View Full Version : [3d uniti] Sedicenne del PRC tolto alla madre
Bastian UMTS
20-08-2008, 08:13
IL CASO. Il giudice lo affida alla madre: tra le motivazioni anche quelle politiche
La motivazione: frequenta estremisti, la donna non sa badare all'educazione
Sedicenne tolto alla madre
perché milita in Rifondazione
di GIOVANNA CASADIO
Sedicenne tolto alla madre perché milita in Rifondazione
Gli dicono che somiglia a Scamarcio, l'attore. A sedici anni, fa piacere. Ma ha promesso che oggi si taglia i capelli arruffati e magari non lo bollano più come comunista. Circolo Tienanmen, tessera dei Giovani comunisti, trovata dal padre, fotocopiata dai servizi sociali, allegata all'ordinanza del Tribunale di Catania, prima sezione civile, per dimostrare nella causa di affido che la madre non sa badare all'educazione del ragazzo il quale ha "la tessera d'iscrizione a un gruppo di estremisti".
Quindi, M. P. - che preferisce non essere citato con il suo nome, visto che lui, ragazzo esuberante, lo conoscono un po' tutti a Catania - è stato di fatto accusato di essere comunista rifondarolo, uno che frequenta "luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope", dove cioè c'è il sospetto che si bevano birre e si fumino spinelli. Nel giudizio degli assistenti sociali, le cose stanno pure peggio perché i comunisti sono "estremisti, il segretario del circolo è un maggiorenne che pare abbia provveduto a convincere all'iscrizione e all'attivismo altri ragazzi", tra cui l'amico del cuore del sedicenne, anche lui una testa matta che lo trascina nella vita "senza regole". Non è l'unica ragione, ovvio, per far pendere la bilancia della contesa sull'affido dalla parte paterna, ma la militanza comunista è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. M. P. è stato tolto alla madre e ora assegnato al padre, insieme al fratello più piccolo.
Tra un uomo e una donna, dopo una travagliata separazione, la resa dei conti si scarica spesso sui figli. Cose che succedono, non dovrebbero. La ragione, si sa, non sta mai da una parte sola. Però a Catania, ora ci si è messa di mezzo la politica. Mai infatti i comunisti, rifondaroli o del Pdci, si erano sentiti citati in un tribunale come pericolosi, estremisti, prova provata e sintomo di devianza giovanile. "Fino a ieri si chiamava militanza, e Rifondazione era il partito del presidente della Camera, Fausto Bertinotti; la sinistra comunista aveva due ministri nel governo Prodi", si sfoga Orazio Licandro, responsabile dell'organizzazione del Pdci. Nel partito di Diliberto hanno suonato l'allarme: comincia così la caccia alle streghe, usando in una storia delicata e complessa di affido familiare lo spauracchio dei comunisti, "è l'anticamera della messa al bando, siamo ormai extraparlamentari e anche pericolosi. Non è fascismo? Poco ci manca". Elencati nel dossier del tribunale infatti ci sono la tessera, con il costo dell'adesione, il faccione di Che Guevara e la fede nella rivoluzione riassunta nella frase "No soy un libertador, los libertadores existen, son los pueblos quienes se liberan".
C'è inoltre la parodia di una canzone dei Finley "Adrenalina", ode alla cocaina, riferimenti che mandano in tilt un padre come una madre. Mamma Agata, medico ospedaliero, è disorientata. Il Tribunale la obbliga intanto a versare 200 euro al mese al marito per il mantenimento dei figli, a lasciare la casa nel comune etneo dove la famiglia risiedeva. Nel più pessimista dei suoi incubi, racconta, si aspettava un affido condiviso. L'Istat calcola che ormai in Italia i figli bipartisan del divorzio stanno crescendo fin quasi a diventare sette su dieci. Dev'essere la storia di un'altra Italia, non cose che capitano qua, da queste parti a Catania, taglia corto Agata. Non è disposta a riconoscere argomenti e legittimità delle richieste paterne, che invece ci sono. E il figlio? "Va al mare e studia, ha avuto tre debiti al penultimo anno del classico - greco, latino e filosofia - d'altra parte come può essere sereno con questa guerra in atto?".
Non facile certo, spiegare a M. P. che le difficoltà della vita per alcuni, per lui ad esempio, si sono presentate in anticipo. Capita, ma s'impara prima. Difficile a quanto pare, far comprendere al padre che, come scriveva Freud, l'adolescenza è una malattia grave ma per fortuna si guarisce. L'avvocato della madre Mario Giarrusso assicura che tenterà altri approcci, mediazioni, soluzioni. I comunisti denunciano il clima da "anticamera della messa al bando" che si respira nell'isola. M. ha progetti bellicosi per l'autunno, ma tutti davvero poco preoccupanti: una band con gli amici dove lui vuole suonare il basso e la chitarra, la militanza politica, il teatro grande passione. "Con il suo gruppo ha vinto anche un premio", s'inorgoglisce la dottoressa Agata. Nelle relazioni dei servizi sociali e nell'ordinanza del tribunale le si rimprovera di avere nascosto al marito che il ragazzo ha avuto una "irregolare frequenza scolastica", di avere dato il suo beneplacito a "mancati rientri a casa", oltre a una serie di leggerezze anche verso l'altro fratellino (la figlia più grande è maggiorenne). Ma mai si sarebbe aspettata di trovarsi sotto accusa per le idee del figlio.
(20 agosto 2008)
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/affidamento-rifondazione/affidamento-rifondazione/affidamento-rifondazione.html
Dopo le toghe rosse adesso arrivano le toghe nere?:asd:
||ElChE||88
20-08-2008, 08:18
dove cioè c'è il sospetto che si bevano birre
:eek: :eek: :eek:
Bevono BIRRA? :eek:
AL ROGO! :mad: :mad: :mad:
:eek: :eek: :eek:
Bevono BIRRA? :eek:
AL ROGO! :mad: :mad: :mad:
sono d'accordo :mad:
propongo di istituire subito il divieto di consumazione di birra, con sanzioni da 500 a 1000 euro :mad: :mad:
Bastian UMTS
20-08-2008, 08:34
sono d'accordo :mad:
propongo di istituire subito il divieto di consumazione di birra, con sanzioni da 500 a 1000 euro :mad: :mad:
Ora arriva Cyrano e si incazza :asd:
Ora arriva Cyrano e si incazza :asd:
:asd:
johannes
20-08-2008, 09:32
mah, se è un locale dove si fa uso di sostanze psicotrope farei qualche controllo, non c'entra la sfera privata. riguardo al caso in sé non ci vedo niente di male che la madre militi in Rifondazione, anche se l'estremismo è sempre negativo. rovescerei la medaglia. e se quello fosse figlio di una madre che milita in AN? forse andrebbe bene lo stesso. se invece fosse di Forza Nuova o una Leoncavallina agguerrita non so, perchè sarebbe troppo estremista.
Ziosilvio
20-08-2008, 09:39
Ovviamente, il ragazzo non si limita a militare in Rifondazione, ma
ha la tessera di un circolo definito "estremista", non solo "comunista" o "di sinistra" nel qual caso nessuno avrebbe niente da ridire, e nel quale c'è il sospetto che circolino regolarmente droghe leggere sì ma pure attualmente vietate; e
a scuola va poco e male (ma potrebbe non essere solo colpa sua, vista la situazione).
