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View Full Version : Crisi petrolifera? C'è il Sahara


Hal2001
26-07-2008, 19:17
http://thefraserdomain.typepad.com/energy/images/2007/03/13/nevada_one_aerial.jpg

Il costo è alto (50 miliardi di euro) e il progetto ambizioso ma, con il petrolio alle stelle, sembra l’unica prospettiva di una via d’uscita. Un’immensa distesa di pannelli solari nel deserto del Sahara produrrà un giorno abbastanza energia da illuminare tutta l’Europa. Ne è convinto Arnulf Jaeger-Walden dell’Istituto per l’Energia della Commissione Europea: «Basterà catturare lo 0,3% dell’energia solare che scalda il deserto del Sahara per sopperire ai nostri bisogni energetici».

Il progetto è stato presentato in questi giorni all’Euroscience Open Forum a Barcellona. Una nuova rete di trasmissione a corrente continua permetterà di portare l’elettricità in posti lontani senza correre il rischio di perdite d’energia. La nuova centrale dovrebbe sorgere in un’area poco più piccola del Galles e mettere a tacere quelli che sostengono che l’energia solare non sarà mai affidabile perché il tempo è imprevedibile.

Il piano ha già ottenuto l’approvazione convinta del presidente francese Nicolas Sarkozy e del premier britannico Gordon Brown. I ricercatori sostengono che i pannelli solari nel Sahara saranno più efficaci perché in quella zona la luce solare è più intensa e, quindi, sarà possibile produrre tre volte più energia che in una centrale simile costruita nel nord Europa. Jaeger-Walden è anche convinto che, oltre al vantaggio ecologico, ci sarà un risparmio per i cittadini.

http://news.wintricks.it/web/atipiche/26268/crisi-petrolifera-ce-il-sahara/

Fonte originale:

http://www.guardian.co.uk/environment/2008/jul/23/solarpower.windpower1/print

£37bn plan to power EU with the Saharan sun

Vast farms of solar panels in the Sahara could provide clean electricity for the whole of Europe, according to EU scientists working on a plan to pool the region's renewable energy.

Harnessing the power of the desert sun is at the centre of an ambitious scheme to build a €45bn (£35.7bn) European supergrid that would allow countries across the continent to share electricity from abundant green sources such as wind energy in the UK and Denmark, and geothermal energy from Iceland and Italy.

The idea is gaining political support in Europe, with Gordon Brown and Nicolas Sarkozy, the French president, recently backing the north African solar plan.

Because the sunlight is more intense, solar photovoltaic panels in north Africa could generate up to three times the electricity compared with similar panels in northern Europe.

Arnulf Jaeger-Walden of the European commission's Institute for Energy explained how electricity produced in solar farms in Africa, each generating around 50-200 megawatts of power, could be fed thousands of miles to European countries. The proposed grid would use high-voltage direct current (DC) transmission lines, which lose less energy over distance than conventional alternating current (AC) lines.

The idea of developing solar farms in the Mediterranean region and north Africa was given a boost by Sarkozy earlier this month when he highlighted solar farms in north Africa as central to the work of his newly formed Mediterranean Union.

Depending on the size of the grid, building the necessary high-voltage lines across Europe could cost up to €1bn a year every year till 2050, but Jaeger-Walden pointed out that the figure was small when compared to a recent prediction by the International Energy Agency that the world needs to invest more than $45tn (£22.5tn) in energy systems over the next 30 years.
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This article appeared in the Guardian on Wednesday July 23 2008 on p1 of the Top stories section. It was last updated at 00:08 on July 23 2008.

xenom
26-07-2008, 19:52
Ma il problema è sempre quello, il costo sarebbe spropositato. E la vita dei pannelli troppo corta... Che senso ha costruire un'enorme distesa di pannelli fotovoltaici se durano 15 anni? passati quei 15-20 anni saremo da capo... Poi l'energia prodotta riuscirà a malapena a coprire le spese dell'impianto, IMHO.

Necromachine
26-07-2008, 20:25
Vabbè, non credo che si mettano a fare di colpo migliaia di chilometri quadrati di pannelli, cominceranno un pò alla volta, e poi non è che per forza devono usare pennelli fotovoltaici (notoriamente poco efficienti, anche se la ricerca è sempre attiva) ci sono le centrali solari termiche (che, sulla carta, sembrerebbero anche migliori, più costanti e più efficienti).

Resta un pò il dubbio che in qualche modo rimaniamo sempre dipendenti da altri paesi :help: ...

Doraneko
27-07-2008, 05:38
Resta un pò il dubbio che in qualche modo rimaniamo sempre dipendenti da altri paesi :help: ...

Sicuramente sono paesi che hanno bisogno che gli esportiamo un po' di democrazia :O

Come e' gia' stato detto,ho molti dubbi sulla longevita' di quei pannelli.Devono lavorare a temperature mostruose e con uno sbalzo termico giorno-notte notevole.
C'e' anche il fattore sabbia da tenere conto,che s'intrufola dappertutto e col vento graffia anche i pannelli.

Charonte
27-07-2008, 07:56
non ho mai capito perche durano solo 15 anni
se no ce niente che le rompe perche si devono cambiare?

si "consumano" le celle? :mbe:
e se si , cosa si consuma esattamente ?
scusate la domanda noob

xenom
27-07-2008, 10:19
Ma anche no.. :) non capisco la leggenda dei 15 anni.. Sono garantiti dal produtto con una garanzia di resa del 90% a dieci anni e 80% a 20 anni...
Ci sono impianti che hanno 28 anni di vita e rendono l'80%.. quindi non vedo proprio i 15 anni.

80% di resa? spero tu non intenda la resa energetica :eek: :)
Boh io ho sempre sentito che i pannelli fotovoltaici comuni durano 15-20 anni, o cmq dopo i 20 anni cominciano a perdere seriamente colpi.

Mi informerò meglio, sono info memorizzate così ma non ricordo dove l'avevo letto.

gabi.2437
27-07-2008, 10:49
80% di resa rispetto all'inizio :D

Charonte
27-07-2008, 11:11
Ma anche no.. :) non capisco la leggenda dei 15 anni.. Sono garantiti dal produtto con una garanzia di resa del 90% a dieci anni e 80% a 20 anni...
Ci sono impianti che hanno 28 anni di vita e rendono l'80%.. quindi non vedo proprio i 15 anni.


si ma anche se fossero 30
non dovrebbero durare sempre se non si rompono ?
cosa si consuma x renderle inefficaci?
essere sempre sotot il sole magari?

scusate ma sono noob in ste cose :)

^TiGeRShArK^
27-07-2008, 11:22
ma + che altro non ci sono tempeste di sabbia assurde lì? :stordita:

Necromachine
27-07-2008, 13:39
Ma anche il solare termico si "consuma" dopo tot anni?

laico79
27-07-2008, 15:32
Ma anche il solare termico si "consuma" dopo tot anni?
Direi che si deteriorano i pannelli.
Cmq bisogna vedere i costi di altre fonti per vedere in 20 anni quanto costano centrale + carburante.
Credo che il vero problema del fotovoltaico sia il costo del silicio, tantè che si sta lavorando su quest'aspetto.

bjt2
27-07-2008, 16:29
Solare termico oppure motori stirling... Accoppiati poi a dei bei generatori eolici (magari rinforzati per funzionare anche in caso di tempeste di sabbia)...

