greasedman
18-08-2008, 21:07
Giuseppe Caporale - Repubblica
Sanità e affari sociali : Veneto, la sanità premia tutti anche chi non centra l’obiettivo
Dalla Regione 900 mila euro ai manager. La Lega litiga
I direttori generali delle aziende sanitarie venete sono tutti molto bravi. Tutti e ventiquattro, indistintamente. Talmente produttivi, secondo la Regione, da meritare un cospicuo premio, sotto Ferragosto. Ovvero 40 mila euro ciascuno. E questa iniziativa, di euro, alle casse pubbliche, ne costerà 960 mila. E poco importa se, come scritto nella delibera approvata pochi giorni fa, i manager non hanno centrato completamente gli obiettivi stabiliti. La giunta, guidata da Giancarlo Galan, ha deciso di premiarli comunque. Recita il documento: «In considerazione del sostanziale, anche se non completo, raggiungimento degli obiettivi assegnati ai direttori generali, si propone di riconoscere per l’anno 2006 e per l’anno 2007 un’integrazione del trattamento economico dei direttori generali, per ciascuno anno ». Un premio, che andrà a sommarsi ai 154 mila euro che ogni manager percepisce come compenso annuo. Il provvedimento ha provocato una polemica nella Lega Nord. Infatti, è leghista l’assessore alla Sanità Sandro Sandri che ha presentato il provvedimento; e leghista è anche il consigliere regionale Daniele Stival che ha criticato il “regalo di Ferragosto”. «I manager non sono certo da premiare — sostiene Stival — il loro lavoro ad oggi è scadente. La sanità veneta peggiora giorno dopo giorno. In questi anni c’è stata una gestione politica dei primari dei reparti ospedalieri, con medici esautorati del loro ruolo. Le colpe però non sono certo del nostro assessore, appena nominato, ma di alcune scelte di Galan ». Nella delibera sono citati gli undici obiettivi che i 24 manager avrebbero “sostanzialmente” raggiunto: “Definizione dei patti aziendali, istituzione di almeno due Utap (unità territoriali di assistenza) per Usl, realizzazione degli hospice per gli stati vegetativi, rispetto dei vincoli economici in materia di personale, riequilibrio del rapporto infermieri- operatori servizi sanitari, attuazione delle linee regionali in materie riconducibili ai contratti di lavoro, realizzazione dei ‘codici bianchi’ e delle aree vaste, attivazione dei consorzi per le esternalizzazioni, rispetto dei tetti di mobilità e definizione ed operatività dei piani di zona”. Ma Giovanni Gallo, capogruppo del Pd alla Regione sostiene: «è fantascienza affermare che i 24 manager abbiano raggiunto tutti quegli obiettivi. Molte iniziative citate sono state appena avviate. Come gli Utap: dovrebbero essercene due per azienda, invece ne sono entrati in funzione appena quattro». Ma il punto, per Gallo, è un altro: «Da un lato la Regione chiede alle Usl di risparmiare su tutto, perfino su garze e siringhe, dall’altro autorizza un premio che grava non poco sulle casse pubbliche». Rincara la dose Ivana Fogo, segretaria regionale Cgil Sanità: «Sarei curiosa di sapere cosa ne pensa il ministro Brunetta di questopremio indistinto pertutti i manager. Dire che sono stati raggiunti gli obiettivi è una esagerazione. Inoltre in Veneto per una visita oculistica, o una mammografia, si attende fino a 420 giorni. Per non parlare del passivo delle aziende sanitarie: nel 2006 il deficit delle Asl venete toccava i 284 milioni di euro».
Wiwa la meritocrazia!
Sanità e affari sociali : Veneto, la sanità premia tutti anche chi non centra l’obiettivo
Dalla Regione 900 mila euro ai manager. La Lega litiga
I direttori generali delle aziende sanitarie venete sono tutti molto bravi. Tutti e ventiquattro, indistintamente. Talmente produttivi, secondo la Regione, da meritare un cospicuo premio, sotto Ferragosto. Ovvero 40 mila euro ciascuno. E questa iniziativa, di euro, alle casse pubbliche, ne costerà 960 mila. E poco importa se, come scritto nella delibera approvata pochi giorni fa, i manager non hanno centrato completamente gli obiettivi stabiliti. La giunta, guidata da Giancarlo Galan, ha deciso di premiarli comunque. Recita il documento: «In considerazione del sostanziale, anche se non completo, raggiungimento degli obiettivi assegnati ai direttori generali, si propone di riconoscere per l’anno 2006 e per l’anno 2007 un’integrazione del trattamento economico dei direttori generali, per ciascuno anno ». Un premio, che andrà a sommarsi ai 154 mila euro che ogni manager percepisce come compenso annuo. Il provvedimento ha provocato una polemica nella Lega Nord. Infatti, è leghista l’assessore alla Sanità Sandro Sandri che ha presentato il provvedimento; e leghista è anche il consigliere regionale Daniele Stival che ha criticato il “regalo di Ferragosto”. «I manager non sono certo da premiare — sostiene Stival — il loro lavoro ad oggi è scadente. La sanità veneta peggiora giorno dopo giorno. In questi anni c’è stata una gestione politica dei primari dei reparti ospedalieri, con medici esautorati del loro ruolo. Le colpe però non sono certo del nostro assessore, appena nominato, ma di alcune scelte di Galan ». Nella delibera sono citati gli undici obiettivi che i 24 manager avrebbero “sostanzialmente” raggiunto: “Definizione dei patti aziendali, istituzione di almeno due Utap (unità territoriali di assistenza) per Usl, realizzazione degli hospice per gli stati vegetativi, rispetto dei vincoli economici in materia di personale, riequilibrio del rapporto infermieri- operatori servizi sanitari, attuazione delle linee regionali in materie riconducibili ai contratti di lavoro, realizzazione dei ‘codici bianchi’ e delle aree vaste, attivazione dei consorzi per le esternalizzazioni, rispetto dei tetti di mobilità e definizione ed operatività dei piani di zona”. Ma Giovanni Gallo, capogruppo del Pd alla Regione sostiene: «è fantascienza affermare che i 24 manager abbiano raggiunto tutti quegli obiettivi. Molte iniziative citate sono state appena avviate. Come gli Utap: dovrebbero essercene due per azienda, invece ne sono entrati in funzione appena quattro». Ma il punto, per Gallo, è un altro: «Da un lato la Regione chiede alle Usl di risparmiare su tutto, perfino su garze e siringhe, dall’altro autorizza un premio che grava non poco sulle casse pubbliche». Rincara la dose Ivana Fogo, segretaria regionale Cgil Sanità: «Sarei curiosa di sapere cosa ne pensa il ministro Brunetta di questopremio indistinto pertutti i manager. Dire che sono stati raggiunti gli obiettivi è una esagerazione. Inoltre in Veneto per una visita oculistica, o una mammografia, si attende fino a 420 giorni. Per non parlare del passivo delle aziende sanitarie: nel 2006 il deficit delle Asl venete toccava i 284 milioni di euro».
Wiwa la meritocrazia!