I motivi veri dovrebbero essere questi qui, che dovrebbero indicare che la madre non svolge bene il proprio ruolo di educatrice. (Chissà come se la caverà il padre.)
Ma perché lasciarsi sfuggire l'occasione di fare il pianto greco sulle "toghe nere"?
cdimauro
20-08-2008, 09:51
Sulla scuola sono d'accordissimo, ma sulla definizione di "estremista" no né tanto meno sul fatto che in quei locali giri birra e/o droghe perché, logica alla mano, ciò NON dimostra che il ragazzo in questione ne faccia automaticamente uso.
johannes
20-08-2008, 09:52
Ovviamente, il ragazzo non si limita a militare in Rifondazione, ma
ha la tessera di un circolo definito "estremista", non solo "comunista" o "di sinistra" nel qual caso nessuno avrebbe niente da ridire, e nel quale c'è il sospetto che circolino regolarmente droghe leggere sì ma pure attualmente vietate; e
a scuola va poco e male (ma potrebbe non essere solo colpa sua, vista la situazione).
I motivi veri dovrebbero essere questi qui, che dovrebbero indicare che la madre non svolge bene il proprio ruolo di educatrice. (Chissà come se la caverà il padre.)
Ma perché lasciarsi sfuggire l'occasione di fare il pianto greco sulle "toghe nere"?
mah. bisognerebbe capire perchè tale circolo sia definito estremista. all'atto concreto si è verificato qualche fatto di grave entità? se circolano droghe leggere andrebbero fatti i controlli. nelle discoteche è la stessa cosa, solo che non circolano droghe leggere....
il fatto che non vada bene a scuola non significa niente. io penso che bisogni togliere i figli, e sono uno che pensa sia giusto toglierli in casi estremi, qualora si verifichino veramente avvenimenti gravi, quali maltrattamenti, ma che il figlio frequenti il circolo di Prc e abbia tre debiti, francamente mi sembra una motivazione che non regge....:)
nelle discoteche è la stessa cosa, solo che non circolano droghe leggere....
Appunto :D
Io sono sempre del parere che Platone aveva ragione sulla famiglia :p
johannes
20-08-2008, 10:00
Appunto :D
Io sono sempre del parere che Platone aveva ragione sulla famiglia :p
mitico..:D
trallallero
20-08-2008, 10:03
Io sono sempre del parere che Platone aveva ragione sulla famiglia :p
Are you crazy ? :eek:
Ziosilvio
20-08-2008, 10:08
Io sono sempre del parere che Platone aveva ragione sulla famiglia :p
:mano:
:mano:
Scusa, ma sei ancora cattolico? :D
La visione di Platone a riguardo della famiglia è puramente e duramente pragmatica, non mi pare si sposi bene con la visione che ne ha il Cattolicesimo :p
Jammed_Death
20-08-2008, 10:29
c'è il sospetto che girino droghe? è questa la motivazione?
togliamo ai genitori tutti i figli che vanno in discoteca?
togliamo ai genitori tutti i figli che vanno male a scuola?
cdimauro
20-08-2008, 10:32
mah. bisognerebbe capire perchè tale circolo sia definito estremista. all'atto concreto si è verificato qualche fatto di grave entità? se circolano droghe leggere andrebbero fatti i controlli. nelle discoteche è la stessa cosa, solo che non circolano droghe leggere....
il fatto che non vada bene a scuola non significa niente. io penso che bisogni togliere i figli, e sono uno che pensa sia giusto toglierli in casi estremi, qualora si verifichino veramente avvenimenti gravi, quali maltrattamenti, ma che il figlio frequenti il circolo di Prc e abbia tre debiti, francamente mi sembra una motivazione che non regge....:)
Infatti. Ma anche se fosse un circolo definito "estremista", non vedo il perché di questa discriminazione.
Se frequento un circolo di anarchici (bakuniani :D) l'etichetta di estremista e insurrezionalista me la becco sicuramente, ma è motivo sufficiente per far scattare la repressione?
E' chiaro, e condivido quanto hai detto, che bisogna vedere i FATTI: se sono stati commessi dei crimini, o li si stava programmando.
Mauri1971
20-08-2008, 10:41
se dovevano raccontare solamente che il ragazzo va male a scuola e fa uso di droghe leggere ( e con ogni probabilità il motivo reale è questo) la notizia probabilmente sarebbe passata inosservata (ammesso che ne avessero parlato).
dire invece che è iscritto a rifondazione comunista ovviamente attira molto di più l'interesse di una parte dei lettori ;) . IMHO
johannes
20-08-2008, 10:49
Infatti. Ma anche se fosse un circolo definito "estremista", non vedo il perché di questa discriminazione.
Se frequento un circolo di anarchici (bakuniani :D) l'etichetta di estremista e insurrezionalista me la becco sicuramente, ma è motivo sufficiente per far scattare la repressione?
E' chiaro, e condivido quanto hai detto, che bisogna vedere i FATTI: se sono stati commessi dei crimini, o li si stava programmando.
sono d'accordo. ma poi cosa serve togliere il figlio alla madre? la madre come fa a proibire al figlio di frequentare alcuni ambienti? al limite spiegandogliene la pericolosità. d'accordo anche sull'ultima affermazione: quali sono i fatti? perchè fumavano delle canne? non mi sembra sufficientemente grave tanto da togliere un figlio alla propria madre. se invece anche la madre fosse un'attivista che va a incendiare cassonetti o dimostrazioni e non può seguire normalmente il figlio nell'educazione, allora lì emergerebbero altre considerazioni.
Infatti. Ma anche se fosse un circolo definito "estremista", non vedo il perché di questa discriminazione.
Se frequento un circolo di anarchici (bakuniani :D) l'etichetta di estremista e insurrezionalista me la becco sicuramente, ma è motivo sufficiente per far scattare la repressione?
E' chiaro, e condivido quanto hai detto, che bisogna vedere i FATTI: se sono stati commessi dei crimini, o li si stava programmando.
Passa l'indirizzo che se hanno una filiale anche a palermo mi iscrivo!!!
Tornando seri, la repressione non scatterebbe in automatico ma sta pure tranquillo che di buon occhio non saremmo visti dagli omini della sezione politica.
Ziosilvio
20-08-2008, 11:02
Scusa, ma sei ancora cattolico? :D
La visione di Platone a riguardo della famiglia è puramente e duramente pragmatica, non mi pare si sposi bene con la visione che ne ha il Cattolicesimo :p
Al di là del fatto che il livello di veridicità fuzzy della proposizione "Ziosilvio è cattolico" non è oggetto di questo thread :O
[Modalità Stephen King ON]
Quando un idealista si prefigge un obiettivo, e lo manca, è sfortunato.
Quando un pragmatista si prefigge un obiettivo, e lo raggiunge, è stronzo.
[Modalità Stephen King OFF]
[Modalità Stephen King ON]
Quando un pragmatista si prefigge un obiettivo, e lo raggiunge, è stronzo.
