View Full Version : Facoltà di Chimica
The_Killer
02-08-2008, 13:51
ciao a tutti!
mi sono diplomato ormai un mesetto fa ed è ora di iscriversi all'università.
mi attirava la facoltà di chimica ma avrei ancora qualche dubbio (mi interessava anche biologia, ma chimica mi piace di più)
escluderei la facoltà di
- Chimica "pura" perchè non vedo molti sbocchi professionali interessanti
- Chimica applicata ed ambientale: non mi ispira più di tanto
mi rimangono:
- Chimica Industriale (alla Statale)
- Scienze e tecnologie chimiche (alla Bicocca)
- Scienze dei Materiali (in Bicocca)
in alternativa, mi ispirava anche la laurea (triennale) in Tecniche di laboratorio biomedico... ma gli sbocchi professionali non mi sembrano così interessanti e vasti.
per quanto riguarda la comodità, la Bicocca è molto meglio della statale: devo fare pochi minuti in treno e non devo prendere la metro.
per quano riguarda, invece, la preparazione e gli eventuali sbocchi... ne so proprio poco!
qualcuno di voi riesce a darmi qualche dritta?
ah, un'altra cosa: le lauree magistrali sono, in pratica, il corso di 2 anni da fare, eventualmente, dopo la laurea triennale, giusto?
tnx :)
ps: metematica e fisica sono molto impegnative nelle facoltà di chimica? io non sono molto ferrato in queste due materie...
pps: ho visto che per queste facoltà c'è un test di valutazione... sapete se ci sono dei libri (tipo Alpha test) su cui studiare?
Gargoyle
02-08-2008, 21:37
ciao a tutti!
mi sono diplomato ormai un mesetto fa ed è ora di iscriversi all'università.
mi attirava la facoltà di chimica ma avrei ancora qualche dubbio (mi interessava anche biologia, ma chimica mi piace di più)
Chiariamo una cosa: "Chimica" è un corso di laurea, non una Facoltà.
La Facoltà sotto cui sta il corso di laurea in chimica è Scienze MMFFNN.
escluderei la facoltà di
- Chimica "pura" perchè non vedo molti sbocchi professionali interessanti
- Chimica applicata ed ambientale: non mi ispira più di tanto
mi rimangono:
- Chimica Industriale (alla Statale)
- Scienze e tecnologie chimiche (alla Bicocca)
- Scienze dei Materiali (in Bicocca)
Chimica "pura" e Scienze Chimiche sono de facto lo stesso corso di laurea, rilasciano una laurea equipollente appartenente alla stessa classe di lauree.
Quindi se non ti va a genio Chimica "pura" escluderei anche Scienze Chimiche.
Scienze dei Materiali, a seconda dell'ateneo, ricade nella famiglia delle laurea in Chimica, in Fisica o in Ingegneria.
Come che sia, non offre sbocchi migliori di Chimica "pura", per cui la escluderei comunque.
Chimica Industriale invece è un percorso diverso (generalmente è anche sotto una facoltà diversa): sono pochi gli atenei che hanno un corso di Chimica Industriale, ed i Chimici Industriali sono un po' più richiesti dei Chimici "puri".
Penso però sia un corso un po' più impegnativo di Chimica "pura".
in alternativa, mi ispirava anche la laurea (triennale) in Tecniche di laboratorio biomedico... ma gli sbocchi professionali non mi sembrano così interessanti e vasti.
Se la questione sono gli sbocchi lavorativi, una laurea paramedica oggigiorno è la migliore per iniziare a lavorare fin da subito.
Se devi scegliere tra Chimica e Tecnico di laboratorio su queste basi, scegli il secondo senza pensarci due volte: il lavoro per chimici a confronto è davvero molto più scarso.
per quano riguarda, invece, la preparazione e gli eventuali sbocchi... ne so proprio poco!
qualcuno di voi riesce a darmi qualche dritta?
Un laureato in Chimica in Italia sostanzialmente lavora come perito chimico, cioè fa analisi come un diplomato uscito da un ITI per chimici.
Molti proseguono con un dottorato a 800€ il mese e si trovano ancora precari a 40 anni.
Qualcuno riesce ad entrare in un paio di multinazionali presenti sul territorio, ma sono quattro gatti e chi lo fa deve mettere in conto luuunghi soggiorni all'estero.
