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View Full Version : Lega non fa rima con liberalizzare


dantes76
06-08-2008, 11:18
Lega non fa rima con liberalizzare
di Carlo Stagnaro

Un asse mercatista tra An e Giulio Tremonti? Sui servizi pubblici locali, è andata pressappoco così. E’ infatti grazie all’intervento del ministro dell’Economia, caldeggiato soprattutto dalla costola di destra del Pdl, se la tentata liberalizzazione si è salvata dall’attacco leghista. Riassunto: nel disegno di legge governativo era prevista una norma che, sostanzialmente, ricalcava – migliorandone alcuni punti, in particolare con l’inclusione dei servizi idrici – il compromesso raggiunto, nella scorsa legislatura, dal ministro degli Affari regionali, Linda Lanzillotta, con la parte più retriva della ex maggioranza.

Architrave del progetto era l’abolizione dell’affidamento inhouse e l’obbligo di gara. L’edificio riformatore ha vacillato quando la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento del leghista Maurizio Fugatti, che di fatto avrebbe reintrodotto una serie di deroghe ed eccezioni con l’obiettivo di salvaguardare la discrezionalità degli enti locali. Immediati ed espliciti i malumori di An (tra gli altri ha parlato il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Stefano Saglia), prontamente raccolti da Tremonti, che la liberalizzazione l’aveva inserita tra le promesse elettorali.

Difficilmente Fugatti, parlamentare alla seconda legislatura e presidente della Lega Nord Trentino, ha agito per sua iniziativa. Un collega lo definisce “l’uomo degli emendamenti”. E’ molto vicino a Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione Bilancio, considerato il vero regista dell’iniziativa. “La Lega ormai controlla un discreto numero di comuni e province – prosegue il compagno di partito – e, avendo assaggiato il potere, non intende farselo scappare.

C’è, del resto, una convergenza tra ideologia e interessi: consolidare il ruolo delle municipalizzate garantisce una certa influenza a livello locale, ma è anche un modo per non sfaldare l’economia del territorio”. La linea che separa l’interesse di potere dalle vocazione localistiche è sottile, anche perché i padani si fanno un vanto della buona gestione delle loro municipalizzate (contrapposta alla malagestione romana) ma il presupposto della liberalizzazione è un altro: che, attivando meccanismi competitivi, sia possibile creare degli spazi di efficienza. Sebbene la Lega sia tradizionalmente, rispetto alle singole issues, un partito liquido e quasi anarchico, si è ormai consolidata una certa allergia alla battaglia contro lo statalismo locale. Il Carroccio fatica a trovare una direttrice ideologica, al di là del generico mantra nordista.

Paradossalmente, però, esso oggi ha assunto il ruolo che aveva Rifondazione nel passato, come presidio antiriformista – un’altra forzatura leghista, sempre firmata Fugatti cioè Giorgetti, era l’attacco all’Autorità per l’Energia. E’ bizzarra la convergenza tra pragmatismo lumbard e cecità ideologica della sinistra massimalista, ma la politica, si sa, procura strani compagni di letto.

Da Il Foglio, 31 luglio 2008

http://www.brunoleoni.com/nextpage.aspx?codice=6945

Sp4rr0W
06-08-2008, 12:56
l'acqua è un bene pubblico e non va privatizzata...

LightIntoDarkness
06-08-2008, 14:57
l'acqua è un bene pubblico e non va privatizzata...
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harbinger
06-08-2008, 15:38
Per quanto abbia potuto constatare il livello di inefficienza e clientelarismo di molte società di servizi controllate da enti pubblici, aborro l'idea che un bene così prezioso come l'acqua sia oggetto di privatizzazione. Auspico, al contrario, un'azione tesa a migliorare i servizi offerti grazie ad un corretto uso delle risorse (anche umane).

naitsirhC
06-08-2008, 21:45
Per quanto abbia potuto constatare il livello di inefficienza e clientelarismo di molte società di servizi controllate da enti pubblici, aborro l'idea che un bene così prezioso come l'acqua sia oggetto di privatizzazione. Auspico, al contrario, un'azione tesa a migliorare i servizi offerti grazie ad un corretto uso delle risorse (anche umane).

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