[Modalità Stephen King OFF]
Ecco, ora capisco molte cose, la mia ragazza leggeva King e mi dice sempre che sono un grande stronzo: ora so il perchè :p
Ziosilvio
20-08-2008, 11:17
Ecco, ora capisco molte cose, la mia ragazza leggeva King e mi dice sempre che sono un grande stronzo: ora so il perchè :p
In effetti, si tratta di una citazione a braccio dalla storia "Quitters, Inc.", presente nella raccolta "A volte ritornano", e nella quale
il metodo adoperato da una ditta per far smettere di fumare, consiste nel torturare i familiari del cliente ogni volta che fuma una sigaretta.
cdimauro
20-08-2008, 11:26
Passa l'indirizzo che se hanno una filiale anche a palermo mi iscrivo!!!
Intanto dovrei aprirne una a Catania prima. :D
Tornando seri, la repressione non scatterebbe in automatico ma sta pure tranquillo che di buon occhio non saremmo visti dagli omini della sezione politica.
"E chi se ne frega" - (Famosa rubrica della "buonanima" di) Cuore
Anzi: "Vergogniamoci per loro" - (Come sopra)
:D :D :D
x johannes: concordo. :)
Per citare un compagno famoso...dove son finiti i tempi di una volta per Giunone!
Cuore....Che nostalgia...
Mi ricordo ancora le posizioni di testa del "giudizio universale"...
Non le scrivo solo per non continuare l'OT
Ziosilvio
20-08-2008, 11:39
dove son finiti i tempi di una volta per Giunone!
... quando ci voleva, per fare il mestiere, anche un po' di vocazione.
Sawato Onizuka
20-08-2008, 15:53
... quando ci voleva, per fare il mestiere, anche un po' di vocazione.
:asd:
Союз Советских Социалистических Республик :O
johannes
20-08-2008, 18:54
io da quando ho letto Orwell mai più Prc. sorry:(
TOWERTORRE
20-08-2008, 18:59
cmq prima di giudicare forse bisognerebbe leggere il testo intero della sentenza...qui mi sa del solito giornalista che ha usato una circostanza vera (la militanza del giovane in RC) inserita in una vicenda complessa,per fare un titolo ad effetto...
NB: se l'avvocato del padre ha messo insieme che: a) il fanciullo ha debiti formativi (documentabile), quindi è possibile sostenere che è poco seguito dalla madre in questo aspetto b) il fanciullo frequenta un centro sociale (di cui magari è possibile produrre copie di denuncie fatte per disturbo alla quiete pubblica o sospetto spaccio) e magari dedica troppo tempo ad esso, trascurando la scuola c)in generale il fanciullo appare poco seguito....
per forza poi che è uscita una sentenza così...
Dream_River
20-08-2008, 19:05
Una madre non svolge bene il proprio ruolo di educatrice se suo figlio milita in gruppi comunisti?
Certo che a piccoli passi, alla dittatura neo-fascista ci arriveremo!
@kikino: Lo sai che hai davvero un bel Avatar? :D ;)
johannes
20-08-2008, 19:44
Una madre non svolge bene il proprio ruolo di educatrice se suo figlio milita in gruppi comunisti?
Certo che a piccoli passi, alla dittatura neo-fascista ci arriveremo!
@kikino: Lo sai che hai davvero un bel Avatar? :D ;)
in una pseudo dittatura forse ci siamo già visto che intellettuali non possono esprimere il proprio parere senza essere subire editti e le alte cariche dello stato adesso sono più intoccabili di prima...
cdimauro
20-08-2008, 20:06
cmq prima di giudicare forse bisognerebbe leggere il testo intero della sentenza...qui mi sa del solito giornalista che ha usato una circostanza vera (la militanza del giovane in RC) inserita in una vicenda complessa,per fare un titolo ad effetto...
NB: se l'avvocato del padre ha messo insieme che: a) il fanciullo ha debiti formativi (documentabile), quindi è possibile sostenere che è poco seguito dalla madre in questo aspetto b) il fanciullo frequenta un centro sociale (di cui magari è possibile produrre copie di denuncie fatte per disturbo alla quiete pubblica o sospetto spaccio) e magari dedica troppo tempo ad esso, trascurando la scuola c)in generale il fanciullo appare poco seguito....
per forza poi che è uscita una sentenza così...
Scusami, ma finché ci si basa su SOSPETTI non si può pretendere alcunché: servono le PROVE, ma soprattutto che il ragazzo sia DIRETTAMENTE COINVOLTO.
TOWERTORRE
20-08-2008, 20:12
Scusami, ma finché ci si basa su SOSPETTI non si può pretendere alcunché: servono le PROVE, ma soprattutto che il ragazzo sia DIRETTAMENTE COINVOLTO.
ho cercato di semplificare, non conosco solo i fatti precisi e ho fatto qualche ipotesi...però prima di giudicare bisognerebbe vedere tutta la sentenza. Io penso che il senso sia che è stato provato in giudizio che il giovane frequenta un ambiente non idoneo alla sua crescita (non perchè comunita per altri motivi) e di conseguenza è stata presa la decisione che ha generato questo putiferio.
cdimauro
20-08-2008, 20:57
Prima bisogna dimostrare che quell'ambiente sia OGGETTIVAMENTE non idoneo alla sua crescita. ;)
Se il giudice Esher dà questa spiegazione , è sufficiente ad evitare che i soliti ci marcino su?
Nel provvedimento non c'e' alcun riferimento diretto indiretto alla militanza politica del ragazzo o a luoghi di ritrovo riconducibili a movimenti politici". Lo ha detto Massimo Esher, il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Catania che ha firmato l'ordinanza di affidamento al padre del sedicenne con la tessera dei Giovani comunista. Il giudice aggiunge che "l'unico riferimento contenuto nel provvedimento riguarda la ferequentazione del ragazzo relativa a luoghi di ritrovo giovanili dove e' diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope. Ma questi non sono riconducibili a partiti". Esher dice di non ricordare traccia della tessera comunista e che questa comunque "non e' stata presa in considerazione. E' possibile - spiega il magistrato - che il padre abbia prodotto fotocopia di una tessera di appartenenza a un partito ma per noi questo e' assolutamente indifferente". (AGI)
cdimauro
20-08-2008, 21:19
Bene. Rimane soltanto la frequentazione di quei posti, che DI PER SE non implica che il ragazzo vi facesse uso di droghe.
Macchè :D
Alla domanda se avesse fatto mai uso di droga, il sedicenne rivela: "A seguito di queste continue insinuazioni mia madre mi ha portato in un centro medico dove sono stato sottoposto al drug test. Ho fatto il test per dimostrare che non facevo uso di droghe. Con il risultato davanti, mio padre ha continuato a dire che io mi drogo e che il test era stato falsificato.
cdimauro
20-08-2008, 21:44
Benissimo. A questo punto è chiaro: siamo davanti a delle toghe nere.
anche nelle scuole gira la droga, togliamo i ragazzi dalle scuole?
se in un luogo circolano sostanze stupefacenti basta una bella retata.
johannes
20-08-2008, 22:49
anche nelle scuole gira la droga, togliamo i ragazzi dalle scuole?
se in un luogo circolano sostanze stupefacenti basta una bella retata.
no, rimuoviamo i presidi menefreghisti e i professori menefreghisti e facciamo ai genitori lezioni di bon ton. ci vorrebbe proprio.