Insomma, il lavoro c'è ma è sottopagato (si è trattati come diplomati) a meno di non tentare fortuna all'estero, ma considera che non è che agli italiani all'estero stendano un tappeto rosso.
L'unica cosa positiva per i neoiscritti è lo sconto sulle tasse universitarie.
Per quanto riguarda la preparazione che dà, è farraginosa come quella di tutti gli altri corsi di laurea.
Ho conosciuto laureati triennali in Chimica (di Firenze, di Udine, di Trieste, di Siena...) che non sapevano cosa fosse un semiconduttore e che avevano problemi a fare le derivate.
ah, un'altra cosa: le lauree magistrali sono, in pratica, il corso di 2 anni da fare, eventualmente, dopo la laurea triennale, giusto?
Sì.
A seconda dell'ateneo vengono chiamate anche "lauree specialistiche".
Alla fine comunque un laureato specialistico o magistrale si è fatto i suoi 3+2 anni di università.
Considera che la triennale comunque di per sè non serve a niente, a meno che tu non sia già un perito chimico.
Se sei uscito da un liceo e ti fermi alla triennale, vedrai periti di 3 anni più giovani di te soffiarti il posto.
ps: metematica e fisica sono molto impegnative nelle facoltà di chimica? io non sono molto ferrato in queste due materie...
No, Chimica è una laurea alla portata di tutti.
qualcuno di voi riesce a darmi qualche dritta?
Una dritta?
Fai il corso di laurea che ti piace e non lasciar decidere alle (presunte) occasioni lavorative del dopo laurea.
Anche perché se volevi davvero badare a quello, il vero affare l'hanno fatto quelli che hanno smesso dopo la III media per imparare un mestiere e che ora per una riparazione ci chiedono 500€ a botta esentasse.
Poi, onestamente, chi fantastica troppo sul lavoro che può trovare dopo la laurea generalmente non riesce a laurearsi.
The_Killer
03-08-2008, 12:31
caspita!
sei una miniera di informazioni! non so proprio come ringraziarti!
ora però sono un po' confuso...
a me avevano detto, all'open day della statale, che i laureati in chimica trovano lavoro subito e sono retribuiti in maniera decente sin dall'inizio.
ovvio che ognuno tira acqua al proprio mulino, ma non credo abbiano detto idiozie...
ho chiesto anche ad uno studente di biologia e a uno di chimica quale delle 2 facoltà offrisse più sbocchi lavorativi... entrambi mi hanno risposto che i chimici trovano lavoro molto + facilmente dei biologi e che, anche in italia, c'è una buona richiesta di chimici (i biologi, invece, farebbero meglio ad andare all'estero)
a me, come ho già detto, interessano le facoltà di chimica, biologia, biotecnologie e simili, ma non posso scegliere SOLO in base a quello che mi piace di più.
questi corsi di laurea mi attirano allo stesso modo (anche se preferirei chimica) ma, a parità di interessi, credo sia opportuno pensare anche al futuro (=lavoro)
sarebbe abbastanza deludente studiare per 5 anni qualcosa che mi piace e poi andare a fare un lavoro completamente diverso...
i laureati in Ingegneria (Chimica, dei materiali, ecc...) in cosa differiscono dai laureati in chimica, scienze dei materiali, ecc.?
ps: io mi sono diplomato al liceo scientifico PNI con 85
Gargoyle
03-08-2008, 13:44
a me avevano detto, all'open day della statale, che i laureati in chimica trovano lavoro subito e sono retribuiti in maniera decente sin dall'inizio.
I laureati in chimica sono pochi, ma sono ancora di meno le occasioni di lavoro per laureati.
Che lavorino senza passare anni alla ricerca di un contratto può essere, ma quando hai fatto 5 anni di università per fare un lavoro che tuo fratello minore fa con il diploma di perito chimico e guadagnate entrambi circa 1000€ il mese non parlerei di "rosee prospettive", ecco.
Se poi uno vuole continuare col dottorato (lo fanno in tanti a Chimica) significa andare avanti per tre anni con 800€ al mese ed arrivare ai 40 anni senza avere probabilmente un posto a tempo indeterminato.