Doraneko
27-07-2008, 16:42
Solare termico oppure motori stirling... Accoppiati poi a dei bei generatori eolici (magari rinforzati per funzionare anche in caso di tempeste di sabbia)...

Il problema delle tempeste di sabbia non e' tanto la forza dei venti,e' la sabbia in se'.
La sabbia entra in tutti gli spazietti.La cosa peggiore e' la sabbia in presenza di parti in movimento.Pensa ad esempio se entra nei generatori eolici o nei motori stirling.Per attrito/sfregamento si mangia letteralmente qualsiasi metallo.
La sabbia e' letale anche nel caso in cui ci siano liquidi in ballo perche' anche in questo caso consuma le parti meccaniche,ad esempio delle pompe.
C'e' inoltre il problema che nel caso di specchi/lenti/vetri dei pannelli il vento carico di sabbia graffierebbe tutte queste superfici che fanno dell'essere lisce la loro peculiarita',dopo un po' si opacizzerebbero.

drakend
27-07-2008, 17:09
Sto morendo dal ridere: giusto poche settimane fa ho fatto un post in cui proponevo questa PRECISA soluzione e spuntarono un sacco di menagrami fanboy del nucleare che dissero che era una follia spendere tutti quei soldi nel Sahara, che è pure controllato dai cattivissimi musulmani terroristi. Ora salta fuori che c'è un piano addirittura a livello europeo e che già ben due primi ministri hanno dato il loro assenso. Il nucleare è l'unico modo economico per produrre energia in alternativa al petrolio: sì sì certo, solo in un Paese provinciale ed ostile all'innovazione come l'Italia possono farsi largo posizioni tanto ridicole. :rolleyes:

drakend
27-07-2008, 17:38
2050...... vedremo.:D intanto dare l'assenso non vuol dire aver firmato per dare dei fondi..
Hai letto solo il 2050 dell'articolo giusto per poter sostenere quanto è sostenibile, immediato e meraviglioso il nucleare? :rolleyes:
Se devi fare :mc: almeno fallo meglio... :fagiano:


Depending on the size of the grid, building the necessary high-voltage lines across Europe could cost up to €1bn a year every year till 2050, but Jaeger-Walden pointed out that the figure was small when compared to a recent prediction by the International Energy Agency that the world needs to invest more than $45tn (£22.5tn) in energy systems over the next 30 years.

fabrylama
27-07-2008, 17:43
Sto morendo dal ridere: giusto poche settimane fa ho fatto un post in cui proponevo questa PRECISA soluzione e spuntarono un sacco di menagrami fanboy del nucleare che dissero che era una follia spendere tutti quei soldi nel Sahara, che è pure controllato dai cattivissimi musulmani terroristi. Ora salta fuori che c'è un piano addirittura a livello europeo e che già ben due primi ministri hanno dato il loro assenso. Il nucleare è l'unico modo economico per produrre energia in alternativa al petrolio: sì sì certo, solo in un Paese provinciale ed ostile all'innovazione come l'Italia possono farsi largo posizioni tanto ridicole. :rolleyes:

già, ma io mi fido di più di:
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/02/080220224901.htm

a2000.1
27-07-2008, 22:32
Il problema delle tempeste di sabbia non e' tanto la forza dei venti, e' la sabbia in se'.
La sabbia entra in tutti gli spazietti. La cosa peggiore e' la sabbia in presenza di parti in movimento.Pensa ad esempio se entra nei generatori eolici o nei motori stirling. Per attrito/sfregamento si mangia letteralmente qualsiasi metallo.
La sabbia e' letale anche nel caso in cui ci siano liquidi in ballo perche' anche in questo caso consuma le parti meccaniche,ad esempio delle pompe.
C'e' inoltre il problema che nel caso di specchi/lenti/vetri dei pannelli il vento carico di sabbia graffierebbe tutte queste superfici che fanno dell'essere lisce la loro peculiarita',dopo un po' si opacizzerebbero.

ma lo dici per esperienza personale: tipo inc. con sabbione in spiaggia a rimini a luglio ? :D :ciapet:

http://www.visitrimini.com/images/rimini_beach01.jpghttp://arengo.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/2004-Manara-400.1175857046.jpg

drakend
28-07-2008, 07:00
I rolleyes evitateli pure... forse sei cosi' tanto preso da questa bella idea da non renderti conto ne di cosa l'annuncio voglia dire in pratica.. ne delle difficolta' oggettive che un progetto del genere puo' trovare.
Non me li evito perché non è possibile continuare a sostenere il nucleare di fronte agli enormi vantaggi offerti dalle fonti rinnovabili. Le difficoltà oggettive ci sono, ma non sono tanto diverse, come complessità, da quelle che ci sono nel costruire una centrale nucleare. Ah ma dimenticavo che il nucleare è privo di rischi, tanto è vero che vogliono includerlo fra le fonti "verdi"... :fagiano:

Banus
28-07-2008, 08:49
già, ma io mi fido di più di:
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/02/080220224901.htm
L'articolo parte dall'assunzione sbagliata: i sussidi per l'energia da solare fotovoltaico servono per creare artificialmente un mercato abbastanza grande da sostenere ricerca e sviluppo privati, e non per favorire il fotovoltaico rispetto ad altre fonti. Sarebbero soldi sprecati se questo mercato rappresentasse una fetta significativa della produzione energetica, mentre ora è meno dell'uno per mille della produzione mondiale.

Comunque questo significa che grandi progetti come quello del Sahara non hanno senso con la tecnologia attuale. Probabilmente ci vorranno almeno vent'anni prima che il fotovoltaico sia competitivo con le altre fonti di energia, e prima di allora (2030) secondo me questa iniziativa non farà nulla più che progetti pilota e piccole installazioni.