@kikino: Lo sai che hai davvero un bel Avatar? :D ;)
Ne conosci anche le origini o l'hai visto solo di recente?
Onestamente non conoscevo questa storia (visto che il giornalista dice che a CT la conoscono tutti...), ma non mi sorprende che qua la sx o il comunista vengano presi per extraterrestri...
I catanesi sono stati capci di votare da 10 anni a sta a parte sempre e solo a dx, prima scapagnini (i cui mirabolanti risultati sono sotto gli occhi di chi non è di dx, ciecato dalla figura del premier sorridente e sberleffatore alla joker.....) e oggi stancanelli...per passare dal catanese più autorevole (non baudo o la Trovato o altri...) in ambito politico...Lombardo, oggi presidente della regione...
Non mi sorprenderebbe se mi fermassero e mi si accusasse di comunismo estremista solo perchè ho la barba lunga, vesto trasandato e ho idee che con l'attuale governo cittadino, regionale, statale è in assoluta contrapposizzione.
Certo sono anche contro il comunismo becero che negli anni scorsi ha commesso CRIMINI orripilanti, MA NON SI PUÒ DIR DI CERTO CHE DALLA DX SIANO VENUTI ESEMPI MENO CRUENTI...;)
Il vero volto di questo giro politico lo si vedrà in autunno...e le mie personali prospettive NON sono per nulla limpide, anzi...prevedo che CI INFINOCCHIERANNO in maniera semplice e sbrigaitva...
resta ulteriormente strano che un'altra ordinanza abbia affidato al padre anche l'altro figlio di 10 anni....
ho come l'impressione che l'avvocato del ragazzo sia un bel cazzaro, alza polveroni complice qualche giornalista compiacente, ma se il giudice nega categoricamente che le frequentazioni politiche abbiano avuto peso nella sua ordinanza( che si leggerà prima o poi) e un'altra ordinanza affida al padre anche l'altro figlio minorenne ( andrà al catachismo dall'imam di catania probabilmente),magari c'è qualcosa sotto di diverso da quel regime che molti quasi anelano
il ragazzo poi che fa una dichiarazione del genere 'Dovrei stare con mio padre, ma dopo un'aggressione che ho subito ho deciso di andare con mia madre. Mio padre non fa altro che associare i comunisti sempre alla droga, agli spinelli, all'alcol e alla vita sbandata' : mi sfugge il nesso fra aggressione e volontà di trasferirsi dalla mamma,a meno che non lo abbia aggredito il padre.....
EarendilSI
22-08-2008, 08:02
Alla manipolazione della realtà ci eravamo ormai abituati: dalla Primavera di Praga alla proroga del decreto sull’emergenza immigrazione, il modo in cui la stampa di sinistra cuce i fatti addosso alle proprie esigenze è ben noto, anche se non proprio innocuo. Ora, però, sta sorgendo una nuova figura, che sposta i confini un po’ più in là: il negatore della realtà tout court. Il fatto non è più «semplicemente» piegato a sostenere una tesi oppure celato con maggiore o minore abilità. No, viene abolito. Letteralmente, non esiste.
Un esempio. Mercoledì, La Repubblica annuncia in prima pagina lo scandalo di un adolescente sottratto alla madre e affidato al padre perché la donna gli aveva consentito di iscriversi a Rifondazione comunista. Notizia-bomba, se fosse vera. Peccato che il giudice che ha emesso la sentenza smentisca subito nel modo più netto possibile: «Nel mio provvedimento non esistono riferimenti diretti o indiretti all’appartenenza del ragazzo ad alcun partito o circolo. Non ho mai citato il Prc. Non capisco come si possa montare un caso simile». Si apprende anche che l’ordinanza fa invece riferimento alla vita sregolata del sedicenne, al fatto che a scuola si fa vedere pochino, alla sua «frequentazione di luoghi dove è diffuso l’uso di sostanze alcoliche e psicotrope». In poche parole, si parla di «carenze genitoriali della madre», alla quale viene infatti sottratto anche l’altro figlio, undicenne.
Bene, pensiamo qui in redazione, non c’è notizia. Domani leggeremo un trafiletto di rettifica sulla Repubblica. Ingenui: il giorno dopo, ieri, in edicola è un coro. Il Manifesto, Liberazione, l’Unità e il Riformista si uniscono alla Repubblica: «È comunista, lo tolgono alla madre». Negli articoli, peggio. «Una sentenza che atterrisce», «Fascismo? Ottusità? Servilismo verso il nuovo potere politico?», «Il grottesco è diventato realtà». E via così. La smentita, il testo della sentenza che non nomina Prc neanche di sfuggita? Bah. In qualche pezzo si registra, en passant, che sì, pare che il giudice abbia detto che non è andata proprio così. Ma come un inciso senza importanza, per poi riprendere a pontificare come nulla fosse. Altri decidono di togliersi anche la foglia di fico: la smentita è cancellata, che problema c’è?
Sbalorditivo, soprattutto se si pensa che stiamo parlando di quotidiani normalmente piuttosto «sensibili», diciamo così, alle voci dei tribunali. A quanto pare, però, le sentenze non si discutono solo quando danno fastidio agli altri. E l’attendibilità del magistrato è a geometria variabile: se quanto dice non fa comodo, si viene colti da sordità. «Hai sentito qualcosa?». «Io? Macché. Sbrigati che dobbiamo scrivere».
Del resto, se l’esempio viene dall’alto, dai Maestri... Prendete Furio Colombo. Sì, l’ex dipendente di Agnelli diventato ex direttore dell’Unità. Siccome gli è andato di traverso che Newsweek, per una volta in 15 anni, abbia elogiato Berlusconi, non ha trovato di meglio che scrivere che non era vero. O, almeno, che chi aveva redatto l’articolo non esisteva: «L’unico con quel nome è un medico bolognese vissuto nel 1500», ha annunciato sicuro e trionfante, lasciando intendere ai pochi lettori che gli sono rimasti che uno dei due maggiori settimanali politici americani si era reso complice di un falso clamoroso. Il Giornale ha rintracciato Jacopo Barigazzi, autore del pezzo oggetto dei fulmini di Colombo e presunto pluricentenario, il quale ha confermato la propria esistenza in vita, pur denunciando qualche anno in meno: 38.
Caso chiuso? Nemmeno per sogno. Ieri Colombo ha rispolverato la furiosa stilografica. Titolo dell’editoriale sull’Unità: «Il caso del corrispondente fantasma». Svolgimento (tenetevi forte): «Questa impresa (l’articolo di Newsweek, ndr) è falsa o perché è falso l’autore, che in rete risulta un medico bolognese del Sedicesimo secolo, o perché è falso il testo... Il merito di questo giornale è di avere, unico e solo, puntato il dito verso lo strano evento... puntato il dito sul fantasma redivivo di Jacopo Barigazzi... Per l’Unità un successo di cui vantarsi». E qui uno capisce tante cose.
