Marco83_an
08-08-2008, 07:40
Pechino, tensione Cina-Usa sui diritti umani
Sul web minacce islamiche alle Olimpiadi
La torcia sulla Grande muraglia. Lettera di 127 atleti al presidente
Hu Jintao a favore del Tibet. Ansia smog per l'apertura di domani Il passaggio della torcia olimpica sulla Grande Muraglia
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/20080807_copia_di_torciamuraglia1.jpg
PECHINO (7 agosto) - Un video pubblicato sul web e attribuito a un gruppo islamico cinese minaccia attentati in occasione dell'apertura dei Giochi olimpici a Pechino. Lo afferma il network americano FoxNews, secondo il quale il video è stato scoperto
su internet dal centro studi d'intelligence americano Site Group. Intanto il presidente americano, George W. Bush ha espresso, nella sua tappa a Bangkok, «profonda preoccupazione» per lo stato di libertà in Cina.
Sul web video islamico minaccia le Olimpiadi. Secondo IntelCenter, un altro centro di analisi d'intelligence americano, il video è analogo a un altro simile diffuso sul web il 23 luglio scorso e attribuito al Partito islamico del Turkistan. Secondo gli esperti, l'organizzazione sarebbe legata ad Al Qaida. Il nuovo video, secondo IntelCenter, è datato primo agosto e mostra tra l'altro un logo delle Olimpiadi che brucia e un'esplosione sovrapposta a immagini di luoghi olimpici. Il linguaggio del video è quello della minoranza musulmana cinese degli uighuri. Il video porta la firma di un gruppo islamista poco conosciuto, il Partito Islamico del Turkistan (TIP), che si dice pronto alla guerra santa contro la Cina. La sigla è la stessa che ha firmato un video analogo il 23 luglio scorso, quando il presunto leader del TIP, noto come Seyfullah, minacciò le Olimpiadi e rivendicò recenti attacchi a Kunming e Shangai (ma le autorità cinesi hanno espresso perplessità sulla rivendicazione). Non è chiaro se il TIP sia un'emanazione del più noto East Turkistan Islamic Movement (ETIM), un movimento separatista della minoranza musulmana degli uiguri, attivo nello Xinjiang, che figura nella lista delle organizzazioni terroriste del Dipartimento di Stato. Secondo il centro di ricerche d'intelligence Stratfor, il TIP non sarebbe che un altro nome dell'ETIM.
«Musulmani non state vicini ai cinesi». Nel video, della durata di sei minuti, dal titolo "Chiamata alla nazione globale musulmana", secondo Site Intelligence Group, si suggerisce ai mussulmani in Cina di non stare nello stesso bus, nello stesso treno, nello stesso aereo, negli stessi edifici, o in ogni altro luogo dove ci sono cinesi". Un militante in mimetica, con il volto coperto e un Ak-47 in pugno, chiama a raccolta nel video i musulmani e li esorta a sostenere la lotta contro la Cina, «che rigetta l'Islam e forza i musulmani nell'ateismo, catturando e uccidendo insegnanti islamici e distruggendo le scuole islamiche». Il filmato accusa anche le autorità cinesi di aver costretto i musulmani all'aborto, per la politica del figlio unico che domina in Cina, e conclude che ci sono tutte le ragioni per dichiarare una guerra santa contro il governo di Pechino. Il protagonista del video è ripreso mentre parla di fronte a uno striscione nero che recita: «Non c'è altro Dio che Allah, Maometto è il messaggero di Dio».
Tensione Bush-Cina. Il presidente americano, George W. Bush ha espresso, nella sua tappa a Bangkok, «profonda preoccupazione» per lo stato di libertà in Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri, Quin Gang, ha risposto che «i cittadini cinesi hanno libertà di religione in accordo con la legge. Noi dobbiamo portare avanti il dialogo sulla base del rispetto reciproco e della parità. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi dichiarazione e atto che possa interferire con gli affari interni degli altri Paesi, tirando in ballo i diritti umani, la religione o altri temi». Il portavoce ha aggiunto che «grazie agli sforzi di entrambe le parti, le relazioni fra Usa e Cina hanno mantenuto un andamento stabile».
«Gli Stati Uniti ritengono che il popolo cinese ha il diritto delle libertà fondamentali che sono il diritto naturale di tutti gli esseri umani. Così l'America è fermamente contraria alla detenzione da parte della Cina di dissidenti politici, difensori dei diritti umani e attivisti religiosi», ha detto, nel suo discorso, il presidente americano. «Siamo sostenitori di una stampa libera, della libertà di riunione e del rispetto per i diritti del lavoro, non per contrapporci ai leader cinesi ma fiduciosi che la maggiore libertà del suo popolo sia la sola strada per la Cina di sviluppare in pieno la sua potenzialità, ha poi aggiunto Bush.
