gigio2005
20-07-2008, 23:38
Violetta e Cristina, addio tra l’indifferenza
DALL’INVIATO Monte di Procida. Un’anima buona ha messo due teli da mare, due asciugamani, una verde e un’altra bianca e azzurra. La pietà improvvisata, però, non riesce a coprirle tutte. Sporgono i piedi da quei sudari da spiaggia, la sabbia bagnata ancora attaccata alle piante. Tutt’intorno la spiaggia di Torregaveta è la solita «mappatella beach». E stavolta del cuore dei napoletani non c’è molto. Indifferenza mentre con il passare dei minuti i poveri corpi rimangono lì, sulla sabbia. Un’ora, due, quasi tre. Ci sono le incombenze burocratiche e di legge da superare. Che però sono schiaffi alla dignità di due ragazzine, Cristina e Violetta, gli ennesimi di una vita difficile. Le cuginette si erano concesse il lusso di un bagno, erano arrivate da Secondigliano per morire su quella lingua di sabbia che nei weekend si trasforma in un carnaio. Un uomo mangia un panino mentre le due rom vengono riportate a riva. Si vede che la situazione è nera. I medici si affannano a rianimarle. Lui mangia, tranquillamente, sinché un ragazzo, uno del gruppo della 167 di Secondigliano che ha provato un inutile quanto eroico salvataggio, si gira furente. «Ma manco dei morti hai rispetto?». L’uomo se ne va, con il panino tra le mani. Quasi tre ore sulla spiaggia, mentre carabinieri e guardia costiera stendono un cordone per allontanare i curiosi. C’è la solita trafila da fare. Bisogna avvisare il pm di turno, Stefania Stefanìa della Procura di Napoli. Però le due ragazzine hanno meno di quattordici anni e sono straniere. Si deve avvertire anche la Procura presso il tribunale dei minori, ascoltare le prime testimonianze. E fare un esame esterno accurato dei due corpi. Visto che sono minorenni, è necessario capire se ci sono stati segni di violenza, agire con cura. Intanto i minuti passano e Torregaveta è sempre più «mappatella beach». Gli scooter sfrecciano fin sul pontile. Passato il primo momento di curiosità c’è chi a qualche metro da quei due teli di morte, fa la tintarella, faccia al sole. Chi gioca al pallone. Chi fa i tuffi nei cavalloni. Chi, come al solito, schiamazza. Chi continua a mangiare. Alle 15.30 vengono allertate le pompe funebri. Alle 16 arrivano le bare. Qualche minuto per ricomporre i corpi e il mesto corteo funebre parte, per la capitaneria di porto di Pozzuoli. c. t.
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080720&ediz=NAZIONALE&npag=43&file=BOX4.xml&type=STANDARD
le foto (http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/2566623/1)
DALL’INVIATO Monte di Procida. Un’anima buona ha messo due teli da mare, due asciugamani, una verde e un’altra bianca e azzurra. La pietà improvvisata, però, non riesce a coprirle tutte. Sporgono i piedi da quei sudari da spiaggia, la sabbia bagnata ancora attaccata alle piante. Tutt’intorno la spiaggia di Torregaveta è la solita «mappatella beach». E stavolta del cuore dei napoletani non c’è molto. Indifferenza mentre con il passare dei minuti i poveri corpi rimangono lì, sulla sabbia. Un’ora, due, quasi tre. Ci sono le incombenze burocratiche e di legge da superare. Che però sono schiaffi alla dignità di due ragazzine, Cristina e Violetta, gli ennesimi di una vita difficile. Le cuginette si erano concesse il lusso di un bagno, erano arrivate da Secondigliano per morire su quella lingua di sabbia che nei weekend si trasforma in un carnaio. Un uomo mangia un panino mentre le due rom vengono riportate a riva. Si vede che la situazione è nera. I medici si affannano a rianimarle. Lui mangia, tranquillamente, sinché un ragazzo, uno del gruppo della 167 di Secondigliano che ha provato un inutile quanto eroico salvataggio, si gira furente. «Ma manco dei morti hai rispetto?». L’uomo se ne va, con il panino tra le mani. Quasi tre ore sulla spiaggia, mentre carabinieri e guardia costiera stendono un cordone per allontanare i curiosi. C’è la solita trafila da fare. Bisogna avvisare il pm di turno, Stefania Stefanìa della Procura di Napoli. Però le due ragazzine hanno meno di quattordici anni e sono straniere. Si deve avvertire anche la Procura presso il tribunale dei minori, ascoltare le prime testimonianze. E fare un esame esterno accurato dei due corpi. Visto che sono minorenni, è necessario capire se ci sono stati segni di violenza, agire con cura. Intanto i minuti passano e Torregaveta è sempre più «mappatella beach». Gli scooter sfrecciano fin sul pontile. Passato il primo momento di curiosità c’è chi a qualche metro da quei due teli di morte, fa la tintarella, faccia al sole. Chi gioca al pallone. Chi fa i tuffi nei cavalloni. Chi, come al solito, schiamazza. Chi continua a mangiare. Alle 15.30 vengono allertate le pompe funebri. Alle 16 arrivano le bare. Qualche minuto per ricomporre i corpi e il mesto corteo funebre parte, per la capitaneria di porto di Pozzuoli. c. t.
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080720&ediz=NAZIONALE&npag=43&file=BOX4.xml&type=STANDARD
le foto (http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/2566623/1)