Berlusconi incolpa Mangano che era in carcere dal 1980 e non sarebbe uscito prima del 1990.

Gia' da qui dovresti capire CHE RAPPORTONI avevano e come si fossero "SENTITI PIU' VOLTE" :doh:

Ma che ve le dico a fare queste cose... :nono:

nrk985
20-08-2008, 17:43
Ma che ve le dico a fare queste cose... :nono:
infatti non ho capito cosa perdi il tempo a fare a scrivere qua..questo è un posto libero

whistler
20-08-2008, 17:43
tutti quelli che lo difendete oltre l immaginabile , anche voi siete nemici della democrazia... e complici passivi... l italia un giorno se ne accorgerà.

atinvidia284
20-08-2008, 17:49
Un doveroso appunto a coloro che "seguono" la discussione dall'esterno,e quindi ai visitatori e registrati che non stanno partecipando attivamente alla discussione.
Hwupgrade ed il suo forum rappresentano uno dei più visitati e frequentati siti sull'information technology in Italia. Il suo forum è molto probabilmente il più attivo nel web italiano.
Claudio Borghi scrive per IL GIOGNALE (vi dirà che il suo compenso è irrisorio rispetto al suo reddito,ecc ecc) di propietà di Silvio Berlusconi,finora ha partecipato solo alla sezione "politica" intervenendo su argomenti quali:il lodo alfano,la magistratura ecc ecc con predilizione particolare ai threads che sono incentrati su SIlvio Berlusconi.
Valuterete voi l'imparzialità e l'obiettività delle sue opinioni....



Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano, Ingroia invece che Ciuro se lo teneva in ufficio per anni cosa dev'essere?

E' inutile rimarcare "in stalla",Mangano non stava in stalla,forse non sapeva neanche cosa fosse vista la passione per i cani e visto che forse la stalla non esisteva proprio....ma viveva con silvio a 360° e faceva anche l'autista dei suoi figli e se ne prendeva tanta cura...
Per la questione Ingroia-Ciuro vien da se con logica deduttiva la conclusione di quanto sia superficiale ed inadeguato un accostamento/paragone al Mangano-Berlusconi.

E comunque chissa' come cura bene le cose nel suo ufficio Ingroia... pure le immagini pedopornografiche scaricavano...

http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_26/internet_maresciallo_dia_ce3907ac-2b17-11dd-9793-00144f02aabc.shtml

....
Ma il collegio della III sezione penale del Tribunale, presieduto da Raimondo Lo Forti, ha raggiunto la certezza su una sola telefonata effettuata il 6 novembre del 2002. Negli altri casi non c'è la certezza che sia stato Ciuro a collegarsi con il sito perchè l'accesso e la password era a conoscenza degli altri impiegati.

Si può benissimo cancellare la cache e far sembrare tutto all'apparenza pulito

Non essendo appassionato di pc probabilmente non conosci tali meccanismi...e comunque quest'accuse alla magistratura su tutti i fronti sono così blande ed inconsistenti che mi sembra di riconoscere da che "credo" vengono,mister Berlusconi insegna;)


Alla peggio c'e' agli atti una telefonata (quella famosa del cavallo) dove Dell'Utri non si mostra felicissimo di sentire il Mangano e che risale al 1980 e prima che mangano venisse arrestato per traffico di stupefacenti.
Ottimo,hai applicato la prima regola del credo Berlusconi: Distorsione della realtà...è una tua intuizione che Dell'utri non si mostra felicissimo o la cogli naturalmente dalla passione sviscerata??
Ecco la trascrizione

Intercettazioni del 14 febbraio 1980, ore 15.44
Il 14 febbraio 1980 la Criminalpol di Milano, che indaga sull’ex fattore di Arcore Vittorio Mangano per mafia e traffico di droga, intercetta una sua telefonata dalla sua camera all’Hotel Gran Duca di York con Marcello Dell’Utri, che risponde dall’abitazione di Filippo Alberto Rapisarda (all’epoca latitante in Venezuela presso il clan Cuntrera-Caruana), dove si è trasferito dopo aver perso il lavoro in seguito alla bancarotta della società da lui amministrata (Bresciano Costruzioni Sas) e all’arresto del gemello Alberto per il crac della Venchi Unica. Un mese dopo, Mangano verrà arrestato e resterà in carcere per 11 anni, condannato a 13 per mafia (processo Spatola), per droga (maxiprocesso a Cosa Nostra) e infine, in primo grado, a 2 ergastoli per triplice omicidio.

DELL’UTRI-Pronto?
MANGANO- Buonasera, il dottor DEL LUPI (errore di trascrizione della Polizia: si tratta di Marcello Dell’Utri, ndr)?
DELL’UTRI-Oh, caro Mister!
MANGANO-Minchia! Sempre occupato ‘sto telefono!
DELL’UTRI-Si, e per forza. Perché senza ufficio, questa è diventata casa, ufficio, tutte cose.
MANGANO-Ah, l’appartamento, lì è?
DELL’UTRI-Si, a casa.
MANGANO-Perbacco, allora mi dispiace averlo disturbato!
DELL’UTRI-Chi mi disturba? Io stavo lavorando qua, per cui … Dov’è, dov’è?
MANGANO-Sono in albergo. Ha telefonato Tony Tarantino?
DELL’UTRI-Mah, ieri c’ho parlato. Avevo telefonato io, però.
MANGANO-Oggi doveva telefonatre per darci l’appuntamento per me.
DELL’UTRI-Esatto, mi disse che alle quattro mi chiamava.
MANGANO-Alle 4. Io invece, siccome forse lui deve andare fuori, comunque …
DELL’UTRI-Eh, eh
MANGANO-Eh, ci dobbiamo vedere?
DELL’UTRI-Come no? Con tanto piacere!
MANGANO-perché io le devo parlare di una cosa …
DELL’UTRI- Benissimo
MANGANO- Anzitutto un affare.
DELL’UTRI-Eh beh, questi sono bei discorsi.
MANGANO-Il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo …
DELL’UTRI-Davvero? Ma per questo dobbiamo trovare i piccioli (i soldi, ndr).
MANGANO-Eh va bè, questo è niente.
DELL’UTRI-No, questo è importante
MANGANO-Perché? Non ce ne hai?
DELL’UTRI-Senza picciolii non se ne canta messa.
MANGANO-Ne hai tanti di soldi. Non buttatevi indietro.
DELL’UTRI-No, non, non scherzo! Sono veramente in condizioni di estremo bisogno.
MANGANO-Vada dal suo principale! Silvio!
DELL’UTRI-Quello ‘n sura (non suda, non sgancia, ndr), manco se…
MANGANO-Non suda? Ma parola d’onore!
DELL’UTRI-E veramente … no, le dico tutto. Ho dovuto pagare per mio fratello soltanto otto milioni solo per la perizia contabile, sto uscendo pazzo, poi ho bisogno di soldi per me per gli avvocati perché sono nei guai … perché sempre per il discorso del pazzo là. Ci dico veramente, io me la prendo a ridere, perché insomma ad un certo punto …
MANGANO-Ah, va bè, si che si può fare?
DELL’UTRI-Anche perché uno … la salute, guarda, è veramente la cosa più importante, per cui dico … sono miliardiario perché c’ho la salute! Purtroppo bisognerà affrontare anche le situazioni …
MANGANO- E lui dov’è, sempre lì a Torino?
DELL’UTRI-Alberto, mio fratello. Si, a Torino. Si,si, a Torino.
MANGANO-A Torino.
DELL’UTRI-Adesso spero che entro un mese ci levano ‘sta camurria …
MANGANO-E rientra
DELL’UTRI-E rientra, insomma si può muovere, comincerà a lavorare … sa, eh ….
MANGANO-E l’ufficio?
DELL’UTRI-L’ufficio non c’è più, l’ho levato. Dov’ero prima io, lei ci venne.
MANGANO-Ho capito …
DELL’UTRI-La società falluta, è venuto il Tribunale, curatori sigilli, eccetera, ed hanno chiuso, tutto … e quindi sono in mezzo ad una strada.
MANGANO- E Tonino (Cinà, altro mafioso palermitano che sarà condannato insieme a Dell’Utri, ndr)l’ha inteso?
DELL’UTRI-Si, l’ho sentito.
MANGANO-E le ha detto qualcosa di me?
DELL’UTRI-No, niente. Mi ha detto che deve venire lui, a fine mese – inizio di Marzo. Si, m’ha detton che lei doveva venire, anche lui dice se vi sentite perché deve venire. Tutto qua, non mi ha detto altro.
MANGANO-Va bene. A che ora ci vediamo?
DELL’UTRI-Quando dice lei.
MANGANO-No, va bene.
DELL’UTRI-Dov’è lei. Al solito in Via Moneta?
MANGANO-Eh, si.
DELL’UTRI-Si?
MANGANO-Si.
DELL’UTRI-E allora si telefona a Tonino? Se mi telefona, aspettava la sua telefonata, oppure…?
MANGANO-No, perché lui mi pare che alle 4 telefona.
DELL’UTRI-Allora che fa? L’aspetto o non l’aspetto.
MANGANO-Si. Meglio è.
DELL’UTRI-Allora aspetto la telefonata di Tonino e ci dico alle 4 e mezza da lei. E’ giusto l’orario?
MANGANO-Magari …
DELL’UTRI-Magari 5?
MANGANO-Ma lo sa lei che può fare, dottore?
DELL’UTRI-Eh?
MANGANO-Può venire qua e lo lascia detto al ragazzo.
DELL’UTRI-No, perché sono solo. Non c’è nessuno. Qui non c’è nessuno.
MANGANO-Perché lui passa qua alle 4.
DELL’UTRI-Ah, passa lui?
MANGANO-Perciò può venire direttamente qua e chiamarlo.
DELL’UTRI-E allora lo fermasse e ci dici che sto arrivando.
MANGANO-Eh, allora aspetto qua.
DELL’UTRI-E’ logico.
MANGANO-E’ ora che la sbrogliamo ‘sta cosa.
DELL’UTRI-Va bene.
MANGANO-Va bene.
DELL’UTRI-OK
MANGANO-Arrivederci

A me sembra anche più che contento...


Un uomo chiamato Cavallo/2
Breve riassunto della puntata precedente. Nel 2001 Paolo Guzzanti accusa Rainews24 di aver “manipolato per fini politici” l’intervista di Canal Plus a Paolo Borsellino, realizzata 2 giorni prima della strage di Capaci. I giornalisti di Rainews lo citano in sede penale e civile per diffamazione. La Corte d’appello di Milano lo assolve perché, anche se ha “leso la reputazione” dei cronisti accusandoli falsamente di manipolazione, l’ha fatto in buona fede nell’ambito di un amplissimo “diritto di critica”, visto che il montaggio di Canal Plus risulta comunque “alterato” rispetto al “girato” integrale (pubblicato dall’Espresso). Il Tribunale civile di Roma invece condanna Guzzanti a pagare i danni ai giornalisti. Guzzanti, anziché festeggiare in silenzio lo scampato pericolo, si allarga un po’ e trasforma la sua assoluzione milanese in un’assoluzione anche per Dell’Utri (purtroppo condannato dal Tribunale di Palermo a 9 anni per mafia e dalla Corte d’appello di Milano, la stessa che ha assolto Guzzanti, a 2 anni per estorsione mafiosa) e in una condanna del “travaglismo” dei “giornalisti falsificatori, immondi e ributtanti vigliacchi che insudiciano la professione del giornalista”, che invece lui onora “da 45 anni”. Poi, sempre sul suo psico-blog, aggiunge che la sentenza milanese smonta “l’inesistente interesse di Borsellino per Berlusconi per mai esistiti legami mafiosi, buoni però per il travaglismo... Borsellino non sapeva nulla di Dell’Utri in rapporto con chicchessia della mafia”. In realtà Borsellino era molto informato e interessato, al punto da confidare ai due giornalisti francesi che la Procura di Palermo stava ancora indagando sui rapporti tra il mafioso Vittorio Mangano e il duo Dell’Utri-Berlusconi: “So che esistono indagini che riguardano Dell’Utri e insieme Mangano… Dell'Utri Marcello e Alberto, entrambi”. Domanda: e Berlusconi? “…Ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo poiché... so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito, per le quali non conosco quali atti siano ormai conosciuti e ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi è una vicenda - che la ricordi o non la ricordi - che non mi appartiene. Non sono io il magistrato che se ne occupa, quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla… So che c'è un’inchiesta ancora aperta”. Ma che ci faceva un mafioso come Mangano a casa Berlusconi tra il 1974 e il ’76? Guzzanti la mette così: “Mangano era stalliere nel podere di Arcore che Berlusconi comperò con tutta la fattoria e che poi diventò la sua nota magione. Mangano era incluso, per quanto ne so, insieme alle bestie e agli altri stallieri e fattori”. Ecco: Silvio acquista la magione (che non era una fattoria, ma la villa dei marchesi Casati Stampa) e ci trova già dentro Mangano, che fa parte del mobilio, un pezzo dell’arredamento. Così, per il suo noto buon cuore, non se la sente di licenziarlo. La balla guzzantiana è talmente grossa che non era venuta in mente nemmeno a due specialisti del ramo come Berlusconi e Dell’Utri. Che infatti, sentiti in vari processi, smentiscono platealmente il povero Paolo. Dell’Utri, 1996:“Mangano venne assunto alle dipendenze di Berlusconi su mia indicazione”. Berlusconi, 1987: “Ad Arcore avevo bisogno di un fattore, uno che si occupasse dei terreni, dei cavalli, degli animali… avendo animo di impostare un’attività di allevamento di cavalli, poi non realizzata (per la difficoltà di reperire uomini fidati, specialmente dopo la scoperta che Mangano era un pregiudicato)… Chiesi a Dell’Utri, che mi presentò Mangano”. “Pur essendo – scrivono i carabinieri di Arcore - perfettamente a conoscenza del suo poco corretto passato”. Il 5 febbraio 1980 Mangano, lasciata Arcore da 4 anni, chiama l’amico Dell’Utri e gli propone “il secondo affare per il suo cavallo”. Dell’Utri risponde che non ha soldi e Berlusconi “’n sura” (“non suda”, non paga). Guzzanti è certo che il “cavallo” fosse un vero cavallo, “una testa davanti e una coda di dietro”. Perché “i veri cavalli erano il vero mestiere di Mangano: spediva davvero cavalli, comperava davvero cavalli, vendeva cavalli e sellava cavalli”. Ma il “vero mestiere” di Mangano erano i traffici di droga, per i quali fu poi condannato a 11 anni. Guzzanti sostiene che Borsellino era convinto del cavallo. Balle. Nell’intervista integrale (Espresso ‘94), alla domanda “Nella conversazione con Dell'Utri poteva trattarsi di cavalli?”, il giudice risponde accennando a una telefonata coeva, tra Mangano e Inzerillo: “La conversazione inserita nel maxiprocesso… si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all’ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l’albergo”. In ogni caso, la questione del cavallo è secondaria: che Dell’Utri nel 1980 frequentasse un narcotrafficante lo sapeva benissimo anche lui fin da allora. Interrogato nel 1996, ammette: “Nella telefonata ho adoperato un tono amichevole perchè Mangano faceva paura, ero cosciente della sua personalità criminale”. Ma due mesi dopo, 19 aprile 1980, Dell’Utri partecipa a Londra alle nozze di un altro narcotrafficante, Jimmy Fauci. E nel novembre 1993, mentre dà gli ultimi ritocchi a Forza Italia, riceve a Milano ben due visite di Mangano, appena scarcerato dopo 11 anni per mafia e droga. Ma non è finita. Perché, con buona pace di Guzzanti, è lo stesso Dell’Utri, il 29 novembre 2004 al Tribunale di Palermo, a smentire la passione equina di Mangano: “Peraltro non sapevo neanche di cavalli, perché era appassionato il Mangano di mastini napoletani che allevava lui e siccome lì ci volevano cani da guardia importanti, io ho pensato anche a questo…”.

Tale era il suo amore per i cani che – come ricorda Borsellino nell’intervista integrale – mentre lavorava a casa Berlusconi, “tra il ’74 e il ’75, Mangano restò coinvolto in un’indagine che riguardava talune estorsioni fatte in danno di talune cliniche private palermitane: ai titolari di queste cliniche venivano inviati dei cartoni con all’interno una testa di cane mozzata…”.
Ultima chicca: sempre al processo di Palermo, Dell’Utri ricorda che le mansioni di Mangano a casa Berlusconi erano ben diverse da quelle del fattore-stalliere: “Era un uomo di fiducia assoluta, tant’è che Berlusconi faceva accompagnare i bambini a scuola solo da lui, neanche dal suo autista, accompagnava qualche volta addirittura la moglie in città, a Milano, quindi una persona che fu rispettata… Dopo Mangano, Berlusconi si attrezzò con un corpo di guardia considerevole, che è sempre aumentato, sino ad essere oggi un esercito…”. Fedele Confalonieri conferma: “Fu da lì che (dopo l’allontanamento di Mangano da Arcore nel 1976, Berlusconi, ndr) cominciò a circondarsi di persone che potessero difendere lui e i suoi familiari , e anche la sua proprietà”.

Tripo colpo di scena: l’allevamento di cavalli ad Arcore non c’era (lo dice Berlusconi nel 1987); Mangano s’intendeva non di cavalli, ma di cani (lo dice Dell’Utri nel 2004); ad Arcore il mafioso Mangano non si occupava dei cavalli, ma del Cavaliere e dei suoi cari (lo dicono Dell’Utri e Confalonieri). E adesso, chi lo dice a Guzzanti?

Ser21
20-08-2008, 18:24
Scusami, ma penso che capirai che non ho esattamente voglia di leggermi dei libri di Travaglio per darti ragione...
I fatti sono fatti, senno' sono fuffa.

Tutte le testimonianze concordano che a seguito dell'arresto di Mangano per un mese per truffa (non per mafia) il Mangano stesso venne allontanato da casa Berlusconi, dove rimase dopo la scarcerazione il tempo appena necessario per fare fagotto.

Persino la sentenza dell'Utri (che pure prende per oro colato qualsiasi cosa detta dai mafiosi "pentiti" e ignora le testimonianze di gente per bene quali ad es. Confalonieri) dice che non c'e' prova della permanenza di Mangano ad arcore dopo quell'episodio.

Cito dalla sentenza:

"Per quanto riguarda il periodo immediatamente successivo al sequestro
D’Angerio, è certo che Mangano rimase nella villa di Arcore almeno fino
al 27 dicembre 1974, data in cui venne tratto in arresto per scontare una
pena di mesi dieci e giorni 15 di reclusione (alla quale era stato
condannato per il reato di truffa) e in quel luogo fece ritorno quando venne
scarcerato il 22 gennaio 1975.
Gli elementi che si ricavano dalle emergenze processuali non sono
invece univoci nel dimostrare il successivo periodo di permanenza del
Mangano nella villa di Arcore e non consentono di datare con certezza il suo allontanamento."

Non ci riescono loro e vuoi riuscirci tu? Perche' "lo dicono i libri di Travaglio"?

Quindi, permettimi, ma quando dici

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse"

"Mangano era stato rpeso come stalliere e tenuto acnhe dopo la vicenda D'Angerio.Informarsi please."

"dopo 1 anno e mezzo viene allontanato ma per ben altri motivi,informati cazzo"

Direi che a buon diritto posso dire che si tratta di balle...

Facile: frase - link
Ti sei dimenticato di scrivere quello che la sentenza recita al rigo successivo.
Peraltro, è bene non dimenticare che il dato concernente l’allontanamento di Mangano da Arcore non riguarda la posizione dell’imputato Dell’Utri il quale non ha mai interrotto i suoi rapporti con il Mangano, pur essendo ben consapevole, alla luce delle sue stesse ammissioni, della caratura criminale del personaggio.

Riassumiamo.
Tu sostieni che Berlusconi non sapesse chi fosse mangano e che non appena scoperta questa notizia,l'abbia allontanato.
Le sentenza che tu stesso hai citato,esplica in maniera incontrovertibile che dell'utri "era consapevole,ALLA LUCE DELLE SUE STESSE AMMISSIONI,della caratura del personaggio".

Secondo te perchè mai Dell'Utri,essendo il più stretto collaboratore di Berlusconi,non ha avvertito il suo capo che si era messo in casa un Mafioso DOC ?
Cade questa falsa verità secondo cui dell'utri non sapeva chi fosse Mangano (per altro,dell'utri ha conosciuto mangano negli anni 60' a Palermo,nella baccicalupo.....) e quale "caratura" avesse.
Cade questa falsa verità secondo cui berlusconi non sapeva chi fosse mangano,visto che dell'utri è il suo braccio destro e fino a prova contraria fa gli interessi del suo datore di lavoro.

Sei lontano anni luce dal capire cosa volesse dire e perchè Berlusconi avesse in casa Mangano.
Paradossalmente ti potrei dire che Berlusconi è stato spesso ricattata da Mangano,in combutta con dell'utri.
Berlusconi ha dovuto allontare i figli in svizzera e spagna per paura che fossero rapito o ammazzati dai palermitani.
Ha subito attentati incendiari e bombe contro le sue propietà da parte di mangano e dell'utri sapeva benissimo cosa stava accadendo (risulta dalle telefonate intercorse tra B. - dell'utri e confalonieri.)

Avere in casa Mangano voleva dire ben altro che avere uno stalliere,mangano era IL mafioso siculo trapiantato a Milano a curare gli affari.


Spero che non farai un Quote selettivo,cancellando ciò di cui non sai/vuoi parlare,ma ribatterai punto su punto.