Già solo il fatto che in tanti facciano il dottorato dà l'idea che le opportunità offerte dal privato non sono poi così tante nè redditizie.
ho chiesto anche ad uno studente di biologia e a uno di chimica quale delle 2 facoltà offrisse più sbocchi lavorativi... entrambi mi hanno risposto che i chimici trovano lavoro molto + facilmente dei biologi e che, anche in italia, c'è una buona richiesta di chimici (i biologi, invece, farebbero meglio ad andare all'estero)
Biologia è una laurea con pochissimi sbocchi, anche perché è incredibilmente sovra-frequentata.
Tanto per dirne una, se al mio anno a Chimica eravamo 60 matricole, a Biologia erano più di 300 ed a Biotecnologie più di 400.
Biologia e Biotecnologie, quando non sono a numero chiuso (come è il caso, ahimè, di Firenze) diventano i contenitori in cui vanno ad accumularsi quelli che hanno fallito il test di medicina, quindi specie ai primi anni ti ritrovi sepolto da marmaglia urlante cui non frega niente del percorso di studi che si ritrova a fare.
Qua a Firenze il biotecnologo medio lo si riconosce subito dall'attitudine a fare casino ogni due per tre.
Da considerare, semmai, che a Biologia/BioTech la concentrazione di portatori sani di doppio cromosoma X è elevatissima, a Chimica molto meno.
Io non farei la mia scelta su queste basi, ma ad un sacco di gente importa e quindi te ne informo.
a me, come ho già detto, interessano le facoltà di chimica, biologia, biotecnologie e simili, ma non posso scegliere SOLO in base a quello che mi piace di più.
questi corsi di laurea mi attirano allo stesso modo (anche se preferirei chimica) ma, a parità di interessi, credo sia opportuno pensare anche al futuro (=lavoro)
Appurato che La tua scelta è limitata a questio tre ambiti, Chimica pur offrendo pochi sbocchi ne offre più di Biologia o Biotecnologie.
sarebbe abbastanza deludente studiare per 5 anni qualcosa che mi piace e poi andare a fare un lavoro completamente diverso...
Tranne quelli che riescono ad entrare in una multinazionale o a rimanere all'università, temo che questo sia il destino del 90% dei laureati in Chimica.
La laurea in Chimica forma per la ricerca, e di ricerca in Italia se ne fa pochissima.
i laureati in Ingegneria (Chimica, dei materiali, ecc...) in cosa differiscono dai laureati in chimica, scienze dei materiali, ecc.?
Un laureato in Ingegneria Chimica fa cose diversissime da un Chimico.
Se un Chimico nell'industria si occupa prevalentemente di sintesi (pochi) o analisi di campioni ambientali (molti), un Ingegnere Chimico si occupa di impanti e di tutte le problematiche ad essi connesse.
Un Ingegnere Chimico non fa molta chimica nel suo percorso di studi, però è una figura abbastanza richiesta e di certo guadagna meglio di un Chimico.
Per Scienze dei Materiali, come dicevo, dipende a che classe di laurea appartiene (varia da ateneo ad ateneo).
Se appartiene alle lauree chimiche avrà grosso modo le stesse chances di un chimico (un po' meno, in realtà), se appartiene alle lauree fisiche quelle di un fisico (che sono comunque meno di quelle di un chimico).
ps: io mi sono diplomato al liceo scientifico PNI con 85
Sai, i voti vogliono sempre dire poco.
Comunque indicativamente Chimica non è una laurea particolarmente impegnativa, l'hanno finita persone diplomatesi anche con meno di te.
The_Killer
03-08-2008, 16:41
tu frequenti/hai frequentato la facoltà di chimica, giusto?
quindi penso proprio che parli con cognizione di causa.
guarda, biotecnologie e biologia le avevo scartate a priori per i motivi che mi hai detto tu e che, in parte, già sapevo.
come ti ho detto, in Bicocca le facoltà che mi interessano di più sono
- Scienza dei Materiali
- Scienze e Tecnologie Chimiche
al massimo Scienze e Tecnologie per l'Ambiente, ma non mi ispira anche se, in questi anni, si sta prstando attenzione ai problemi ambientali ecc... quindi forse non è una facoltà così inutile come MI sembra.
in alternativa, come ti ho già detto, mi intrigava la laurea triennale in "Tecniche di Laboratorio Biomedico".