Fiaccola sulla grande muraglia. La fiaccola olimpica è arrivata oggi alla Grande Muraglia cinese, a cinquanta chilometri dalla capitale Pechino, dove domani si apriranno le prime Olimpiadi della storia in terra cinese. A poche ore dalla dalla conclusione del suo tormentato viaggio intorno al mondo, segnato dalle proteste degli esuli tibetani e dei gruppi per i diritti umani, la fiaccola è stata accolta da centinaia di persone in festa nella foschia del mattino. La folla ha sventolato bandiere cinesi, lanciato confetti sui tedofori e urlato a perdifiato «forza Cina, forza Olimpiadi!». L'ultima contestazione è avvenuta ieri a Pechino, quando quattro attivisti hanno issato degli striscioni inneggianti alla libertà del Tibet nei pressi dello stadio olimpico, il Nido d'Uccello. La staffetta si concluderà domani, con l'apertura ufficiale dei Giochi Olimpici di Pechino.
La cerimonia d'apertura. Domani, venerdì, cerimonia d'apertura. Uno spettacolo di tre ore e mezza che ripercorrerà tutta la storia della Cina. L'esibizione si snoderà attraverso tre temi: la bellezza olimpica, lo splendore della civiltà, la grandezza dei tempi. Cerimonia, ovviamente, blindata sulla quale veglieranno 200mila agenti. Seguirà la sfilata delle squadre: l'Italia si ritrova in coda, 191ma. Tutto pronto, ma c'è paura per lo smog da afa e inquinamento che metterebbe a rischio lo spettacolo.
John Elkann: nessuno può fare a meno della Cina. «Nessuno può fare a meno della Cina». Così il presidente dell'Ifil e vice presidente di Fiat, John Elkann, conversando con l'ANSA, interviene nella polemica nata dalla richiesta agli atleti azzurri di boicottare l'apertura dei Giochi in difesa dei diritti umani. Atleti e presidente del Coni Petrucci avevano risposto domandando perché non si chiedesse analogo boicottaggio alle imprese italiane.
127 atleti per il Tibet. Centoventisette atleti, di cui 40 olimpionici, hanno inviato una lettera al presidente cinese Hu Jintao nella quale chiedono di trovare una soluzione pacifica alla questione tibetana e di garantire i diritti umani. Nella missiva postata online, gli atleti chiedono «di garantire libertà di espressione, di religione e di opinione, in Cina ma anche in Tibet» e di «assicurare che gli attivisti per i diritti umani non vengano più minacciati o incarcerati». Tra i firmatari della lettera la campionessa di salto in alto Blanka Vlasic e il primatista dei 110 ostacoli, il cubano Dayron Robles.
Fonte :
Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29068&sez=HOME_SPORT#)
Sul web minacce islamiche alle Olimpiadi
La torcia sulla Grande muraglia. Lettera di 127 atleti al presidente
Hu Jintao a favore del Tibet. Ansia smog per l'apertura di domani Il passaggio della torcia olimpica sulla Grande Muraglia
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/20080807_copia_di_torciamuraglia1.jpg
PECHINO (7 agosto) - Un video pubblicato sul web e attribuito a un gruppo islamico cinese minaccia attentati in occasione dell'apertura dei Giochi olimpici a Pechino. Lo afferma il network americano FoxNews, secondo il quale il video è stato scoperto
su internet dal centro studi d'intelligence americano Site Group. Intanto il presidente americano, George W. Bush ha espresso, nella sua tappa a Bangkok, «profonda preoccupazione» per lo stato di libertà in Cina.
Sul web video islamico minaccia le Olimpiadi. Secondo IntelCenter, un altro centro di analisi d'intelligence americano, il video è analogo a un altro simile diffuso sul web il 23 luglio scorso e attribuito al Partito islamico del Turkistan. Secondo gli esperti, l'organizzazione sarebbe legata ad Al Qaida. Il nuovo video, secondo IntelCenter, è datato primo agosto e mostra tra l'altro un logo delle Olimpiadi che brucia e un'esplosione sovrapposta a immagini di luoghi olimpici. Il linguaggio del video è quello della minoranza musulmana cinese degli uighuri. Il video porta la firma di un gruppo islamista poco conosciuto, il Partito Islamico del Turkistan (TIP), che si dice pronto alla guerra santa contro la Cina. La sigla è la stessa che ha firmato un video analogo il 23 luglio scorso, quando il presunto leader del TIP, noto come Seyfullah, minacciò le Olimpiadi e rivendicò recenti attacchi a Kunming e Shangai (ma le autorità cinesi hanno espresso perplessità sulla rivendicazione). Non è chiaro se il TIP sia un'emanazione del più noto East Turkistan Islamic Movement (ETIM), un movimento separatista della minoranza musulmana degli uiguri, attivo nello Xinjiang, che figura nella lista delle organizzazioni terroriste del Dipartimento di Stato. Secondo il centro di ricerche d'intelligence Stratfor, il TIP non sarebbe che un altro nome dell'ETIM.