[JaMM]
20-08-2008, 20:08
che personaggio claudioborghi... ha svaccato l'ennesimo thread come ha sempre fatto in passato riempiendolo delle sue scempiaggini propagandistiche; è pur vero che è pagato per fare questo lavoro, non è che se cerchiamo di persuaderlo cambierà... per tutti gli altri frequentatori del forum

su mangano: non c'è proprio una sega da difendere, è sempre stato a diretto contatto con berlusconi e con dell'utri, che sapevano BENISSIMO di che personaggio si trattasse, anzi è stato addirittura portato ad arcore dallo stesso dell'utri. condannato all'ergastolo per duplice omicidio (esecutore materiale eh, mica un dilettante :asd:). borsellino lo definì, nella sua ultima intervista, la testa di ponte tra mafia e norditalia. e parlo dei legami tra lo stesso mangano, dell'utri e berlusconi. si claudioborghi, lo stesso borsellino che si occupava della "vera mafia" :asd:

anche sul personaggio dell'utri c'è ben poco da difendere; s'è beccato una condanna per false fatture e frode fiscale (e ha patteggiato) a 2 anni e tre mesi di reclusione, e un altra per concorso esterno in associazione mafiosa (9 anni). mi auguro finisca al più presto nella peggiore delle nostre carceri, e che si perda la chiave.

per finire basta con questo revisionismo, non siamo i lettori del giornale, per cui non credere di poter prendere per il culo anche noi :rolleyes:

fba00
20-08-2008, 20:47
http://www.youtube.com/watch?v=Jrg9XwNK220 :read:

per capire anche di chi e cosa stiamo parlando,ma poi ascoltate cosa dice alla fine,classica perla di estrazione fede-berlusconiana

greasedman
20-08-2008, 21:12
La telefonata era del 28 Novembre 1986. Berlusconi incolpa Mangano che era in carcere dal 1980 e non sarebbe uscito prima del 1990.

Gia' da qui dovresti capire CHE RAPPORTONI avevano e come si fossero "SENTITI PIU' VOLTE" :doh:
Berlusconi incolpa Mangano quando gli dicono che era fuori.
Dei rapporti che ci sono stati successivamente ci sono le prove e le testimonianze dello stesso dell'utri, è impossibile negarle anche per te.

Già il fatto che tornasse a casa sua dopo che è stato in carcere la dice lunga, come se non bastasse tutto il resto.


Ti sei dimenticato di scrivere quello che la sentenza recita al rigo successivo.
Peraltro, è bene non dimenticare che il dato concernente l’allontanamento di Mangano da Arcore non riguarda la posizione dell’imputato Dell’Utri il quale non ha mai interrotto i suoi rapporti con il Mangano, pur essendo ben consapevole, alla luce delle sue stesse ammissioni, della caratura criminale del personaggio.
CVD.

greasedman
20-08-2008, 21:13
http://www.youtube.com/watch?v=Jrg9XwNK220 :read:

per capire anche di chi e cosa stiamo parlando,ma poi ascoltate cosa dice alla fine,classica perla di estrazione fede-berlusconiana
:rolleyes:

Hal2001
20-08-2008, 21:45
Questo meschino attacco ad Ingroia e il ridicolo parallelismo con Mangano è il tuo bacio della morte, è la definitiva conferma che tu e la tua cricca siete un pericolo per questo paese, che bisogna combattervi come la peste.

Da incorniciare ;)

atinvidia284
20-08-2008, 23:49
non si registrano incontri fra Mangano e Dell'Utri dopo il 1976
Alla peggio c'e' agli atti una telefonata (quella famosa del cavallo) dove Dell'Utri non si mostra felicissimo di sentire il Mangano e che risale al 1980 e prima che mangano venisse arrestato per traffico di stupefacenti.


Raga è da incorniciare anche la sua analisi psicologica-emozionale su Dell'Utri,che cerco di capire come sia stata dedotta,ma invano non riesco :eek:

Intercettazioni del 14 febbraio 1980, ore 15.44
Il 14 febbraio 1980 la Criminalpol di Milano, che indaga sull’ex fattore di Arcore Vittorio Mangano per mafia e traffico di droga, intercetta una sua telefonata dalla sua camera all’Hotel Gran Duca di York con Marcello Dell’Utri, che risponde dall’abitazione di Filippo Alberto Rapisarda (all’epoca latitante in Venezuela presso il clan Cuntrera-Caruana), dove si è trasferito dopo aver perso il lavoro in seguito alla bancarotta della società da lui amministrata (Bresciano Costruzioni Sas) e all’arresto del gemello Alberto per il crac della Venchi Unica. Un mese dopo, Mangano verrà arrestato e resterà in carcere per 11 anni, condannato a 13 per mafia (processo Spatola), per droga (maxiprocesso a Cosa Nostra) e infine, in primo grado, a 2 ergastoli per triplice omicidio.

DELL’UTRI-Pronto?
MANGANO- Buonasera, il dottor DEL LUPI (errore di trascrizione della Polizia: si tratta di Marcello Dell’Utri, ndr)?
DELL’UTRI-Oh, caro Mister!
MANGANO-Minchia! Sempre occupato ‘sto telefono!
DELL’UTRI-Si, e per forza. Perché senza ufficio, questa è diventata casa, ufficio, tutte cose.
MANGANO-Ah, l’appartamento, lì è?
DELL’UTRI-Si, a casa.
MANGANO-Perbacco, allora mi dispiace averlo disturbato!
DELL’UTRI-Chi mi disturba? Io stavo lavorando qua, per cui … Dov’è, dov’è?
MANGANO-Sono in albergo. Ha telefonato Tony Tarantino?
DELL’UTRI-Mah, ieri c’ho parlato. Avevo telefonato io, però.
MANGANO-Oggi doveva telefonatre per darci l’appuntamento per me.
DELL’UTRI-Esatto, mi disse che alle quattro mi chiamava.
MANGANO-Alle 4. Io invece, siccome forse lui deve andare fuori, comunque …
DELL’UTRI-Eh, eh
MANGANO-Eh, ci dobbiamo vedere?
DELL’UTRI-Come no? Con tanto piacere!
MANGANO-perché io le devo parlare di una cosa …
DELL’UTRI- Benissimo
MANGANO- Anzitutto un affare.
DELL’UTRI-Eh beh, questi sono bei discorsi.
MANGANO-Il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo …
DELL’UTRI-Davvero? Ma per questo dobbiamo trovare i piccioli (i soldi, ndr).
MANGANO-Eh va bè, questo è niente.
DELL’UTRI-No, questo è importante
MANGANO-Perché? Non ce ne hai?
DELL’UTRI-Senza picciolii non se ne canta messa.
MANGANO-Ne hai tanti di soldi. Non buttatevi indietro.
DELL’UTRI-No, non, non scherzo! Sono veramente in condizioni di estremo bisogno.
MANGANO-Vada dal suo principale! Silvio!
DELL’UTRI-Quello ‘n sura (non suda, non sgancia, ndr), manco se…
MANGANO-Non suda? Ma parola d’onore!
DELL’UTRI-E veramente … no, le dico tutto. Ho dovuto pagare per mio fratello soltanto otto milioni solo per la perizia contabile, sto uscendo pazzo, poi ho bisogno di soldi per me per gli avvocati perché sono nei guai … perché sempre per il discorso del pazzo là. Ci dico veramente, io me la prendo a ridere, perché insomma ad un certo punto …
MANGANO-Ah, va bè, si che si può fare?
DELL’UTRI-Anche perché uno … la salute, guarda, è veramente la cosa più importante, per cui dico … sono miliardiario perché c’ho la salute! Purtroppo bisognerà affrontare anche le situazioni …
MANGANO- E lui dov’è, sempre lì a Torino?
DELL’UTRI-Alberto, mio fratello. Si, a Torino. Si,si, a Torino.
MANGANO-A Torino.
DELL’UTRI-Adesso spero che entro un mese ci levano ‘sta camurria …
MANGANO-E rientra
DELL’UTRI-E rientra, insomma si può muovere, comincerà a lavorare … sa, eh ….
MANGANO-E l’ufficio?
DELL’UTRI-L’ufficio non c’è più, l’ho levato. Dov’ero prima io, lei ci venne.
MANGANO-Ho capito …
DELL’UTRI-La società falluta, è venuto il Tribunale, curatori sigilli, eccetera, ed hanno chiuso, tutto … e quindi sono in mezzo ad una strada.
MANGANO- E Tonino (Cinà, altro mafioso palermitano che sarà condannato insieme a Dell’Utri, ndr)l’ha inteso?
DELL’UTRI-Si, l’ho sentito.
MANGANO-E le ha detto qualcosa di me?
DELL’UTRI-No, niente. Mi ha detto che deve venire lui, a fine mese – inizio di Marzo. Si, m’ha detton che lei doveva venire, anche lui dice se vi sentite perché deve venire. Tutto qua, non mi ha detto altro.
MANGANO-Va bene. A che ora ci vediamo?
DELL’UTRI-Quando dice lei.
MANGANO-No, va bene.
DELL’UTRI-Dov’è lei. Al solito in Via Moneta?
MANGANO-Eh, si.
DELL’UTRI-Si?
MANGANO-Si.
DELL’UTRI-E allora si telefona a Tonino? Se mi telefona, aspettava la sua telefonata, oppure…?
MANGANO-No, perché lui mi pare che alle 4 telefona.
DELL’UTRI-Allora che fa? L’aspetto o non l’aspetto.
MANGANO-Si. Meglio è.
DELL’UTRI-Allora aspetto la telefonata di Tonino e ci dico alle 4 e mezza da lei. E’ giusto l’orario?
MANGANO-Magari …
DELL’UTRI-Magari 5?
MANGANO-Ma lo sa lei che può fare, dottore?
DELL’UTRI-Eh?
MANGANO-Può venire qua e lo lascia detto al ragazzo.
DELL’UTRI-No, perché sono solo. Non c’è nessuno. Qui non c’è nessuno.
MANGANO-Perché lui passa qua alle 4.
DELL’UTRI-Ah, passa lui?
MANGANO-Perciò può venire direttamente qua e chiamarlo.
DELL’UTRI-E allora lo fermasse e ci dici che sto arrivando.
MANGANO-Eh, allora aspetto qua.
DELL’UTRI-E’ logico.
MANGANO-E’ ora che la sbrogliamo ‘sta cosa.
DELL’UTRI-Va bene.
MANGANO-Va bene.
DELL’UTRI-OK
MANGANO-Arrivederci



Comunque signor Borghi mi sa che ha sbagliato sito,le do il link esatto [LINK (http://www.silvioberlusconifansclub.org/iscrizione/index.asp)]
E si ricordi che qui non siamo sulla tv o su uno dei giornali del padrone.

claudioborghi
21-08-2008, 00:08
Claudio Borghi scrive per IL GIOGNALE

Mai nascosto la cosa, mi pare... quello che faccio e chi sono e' noto e verificabile. Non mi pare la stessa cosa si possa dire di te.
Adesso siamo al paradosso che uno che si firma con nome e cognome e' meno credibile di uno che si firma pippo o pluto? Mah...



A me sembra anche più che contento...

No, fammi capire, dopo tutto lo strepitare che dico solo falsita' l'unica cosa che mi contesti e' un'interpretazione di uno stato d'animo di una telefonata presa da una trascrizione?
Insisto che al di la' di una cortesia di maniera non mi sembra di vedere tutta questa felicita' nella telefonata, tant'e' vero che Dell'Utri comincia sin da subito a piangere miseria come per mettere le mani avanti caso mai fosse arrivata qualche richiesta, e i due non dimostrano frequenti contatti tant'e' vero che Mangano al telefono non sa degli spostamenti di ufficio di Dell'Utri ecc. ecc.

Tu ci vedi un dialogo piacevole fra amiconi? Bene, opinioni... magari avrai ragione tu, ma di opinioni si parla.
Se il massimo delle mie falsita' e' questo devo desumere che tutto il resto e' vero...

Hal2001
21-08-2008, 00:26
Cosa ne verrà fuori? Qualche DDL d'urgenza.

LuVi

Sono d'accordo nel perfetto stile berlusconiano.
Ma la cosa più bella è che nessun TG oggi ha riportato le notizie.

atinvidia284
21-08-2008, 00:41
Mai nascosto la cosa, mi pare... quello che faccio e chi sono e' noto e verificabile. Non mi pare la stessa cosa si possa dire di te.
Adesso siamo al paradosso che uno che si firma con nome e cognome e' meno credibile di uno che si firma pippo o pluto? Mah...

Ho fatto una semplice precisazione e non mi sembra di aver detto che tu sia meno credibile di...per esempio io fino a pochi giorni fà non lo sapevo.
Dovresti anzi essere contento che ti facciamo così tanta pubblicità :D


No, fammi capire, dopo tutto lo strepitare che dico solo falsita' l'unica cosa che mi contesti e' un'interpretazione di uno stato d'animo di una telefonata presa da una trascrizione?

Hai perso qualche post addietro mio e degli altri utenti


Insisto che al di la' di una cortesia di maniera non mi sembra di vedere tutta questa felicita' nella telefonata, tant'e' vero che Dell'Utri comincia sin da subito a piangere miseria come per mettere le mani avanti caso mai fosse arrivata qualche richiesta, e i due non dimostrano frequenti contatti tant'e' vero che Mangano al telefono non sa degli spostamenti di ufficio di Dell'Utri ecc. ecc.
Tu ci vedi un dialogo piacevole fra amiconi? Bene, opinioni... magari avrai ragione tu, ma di opinioni si parla.

Carina la tua interpretazione,si è passati dal fatto che dell'utri non fosse contento ad una cortesia di maniera..
Il dato di fatto è un altro:
Interrogato nel 1996, ammette: “Nella telefonata ho adoperato un tono amichevole perchè Mangano faceva paura, ero cosciente della sua personalità criminale”. Ma due mesi dopo, 19 aprile 1980, Dell’Utri partecipa a Londra alle nozze di un altro narcotrafficante, Jimmy Fauci. E nel novembre 1993, mentre dà gli ultimi ritocchi a Forza Italia, riceve a Milano ben due visite di Mangano, appena scarcerato dopo 11 anni per mafia e droga. Ma non è finita. Perché, con buona pace di Guzzanti, è lo stesso Dell’Utri, il 29 novembre 2004 al Tribunale di Palermo, a smentire la passione equina di Mangano: “Peraltro non sapevo neanche di cavalli, perché era appassionato il Mangano di mastini napoletani che allevava lui e siccome lì ci volevano cani da guardia importanti, io ho pensato anche a questo…”.

Tale era il suo amore per i cani che – come ricorda Borsellino nell’intervista integrale – mentre lavorava a casa Berlusconi, “tra il ’74 e il ’75, Mangano restò coinvolto in un’indagine che riguardava talune estorsioni fatte in danno di talune cliniche private palermitane: ai titolari di queste cliniche venivano inviati dei cartoni con all’interno una testa di cane mozzata…”.
Ultima chicca: sempre al processo di Palermo, Dell’Utri ricorda che le mansioni di Mangano a casa Berlusconi erano ben diverse da quelle del fattore-stalliere: “Era un uomo di fiducia assoluta, tant’è che Berlusconi faceva accompagnare i bambini a scuola solo da lui, neanche dal suo autista, accompagnava qualche volta addirittura la moglie in città, a Milano, quindi una persona che fu rispettata… Dopo Mangano, Berlusconi si attrezzò con un corpo di guardia considerevole, che è sempre aumentato, sino ad essere oggi un esercito…”. Fedele Confalonieri conferma: “Fu da lì che (dopo l’allontanamento di Mangano da Arcore nel 1976, Berlusconi, ndr) cominciò a circondarsi di persone che potessero difendere lui e i suoi familiari , e anche la sua proprietà”.

Tripo colpo di scena: l’allevamento di cavalli ad Arcore non c’era (lo dice Berlusconi nel 1987); Mangano s’intendeva non di cavalli, ma di cani (lo dice Dell’Utri nel 2004); ad Arcore il mafioso Mangano non si occupava dei cavalli, ma del Cavaliere e dei suoi cari (lo dicono Dell’Utri e Confalonieri). E adesso, chi lo dice a Guzzanti?
Mi sembra quindi acceertato il tono amichevole che tu rifiutavi di ammettere...ora mi dirai perchè dell'utri aveva paura ed io riderò :D


Se il massimo delle mie falsita' e' questo devo desumere che tutto il resto e' vero...
Vedi post precedenti

claudioborghi
21-08-2008, 01:10
Ti sei dimenticato di scrivere quello che la sentenza recita al rigo successivo.

M A C H E D I C I !!!!

Al rigo successivo c'e' tutto tranne quello che citi tu!!!
Prima di arrivare li' ci sono una fila di pagine!!!
Ma cosa leggi? I bigini delle sentenze?

Poi ti citavo la sentenza PROPRIO PERCHE' ESSENDO UNA SENTENZA DI CONDANNA e che si "beve" ogni cosa detta da qualsiasi pentito (e che penso proprio che nei gradi successivi non resistera' un secondo, anche senza Carnevale... mai vista una sentenza del genere, sembra scritta direttamente dal PM), PURE LI' si dice che non e' provato che Berlusconi si sia ripreso Mangano dopo aver scoperto che era un pregiudicato come invece tu affermavi con certezza (vedi: "informati, cazzo").
Quindi se NEMMENO LI' si afferma cio' posso direi A BUON DIRITTO dire che tu scrivi balle quando dici che Berlusconi si e' ripreso Mangano dopo aver saputo che era un pregiudicato. (non dico mafioso perche' non vi era al momento alcuna accusa di mafia).

Poi se Dell'Utri sapesse che era un poco di buono o meno non lo so, la sentenza di primo grado dice di si ma le ragioni per cui dice che la cosa e' "incontrovertibile" mi sembrano debolucce, comunque lo dira' l'appello e la cassazione. Io non ho la minima idea di cosa sapesse o non sapesse dell'Utri come penso non ce l'abbia tu.

Il discorso era:

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.
Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente."

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23745333&postcount=25


Io mi sono limitato a dimostrarti che

1) Mangano non era stato arrestato dalla DDA (che nemmeno esisteva) e in ogni caso non per mafia ma per reato comune.

2) Non risulta che sia mai tornato in servizio dopo l'arresto e in ogni caso non certo per l'"anno e mezzo" che citi tu, ergo non si puo' dire che silvio sapesse benissimo chi fosse.

Pertanto il paragone fra Berlusconi e Mangano con Ingroia e Ciuro regge perfettamente. Ambedue potrebbero aver avuto alle dipendenze un mafioso e non saperlo.

Solo che....

Berlusconi ci ha messo due anni a liberarsi di Mangano e Ingroia nove per Ciuro.

Mangano faceva lo stalliere di berlusconi e Ciuro faceva il braccio destro di Ingroia.

Berlusconi faceva l'imprenditore al nord e potrebbe non aver avuto 'sto gran occhio per riconoscere i mafiosi, Ingroia fa il pm a Palermo e un mafioso dovrebbe fiutarlo lontano un chilometro.

Pero'...

Berlusconi e' un criminale perche' aveva alle dipendenze Mangano
Ingroia e' un santo perche' "poverino aveva la talpa in casa".

Tutto qui. Opinioni dove ci sono opinioni e fatti dove ci sono fatti. Nessuna balla.

Io poi sono convinto che quando tu scrivi le, chiamamole imprecisioni, che ti ho evidenziato sia in buona fede... penso pero' che tu legga Travaglio in modo un po' acritico... non dimenticare che Ciuro era pure suo conoscente.

claudioborghi
21-08-2008, 01:34
Berlusconi incolpa Mangano quando gli dicono che era fuori.


Aaaahhh adesso cambiamo versione? ok...

No, perche' io ero rimasto che si sentivano spesso...
Non eri tu quello che scrivevi:

"Un boss mafioso pluriomicida non è esattamente il tipo che puoi mettere alla porta quando lo decidi tu... e il fatto che abbiano poi continuato a sentirsi più volte (berlusconi era anche disposto a dargli i famosi 30 milioni, come si sente nella famosa intercettazione) ne è la riprova."

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23748884&postcount=70

Non posso che ripetere: in occasione della bomba del 1986 Mangano NON era fuori, era in galera dal 1980 e ne usci' nel 1990, quindi il fatto che Berlusconi lo sospettasse (logico, era alle sue dipendenze e si era rivelato un malvivente) prova se mai che NON si sentivano ne una ne piu' volte (e nemmeno avrebbe potuto, essendo il tipo in galera) e che Berlusconi non fosse affatto aggiornato sulle condizioni di Mangano.

claudioborghi
21-08-2008, 02:15
Mi sembra quindi acceertato il tono amichevole che tu rifiutavi di ammettere...ora mi dirai perchè dell'utri aveva paura ed io riderò :D


Non mi mettere in bocca cose che non ho detto... mai pensato di non ammettere il tono amichevole, ho semplicemente detto (testuale) che "Dell'Utri non si dimostra felicissimo di sentire il Mangano".
Confermo in toto la mia impressione, ci puo' essere un tono amichevole e una cortesia di maniera ma l'impressione che ne traggo leggendo la trascrizione non e' certo di un uomo contento di ricevere quella telefonata.
Direi che la spiegazione di Dell'Utri di un tono amichevole derivante dal timore di "infastidire" un poco di buono e' perfettamente plausibile con la telefonata.
Ripeto: tu la pensi diversamente? Benissimo, pero' siamo nel pianeta delle opinioni. Le balle sono altra cosa.

Perche' dell'utri aveva paura? Posto che mi limito ad ipotizzare direi che la spiegazione puo' essere semplice, la telefonata e' del 1980 ed erano venuti fuori i precedenti del Mangano per truffa, porto di coltello e simili, era stato arrestato due volte e poteva ancora essere risentito per il fatto di essere stato allontanato dalla villa di Berlusconi. Mi sembrano motivi sufficenti per evitare di fare innervosire un tale interlocutore.

Ser21
21-08-2008, 07:29
M A C H E D I C I !!!!

Al rigo successivo c'e' tutto tranne quello che citi tu!!!
Prima di arrivare li' ci sono una fila di pagine!!!
Ma cosa leggi? I bigini delle sentenze?

Quel Rigo è successivo a quello che hai quotato,basta aprire la sentenza,se non ci credi,leggila una volta tanto e facci sto favore di informarti.
Cmq,anche fosse 10 righe sotto,fa qualche differenza al fine di arrivare ad accertare che Dell'Utri sapeva benissimo che mangano era un mafioso ?
NO!
Quindi claudio il tuo disocrso perde di ogni significato.
Dell'utri sapeva che mangano era un mafioso,stop
claudio...basta :mc:


Poi ti citavo la sentenza PROPRIO PERCHE' ESSENDO UNA SENTENZA DI CONDANNA e che si "beve" ogni cosa detta da qualsiasi pentito (e che penso proprio che nei gradi successivi non resistera' un secondo, anche senza Carnevale... mai vista una sentenza del genere, sembra scritta direttamente dal PM), PURE LI' si dice che non e' provato che Berlusconi si sia ripreso Mangano dopo aver scoperto che era un pregiudicato come invece tu affermavi con certezza (vedi: "informati, cazzo").