da ignorante quale sono, anche se tu dici che con una laurea del genere si trova lavoro abbastanza facilmente (nella mia zona ci sono molti ospedali, tra l'altro), non vedo la figura del tecnico di laboratorio favorevole ad una "ascesa" professionale (cioè: tecnico d.l. sei e tecnico d.l. rimarrai).
se invece andassi alla statale, l'offerta si allarga alle seguenti facoltà:
- Chimica industriale
- Chimica applicata ed ambientale (vedi sopra il mio parere riguardo a questa facoltà)
- Biotecnologie industriali e ambientali (credo valga più o meno lo stesso discorso per biotech e biologia... )
passando in ambito medico, ci sono
- Chimica e tecnologia farmaceutica (forse la più simile a Chimica)
- Tecniche di laboratorio biomedico
- Farmacia
e i due rami di biotech:
- Biotech Mediche
- Biotech farmaceutiche (credo che, anche qua, valga il discorso fatto in precedenza su biotecnologie)
come puoi vedere, non ho le idee molto chiare... sono tutte facoltà che mi intrigano e le pongo, come interesse personale, più o meno sullo stesso piano.
nessuna delle facoltà che ho elencato costituirebbe una scelta di ripiego.
adesso però vorrei anche valutare pro e contro dello scegliere una facoltà piuttosto che un'altra... sono tutte interessanti, ma vorrei tenere in considerazione anche le prospettive future.
ti ringrazio per la tua disponibilità, mi stai dando veramente un grande aiuto :)
The_Killer
05-08-2008, 12:49
uppino :)
stbarlet
05-08-2008, 13:13
SOno al secondo anno di chimica (pura) a torino. quoto tutto quello che dice Gargoyle. Specialmente quando dice che c'è gente che non sa cosa sia una derivata.
Gargoyle
05-08-2008, 14:04
SOno al secondo anno di chimica (pura) a torino. quoto tutto quello che dice Gargoyle. Specialmente quando dice che c'è gente che non sa cosa sia una derivata.
Non so come sia a Torino, qua a Firenze di corsi di Matematica ce ne sono 4 e sono anche sufficientemente dignitosi (non siamo al livello di dettaglio di un corso di analisi a Fisica, ma neppure a quello di uno ad Ingegneria).
E' che poi le cose che si imparano in quei corsi non si usano quasi mai (a meno che uno non si scelga un percorso da chimico-fisico) nelle materie che "contano".
Qua a Firenze, ciò che conta davvero e fa da ostacolo a tutto il resto sono la Chimica Analitica al triennio e la Chimica Organica: pare quasi che se non si finisca a fare analisi ambientali o sintesi di composti organici non si sia dei chimici.
Il risultato di questa mentalità è che escono fuori chimici molto settoriali ma culturalmente "monchi" che hanno dei problemi a fare una derivata o risolvere il problema di un grave in caduta libera.
The_Killer
05-08-2008, 14:24
da quello che mi avete detto, sembra quasi che ci siano più "contro" che "pro" a chimica... voi perchè avete optato proprio questa facoltà?
oggi, rifareste questa scelta?
consigliereste ad un altro di fare chimica o no?
Gargoyle
05-08-2008, 15:07
da quello che mi avete detto, sembra quasi che ci siano più "contro" che "pro" a chimica... voi perchè avete optato proprio questa facoltà?
Perché pensavo che fosse un buon compromesso tra opportunità lavorative ed interessi personali.
oggi, rifareste questa scelta?
No.
Probabilmente farei la cosa che mi piace di più, cioè matematica o fisica.
consigliereste ad un altro di fare chimica o no?
Se uno ama un corso di laurea che sembra un corso di cucina sì.
Sennò no, perlomeno a Firenze se non si ha voglia di fare sintesi, sintesi ed ancorasintesi il corso di laurea in Chimica regala poche soddisfazioni.
stbarlet
05-08-2008, 15:15
Non so come sia a Torino, qua a Firenze di corsi di Matematica ce ne sono 4 e sono anche sufficientemente dignitosi (non siamo al livello di dettaglio di un corso di analisi a Fisica, ma neppure a quello di uno ad Ingegneria).