Non capisco come mai non si pensa ad incentivare nel frattempo le installazioni private, che devono competere con le tariffe di consumo e non con quelle di produzione... fascino per le grandi opere? :D

xenom
28-07-2008, 11:04
Non me li evito perché non è possibile continuare a sostenere il nucleare di fronte agli enormi vantaggi offerti dalle fonti rinnovabili. Le difficoltà oggettive ci sono, ma non sono tanto diverse, come complessità, da quelle che ci sono nel costruire una centrale nucleare. Ah ma dimenticavo che il nucleare è privo di rischi, tanto è vero che vogliono includerlo fra le fonti "verdi"... :fagiano:

E' vero che il nucleare di certo non è la soluzione a tutti i problemi energetici visto l'impatto ambientale delle scorie, ma è anche vero che le fonti rinnovabili da sole producono troppa poca energia a parità di spazio utilizzato e i costi sono spesso elevati.

Purtroppo siamo ancora lontani dalla fonte energetica perfetta (la fusione IMHO)

drakend
28-07-2008, 12:53
E' vero che il nucleare di certo non è la soluzione a tutti i problemi energetici visto l'impatto ambientale delle scorie, ma è anche vero che le fonti rinnovabili da sole producono troppa poca energia a parità di spazio utilizzato e i costi sono spesso elevati.

Purtroppo siamo ancora lontani dalla fonte energetica perfetta (la fusione IMHO)
Il concetto di economico non va molto d'accordo con quello di fissione nucleare sai? :fagiano:
In merito allo spazio occupato... ma chi se ne frega dello spazio occupato se si occupa il deserto?!? Sono aree rimaste non sfruttate fino ad ora che diventerebbero finalmente produttive.

fabrylama
28-07-2008, 12:55
L'articolo parte dall'assunzione sbagliata: i sussidi per l'energia da solare fotovoltaico servono per creare artificialmente un mercato abbastanza grande da sostenere ricerca e sviluppo privati, e non per favorire il fotovoltaico rispetto ad altre fonti. Sarebbero soldi sprecati se questo mercato rappresentasse una fetta significativa della produzione energetica, mentre ora è meno dell'uno per mille della produzione mondiale.

Comunque questo significa che grandi progetti come quello del Sahara non hanno senso con la tecnologia attuale. Probabilmente ci vorranno almeno vent'anni prima che il fotovoltaico sia competitivo con le altre fonti di energia, e prima di allora (2030) secondo me questa iniziativa non farà nulla più che progetti pilota e piccole installazioni.

Non capisco come mai non si pensa ad incentivare nel frattempo le installazioni private, che devono competere con le tariffe di consumo e non con quelle di produzione... fascino per le grandi opere? :D

sono soldi sprecati anche se rappresenta l'1 per mille, se vuoi sovvenzionare la ricerca fallo, ma non produrli fino a quando non saranno convenienti.... il problema delle piccole installazioni è che costano molto di più di quelle grandi, a parità di energia prodotta.. e siamo punto e a capo.

finchè costruire pannelli non sarà economico non sarà sensato investire nemmeno un euro nella loro produzione... con tutti i soldi che han buttato per far mangiare le industrie (che non fanno ricerca, ma solo produzione) magari oggi avremmo già pannelli a film sottile dal costo irrisorio e con un rendimento decente (10%)

fabrylama
28-07-2008, 12:58
Il concetto di economico non va molto d'accordo con quello di fissione nucleare sai? :fagiano:
In merito allo spazio occupato... ma chi se ne frega dello spazio occupato se si occupa il deserto?!? Sono aree rimaste non sfruttate fino ad ora che diventerebbero finalmente produttive.

no, non lo so. anzi, so il contrario.. il costo della raffinazione dell'uranio, manutenzione della centrale, processazione delle scorie e stoccaggio è comunque tale da rendere il nucleare da fissione più economico del petrolio, figuriamoci del solare fotovoltaico.

Doraneko
28-07-2008, 13:27
ma lo dici per esperienza personale: tipo inc. con sabbione in spiaggia a rimini a luglio ? :D :ciapet:

http://www.visitrimini.com/images/rimini_beach01.jpghttp://arengo.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/2004-Manara-400.1175857046.jpg

Per esperienza personale si ma non nel senso di inc. con sabbione. :D
Lavoravo nel settore della perforazione,c'erano pompe anche da 1600 cavalli.
Pompe cosi' potenti da far tremare intere parti (decine di tonnellate di ferro) della struttura dell'impianto solo a causa delle vibrazioni dei tubi dove passava il fango.
Nonostante cio' potevano rimanere fregate dalla sabbia... :read:

Pensa che bello se la sabbia dovesse entrare dentro a dei generatori eolici,motori stirling,ecc...

drakend
28-07-2008, 13:54
no, non lo so. anzi, so il contrario.. il costo della raffinazione dell'uranio, manutenzione della centrale, processazione delle scorie e stoccaggio è comunque tale da rendere il nucleare da fissione più economico del petrolio, figuriamoci del solare fotovoltaico.
Sono sicuro che sai anche fornirmi dei link per questa affermazione così "forte", vero?
Ad ogni modo è sbagliata in partenza perché non ha senso paragonare il costo del megawatt di tecnologie collaudate e diffuse con quello di tecnologie relativamente nuove e che stanno vivendo adesso un'esplosione nella loro diffusione. Il costo dell'energia rinnovabile è destinato a scendere drasticamente nel tempo, man mano che i costi di produzione di pannelli e turbine eoliche scenderanno e man mano che le tecnologie miglioreranno. Tutto questo ragionamento direi che è piuttosto ovvio, ma è accuratamente evitato dai nucleorofili.

xenom
28-07-2008, 14:00
Il concetto di economico non va molto d'accordo con quello di fissione nucleare sai? :fagiano:
In merito allo spazio occupato... ma chi se ne frega dello spazio occupato se si occupa il deserto?!? Sono aree rimaste non sfruttate fino ad ora che diventerebbero finalmente produttive.

Eh grazie la sfruttiamo già abbastanza l'africa... E poi non pensare che sia così semplice trasportare l'energia fino in europa. Il costo è estremamente elevato sia dell'impianto che dell'elettrodotto in DC

drakend
28-07-2008, 14:09
Eh grazie la sfruttiamo già abbastanza l'africa... E poi non pensare che sia così semplice trasportare l'energia fino in europa. Il costo è estremamente elevato sia dell'impianto che dell'elettrodotto in DC
Secondo me non ci vorrebbero tanti anni per ammortizzare l'investimento per le infrastrutture, specie considerando il prezzo del petrolio, che comunque ben difficilmente diminuirà, a meno di nuclearizzare la Cina naturalmente.