Invece,come dice la sentenza stessa,dell'utri sapeva benissimo chi si stava portando in casa Berlusconi.
Anche se lo ripeti 1000 volte,questa falsità non diventerà realtà claudio,sei su un forum non su Il giornale.
Devi accettare che anche se ripeti 100 volte una balla,essa resterà sempre una balla.
La balla è che dell'utri non sapeva chi fosse Mangano.
nella sentenza leggiamo chiaramente :
Peraltro, è bene non dimenticare che il dato concernente l’allontanamento di Mangano da Arcore non riguarda la posizione dell’imputato Dell’Utri il quale non ha mai interrotto i suoi rapporti con il Mangano, pur essendo ben consapevole, alla luce delle sue stesse ammissioni, della caratura criminale del personaggio.
O sei in malafede oppure la devi smettire di dire che Dell'Utri non sapeva chi fosse mangano.

PS: il tuo atto d'accusa ai giudici che hanno scritto la sentenza,dimostra quanto tu sia obbiettivo in ciò che valuti.


Quindi se NEMMENO LI' si afferma cio' posso direi A BUON DIRITTO dire che tu scrivi balle quando dici che Berlusconi si e' ripreso Mangano dopo aver saputo che era un pregiudicato. (non dico mafioso perche' non vi era al momento alcuna accusa di mafia).

Come gia detto sopra,"conosceva la caratura criminale di mangano",carta canta borghi,anche se ripeterai 100000 volte la tua versioen,sempre una panzana resta :D



Poi se Dell'Utri sapesse che era un poco di buono o meno non lo so, la sentenza di primo grado dice di si ma le ragioni per cui dice che la cosa e' "incontrovertibile" mi sembrano debolucce, comunque lo dira' l'appello e la cassazione. Io non ho la minima idea di cosa sapesse o non sapesse dell'Utri come penso non ce l'abbia tu.

Appunto,non sai nulla.
Io invece lo so,forse sarebbe il caso che tu ti informassi?
Come fai a parlare di questi argomenti,affermando poi "Io non ho la minima idea di cosa sapesse o non sapesse dell'Utri " ?
Come fai a dibattere di qualcosa che non conosci ?
Forse dibatti solo nella speranza di difendere l'indifendibile,cavillando su delle inezie ed inventandoti delle notizie ? Il classico metodo da disinformazione mirata ;)

Il discorso era:

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.
Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente."

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23745333&postcount=25


Io mi sono limitato a dimostrarti che

1) Mangano non era stato arrestato dalla DDA (che nemmeno esisteva) e in ogni caso non per mafia ma per reato comune.

2) Non risulta che sia mai tornato in servizio dopo l'arresto e in ogni caso non certo per l'"anno e mezzo" che citi tu, ergo non si puo' dire che silvio sapesse benissimo chi fosse.


Te l'ho gia detto,dell'utri sapeva benissimo chi fosse mangano ed è inversimile che non abbia informato berluscvoni.
è inutile che sbatti i piedi e continui a urlare ai quattro venti che berlusconi non sapeva nulla,è una balla :D Capisco che ti sia autoconvinto di questa falsità ma forse sarebbe il caso di informarsi....

Pertanto il paragone fra Berlusconi e Mangano con Ingroia e Ciuro regge perfettamente. Ambedue potrebbero aver avuto alle dipendenze un mafioso e non saperlo.

Ti rimando alle perfette parole di un altro utente riguardo un bacio della morte...questa frase è densa di significato ed è esattamente in linea col pensiero forzista.
Ovviamente questo tipo di ragionamento non ha alcun senso visto che berlusconi si avvantaggiava dall'avere mangano in casa,ingroia evidentemente no.....
Solo borghi può pensare che una talpa favorisca l'indagante :asd:

Solo che....

Berlusconi ci ha messo due anni a liberarsi di Mangano e Ingroia nove per Ciuro.

Due e mezzo ? Ma che dici! mangano è trimasto in contatto con dell'utri fino agli anni 80....altro che !Successivamente è subentrato Cinà....inutile che vada avanti,tanto non capiresti,non sapendo nulla della vicenda.


Mangano faceva lo stalliere di berlusconi e Ciuro faceva il braccio destro di Ingroia.

Ingroia era il danneggiato,berlusconi era favorito.
claudio.....:mc:

Berlusconi faceva l'imprenditore al nord e potrebbe non aver avuto 'sto gran occhio per riconoscere i mafiosi, Ingroia fa il pm a Palermo e un mafioso dovrebbe fiutarlo lontano un chilometro.

Si...e dell'utri invece sapeva chi era mangano e nonostante questo lo portò da Silvio :asd:
Altro che Ingroia e Berlusconi....a claudio.....:mc: :mc: :mc:
Pero'...

Berlusconi e' un criminale perche' aveva alle dipendenze Mangano
Ingroia e' un santo perche' "poverino aveva la talpa in casa".

Ma sai cos'è una talpa ?
Ma che logica ha poi sta storia della talpa secondo te ?
La talpa favoriva dell'utri visto che informava Aiello....
Secondo te Ingroia voleva incastrare dell'utri e si serviva di una talpa che riferiva ad una persona che riprotava a dell'utri ? Ma ti rendi conto che non ha alcuna logica ?!
Cioè...se dell'utri,ingroia,ciuro erano tutti d'accordo,perchè il PM non ha chiesto l'archiviazione.
Claudio...ma che stia dicendo ?
Tutto qui. Opinioni dove ci sono opinioni e fatti dove ci sono fatti. Nessuna balla.

Si certo...infatti per rispondere a questo mio psot hai accuratamente evitato di quotare l'intero posto....questo è il tuo metodo per rigirare tutto il discorso e accampare dei ragionamenti che hanno un senso pari a 0.
Riprovaci ancora claudio,magari su Il Giornale,li di sicuro trovi qualcuno che se la beve...


Io poi sono convinto che quando tu scrivi le, chiamamole imprecisioni, che ti ho evidenziato sia in buona fede... penso pero' che tu legga Travaglio in modo un po' acritico... non dimenticare che Ciuro era pure suo conoscente.
Questa è la perla finale.
L'unica imprecisione è la DDA,intendevo drie che era gia a consocenza delle FDO che si occupano di mafia....

Cmq Claudio,sarebbe interessante se tu rispondessi pubnto su punto...invece di fare un quote selettivo.
E' la seconda volta che te lo dico....vediamo se ne sarai in grado.

gardos
21-08-2008, 07:47
Sospendendo i commenti sul tutto in attesa della sentenza...
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
...illuso.;)
Certo che no, cosi' come non fa automaticamente di Berlusconi un criminale avere uno stalliere che poi si scopre essere mafioso.

Diciamo pero' che se uno non riesce a scoprire il mafioso che ha sotto gli occhi per anni vuoi che sia bravo a fare il PM??
Emh...silvio(e marcello) lo sapeva prima di assumerlo chi era...

kaysersoze
21-08-2008, 07:47
Più che claudio borghi mi sembri niccolò ghedini...:muro: :muro: :muro:

In questa discussione sei stato letteralmnte disarmante perle tue affermazioni, paragoni e accostamenti, dopo aver letto questo threa anche un bambino capirebbe la natura ambigua del nano, ma soprattutto capirebbe che tra mangano e Dell'Utri c'erano ottimi rapporti e continuativi sia prima che dopo l'arresto e che una persona come dell'utri non poteva non sapere dell'appartenenza di mangano alla grande famiglia di cosa nostra!!!

Borghi con tutta onestà la tua credibilità sta scendendo allo zero assoluto.....
:muro:

Ser21
21-08-2008, 07:59
Aaaahhh adesso cambiamo versione? ok...

No, perche' io ero rimasto che si sentivano spesso...
Non eri tu quello che scrivevi:

"Un boss mafioso pluriomicida non è esattamente il tipo che puoi mettere alla porta quando lo decidi tu... e il fatto che abbiano poi continuato a sentirsi più volte (berlusconi era anche disposto a dargli i famosi 30 milioni, come si sente nella famosa intercettazione) ne è la riprova."

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23748884&postcount=70

Non posso che ripetere: in occasione della bomba del 1986 Mangano NON era fuori, era in galera dal 1980 e ne usci' nel 1990, quindi il fatto che Berlusconi lo sospettasse (logico, era alle sue dipendenze e si era rivelato un malvivente) prova se mai che NON si sentivano ne una ne piu' volte (e nemmeno avrebbe potuto, essendo il tipo in galera) e che Berlusconi non fosse affatto aggiornato sulle condizioni di Mangano.


Leggi va...e vediamo se capisci come sono andate le cose...

Marcello Dell’Utri ha silenziosamente attraversato le vicende italiane degli ultimi decenni. È stato alto dirigente di uno dei gruppi economici che hanno fatto la storia del Paese. È stato il costruttore di una nuova formazione politica divenuta immediatamente il primo partito nazionale. È stato, infine, imputato di mafia: per dieci lunghi anni la procura della Repubblica di Palermo lo ha indagato, lo ha mandato sotto processo, ha infine chiesto la sua condanna a undici anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Sabato 11 dicembre 2004 i giudici della seconda sezione del Tribunale di Palermo (Leonardo Guarnotta presidente, Giuseppe Sgadari e Gabriella Di Marco a latere) hanno pronunciato la sentenza di primo grado: condanna a nove anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici.

I fatti che hanno portato alla richiesta di condanna sono contenuti nel documento che viene presentato, pressoché integralmente, in questo volume: la monumentale requisitoria dei pubblici ministeri Domenico Gozzo e Antonio Ingroia, pronunciata davanti al Tribunale in 16 udienze, dal 5 aprile all’8 giugno 2004, dopo un lunghissimo dibattimento a cui ha dato un importante contributo la professionalità dell’avvocato di parte civile del Comune di Palermo, Ennio Tinaglia.

È il racconto di una lunga storia prima imprenditoriale e poi anche politica, sempre al fianco di Silvio Berlusconi. Ma una storia che si è sviluppata, secondo l’accusa, con la presenza costante e determinante della più potente organizzazione criminale italiana, Cosa nostra.

Questa presenza ha dunque condizionato, in ultima analisi, alcuni passaggi cruciali delle vicende di Silvio Berlusconi, della Fininvest, di Forza Italia. Per questo, anche al di là degli esiti processuali, che potranno anche cambiare nei successivi gradi di giudizio, vale la pena di rendere accessibile e disponibile questa requisitoria. Perché qualunque lettore possa conoscere una ricostruzione dei fatti che i giornali e le tv non hanno mai compiutamente raccontato.

1.
Marcello Dell’Utri nasce a Palermo l’11 settembre 1941. Cresce e studia nella città siciliana, trasferendosi a Milano nei primi anni Sessanta per frequentare l’università. Qui incontra il giovane Silvio Berlusconi, di cinque anni più anziano di lui. Comincia a occuparsi seriamente di calcio, sogna di diventare un tecnico, un arbitro o un allenatore. Nel 1965 va a vivere a Roma, impiegato per un paio d’anni come direttore del centro sportivo Elis, una struttura dell’Opus Dei.

Torna a Palermo nel 1967, per stare vicino al padre. La passione per lo sport lo porta a fondare e dirigere l’Athletic Club Bacigalupo, che in pochi anni diventa un crocevia della “Palermo bene”, ma anche della Palermo mafiosa. Nel 1970 il padre, che lo vuole “sistemato” in banca, lo fa assumere alla Cassa di risparmio delle province siciliane, la Sicilcassa. Dapprima lavora a Catania, poi alla filiale di Belmonte Mezzagno, a metà strada tra Palermo e Corleone, infine al Credito agrario di Palermo.

La svolta nella sua vita arriva nel marzo del 1974: chiamato da Berlusconi, vecchio compagno d’università che sta facendo fortuna, lascia subito la Sicilia e si trasferisce a Milano, come segretario particolare del giovane imprenditore. Inizia una carriera e una vicenda professionale e politica che arriva fino a oggi. Sempre scandita, secondo i magistrati palermitani, da contatti con uomini di Cosa nostra.

È presso il club calcistico Bacigalupo che si registrano i primi rapporti certi tra Dell’Utri ed esponenti mafiosi. In quegli anni egli frequenta Gaetano Cinà detto Tanino, esponente della famiglia di Malaspina e coimputato di Dell’Utri (condannato a sette anni per associazione mafiosa); e Vittorio Mangano, che diverrà capo della famiglia di Porta Nuova. Cinà, figura rimasta silenziosa e in disparte nei lunghi anni delle indagini e del dibattimento, è l’uomo chiave di questa storia: personaggio vicino a Stefano Bontate, negli anni Settanta capo indiscusso di Cosa nostra, è l’anello di congiunzione tra Dell’Utri e l’organizzazione criminale, il punto di riferimento costante per Dell’Utri dentro l’universo mafioso.

Tutto nasce quando Silvio Berlusconi, nella prima metà degli anni Settanta, riceve le prime minacce mafiose: gli giungono richieste di soldi e “avvertimenti” che avrebbero potuto sequestrarlo o rapire uno dei suoi figli. Erano anni in cui i sequestri di persona erano molto frequenti (103 nella sola Lombardia, tra il 1974 e il 1983). Eppure il giovane imprenditore non denuncia, non chiede protezione alle autorità, non avverte la polizia; si ricorda invece dell’amico siciliano conosciuto dieci anni prima all’università, lo chiama e lo convince a venire al Nord, al suo fianco. Dell’Utri lascia la banca e si trasferisce ad Arcore, nella villa che Berlusconi aveva comprato, con l’aiuto determinante dell’avvocato Cesare Previti, dalla marchesina Casati Stampa. Dell’Utri, dopo un consulto con Cinà, porta con sé Vittorio Mangano, che arriva a Milano pochi mesi dopo di lui e dal 1 luglio 1974 è assunto come “fattore” della villa: in realtà è l’assicurazione sulla vita e sui beni stipulata da Berlusconi, attraverso Dell’Utri, con Cosa nostra.

Così Dell’Utri consegna Berlusconi nelle mani dell’organizzazione criminale: perché questa offre sì protezione, ma poi pretende un rapporto più intenso. Suggellato da un vertice ai massimi livelli: Berlusconi nel 1974 incontra ad Arcore – con la regia di Dell’Utri e, dietro di lui, di Cinà – nientemeno che il capo di Cosa nostra, Stefano Bontate, presenti i mafiosi Mimmo Teresi e Francesco Di Carlo. Bontate, chiamato "il principe di Villagrazia", era piaciuto a Berlusconi, secondo i racconti che circolavano tra gli uomini di Cosa nostra: lo aveva trovato ben diverso da come si immaginava i boss, un uomo nient’affatto rozzo, anzi intelligente e "affascinevole", testimonia Antonino Galliano riferendo le confidenze ricevute da Cinà.

Berlusconi comincia a versare somme di denaro a Cosa nostra per la sua protezione: il denaro, a partire dalla metà degli anni Settanta, passa da Dell’Utri a Cinà e arriva a Mimmo Teresi e Stefano Bontate. Secondo un testimone diretto e ben introdotto nell’ambiente dei palermitani a Milano – il finanziere Filippo Alberto Rapisarda – Cosa nostra chiede però presto a Dell’Utri e Berlusconi un rapporto più stretto: offre denaro, proveniente dai giganteschi profitti che Cosa nostra comincia a realizzare in quegli anni grazie al traffico di eroina, da reinvestire e riciclare in business puliti.

Tra il 1975 e il 1979, in effetti, avviene una complicatissima e per niente trasparente riorganizzazione societaria del gruppo Berlusconi, che si apre con la nascita, il 21 marzo 1975, della Finanziaria d’investimento-Fininvest e prosegue poi con la moltiplicazione delle società: tre diverse Fininvest si susseguono e s’incrociano tra loro e infine compare, a controllarle, un bizantino sistema di 23 holding. In questi anni determinanti, dal 1975 fino al 1983, nelle casse del gruppo entra un fiume di miliardi di lire di cui è impossibile ricostruire la fonte. La provenienza è rimasta ignota anche dopo due poderose perizie: quella del consulente della Banca d’Italia Francesco Giuffrida, per l’accusa, e quella del docente della Bocconi Paolo Iovenitti, per la difesa.

Perfino il professor Iovenitti, che pure ha ricevuto l’incarico da Dell’Utri, è costretto ad ammettere durante il processo di Palermo che alcune delle operazioni finanziarie del gruppo Berlusconi sono inspiegabile e "potenzialmente non trasparenti". E che ha dovuto realizzare la sua consulenza senza una parte dei documenti contabili: quelli che pure erano stati ritirati da un avvocato di Berlusconi nel 1998 presso la fiduciaria Bnl “Servizio Italia” e relativi ai mandati fiduciari posti in essere dal 1975 in poi.

Secondo alcuni collaboratori di giustizia, è Stefano Bontate il socio occulto della Fininvest, che vi avrebbe investito grandi capitali. Non c’è però la prova piena del riciclaggio di denaro mafioso da parte della Fininvest (tanto è vero che, per questa accusa, le posizioni di Berlusconi e Dell’Utri, dopo un’indagine a Palermo, sono state archiviate). C’è però, secondo l’accusa, una prova incompleta, ma pienamente coerente con le dichiarazioni dei testimoni, tra cui Rapisarda e Francesco Di Carlo. Lo stesso consulente Iovenitti ha ammesso anomalie finanziarie e comunque non ha fatto luce sulla provenienza di quei capitali. Bastava una consulenza che spiegasse chiaramente i flussi di denaro: invece, a trent’anni dai fatti, su quei flussi è stata stesa ancora una fitta cortina fumogena. Perché? Non certo, rispondono i magistrati dell’accusa, per coprire reati fiscali o finanziari, ormai prescritti.

Cosa nostra era ormai da tempo a Milano. La sua base era un ufficio a pochi passi dal Duomo, in via Larga, punto di riferimento per uomini come Ugo Martello, Robertino Enea, i fratelli Pippo e Alfredo Bono. Frequentavano quell’ufficio, quando passavano a Milano, anche i palermitani importanti, da Stefano Bontate a Tommaso Buscetta... Milano era la capitale degli affari. Da lì si poteva entrare in contatto con imprenditori dinamici, pieni d’idee e spregiudicati quanto basta: prima attraverso le minacce, poi magari con accordi di reciproca soddisfazione. Perché i piccioli e i danee, a Palermo come a Milano, non puzzano.

In questo clima Dell’Utri sbarca al Nord. E anche lì continua le sue frequentazioni mafiose. La sera del 24 ottobre 1976, per esempio, il boss catanese Antonino Calderone festeggia il suo compleanno a Milano, al ristorante “Le colline pistoiesi”. Sono presenti a tavola i mafiosi Gaetano e Antonino Grado, ma anche Mangano e Dell’Utri. Questi ammette la cena, spiegando però che non conosceva i commensali. I fratelli Grado, grandi trafficanti di droga, secondo il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo erano gli stessi che un paio d’anni prima avevano progettato il rapimento del figlio di Berlusconi, Piersilvio.

2.
Nell’autunno del 1976 Vittorio Mangano appare però pubblicamente compromesso per le sue vicende criminali: era stato arrestato una prima volta il 27 dicembre 1974 e, rilasciato il 22 gennaio successivo, era stato riaccolto ad Arcore; arrestato di nuovo il 1 dicembre 1975, quando viene rimesso in libertà, sul registro del carcere segna come domicilio "via San Martino 42, Arcore", cioè casa Berlusconi. La situazione è ormai imbarazzante. Così nell’ottobre 1976 Mangano lascia l’impiego presso Arcore. Poche settimane dopo se ne va anche Dell’Utri.

Berlusconi è ormai un imprenditore che ha costruito un piccolo impero immobiliare sotto il segno del Biscione. Intuisce il danno d’immagine che gli può provocare la diffusione della notizia d’aver accolto in casa un mafioso. In più, forse teme possibili indagini di polizia. Rompe rapidamente, dunque, con la coppia Dell’Utri-Mangano. Mantiene però gli impegni presi con Bontate: continua a versare il suo “regalo” a Cosa nostra (la famiglia Pullarà sostitusce Mangano nell’esazione). E cerca nuove protezioni.
Nel gennaio 1978 si iscrive alla P2 di Licio Gelli. Sotto le ali di quel club, otterrà massicci fidi bancari anche senza adeguate garanzie; e tenterà di sviluppare alcuni affari in Sardegna in cui sono coinvolti piduisti e personaggi della criminalità organizzata romana e siciliana, tra cui Flavio Carboni, faccendiere romano nelle mani della malavita della capitale e frequentatore di mafiosi del rango di Pippo Calò, l’inviato di Cosa nostra nella capitale. Sono questi gli anni in cui la criminalità organizzata penetra dentro la massoneria e alcune logge diventano camera di compensazione tra i diversi poteri, luogo d’incontro tra politici, imprenditori e mafiosi (come lo stesso Bontate, anch’egli iscritto a una loggia massonica).

3.
E Dell’Utri? Dopo il licenziamento da parte di Berlusconi, Marcello attraversa un periodo di smarrimento. Accarezza l’idea di prendersi un anno sabbatico, di lasciare tutto per trasferirsi in Spagna, a studiare teologia presso l’università di Navarra, o presso i Gesuiti in Italia. È il solito Cinà a tirarlo fuori dai guai, preoccupato per l’amico ("Si vuole fare prete", aveva capito, sintetizzando un po’ rozzamente una crisi più complessa). Nel 1977 lo fa assumere da Filippo Alberto Rapisarda, in quegli anni a capo, a Milano, di un grande gruppo immobiliare, stimato il terzo in Italia e considerato un luogo privilegiato di passaggio dei capitali mafiosi.

Dell’Utri diventa dirigente della Bresciano, un’azienda del gruppo Rapisarda, benché egli stesso ammetta alla signora Bresciano di non sapere neanche da che parte si cominci a dirigere un’azienda. Il suo gemello, Alberto Dell’Utri, viene posto al vertice di un’altra società di Rapisarda, la Venchi Unica. Non è un’esperienza fortunata: in breve tempo, tutto il gruppo Rapisarda finisce nell’imbuto di un colossale fallimento. Marcello è incriminato a piede libero, Alberto è arrestato a Torino, Rapisarda fugge all’estero, nel Venezuela dei Caruana, grandi trafficanti di droga, e poi a Parigi (con un passaporto intestato a "Dell’Utri Alberto").