Poi Colombo afferma che l’unica prova che il Giornale ha prodotto che Barigazzi sia una persona in carne e ossa è «una prova di esistenza “per telefono”». È vero, gli abbiamo telefonato. Ma che voleva l’illustre editorialista: il test del Dna? Le impronte digitali? Ci sembrava contrario, però forse vale solo per i rom. Per i giornalisti che non scrivono quello che vuole lui, impronte obbligatorie. E magari va bene anche l’espulsione.
Ma il vero capolavoro è alla fine, quando Colombo sostiene: per scrivere quel pezzo elogiativo su Berlusconi Newsweek è dovuto ricorrere a «una persona quasi inesistente». È fantastico: siamo al «quasi gol di Carosio», alla poesia pura. La realtà? Ma andiamo...
Massimo de’ Manzoni
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284757
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284757
Il bue che dice cornuto all' asino , nessuno riesce a mentire come il giornale ( anche se Fede e Libero ... )
CATANIA - "Mio padre ha preso spunto dalla mia tessera di giovane comunista per sostenere che mia madre non è in grado di badare a me, perché i comunisti sono persone che portano i figli su una brutta strada". Rompe il silenzio e difende la madre, il sedicenne che i giudici di Catania hanno affidato al padre con un provvedimento che nelle motivazioni cita l'iscrizione del minore al circolo Tienanmen dei Giovani comunisti. Sulla vicenda fanno sentire la loro voce anche l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti e il leader del Pdci Oliviero Diliberto. Il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero chiede l'intervento del capo dello Stato. Ma il giudice che ha firmato l'ordinanza smentisce tutto: "Nessun riferimento diretto o indiretto alla militanza politica del ragazzo".
Il ragazzo, che stamattina ha tagliato i lunghi capelli, ha rivelato alcuni particolari della sua storia. "Dovrei stare con mio padre, ma dopo un'aggressione che ho subito, ho deciso di andare da mia madre", afferma, e del genitore dice: "Lui non fa altro che associare i comunisti, detto in tono dispregiativo, sempre con droga, spinelli, alcol, insomma una vita sbandata, sregolata, da non seguire, mentre invece io mi trovo bene con il mio gruppo. Le nostre idee da quando io sono cresciuto sono cambiate: io frequento un liceo che ha idee di sinistra invece lui detesta i comunisti".
Alla domanda se avesse fatto mai uso di droga, il sedicenne rivela: "A seguito di queste continue insinuazioni mia madre mi ha portato in un centro medico dove sono stato sottoposto al drug test. Ho fatto il test per dimostrare che non facevo uso di droghe. Con il risultato davanti, mio padre ha continuato a dire che io mi drogo e che il test era stato falsificato. Questo purtroppo è un punto fermo sul quale lui crede di potersi appoggiare per vincere a modo suo questa guerra".
Il sedicenne per ora è molto impegnato: "Adesso sto studiando - dice - perché devo recuperare i debiti formativi. Sino ad ora sono stato al mare mi sono abbastanza divertito negli spiragli di tempo che ho trascorso al di fuori da questa brutta storia".
La notizia, come è ovvio, ha destato sgomento e preoccupazione tra gli esponenti della sinistra comunista. "Chiedo al presidente della Repubblica di intervenire immediatamente", dice Paolo Ferrero. Secondo il segretario nazionale del Prc, quella che si è verificata a Catania è una "gravissima violazione costituzionale". Secondo Ferrero, quanto fatto dai servizi sociali della città siciliana "è gravissimo e testimonia di pregiudizi incompatibili con l'espletamento di un pubblico servizio". E ancora: "Che la prima sezione civile del Tribunale di Catania motivi una sentenza con le stesse argomentazioni non è solo gravissimo, ma inaccettabile in uno stato di diritto".
"Ho deciso di inviare un telegramma di solidarietà e vicinanza alla madre del ragazzo", ha detto l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. "I comunisti sono un'organizzazione estremista solo perché fuori dal Parlamento? Ci vogliono fuori legge?", aggiunge il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto. "Appartenere a un partito comunista - dice - è motivo così disdicevole per un ragazzo tanto da accusare la madre e non fargli avere l'affidamento del figlio?". Diliberto chiede al ministro delle Politiche giovanili Giorgia Meloni e a quello delle politiche sociali Maurizio Sacconi "se credano possa essere consentito a un servizio sociale dello Stato sindacare sulle idee politiche di un giovane e farne oggetto di valutazione".
Cerca invece di smorzare i toni della polemica l'avvocato Mario Giarrusso, legale della madre: "Non capiamo i motivi che hanno spinto il tribunale a prendere questa decisione - dice l'avvocato - Il ragazzo non si droga, non ha commesso reati. La cosa che ci ha colpiti è che viene citato come appartenente a un gruppo estremista". "Secondo noi - conclude - è stato montato un caso sul nulla".
"Nel provvedimento non c'è alcun riferimento diretto indiretto alla militanza politica del ragazzo o a luoghi di ritrovo riconducibili a movimenti politici", replica Massimo Esher, il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Catania che ha firmato l'ordinanza di affidamento al padre del sedicenne. Il giudice aggiunge che "l'unico riferimento contenuto nel provvedimento riguarda la frequentazione del ragazzo relativa a luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope. Ma questi non sono riconducibili a partiti".
Esher dice anche di non ricordare traccia della tessera comunista e che questa comunque "non è stata presa in considerazione. E' possibile - spiega il magistrato - che il padre abbia prodotto fotocopia di una tessera di appartenenza a un partito ma per noi questo è assolutamente indifferente".
(20 agosto 2008)
EarendilSI
22-08-2008, 09:12
Il bue che dice cornuto all' asino , nessuno riesce a mentire come il giornale ( anche se Fede e Libero ... )
CATANIA - "Mio padre ha preso spunto dalla mia tessera di giovane comunista per sostenere che mia madre non è in grado di badare a me, perché i comunisti sono persone che portano i figli su una brutta strada". Rompe il silenzio e difende la madre, il sedicenne che i giudici di Catania hanno affidato al padre con un provvedimento che nelle motivazioni cita l'iscrizione del minore al circolo Tienanmen dei Giovani comunisti. Sulla vicenda fanno sentire la loro voce anche l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti e il leader del Pdci Oliviero Diliberto. Il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero chiede l'intervento del capo dello Stato. Ma il giudice che ha firmato l'ordinanza smentisce tutto: "Nessun riferimento diretto o indiretto alla militanza politica del ragazzo".
Il ragazzo, che stamattina ha tagliato i lunghi capelli, ha rivelato alcuni particolari della sua storia. "Dovrei stare con mio padre, ma dopo un'aggressione che ho subito, ho deciso di andare da mia madre", afferma, e del genitore dice: "Lui non fa altro che associare i comunisti, detto in tono dispregiativo, sempre con droga, spinelli, alcol, insomma una vita sbandata, sregolata, da non seguire, mentre invece io mi trovo bene con il mio gruppo. Le nostre idee da quando io sono cresciuto sono cambiate: io frequento un liceo che ha idee di sinistra invece lui detesta i comunisti".
Alla domanda se avesse fatto mai uso di droga, il sedicenne rivela: "A seguito di queste continue insinuazioni mia madre mi ha portato in un centro medico dove sono stato sottoposto al drug test. Ho fatto il test per dimostrare che non facevo uso di droghe. Con il risultato davanti, mio padre ha continuato a dire che io mi drogo e che il test era stato falsificato. Questo purtroppo è un punto fermo sul quale lui crede di potersi appoggiare per vincere a modo suo questa guerra".