Banus
28-07-2008, 14:57
sono soldi sprecati anche se rappresenta l'1 per mille, se vuoi sovvenzionare la ricerca fallo, ma non produrli fino a quando non saranno convenienti.... il problema delle piccole installazioni è che costano molto di più di quelle grandi, a parità di energia prodotta.. e siamo punto e a capo.

finchè costruire pannelli non sarà economico non sarà sensato investire nemmeno un euro nella loro produzione... con tutti i soldi che han buttato per far mangiare le industrie (che non fanno ricerca, ma solo produzione) magari oggi avremmo già pannelli a film sottile dal costo irrisorio e con un rendimento decente (10%)
E quante tecnologie sono state introdotte solo quando sarebbero state in grado di sostituire le soluzioni precedenti? :p
Le piccole installazioni devono fare concorrenza al prezzo dell'elettricità fornita ai privati, e non a centrali già costruite e ammortizzate da decenni, e quindi sono più convenienti per una tecnologia costosa ma scalabile come il fotovoltaico.
Il problema nel solare, e nel fotovoltaico soprattutto, è la produzione in volumi e a prezzi accessibili. Le tecnologie a film sottile sono note da almeno dieci anni a livello di ricerca, ma solo ora iniziano ad essere commercializzate, perché prima avevano prezzi troppo alti ed efficienze troppo basse rispetto alle classiche celle al silicio: e hanno già il redimento decente (>10%) che invochi :D
Con una gestione centralizzata delle risorse è difficile capire chi sta facendo progressi e chi invece sta vendendo aria fritta, una volta che la parte più rischiosa dello sviluppo (ricerca di base) è stata superata; invece creando un mercato con gli incentivi (che, vista la base installata, hanno un peso irrisorio) lasci che siano i consumatori e gli investitori a decidere.

Secondo me non ci vorrebbero tanti anni per ammortizzare l'investimento per le infrastrutture, specie considerando il prezzo del petrolio, che comunque ben difficilmente diminuirà, a meno di nuclearizzare la Cina naturalmente.
Dipende molto dal costo di collegamento ma soprattutto dai costi di produzione dell'energia solare. Se la diminuzione dei costi del solare e l'aumento dei combustibili fossili continuerà con i ritmi attuali, l'investimento sarà ripagato, ma è una scommessa rischiosa... si potrebbero incontrare in futuro dei limiti tecnologici difficili da superare, che limitano la resa o l'economia dell'impianto. Per fare un esempio le turbine eoliche onshore ad asse orizzontale hanno raggiunto essenzialmente la maturità, e per aumentare la resa energetica ora si stanno esplorando soluzioni nuove.
Comunque i dati sul piano europeo sono ancora troppo vaghi per dare un giudizio: ad esempio non si parla dell'immagazzinamento dell'energia, nè dell'integrazione con la rete esistente, nè del ruolo delle nazioni ospitanti.

drakend
28-07-2008, 15:39
Dipende molto dal costo di collegamento ma soprattutto dai costi di produzione dell'energia solare. Se la diminuzione dei costi del solare e l'aumento dei combustibili fossili continuerà con i ritmi attuali, l'investimento sarà ripagato, ma è una scommessa rischiosa... si potrebbero incontrare in futuro dei limiti tecnologici difficili da superare, che limitano la resa o l'economia dell'impianto. Per fare un esempio le turbine eoliche onshore ad asse orizzontale hanno raggiunto essenzialmente la maturità, e per aumentare la resa energetica ora si stanno esplorando soluzioni nuove.
Comunque i dati sul piano europeo sono ancora troppo vaghi per dare un giudizio: ad esempio non si parla dell'immagazzinamento dell'energia, nè dell'integrazione con la rete esistente, nè del ruolo delle nazioni ospitanti.
Questo è un discorso molto giusto. Però c'è da considerare una cosa: sempre più Paesi si stanno industrializzando e hanno ritmi di crescita vertiginosi, per cui la domanda di petrolio a livello mondiale non potrà che aumentare. L'eventuale aumento dell'offerta (del tutto ipotetico fra l'altro) non servirà a niente perché verrà comunque annullato dall'aumento della crescita esponenziale. Questo senza contare che nessuno sa quanto durerà ancora il petrolio, almeno quello economicamente conveniente da estrarre. Affidare la nostra produzione energetica al petrolio (e al metano) è semplicemente da incapaci e difatti la nostra casse dirigente non brilla certo per competenza.
Per il nucleare bisogna distinguere fra fissione e fusione: la fissione è una porcata che lascia merda per millenni ai nostri discendenti, che chissà quanto ci malediranno... senza contare che l'uranio è anch'esso finito per cui prima o poi finirà. E' vero che il suo costo incide poco sul costo del megawatt nucleare, però questo non cambia che l'uranio è limitato ed una volta che è finito le centrali nucleari a fissione le possiamo buttare nel cesso. La fusione nucleare è l'unica fonte energetica atomica interessante, ma è ancora allo stadio sperimentale per cui non ha senso paragonarla con le soluzioni in commercio.
Le fonti rinnovabili invece sono disponibili ovunque gratis, per cui hanno un potenziale del tutto superiore a quello delle altre fonti energetiche. Certo sono irregolari, ma ci sono diverse soluzioni tecnologiche per ovviare a questo problema. L'unica soluzione seria sarebbe fare una specie di Piano Marshall per le fonti rinnovabili, investendo svariati miliardi di euro sia nella costruzione di impianti fotovoltaici, eolici, a solare termico, geotermici ecc, sia nella pura ricerca scientifica. Altro settore in cui bisognerebbe investire mld di € a pioggia è quello spaziale, dato che le soluzioni trovate per problemi nello spazio spesso hanno ricadute rivoluzionarie nella vita quotidiana. Il problema dell'alimentazione dei veicoli spaziali è difatti uno dei principali problemi dell'esplorazione spaziale.

dantes76
28-07-2008, 16:05
zono politicamente molto stabile...

drakend
28-07-2008, 16:46
zono politicamente molto stabile...
Quello non è un problema serio...

Banus
28-07-2008, 18:23
Affidare la nostra produzione energetica al petrolio (e al metano) è semplicemente da incapaci e difatti la nostra casse dirigente non brilla certo per competenza.
Ovviamente sul lungo periodo il nostro fabbisogno energetico dovrà essere coperto da fonti rinnovabili (solare soprattutto) e nucleare (autofertilizzante e poi fusione). I combustibili fossili non sono in grado di sostenere per più di qualche decennio un consumo di energi che dovrà ancora triplicare o quadruplicare man mano che dieci miliardi di persone raggiungeranno il nostro livello di vita. Quindi gli investimenti nel solare sono soldi ben spesi.

Il progetto europeo mi sembra però più una dimostrazione di intenti che una proposta concreta, qualcosa di simile al discorso di Gore con la differenza che le centrali sono costruite sul terreno altrui :p
Il rischio che vedo è iniziare un progetto grandioso senza fare una valutazione accurata della fattibilità, con il risultato che un eventuale fallimento diventerebbe una conferma per l'idea che l'energia solare va bene solo per usi di nicchia. Certo, quando abbiamo un presidente del consiglio che neppure la prende in considerazione è già un notevole passo avanti :D, ma mi auguro che l'iniziativa, se mai sarà portata a termine, sia integrata in un piano energetico europeo con precisi obiettivi e scadenze sulle energie rinnovabili.

