View Full Version : Dramma sul Nanga: Unterkircher in un crepaccio, Nones e Kehrer in difficoltà
Notizie drammatiche dal Nanga Parbat :(
Vi riporto due link e uno stralcio dal diario online del grande alpinista.
http://www.montagna.tv/?q=node/8053
http://www.karlunterkircher.com/it/expeditionen_nanga_parbat.htm
5. comunicato - Campo base, 13.07.2008
È il 13. Luglio. Sono straiato nella mia tenda e provo a continuare a leggere. Ma non riesco a concentrarmi, la mia mente è fissata su quella parete. La parete Rakhiot, su quel stramaledetto seracco in mezzo alla parete. In quella fascia di ghiaccio, che ci ostruisce la via di salita.
Un mese fa quando arrivammo al campo base, questa parete mi fece paura. Le foto invece, danno l’impressione che faccia parte del mondo delle fiabe. La parete vista da “Fairy Meadows” si erge con tutta la sua maestosità per 3 chilometri verso il cielo.
Ben 9 chilometri di placconata separano la vetta del Ganalo Peak ad ovest dalla vetta di Rakhiot ad est. Però sono le scariche di ghiaccio che mi procurano paura.
Sono appesi dappertutto su questa montagna, sicuramente già da secoli fanno tremare tutta la valle ed inducono la gente del paese ad avere rispetto e sacralità. Dal basso mi è parsa una montagna ostica, tanto da lasciarmi perplesso e scettico per tutto il periodo che siamo qui.
E` una missione pericolosa! Probabilmente affronteremo la montagna come degli assaltatori di prima fila in guerra. Ma invece delle armi avremmo le piccozze e i ramponi. Dovremmo prestare tanta attenzione, scegliendo la linea con il minor pericolo. Quella che abbiamo individuato corrisponde più o meno alla linea già scelta a casa. Ormai da una settimana teniamo d’occhio tutti i giorni la seraccata per registrare ogni minimo cambiamento. Quella fascia di seracchi, che per noi è l’enigma della salita, quella che potrebbe compromettere il successo. Sin dal ns. ritorno dal Chongra abbiamo ripreso le ns. forze abbastanza velocemente, la voglia cresce, siamo fiduciosi e gasati. Quattro giorni fa abbiamo portato un carico della nostra attrezzatura sulla morena glaciale sotto la parete. Sono 500 metri di dislivello dal campo base che ci farà risparmiare un po’ di energie il 1° giorno di salita. Nonostante l’evidente pericolo anche Walter e Simon sono motivati e convinti di salire. Nella mia mente però, il fattore della responsabilità, mi procura ansia, pensando frequentemente a casa, ai miei cari. La cosa migliore onde evitare veramente sgradevoli imprevisti, sarebbe rinunciare al progetto.
Qualche giorno prima di partire per questa spedizione, uscendo da un bar, sono inciampato in un vaso di fiori che faceva da bordo sulla strada statale. Mi sono rovesciato, avevo ai piedi solo i sandali e così ho sbattuto il ginocchio sull’asfalto, procurandomi un dolore allucinante. Mi sono rialzato ed ho continuato a camminare, zoppicavo dal dolore, però sentivo che il ginocchio era rimasto illeso. Probabilmente se passava una macchina in quell’istante, mi avrebbe sicuramente investito. Il barista, un mio caro amico, uscì di corsa chiedendomi se mi fossi fatto male, non avevo più fiato per parlare. Probabilmente avrà pensato: “vuole andare a fare i 8000 metri e non sta neanche in piedi a 1500 metri”. Il destino ha voluto che mi succedesse niente ed è per questo che sono adesso qui, qui sotto la parete Rakhiot. Fin’ora tutto è andato come da programma, mica ci tireremo indietro adesso? Domani al mattino saliamo alla morena, lo zaino sarà abbastanza pesantello, in più abbiamo gli sci da portare. Aspetteremo fino a quando sarà buio, perché di giorno fa troppo caldo. Se non è nuvolo, la luna sarà dalla nostra parte. Il seracco intermedio deve fare il “bravo” da 8 a 10 ore, non chiediamo poi tanto?! Sfrutteremo una costola nevosa fino sotto la fascia di rocce. Essa non dovrebbe creare problemi. Se poi nella giornata di martedì riusciamo a saltare sopra al “nostro” seracco intermedio allora saremo a cavallo del pilastro! Dopodiché toccherà a noi! A resistere alla fatica e a superare la parete con maestria. Una volta che avremo raggiunto il pianoro sommatale, punteremo la vetta. Abbiamo viveri e gas per sciogliere neve per almeno 5 giorni.…speriamo in bene! La discesa è prevista per la via di Hermann Buhl del ’53. Il nostro staff al campo base ci consiglia invece di scendere dalla via “normale”, per la parete Diamir. Chissà: “forse” gli ho detto, tutto dipenderà da tanti fattori. Inshallah!! ( Come Dio vorrà )
Un saluto affettuoso da Karl Unterkircher, Walter Nones e Simon Kehrer
Appena letto sul Corriere.it :(
Che parete spaventosa, ai limiti del miracolo. :(
*sasha ITALIA*
16-07-2008, 13:36
praticamente è morto
praticamente è morto
A meno di miracoli assoluti.