Il sedicenne per ora è molto impegnato: "Adesso sto studiando - dice - perché devo recuperare i debiti formativi. Sino ad ora sono stato al mare mi sono abbastanza divertito negli spiragli di tempo che ho trascorso al di fuori da questa brutta storia".
La notizia, come è ovvio, ha destato sgomento e preoccupazione tra gli esponenti della sinistra comunista. "Chiedo al presidente della Repubblica di intervenire immediatamente", dice Paolo Ferrero. Secondo il segretario nazionale del Prc, quella che si è verificata a Catania è una "gravissima violazione costituzionale". Secondo Ferrero, quanto fatto dai servizi sociali della città siciliana "è gravissimo e testimonia di pregiudizi incompatibili con l'espletamento di un pubblico servizio". E ancora: "Che la prima sezione civile del Tribunale di Catania motivi una sentenza con le stesse argomentazioni non è solo gravissimo, ma inaccettabile in uno stato di diritto".
"Ho deciso di inviare un telegramma di solidarietà e vicinanza alla madre del ragazzo", ha detto l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. "I comunisti sono un'organizzazione estremista solo perché fuori dal Parlamento? Ci vogliono fuori legge?", aggiunge il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto. "Appartenere a un partito comunista - dice - è motivo così disdicevole per un ragazzo tanto da accusare la madre e non fargli avere l'affidamento del figlio?". Diliberto chiede al ministro delle Politiche giovanili Giorgia Meloni e a quello delle politiche sociali Maurizio Sacconi "se credano possa essere consentito a un servizio sociale dello Stato sindacare sulle idee politiche di un giovane e farne oggetto di valutazione".
Cerca invece di smorzare i toni della polemica l'avvocato Mario Giarrusso, legale della madre: "Non capiamo i motivi che hanno spinto il tribunale a prendere questa decisione - dice l'avvocato - Il ragazzo non si droga, non ha commesso reati. La cosa che ci ha colpiti è che viene citato come appartenente a un gruppo estremista". "Secondo noi - conclude - è stato montato un caso sul nulla".
"Nel provvedimento non c'è alcun riferimento diretto indiretto alla militanza politica del ragazzo o a luoghi di ritrovo riconducibili a movimenti politici", replica Massimo Esher, il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Catania che ha firmato l'ordinanza di affidamento al padre del sedicenne. Il giudice aggiunge che "l'unico riferimento contenuto nel provvedimento riguarda la frequentazione del ragazzo relativa a luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope. Ma questi non sono riconducibili a partiti".
Esher dice anche di non ricordare traccia della tessera comunista e che questa comunque "non è stata presa in considerazione. E' possibile - spiega il magistrato - che il padre abbia prodotto fotocopia di una tessera di appartenenza a un partito ma per noi questo è assolutamente indifferente".
(20 agosto 2008)
Di grazia, mi potresti indicare dove l'articolo in questione avrebbe mentito visto che prende le dichiarazioni del giudice che ha emesso la sentenza, il quale conferma che non è stata presa in considerazione, nel modo più assoluto, l'appartenenza di questo sedicenne ad un circolo comunista?
ALBIZZIE
22-08-2008, 09:37
la dichiarazione del giudice la lessi il giorno stesso sul sito del corriere o repubblica (non ricordo) e mi accorsi che qualcosa non corrispondeva, anche se il tutto era scaturito dalla denuncia del padre che dava del 'comunista' la figlio.
Ma le motivazioni del giudice, ad una prima letta, sembravano convincenti e quindi il tutto era riconducibile ad una montatura.
Ma ora io mi chiedo, ogni giorno, questo Massimo de’ Manzoni cosa cazzo fa?
Questo Massimo de’ Manzoni esiste o è una figura inventata? un medico del '500?
lo legge mai il giornale sul quale scrive o si limita a vedere le figure?
si accorge di cosa viene inventato su quelle pagine o si limita a ritirare lo stipendio il 27 di ogni mese?
uno che scrive per il novella2000 dei quotidiani, può dare lezione di stile e correttezza ad altri?
per carità, fa bene a denunciare le cazzate di un altro giornale, ma come minimo sarebbero gradite le dimissioni con tanto di motivazioni scritte in grassetto.
Di grazia, mi potresti indicare dove l'articolo in questione avrebbe mentito visto che prende le dichiarazioni del giudice che ha emesso la sentenza, il quale conferma che non è stata presa in considerazione, nel modo più assoluto, l'appartenenza di questo sedicenne ad un circolo comunista?
Peccato che hanno "dimenticato" di raccontare i pezzi più importanti dei FATTI e limitarsi a due frasi in croce da cui non si capisce niente e attaccarci sopra una valanga di commentini che hanno poco a che spartire con quello che è successo .
speeed999
22-08-2008, 09:48
Alla manipolazione della realtà ci eravamo ormai abituati
E ci credo, con tutte le tv e giornali che "egli" ha fa credere quello che vuole, ed è pieno di gente che ci crede, cvd :rolleyes:
blamecanada
22-08-2008, 09:50
Qua spiega la relazione tra la militanza, il padre, e la sentenza (che comunque non riporta la militanza, ovviamente).
CATANIA
«È comunista», lo tolgono alla madre
Per gli assistenti sociali frequentava «ambienti di estremisti». Il giudice:«Non è una decisione politica»
M.P., 16 anni, è iscritto a Rifondazione. Il magistrato decide di affidarlo al padre
Leo Lancari
CATANIA
Si è tagliato i capelli, ha fatto spontaneamente un drug-test e adesso si è messo a studiare perché ha i crediti scolastici da recuperare. Ma soprattutto non vuole più parlare della storia che lo ha visto, suo malgrado, vestire i panni del protagonista. Sì perché, come conferma chi lo conosce bene, M.P, 16 anni, ha un carattere forte ma è anche molto riservato, uno a cui non piace apparire. E che invece adesso si ritrova gli occhi di tutti addosso dopo che la prima sezione civile del tribunale di Catania ha deciso di togliere sia lui che il fratellino più piccolo dalla custodia della madre - colpevole secondo il giudice di non averli educati bene - per affidarli al padre. Una decisione presa sulla base delle relazioni presentate dai servizi sociali e nelle quali si mette in evidenza come il ragazzo fosse iscritto al circolo Tienammen dei giovani comunisti e frequentasse «luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope». «Ambienti estremisti», come vengono descritti dagli assistenti.
Insomma, detto in parole povere, M. P. è un ragazzo di sinistra, iscritto a Rifondazione comunista che forse ogni tanto avrà bevuto qualche birra e fumato uno spinello. «Macché», sbotta Pierpaolo Montalto, il segretario di Rifondazione comunista di Catania, che conosce bene M. P. «E' uno dei ragazzi più tranquilli che abbia mai visto girare nelle nostre sezioni e non si fa nemmeno le canne».
