dantes76
29-07-2008, 09:25
29 luglio 2008
Sanità, per Asl e ospedali debiti a 51 miliardi (+11%)
di Roberto Turno
La valanga delle spesa sanitaria sta travolgendo i bilanci regionali e riservando amare sorprese in più ai governatori: nel 2006 la crescita esponenziale dell'indebitamento più o meno occulto di Asl e ospedali ha raggiunto i 51,4 miliardi, con una crescita dell'11% sull'anno prima. Un indebitamento che in larghissima parte è dovuto ai crediti vantati dai fornitori del Ssn: ben 33,7 miliardi, un valore che nel giro di soli 12 mesi è esploso del 15,6 per cento.
È proprio la sempre più precaria tenuta dei conti del Ssn la cartina di tornasole del rapporto della Corte dei conti sulla gestione finanziaria 2006-2007 delle Regioni a statuto ordinario, appena consegnato alle Camere. Tanto più che, fa notare la magistratura contabile, il peso della spesa sanitaria sulla spesa regionale complessiva, sta diventando ormai soverchiante: nel 2007 ha rappresentato in termini di impegni l'83,5% del totale, contro l'81,4% del 2006 e addirittura rispetto all'80% del 2005, col Veneto in testa (86,9%) e l'Umbria (75,9%) in coda.
Sanità primo e vero nervo scoperto dei governatori, insomma. Come dimostra il pressing delle Regioni sul Governo per le assegnazioni 2009-2011 per il Ssn, giudicate all'unanimità insufficienti, destinate dalla manovra triennale ora all'esame del Senato. E come dimostra la complicata partita a scacchi sul federalismo fiscale, che proprio sul finanziamento della Sanità gioca la partita decisiva. Ma anche segno evidente della rigidità dei bilanci regionali, per i quali i margini di manovra continuano ad assottigliarsi con difficoltà gestionali sempre più diffuse e non limitate alle solite "Regioni canaglia" con i conti sanitari perennemente in rosso.
La Corte dei conti punta infatti l'indice soprattutto verso la spesa sanitaria di Lazio, Sicilia, Campania, Abruzzo e Molise. Ma è l'intero sistema regionale, mette in guardia, ad essere in difficoltà sempre più gravi: il finanziamento della Ssn «inceppato» e affidato pressoché esclusivamente alle anticipazioni di tesoreria, sta infatti creando contraccolpi negativi sui bilanci di tutte le Regioni, che scontano pesanti e ormai generalizzati problemi di cassa. Finendo per indebitarsi a costi ancora più elevati. E aumentando il rischio di tenuta dei bilanci, come la Corte dei conti apertamente pronostica anche per il 2008.
L'analisi dell'indebitamento di Asl e ospedali – contenuta nel "rapporto Sanità" curato da Rita Arrigoni – è la dimostrazione dell'estrema aleatorietà dei bilanci del Ssn. Il vortice dei debiti degli enti dal Ssn diventa anno dopo anno più preoccupante: i debiti verso i fornitori sono cresciuti dal 2003 al 2006 di 12 miliardi di euro , passando da 20,6 a 33,7 miliardi: un «sintomo delle criticità di cassa risolte tramite il rinvio dei pagamenti», si legge nel rapporto, che finisce per aggiungere debito al debito, poiché i privati in attesa del pagamento hanno diritto alla «mora automatica» del 7% con l'aggiunta del tasso di interesse oggi del 4,25 per cento. La gran parte del debito verso i fornitori è a carico delle Asl, sulle quali pesano 25,5 miliardi (il 75% circa del totale) con un aumento del 14,57% sul 2005, mentre sulle spalle dei bilanci degli ospedali-azienda pesa un macigno da 8,1 miliardi (+19,5%).