Passato da Berlusconi a Rapisarda, Dell’Utri trasferisce la sua abitazione nel lussuoso palazzetto di quest’ultimo, nella centralissima via Chiaravalle, a Milano. Ma non interrompe i vecchi rapporti. Con Vittorio Mangano, per esempio: nel 1980, in una telefonata intercettata dalla Criminalpol, Dell’Utri parla con l’amico di "affari" e di "cavalli". È la telefonata a cui fa riferimento Paolo Borsellino nella sua ultima intervista prima di essere ucciso, quando spiegherà che per "cavalli" si intendono partite di droga.

Nell’aprile dello stesso anno, Dell’Utri fa un salto a Londra, dove partecipa alla festa di matrimonio di Jimmy Fauci, mafioso siciliano che gestisce in Gran Bretagna il traffico di droga per il clan Caruana. Dell’Utri ammette: "Mi portò Cinà, non sapevo chi fosse lo sposo, mi trovavo a Londra per visitare una mostra sui vichinghi".

4.
Nel 1983 Dell’Utri lascia Rapisarda (che parla di tradimento) e ritorna al servizio di Berlusconi, il quale lo inserisce al vertice di Publitalia 80, l’azienda nata un paio d’anni prima con la mission di raccogliere pubblicità per le reti televisive del Biscione. Perché questo ritorno? E come mai, questa volta, in una posizione così importante?

Quello che approda a Publitalia è lo stesso Dell’Utri che al momento del licenziamento, nel 1976, si era sentito dire da Berlusconi di non essere in grado di dirigere un’azienda. Lo stesso che aveva apertamente ammesso i suoi limiti manageriali con la signora Bresciano. Lo stesso che, negli anni con Rapisarda, aveva aggiunto al suo curriculum professionale un’unica esperienza di rilievo: il fallimento della Bresciano. Eppure ora è posto a capo della società più delicata del gruppo, quella che fa il fatturato per tutta la Fininvest.

Per capirne le ragioni, è necessario comprendere la grave crisi attraversata da Berlusconi nei primi anni Ottanta. Nel 1981, con la pubblicazione degli elenchi degli iscritti alla loggia segreta di Licio Gelli, scoppia lo scandalo P2 e Berlusconi si ritrova di nuovo esposto ai possibili attacchi della stampa e alle possibili indagini della magistratura, anche a causa dei suoi rapporti con personaggi della P2 legati alla mafia. Quella stessa mafia che Dell’Utri gli aveva portato in casa nel 1974 e che lui aveva creduto di allontanare licenziandolo.

Non solo. Proprio in quegli anni, Cosa nostra "si era fatta sotto" di nuovo, e pesantemente, con l’imprenditore di successo ormai entrato nel business televisivo: "Gli stavano tirando il radicone", racconta il collaboratore di giustizia Angelo Siino, ossia gli avevano fatto forti richieste di denaro.
In Sicilia erano cambiati gli equilibri: Bontate era stato sconfitto e ucciso (proprio nel 1981) al culmine della guerra di mafia che lo aveva contrapposto ai corleonesi di Totò Riina; e i Pullarà, della stessa famiglia di Bontate ma alleati dei corleonesi, avevano cominciato a gestire a loro modo le relazioni con la Fininvest. Quanto a Vittorio Mangano, già fuori gioco, nel 1983 è oltretutto di nuovo arrestato, nell’ambito dell’operazione San Valentino che non solo scopre, proprio sull’asse Milano-Palermo, molti mafiosi, ma individua per la prima volta anche alcuni “colletti bianchi” della mafia al Nord.

Per Berlusconi, stretto tra scandalo P2 e nuove pretese di Cosa nostra, è un momento delicato e difficile. Superato, secondo i magistrati di Palermo, attraverso una ristrutturazione complessiva dei rapporti tra la Fininvest e la mafia, che prevede anche il ritorno di Dell’Utri al fianco di Berlusconi, ormai "vittima consapevole" di Cosa nostra.
Totò Riina, nuovo uomo forte dell’organizzazione criminale dopo l’uccisione di Bontate, eredita i contatti a suo tempo stretti da quest’ultimo e li rimodula, avviando una fase nuova nei delicati rapporti tra la Fininvest e la Sicilia. È sempre Tanino Cinà, gran padrino di Dell’Utri, a mediare anche questo cruciale passaggio, offrendo ai nuovi capi di Cosa nostra ancora una volta Dell’Utri come l’uomo che può risolvere la crisi.

Lo rivelano, dall’interno, alcuni collaboratori di giustizia che raccontano come, a metà degli anni Ottanta, all’orecchio di Riina fosse giunta l’eco della controversia tra Mangano e i Pullarà, motivata dal fatto che questi ultimi gli avevano scippato il rapporto con Berlusconi. C’era stato addirittura un acceso scontro verbale in carcere tra l’ex “stalliere” e Giovan Battista Pullarà. Il nuovo capo di Cosa nostra decide di estromettere sostanzialmente i Pullarà (anche se, per non scontentarli, lascia a loro una parte dei soldi pagati dalla Fininvest) e di utilizzare quel rapporto a beneficio dell’intera organizzazione.
Viene istituzionalizzato (sicuramente a partire almeno dal 1986) il versamento a Cosa nostra di 200 milioni di lire all’anno, ma tornando a impostare i rapporti secondo i principi dell’“impresa amica” e del “regalo”, che sarà infatti puntualmente fatto giungere ai boss anche negli anni delle stragi di mafia: certamente fino al 1993 o, secondo altri riscontri (tra cui le agende di Dell’Utri che documentano i suoi rapporti con Cinà), fino al 1995. Il “regalo” passa dalla Fininvest a Gaetano Cinà, da Cinà a Pierino Di Napoli, da Di Napoli a Raffaele Ganci, infine da Ganci a Riina, che poi provvede a ripartirlo tra i vari mandamenti di Cosa nostra “interessati”: come San Lorenzo (nel cui territorio vi è la sede palermitana delle Fininvest) e Resuttana (dove sono posizionate alcune delle antenne siciliane del gruppo).

Che i rapporti siano distesi e cordiali – ben diversi da quelli che di solito intercorrono tra estorsore e vittima di un’estrosione – è testimoniato da alcune telefonate intercettate nel 1986, come quella in cui Cinà, al telefono con Alberto Dell’Utri, gemello di Marcello, racconta delle cassate siciliane inviate per Natale da Palermo a Milano, alla sede della Fininvest: quella per Berlusconi, grandissima, pesava più di 11 chili e Cinà ci aveva fatto scrivere sopra dal pasticciere "Canale 5, in numero e in lettere".

Ma Riina non pensa solo ai soldi, bensì anche e soprattutto alla “politica”: il vecchio rapporto con Dell’Utri e Berlusconi potrebbe diventare un buon canale per arrivare a Bettino Craxi allora presidente del Consiglio, ipotizza Riina, che comincia ad accarezzare l’idea di mandare un avvertimento alla Dc per i tentennamenti dimostrati nel sostegno a Cosa nostra.

I primi anni Ottanta, quelli del ritorno di Dell’Utri al gruppo Berlusconi, sono anche gli anni in cui la Fininvest sviluppa il suo impero televisivo. Fa incetta di emittenti in tutta Italia: anche in Sicilia, dove nasce Rete Sicilia che ritrasmette i programmi di Canale 5 e che ha nel suo consiglio d’amministrazione, accanto ad Adriano Galliani, un certo Antonio Inzaranto, nominato addirittura presidente senz’altra competenza se non quella di essere cognato della nipote di Tommaso Buscetta; Trinacria tv, che trasmette Italia 1, è invece domiciliata presso la Parmafid, una fiduciaria dietro cui si muovono personaggi come Joe Monti e Antonio Virgilio, arrestati nel 1983 come “colletti bianchi” della mafia, considerati i terminali milanesi del riciclaggio di Cosa nostra (condannati in primo grado e in appello, sono poi assolti in Cassazione da Corrado Carnevale, allora chiamato “giudice ammazzasentenze”); Sicilia televisiva, infine, l’emittente che ritrasmette Retequattro, è avviata da due fratelli, i costruttori Filippo e Vincenzo Rappa, amici di Dell’Utri poi processati per mafia (il secondo sarà condannato).

La Parmafid è considerata dai magistrati palermitani lo strumento fiduciario attraverso cui Antonio Virgilio gestisce da Milano il denaro di Cosa nostra per conto di Pippo e Alfredo Bono, della famiglia di Bolognetta. Ebbene, proprio la Parmafid controlla, fino al 1994, una quota consistente delle holding che a loro volta controllano la Fininvest.

Il 28 novembre 1986 scoppia una piccola bomba contro la cancellata della sede milanese della Fininvest, in via Rovani. È la seconda: una simile era scoppiata il 26 maggio 1975. Dalle telefonate (intercettate) si capisce che Berlusconi e Fedele Confalonieri siano convinti che sia stato anche questa volta Mangano (che invece è, di nuovo, in carcere): "Una cosa rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...", dice Berlusconi. E chiede conto di ciò al suo collaboratore, evidentemente considerato il responsabile in azienda del ramo, lo specialista in questo genere di cose. Dell’Utri non delude le attese. Due giorni dopo, il 30 novembre, telefona al capo: Mangano non c’entra, "assolutamente è proprio da escludere". Comunque non c’è da preoccuparsi, c’è "da stare tranquillissimi". E spiega: "Ho visto Tanino... che è qui a Milano". Berlusconi non chiede chi è Tanino. Evidentemente sa bene chi è Cinà e prende atto con un monosillabo: "Ah!".

La spiegazione dell’attentato arriva dall’interno di Cosa nostra. Sono i catanesi di Nitto Santapaola, questa volta, a entrare in campo a gamba tesa: attentati, messaggi telefonici, lettere minatorie. Riina è stato avvertito ed è d’accordo: lascia fare i catanesi, che potranno magari ritagliarsi una fetta del denaro pagato dalla Fininvest. A lui la pressione su Berlusconi serve però soprattutto in vista della sua strategia “politica”: lascia che creino problemi a Berlusconi per far poi risaltare le capacità di coloro che li risolvono, cioè Dell’Utri e Cinà, che possono così stringere ancor più il loro rapporto con Berlusconi, che Riina vuole utilizzare come ponte per arrivare a Craxi. Alle elezioni del 1987, infatti, per la prima volta Cosa nostra ritira il suo sostegno ai democristiani e fa affluire i suoi voti al Psi, apprezzato per il suo garantismo.

E Dell’Utri continua a fare il mediatore tra le pretese di Palermo e le possibilità di Milano. Un mestiere difficile, che necessariamente incappa in momenti di crisi. L’altalenante rapporto tra Berlusconi e Dell’Utri, infatti, sul finire degli anni Ottanta ha un altro periodo di raffreddamento. Le minacce proseguono, evidentemente perché i mafiosi non sono soddisfatti delle risposte ottenute. Il 17 febbraio 1988 Silvio Berlusconi fa al telefono (intercettato) una confessione drammatica all’amico imprenditore Renato Della Valle: "Sono messo male fisicamente. E poi c’ho tanti casini in giro, a destra, a sinistra. Ce n’ho uno abbastanza grosso, per cui devo mandar via i miei figli, che stan partendo adesso per l’estero, perché mi han fatto estorsioni... in maniera brutta. (...). Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa, e... sono ritornati fuori. (...) Sai, siccome mi hanno detto che se, entro una certa data, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio a me e espongono il corpo in piazza del Duomo. (...) E allora son cose poco carine da sentirsi dire e allora, ho deciso, li mando in America e buona notte".

Non si sa se poi Berlusconi abbia fatto o no "la roba" che gli chiedevano "entro una certa data". Ma certamente raffredda i rapporti con Dell’Utri. Questa volta Marcello non viene licenziato, ma tenuto a distanza. Lo racconta Mariapia La Malfa, moglie di Alberto Dell’Utri, in una telefonata del luglio 1988 a Rita dalla Chiesa: "Per vent’anni Berlusconi ha sempre trascorso i capodanni con Craxi e Dell’Utri, ma da quando c’è Previti non invita più Marcello...". Secondo i magistrati palermitani, si ripete la scena degli anni Settanta: Dell’Utri ha rimesso Berlusconi nelle mani di Cosa nostra, eppure le minacce continuano, perché la mafia alza sempre la posta e questa volta vuole arrivare a Craxi.

Nel 1991, subito dopo la sua ennesima scarcerazione, Mangano cerca di riallacciare i rapporti con Dell’Utri e la Fininvest. Ma viene bloccato da Totò Cancemi, capo della sua famiglia mafiosa, che per conto di Riina in persona gli chiede di farsi da parte, in nome del "bene di tutta Cosa nostra": Riina vuol gestire lui stesso, direttamente, il rapporto con Berlusconi.

Intanto i catanesi continuano le loro pressioni. A partire dal 1990 bersagliano di minacce e attentati incendiari i magazzini Standa di Catania. La reazione è ancora una volta “privata”: nessuna denuncia e, apparentemente, nessun riscatto pagato. In realtà alcuni titolari di magazzini in franchising ammettono di avere versato la loro parte, un miliardo. Berlusconi invece nega tutto e minimizza perfino i danni subiti. Ma è Dell’Utri, secondo diversi collaboratori di giustizia, che come al solito s’incarica di risolvere, in maniera riservata, il problema: riceve a Milano un emissario delle famiglie catanesi e poi scende personalmente in Sicilia dove nell’autunno 1991 incontra, a Messina, Santapaola in persona, allora latitante.

In questo periodo, segnala l’accusa, il gruppo Berlusconi acquisisce "appalti in Sicilia senza conflitti con la locale imprenditoria mafiosa, anzi entrando in società con alcuni imprenditori che sono risultati legati a Cosa nostra": è il caso della società di costruzioni Coge, riconducibile a Paolo Berlusconi, che realizza lavori, per esempio, nell’isola di Favignana.

In questi stessi anni accade anche un fatto che, secondo l’accusa, mette bene in rilievo i metodi professionali di Dell’Utri e i suoi rapporti siciliani. Nel 1990 il dirigente di Publitalia stringe un contratto di sponsorizzazione con la squadra femminile della Pallacanestro Trapani. Lo sponsor è la Birra Messina, che s’impegna per circa 1 miliardo e mezzo di lire. Ma Dell’Utri pretende che metà della cifra versata dallo sponsor gli sia restituita, in contanti e in nero, a titolo di intermediazione. Il proprietario della squadra, Vincenzo Garraffa, si rifiuta e a quel punto Dell’Utri dapprima lo minaccia ("Ci pensi, perché abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare") e poi gli manda, a fare un convincente “recupero crediti”, il boss di Cosa nostra di Trapani, Vincenzo Virga. Per questo fatto Dell’Utri è già stato condannato nel 2004 a Milano a due anni di reclusione, in primo grado, per tentata estorsione.

Anche i Graviano, boss di Brancaccio, mandanti dell’assassinio di padre Pino Puglisi e protagonisti nel 1992-93 della strategia stragista di Cosa nostra, hanno contatti con Dell’Utri. L’accusa individua rapporti tra il manager di Publitalia e tre siciliani, Giuseppe D’Agostino, Francesco Piacenti e Carmelo Barone. Il primo viene arrestato il 27 gennaio 1994 in un ristorante di Milano, Gigi il Cacciatore, insieme ai capifamiglia, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano.

5.
Intanto l’Italia è arrivata a una svolta. Dopo Mani pulite, il sistema dei partiti si sgretola. Contemporaneamente, Cosa nostra in Sicilia rompe definitivamente con i suoi tradizionali referenti politici (Salvo Lima e gli andreottiani) e, dopo la conferma in Cassazione delle condanne del maxiprocesso di Palermo, dichiara guerra allo Stato. Inizia la stagione delle stragi: nel 1992 sono uccisi i democristiani Salvo Lima e Ignazio Salvo, considerati “traditori”, e i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’anno seguente l’attacco si trasferisce sul continente: un’autobomba tenta d’uccidere il giornalista Maurizio Costanzo, poi seguono gli attentati di Firenze, Roma, Milano.
È in questo clima drammatico che Silvio Berlusconi, preoccupato per la sorte delle sue aziende rimaste senza sostegno politico, decide di "scendere in campo", di buttare nella mischia la potenza delle sue tv e di fondare Forza Italia. Ma è Dell’Utri, che fino a quel momento non si è mai occupato di politica, il primo a pensare a un impegno diretto, a spingere il suo capo in questa direzione e poi a costruire il partito, usando la struttura organizzativa di Publitalia. Non solo precede Berlusconi, ma è anche il solo dirigente del gruppo a non avere dubbi, anzi a lottare contro le cautele e le resistenze degli altri consiglieri del presidente (Gianni Letta, Fedele Confalonieri, Maurizio Costanzo, Enrico Mentana...). Lo testimonia un consulente di Dell’Utri, Ezio Cartotto, ingaggiato in segreto per studiare nuove modalità d’intervento politico della Fininvest in previsione del crollo dei partiti amici.

Poi, tra il 1993 e il 1994, si consuma un drammatico contrappunto Milano-Palermo. Mentre il sistema politico implode e le stragi prostrano l’Italia, Cosa nostra, che come dice Riina ha "fatto la guerra per fare la pace", è alla ricerca di nuovi referenti politici. Anche in questo tesissimo momento, Dell’Utri ha un compito delicato: garantire ancora una volta il rapporto tra Milano e Palermo, mediare tra le richieste di Cosa nostra e le disponibilità del nascente partito di Forza Italia.

Alcuni tra i boss, dopo aver fondato il movimento Sicilia libera, si stavano avviando a sostenere una Lega del Sud, un movimento che avrebbe dovuto nascere, con appoggi massonici, dalla federazione delle diverse leghe sorte nelle regioni meridionali: avrebbe dovuto contrapporsi alla Lega Nord, ma di fatto concorrere insieme ad essa alla spartizione del Paese; e soprattutto avrebbe dovuto essere sensibile alle esigenze “politiche” di Cosa nostra. Dentro l’organizzazione criminale si svolge, allora, un’ampia consultazione, qualcosa di simile alle elezioni primarie, in cui le famiglie mafiose sono chiamate a esprimere la loro preferenza tra il progetto “sudista” e indipendentista di Sicilia libera e quello “milanese” e nazionale di Marcello Dell’Utri. Prevale quest’ultimo, giudicato più serio ed efficace.

Il capo di Cosa nostra dopo l’arresto di Riina, Bernardo Provenzano, si assume la responsabilità di dare il proprio appoggio al nuovo soggetto politico, a proposito del quale vi erano stati contatti con Dell’Utri: "Finalmente, si prospetta un discorso serio e che possiamo andare avanti". La lunga stagione delle stragi s’interrompe e inizia la fase dell’inabissamento di Cosa nostra.

Provenzano prende la sua decisione perché ha avuto adeguate garanzie di risoluzione dei problemi dell’organizzazione criminale: "Pressione giudiziaria, sequestro dei beni, collaboratori di giustizia, regime carcerario duro". Si stringe così un nuovo patto che prevede, da una parte, "garanzie politiche" (Provenzano promette che "entro dieci anni si sistemava tutto") e, dall’altra, l’appoggio elettorale e la realizzazione della "strategia dell’inabissamento" ("Perché se noi continuavamo a fare attentati... a spargere sempre violenza, a fare azioni eclatanti, i riflettori delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica era sempre a controllare, a guardare, a giudicare a noi e le persone che ci dovevano aiutare... Per cui era importantissimo, se non vitale, che Cosa nostra intraprendesse un periodo di quiete, di tranquillità, in modo che non destasse attenzione nell’opinione pubblica né alle forze dell’ordine e della magistratura in modo particolare": così racconta l’ultimo dei grandi collaboratori di giustizia, Nino Giuffrè).

Dell’Utri costruisce in pochi mesi il partito di Forza Italia che nel 1994 ottiene un clamoroso successo e porta Berlusconi per la prima volta al governo. Naturalmente i magistrati di Palermo non pretendono di spiegare con i rapporti siciliani tutto il successo di Forza Italia, che è spiegabile solamente con una complessa somma di concause politiche, economiche e sociali. Ma aggiungono a queste gli elementi emersi nelle indagini su Dell’Utri e i suoi rapporti con Cosa nostra. Concludendo che "Dell’Utri interviene come sa, secondo il suo stile, “alla grande”, senza mezzi termini, facendosi in prima persona protagonista e artefice di un progetto politico, quello che poi sfocerà nella nascita del movimento Forza Italia. Movimento rispetto al quale, intendiamo ribadirlo una volta per tutte (...), il pubblico ministero ha il massimo rispetto, così come ha il massimo rispetto nei confronti dei suoi militanti e dei suoi elettori. (...) La condotta e le finalità di Dell’Utri sono assai meno commendevoli di quelle degli altri fondatori del movimento politico; anzi, è provato che quelle di Dell’Utri furono direttamente condizionate da Cosa nostra, e dalla precipua finalità di agevolare la realizzazione degli interessi di Cosa nostra. Ed è per via di Dell’Utri soprattutto, e del ruolo da lui esercitato, che il movimento politico di Forza Italia fin dal suo sorgere costituì un punto di “interesse politico” per Cosa nostra: non certo perché Forza Italia fosse il partito della mafia, ma perché Forza Italia era il partito di Dell’Utri e quello a Cosa nostra bastava".

I rapporti con la mafia proseguono anche negli anni successivi. Nel 1999, per le elezioni europee, Cosa nostra fa circolare tra i suoi uomini l’ordine di sostenere e votare proprio Dell’Utri, che dev’essere aiutato anche in relazione ai guai giudiziari che gli sono piovuti addosso (nel 1997 è iniziato il processo palermitano per collusioni con la mafia). Nella nuova Cosa nostra di Provenzano, Dell’Utri gode di un’inedita autorevolezza: "Una straordinaria conferma", sostengono i magistrati di Palermo, "dell’attuale vigenza dei “patti” stipulati a suo tempo, fin dal 1994".

6.
La lunga requisitoria presentata in questo volume è la storia di un uomo, Marcello Dell’Utri, e della sua lunga attività di mediatore tra un imprenditore del Nord e Cosa nostra. Un incredibile romanzo, il plot di un grande film. A costruire questa storia non sono solo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, i tanto vituperati “pentiti”, vittime di una campagna di delegittimazione che dura ormai da più d’un decennio. No, nel processo – come ciascuno può leggere in queste pagine – sono confluiti dati oggettivi, documenti societari, rapporti di polizia, intercettazioni telefoniche e ambientali, racconti e contributi di semplici testimoni, perfino ammissioni degli imputati.