Una brutta storia quella di M.P. che riaccende i riflettori sul ruolo svolto dagli assistenti sociali e che ha anche spinto il segretario del Prc Paolo Ferrero a rivolgersi a Giorgio Napolitano. «Chiedo al presidente della repubblica di intervenire immediatamente», ha detto ieri il segretario del Prc. «Che, nella loro relazione, i servizi sociali del comune di Catania trattino la militanza in Rifondazione comunista come un fatto sostanzialmente illecito e negativo per un ragazzo è un fatto gravissimo, e testimonia di pregiudizi incompatibili con l'espletamento di un pubblico servizio».
Dietro la vicenda di M. P. c'è la storia di un rapporto ormai finito e - come spesso accade - con uno dei due genitori deciso a tutto pur di colpire l'altro. Come fa capire chiaramente lo stesso M.P. «Mio padre non fa altro che associare i comunisti alla droga, agli spinelli, all'alcol e alla vita sbandata», ha raccontatao ieri il ragazzo a una tv locale. «Ha preso spunto dalla mia tessera di giovane comunista per sostenere che mia madre non è in grado di badare a me».
Un'avversione che non sembra casuale. Il padre di M. P., infatti, è vicino ad Alleanza nazionale e fino al 2006 ha lavorato come segretario all'assessorato ai Servizi sociali del comune di Catania. Lo stesso dal quale dipendono gli assistenti sociali che hanno messo in evidenza, quasi fosse un reato, il fatto che M.P. frequentava ambienti di sinistra.
Politica e alcol, ma anche politica e droga per gli assistenti sociali. Vaglielo a spiegare che non è così. M.P. ci ha provato, ma inutilmente. «Mia madre mi ha portato in un centro medico dove sono stato sottoposto a un drug test e ho dimostrato a mio padre che non ho mai fatto uso di droghe», ha raccontato. «Ma lui anche con questo foglio davanti , che reputa falsificato, dice che io mi drogo». Ieri il giudice che ha deciso di affidare M.P. a suo padre, Massimo Esher, ha negato di aver basato la sua decisione su valutazioni politiche. «Nel provvedimento non c'è alcun riferimento diretto o indiretto alla militanza politica del ragazzo e a luoghi di ritrovo riconducibili a movimenti politici», ha detto. Riferimenti che però appaiono per l'appunto nelle relazioni dei servizi sociali su cui l'ordinanza del giudice si basa. Una decisione incomprensibile per l'avvocato Mario Giarrusso, che assiste la madre di M.P. «C'è una famiglia distrutta, un giovane che rischia di essere internato con la forza in una comunità di accoglienza come un delinquente - ha spiegato il legale - Tutto questo senza che vi sia nulla che possa giustificare questi provvedimenti». Solidarietà a M.P. e a sua madre è arrivata da Fausto Bertinotti (Prc), ma anche il ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi non ha nascosto i suoi dubbi: «Mi sembra improbabile e paradossale che una decisione del genere sia da addebitare a motivi di carattere politico - ha detto -. In ogni caso, essere comunista significa appartenere ad una delle culture che hanno fatto la Repubblica italiana, nel bene e nel male».
Il Manifesto (21 agosto 2008)
EarendilSI
22-08-2008, 11:47
Peccato che hanno "dimenticato" di raccontare i pezzi più importanti dei FATTI e limitarsi a due frasi in croce da cui non si capisce niente e attaccarci sopra una valanga di commentini che hanno poco a che spartire con quello che è successo .
I FATTI importanti che intendi tu sono quelli inventati dalla sinistra giornalistica e politica? :rolleyes:
Qua spiega la relazione tra la militanza, il padre, e la sentenza (che comunque non riporta la militanza, ovviamente).
CATANIA
«È comunista», lo tolgono alla madre
Per gli assistenti sociali frequentava «ambienti di estremisti». Il giudice:«Non è una decisione politica»
M.P., 16 anni, è iscritto a Rifondazione. Il magistrato decide di affidarlo al padre
Leo Lancari
CATANIA
Si è tagliato i capelli, ha fatto spontaneamente un drug-test e adesso si è messo a studiare perché ha i crediti scolastici da recuperare. Ma soprattutto non vuole più parlare della storia che lo ha visto, suo malgrado, vestire i panni del protagonista. Sì perché, come conferma chi lo conosce bene, M.P, 16 anni, ha un carattere forte ma è anche molto riservato, uno a cui non piace apparire. E che invece adesso si ritrova gli occhi di tutti addosso dopo che la prima sezione civile del tribunale di Catania ha deciso di togliere sia lui che il fratellino più piccolo dalla custodia della madre - colpevole secondo il giudice di non averli educati bene - per affidarli al padre. Una decisione presa sulla base delle relazioni presentate dai servizi sociali e nelle quali si mette in evidenza come il ragazzo fosse iscritto al circolo Tienammen dei giovani comunisti e frequentasse «luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope». «Ambienti estremisti», come vengono descritti dagli assistenti.
Insomma, detto in parole povere, M. P. è un ragazzo di sinistra, iscritto a Rifondazione comunista che forse ogni tanto avrà bevuto qualche birra e fumato uno spinello. «Macché», sbotta Pierpaolo Montalto, il segretario di Rifondazione comunista di Catania, che conosce bene M. P. «E' uno dei ragazzi più tranquilli che abbia mai visto girare nelle nostre sezioni e non si fa nemmeno le canne».
Una brutta storia quella di M.P. che riaccende i riflettori sul ruolo svolto dagli assistenti sociali e che ha anche spinto il segretario del Prc Paolo Ferrero a rivolgersi a Giorgio Napolitano. «Chiedo al presidente della repubblica di intervenire immediatamente», ha detto ieri il segretario del Prc. «Che, nella loro relazione, i servizi sociali del comune di Catania trattino la militanza in Rifondazione comunista come un fatto sostanzialmente illecito e negativo per un ragazzo è un fatto gravissimo, e testimonia di pregiudizi incompatibili con l'espletamento di un pubblico servizio».
Dietro la vicenda di M. P. c'è la storia di un rapporto ormai finito e - come spesso accade - con uno dei due genitori deciso a tutto pur di colpire l'altro. Come fa capire chiaramente lo stesso M.P. «Mio padre non fa altro che associare i comunisti alla droga, agli spinelli, all'alcol e alla vita sbandata», ha raccontatao ieri il ragazzo a una tv locale. «Ha preso spunto dalla mia tessera di giovane comunista per sostenere che mia madre non è in grado di badare a me».
Un'avversione che non sembra casuale. Il padre di M. P., infatti, è vicino ad Alleanza nazionale e fino al 2006 ha lavorato come segretario all'assessorato ai Servizi sociali del comune di Catania. Lo stesso dal quale dipendono gli assistenti sociali che hanno messo in evidenza, quasi fosse un reato, il fatto che M.P. frequentava ambienti di sinistra.
