LUVІ
09-08-2008, 09:26
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/politica/sanita-lazio/sanita-lazio/sanita-lazio.html
Svolta nel lungo braccio di ferro tra Palazzo Chigi e il presidente della Regione Marrazzo
Per la magistratura contabile il trasferimento dei fondi "non appare più procrastinabile"
Sanità Lazio, la Corte dei conti
"Lo Stato sblocchi i 5 miliardi"
Il governatore: "Da mesi sottolineo i gravi danni all'intero sistema regionale"
ROMA - L'erogazione da parte dello stato alla Regione Lazio dei 5 miliardi nell'ambito del piano di rientro del deficit sanitario "non appare più procrastinabile". Lo afferma la Corte dei conti in un comunicato. Dell'importo totale, sottolinea la magistratura contabile, tre miliardi sono relativi alla compartecipazione al gettito tributario e poco più di due a titolo di contributo straordinario per il debito pregresso nella gestione sanitaria. La questione è da tempo al centro di uno scontro tra governo e Regione e ultimamente si era ipotizzato il commissariamento del governatore Piero Marrazzo, già commissario per il sistema sanitario più indebitato d'Italia.
"Ho trovato nella comunicazione della Corte dei conti conferma a quanto vado ripetendo da mesi sul tema dei trasferimenti dovuti dallo stato alla regione che rappresento", afferma Marrazzo. "A difesa dei cittadini e delle imprese del Lazio, sono stato costretto ad alzare, anche contro la mia stessa indole, il livello e i toni del confronto - ha aggiunto il governatore - al fine di ottenere ascolto non solo alla legittima richiesta sui trasferimenti dovuti, ma anche per sottolineare i gravi danni che la mancata erogazione dei fondi sta producendo giorno dopo giorno all'intero sistema regionale, a partire dal sistema delle imprese che forniscono servizi alla sanità regionale".
"Dopo questo pronunciamento torno quindi a chiedere che si proceda immediatamente allo sblocco, senza esitazioni. Spero infine - ha concluso Marrazzo - che questo passaggio aiuti a ristabilire un clima di serenità nel confronto con il governo, nell'interesse dei cittadini e del mondo produttivo del Lazio".
Intanto il governatore, che nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme per il "rischio paralisi" del 118 a causa della carenza di fondi, ha messo mano alle forbici sugli ospedali per dire no ai ticket che dal governo e dall'opposizione in Regione vorrebbero
far reintrodurre. Lunedì scorso, il Consiglio regionale approvando un emendamento della giunta, ha deciso la chiusura a Roma, "entro il 31 ottobre", del centralissimo ospedale San Giacomo e del Forlanini. E le Asl, che resteranno 12 (8 a Roma e provincia, 4 negli altri capoluoghi laziali), non gestiranno più gare e affidamenti: saranno unificati i servizi amministrativi e tecnici, accorpate le attività finanziarie, di approvvigionamento, gestione del personale e degli affari generali.
Saranno poi prorogati fino al 2010, i contratti dei manager di ospedali e Asl con verifica semestrale dei risultati conseguiti (la prima è per la fine dell'anno). Un'altra norma impone la firma, entro il 30 settembre, dei privati accreditati sotto l'accordo su tetti di spesa e tariffe, pena la sospensione della convenzione.
(7 agosto 2008)
Se non si sblocca la situazione entro la fine dell'anno chiuderanno:
- Il Forlanini
- Il San Giacomo
- Il nuovo Regina Elena
LuVi
Svolta nel lungo braccio di ferro tra Palazzo Chigi e il presidente della Regione Marrazzo
Per la magistratura contabile il trasferimento dei fondi "non appare più procrastinabile"
Sanità Lazio, la Corte dei conti
"Lo Stato sblocchi i 5 miliardi"
Il governatore: "Da mesi sottolineo i gravi danni all'intero sistema regionale"
ROMA - L'erogazione da parte dello stato alla Regione Lazio dei 5 miliardi nell'ambito del piano di rientro del deficit sanitario "non appare più procrastinabile". Lo afferma la Corte dei conti in un comunicato. Dell'importo totale, sottolinea la magistratura contabile, tre miliardi sono relativi alla compartecipazione al gettito tributario e poco più di due a titolo di contributo straordinario per il debito pregresso nella gestione sanitaria. La questione è da tempo al centro di uno scontro tra governo e Regione e ultimamente si era ipotizzato il commissariamento del governatore Piero Marrazzo, già commissario per il sistema sanitario più indebitato d'Italia.
"Ho trovato nella comunicazione della Corte dei conti conferma a quanto vado ripetendo da mesi sul tema dei trasferimenti dovuti dallo stato alla regione che rappresento", afferma Marrazzo. "A difesa dei cittadini e delle imprese del Lazio, sono stato costretto ad alzare, anche contro la mia stessa indole, il livello e i toni del confronto - ha aggiunto il governatore - al fine di ottenere ascolto non solo alla legittima richiesta sui trasferimenti dovuti, ma anche per sottolineare i gravi danni che la mancata erogazione dei fondi sta producendo giorno dopo giorno all'intero sistema regionale, a partire dal sistema delle imprese che forniscono servizi alla sanità regionale".
"Dopo questo pronunciamento torno quindi a chiedere che si proceda immediatamente allo sblocco, senza esitazioni. Spero infine - ha concluso Marrazzo - che questo passaggio aiuti a ristabilire un clima di serenità nel confronto con il governo, nell'interesse dei cittadini e del mondo produttivo del Lazio".
Intanto il governatore, che nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme per il "rischio paralisi" del 118 a causa della carenza di fondi, ha messo mano alle forbici sugli ospedali per dire no ai ticket che dal governo e dall'opposizione in Regione vorrebbero
far reintrodurre. Lunedì scorso, il Consiglio regionale approvando un emendamento della giunta, ha deciso la chiusura a Roma, "entro il 31 ottobre", del centralissimo ospedale San Giacomo e del Forlanini. E le Asl, che resteranno 12 (8 a Roma e provincia, 4 negli altri capoluoghi laziali), non gestiranno più gare e affidamenti: saranno unificati i servizi amministrativi e tecnici, accorpate le attività finanziarie, di approvvigionamento, gestione del personale e degli affari generali.
Saranno poi prorogati fino al 2010, i contratti dei manager di ospedali e Asl con verifica semestrale dei risultati conseguiti (la prima è per la fine dell'anno). Un'altra norma impone la firma, entro il 30 settembre, dei privati accreditati sotto l'accordo su tetti di spesa e tariffe, pena la sospensione della convenzione.
(7 agosto 2008)
Se non si sblocca la situazione entro la fine dell'anno chiuderanno:
- Il Forlanini
- Il San Giacomo
- Il nuovo Regina Elena
LuVi