Finito il processo, però, si apre – o almeno dovrebbe aprirsi – la riflessione giornalistica, civile, morale, politica in senso alto. Ma in Italia questo non succede. Lo constata Barbara Spinelli, dopo la sentenza, in un suo commento (Il sonno morale) sulla prima pagina della Stampa di domenica 12 dicembre 2004: "Sia in caso d’assoluzione che di condanna, i processi italiani sono vissuti con atteggiamento politico piuttosto che morale, e si svolgono tutti in un’atmosfera rarefatta dove non hanno spazio né la coscienza né i principi, né il giusto né l’ingiusto". A parte i commenti dei politici (assolutori e antigiudici da destra, cauti e chissà perché quasi imbarazzati da sinistra), la società italiana non ha ritenuto di fare una riflessione libera, autonoma da ogni schieramento preconfezionato. Eppure, "non esistono solo la coscienza personale di Berlusconi e di Dell’Utri. Esiste anche", argomenta Spinelli, "la coscienza del Quarto Potere incarnato da stampa, radio e televisione, ed esiste la coscienza dei liberi adulti cittadini-elettori. Per costoro il dilemma non può essere semplicemente accantonato, a partire dal momento in cui la magistratura cessa d’occuparsi in esclusiva dei casi e li restituisce al pubblico spazio". Barbara Spinelli continua: "Una volta pronunciata la sentenza, anche se solo di primo grado, si può tornare a commentare e giudicare con criteri politici". E invece: "Non ci s’indigna, se i tribunali certificano la collusione tra mafia e politica, se denuncia i meandri di un’impresa che ha mescolato affari illeciti e politica".

Perché se è vero che il processo di Palermo ha avuto come imputato, accanto a Tanino Cinà, il solo Marcello Dell’Utri e che esclusivamente sue sono le responsabilità penali accertate nel dibattimento, un Paese civile non può sfuggire, fuori dal piano giudiziario, a questioni impronunciabili: che imprenditoria è mai cresciuta in Italia, nella ricerca di soluzioni “private” alle minacce della criminalità organizzata e nelle commistioni finanziarie con il denaro sporco? E che nuova élite politica si è mai consolidata, se deve far catenaccio con personaggi compromessi, senza riuscire a far valere alcuna autonomia di giudizio?

La vicenda penale riguarda Marcello Dell’Utri, ma quella morale e politica coinvolge direttamente il suo datore di lavoro: Silvio Berlusconi, "vittima consapevole". L’imprenditore poi diventato presidente del Consiglio mostra di sapere in che gioco è stato messo da Dell’Utri (lo provano oggettivamente le intercettazioni telefoniche). E perché si è rifiutato di rispondere alle domande dei pubblici ministeri, il 26 novembre 2003, perdendo così la possibilità di sgombrare il campo da tanti equivoci e misteri?

7.
Ecco, dunque, perché può essere utile pubblicare in volume questa requisitoria, questo lunghissimo e complesso documento giudiziario. Non certo per ossessione “giustizialista”. Anzi, per proporre semmai un uso non giudiziario anche delle carte giudiziarie. Non ci interessa, qui, la valutazione penale dei fatti raccontati, delle testimonianze presentate; non ci interessa, a rigore, neppure se la sentenza sia di condanna o d’assoluzione. Ci interessa, su tutt’altro piano che quello giudiziario – il piano della vita, della convivenza civile, dunque anche della politica – rendere disponibile a tutti i cittadini la conoscenza di fatti che comunque hanno a che fare, per la natura dei protagonisti, con la storia di questo Paese. Non per invocare sanzioni o pretendere condanne, ma per fare quello che è proprio del giornalismo: far conoscere vicende, raccontare personaggi, svelare retroscena.

Vicende, personaggi, retroscena che, in questo caso, segnano la storia del Paese, toccano il cuore della politica italiana, eppure – incredibilmente – non hanno mai avuto uno spazio adeguato sui giornali o nelle tv. Ecco dunque questo documento, pubblicato per rendere disponibile a tutti la conoscenza di vicende troppo poco o per niente raccontate dai media. La requisitoria di Nico Gozzo e Antonio Ingroia contiene una mole imponente di informazioni, frutto di anni e anni di ricerche, di centinaia di testimonianze e di documenti che sarebbe un delitto seppellire in un archivio polveroso, consegnandole all’oblio.
Certo, non è usuale che – in questo come in altri casi del recente passato – agli strumenti giornalistici si sostituiscano atti giudiziari. Non è normale. Ma, di fronte all’enormità della vicenda italiana, saltano anche i generi letterari per raccontarla. Il giornalismo, dopo aver pazientemente percorso la strada del resoconto e dell’inchiesta, della cronaca e del reportage, finisce per doversi avventurare in nuovi percorsi. In qualche caso il giornalismo cerca di realizzarsi nella fuga (ma solo apparente) della fiction, o della satira. In altri casi, all’opposto, si rifugia nell’iperrealismo dei documenti, ritraendosi per lasciar parlare le carte. Dopo tante ricerche, inchieste, reportage e campionari di storie e personaggi italiani, la soggettività cerca di sparire, quasi addolorata per la mostruosità dei propri risultati, e lascia il campo ai freddi fatti, ai nudi documenti.

Ecco dunque, strappato al buio degli scaffali palermitani asciugati dallo scirocco, questo materiale per una storia dei rapporti tra Milano e Palermo, tra gli affari e la criminalità, tra i poteri illegali e la politica. Nodi in gran parte non sciolti. Ed elementi non secondari, in un Paese che, più in generale, ha avuto per sette volte come presidente del Consiglio un uomo che, secondo una sentenza ormai definitiva, è stato, almeno fino al 1980, in rapporti con Cosa nostra. Milano-Palermo, Palermo-Roma. L’impresa e la politica e la criminalità. La storia non si scrive con le sentenze, si sente ripetere, ma chi vorrà scrivere la vera storia d’Italia dovrà pur rendere conto anche dei fatti emersi nelle aule di giustizia.

(Da Dossier Dell'Utri, Kaos edizioni, 2005)

claudioborghi
21-08-2008, 08:48
Quel Rigo è successivo a quello che hai quotato,basta aprire la sentenza,se non ci credi,leggila una volta tanto e facci sto favore di informarti.

Perdonami, ma io la sentenza l'ho aperta eccome, da dove credi che abbia preso il mio quote? Ce l'ho davanti agli occhi in questo momento in pdf con tutte le sue deliranti 1771 pagine. Proprio per questo ho la CERTEZZA che TU non sappia di cosa stai parlando e che quoti i bigini, dato che ci sono esattamente tre pagine di mezzo.
Per il resto e' inutile che confondi le acque: il punto e' uno e stringente ed originava la discussione.

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23745333&postcount=25

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.
Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente."

Non ci sono chiacchere, la domanda e' (tuo errore sulla DDA a parte):

"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

Poi discutiamo sul resto

Ser21
21-08-2008, 09:02
Perdonami, ma io la sentenza l'ho aperta eccome, da dove credi che abbia preso il mio quote? Ce l'ho davanti agli occhi in questo momento in pdf con tutte le sue deliranti 1771 pagine. Proprio per questo ho la CERTEZZA che TU non sappia di cosa stai parlando e che quoti i bigini, dato che ci sono esattamente tre pagine di mezzo.
Per il resto e' inutile che confondi le acque: il punto e' uno e stringente ed originava la discussione.

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23745333&postcount=25

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.

Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente."

Non ci sono chiacchere, la domanda e' (tuo errore sulla DDA a parte):

"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

Poi discutiamo sul resto


Silvio gia sapeva con chi aveva a che fare,visto che dell'utri conosceva Mangano dagli anni 60' e "conosceva la sua caratura criminale".
Sarà la quinta volta che te lo scrivo ma tu ogni volta fai finta di niente,eviti di quotare la parte in cui ti dimostro che gia lo conosceva e riproponi la stessa domanda.In loop,perennemente da 3 pagine.

Claudio,ti consiglio di lasciar perdere...stai cavillando su delle stupidaggini,per altro sbagliando anche in questo caso ripetutamente,ma soprattutto stai facendo una figura barbina e la tua credibilità è scesa sotto lo zero.

Cmq ancora una volta hai effettuato un quote selettivo,lasciando perdere ciò che ti dava torto.
E' la palese ed inequivocabile dimostrazione che non sei in grado di argomentare punto su punto di questa vicenda,appunto perchè ti mancano le consocenze.

E' tanto difficile per te ammettere di non sapere un H di queste vicessitudini di B and co ?
Oppure,se invece la questione la conosci,perchè non mi ribatti punto su punto a ciò che ho scirto negli ultimi 2 post di riposta ai tuoi ?

Dai claudio....siamo su un forum,nn su canale 5...ciò che io scrivo,anceh se non lo quoti,sempre scirtto rimane,non è che non quotandolo automaticamente,ciò che ho scritto,scompare ;)

luxorl
21-08-2008, 09:13
Borghi con tutta onestà la tua credibilità sta scendendo allo zero assoluto.....
:muro:

*

sbomberino
21-08-2008, 09:34
<<Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni>> cit.
Leggo l'attuazione della perfetta linea disinformativa che tanto piace (destra o sinistra) al nostro paese.
Creare una cortina fumosa affinchè non si parli dei fatti, ma la notizia sia l'opinione.
Cosi un magistrato ha un collaboratore mafioso, il tiro si sposta dalle sue indagini (FATTI) a forzati paralleli con il caso Mangano.
Fortunatamente c'è qualcuno a cui piace ancora informarsi sui FATTI, scaricando nello sciaquone la pellicola protettiva degli "opinion maker".

claudioborghi
21-08-2008, 09:41
:blah:

"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

greasedman
21-08-2008, 09:53
Aaaahhh adesso cambiamo versione? ok...

No, perche' io ero rimasto che si sentivano spesso...
Non eri tu quello che scrivevi:

"Un boss mafioso pluriomicida non è esattamente il tipo che puoi mettere alla porta quando lo decidi tu... e il fatto che abbiano poi continuato a sentirsi più volte (berlusconi era anche disposto a dargli i famosi 30 milioni, come si sente nella famosa intercettazione) ne è la riprova."ma che cambiare versione, ma se lo ha ammesso persino dell'utri e ci sono anche le prove... come fai a negare che abbiano continuato a sentirsi?
Come fai a dire che non sapevano chi fosse già da prima, quando gli portava in casa gli mafiosi? E poi perchè secondo te la "testa di ponte del traffico di droga al nord" dovrebbe prendersi su da palermo per andare in brianza a tener dietro a dei cavalli imbizzarriti, per giunta a casa di berlusconi?

Prima mi ero perso questa:
Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano

già, perchè tu sei convinto che Mangano ad arcore lavorasse nella stalla... :stordita:


Irrecuperabile. Quelli come te vanno combattuti e basta.

Ser21
21-08-2008, 09:57
"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

No ma Dell'Utri ha continuato a tenere rapporti con Mangano e cmq dopo Mangano ha tenuto rapporti con Cinà.

secondo te claudio per quale motivo dell'utri aveva questi contatti?

Cmq Claudio,è la terza volta che editi il quote ad una mia risposta.
E' irritante vedere che salti a piè pari ogni cosa che io riporti a dimostrazione della tesi che dell'utri sapeva gia prima,durante e dopo con chi avesse a che fare: mangano-cinà.

Il tuo modo di comportarti non ti fa onore,sappilo e te lo stiamo dicendo in almeno 10 utenti.

Continua così,bravo...

whistler
21-08-2008, 10:04
ribadisco che tutti questa gente sparsa sul web per le strade in ogni luogo che difende a spada tratta oltre il buon senso e la dignità silvietto , rappresenta un nemico per la giustizia e la democrazia, anche loro contribuiscono allo sfacelo dell italia. disinformando per conto del silvio. :rolleyes:

Ser21
21-08-2008, 10:27
Sfatiamo il mito secondo cui fu Berlusconi a non volere più Mangano nella sua villa.
Fu Mangano ad andarsene e non fu silvio a cacciarlo.
Questa differenza fa ben capire,a tutti tranne borghi,che B. non aveva alcun interessa a sbarazzarsi di un mafioso,anzi,dovette aspettare che Mangano prendesse l'iniziativa di andarsene.

Ancora una volta,la """"tesi"""" di claudio si scioglie come il gelato al sole.

Fonte:

2.
Nell’autunno del 1976 Vittorio Mangano appare però pubblicamente compromesso per le sue vicende criminali: era stato arrestato una prima volta il 27 dicembre 1974 e, rilasciato il 22 gennaio successivo, era stato riaccolto ad Arcore; arrestato di nuovo il 1 dicembre 1975, quando viene rimesso in libertà, sul registro del carcere segna come domicilio "via San Martino 42, Arcore", cioè casa Berlusconi. La situazione è ormai imbarazzante. Così nell’ottobre 1976 Mangano lascia l’impiego presso Arcore. Poche settimane dopo se ne va anche Dell’Utri.

Aggiungo.
Oltre a continuare a senitre mangano anche dopo l'allontamento da arcore(come da intercettazioni telefoniche),dell'utri dice anche questo:

il 1 luglio 1996 MU dichiara in TV: "VM lo frequenterei ancora adesso.. .Se fosse fuori lo inviterei a gradire un caffè;"

Eppure

1980, 6 maggio: VM è considerato dalla Polizia di MI "pericolosissimo pregiudicato, schedato mafioso coinvolto, interessato o cointeressato in imprese commerciali e finanziarie con vorticosi volumi d'affari tratto in arresto ad Arcore per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. (indagine sul clan Spatola-Gambino-Inzerillo). [Criminalpol 1981].

Quindi cade anche la falsa tesi secondo cui Dell'utri non sapeva esattamente con chi stava parlando.

PS: claudio dice che Dell'utri era preoccupato e impaurito dalle telefonate di mangano.
Ecco cosa dice Mangano a proposito.

VM, messo al corrente nel '96 delle "paure" nei suoi confronti manifestate da MU (v. a fianco deposiz. del 26 giugno 1996) , dichiarerà ai giudici:"Sono amareggiato da queste affermazioni .... Se avesse avuto timore di me avrebbe dovuto dirmelo" (GOMEZ-SISTI 1997, 79-80).

Adesso claudio mi raccomando,un bel tagli e cuci su quello che ho scritto e continua pure a non ribattere punto su punto,come si fa quando ci si confronta tra persone che conoscono i fatti e non che devono mantenere una difesa d'ufficio,costi quel che costi.

[JaMM]
21-08-2008, 10:35
Adesso claudio mi raccomando,un bel tagli e cuci su quello che ho scritto e continua pure a non ribattere punto su punto,come si fa quando ci si confronta tra persone che conoscono i fatti e non che devono mantenere una difesa d'ufficio,costi quel che costi.

è pagato per disinformare e non risponderti, come del resto fanno i vari Fede, Feltri, Belpietro, Giordano e compagnia bella.

me ne sono reso conto perchè ogni argomento portato a confutare un fatto viene sempre e comunque del tutto stravolto, spesso in modo semplicemente ridicolo, a favore di Berlusconi. personaggi così non meritano dialogo o confronto, ma solo la speranza che non esercitino ancora a lungo la professione giornalistica per evitare di rincoglionire ulteriormente la gente ;)

nrk985
21-08-2008, 10:38
"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

Non ha mai spiegato perchè nel 1974 si mise in casa un "fattore", Vittorio Mangano, che in realtà era un mafioso, previo incontro a Milano con i boss Stefano Bontate , Vittorio Teresi e Francesco Di Carlo (incontro ritenuto provato dal Tribunale di Palermo, che ha condannato Dell'Utri a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa).

P.s. ti stai rendendo troppo ridicolo anche per il Giornale. Ormai ti rimae solo Libero :asd: :rotfl:

Ser21
21-08-2008, 10:40
P.s. ti stai rendendo troppo ridicolo anche per il Giornale. Ormai ti rimae solo Libero :asd: :rotfl:

:sbonk: :sbonk:

kaysersoze
21-08-2008, 10:40
Ser21 dovrebbero farti un monumento in vita per la tua tenacia nel controbattere le farneticazione dei berluscaboys e dei suuoi discepoli mistificatori!!!!

:read:

Onisem
21-08-2008, 10:43
Perdonami, ma io la sentenza l'ho aperta eccome, da dove credi che abbia preso il mio quote? Ce l'ho davanti agli occhi in questo momento in pdf con tutte le sue deliranti 1771 pagine. Proprio per questo ho la CERTEZZA che TU non sappia di cosa stai parlando e che quoti i bigini, dato che ci sono esattamente tre pagine di mezzo.
Per il resto e' inutile che confondi le acque: il punto e' uno e stringente ed originava la discussione.

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23745333&postcount=25

"Mangano era gia stato individuato e arrestato dalla DDA,dopo è TORNATO da berlusconi,ergo,silvio sapeva benissimo chi fosse.
Il contrario non vale per Ciuro e Ingroia...ovviamente."

Non ci sono chiacchere, la domanda e' (tuo errore sulla DDA a parte):

"Mangano e' stato ripreso a lavorare da Berlusconi dopo essere stato arrestato, in modo tale che fosse certo che Silvio sapesse di avere a che fare con un poco di buono e nonostante cio' continuasse a tenerselo?"

SI - NO

Poi discutiamo sul resto
Berlusconi ha come braccio destro e sinistro un mafioso condannato ed un corruttore di giudici. Lo sa, ma se li tiene e gli va bene così.

SI - NO



Capisco che in quanto editorialista de Il Giornale sei stipendiato, ma ti confesso che provo una certa pietà.

greasedman
21-08-2008, 10:50
P.s. ti stai rendendo troppo ridicolo anche per il Giornale. Ormai ti rimae solo Libero :asd: :rotfl:
Per me il giornale è molto peggio di libero. Giordano è molto peggio di Feltri.

fba00
21-08-2008, 10:50
ma praticamente cb stà dicendo che la sentenza su dell'utri è un delirio e che quindi ingroia ha bisogno di test psichici ? (cit. :read: )
riconosco lo stile invero :D (Ser21 non farti venire un embolo e mi raccomando :muro: )

Ser21
21-08-2008, 11:03
Ser21 dovrebbero farti un monumento in vita per la tua tenacia nel controbattere le farneticazione dei berluscaboys e dei suuoi discepoli mistificatori!!!!

:read:

Berlusconi ha come braccio destro e sinistro un mafioso condannato ed un corruttore di giudici. Lo sa, ma se li tiene e gli va bene così.

SI - NO



Capisco che in quanto editorialista de Il Giornale sei stipendiato, ma ti confesso che provo una certa pietà.


Usa una tecnica ben consolidata: cavillare sui dettagli e tentare di avere ragione su di essi per poi abbattere tutto ciò che sta intorno alla vienda: dell'utri condannato a 9 anni per mafia.
Oltre a questo,usa la tecnica mediatica di non rispondere a certe affermazioni,sperando che l'equazione "Non quoto = quella notizia non esiste" sia veritiera....
Tutto molto triste.

Ser21
21-08-2008, 11:09
Fai attenzione, se Dell'Utri ti querela finisci in guai seri. Come evidenziato nel mio post precedente, devi sapere che una condanna o un'assoluzione, pur definitive, non sanciscono altro se non una verità processuale e non è dato ad alcuno, pena condannna a reisarcimento, fare affermazioni, palesi o sottointese, come quelle contenute in molti post.

Se mai dell'Utri mi dovesse querelare,la considererò una medaglia al valor civile.

Ser21
21-08-2008, 11:19
Considereresti allo stesso modo anche la cospicua somma che dovresti versargli se la sentenza in merito di una vs. eroina venisse imitata ?.

Se mai dovesse essere assolto,ne riparleremo...per ora è solo aria fritta.
P.S. L'opinione tua riguardo Dell'Utri non mi interessa, mi interessa, invece, una risposta coerente, dubito sareste in grado di fornilrla e perciò chiudo qui i miei interventi in questo thread,i sul vezzo di giudicare in anticipo assolutamente colpevole chichessia, solo perchè appartenente alla fazione che vi risulta più invisa e quindi, eesendovi inviso deve essere colpevole per forza.

:confused:
A parte il tuo solito modo di dialogare,al limite dell'offesa...ti ricordo chi il tuo eroe ha subito questa condann:


P.Q.M.

Visti gli artt. 110, 416, 416 bis C.P., 533, 535 C.P.P.;

DICHIARA

DELL'UTRI MARCELLO e CINA' GAETANO colpevoli dei reati loro rispettivamente contestati e, ritenuta la continuazione tra gli stessi,

CONDANNA

DELL'UTRI MARCELLO alla pena di anni nove di reclusione e CINA' GAETANO alla pena di anni sette di reclusione ed entrambi, in solido, al pagamento delle spese processuali, nonch il CINA' anche a quelle del proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.
Visti gli artt. 28, 29,32 e 417 c.

kaysersoze
21-08-2008, 11:22
P.S. L'opinione tua riguardo Dell'Utri non mi interessa, mi interessa, invece, una risposta coerente, dubito sareste in grado di fornilrla e perciò chiudo qui i miei interventi in questo thread,i sul vezzo di giudicare in anticipo assolutamente colpevole chichessia, solo perchè appartenente alla fazione che vi risulta più invisa e quindi, eesendovi inviso deve essere colpevole per forza.

Eh non caro mio qui sta il tuo errore, io non mi vergogno e non ci metto neanche molto a condannare esponenti di quella che dovrebbe essere la mia parte politica quando vengono beccati con le mani nella marmellata o anche solo quando vi siano forti sospetti su di essi!!!
Qui chi difende sempre i personaggi della propria parte politica a prescindere mi sembra che siano proprio i berluscaboys e affini....
:read:

j4n4b
21-08-2008, 11:32
giustizialismo ahahah :rotfl:

fba00
21-08-2008, 11:33
Esattamente come è "aria fritta" il vs. giustizialismo quando la condanna non è definitiva.

no ma cioè aspetta,come non è definitiva??

CYRANO
21-08-2008, 11:34
giustizialismo ahahah :rotfl:

brutta cosa volere giustizia brutta cosa davvero...



Càò.a.òàz.àòa

Ser21
21-08-2008, 11:38
Esattamente come è "aria fritta" il vs. giustizialismo quando la condanna non è definitiva.

Seee...adesso ti aggrappi a questa scusa ? :D
Ma se per voi,anche quadno c'è una condanna definitiva come previti,non è mai colpa degli imputati.
O sono i giudici a sbagliare oppure rispondete con il "eh ma a sx è ancora peggio".
Per ora dell'utri è da considerare a tutti gli effetti un associato mafioso.
Vedremo se arriverà la conferma in appello e in cassazione.


