c.m.g
16-07-2008, 16:47
mercoledì 16 luglio 2008
Roma - L'uso inconsapevole di Internet può rivelarsi pericoloso per i più giovani perché il mezzo telematico è utilizzato anche dai predatori che possono far loro del male, e lo strumento spesso impiegato è la chat. Si potrebbe sintetizzare così il commento di don Fortunato Di Noto al sondaggio svolto dalla sua associazione, Meter, sulle scuole medie siciliane.
In particolare, ha spiegato (http://www.associazionemeter.org/it/comunicati-stampa/pedofilia-chat-sempre-pi-pericolose.html) il sacerdote, dalle risposte dei quasi 3mila studenti delle province di Messina, Ragusa, Siracusa e Catania, si evince che "le chat sono i canali più pericolosi per l'adescamento dei minori, che spesso per una connivente complicità e ignoranza cadono nella trappola affettiva dei pedofili rischiando per la loro vita futura".
130 sono i giovani che hanno dichiarato, si legge nella nota diffusa da Meter, "di essere stato a contatto con un pedofilo o maniaco sessuale online" e di questi "37 sono andati ad un appuntamento concordato online o ricevuto favori economici per spogliarsi in webcam". Nessuno di loro però ne ha parlato con amici o genitori.
"L'immaterialità del Web essendo virtuale non deve ingannare - ha sottolineato Di Noto - Si innesta e relaziona sempre con la vita reale creando situazioni molto pericolose e che incidono per tutta la vita nello sviluppo psicologico dei minori. Cosa ancor più grave è dato dal fatto che questi video autoprodotti e chiesti dai pedofili, oltre che alimentare un vasto mercato lucrativo, rimangono in rete per sempre".
L'indagine condotta dall'Associazione rivela anche che il 92,5% dei ragazzi tra i 7 e i 14 anni possiede un PC, il 42% utilizza Internet, e il 33% si connette da solo (1 su 3) in piena libertà e senza alcun controllo dei genitori.
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/2358081/PI/ART/Di-Noto--occhio-alle-chat/p.aspx)
Roma - L'uso inconsapevole di Internet può rivelarsi pericoloso per i più giovani perché il mezzo telematico è utilizzato anche dai predatori che possono far loro del male, e lo strumento spesso impiegato è la chat. Si potrebbe sintetizzare così il commento di don Fortunato Di Noto al sondaggio svolto dalla sua associazione, Meter, sulle scuole medie siciliane.
In particolare, ha spiegato (http://www.associazionemeter.org/it/comunicati-stampa/pedofilia-chat-sempre-pi-pericolose.html) il sacerdote, dalle risposte dei quasi 3mila studenti delle province di Messina, Ragusa, Siracusa e Catania, si evince che "le chat sono i canali più pericolosi per l'adescamento dei minori, che spesso per una connivente complicità e ignoranza cadono nella trappola affettiva dei pedofili rischiando per la loro vita futura".
130 sono i giovani che hanno dichiarato, si legge nella nota diffusa da Meter, "di essere stato a contatto con un pedofilo o maniaco sessuale online" e di questi "37 sono andati ad un appuntamento concordato online o ricevuto favori economici per spogliarsi in webcam". Nessuno di loro però ne ha parlato con amici o genitori.
"L'immaterialità del Web essendo virtuale non deve ingannare - ha sottolineato Di Noto - Si innesta e relaziona sempre con la vita reale creando situazioni molto pericolose e che incidono per tutta la vita nello sviluppo psicologico dei minori. Cosa ancor più grave è dato dal fatto che questi video autoprodotti e chiesti dai pedofili, oltre che alimentare un vasto mercato lucrativo, rimangono in rete per sempre".
L'indagine condotta dall'Associazione rivela anche che il 92,5% dei ragazzi tra i 7 e i 14 anni possiede un PC, il 42% utilizza Internet, e il 33% si connette da solo (1 su 3) in piena libertà e senza alcun controllo dei genitori.
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/2358081/PI/ART/Di-Noto--occhio-alle-chat/p.aspx)