Altro settore in cui bisognerebbe investire mld di € a pioggia è quello spaziale, dato che le soluzioni trovate per problemi nello spazio spesso hanno ricadute rivoluzionarie nella vita quotidiana.
Quello che ha funzionato quarant'anni fa potrebbe non funzionare ora :p
Le tecnologie di produzione dei film sottili sono state adattate dalla produzione di pannelli LCD. Ora la biologia molecolare (per i biocombustibili e i prodotti chimici) e le tecnologie dei materiali (pannelli fotovoltaici, celle fotochimiche, recupero energetico) offrono direzioni molto promettenti :D

Doraneko
28-07-2008, 19:07
Questo è un discorso molto giusto. Però c'è da considerare una cosa: sempre più Paesi si stanno industrializzando e hanno ritmi di crescita vertiginosi, per cui la domanda di petrolio a livello mondiale non potrà che aumentare. L'eventuale aumento dell'offerta (del tutto ipotetico fra l'altro) non servirà a niente perché verrà comunque annullato dall'aumento della crescita esponenziale. Questo senza contare che nessuno sa quanto durerà ancora il petrolio, almeno quello economicamente conveniente da estrarre. Affidare la nostra produzione energetica al petrolio (e al metano) è semplicemente da incapaci e difatti la nostra casse dirigente non brilla certo per competenza.
Per il nucleare bisogna distinguere fra fissione e fusione: la fissione è una porcata che lascia merda per millenni ai nostri discendenti, che chissà quanto ci malediranno... senza contare che l'uranio è anch'esso finito per cui prima o poi finirà. E' vero che il suo costo incide poco sul costo del megawatt nucleare, però questo non cambia che l'uranio è limitato ed una volta che è finito le centrali nucleari a fissione le possiamo buttare nel cesso.

Ci sono anche altre cose da aggiungere.
Per quanto riguarda il petrolio il prezzo puo' solo salire,se dovesse diminuire non sarebbero cose rilevanti,sarebbe per qualche situazione particolare.
La domanda non tende certo al ribasso,anzi,se cambia e' praticamente sempre verso l'alto.
L'offerta e' difficile che aumenti.I pozzi piu' grandi della storia petrolifera ormai sono gia' stati scoperti e il loro sfruttamento ha gia' fatto il giro di boa.Non che siano vuoti eh!Solamente non si riesce a estrarne il petrolio cosi' velocemente come si vorrebbe.Nel caso in cui si dovessero scoprire nuovi pozzi non e' detto che andrebbero ad addizionarsi agli attuali e non e' detto che abbiano una resa giornaliera altissima.
Il petrolio non conveniente da estrarre non esiste.Con i prezzi attuali converrebbe estrarlo anche se ci fossero dei giacimenti sulla luna :D
oltre al fatto che sara' sempre conveniente estrarre petrolio se ci sara' qualcuno che lo chiede e che e' disposto a pagare per averlo.

L'uranio e' un discorso un po' diverso.Una centrale nucleare e' un investimento che si ammortizza in decine d'anni.Guardate pero' cosa e' successo al prezzo dell'uranio "in decine d'anni":

http://www.uxc.com/review/uxc_graph_u3o8_hist.gif

e in soli 2 anni:
http://www.marketoracle.co.uk/images/uxc_graph_u3o8_2yr.gif

Ovvio che se io so che devo dipendere per 30 anni da una risorsa che mi QUADRUPLICA di prezzo nel giro di 2 anni...beh...o sto molto attento o evito proprio di prendere questa strada.
Tra l'altro il fatto che i costi aumentano cosi' tanto,mi vanificano o mi dilatano i tempi necessari per andare in attivo col mio investimento.
L'importante e' che ogni zona sfrutti la risorsa che ha:chi ha tanto sole avra' il fotovoltaico,chi ha i fiumi avra' l'idroelettrico,chi ha il vento avra' l'eolico,ecc... Non bisona commettere l'errore di voler trascinare la produzione/consumo di energia mondiale tutta sulla stessa strada senno' siamo al punto di partenza:tutti col solare ed ecco che i pannelli costano uno sproposito,tutti con l'eolico ed ecco che i generatori eolici salgono di prezzo,tutti col nucleare ed ecco che l'uranio s'inpenna,ecc... che e' quello che e' successo col petrolio.

demonbl@ck
28-07-2008, 19:53
Per il nucleare bisogna distinguere fra fissione e fusione: la fissione è una porcata che lascia merda per millenni ai nostri discendenti, che chissà quanto ci malediranno... senza contare che l'uranio è anch'esso finito per cui prima o poi finirà. E' vero che il suo costo incide poco sul costo del megawatt nucleare, però questo non cambia che l'uranio è limitato ed una volta che è finito le centrali nucleari a fissione le possiamo buttare nel cesso. La fusione nucleare è l'unica fonte energetica atomica interessante, ma è ancora allo stadio sperimentale per cui non ha senso paragonarla con le soluzioni in commercio.
Sicuramente la fusione è l'unica strada praticabile a lungo e lunghissimo termine, dato che di deuterio e prozio(l'isotopo "normale" dell'idrogeno) sulla Terra ce n'è a volontà, e anche nel resto del Sistema Solare. (Chi ha detto GIOVE? :eek: )

Ma neanche la fissione ha vita così breve come pensi tu: mai sentito parlare del Thorio-232? Probabilmente no.
E' un isotopo del Thorio fertile (FERTILE, non FISSILE).
Anche il famoso uranio impoverito (U-238) è un isotopo fertile.
Di entrambi sulla Terra ce n'è una quantità IMMENSA, sicuramente sufficiente per sostenere il nucleare da fissione almeno per 500 anni.
I materiali fertili infatti se colpiti da UN neutrone si trasformano in fissili:
un atomo di U-238 colpito da un neutrone si trasforma in Pu-239, fissile.
un atomo di Th-232 colpito da un netruone si trasforma in U-233 anch'esso fissile.
Senza contare che di U-235 (l'isotopo attualmente usato dalla fissione) ce n'è ancora in quantità e che la maggior parte delle scorie nucleari contiene il 90-95% fra U-238 e Pu-239, solo che nessuno le riprocessa perchè "attualmente non è economicamente conveniente".
Certo, molto più conveniente buttarle in fondo al mare e estrarre dell'uranio nuovo. :doh:
(L'India ha un piano nucleare a lungo termine basato sul Th-232 di cui hanno grandi riserve, se ricordo bene)


Altro settore in cui bisognerebbe investire mld di € a pioggia è quello spaziale, dato che le soluzioni trovate per problemi nello spazio spesso hanno ricadute rivoluzionarie nella vita quotidiana. Il problema dell'alimentazione dei veicoli spaziali è difatti uno dei principali problemi dell'esplorazione spaziale.