Politica e alcol, ma anche politica e droga per gli assistenti sociali. Vaglielo a spiegare che non è così. M.P. ci ha provato, ma inutilmente. «Mia madre mi ha portato in un centro medico dove sono stato sottoposto a un drug test e ho dimostrato a mio padre che non ho mai fatto uso di droghe», ha raccontato. «Ma lui anche con questo foglio davanti , che reputa falsificato, dice che io mi drogo». Ieri il giudice che ha deciso di affidare M.P. a suo padre, Massimo Esher, ha negato di aver basato la sua decisione su valutazioni politiche. «Nel provvedimento non c'è alcun riferimento diretto o indiretto alla militanza politica del ragazzo e a luoghi di ritrovo riconducibili a movimenti politici», ha detto. Riferimenti che però appaiono per l'appunto nelle relazioni dei servizi sociali su cui l'ordinanza del giudice si basa. Una decisione incomprensibile per l'avvocato Mario Giarrusso, che assiste la madre di M.P. «C'è una famiglia distrutta, un giovane che rischia di essere internato con la forza in una comunità di accoglienza come un delinquente - ha spiegato il legale - Tutto questo senza che vi sia nulla che possa giustificare questi provvedimenti». Solidarietà a M.P. e a sua madre è arrivata da Fausto Bertinotti (Prc), ma anche il ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi non ha nascosto i suoi dubbi: «Mi sembra improbabile e paradossale che una decisione del genere sia da addebitare a motivi di carattere politico - ha detto -. In ogni caso, essere comunista significa appartenere ad una delle culture che hanno fatto la Repubblica italiana, nel bene e nel male».
Il Manifesto (21 agosto 2008)
Ti dimentichi una cosa...la sentenza è emessa dal giudice e non dai servizi sociali tanto meno dal padre del ragazzo...
Anzi te ne dimentichi due...il giudice ha espressamente detto che non ha tenuto conto dell'appartenenza politica per emettere la sentenza:
«Nel mio provvedimento non esistono riferimenti diretti o indiretti all’appartenenza del ragazzo ad alcun partito o circolo. Non ho mai citato il Prc. Non capisco come si possa montare un caso simile»
Lo metto in grande perché probabilmente non lo avete letto o ci avete sorvolato sopra... :rolleyes:
@LUVI: Invece ci inviarmi email con offese perché non ti armi di un po' di coraggio e mi rispondi alla stessa maniera (offese incluse) qui sul forum? :D
Ziosilvio
22-08-2008, 12:23
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284757
Mi permetto di commentare alcuni brani, chiedendo ai sicuramente molti lettori dell'Unità se le frasi ascritte a Furio Colombo siano effettivamente comparse:
Siccome [a Furio Colombo] è andato di traverso che Newsweek, per una volta in 15 anni, abbia elogiato Berlusconi
L'articolo del Newsweek era sarcastico molto più che elogiativo.
Se Furio Colombo ha creduto (come i lettori del Giornale) che fosse elogiativo, è un demerito per lui (come per i lettori del Giornale).
non ha trovato di meglio che scrivere che non era vero. O, almeno, che chi aveva redatto l’articolo non esisteva: «L’unico con quel nome è un medico bolognese vissuto nel 1500», ha annunciato sicuro e trionfante, lasciando intendere ai pochi lettori che gli sono rimasti che uno dei due maggiori settimanali politici americani si era reso complice di un falso clamoroso.
E come ha fatto Furio Colombo a sapere che Jacopo Barigazzi non esiste?
Una ricerca su Google da sola potrebbe non essere sufficiente: neanche la mia mamma c'è mai stata su Google, ma ieri era viva (lo so perché ho parlato con lei) e presumo oggi lo sia ancora.
L'unico metodo sicuro, a parte chiamare la redazione del Newsweek (come il Girrnale dice di aver fatto) è consultare l'Anagrafe centrale. Furio Colombo l'ha fatto?
Il Giornale ha rintracciato Jacopo Barigazzi, autore del pezzo oggetto dei fulmini di Colombo e presunto pluricentenario, il quale ha confermato la propria esistenza in vita, pur denunciando qualche anno in meno: 38.
Caso chiuso? Nemmeno per sogno. Ieri Colombo ha rispolverato la furiosa stilografica. Titolo dell’editoriale sull’Unità: «Il caso del corrispondente fantasma». Svolgimento (tenetevi forte): «Questa impresa (l’articolo di Newsweek, ndr) è falsa o perché è falso l’autore, che in rete risulta un medico bolognese del Sedicesimo secolo, o perché è falso il testo... Il merito di questo giornale è di avere, unico e solo, puntato il dito verso lo strano evento... puntato il dito sul fantasma redivivo di Jacopo Barigazzi... Per l’Unità un successo di cui vantarsi». E qui uno capisce tante cose.
Poi Colombo afferma che l’unica prova che il Giornale ha prodotto che Barigazzi sia una persona in carne e ossa è «una prova di esistenza “per telefono”». È vero, gli abbiamo telefonato. Ma che voleva l’illustre editorialista: il test del Dna? Le impronte digitali? Ci sembrava contrario, però forse vale solo per i rom. Per i giornalisti che non scrivono quello che vuole lui, impronte obbligatorie. E magari va bene anche l’espulsione.
Ma il vero capolavoro è alla fine, quando Colombo sostiene: per scrivere quel pezzo elogiativo su Berlusconi Newsweek è dovuto ricorrere a «una persona quasi inesistente».
Se vera (chiedo conferma ai lettori dell'Unità) denota una malafede fuori dal comune.
Personalmente mi aspetto che, il giorno in cui il sindaco Alemanno salverà un bambino dalle fauci di un leone scappato dallo zoo (sì, vabbè...) la testata di Colombo titolerà "FASCISTA RUBA PRANZO A IMMIGRATO AFRICANO".
Ma magari stavolta sono in malafede io...
nomeutente
22-08-2008, 12:24
@LUVI: Invece ci inviarmi email con offese perché non ti armi di un po' di coraggio e mi rispondi alla stessa maniera (offese incluse) qui sul forum? :D
E perché invece non gli rispondi tu per email, invece di utilizzare lo spazio pubblico per portare avanti una bega privata?
Ammonito.
Edit: seconda ammonizione per il medesimo motivo: 5 gg.
Ziosilvio
22-08-2008, 12:26
perché invece non gli rispondi tu per email
Perché rispondere?, si dovrebbe poter configurare un filtro che scarta automaticamente le email di chi ci offende, magari inoltrandole alla PolPost...
trallallero
22-08-2008, 12:38
Personalmente mi aspetto che, il giorno in cui il sindaco Alemanno salverà un bambino dalle fauci di un leone scappato dallo zoo (sì, vabbè...) la testata di Colombo titolerà "FASCISTA RUBA PRANZO A IMMIGRATO AFRICANO".
:rotfl:
Ziosilvio
22-08-2008, 13:25
Jacopo Barigazzi non esiste
http://www.linkedin.com/in/jacopobarigazzi
Da cui:
Business report ad Adnkronos
Milan special correspondent at Newsweek
42 connections
EDIT: oggi 22 agosto 2008, su LinkedIn c'è anche un Furio Colombo, ma è il presidente di un'azienda di manifatture elettriche ed elettroniche.
Mi sta venendo il sospetto che sia il Furio Colombo che scrive sull'Unità, a non esistere :fiufiu:
Ziosilvio
22-08-2008, 20:10
Mi permetto di commentare alcuni brani, chiedendo ai sicuramente molti lettori dell'Unità se le frasi ascritte a Furio Colombo siano effettivamente comparse
C'è l'articolo sul Web.
Mi scuso coi lettori dell'Unità.
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