E' che poi le cose che si imparano in quei corsi non si usano quasi mai (a meno che uno non si scelga un percorso da chimico-fisico) nelle materie che "contano".
Qua a Firenze, ciò che conta davvero e fa da ostacolo a tutto il resto sono la Chimica Analitica al triennio e la Chimica Organica: pare quasi che se non si finisca a fare analisi ambientali o sintesi di composti organici non si sia dei chimici.
Il risultato di questa mentalità è che escono fuori chimici molto settoriali ma culturalmente "monchi" che hanno dei problemi a fare una derivata o risolvere il problema di un grave in caduta libera.
Non è che i corsi non siano dignitosi.. ma gli esami..
Comunque anche da noi la situazione è molto simile, chimica analitica e chimica organica sono due scogli importanti. Aggiungici pure 6 (sei) corsi di chimica fisica .
da quello che mi avete detto, sembra quasi che ci siano più "contro" che "pro" a chimica... voi perchè avete optato proprio questa facoltà?
oggi, rifareste questa scelta?
consigliereste ad un altro di fare chimica o no?
Io l'ho scelta per passione. Rifarei la scelta ( ma forse cambierei città ) .
Potrei consigliarlo a chi ha seriamente la passione per questo campo. La triennale non serve a nulla, mette allo stesso livello di un diplomato ( con la differenza che ci hai speso/perso 20k€ almeno) . La specialistica invece essendo molto più caratterizzante permette di accedere a posti migliori, anche se a questo livello le voci sugli sbocchi lavorativi sono molto discordanti : c'è chi dice che ci sia una enorme richiesta e chi dice che non ce ne sia.
The_Killer
05-08-2008, 19:43
infatti... all'open day facevano credere che il lavoro piovesse dal cielo... offerte di lavoro, richieste a non finire, ecc... mha :confused:
stbarlet
05-08-2008, 20:10
infatti... all'open day facevano credere che il lavoro piovesse dal cielo... offerte di lavoro, richieste a non finire, ecc... mha :confused:
Open day.. ho sempre associato a questa manifestazioni la parola truffa..
Per quello che si dice alle presentazioni sembra che oltre il 90% dei laureati in chimica trovi lavoro entor un anno. Non si specifica se NEL settore o come centralinista vodafone.
The_Killer
05-08-2008, 20:34
eheh... da quello che dicevano, i laureati trovavano lavoro nel settore o in "settori affini".
comunque, se decido di andare in Bicocca, posso sostenere o l'esamino VPI (valutazione preparazione iniziale) per Scienze e Tecnologie Chimiche oppure per Scienza dei Materiali (altra facoltà che mi interessava).
i due esami sono identici (se non ho letto male), quindi potrò ancora scegliere a quale facoltà iscrivermi.
su quale facoltà mi converrebbe puntare?
ribadisco che, per me, l'una o l'altra facoltà sono esattamente sullo stesso piano.
io conosco un ragazzo che frequenta la facoltà di Scienza dei Materiali in Bicocca e si trova benissimo...è un po' che non ci parlo, ma gli chiederò al più presto nuove informazioni.
ogni vostro consiglio/suggerimento è ben gradito :)
per ora vi ringrazio :)
Gargoyle
05-08-2008, 20:59
comunque, se decido di andare in Bicocca, posso sostenere o l'esamino VPI (valutazione preparazione iniziale) per Scienze e Tecnologie Chimiche oppure per Scienza dei Materiali (altra facoltà che mi interessava).
i due esami sono identici (se non ho letto male), quindi potrò ancora scegliere a quale facoltà iscrivermi.
su quale facoltà mi converrebbe puntare?
Senti, tra Scienze dei Materiali e Chimica, quella che offre più sbocchi alla fin fine è Chimica, secondo me.
Per cui, se per te "pari sono" in tutto il resto, a questo punto ti consiglierei Chimica.
Comunque, prima di decidere, guarda anche i piani di studio dei due corsi di laurea e le descrizioni dei vari esami (ci dev'essere il programma dettagliato su internet): magari trovi qualcosa che ti può garbare particolarmente o qualcosa che ti farà particolarmente schifo che può cambiare la tua valutazione.
The_Killer
05-08-2008, 21:24
ok, andrò a ri-spulciare per bene i programmi delle varie facoltà che mi interessano.
per il test VPI avete adottato qualche libro specifico (Alpha Test) o vi siete affidati ai libri delle superiori?