Modera i termini, io non ti ho offeso mentre tu insinui che io consideri "mio eroe" qualcuno che non conosco personalmente e che non posso, quindi, ne stimare ne disistimare e pertanto mi astengo, a differenza di come voi agite, dal trinciare giudizi senza averne titolo alcuno.

Sei tu che ti ergi sempre a difesa di personaggi molto ambigui del PDL....che vuoi che ti dica,l'impressione che dai è quella di essere molto simile a Claudioborghi come modo di ragionare...
Forse mi sbaglio ma non penso,anzi....

blamecanada
21-08-2008, 12:10
P.s. ti stai rendendo troppo ridicolo anche per il Giornale. Ormai ti rimae solo Libero :asd: :rotfl:
Evitiamo di dire ad altri utenti che sono ridicoli, potrebbe scatenare polemiche personali dannose ad un clima di corretto confronto.

Ammonito.

John Cage
21-08-2008, 12:27
Hmmmm...qua la vedo durissima.
L'unico modo per salvare MarcIello è farlo coi mezzi giuridici.
Un DDL che aiuta dell'utri,accusato di MAFIA,sarebbe troppo anche per l'italia.
Spero che almeno fino a questo punto non si arrivi mai.
Credo che sia più probabile un aggiustamente in cassazione....chissà che non finisca nelle mani di Corrado Carnevale,l'ammazza sentenze,la decisione definitiva sul processo.

secondo me sei troppo ottimista... ma mi auguro che tu abbia ragione.

John Cage
21-08-2008, 12:30
Ma chi? quell'Ingroia che aveva come investigatore di fiducia per trovare le prove contro Dell'Utri il maresciallo Pippo Ciuro?

Quello stesso Pippo Ciuro che poi si e' scoperto essere un fior di fiancheggiatore di mafiosi e nello specifico di Provenzano?

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html

:rotfl:

Questa l'ho sempre trovata bellissima... Berlusconi e' un criminale perche' teneva in stalla Mangano, Ingroia invece che Ciuro se lo teneva in ufficio per anni cosa dev'essere? :eek:

Mi sembri Totò Cuffaro quando accusava Giovanni Falcone di aver fatto un danno enorme ai bravi politici siciliani, che erano il meglio della sicilia.

Ma proprio, uguale uguale.

Sono sempre i giudici quelli che vanno criminalizzati, vero?

John Cage
21-08-2008, 12:34
Si, ma mi fa specie che si metta in croce Berlusconi perche' aveva l'infiltrato nella stalla quando questo qui, che per mestiere dovrebbe fare lo scopritore di mafiosi e che e' sempre ricco di teoremi immaginifici come quelli paventati nel primo post del topic, non si accorge di avercelo di fianco per nove anni.
Non so voi, ma se uno dei miei colleghi fosse un criminale prima o poi mi dovrei accorgere di qualcosa (e non faccio il pm).

ma dimmi, Ingroia ha detto che quell'infiltrato è stato , a suo modo, un eroe? :rolleyes:

sid_yanar
21-08-2008, 12:35
;23755882']è pagato per disinformare e non risponderti, come del resto fanno i vari Fede, Feltri, Belpietro, Giordano e compagnia bella.

me ne sono reso conto perchè ogni argomento portato a confutare un fatto viene sempre e comunque del tutto stravolto, spesso in modo semplicemente ridicolo, a favore di Berlusconi. personaggi così non meritano dialogo o confronto, ma solo la speranza che non esercitino ancora a lungo la professione giornalistica per evitare di rincoglionire ulteriormente la gente ;)


*.
Tuttavia ricorda che più che mai è il loro momento.... :rolleyes: :muro:

John Cage
21-08-2008, 12:42
Scommetto che se Falcone e Borsellino fossero ancora vivi e avessero continuato le loro indagini,arrivadno al livello politico,claudio sarebbe stato in prima fila a definirli incompetenti,comunisti e sovversivi.
:(

Cuffaro docet.

ora li definiscono eroi anche loro per opportunismo, ma se fossero ancora tra noi sarebbero bersaglio continuo della propaganda, come lo sono stati gli altri magistrati che hanno lavorato contro la mafia, a partire da Caselli e la Boccassini

John Cage
21-08-2008, 13:14
comunque un appunto per tutti.

Siamo in Italia, alcuni di noi vivono in Sicilia. Qualcuno magari ha sofferto in prima persona per colpa della mafia.

Finchè si parla di opportunità politiche, oppure se si discute se il lodo Alfano sia un'anomalia o meno, posso anche capirlo.

Ma se si discute sulla possibilità che un eletto del popolo sia un mafioso, la discussione pubblica deve essere libera ed informata.

Non è accettabile che se si vuole discutere di questo, la discussione venga sviata come è avvenuto finora. La mafia non è un'invenzione. La mafia è quella cosa che avvalendosi dell'aiuto della politica riesce ad impossessarti di interi territori controllandone ogni settore economico.

Chi ostacola la discussione fa il gioco della mafia, e questo è vergognoso.

Gli spazi di libertà in tv sono già troppo compressi, adesso vorrebbero comprimere anche gli spazi di libertà sui forum pubblici. Che schifo

E non mi si venga a dire che la possibilità di discutere liberamente di un politico e dei rapporti possibili tra mafia e politia, sia GIUSTIZIALISMO.

claudioborghi
21-08-2008, 13:20
Per ora dell'utri è da considerare a tutti gli effetti un associato mafioso.

MA CHE COSA DICIIII!!! :doh:

Per ora e' da considerare innocente fino a condanna definitiva come da Costituzione.
Poi se uno, anche basandosi su quello che dice una sentenza e che NON e' affatto una prova, vuole trarre le sue conclusioni e' liberissimo di farlo.
Vuoi pensare che Berlusconi sapesse tutto e di piu' sulla mafiosita' del Mangano e che per tramite suo progettasse la strage di Capaci? E chi te lo puo' impedire?
Non argomento mai contro le opinioni, correggo solo affermazioni false se le vedo.

Voi dite che Dell'Utri sapeva per forza che Mangano era mafioso e che della cosa aveva sicuramente messo a parte Berlusconi e quindi il parallelo Berlusconi - Mangano, Ingroia - Ciuro non sta in piedi.

Bene, questa e' un'opinione e non mi sogno nemmeno di contrastarla.
Allo stesso modo potrei pensare la stessa cosa di Ingroia che aveva Ciuro nella stessa stanza per nove anni, che ha anche la villetta al mare accanto alla sua caso mai non lo vedesse abbastanza in ufficio e che parla al telefono con mafiosi che gli stanno ristrutturando la casa. Opinioni.

Se ci si vuole documentare consiglio la lettura di questo articolo presente sul blog dedicato al Capitano Ultimo, un altro dei "noti mafiosi" che l'Ingroia ha ben pensato di accusare.

http://www.capitanoultimo.it/d/ingroia.htm

MOLTO DIVERSO e' il discorso che facevi tu, dal momento che dicevi che Berlusconi lo riprese a lavorare per se' anche dopo che era stato arrestato (per reati comuni). A quel punto il parellelismo berlusconi - ingroia non sarebbe stato piu' in piedi per ovvi motivi perche' dato che Ciuro fu arrestato e tenuto dentro non si puo' sapere se Ingroia l'avrebbe ripreso.
Pertanto mi sono limitato a far notare che "non risultava" che Mangano fosse rimasto a lavorare come se nulla fosse dopo il primo arresto e do' atto alla tua correttezza quando l'hai riconosciuto.

Non mi pare che sia una cosa cosi' clamorosa e degna di un tale vespaio.

nomeutente
21-08-2008, 13:26
P.s. ti stai rendendo troppo ridicolo anche per il Giornale. Ormai ti rimae solo Libero :asd: :rotfl:

Claudio Borghi non è l'oggetto del thread: si possono commentare le sue affermazioni senza andare sul personale.

Onisem
21-08-2008, 13:33
MA CHE COSA DICIIII!!! :doh:

Per ora e' da considerare innocente fino a condanna definitiva come da Costituzione.
Poi se uno, anche basandosi su quello che dice una sentenza e che NON e' affatto una prova, vuole trarre le sue conclusioni e' liberissimo di farlo.

Ma certo Borghi, dappertutto si fa così, perfino in Pakistan quando un premier o politico è solo indagato o "chiaccherato" si dimette. Solo in italia invece dopo una condanna un politico è immacolato come una colomba. Bisogna poi aspettare 35 anni e superare ostacoli piazzati lì ad hoc per sfuggire ai processi: procedure volutamente rese macchinose, ricusazioni, indulti, depenalizzazioni... e poi, se la sentenza definitiva riesce nonostante tutte queste cose ad arrivare, si può sempre urlare allo scandalo del teorema politico e della magitrsatura politicizzata (non che non lo sia, come tutto in italia, ma stranamente lo si dice sempre di quella che indaga sui politici, forse l'unica indipendente, mentre non lo si dice mai di quella serva e accondiscente, quella veramente politicizzata). E secondo te l'opinione pubblica deve continuare a dormire? In effetti gli sforzi profusi in questo senso sono notevoli, come tu mi insegni.

John Cage
21-08-2008, 13:34
MA CHE COSA DICIIII!!! :doh:

MOLTO DIVERSO e' il discorso che facevi tu, dal momento che dicevi che Berlusconi lo riprese a lavorare per se' anche dopo che era stato arrestato (per reati comuni). A quel punto il parellelismo berlusconi - ingroia non sarebbe stato piu' in piedi per ovvi motivi perche' dato che Ciuro fu arrestato e tenuto dentro non si puo' sapere se Ingroia l'avrebbe ripreso.
Pertanto mi sono limitato a far notare che "non risultava" che Mangano fosse rimasto a lavorare come se nulla fosse dopo il primo arresto e do' atto alla tua correttezza quando l'hai riconosciuto.

Non mi pare che sia una cosa cosi' clamorosa e degna di un tale vespaio.


MA CHE COSA DICIIII!!! :doh:

pensi che Ingroia si potesse riprendere un pregiudicato a lavorare per l'antimafia???

Che giochi di parole demenziali.... :rotfl:

Ma non ti rendi conto di quanto sono ridicole queste tue affermazioni? :rotfl:

Ma tanto l'abbiamo capito che lo fai con cognizione di causa. Ma qui non tutti abbiamo solo la seconda elementare.

Ser21
21-08-2008, 13:44
una sentenza e che NON e' affatto una prova



:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Claudio,stampalo e mettitelo davanti al pc prima di potare:

Ma certo Borghi, dappertutto si fa così, perfino in Pakistan quando un premier o politico è solo indagato o "chiaccherato" si dimette. Solo in italia invece dopo una condanna un politico è immacolato come una colomba. Bisogna poi aspettare 35 anni e superare ostacoli piazzati lì ad hoc per sfuggire ai processi: procedure volutamente rese macchinose, ricusazioni, indulti, depenalizzazioni... e poi, se la sentenza definitiva riesce nonostante tutte queste cose ad arrivare, si può sempre urlare allo scandalo del teorema politico e della magitrsatura politicizzata (non che non lo sia, come tutto in italia, ma stranamente lo si dice sempre di quella che indaga sui politici, forse l'unica indipendente, mentre non lo si dice mai di quella serva e accondiscente, quella veramente politicizzata). E secondo te l'opinione pubblica deve continuare a dormire? In effetti gli sforzi profusi in questo senso sono notevoli, come tu mi insegni.

greasedman
21-08-2008, 13:44
Poi se uno, anche basandosi su quello che dice una sentenza e che NON e' affatto una prova, vuole trarre le sue conclusioni e' liberissimo di farlo.
Ho capito che le conclusioni per te si possono tirare solo se la sentenza non è di assoluzione.

Intanto sentiamo le tue di conclusioni: secondo te come mai Dell'Utri ha tenuto dei rapporti più o meno stretti con boss mafiosi come Tonino Calderone, Rapisarda, Gaetano Cinà, Vittorio Mangano, Jimmy Fauci, e forse anche Bontate, Teresi e chissàquantialtri?!?
Secondo te è perchè era un cattivo fisionomista?!? :rolleyes:

gardos
21-08-2008, 13:46
La cosa più bella sono i suoi disperati "ma che cosa dici!!"... :asd:

Ser21
21-08-2008, 13:47
Ho capito che le conclusioni per te si possono tirare solo se la sentenza non è di assoluzione.

Intanto sentiamo le tue di conclusioni: secondo te come mai Dell'Utri ha tenuto dei rapporti più o meno stretti con boss mafiosi come Tonino Calderone, Rapisarda, Gaetano Cinà, Vittorio Mangano, Jimmy Fauci, e forse anche Bontate, Teresi e chissàquantialtri?!?
Secondo te è perchè era un cattivo fisionomista?!? :rolleyes:

Non è accettabile che tu infaghi il buon nome di marcello,era andato da Jimmy solo perchè portato da Cinà,in realtà marcello era andato a londra x una mostra di libri :O
Che cazzo ne sapeva lui che fauci era uno dei più importanti narcotrafficanti del mondo ? Che faceva da tramite tra cosa nostra e cuntrera caruana :O

Basta con questi complotti comunisti :O
Calderone ? Cinà ? Mangano ? Bontate ? Teresi ? Tutti mafiosi,quindi non credibili a priori.
Rapisarda ? Chi ?Al tg5 non l'hanno mai interivstato,quindi non esiste

:O
PS: Anzi,la mafia non esiste,quindi basta con ste stronzate...così come la p2...calvi idem,sindona era una scimmia,pazienza era un cabarettista,gelli un idraulico e Riina un contadino....ebbasta :O

claudioborghi
21-08-2008, 13:48
Ma se si discute sulla possibilità che un eletto del popolo sia un mafioso, la discussione pubblica deve essere libera ed informata.


Ed e' PROPRIO PER QUESTO che puntualizzo le cose false quando le vedo.
Se poi Ingroia e' il tuo modello di magistrato antimafia buon per te.

Un soggetto che invece di fare indagini non si perde un'inaugurazione di libri suoi o di Travaglio e dei suoi amichetti.

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+libro&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che per non farsi mancare nulla esterna a 360 gradi su tutti i media incluso "Klaus Condicio" dove disserta sui mafiosi gay

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+gay&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che in una sicilia che pullula di "boss mafiosi a piede libero" mette sotto processo, in collaborazione con una degna gip, gente come il Capitano Ultimo o supposti "concorrenti esterni", basta che abbiano nomi altisonanti.

http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/14/procura_chiamo_causa_ragione_Stato_co_9_060214056.shtml


Un soggetto che si era scelto come braccio destro un fiancheggiatore di Provenzano.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html


Non si puo' criticare? E' sacro?

Ser21
21-08-2008, 13:54
Ed e' PROPRIO PER QUESTO che puntualizzo le cose false quando le vedo.
Se poi Ingroia e' il tuo modello di magistrato antimafia buon per te.

Un soggetto che invece di fare indagini non si perde un'inaugurazione di libri suoi o di Travaglio e dei suoi amichetti.

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+libro&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che per non farsi mancare nulla esterna a 360 gradi su tutti i media incluso "Klaus Condicio" dove disserta sui mafiosi gay

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+gay&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che in una sicilia che pullula di "boss mafiosi a piede libero" mette sotto processo, in collaborazione con una degna gip, gente come il Capitano Ultimo o supposti "concorrenti esterni", basta che abbiano nomi altisonanti.

http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/14/procura_chiamo_causa_ragione_Stato_co_9_060214056.shtml


Un soggetto che si era scelto come braccio destro un fiancheggiatore di Provenzano.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html


Non si puo' criticare? E' sacro?

Si può essere critici se si conosce l'argomento.
Tu leggi ultimo,leggi ingroia e ti parte l'embolo :D
Manco sai che la vicenda che c'è dietro,la mancata perquisizione del covo di riina,è molto più complessa di quel che sembra...ma tant'è...
A te interessa solo andare contro i PM,mica ti interessa informare o infortarti ;)

fba00
21-08-2008, 13:55
è un incubo vero? :stordita:

claudioborghi
21-08-2008, 14:03
:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Claudio,stampalo e mettitelo davanti al pc prima di potare:

E gia', allora che si fanno a fare gli altri gradi di giudizio? Se quello che si scrive in una sentenza di primo grado e' gia' una prova... :eek:

Comunque il MarcIello mi risulta abbia gia' dato, visto che anche nell' altro processo dove era stato condannato per estorsione poi la Cassazione ha annullato tutto.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/2985/48/

Vogliamo scommettere sul bis?

gardos
21-08-2008, 14:11
E gia', allora che si fanno a fare gli altri gradi di giudizio? Se quello che si scrive in una sentenza di primo grado e' gia' una prova... :eek:

Comunque il MarcIello mi risulta abbia gia' dato, visto che anche nell' altro processo dove era stato condannato per estorsione poi la Cassazione ha annullato tutto.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/2985/48/

Vogliamo scommettere sul bis?

Io scommetto che lo assolvono e scommetto anche che succederà per una mole innumerevole di illeciti e questioni di potere che mai si sapranno,per quanto mi riguarda ormai sta gente e tutta colpevole senza possibilità di ribattuta. :asd:
Non e possibile che sei circondato da mafiosi,vieni indagato mille mila volte,intanto se si cerca nel tuo passato non si capisce un cazzo,ecc...e tutto succede perchè il mondo è pieno di comunisti. :asd:
Ma andate a scorreggggiare nella farina[cit.] :asd:

Ser21
21-08-2008, 14:18
:blah: :mc:

E' stato condannato in primo grado per Ass.Mafiosa.
Condannato per frodi fiscali.
Rinviato il processo per estersione con Virga (boss mafioso).

Proprio un bel personaggio il tuo eroe,c'è di che esserne fieri.
Io però,se permetti,come eroe mi scelgo Borsellino e Falcone.
Ad ognuno il suo :)

claudioborghi
21-08-2008, 14:35
Proprio un bel personaggio il tuo eroe,c'è di che esserne fieri.
Io però,se permetti,come eroe mi scelgo Borsellino e Falcone.
Ad ognuno il suo :)

Non mi risulta di aver MAI scritto che dell'Utri sia il mio Eroe, anch'io scelgo Falcone e Borsellino... pero' continuo a scegliere loro ANCHE confrontandoli con Ingroia.

E dato che siamo in tema di scelte, fra Ingroia e Dell'Utri non scelgo ne' l'uno ne l'altro. Direi che come eroe mi prendo Calipari, uno che per senso dello stato si prende una pallottola per proteggere persino una come la Sgrena...

Ser21
21-08-2008, 14:49
Non mi risulta di aver MAI scritto che dell'Utri sia il mio Eroe, anch'io scelgo Falcone e Borsellino... pero' continuo a scegliere loro ANCHE confrontandoli con Ingroia.
Seee....se ingroia domani salta in aria,diventa anche lui il tuo eroe.
Viceversa se falcone e borsellino fossero vivi,saresti il primo a dargli del comunista :D
Addirittura per non dare addosso a Borsellino,vi siete dovuti inventare la panzana che l'intervista al PM fosse finta :asd::asd:


E dato che siamo in tema di scelte, fra Ingroia e Dell'Utri non scelgo ne' l'uno ne l'altro.

Devo subito dirlo a Silvio,questa è un ammutinamento :O

John Cage
21-08-2008, 14:51
Ed e' PROPRIO PER QUESTO che puntualizzo le cose false quando le vedo.
Se poi Ingroia e' il tuo modello di magistrato antimafia buon per te.

Un soggetto che invece di fare indagini non si perde un'inaugurazione di libri suoi o di Travaglio e dei suoi amichetti.

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+libro&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che per non farsi mancare nulla esterna a 360 gradi su tutti i media incluso "Klaus Condicio" dove disserta sui mafiosi gay

http://www.google.it/search?hl=it&q=ingroia+gay&btnG=Cerca&meta=


Un soggetto che in una sicilia che pullula di "boss mafiosi a piede libero" mette sotto processo, in collaborazione con una degna gip, gente come il Capitano Ultimo o supposti "concorrenti esterni", basta che abbiano nomi altisonanti.

http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/14/procura_chiamo_causa_ragione_Stato_co_9_060214056.shtml


Un soggetto che si era scelto come braccio destro un fiancheggiatore di Provenzano.

http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html


Non si puo' criticare? E' sacro?

Critica pure chi vuoi.

Ma ognuno si sceglie il modo con cui fare critica.

Se dici demenzialità sul fatto che non si sa se Ingroia avrebbe ripreso a lavorare Ciuro con se, cosa ti aspetti? E' chiara la tua visione parziale e tendenziosa.

Il tuo modo di fare critica è solo cercare di introdurre elementi di confusione, con il chiaro obiettivo di dirottare l'attenzione verso altre questioni rispetto a quelle proposte.

E la Fininvest Gran Cayman? E i rapporti con Calvi? E "Robert von Palace Kolbatschenko"?

Non ti suscitano nessuna curiosità giornalistica? Non sono cose che meritano approfondimenti e che andrebbero accertate? Oppure è sufficiente che non se ne parli? non meritano titoli in prima pagina e una maggiore attenzione da parte del giornalismo e delle televisioni? Gli spazi di libertà compressi della TV, non ti bastano? Devi mandare a puttane pure un dibattito libero su un forum pubblico facendo l'Emilio FIDO della situazione?

whistler
21-08-2008, 14:57
c è ne sono uno esercito di emilio fido , lo fanno per lavoro , sono pagati.
:rolleyes:

kaysersoze
21-08-2008, 15:17
Io scommetto che lo assolvono e scommetto anche che succederà per una mole innumerevole di illeciti e questioni di potere che mai si sapranno,per quanto mi riguarda ormai sta gente e tutta colpevole senza possibilità di ribattuta. :asd:
Non e possibile che sei circondato da mafiosi,vieni indagato mille mila volte,intanto se si cerca nel tuo passato non si capisce un cazzo,ecc...e tutto succede perchè il mondo è pieno di comunisti. :asd:
Ma andate a scorreggggiare nella farina[cit.] :asd:

*


Chiaro come un bicchiere d'acqua, basta vedere quanti politici indagati e condannati in primo grado l'hanno fatta franca in appello grazie a cavilli, vizi, per non parlare apertamente di pressioni politiche.....

Chi esulta quando un politico condannato viene assolto in appello o cassazione forse non ha capito che ha perso la verità e la legge!!!!:muro: :muro: :read: (almeno nel 99,99 % dei casi)

John Cage
21-08-2008, 15:36
*


Chiaro come un bicchiere d'acqua, basta vedere quanti politici indagati e condannati in primo grado l'hanno fatta franca in appello grazie a cavilli, vizi, per non parlare apertamente di pressioni politiche.....