praticamente è morto
già :( grandi atleti ma io non lo farei mai... propio una fine più brutta non c'è
Ma tornare indietro ? :mbe:
Cmq a quelle altezze c' è veramente da aver paura, giusto un anno fa' avevo visto il documentario di rai2 sulla spedizione italiana sul k2 dove era morto uno degli alpinisti :(
ah, mi era sfuggito che è caduto in un crepaccio :( ... no xché la mail dopo c' entra niente :D
ho visto... mi dispiace molto :(
Pucceddu
16-07-2008, 15:24
Cioè sto poveraccio è caduto in un crepaccio?
A che altezza?
Elicotteri nulla eh?
Ma è vivo? :(
Cioè sto poveraccio è caduto in un crepaccio?
A che altezza?
Elicotteri nulla eh?
Ma è vivo? :(
Sui 6400 metri, a metà parete.
A quella altezza è impossibile volare con aeromobili a pala rotante, la rarefazione dell'aria lo impedirebbe; non si va oltre i 5500, credo.
Difficile sia ancora vivo :(
LuVi
Pucceddu
16-07-2008, 16:00
Sui 6400 metri, a metà parete.
A quella altezza è impossibile volare con aeromobili a pala rotante, la rarefazione dell'aria lo impedirebbe; non si va oltre i 5500, credo.
Difficile sia ancora vivo :(
LuVi
Spero sia finito in pace con se stesso almeno :(
Hmmm... alcuni elicotteri hanno una tangenza superiore ai 7000m, tipo l'Ecureuil, che si vede in montagna in ogni dove nelle Alpi... Però sul Nanga Parbal probabilemnte hanno solo i Mil Mi-8, che oltre i 5000 non volano.
*sasha ITALIA*
16-07-2008, 18:12
Se anche fosse sopravvissuto putroppo è spacciato. E' caduto in un crepaccio, chissà che voo ha fatto.. il suo corpo era inerme coperto dalla neve. I compagni hanno dovuto proseguire, devono essere soccorsi e tra l' altro la disgrazia è accaduta oltre un giorno fa. Non è così semplice a quelle altezze salvare qualcuno.. pensate che era partito il 7 giugno..
Ho un documentario sulla scalata dell'Everest.. occorrono 2 mesi per salire, tra acclimatazione, allenamento e buon tempo.. per stare in cima massimo un quarto d'ora... una doccia al mese, scarso ossigeno.. penso che over 7.000 un alpinista sappia che ogni passo falso significa morte.
redegaet
16-07-2008, 19:17
Massimo rispetto per chi tenta queste imprese. Una fine del genere mi fa veramente paura.:(
Uno degli ultimi video mandati dal campo base: http://it.youtube.com/watch?v=FLIfVe3TlXg
ScuNanga Parbat: alpinisti individuati a 7mila metri
Nanga Parbat, rivisti Nones e Kehren
Sono a 7mila metri. Soccorsi al via
La spedizione con Silvio Mondinelli e Maurizio Gallo è giunta a Islamabad
Moro e Confortola, già nel Karakorum e acclimatati: "Ci siamo anche noi"
Il Nanga Parbat
ROMA - Li hanno rivisti, questa mattina, a 7mila metri, Walter Nones e Simon Kehrer, i due alpinisti italiani in difficoltà sul Nanga Parbat, dopo la scomparsa del capo della spedizione, Karl Unterkircher, avvenuta tre giorni fa. Sono ancora in vita, secondo quanto riferisce un tour operator locale. Per loro è cominciata la quarta giornata sulla parete, e tutti si augurano sia quella decisiva. I due scalatori erano stati visti una prima volta ieri, dopo due giorni di "buco". La missione del comitato Everest-K2 Cnr, partita ieri dall'Italia, è arrivata a Islamabad. Ne fanno parte due forti alpinisti, Silvio Mondinelli e Maurizio Gallo.