«Musulmani non state vicini ai cinesi». Nel video, della durata di sei minuti, dal titolo "Chiamata alla nazione globale musulmana", secondo Site Intelligence Group, si suggerisce ai mussulmani in Cina di non stare nello stesso bus, nello stesso treno, nello stesso aereo, negli stessi edifici, o in ogni altro luogo dove ci sono cinesi". Un militante in mimetica, con il volto coperto e un Ak-47 in pugno, chiama a raccolta nel video i musulmani e li esorta a sostenere la lotta contro la Cina, «che rigetta l'Islam e forza i musulmani nell'ateismo, catturando e uccidendo insegnanti islamici e distruggendo le scuole islamiche». Il filmato accusa anche le autorità cinesi di aver costretto i musulmani all'aborto, per la politica del figlio unico che domina in Cina, e conclude che ci sono tutte le ragioni per dichiarare una guerra santa contro il governo di Pechino. Il protagonista del video è ripreso mentre parla di fronte a uno striscione nero che recita: «Non c'è altro Dio che Allah, Maometto è il messaggero di Dio».
Tensione Bush-Cina. Il presidente americano, George W. Bush ha espresso, nella sua tappa a Bangkok, «profonda preoccupazione» per lo stato di libertà in Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri, Quin Gang, ha risposto che «i cittadini cinesi hanno libertà di religione in accordo con la legge. Noi dobbiamo portare avanti il dialogo sulla base del rispetto reciproco e della parità. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi dichiarazione e atto che possa interferire con gli affari interni degli altri Paesi, tirando in ballo i diritti umani, la religione o altri temi». Il portavoce ha aggiunto che «grazie agli sforzi di entrambe le parti, le relazioni fra Usa e Cina hanno mantenuto un andamento stabile».
«Gli Stati Uniti ritengono che il popolo cinese ha il diritto delle libertà fondamentali che sono il diritto naturale di tutti gli esseri umani. Così l'America è fermamente contraria alla detenzione da parte della Cina di dissidenti politici, difensori dei diritti umani e attivisti religiosi», ha detto, nel suo discorso, il presidente americano. «Siamo sostenitori di una stampa libera, della libertà di riunione e del rispetto per i diritti del lavoro, non per contrapporci ai leader cinesi ma fiduciosi che la maggiore libertà del suo popolo sia la sola strada per la Cina di sviluppare in pieno la sua potenzialità, ha poi aggiunto Bush.
Fiaccola sulla grande muraglia. La fiaccola olimpica è arrivata oggi alla Grande Muraglia cinese, a cinquanta chilometri dalla capitale Pechino, dove domani si apriranno le prime Olimpiadi della storia in terra cinese. A poche ore dalla dalla conclusione del suo tormentato viaggio intorno al mondo, segnato dalle proteste degli esuli tibetani e dei gruppi per i diritti umani, la fiaccola è stata accolta da centinaia di persone in festa nella foschia del mattino. La folla ha sventolato bandiere cinesi, lanciato confetti sui tedofori e urlato a perdifiato «forza Cina, forza Olimpiadi!». L'ultima contestazione è avvenuta ieri a Pechino, quando quattro attivisti hanno issato degli striscioni inneggianti alla libertà del Tibet nei pressi dello stadio olimpico, il Nido d'Uccello. La staffetta si concluderà domani, con l'apertura ufficiale dei Giochi Olimpici di Pechino.
La cerimonia d'apertura. Domani, venerdì, cerimonia d'apertura. Uno spettacolo di tre ore e mezza che ripercorrerà tutta la storia della Cina. L'esibizione si snoderà attraverso tre temi: la bellezza olimpica, lo splendore della civiltà, la grandezza dei tempi. Cerimonia, ovviamente, blindata sulla quale veglieranno 200mila agenti. Seguirà la sfilata delle squadre: l'Italia si ritrova in coda, 191ma. Tutto pronto, ma c'è paura per lo smog da afa e inquinamento che metterebbe a rischio lo spettacolo.
John Elkann: nessuno può fare a meno della Cina. «Nessuno può fare a meno della Cina». Così il presidente dell'Ifil e vice presidente di Fiat, John Elkann, conversando con l'ANSA, interviene nella polemica nata dalla richiesta agli atleti azzurri di boicottare l'apertura dei Giochi in difesa dei diritti umani. Atleti e presidente del Coni Petrucci avevano risposto domandando perché non si chiedesse analogo boicottaggio alle imprese italiane.
127 atleti per il Tibet. Centoventisette atleti, di cui 40 olimpionici, hanno inviato una lettera al presidente cinese Hu Jintao nella quale chiedono di trovare una soluzione pacifica alla questione tibetana e di garantire i diritti umani. Nella missiva postata online, gli atleti chiedono «di garantire libertà di espressione, di religione e di opinione, in Cina ma anche in Tibet» e di «assicurare che gli attivisti per i diritti umani non vengano più minacciati o incarcerati». Tra i firmatari della lettera la campionessa di salto in alto Blanka Vlasic e il primatista dei 110 ostacoli, il cubano Dayron Robles.
Fonte :
Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29068&sez=HOME_SPORT#)