Gargoyle
05-08-2008, 21:42
per il test VPI avete adottato qualche libro specifico (Alpha Test) o vi siete affidati ai libri delle superiori?
Ai miei tempi a Firenze c'era un test di ingresso ma non a numero chiuso e senza debiti (e ci mancherebbe, di iscritti al 1° anno eravamo sì e no 60, ci mancava pure che ci rompessero le palle) ed andai a farlo senza studiare, rimediai un onesto 24/30.
stbarlet
05-08-2008, 22:36
Per quanto riguarda il test qui a torino, era obbligatorio ma non precludeva l'accesso. Aveva i debiti.. informati sulle modalità, comunque non penso che in Bicocca facciano molta selezione. Io comunque farei anche un giro al polimi.
PS il test l'ho fatto senza studiare nulla (c'era anche inglese) e non ho avuto alcuna difficoltà a passarlo senza debiti
Gargoyle
06-08-2008, 08:08
Tra le cose inquietanti della riforma universitaria, c'è anche l'esame di stato di abilitazione alla professione di chimico.
Per quelli del Vecchio Ordinamento c'erano uno scritto ed un orale, e stop.
Per noi del 3+2 ci sarà uno scritto, un secondo scritto su argomenti estranei al programma dei corsi dell'ateneo (chimica industriale e chimica farmaceutica), un orale ed infine una prova pratica.
Cannare una di queste quattro prove significa dire ciao ai 200€ di iscrizione all'esame.
stbarlet
06-08-2008, 08:17
Tra le cose inquietanti della riforma universitaria, c'è anche l'esame di stato di abilitazione alla professione di chimico.
Per quelli del Vecchio Ordinamento c'erano uno scritto ed un orale, e stop.
Per noi del 3+2 ci sarà uno scritto, un secondo scritto su argomenti estranei al programma dei corsi dell'ateneo (chimica industriale e chimica farmaceutica), un orale ed infine una prova pratica.
Cannare una di queste quattro prove significa dire ciao ai 200€ di iscrizione all'esame.
Non è strettamente necessario però.
Inlogitech
06-08-2008, 10:13
Chimica è molto difficile ma da tante soddisfazioni per chi si laurea in termini di opportunità di lavoro............anche quella " pura " come la definisci tu, infatti ho molti conoscenti che si sono laureati in chimica ed hanno trovato lavoro (e ben retribuito) in poco tempo.
Gargoyle
06-08-2008, 12:49
Chimica è molto difficile
Lo pensavo anche io, ma oramai credo sia un mito da sfatare.
Il motivo è che se una università permette di laurearsi in Chimica a gente che crede che Rame e Zinco siano semi-conduttori (è venuto fuori questo da un quiz senza voto all'inizio di un corso), è una università non selettiva.
Intendiamoci, io personalmente ho avuto delle difficoltà a Chimica, ma penso siano tutte dovute a me, non alla presunta difficoltà del corso.
Ormai non penso che ci sia un corso di laurea più facile o più difficile di un altro (a me fare un esame su Kant mi distruggerebbe, così come mi distruggerebbe un esame di diritto o uno di marketing), sono solo invenzioni di certi studenti per "tirarsela" (tutti sono sempre convinti di essere dei "supergeni" e di fare "la laurea più difficile del mondo", con la segreta speranza che alla fine di "tanto sacrificio" ci sia uno stuolo di donne a lanciare petali al nostro arrivo in azienda), tranne forse Medicina che è pur sempre una mazzata di 6 anni con un sacco di praticantato.
ma da tante soddisfazioni per chi si laurea in termini di opportunità di lavoro............anche quella " pura " come la definisci tu, infatti ho molti conoscenti che si sono laureati in chimica ed hanno trovato lavoro (e ben retribuito) in poco tempo.
Può anche essere una cosa che varia da regione a regione (certo la Calabria non offrirà le stesse opportunità della Lombardia, questo è chiaro), ma secondo me lavorativamente parlando non è un buon affare.
Certo, è meglio di altri "affari" (offre più opportunità di Lettere, ma anche di Matematica e Fisica) ma resta sempre (IMHO) un cattivo affare.
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