Chi esulta quando un politico condannato viene assolto in appello o cassazione forse non ha capito che ha perso la verità e la legge!!!!:muro: :muro: :read: (almeno nel 99,99 % dei casi)

già.

Un fatto è che la mafia prolifera grafie agli appoggi della politica, altrimenti non sarebbe nulla, ma solo una associzione criminale come le altre..

Peccato che non si trovano mai i politici coinvolti. Sempre tutti innocenti e vittime di persecuzioni.

Diciamo che statisticamente la cosa fa acqua da tutte le parti.

Hal2001
21-08-2008, 20:30
ribadisco che tutti questa gente sparsa sul web per le strade in ogni luogo che difende a spada tratta oltre il buon senso e la dignità silvietto , rappresenta un nemico per la giustizia e la democrazia, anche loro contribuiscono allo sfacelo dell italia. disinformando per conto del silvio. :rolleyes:

;23755882']è pagato per disinformare e non risponderti, come del resto fanno i vari Fede, Feltri, Belpietro, Giordano e compagnia bella.
me ne sono reso conto perchè ogni argomento portato a confutare un fatto viene sempre e comunque del tutto stravolto, spesso in modo semplicemente ridicolo, a favore di Berlusconi. personaggi così non meritano dialogo o confronto, ma solo la speranza che non esercitino ancora a lungo la professione giornalistica per evitare di rincoglionire ulteriormente la gente ;)

*

ripsk
21-08-2008, 22:09
E' inutile rimarcare "in stalla",Mangano non stava in stalla,forse non sapeva neanche cosa fosse vista la passione per i cani e visto che forse la stalla non esisteva proprio....ma viveva con silvio a 360° e faceva anche l'autista dei suoi figli e se ne prendeva tanta cura...
Per la questione Ingroia-Ciuro vien da se con logica deduttiva la conclusione di quanto sia superficiale ed inadeguato un accostamento/paragone al Mangano-Berlusconi.

Questo non è vero, guarda che mangano era davvero un'esperto di "cavalli", se li faceva portare anche in camera d'albergo :O :O :O



(Ovviamente non quelli in senso di "bestie a quattro zampe con gli zoccoli", di quelli al massimo spediva le teste mozzate... :D )

atinvidia284
22-08-2008, 01:34
Confermo in toto la mia impressione, ci puo' essere un tono amichevole e una cortesia di maniera ma l'impressione che ne traggo leggendo la trascrizione non e' certo di un uomo contento di ricevere quella telefonata.
Direi che la spiegazione di Dell'Utri di un tono amichevole derivante dal timore di "infastidire" un poco di buono e' perfettamente plausibile con la telefonata.
Ripeto: tu la pensi diversamente? Benissimo, pero' siamo nel pianeta delle opinioni. Le balle sono altra cosa.
Rispetto a come l'avevi posta inizialmente,ora risulta più come una tua opinione e non qualcosa di ogettivo... ma ripeto anch'io: dalla trascrizione si evince ben altro e non esiste alcun elemento che dimostri che dell'utri non e' certo contento di ricevere quella telefonata,e anzi vero il contrario dalle seguenti frasi chiave
DELL’UTRI-Oh, caro Mister!
..
MANGANO-Perbacco, allora mi dispiace averlo disturbato!
DELL’UTRI-Chi mi disturba? Io stavo lavorando qua, per cui … Dov’è, dov’è?
MANGANO-Sono in albergo. Ha telefonato Tony Tarantino?
...
MANGANO-Eh, ci dobbiamo vedere?
DELL’UTRI-Come no? Con tanto piacere!
MANGANO-perché io le devo parlare di una cosa …
DELL’UTRI- Benissimo
MANGANO- Anzitutto un affare.
DELL’UTRI-Eh beh, questi sono bei discorsi.
...
DELL’UTRI-Senza picciolii non se ne canta messa.
...
DELL’UTRI-L’ufficio non c’è più, l’ho levato. Dov’ero prima io, lei ci venne.
...
MANGANO- E Tonino (Cinà, altro mafioso palermitano che sarà condannato insieme a Dell’Utri, ndr)l’ha inteso?
DELL’UTRI-Si, l’ho sentito.
MANGANO-E le ha detto qualcosa di me?
DELL’UTRI-No, niente. Mi ha detto che deve venire lui, a fine mese – inizio di Marzo. Si, m’ha detton che lei doveva venire, anche lui dice se vi sentite perché deve venire. Tutto qua, non mi ha detto altro.
MANGANO-Va bene. A che ora ci vediamo?
DELL’UTRI-Quando dice lei.
MANGANO-No, va bene.
DELL’UTRI-Dov’è lei. Al solito in Via Moneta?
...
MANGANO-Perciò può venire direttamente qua e chiamarlo.

Emergono alcuni particolari:
Dell'Utri ha già incontrato precedentemente Mangano nel suo ufficio
Che si sentono con un altro mafioso Cinà,grande amico anche lui
Che macello conosce bene Via Moneta e che si vedranno.



Perche' dell'utri aveva paura? Posto che mi limito ad ipotizzare direi che la spiegazione puo' essere semplice, la telefonata e' del 1980 ed erano venuti fuori i precedenti del Mangano per truffa, porto di coltello e simili, era stato arrestato due volte e poteva ancora essere risentito per il fatto di essere stato allontanato dalla villa di Berlusconi. Mi sembrano motivi sufficenti per evitare di fare innervosire un tale interlocutore.

Comunque alla fine la conclusione che ne deriva dai rapporti VOLONTARI E DURATURI con i personaggi di spicco mafiosi è accertato dalla sentenza di condanna a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e quindi è irrilevante la tua opinione sulla paura che Dell'Utri aveva di Mangano,in realtà erano grandi amici.
No perchè poi alla fine sembra che stia cercando di smussare e modellare la cocente e triste realtà del mafioso dell'utri,ti ricordo cosa dice la sentenza:

Gli elementi probatori emersi dall’indagine dibattimentale espletata hanno consentito di fare luce: sulla posizione assunta da Marcello Dell’Utri nei confronti di esponenti di “cosa nostra”, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate, Teresi, oltre a Mangano e Cinà), sul ruolo ricoperto dallo stesso nell’attività di costante mediazione, con il coordinamento di Cinà Gaetano,tra quel sodalizio criminoso, il più pericoloso e sanguinario nel panorama delle organizzazioni criminali operanti al mondo, e gli ambienti imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo FININVEST; sulla funzione di “garanzia” svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona, adoperandosi per l’assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di Arcore dello stesso Berlusconi, quale “responsabile” (o “fattore” o “soprastante” che dir si voglia) e non come mero “stalliere”, pur conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua “qualità”), ottenendo l’avallo compiaciuto di Stefano Bontate e Teresi Girolamo, all’epoca due degli “uomini d’onore” più importanti di “cosa nostra” a Palermo; sugli ulteriori rapporti dell’imputato con “cosa nostra”, favoriti, in alcuni casi, dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà Gaetano, protrattisi per circa un trentennio nel corso del quale Marcello Dell’Utri ha continuato l’amichevole relazione sia con il Cinà che con il Mangano, nel frattempo assurto alla guida dell’importante mandamento palermitano di Porta Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia, incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche grazie a Cinà, che “cosa nostra” percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo dall’azienda milanese facente capo a Silvio Berlusconi, intervenendo nei momenti di crisi tra l’organizzazione mafiosa ed il gruppo FININVEST (come nella vicenda relativa agli attentati ai magazzini della Standa di Catania e dintorni), chiedendo al Mangano ed ottenendo favori dallo stesso (come nella “vicenda Garraffa”) e promettendo appoggio in campo politico e giudiziario.
Queste condotte sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia; la pluralità dell’attività posta in essere, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di “cosa nostra” alla quale è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Marcello Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato sensu, politici.

9957
22-08-2008, 02:22
Scusate ma davvero c'è qualcuno che cerca :mc: di difendere dell'utri? dai non ci credo ditemi che non è vero...



Cosa nostra affari loro





Gli incontri con i boss. I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri

di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004

Quando in tv gli hanno chiesto: «Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?», lui ha detto: «Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia». Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.

5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da «l'amico di una vita» Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come «persona pericolosa», poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parlò del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano restò ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: «Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato». Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare però perché le minacce cessarono.

1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.

24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli presentò i commensali.

1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: «Era perplesso sulle mie capacità manageriali». Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà «uno a cui non si poteva dire di no». Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia però che la raccomandazione ci fu.

1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.

14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».

19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo però di esserci stato portato per caso da Cinà.

1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.

1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.

28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): «È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...». Poi dice che gli dispiacerebbe «se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano)». Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: «Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parlerò di persona». Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura «regalo». La mafia però non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.

17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): «Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America». Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunciò l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.

1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontrò i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.

1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Totò Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: «Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie».

1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. «Mi manda Marcello», spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.

1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.

15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.

1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.

12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.

1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.

31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: «Dell'Utri promise di farmi ricco».

1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: «Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)». Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: «Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te», dice.

13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: «Con Dell'Utri bisogna parlare», anche se «alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere». Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.

skywalker77
22-08-2008, 09:55
Scusate ma davvero c'è qualcuno che cerca :mc: di difendere dell'utri? dai non ci credo ditemi che non è vero...



Cosa nostra affari loro





Gli incontri con i boss. I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri

di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004

Quando in tv gli hanno chiesto: «Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?», lui ha detto: «Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia». Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.

5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da «l'amico di una vita» Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come «persona pericolosa», poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parlò del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano restò ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: «Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato». Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare però perché le minacce cessarono.

1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.

24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli presentò i commensali.

1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: «Era perplesso sulle mie capacità manageriali». Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà «uno a cui non si poteva dire di no». Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia però che la raccomandazione ci fu.

1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.

14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».

19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo però di esserci stato portato per caso da Cinà.

1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.

1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.

28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): «È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...». Poi dice che gli dispiacerebbe «se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano)». Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: «Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parlerò di persona». Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura «regalo». La mafia però non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.

17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): «Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America». Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunciò l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.

1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontrò i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.

1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Totò Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: «Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie».

1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. «Mi manda Marcello», spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.

1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.

15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.

1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.

12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.

1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.

31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: «Dell'Utri promise di farmi ricco».

1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: «Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)». Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: «Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te», dice.

13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: «Con Dell'Utri bisogna parlare», anche se «alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere». Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.

a Claudio Borghi ammazza, ma perchè ste cose su "Il Giornale" non le scrivi?

Che bella gentina che difendi a Claudio Borghi......ma almeno pagano bene?

whistler
22-08-2008, 10:14
è tutto un gomblotto contro silvietto..
lui è buono , competente , ONESTO , umile...

skywalker77
22-08-2008, 15:30
Mi sa che Borghi è andato, in questo thread lo rivedremo più......

kaysersoze
22-08-2008, 15:53
Mi sa che Borghi è andato, in questo thread lo rivedremo più......

Bella la firma....:D :D :D :D ed ottimo rimedio contro lo stress :D :D :D ......ma dove sei???:rolleyes:

skywalker77
22-08-2008, 16:19
Bella la firma....:D :D :D :D ed ottimo rimedio contro lo stress :D :D :D ......ma dove sei???:rolleyes:

Mi sa che della firma hai capito veramente poco, come del resto.....link (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1723419)

fba00
22-08-2008, 17:30
che poi questo quà mette in discussione la sentenza (delirante :sofico: ) frutto del lavoro di investigatori,giudici,magistrati,poliziotti che magari hanno anche rischiato le palle per avere le informazioni,ma chi è batman? :D

TheMash
22-08-2008, 17:51
è un po' che non leggo la sezione politica...
è cambiato qualcosa oppure c'è sempre Borghi il supereroe che difende con la sua sciabola i nostri politici che ci stanno riducendo alla fame e contribuiscono a distruggere l'economia del nostro paese e di conseguenza anche le finanze?
Potrei cliccare sulle pagine precedenti, ma preferisco che mi togliate voi questo dubbio...

TheMash
22-08-2008, 17:52
Mi sa che della firma hai capito veramente poco, come del resto.....link (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1723419)

già. ahimè.

[JaMM]
22-08-2008, 20:17
che poi questo quà mette in discussione la sentenza (delirante :sofico: ) frutto del lavoro di investigatori,giudici,magistrati,poliziotti che magari hanno anche rischiato le palle per avere le informazioni,ma chi è batman? :D

ha scoperto il gomblotto lui, il GOMBLOTTOOO :asd:

maledetti magistrati, ma perchè non si fanno i cazzi loro e ci lasciano delinquere in santa pace??? :asd: :asd: :asd:

9957
23-08-2008, 03:05
Scusate ma davvero c'è qualcuno che cerca :mc: di difendere dell'utri? dai non ci credo ditemi che non è vero...



Cosa nostra affari loro





Gli incontri con i boss. I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri

di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004

Quando in tv gli hanno chiesto: «Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?», lui ha detto: «Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia». Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.

5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da «l'amico di una vita» Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come «persona pericolosa», poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parlò del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano restò ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: «Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato». Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare però perché le minacce cessarono.

1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.

24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli presentò i commensali.

1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: «Era perplesso sulle mie capacità manageriali». Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà «uno a cui non si poteva dire di no». Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia però che la raccomandazione ci fu.

1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.

14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».

19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo però di esserci stato portato per caso da Cinà.

1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.

1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.

28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): «È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...». Poi dice che gli dispiacerebbe «se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano)». Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: «Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parlerò di persona». Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura «regalo». La mafia però non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.

17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): «Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America». Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunciò l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.

1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontrò i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.

1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Totò Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: «Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie».

1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. «Mi manda Marcello», spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.

1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.

15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.

1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.

12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.

1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.

31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: «Dell'Utri promise di farmi ricco».

1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: «Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)». Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: «Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te», dice.

13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: «Con Dell'Utri bisogna parlare», anche se «alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere». Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.

Articoli Marco Travaglio

L'amico degli amici

L'11 dicembre 2004 la V sezione penale del Tribunale di Palermo condanna in primo grado Marcello Dell'Utri a 9 anni di reclusione più 2 anni di libertà vigilata più l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione mafiosa e il suo coimputato Gaetano Cinà, uomo d'onore della famiglia di Malaspina, a 7 anni per associazione mafiosa; i PM avevano chiesto 11 anni per Dell'Utri e 9 per Cinà. I 9 anni vanno ad aggiungersi ai 2 anni, rimediati in primo grado a Milano, per tentata estorsione e ai 2 anni e 6 mesi definitivi, rimediati a Torino, per le false fatturazioni e frodi fiscali di Publitalia.
Dell'Utri, braccio destro di Berlusconi, è l'ideatore e fondatore della Fininvest/Mediaset e di Forza Italia....vediamo come.

Marcello Dell'Utri nasce a Palermo l'11 settembre del 1941, studia in collegio dai Salesiani e frequenta poi i Gesuiti a Palermo. Conseguita la maturità classica nella sua città natale, si trasferisce a Milano e si laurea in giurisprudenza presso l'Università Statale, dove conosce e stringe amicizia con Silvio Berlusconi.
A 23 anni comincia a lavorare come segretario per il ventottenne Berlusconi e mentre allena una piccola squadra di calcio, il Torrescalla, sponsorizzata dall'amico Silvio.
Dopo un anno lascia Berlusconi e Milano per trasferirsi a Roma, dove dirige il Centro Elis, una scuola di formazione sportiva dell'Opus Dei.
Nel 1967 torna a Palermo dove fa il direttore sportivo presso l'Athletic Club Bagicalupo, dove dice di aver conosciuto Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, entrambi uomini d'onore.
Nel 1970 viene assunto alla Cassa di Risparmio delle province siciliane, a Catania, per poi trasferirsi l'anno dopo in una filiale vicino Palermo.
Nel 1973 viene promosso alla direzione generale della Sicilcassa a Palermo.
Il 5 marzo del 1974 si dimette dalla banca e si trasferisce a Milano, come segretario particolare di Berlusconi. Dell'Utri segue i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, appena acquistata da Silvio ad un prezzo irrisorio grazie a Cesare Previti, tutore della proprietaria, e ingaggia come "stalliere" Vittorio Mangano (nella foto), mafioso palermitano della famiglia di Porta Nuova condannato all'ergastolo per mafia, per proteggere Berlusconi e la famiglia da possibili rapimenti o attentati da parte della mafia catanese, difatti accompagna i figli a scuola e cura la sicurezza della villa. L'assunzione è suggellata da un incontro a Milano fra Dell'Utri, Berlusconi, il boss Bontate e Teresi, che si chiude con promesse di reciproca disponibilità.
Mangano viene arrestato un paio di volte dai Carabinieri per scontare pene definitive e ogni volta, uscito dal carcere, viene riaccolto in villa come se nulla fosse accaduto.
Nel 1976 un giornale lombardo scrive che Berlusconi ospita un mafioso in casa sua e, nonostante Dell'Utri e Confalonieri fanno di tutto per trattenerlo, Mangano lascia la villa di Arcore, mentre Berlusconi con la famiglia si trasferisce prima in Svizzera e poi in Spagna.
Il 24 ottobre 1976 Dell'Utri si trova insieme a Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Calderone, al ristorante "Le Colline Pistoiesi" di Milano.
Un anno dopo anche Dell'Utri lascia Berlusconi e la Edilnord perchè infastidito dal fatto che Silvio non lo considera capace di fare il dirigente nel gruppo del Biscione.
Raccomandato da Cinà diventa amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, un'azienda del gruppo Rapisarda, considerato un luogo privilegiato di passaggio dei capitali mafiosi. In breve tempo tutto il gruppo va in bancarotta fraudolenta; Dell'Utri incriminato a piede libero perde il lavoro, mentre Rapisarda fugge latitante in Venezuela, grazie al passaporto intestato al fratello di Dell'Utri.
Nel frattempo Berlusconi si iscrive alla loggia massonica segreta P2.
Il 19 aprile 1980 si sposa a Londra Jimmy Fauci, pluripregiudicato amico dei boss, che gestisce il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada; alle nozze partecipa anche Dell'Utri con l'amico di una vita Cinà.
Il 5 maggio 1980 Mangano è arrestato da Giovanni Falcone per traffico internazionale di droga e resterà in carcere per 11 anni. Un anno dopo vengono uccisi dai corleonesi di Totò Riina i boss mafiosi Bontate e Teresi, "titolari" della disponibilità di Berlusconi; il loro posto, nel rapporto con Arcore, viene preso dai fratelli Pullarà.
Bisogna dire che fra il 1975 e il 1983 nelle holding Fininvest affluiscono 113 miliardi di lire dell'epoca di provenienza misteriosa, e una buona parte addirittura in contanti. Difatti in quel periodo il boss Bontate diventa socio delle TV Fininvest, investendovi grossi capitali mafiosi.
Nel 1983 le pretese di denaro, da parte dei Pullarà e quindi di Cosa Nostra, si fanno sempre più ingenti, allora il Cavaliere richiama Dell'Utri alla Fininvest e nonostante il disastro della Bresciano lo promuove amministratore delegato e presidente di Publitalia.
L'11 novembre dello stesso anno la Polizia irrompe a casa di un socio del boss catanese Corallo per arrestarlo e vi sorprende anche Dell'Utri.
Fra il 1984 e il 1986 Dell'Utri raggiunge un accordo, tramite Cinà, con Pippo Di Napoli che rappresenta Riina, attraverso il quale la Fininvest si impegna a versare a titolo di regalo una quota annua di 200 milioni a loro e non più ai Pullarà. Riina spera di arrivare tramite Berlusconi a Craxi, grande amico del Cavaliere, e ordina a tutta Cosa Nostra di abbandonare la DC e votare il PSI.
Ma la mafia non è contenta di Berlusconi e del gruppo Fininvest e così ricomincia con gli attentati intimidatori, fra cui quelli ai negozi e ai magazzini della Standa a Catania, fatti per cui non fu sporta denuncia; in quel periodo invece risultano numerosi i viaggi di Dell'Utri a Catania, forse per riconciliare con il boss Santapaola, reggente della mafia catanese.
Nel 1991 Mangano esce dal carcere e tenta di riprendersi l'esclusiva dei rapporti con Dell'Utri e Berlusconi, ma Riina gli manda a dire che ormai "li ha nelle mani lui per il bene di tutta Cosa Nostra".
Nel 1992 Vincenzo Garraffa, senatore del PRI e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del boss Vincenzo Virga, condannato per omicidio e oggi in carcere, per riscuotere un presunto credito e dice che lo manda Dell'Utri. L'episodio è denunciato da Garraffa, e il processo giunge al primo grado di giudizio nel maggio 2004 quando il Tribunale di Milano condanna Dell'Utri e Virga a 2 anni per tentata estorsione. Nel frattempo, mentre infuria Tangentopoli, Dell'Utri ingaggia l'ex democristiano Ezio Cartotto per studiare un'iniziativa politica della Fininvest in previsione del crollo dei partiti amici.
Il 19 luglio dello stesso anno, a 55 giorni dall'assassino di Giovanni Falcone, viene ucciso Paolo Borsellino, poche settimane dopo aver rilasciato un'intervista nella quale parla di indagini in corso a Palermo su Mangano, Dell'Utri e Berlusconi.
Il 4 aprile 1993 Berlusconi incontra Craxi ad Arcore e decide di impegnarsi in politica.
Dopo vari attentati, fra cui quello a Maurizio Costanzo che si oppone all'entrata in politica, si giunge ad un accordo fra Provenzano e Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento della pressione poliziesca e giudiziaria, dei sequestri dei beni e della legge sui pentiti. Provenzano convoca Cosa Nostra e dice: "Con Dell'Utri siamo in buone mani".
Il 28 marzo del 1994 Berlusconi vince le elezioni e diventa Presidente del Consiglio, mentre Dell'Utri rimane alla guida di Publitalia.
Il 25 maggio 1995 Dell'Utri è arrestato a Torino per aver inquinato le prove sull'inchiesta sui fondi neri di Publitalia. L'anno successivo diventa deputato di Forza Italia e poco dopo viene condannato in primo grado a 3 anni, che in appello diventano 3 anni e 2 mesi e in Cassazione, grazie al patteggiamento, 2 anni e 6 mesi definitivi.
Nel 1998 è sorpreso e filmato dalla DIA a Rimini mentre incontra un falso pentito che sta organizzando un complotto per screditare i pentiti che accusano Dell'Utri. Il GIP di Palermo dispone la sua cattura, ma la Camera, a maggioranza Ulivo, nega l'autorizzazione all'arresto.
Il 13 giugno 1999, grazie ai voti dei "picciotti", Dell'Utri viene eletto al Parlamento europeo, nel colleggio Sicilia-Sardegna.
Il 13 maggio 2001 Dell'Utri diventa senatore, mentre Berlusconi torna al governo e così la condanna penale a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflittagli nel 2004, diventa una condanna politica che ha come obbiettivo screditare Berlusconi.

kaysersoze
23-08-2008, 11:24
Mi sa che della firma hai capito veramente poco, come del resto.....link (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1723419)

In effetti non lo sapevo, come ti ho spiegato in pm il mio voleva essere un intervento volto al cazzeggio e non alla critica al giudizio, ma vedo che tu hai capito meno di me.......
I'm Sorry:(

kovalainen
23-08-2008, 23:40
Ti ho gia detto ceh quello che scrivo io sono fatti presenti in due libri:

L'amico degli Amici (Edizione BUR) scritto da Travaglio e Gomez.
Dossier Dell'Utri (Kaos Editori).