"Simon e Walter hanno passato la terza notte in parete. Questo era comunque previsto e i due non dovrebbero avere problemi particolari", ha spiegato Agostino Da Polenza che sta coordinando i soccorsi dall'Italia. La situazione potrebbe invece essere molto più drammatica se i viveri e il fornellino fossero nello zaino di Unterkircher e non fossero stati recuperati da Simon e Walter.
Pucceddu
18-07-2008, 10:45
mazza che coraggio però, lasciarlo a morire lì e continuare la scalata... :eek:
fabrylama
18-07-2008, 11:28
mazza che coraggio però, lasciarlo a morire lì e continuare la scalata... :eek:
beh se l'alternativa è morire insieme a lui... te lo fai venire il coraggio
Pucceddu
18-07-2008, 11:34
beh se l'alternativa è morire insieme a lui... te lo fai venire il coraggio
in effetti sò daccordo, chissà se avessero potuto scendere invece che salire...
in effetti sò daccordo, chissà se avessero potuto scendere invece che salire...
No, impossibile.
Certo che brutta cosa saper di dover lasciare qualcuno al suo triste destino...
E non mi riferisco solo agli altri 2 alpinisti che erano con lui: il mondo intero sa di quello che gli è successo, ma nessuno, pur sapendolo, può fare qualcosa...
E' straziante..
juninho85
18-07-2008, 11:51
è lo sport stesso che ti espone a questi pericoli,di conseguenza chi affronta queste sfide impossibili sa a cosa va incontro...tradotto 'azzissimi loro!
momo-racing
18-07-2008, 12:03
Certo che brutta cosa saper di dover lasciare qualcuno al suo triste destino...
E non mi riferisco solo agli altri 2 alpinisti che erano con lui: il mondo intero sa di quello che gli è successo, ma nessuno, pur sapendolo, può fare qualcosa...
E' straziante..
chi affronta queste imprese sa per certo che il destino di chi non ce la fa sarà quello, e lo accetta.
Gli 8000 sono disseminati di cadaveri di chi non ce l'ha fatta e spesso rimangono esposti alla vista degli alpinisti che ogni anno partecipano queste spedizioni come monito dei rischi a cui vanno incontro.
Tentare il recupero di un cadavere a certe altezze, dove si fa perfino fatica a camminare e respirare, dove la tecnologia non arriva e si deve fare tutto a forza di braccia in condizioni proibitive significherebbe quasi sicuramente aggiungere i cadaveri dei soccorritori alla lista delle vittime della montagna.
joshua82
18-07-2008, 12:22
sarà destino, ma in questi giorni sto finendo di leggere questo (http://www.ibs.it/code/9788879722681/krakauer-jon/aria-sottile.html) libro che vi consiglio per capire cosa vuol dire affrontare cime di quel genere (e per cercare di capire cosa spinga questi atleti ad affrontare sfide al limite delle potenzialità umane)
sarà destino, ma in questi giorni sto finendo di leggere questo (http://www.ibs.it/code/9788879722681/krakauer-jon/aria-sottile.html) libro che vi consiglio per capire cosa vuol dire affrontare cime di quel genere (e per cercare di capire cosa spinga questi atleti ad affrontare sfide al limite delle potenzialità umane)
Sempre per restare in tema, io vi consiglio questo libro (http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-forno_oreste/sku-982204/il_paradiso_puo_aspettare_sulla_morte_in_montagna_e_come_affrontarla_.htm) scritto da un amico di mia madre, che ricorda tanti alpinisti scomparsi per seguire la loro passione, spiegando i motivi a chi non riesce a capire come si possa morire per uno sport.
chi affronta queste imprese sa per certo che il destino di chi non ce la fa sarà quello, e lo accetta.