Già.
Tutto quello che non si può trovare qui, si può trovare nello spazio.
Ad esempio, inviando dei moduli automatizzati sulla luna, si potrebbero estrarre i minerali che la compongono senza preoccuparsi minimamente dell'inquinamento, dato che tanto non ci vive nessuno e che le eventuali scorie radioattive dei reattore a fissione si potrebbero agevolmente buttare dove si vuole, anche in vista di una successiva colonizzazione: tanto no atmosfera no spargimento della radioattività ovunque.
Oppure si potrebbero lanciare nel Sole senza problemi, vista la bassa gravità della Luna.

Ecco, il solare nello spazio merita un paragrafo a se:
Perchè mettere dei pannelli solari nel deserto del Sahara, col problema della sabbia, di questo e di quello, se li si possono mettere nello spazio?

Un grande apparato di satelliti modulari che si connettessero tra loro equipaggiati di pannelli fotovoltaici renderebbero sicuramente di più e durerebbero più a lungo.

Purtroppo però i costi sarebbero enormi, a meno di un lancio dalla Luna (e torniamo al discorso di prima).

Quindi secondo me le rinnovabili SI dove è possibile e conveniente, NO dove sarebbero inutilmente dispendiose (vedi pannelli nel Sahara: gli elettrodotti in DC sono una cosa che abbiamo abbandonato da un secolo, perchè ritornare indietro ? :doh: Un elettrodotto in DC è una cosa che non riesco neanche a concepire... Cioè delle perdite IMMENSE dovute al surriscaldamento dei cavi per effetto joule, la non possibilità di alzare il voltaggio con trasformatori ( > ci dovrebbero essere dei cavi grossi come tronchi per gestire tutti quegli ampere)... bah :mbe:

Secondo me il vero futuro energetico è nella fusione nucleare. (Con gioia di xenom che in futuro si divertirà a smontare generatori a fusione portatili :asd:)

fabrylama
28-07-2008, 20:14
il costo dell'energia nucleare da fissione, dipende in minima parte dal costo dell'uranio stesso

Banus
28-07-2008, 21:15
Cioè delle perdite IMMENSE dovute al surriscaldamento dei cavi per effetto joule, la non possibilità di alzare il voltaggio con trasformatori ( > ci dovrebbero essere dei cavi grossi come tronchi per gestire tutti quegli ampere)... bah :mbe:
Ovviamente i cavi sono ad alta tensione, altrimenti l'energia prodotta va a scaldare le dune :D
Ci vorrebbe Northen a spiegare bene le cose, ma da quello che leggo su wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/HVDC) la corrente continua ad alta tensione è la scelta migliore per collegamenti elettrici ad alta capacita su lunghe distanze, e ha minori perdite rispetto alla corrente alternata. Anche se le stazioni di trasformazione e conversione in corrente alternata sono più costose e complesse, in questo caso è praticamente una scelta obbligata :p

demonbl@ck
28-07-2008, 23:26
Cioè la corrente in DC può passare contemporaneamente anche sui cavi dove passa corrente in AC?
Fiiiiiiiiiiiiiigo :eek:

Marilson
29-07-2008, 11:07
la domanda da porre al tizio è molto semplice: chi andrebbe a ripulire i pannelli solari dalla sabbia depositata? :fagiano:

xenom
29-07-2008, 11:19
Ovviamente i cavi sono ad alta tensione, altrimenti l'energia prodotta va a scaldare le dune :D
Ci vorrebbe Northen a spiegare bene le cose, ma da quello che leggo su wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/HVDC) la corrente continua ad alta tensione è la scelta migliore per collegamenti elettrici ad alta capacita su lunghe distanze, e ha minori perdite rispetto alla corrente alternata. Anche se le stazioni di trasformazione e conversione in corrente alternata sono più costose e complesse, in questo caso è praticamente una scelta obbligata :p

Quoto, ricordo che in un 3ad simile Northern aveva spiegato molto bene gli elettrodotti in DC e relativi vantaggi e svantaggi.

p.NiGhTmArE
29-07-2008, 11:38
più che altro, vedo già i bambinetti africani che prendono a sassate i pannelli :asd:

Northern Antarctica
29-07-2008, 11:38
Quoto, ricordo che in un 3ad simile Northern aveva spiegato molto bene gli elettrodotti in DC e relativi vantaggi e svantaggi.

il thread - che potrebbe quasi essere unito a questo qui - era questo (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1320747); si parlava della trasmissione in continua come unica soluzione per attraversare il Mediterraneo :)

dantes76
29-07-2008, 13:01
Quello non è un problema serio...


iran iraq kuwait delta del niger venezuela......

drakend
29-07-2008, 13:48
iran iraq kuwait delta del niger venezuela......
Il terrorismo fa comodo perché consente di tenere alte le spese militari, il prezzo della benza e permette di limitare sempre di più le libertà civili. Se gli Stati volessero fare davvero a pezzi una rete terrorista lo potrebbero fare senza problemi. Questa è la realtà: la lotta del bene contro il male descritta da Bush è solo propaganduccia da quattro soldi da ficcare nelle teste delle casalinghe e dei pensionati.

MaxArt
29-07-2008, 21:01
http://thefraserdomain.typepad.com/energy/images/2007/03/13/nevada_one_aerial.jpgQuesta è il Nevada Solar One, un impianto del 2007 costato 266 milioni di dollari per una produzione annua di appena 134 GWh.
Peccato che non sia una centrale fotovoltaica, :rolleyes: bensì a concentrazione.

con il petrolio alle stelle, sembra l’unica prospettiva di una via d’uscita.
...
Un’immensa distesa di pannelli solari nel deserto del Sahara produrrà un giorno abbastanza energia da illuminare tutta l’Europa.
...
«Basterà catturare lo 0,3% dell’energia solare che scalda il deserto del Sahara per sopperire ai nostri bisogni energetici».Frasi vere ma che lasciano il tempo che trovano. Buone per i politici, ma non accendono neanche una lampadina.

Una nuova rete di trasmissione a corrente continua permetterà di portare l’elettricità in posti lontani senza correre il rischio di perdite d’energia.??? E l'effetto Joule come lo eliminano, con la buona volontà?

La nuova centrale dovrebbe sorgere in un’area poco più piccola del Galles e mettere a tacere quelli che sostengono che l’energia solare non sarà mai affidabile perché il tempo è imprevedibile.I dati sono quelli dell'irraggiamento, e sono chiari. Ma se al nord quello che può diminuire la potenza sono le nuvole, nel Sahara c'è la sabbia che si può depositare a quintali sui pannelli. E la sabbia, a differenza delle nuvole, non è già compresa nel computo dell'iraggiamento...
Insomma, mi pare che i costi di manutenzione siano tutto tranne che trascurabili.