In buona sostanza, tutti i cosiddetti "fatti" sono solo quelli che si trovano scritti in questi due libri???? :rolleyes: :doh:
Siamo in una botte di ferro, allora :asd:

- S y l a r -
23-08-2008, 23:45
In buona sostanza, tutti i cosiddetti "fatti" sono solo quelli che si trovano scritti in questi due libri???? :rolleyes: :doh:
Siamo in una botte di ferro, allora :asd:

In realtà si visto che se ci fosse scritta anche solo una piccolissima menzogna gli avrebbero fatto causa e avrebbero costretto la casa editrice a ritirare i libri.
Il solo fatto che i libri sono ancora in vendita ne una garanzia di genuinità assoluta.

kovalainen
23-08-2008, 23:48
Mi dispiace, ma non mi basta. Non do patenti di genuinità senza riserve a gente cosi.

- S y l a r -
23-08-2008, 23:55
Mi dispiace, ma non mi basta. Non do patenti di genuinità senza riserve a gente cosi.

Quindi ti fidi meno della gente che accusano visto che anno fior fior di avvocati che spulciano quei libri da cima a fondo in cerca del più piccolo cavillo ed in più non ti fidi di giornalisti dall'integrità professionale inattaccabile.
E' come dire che non ti fidi dell'esistenza della gravità.

kovalainen
23-08-2008, 23:59
1-non mi fido di nessuno, e nessuno ha la verità rivelata in tasca. Credo che scrivano per far soldi, come tutti.
2-mi pare un argomentazione risibile dire che un libro è vero solo perchè non viene ritirato :rolleyes: . Per fortuna in Italia c'è la democrazia, mica siamo in Cina.

- S y l a r -
24-08-2008, 00:05
1-non mi fido di nessuno, e nessuno ha la verità rivelata in tasca. Credo che scrivano per far soldi, come tutti.

Insomma neghi anche l'innegabile perchè la verità esiste che tu lo voglia o no.E che tu lo voglia o no i diretti interessati,i protagonisti del libro,la conoscono per filo e per segno e se non fanno causa il motivo è solo uno.

2-mi pare un argomentazione risibile dire che un libro è vero solo perchè non viene ritirato :rolleyes: . Per fortuna in Italia c'è la democrazia, mica siamo in Cina.

Non c'entra un bel niente con la democrazia.Scrivere falsità è diffamazione e se ve ne fossero sarebbe giusto far ritirare il libro dal mercato,ci hanno già provato con altri libri senza riuscirci.


Puoi tapparti le orecchie e fare bababbaba quanto ti pare ma il silenzio del colpevole è una parola pesante.


p.s.negare l'evidenza è sintomo di schizofrenia

atinvidia284
24-08-2008, 00:08
Mi dispiace, ma non mi basta. Non do patenti di genuinità senza riserve a gente cosi.
Sai da dove provengono le loro informazioni??
http://www.narcomafie.it/sentenza_dellutri.pdf

kovalainen
24-08-2008, 00:09
Io vorrei capire come lei arrivi a queste considerazioni sul sottoscritto (di cui non sa nulla) e non capisco nemmeno il tono arrogante che sta usando e men che meno gli insulti; tutto ciò solo perchè non idolatro i suoi eroi? ma roba da pazzi..
A mai piu risentirci.

- S y l a r -
24-08-2008, 00:12
Io vorrei capire come lei arrivi a queste considerazioni sul sottoscritto (di cui non sa nulla) e non capisco nemmeno il tono arrogante che sta usando e men che meno gli insulti; tutto ciò solo perchè non idolatro i suoi eroi? ma roba da pazzi..
A mai piu risentirci.

Oddio,sarò stato forse un po acido ma insulti e arroganza non mi sembra di vederne nei miei interventi.Se è questo che hai percepito mi spiace.
Comunque non ho fatto alcuna considerazione su di te ma solo sul tuo atteggiamento in merito a questo particolare argomento.

Vorrei poi specificare che io non ho eroi e non idolatro ne spingo ad idolatrare niente e nessuno,sarebbe aberrante per me.E' vero però che i meriti vanno riconosciuti.


Certo,perdona l'insistenza,ma anche l'indignazione e la conseguente fuga dal dialogo sono segnali piuttosto chiari.

LUVІ
24-08-2008, 07:15
Io vorrei capire come lei arrivi a queste considerazioni sul sottoscritto (di cui non sa nulla) e non capisco nemmeno il tono arrogante che sta usando e men che meno gli insulti; tutto ciò solo perchè non idolatro i suoi eroi? ma roba da pazzi..
A mai piu risentirci.

Ma come? Appena iscritto, e già ci lasci? Finita la difesa d'ufficio? :cry: :cry:

LuVi

Ser21
24-08-2008, 11:47
Mi dispiace, ma non mi basta. Non do patenti di genuinità senza riserve a gente cosi.
Il dossier Dell'utri della Kaos editori è la trascrizione della sentenza.
Non è scritto o editato da un giornalista.
;)

kovalainen
24-08-2008, 16:01
Il dossier Dell'utri della Kaos editori è la trascrizione della sentenza.
Non è scritto o editato da un giornalista.
;)

e questo è un fatto.
Invece i libri di travaglio per me non sono buoni nemmeno come carta igienica.

Comunque mi fanno proprio ridere quelli che vedono in tutto cio' una specie di Bibbia. Sarà che non hanno altro a cui appigliarsi, ormai, ma affidarsi a questo individuo vuol dire essere proprio alla disperazione :asd:
Il tutto IMHO, ovviamente. Ma non tollero gli insulti ricevuti da certi talebani.

Ser21
24-08-2008, 16:07
e questo è un fatto.
Invece i libri di travaglio per me non sono buoni nemmeno come carta igienica.
I libri di travaglio and co. spiegano situazioni ed avvenimenti basandosi su carte processuali o citando i protagonisti.
Fanno un quadro d'insieme al tema trattato.


Comunque mi fanno proprio ridere quelli che vedono in tutto cio' una specie di Bibbia. Sarà che non hanno altro a cui appigliarsi, ormai, ma affidarsi a questo individuo vuol dire essere proprio alla disperazione :asd:
Il tutto IMHO, ovviamente. Ma non tollero gli insulti ricevuti da certi talebani.

:mbe:

John Cage
24-08-2008, 16:09
e questo è un fatto.
Invece i libri di travaglio per me non sono buoni nemmeno come carta igienica.

Comunque mi fanno proprio ridere quelli che vedono in tutto cio' una specie di Bibbia. Sarà che non hanno altro a cui appigliarsi, ormai, ma affidarsi a questo individuo vuol dire essere proprio alla disperazione :asd:
Il tutto IMHO, ovviamente. Ma non tollero gli insulti ricevuti da certi talebani.

E le sentenze dei tribunali? E le prove portate in tribunale? O dici che è meglio affidarsi a Dell'Utri?

Certo... travaglio è un individuo che ispira i talebani, mentre se viene ricordato Pippo Fava si risponde che è un amico dei talebani.

Vergognoso.

TheMash
24-08-2008, 16:19
1-non mi fido di nessuno, e nessuno ha la verità rivelata in tasca. Credo che scrivano per far soldi, come tutti.
2-mi pare un argomentazione risibile dire che un libro è vero solo perchè non viene ritirato :rolleyes: . Per fortuna in Italia c'è la democrazia, mica siamo in Cina.

salve
perfetto, sono cosniderazioni tue, e hai ben specificato in altri messaggi "IMHO".
Come tali sono personalissime e quindi non hanno rilevanza sui fatti che sono inequivocabili e inconfutabili.
Certo che se ci mettiamo anche a dubitare anche delle sentenze e della giustizia allora si che divenda tutta una barzelletta qui.
Comunque non si capisce bene cosa volessi dimostrare, dato che hai offeso anche alcuni utenti, ti metti a negare qualsiasi cosa, ma non porti documentazione, fatti comprovati e non spieghi la tua versione dei fatti, ammesso che conosca qualcosa della vicenda e ti interessi realmente parlare della questione..
Quindi ci sei o non ci sei a quanto pare a noi non viene nulla.
saluti.

kovalainen
24-08-2008, 16:54
Chissenefrega. Io continuo a poter dire cio' che mi pare e cio' che penso, e non sono certo io ad aver aggredito.

"Inconfutabili" "Inequivocabili" :asd: appunto, dogmi :rotfl:
Cio' che mi interessava l'ho dimostrato ampiamente, viste le reazioni isteriche :asd:
Saluti

- S y l a r -
24-08-2008, 18:04
e questo è un fatto.
Invece i libri di travaglio per me non sono buoni nemmeno come carta igienica.

Comunque mi fanno proprio ridere quelli che vedono in tutto cio' una specie di Bibbia. Sarà che non hanno altro a cui appigliarsi, ormai, ma affidarsi a questo individuo vuol dire essere proprio alla disperazione :asd:
Il tutto IMHO, ovviamente. Ma non tollero gli insulti ricevuti da certi talebani.

Il problema dei denigratori di travaglio è che possono solo arrampicarsi su queste frasette ma di smontare qualcosa di quello che dice non se ne parla nemmeno,che è poi lo stesso problema di chi vuole farlo tacere visto che scrive solo fatti più che assodati.
Dire di fidarsi di una sentenza e non di un libro di travaglio è un controsenso in termini visto che son libri fatti di sentenze.

Tensai
24-08-2008, 18:25
Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito.

rgart
24-08-2008, 18:33
Chissenefrega. Io continuo a poter dire cio' che mi pare e cio' che penso, e non sono certo io ad aver aggredito.

"Inconfutabili" "Inequivocabili" :asd: appunto, dogmi :rotfl:
Cio' che mi interessava l'ho dimostrato ampiamente, viste le reazioni isteriche :asd:
Saluti

Uahaha mai sentito discorso più infantile, demenziale, megalomane e privo di senso
Fai bene a scrivere quello ché ti pare così tutti potranno allietarsi con le tue minchiate :asd: :asd:

A proposito devi ancora argomentarci i tuoi dubbi almeno CB qualcosa scrive...!

John Cage
24-08-2008, 18:56
Chissenefrega. Io continuo a poter dire cio' che mi pare e cio' che penso, e non sono certo io ad aver aggredito.

"Inconfutabili" "Inequivocabili" :asd: appunto, dogmi :rotfl:
Cio' che mi interessava l'ho dimostrato ampiamente, viste le reazioni isteriche :asd:
Saluti

ma qui si sta discutendo di Dell'Utri, non di Travaglio. Come la pensi su Dell'Utri? Come giudichi la sentenza di condanna ad otto anni di reclusione?

Non è che una cosa è meno vera solo perchè la dice Travaglio.. Suvvia, visto che vuoi partecipare alla discussione, illuminaci.

Oppure ti interessa solo fare propaganda contro il pericoloso sovversivo Travaglio?

Spiegaci..

greasedman
24-08-2008, 19:03
Ho capito che le conclusioni per te si possono tirare solo se la sentenza non è di assoluzione.

Intanto sentiamo le tue di conclusioni: secondo te come mai Dell'Utri ha tenuto dei rapporti più o meno stretti con boss mafiosi come Tonino Calderone, Rapisarda, Gaetano Cinà, Vittorio Mangano, Jimmy Fauci, e forse anche Bontate, Teresi e chissàquantialtri?!?
Secondo te è perchè era un cattivo fisionomista?!? :rolleyes:

Rispondere non è obbligatorio, ci mancherebbe altro.

Tuttavia ripropongo, perchè la mia curiosità è forte. Chissà...

LUVІ
24-08-2008, 19:21
Ma non tollero gli insulti ricevuti da certi talebani.

Ma ti conosciamo con un altro nickname? :confused:

LUVІ
24-08-2008, 19:22
Chissenefrega. Io continuo a poter dire cio' che mi pare e cio' che penso, e non sono certo io ad aver aggredito.

"Inconfutabili" "Inequivocabili" :asd: appunto, dogmi :rotfl:
Cio' che mi interessava l'ho dimostrato ampiamente, viste le reazioni isteriche :asd:
Saluti

Ma donde sei giunto? Sei un lettore del rotolo chiamato alla pugna da cb? :confused:

Korn
24-08-2008, 19:22
:sofico: E Ciuro invece e' entrato in servizio da Ingroia onesto e lo e' diventato frequentandolo?

Ma dai... Mangano ha lavorato come stalliere due anni attorno al 1972 quando nessuno l'aveva mai accusato di nulla... e converrai che uno stalliere non e' esattamente uno "stretto collaboratore"...

[/url]
si si si certo e come no, mangano era stato fermato diverse volte in compagnia di mafiosi, sara stato detto un miliardo di volte

Korn
24-08-2008, 19:53
sono arrivato esimo :asd:

Haden80
24-08-2008, 20:02
ho provato a leggere tutto fino all'ultimo , ma causa nausea( la lettura assidua al pc mi da questo disturbo pur avendo 10/10) ho dovuto interrompere la lettura..
mi avete aperto un pò gli occhi, vista la mia grossa ignoranza in materia.
grazie...anche se mi è salito un l'incaz*o per la situazione odierna dell'italia.
possibile che nessuno si esponga più come una volta a sputtanare tutto e tutti?:muro:
che nervi...

devo ammettere però che è molto difficile dare credito all'una o all'altra scuola di pensiero vista l'immensità di documenti(veri e fasulli) presenti nel web, dei quali i vari sostenitori, di una o dell'altra teoria, si avvalgono.

Mi date alcuni titoli da leggere, chissà magari è la volta buona che inizio a leggere seriamente su carta.
ancora grazie...

greasedman
24-08-2008, 20:10
Mi date alcuni titoli da leggere, chissà magari è la volta buona che inizio a leggere seriamente su carta.
ancora grazie...
Il libro di Travaglio "Se li conosci li eviti", una vera enciclopedia dei personaggi loschi della politica e non solo, ampiamente documentata su tutti i fatti.

Nello specifico caso di Dell'Utri e Mangano, due sintesi parlate sono queste:

http://www.youtube.com/watch?v=5bu3OpT4g8k
http://www.youtube.com/watch?v=zPTuDMGHxVs
http://www.youtube.com/watch?v=NCj2j6QJNRA

StefAno Giammarco
25-08-2008, 01:17
Uahaha mai sentito discorso più infantile, demenziale, megalomane e privo di senso
Fai bene a scrivere quello ché ti pare così tutti potranno allietarsi con le tue minchiate :asd: :asd:

A proposito devi ancora argomentarci i tuoi dubbi almeno CB qualcosa scrive...!

Io non mi sono allietato con le tue. Ovviamente sospeso tre giorni.

TheMash
25-08-2008, 01:42
Chissenefrega. Io continuo a poter dire cio' che mi pare e cio' che penso, e non sono certo io ad aver aggredito.

"Inconfutabili" "Inequivocabili" :asd: appunto, dogmi :rotfl:
Cio' che mi interessava l'ho dimostrato ampiamente, viste le reazioni isteriche :asd:
Saluti

puoi dire quello che ti pare, sperando che sia sensato e comprovato, altrimenti credo che qualsiasi utente informato dei fatti credo che passerà a leggere il post dell'utente successivo, ed è esattamente quello che ho fatto io.
Sei venuto qui a dimostrare quello che ti interessava "AMPIAMENTE", ovvero, tu te la sei cantata da solo e te la sei suonata..
Hai detto 4 parole su Travaglio, senza senso tra l'altro, che non è neanche l'oggetto del thread...
Prego argomenta l'oggetto del thread edicci come la pensi su Dell'Utri, sulle indagini, sui processi, altrimenti fai come già stai facendo...
Personalmente ho ben poca stima delle persone che si mettono a difendere personaggi "illustri" come Dell'Utri che grazie alle indagini e ai pochi giornalisti con le palle e non asserviti al compenso più alto (qualcuno anche per meno) si scopre essere per quello che sono veramente...
Ma non siamo qui per parlare di questo, anche se sono sicuro che tanti altri utenti, mossi dal buonsenso, senso della legalità e dell'onestà saranno d'accordo con quanto scritto in queste righe.
Se hai qualcosa di cui discutere che riguarda l'oggetto del thread fallo, ne hai tutto il diritto, altrimenti se hai altre opinioni da esternare sei pregato di aprire un thread apposito, come scritto nel regolamento.
Saluti...

TheMash
25-08-2008, 01:44
PS: il fatto che tu abbia risposto alle aggressioni o alle provocazioni fa cadere anche te nella parte del torto...
Ritenta, sarai più fortunato.

nomeutente
25-08-2008, 08:38
Io vorrei capire come lei arrivi a queste considerazioni sul sottoscritto (di cui non sa nulla)


In effetti Kovalainen è un nick che giunge nuovo a tutti.
Ma conosciamo bene: Ness1dorma, Ness2dorma, Nessundorma, Rap, Rap2, quindi si può dire che sei una vecchia conoscenza.

Bannato Kovalainen e a questo punto anche Rap2.
Spero di non dover giocare a chi si stufa prima.

LUVІ
25-08-2008, 08:56
:doh:

Ser21
25-08-2008, 16:23
.

Mi date alcuni titoli da leggere, chissà magari è la volta buona che inizio a leggere seriamente su carta.
ancora grazie...
Te li ripropongo:

Dossier Dell'Utri - Kaos Editori

L'amico degli amici - Marco Travaglio e Peter Gomez - BUR editori

;)

TheMash
25-08-2008, 17:57
In effetti Kovalainen è un nick che giunge nuovo a tutti.
Ma conosciamo bene: Ness1dorma, Ness2dorma, Nessundorma, Rap, Rap2, quindi si può dire che sei una vecchia conoscenza.

Bannato Kovalainen e a questo punto anche Rap2.
Spero di non dover giocare a chi si stufa prima.

ah :mbe:
grazie mod, i furbetti vanno tolti di mezzo...anche perchè l'arroganza e la presunzione facevano presagire un soggetto molto freelance :asd:

Haden80
26-08-2008, 01:22
Il libro di Travaglio "Se li conosci li eviti", una vera enciclopedia dei personaggi loschi della politica e non solo, ampiamente documentata su tutti i fatti.

Nello specifico caso di Dell'Utri e Mangano, due sintesi parlate sono queste:

http://www.youtube.com/watch?v=5bu3OpT4g8k
http://www.youtube.com/watch?v=zPTuDMGHxVs
http://www.youtube.com/watch?v=NCj2j6QJNRA

Te li ripropongo:

Dossier Dell'Utri - Kaos Editori

L'amico degli amici - Marco Travaglio e Peter Gomez - BUR editori

;)


grazie ragazzi...
la mia paura nel leggere libri di questo genere è che il contenuto possa non essere la vera verità...
questo "mi spaventa", soprattutto per il fatto che non ho modo di verificarlo in maniera immediata.
Ci vuole un alto tasso di spirito critico per ste cose..ma soprattutto di conoscenza diretta, che in questi casi è impossibile avere.
Insomma è difficile fidarsi dell'uno e dell'altro scrittore..
travaglio è veramente oggettivo o ci mette un pò d'odio personale quando scrive? :D

Ci vorrebbe proprio un nuovo Falcone e/o Borsellino, le loro interviste che ho visto sul web danno proprio senso di oggettività e sicurezza...che stento a trovare in personaggi odierni...
Di Travaglio ho visto alcune interviste mi è sempre sembrato molto accanito...forse perchè sa tutto e si rende conto della situazione o forse perchè odia infinitamente i personaggi in questione...

Non vedo l'ora che salti fuori la verità su queste cose(a discapito di chi non importa), solo allora farò un lungo sospiro e potrò pensare che l'Italia sia in via di guarigione.

Uno di questi giorni faccio un salto in libreria..
Grazie mille..

Ser21
26-08-2008, 01:35
grazie ragazzi...
la mia paura nel leggere libri di questo genere è che il contenuto possa non essere la vera verità...
questo "mi spaventa", soprattutto per il fatto che non ho modo di verificarlo in maniera immediata.
Ci vuole un alto tasso di spirito critico per ste cose..ma soprattutto di conoscenza diretta, che in questi casi è impossibile avere.
Insomma è difficile fidarsi dell'uno e dell'altro scrittore..
travaglio è veramente oggettivo o ci mette un pò d'odio personale quando scrive? :D

Ci vorrebbe proprio un nuovo Falcone e/o Borsellino, le loro interviste che ho visto sul web danno proprio senso di oggettività e sicurezza...che stento a trovare in personaggi odierni...
Di Travaglio ho visto alcune interviste mi è sempre sembrato molto accanito...forse perchè sa tutto e si rende conto della situazione o forse perchè odia infinitamente i personaggi in questione...

Non vedo l'ora che salti fuori la verità su queste cose(a discapito di chi non importa), solo allora farò un lungo sospiro e potrò pensare che l'Italia sia in via di guarigione.

Uno di questi giorni faccio un salto in libreria..
Grazie mille..
Bhè,leggiti la sentenza (il libro della kaos è la trascirzione).
li leggerai perchè dell'utri si è beccato 8 anni per assocazione mafiosa.

Haden80
26-08-2008, 01:52
Bhè,leggiti la sentenza (il libro della kaos è la trascirzione).
li leggerai perchè dell'utri si è beccato 8 anni per assocazione mafiosa.


Ah ok !!bene!!
non è stata omessa nemmeno una virgola? :D
Spero di riuscire a capirci qualcosa :D

ora a dormire
grazie ancora...