Gli 8000 sono disseminati di cadaveri di chi non ce l'ha fatta e spesso rimangono esposti alla vista degli alpinisti che ogni anno partecipano queste spedizioni come monito dei rischi a cui vanno incontro.
Tentare il recupero di un cadavere a certe altezze, dove si fa perfino fatica a camminare e respirare, dove la tecnologia non arriva e si deve fare tutto a forza di braccia in condizioni proibitive significherebbe quasi sicuramente aggiungere i cadaveri dei soccorritori alla lista delle vittime della montagna.
Ma infatti io non dico non sia giusto questo "cinismo".. E' normale che gli alpinisti sappiano che funziona così, ed è altrettanto normale che noi vedendola da fuori e facendo un discorso freddo e calcolato diciamo che è giusto che gli altri vadano avanti e che non si tentino i soccorsi per non aggiungere altre vittime..
Quello su cui riflettevo è: questa persona cade nel burrone, magari è ancora cosciente (magari!): in quel momento la sua esperienza di alpinista e le regole non scritte di questa attività vanno a farsi friggere.
In quel momento quella persona avrà gridato aiuto fino allo sfinimento, avrà sperato con tutto il cuore che gli altri si fermassero per tentare di aiutarlo invece di tirare dritto e lasciarlo lì a morire di una morte atroce.
E noi per televisione seguiamo tutti gli avvenimenti ben consci che il malcapitato è lì, forse ancora vivo ad attendere la morte certa.
Sarò troppo romantico, sarò disilluso, ma a me fa male
è lo sport stesso che ti espone a questi pericoli,di conseguenza chi affronta queste sfide impossibili sa a cosa va incontro...tradotto 'azzissimi loro!
Bhe vorrei vedere se tu o qualsiasi altra persona che conosci, facendo una qualsiasi attività si facessero male e arrivati al pronto soccorso gli rispondessero: "azzi tuoi, lo sapevi che ti potevi far male". come reagiresti? cosa penseresti?
Io ho rischiato di rimanerci, nel 1990, sotto una frana, sulla Croda Rossa di Sesto.
Quando sono uscito dal Codivilla di Cortina, diversi mesi dopo, la prima cosa che ho fatto è stato risalirci.
L'Himalaya è una cosa diversa, la preparazione necessaria non è alla portata di tutti; un mio amico, un grande climber, si è preparato un anno, per il Cho Oyu, ed ha faticato come un mulo, dall'ultimo campo fino alla vetta.
Sembra che i due compagni di Karl siano vivi, un primo sorvolo li ha individuati.
LuVi
momo-racing
18-07-2008, 15:09
Ma infatti io non dico non sia giusto questo "cinismo"..
in realtà non è nemmeno cinismo, è proprio impotenza. Credi che gli alpinisti accettino di buon grado di lasciare colleghi o amici a morire abbandonandoli nella neve? la realtà è che non hanno proprio alternative tra cui scegliere, perchè non c'è nulla che possono fare.
In quel momento quella persona avrà gridato aiuto fino allo sfinimento, avrà sperato con tutto il cuore che gli altri si fermassero per tentare di aiutarlo invece di tirare dritto e lasciarlo lì a morire di una morte atroce.
E noi per televisione seguiamo tutti gli avvenimenti ben consci che il malcapitato è lì, forse ancora vivo ad attendere la morte certa.
Sarò troppo romantico, sarò disilluso, ma a me fa male
francamente ho più rispetto e solidarietà per una persona del genere che vive e muore per la propria passione che non per chi va a lavorare 8 ore al giorno in ufficio sognando di volare ma non avendo il coraggio per aprire le ali, e morendo lentamente giorno dopo giorno, in una quietà disperazione, per poi spegnersi anziano in un letto d'ospedale tormentato dai rimpianti per ciò che non ha fatto.