Gli altri 17,7 miliardi di indebitamento accumulati a fine 2006 dalle aziende sanitarie e dagli ospedali sono invece distribuiti tra mutui (1,23 miliardi, di cui 794,6 milioni sulle Asl, con un'impennata del 40,8% nel 2006) e cosiddette "altre tipologie di indebitamento": dai debiti verso aziende sanitarie di altre Regioni a quelli nei confronti di Comuni, enti tesorieri, personale, perfino enti di previdenza. Una voce di tutto rispetto, quest'ultima: vale ben 16,4 miliardi (+1,32% sul 2005) e le Asl con 12,9 miliardi di scoperto fanno ancora una volta la parte del leone (indebitato).
REGIONI IN AFFANNO
Conti in rosso
I conti della sanità, a livello nazionale, sono sempre più in rosso. L'indebitamento di Asl e ospedali, nel solo 2006, ha infatti superato i 50 miliardi di euro.
Le Regioni e la Sanità
Nel 2007 la spesa sanitaria ha costituito oltre l'80% degli impegni di bilancio delle Regioni che proprio in questi giorni stanno premendo sul Governo per avere maggiori finanziamenti al Ssn dalla manovra 2009-2011. Spesso, infatti, le assegnazioni statali vengono impegnate esclusivamente nelle anticipazioni di tesoreria, creando contraccolpi sul bilancio
Fornitori, mutui, Enti
Il nodo più critico del Sistema sanitario nazionale (Ssn) è rappresentato dai crediti ai fornitori, ormai superiori ai 30 miliardi di euro. Nei confronti del Ssn, i privati possono inoltre vantare una percentuale – definita "mora automatica", a carico dello Stato – cui va aggiunto un tasso di interesse oggi superiore al 4 per cento. Mutui non pagati e debiti contratti con Comuni e aziende sanitarie extraregionali, fanno infine crescere il rosso del Ssn a diverse decine di miliardi di euro. Gli Enti previdenziali, da soli, ne chiedono 16,4.
29 luglio 2008
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/07/asl-ospedali-debiti.shtml?uuid=64ccfe90-5d3a-11dd-a22b-e3f693c47d3b&type=Libero#
Sanità, per Asl e ospedali debiti a 51 miliardi (+11%)
di Roberto Turno
La valanga delle spesa sanitaria sta travolgendo i bilanci regionali e riservando amare sorprese in più ai governatori: nel 2006 la crescita esponenziale dell'indebitamento più o meno occulto di Asl e ospedali ha raggiunto i 51,4 miliardi, con una crescita dell'11% sull'anno prima. Un indebitamento che in larghissima parte è dovuto ai crediti vantati dai fornitori del Ssn: ben 33,7 miliardi, un valore che nel giro di soli 12 mesi è esploso del 15,6 per cento.
È proprio la sempre più precaria tenuta dei conti del Ssn la cartina di tornasole del rapporto della Corte dei conti sulla gestione finanziaria 2006-2007 delle Regioni a statuto ordinario, appena consegnato alle Camere. Tanto più che, fa notare la magistratura contabile, il peso della spesa sanitaria sulla spesa regionale complessiva, sta diventando ormai soverchiante: nel 2007 ha rappresentato in termini di impegni l'83,5% del totale, contro l'81,4% del 2006 e addirittura rispetto all'80% del 2005, col Veneto in testa (86,9%) e l'Umbria (75,9%) in coda.
Sanità primo e vero nervo scoperto dei governatori, insomma. Come dimostra il pressing delle Regioni sul Governo per le assegnazioni 2009-2011 per il Ssn, giudicate all'unanimità insufficienti, destinate dalla manovra triennale ora all'esame del Senato. E come dimostra la complicata partita a scacchi sul federalismo fiscale, che proprio sul finanziamento della Sanità gioca la partita decisiva. Ma anche segno evidente della rigidità dei bilanci regionali, per i quali i margini di manovra continuano ad assottigliarsi con difficoltà gestionali sempre più diffuse e non limitate alle solite "Regioni canaglia" con i conti sanitari perennemente in rosso.