Comunque, per fare due conti: 50 miliardi di euro non bastano neanche per soddisfare la Lombardia, altro che tutta Europa. Nel sud della Libia c'è un irraggiamento medio giornaliero di 6.9 kWh/mq, con i dati presi da qui:
http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/
Nel 2007, la Lombardia ha consumato 70.5 TWh di elettricità. Supponendo un'efficienza dei pannelli del 15% (che sarebbe assai buono), significa che servirebbero circa 190 kmq di pannelli. Con 50 miliardi vorrebbe dire pagare un metro quadrato di pannelli fotovoltaici appena 265 euro circa... E direi: magari!!! Invece costano tre volte tanto.

Sto morendo dal ridere: giusto poche settimane fa ho fatto un post in cui proponevo questa PRECISA soluzione e spuntarono un sacco di menagrami fanboy del nucleare che dissero che era una follia spendere tutti quei soldi nel Sahara...Infatti è una follia, non se ne farà mai nulla. Non credo che ci spenderanno più di 10 miliardi, che è pure una cifra considerevole.

Il costo dell'energia rinnovabile è destinato a scendere drasticamente nel tempo, man mano che i costi di produzione di pannelli e turbine eoliche scenderanno e man mano che le tecnologie miglioreranno. Tutto questo ragionamento direi che è piuttosto ovvio, ma è accuratamente evitato dai nucleorofili.Evitato perché assai debole, tanto che non ne vale neanche la pena sprecarci parole. Per i sostenitori delle fonti rinnovabili sembra che i costi degli impianti possano diventare 10 volte inferiori nel giro di un paio d'anni, basta che "si adottino su larga scala". Ma sono sogni senza una motivazione concreta, perché in fondo non si tratta di tecnologie così nuove ed elitarie, ma è anzi possibile trovarle anche nei supermercati del fai-da-te (non scherzo).
La realtà è che si può prevedere ancora un trend in calo, ma niente di eclatante, e tale da essere soverchiato dalle comuni economie di mercato. Ad esempio, secondo il GWEC (Global Wind Energy Council), nel 2006 il costo per kWp installato con l'energia eolica è aumentato a 1300 euro dai 1100 euro del 2005.

L'eventuale aumento dell'offerta (del tutto ipotetico fra l'altro) non servirà a niente perché verrà comunque annullato dall'aumento della crescita esponenziale.Non è una crescita esponenziale.

Affidare la nostra produzione energetica al petrolio (e al metano) è semplicemente da incapaci e difatti la nostra casse dirigente non brilla certo per competenza.L'alternativa è il carbone (quasi il 50% per Stati Uniti e Germania) o il nucleare. Nessun Paese con più di 6 milioni di abitanti ha oltre il 10% di energia ricavata dal vento. Il solare, poi, è del tutto trascurabile.

Per il nucleare bisogna distinguere fra fissione e fusione: la fissione è una porcata che lascia merda per millenni ai nostri discendentiSpiega che vuol dire, per te, "porcata" prima di dare tali giudizi.

che chissà quanto ci malediranno...Magari non lo faranno affatto, perché le scorie saranno al sicuro. Magari ci benediranno, perché gli abbiamo messo in zone ben note del materiale che loro sapranno ulteriormente sfruttare per produrre energia. Ci avevi mai pensato? No, vero?

l'uranio è limitato ed una volta che è finito le centrali nucleari a fissione le possiamo buttare nel cesso.Come ti è stato detto, non esiste solo l'uranio. Le nuove centrali nucleari indiane vanno a torio. Le centrali canadesi usano acqua pesante, ma anche uranio non arricchito. In futuro si programmano reattori autofertilizzanti, capaci di rendere il problema del combustibile del tutto trascurabile. Infine, le stime della durata dell'uranio si riferiscono alle riserve attuali: in realtà, non è mai stata fatta una ricerca estensiva del materiale per come è stato fatto per il petrolio.
Queste sono tutte argomentazioni che agli oppositori del nucleare non entrano in testa neanche a martellate, per quanto le si ripetano fino allo sfinimento...
L'obiettivo non è quello di usare la fissione per tutto e per sempre, ma è quello di usarla per quel che serve fino a quando la fusione non sarà economicamente conveniente.

Le fonti rinnovabili invece sono disponibili ovunque gratisAltra frase da politicante. Un conto è avere la fonte, un altro è riuscire a recuperarla in maniera economicamente conveniente. Il resto è fuffa.
Anche il petrolio, in teoria, sarebbe parecchio di più di quel che si stima, ma non lo si tiene in considerazione perché costa troppo estrarlo (dalle sabbie bituminose, ad esempio). Al di là di frasi come: "Con i prezzi attuali converrebbe estrarlo anche se ci fossero dei giacimenti sulla luna", in effetti il petrolio "antieconomico" esiste davvero.

Quello non è un problema serio...Per me l'instabilità politica dei Paesi sahariani invece è un ostacolo fondamentale, guarda un po'...

L'uranio e' un discorso un po' diverso.Una centrale nucleare e' un investimento che si ammortizza in decine d'anni.Guardate pero' cosa e' successo al prezzo dell'uranio "in decine d'anni":

http://www.uxc.com/review/uxc_graph_u3o8_hist.gif

e in soli 2 anni:
http://www.marketoracle.co.uk/images/uxc_graph_u3o8_2yr.gif

Ovvio che se io so che devo dipendere per 30 anni da una risorsa che mi QUADRUPLICA di prezzo nel giro di 2 anni...beh...o sto molto attento o evito proprio di prendere questa strada.La richiesta di uranio non è quadruplicata negli ultimi due anni (anzi, è anche leggermente calata nonostante la produzione elettrica delle centrali sia aumentata): è chiaro che si tratta di andamenti frutto solamente di speculazioni economiche. Infatti, il trend è stato spezzato di recente, e questa è una tabella più aggiornata:
http://www.world-nuclear.org/uploadedImages/org/info/Uprice95on.gif

Questa è la realtà: la lotta del bene contro il male descritta da Bush è solo propaganduccia da quattro soldi da ficcare nelle teste delle casalinghe e dei pensionati.Senti, questa è la sezione di Scienza e tecnica. Qui le chiacchiere stanno a zero. L'unica cosa che si può constatare è che Algeria, Ciad, Mali, Niger e Sudan non sono Paesi politicamente stabili, mentre la Libia ha tutto l'interesse a venderci il petrolio e tenerci dipendenti da esso il più a lungo possibile (non mi aspetto mosse di solidarietà globale da parte di Gheddafi).