Personalmente mi suscita molta più pena e dolore una persona che conduce una vita di questo genere, e guardandoti attorno ovunque tu ti possa trovare, ne vedrai a centinaia, che non una persona che abbia preso la vita per la gola e l'abbia condotta secondo le proprie passioni e i propri desideri, per poi magari morire a 8000 metri d'altezza, solo, nel fondo di un crepaccio, dopo aver provato emozioni nell'arco della sua vita che nessuno di noi comuni mortali può minimamente immaginare. Sarò anch'io troppo romantico e disilluso ma questo è il mio punto di vista.
in realtà non è nemmeno cinismo, è proprio impotenza. Credi che gli alpinisti accettino di buon grado di lasciare colleghi o amici a morire abbandonandoli nella neve? la realtà è che non hanno proprio alternative tra cui scegliere, perchè non c'è nulla che possono fare.
francamente ho più rispetto e solidarietà per una persona del genere che vive e muore per la propria passione che non per chi va a lavorare 8 ore al giorno in ufficio sognando di volare ma non avendo il coraggio per aprire le ali, e morendo lentamente giorno dopo giorno, in una quietà disperazione, per poi spegnersi anziano in un letto d'ospedale tormentato dai rimpianti per ciò che non ha fatto.
Personalmente mi suscita molta più pena e dolore una persona che conduce una vita di questo genere, e guardandoti attorno ovunque tu ti possa trovare, ne vedrai a centinaia, che non una persona che abbia preso la vita per la gola e l'abbia condotta secondo le proprie passioni e i propri desideri, per poi magari morire a 8000 metri d'altezza, solo, nel fondo di un crepaccio, dopo aver provato emozioni nell'arco della sua vita che nessuno di noi comuni mortali può minimamente immaginare. Sarò anch'io troppo romantico e disilluso ma questo è il mio punto di vista.
quotone imperioso.
mi aggiungo al cordoglio visto che vidi di sfuggita Karl a Selva quando fu premiato dal presidente Ciampi...questa notizia mi ha colpito,anche se non sono un alpinista...
markus_81
20-07-2008, 00:50
pur ammirando gente del genere, che rischia la propria vita per seguire la sua passione, non capirò mai perchè si avvno a spendere miliardi su miliardi per andare a salvare questi tipi che si mettono in situazioni complicatissime PER LORO SCELTA consapevoli del rischio che corrono....mi riferisco agli alpinisti estremi come a quelli che fanno le traversate oceaniche con barchette
ti ammiriamo ma se finisci nei guai ci rimani; rimarrari nel cuore degli appassionati, sarai il loro eroe, ma voglio dire con quei soldi ci salvi ben più di 2 vite...sempre che poi si riesca a salvarle
francoisk
20-07-2008, 10:33
pur ammirando gente del genere, che rischia la propria vita per seguire la sua passione, non capirò mai perchè si avvno a spendere miliardi su miliardi per andare a salvare questi tipi che si mettono in situazioni complicatissime PER LORO SCELTA consapevoli del rischio che corrono....mi riferisco agli alpinisti estremi come a quelli che fanno le traversate oceaniche con barchette
ti ammiriamo ma se finisci nei guai ci rimani; rimarrari nel cuore degli appassionati, sarai il loro eroe, ma voglio dire con quei soldi ci salvi ben più di 2 vite...sempre che poi si riesca a salvarle
quoto sul fatto dei soldi spesi, ma non ammiro per nulla gente del genere, in più non capisco la risonanza mediatica di questo fatto, è gente che va a cercarsi la morte....
quoto sul fatto dei soldi spesi, ma non ammiro per nulla gente del genere, in più non capisco la risonanza mediatica di questo fatto, è gente che va a cercarsi la morte....
Mai stato in montagna, vero?
Quindi, seguendo il tuo ragionamento, se Valentino Rossi cade e si fa male, o Raikkonen esce di pista e schianta contro le barriere non dobbiamo soccorrerli perché se la sono andata a cercare! Beh, anche chi va in giro su due ruote oppure gioca a calcetto sa che potrà farsi male rispetto a chi gira in auto o sta a casa a guardare le partite in salotto... :asd:
Per non parlare di chi fuma, beve, oppure mangia troppo. Escludiamo anche loro dagli aiuti! :O
Ho estremizzato, eh! :D
OvErClOck82
20-07-2008, 11:05
Bhe vorrei vedere se tu o qualsiasi altra persona che conosci, facendo una qualsiasi attività si facessero male e arrivati al pronto soccorso gli rispondessero: "azzi tuoi, lo sapevi che ti potevi far male". come reagiresti? cosa penseresti?
sai, tra lo scalare un 8000 e giocare a calcetto la sua differenza c'è...
loro più di tutti sono consapevoli dei rischi che corrono
joshua82
20-07-2008, 11:07
Mai stato in montagna, vero?
quoto
poi tale alpinista pagava le tasse come tutti e non vedo perchè non deve essere soccorso dallo Stato (così come succede a qualsiasi italiano all'estero in difficoltà)
francoisk
20-07-2008, 11:22
Mai stato in montagna, vero?