La Corte dei conti punta infatti l'indice soprattutto verso la spesa sanitaria di Lazio, Sicilia, Campania, Abruzzo e Molise. Ma è l'intero sistema regionale, mette in guardia, ad essere in difficoltà sempre più gravi: il finanziamento della Ssn «inceppato» e affidato pressoché esclusivamente alle anticipazioni di tesoreria, sta infatti creando contraccolpi negativi sui bilanci di tutte le Regioni, che scontano pesanti e ormai generalizzati problemi di cassa. Finendo per indebitarsi a costi ancora più elevati. E aumentando il rischio di tenuta dei bilanci, come la Corte dei conti apertamente pronostica anche per il 2008.
L'analisi dell'indebitamento di Asl e ospedali – contenuta nel "rapporto Sanità" curato da Rita Arrigoni – è la dimostrazione dell'estrema aleatorietà dei bilanci del Ssn. Il vortice dei debiti degli enti dal Ssn diventa anno dopo anno più preoccupante: i debiti verso i fornitori sono cresciuti dal 2003 al 2006 di 12 miliardi di euro , passando da 20,6 a 33,7 miliardi: un «sintomo delle criticità di cassa risolte tramite il rinvio dei pagamenti», si legge nel rapporto, che finisce per aggiungere debito al debito, poiché i privati in attesa del pagamento hanno diritto alla «mora automatica» del 7% con l'aggiunta del tasso di interesse oggi del 4,25 per cento. La gran parte del debito verso i fornitori è a carico delle Asl, sulle quali pesano 25,5 miliardi (il 75% circa del totale) con un aumento del 14,57% sul 2005, mentre sulle spalle dei bilanci degli ospedali-azienda pesa un macigno da 8,1 miliardi (+19,5%).
Gli altri 17,7 miliardi di indebitamento accumulati a fine 2006 dalle aziende sanitarie e dagli ospedali sono invece distribuiti tra mutui (1,23 miliardi, di cui 794,6 milioni sulle Asl, con un'impennata del 40,8% nel 2006) e cosiddette "altre tipologie di indebitamento": dai debiti verso aziende sanitarie di altre Regioni a quelli nei confronti di Comuni, enti tesorieri, personale, perfino enti di previdenza. Una voce di tutto rispetto, quest'ultima: vale ben 16,4 miliardi (+1,32% sul 2005) e le Asl con 12,9 miliardi di scoperto fanno ancora una volta la parte del leone (indebitato).
REGIONI IN AFFANNO
Conti in rosso
I conti della sanità, a livello nazionale, sono sempre più in rosso. L'indebitamento di Asl e ospedali, nel solo 2006, ha infatti superato i 50 miliardi di euro.
Le Regioni e la Sanità
Nel 2007 la spesa sanitaria ha costituito oltre l'80% degli impegni di bilancio delle Regioni che proprio in questi giorni stanno premendo sul Governo per avere maggiori finanziamenti al Ssn dalla manovra 2009-2011. Spesso, infatti, le assegnazioni statali vengono impegnate esclusivamente nelle anticipazioni di tesoreria, creando contraccolpi sul bilancio
Fornitori, mutui, Enti
Il nodo più critico del Sistema sanitario nazionale (Ssn) è rappresentato dai crediti ai fornitori, ormai superiori ai 30 miliardi di euro. Nei confronti del Ssn, i privati possono inoltre vantare una percentuale – definita "mora automatica", a carico dello Stato – cui va aggiunto un tasso di interesse oggi superiore al 4 per cento. Mutui non pagati e debiti contratti con Comuni e aziende sanitarie extraregionali, fanno infine crescere il rosso del Ssn a diverse decine di miliardi di euro. Gli Enti previdenziali, da soli, ne chiedono 16,4.
29 luglio 2008
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/07/asl-ospedali-debiti.shtml?uuid=64ccfe90-5d3a-11dd-a22b-e3f693c47d3b&type=Libero#