Charonte
29-07-2008, 21:07
sull'uranio si capisce 1 sega
studiosi che dicono che finisce domani mattina e altri studiosi che dicono che dura x 5000 anni
ma che studiano sti qua?
boh

poi vai a spiegare al medio italiano che non è vero che finsice domani mattina perche l'ha sentito al tiggi5

MaxArt
29-07-2008, 21:28
sull'uranio si capisce 1 sega
studiosi che dicono che finisce domani mattina e altri studiosi che dicono che dura x 5000 anni
ma che studiano sti qua?Dipende da cosa s'intende. Con le riserve attuali, e con i consumi attuali, l'uranio economicamente conveniente può durare una cinquantina d'anni. La scoperta di altri giacimenti potrebbe anche raddoppiare questa cifra, ma non si può dire nulla di certo.
Invece, si può arrivare ad estrarre l'uranio dal mare, che ne contiene parecchio di più (anche 800 volte). Forse ci si riferiva a questo, con i 5000 anni. Ma per ora non è conveniente estrarlo.

Charonte
29-07-2008, 21:31
Dipende da cosa s'intende. Con le riserve attuali, e con i consumi attuali, l'uranio economicamente conveniente può durare una cinquantina d'anni. La scoperta di altri giacimenti potrebbe anche raddoppiare questa cifra, ma non si può dire nulla di certo.
Invece, si può arrivare ad estrarre l'uranio dal mare, che ne contiene parecchio di più (anche 800 volte). Forse ci si riferiva a questo, con i 5000 anni. Ma per ora non è conveniente estrarlo.

del dilemma se è cosi:muro:

Banus
29-07-2008, 21:34
Comunque, per fare due conti: 50 miliardi di euro non bastano neanche per soddisfare la Lombardia, altro che tutta Europa.
Il costo presumibilmente si riferisce solo alla rete di collegamento europea, e non alle centrali. Ho trovato più informativa la notizia riportata dal Guardian:
http://www.guardian.co.uk/environment/2008/jul/22/solarpower.windpower

demonbl@ck
29-07-2008, 21:38
Cioè fatemi capire 50 mld di euro per un elettrodotto?????? :eek: :eek: :eek:

MaxArt
29-07-2008, 21:51
Cioè fatemi capire 50 mld di euro per un elettrodotto?????? :eek: :eek: :eek:Non UN elettrodotto, ma una griglia elettrica di nuova generazione, con l'obiettivo di collegare anche Islanda e Nord Africa e minimizzare le dispersioni per effetto Joule, adottando una tensione continua anziché alternata (non so le tensioni, però).

Comunque, sticazzi... S'era capito tutt'altro...! :muro:
Ma per sopperire al fabbisogno energetico di tutta l'Europa col fotovoltaico credo che ci vogliano cifre di almeno due ordini di grandezza superiori.

demonbl@ck
30-07-2008, 02:02
Non UN elettrodotto, ma una griglia elettrica di nuova generazione, con l'obiettivo di collegare anche Islanda e Nord Africa e minimizzare le dispersioni per effetto Joule, adottando una tensione continua anziché alternata (non so le tensioni, però).

Comunque, sticazzi... S'era capito tutt'altro...! :muro:
Ma per sopperire al fabbisogno energetico di tutta l'Europa col fotovoltaico credo che ci vogliano cifre di almeno due ordini di grandezza superiori.

Ah, praticamente una power grid che prenderebbe Europa, Islanda(si lo so che è in europa anche l'islanda però è un isola quindi è un discorso a parte) e Nordafrica... sticazzi :D

Si però mi sovviene un dubbio...

La corrente in DC poi chi la usa? :stordita:

La quasi totalità della roba che usiamo (tranne robe elettroniche) va in AC... :read:

Doraneko
30-07-2008, 03:58
Anche il petrolio, in teoria, sarebbe parecchio di più di quel che si stima, ma non lo si tiene in considerazione perché costa troppo estrarlo (dalle sabbie bituminose, ad esempio). Al di là di frasi come: "Con i prezzi attuali converrebbe estrarlo anche se ci fossero dei giacimenti sulla luna", in effetti il petrolio "antieconomico" esiste davvero.

Il petrolio antieconomico in senso assoluto non esiste.Se c'e' qualcuno che quel petrolio lo vuole e che e' disposto a pagare,quel petrolio non e' antieconomico.
Una volta un pozzo si considerava antieconomico se,ad esempio,la produzione giornaliera di un pozzo magari calava del 30%.Costava meno lasciar la' tutto e andare a perforare da un'altra parte.
Con l'aumento dei prezzi del petrolio pero',quel pozzo e' tornato ad essere interessante.La sua produzione,anche se inferiore a quella di una volta,e' comunque sufficiente a dare un ritorno economico,ADESSO che la gente e' disposta a pagarlo di piu',quel petrolio.
Una volta si ragionava con la mentalita' del giacimento grande,facile da perforare e dell'alta produttivita' giornaliera.Adesso siamo diventati meno "schizzinosi".
Le sabbie bitumose non vengono prese in considerazione perche',oltre a costare un botto per essere lavorate,si ha un consumo di acqua mostruoso.Acqua che non viene semplicemente consumata ma che viene inquinata in modo irreversibile.Buttarla nei fiumi e in mare non si puo' e smaltirla correttamente costa.Nell'impianto di perforazione dove ero io,mi sembra che mi avessero detto che smaltire i reflui che producevamo aveva un costo nell'ordine dei 1000 euro al metro cubo.
Li' magari costa meno,pero' le quantita' da smaltire sono molto piu' grandi.



La richiesta di uranio non è quadruplicata negli ultimi due anni (anzi, è anche leggermente calata nonostante la produzione elettrica delle centrali sia aumentata): è chiaro che si tratta di andamenti frutto solamente di speculazioni economiche. Infatti, il trend è stato spezzato di recente, e questa è una tabella più aggiornata:
http://www.world-nuclear.org/uploadedImages/org/info/Uprice95on.gif


Che l'aumento di prezzo sia causa della domanda o di speculazioni economiche e' irrilevante.Quello che conta e' quanto lo pago quando lo vado a comprare.
Tieni conto anche che un po' in tutto il mondo adesso c'e' gente che guarda al nucleare con lo sguardo affamato.La tendenza e' quella di sostituire con il nucleare le fonti diventate sconvenienti o incerte.
In USA ad esempio si vogliono costruire impianti nucleari per sostituire gli impianti elettrici a gas,che stanno diventando insostenibili.Pensa quanto aumentera',solo da parte loro,il consumo di uranio.
Anche la Francia vuole aumentare il numero di centrali.

Doraneko
30-07-2008, 03:59
La corrente in DC poi chi la usa? :stordita:


La si trasforma in AC o cos'altro a seconda delle esigenze ;)