Quindi, seguendo il tuo ragionamento, se Valentino Rossi cade e si fa male, o Raikkonen esce di pista e schianta contro le barriere non dobbiamo soccorrerli perché se la sono andata a cercare! Beh, anche chi va in giro su due ruote oppure gioca a calcetto sa che potrà farsi male rispetto a chi gira in auto o sta a casa a guardare le partite in salotto... :asd:
Per non parlare di chi fuma, beve, oppure mangia troppo. Escludiamo anche loro dagli aiuti! :O
Ho estremizzato, eh! :D
hai fatto paragoni assurdi..... c'è una bella differenza tra chi corre in F1 e chi scala una montagna
in F1 usi casco protezioni, c'è assistenza, li sei solo contro la montagna, poi se per te è lo stesso...
p.s. in montagna ci sono stato ma non per arrampicarmi, non ne vedo l'utilità :stordita:
pur ammirando gente del genere, che rischia la propria vita per seguire la sua passione, non capirò mai perchè si avvno a spendere miliardi su miliardi per andare a salvare questi tipi che si mettono in situazioni complicatissime PER LORO SCELTA consapevoli del rischio che corrono....mi riferisco agli alpinisti estremi come a quelli che fanno le traversate oceaniche con barchette
ti ammiriamo ma se finisci nei guai ci rimani; rimarrari nel cuore degli appassionati, sarai il loro eroe, ma voglio dire con quei soldi ci salvi ben più di 2 vite...sempre che poi si riesca a salvarle
Allora lasciamo alla loro sorte anche tutti gli impiegati sovrappeso che senza preparazione fisica vanno a fare la partitella a calcetto con i colleghi/amici e si rompono legamenti, menischi, ecc...
E ci costano di intervento chirurgico, riabilitazione e giorni di malattia. Pensa su scala nazionale.
E' un loro scelta fare la partitella: andassero tutti in clinica e non paghiamogli i giorni di malattia.
francoisk
20-07-2008, 12:53
Allora lasciamo alla loro sorte anche tutti gli impiegati sovrappeso che senza preparazione fisica vanno a fare la partitella a calcetto con i colleghi/amici e si rompono legamenti, menischi, ecc...
E ci costano di intervento chirurgico, riabilitazione e giorni di malattia. Pensa su scala nazionale.
E' un loro scelta fare la partitella: andassero tutti in clinica e non paghiamogli i giorni di malattia.
come al solito si fanno paragoni assurdi.
""magari"" il problema dei costi fosse relegato a gente con OO simili da soccorrere, oggi è come guardare un ago in un pagliaio...
Ci manderei quei medici di milano e altre zone d'italia che RUBAVANO e approfittavano di povera gente..
Se si devon risparmiare soldi, che si condanni a morte sti macellai da mantenere a vita.
francoisk
20-07-2008, 15:25
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
Che utilità vuoi che abbia? E' uno sport! :doh:
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
la stessa di correre su una moto in cerchio...:fagiano:
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
Che utilità hanno quelli che stanno in tv nel 99% dei casi?:mbe:
E il 98% dei politici?
Ectectect
Nessuna.:)
Ci sono cose ben più inutili imho. Poi cmq dubito costi chissà quanto organizzare una spedizione aerea li...
Speriamo che riescano a scendere al campo senza problemi...almeno loro...
ziozetti
22-07-2008, 11:20
In quota le condizioni meteo bloccano di nuovo la discesa dei due alpinisti
Nanga Parbat: «Siamo a 6600 metri»
Nones e Kehrer hanno approfittato di una breve schiarita per iniziare la discesa ma poi si sono dovuti fermare
Non passa il brutto tempo sul Nanga Parbat, dove trascorre la nona giornata in parete di Walter Nones e Simon Kehrer, i due alpinisti italiani rimasti bloccati sulla vetta himalayana dopo la scomparsa del loro capocordata Karl Unterkircher. «Siamo a 6.600 metri, c'è di nuovo la nebbia, dobbiamo fermarci di nuovo». Sono queste le parole di Walter Nones che poco prima delle dieci si è messo di nuovo in contatto con Agostino Da Polenza. Lui e Simon Kehrer, grazie alla schiarita di questa mattina, sono riusciti a scendere di circa quattrocento metri, ma ora sono di nuovo bloccati per il maltempo e la scarsa visibilità. E la situazione, dopo nove giorni e otto notti in parete, comincia ad essere delicata.
MONDINELLI RIENTRA AL CAMPO BASE - Nel frattempo, Silvio "Gnaro" Mondinelli, che questa mattina aveva lasciato il campo base per salire di quota e cercare una visuale migliore per localizzare i due alpinisti in discesa, ha fatto rientro sotto una fitta pioggia. La preoccupazione, adesso, è proprio l'evoluzione del meteo, che sta rallentando molto la discesa. I giorni passati in parete, per Nones e Kehrer, sono ormai parecchi.
22 luglio 2008
Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_22/nanga_alpinisti_discesa_c3fe594c-57b6-11dd-8295-00144f02aabc.shtml)
Senza Fili
22-07-2008, 11:49
Io ho rischiato di rimanerci, nel 1990, sotto una frana, sulla Croda Rossa di Sesto.
Quando sono uscito dal Codivilla di Cortina, diversi mesi dopo, la prima cosa che ho fatto è stato risalirci.
A Roma si direbbe "in culo te centra in testa no" :asd:
p.s. ho sentito che hanno lanciato loro viveri ed un telefono satellitare: se sono volati fin li per lancirgli roba non potevano caricarli sull'elicottero?
manurosso87
22-07-2008, 12:38
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
beh, allora...che utilità ha fumare?
Vuoi paragonare quello che si spende in sanità per fumo attivo/passivo, rispetto a soccorrere qualche persona?
Senza Fili
22-07-2008, 13:07
beh, allora...che utilità ha fumare?
Vuoi paragonare quello che si spende in sanità per fumo attivo/passivo, rispetto a soccorrere qualche persona?
Infatti è pericoloso anche fumare.
ma il topic non verte sul fumo ;)
non dico che devono lasciarli li, ma non vedo quale sia l'utilità ad arrampicarsi a una montagna :confused:
"Mia madve mi diceva - Sei uno smidollato, come uomo nun esisti, non mi vompeve i cojoni, vaffanculo - e allova decisi di fave il navigatove solitavio ... giovni e giovni tva cielo e mave, mave e cielo ... e quando sei lì, spevduto nell'immensa vastità dell'oceano, completamente solo, a contatto con la natuva più puva ... è solo allova che capisci ... quanto sei STVONZO a compieve queste impvese, che non sevvono a un cazzo!"
:asd:
Oggi dovrebbero portarli via dalla parete in elicottero.
A Roma si direbbe "in culo te centra in testa no" :asd:
Ehhh, ma non c'è niente da fare :)
A settembre porterò per la prima volta sulla Croda Rossa Virginia :)
LuVi
ziozetti
24-07-2008, 18:28
lungo abbraccio con i soccorritori
Nanga Parbat, finalmente salvi gli alpinisti
Sono al campo base: stanchi ma in salute
Hanno seguito una via diversa da quella in programma, arrivando a quota 5.700. Poi il decollo degli elicotteri
MILANO - Sono finalmente al sicuro Walter Nones e Simon Kehrer, i due alpinisti altoatesini bloccati da dieci giorni sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat. Recuperati da due elicotteri pachistani, sono arrivati al campo base, dove ha ripreso a piovere, in attesa di essere trasportati a Kirghiz. Nones e Kehrer hanno abbracciato a lungo i soccorritori. Sono in salute, ma sono molto provati e stanchi. «Stiamo bene. Ieri c'è stata una valanghina ma oggi siamo venuti giù senza difficoltà» sono state le prime parole di Walter Nones, appena sceso dall'elicottero. In mattinata (alle 9 ora locale) i due scalatori avevano raggiunto un pianoro ghiacciato a 5.700 metri, dopo essere scesi con gli sci dal colle dove avevano bivaccato per la notte.
IL SALVATAGGIO - «Il primo a salire in elicottero è stato Kehrer» ha raccontato la portavoce del Comitato EvK2Cnr, Francesca Steffanoni, descrivendo le prime concitate fasi del salvataggio (ascolta l'audio). A prelevarli sono stati il pilota e il copilota dell'elicottero, gli unici a bordo. Il primo a salire sul velivolo è stato Simon Kehrer, poi è toccato a Walter Nones. Ad attenderli al campo base c'erano Maurizio Gallo e Silvio Mondinelli che hanno seguito ora per ora tutte le fasi del soccorso.
A 5.700 METRI - «Li abbiamo visti, stanno scendendo con gli sci, dritti sotto il colle» aveva detto alle 3.45 italiane (le 7.45 in Pakistan) Maurizio Gallo, al telefono con Agostino Da Polenza che ha coordinato i soccorsi dalla sede del Comitato EvK2Cnr a Bergamo. I due hanno lasciato la cresta dove è tracciata la via Bhul per seguire un percorso alternativo. «Sono veloci ma non seguono la via programmata - ha spiegato Gallo -. Vengono giù dritti, faranno una doppia sul seracco più grande». Qualche minuto dopo una nuova telefonata: «Sono sopra il crepaccio più basso, dove si era già scaricata una valanga, quindi sul sicuro. Hanno fatto un traverso in neve alta abbastanza pericoloso ma adesso mi pare che possano lavorare abbastanza sicuri. Sono nel punto migliore del crepaccio. Poi è abbastanza facile scendere più in basso». Gli elicotteri sono riusciti a raggiungerli nonostante la nebbia si fosse addensata per un certo periodo sul pianoro che i due scalatori erano riusciti a raggiungere. Per poter salire così in alto i velivoli sono stati alleggeriti di ogni attrezzatura non indispensabile.
HUNTERKIRCHER: «SCOMPARSO ALL'IMPROVVISO» - «Abbiamo scavato con le mani nella neve fresca e lo abbiamo trovato quasi subito, purtroppo però abbiamo visto che non c'era già più nulla da fare». È il racconto di Walter Nones, in collegamento via Skype con la sede del comitato Everest-K2-Cnr, sulla morte di Karl Hunterkircher. «La neve era molle - continua il racconto di Nones -, Karl andava piano perchè sprofondava fino a sopra le ginocchia, ad un certo punto non lo abbiamo più visto. Ha fatto un volo di quindici metri e sopra gli è andata tanta neve».
FRATTINI RINGRAZIA - Il ministro degli Esteri Franco Frattini che sin dall'inizio ha seguito personalmente la vicenda dei due alpinisti italiani, ha espresso la sua piena soddisfazione per il positivo esito delle complesse operazioni di soccorso. Frattini ha ringraziato quanti si sono adoperati per la buona riuscita dell'intervento, in particolare l'Unità di Crisi della Farnesina, l'Ambasciata d'Italia a Islamabad e il Comitato Everest K2 Cnr guidato dallo scalatore Da Polenza. Infine un sincero apprezzamento è stato manifestato da Frattini alle autorità pakistane per la messa a disposizione dei mezzi aerei e tecnici. I due alpinisti, insieme a Karl Unterkircher, avevano iniziato l'ascesa del Nanga Parbat i primi giorni di luglio. Il 16 il tragico incidente costato la vita a Unterkircher, caduto in un crepaccio. La montagna alta 8.125 metri fa parte della catena montuosa del Karakorum, in Pakistan.
MESSNER FELICE - «Hanno mostrato di essere eccellenti alpinisti» è il commento di Reinhold Messner. Il re degli Ottomila considerava Karl Unterkircher - inghiottito da un crepaccio sulla 'Montagna nuda' - una sorta di erede spirituale del suo modo di scalare le montagne, senza ausilio tecnologico e con caparbietà sudtirolese: «Quella di Karl - dice - è stata una grande tragedia, ma ora è il momento della felicità e dei complimenti per Walter e Nones che hanno resistito così a lungo e che ora sono salvi». «Hanno mostrato che ci sanno fare - ha concluso - : è bastato loro qualcosa da mangiare, un po' di gas per cucinare e un telefono satellitare».
Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_24/alpinisti_nanga_parbat_quota_sicurezza_32a8ece6-5941-11dd-94cb-00144f02aabc.shtml)
ziozetti
24-07-2008, 18:30
L'alpinista, che ha scalato tutti gli 8mila della terra, contesta l'intervento
De Stefani: «Soccorso vergognoso»
«Chi tenta questa imprese conosce i rischi che corre. Keher e Nones non avevano chiesto nessun aiuto»
ROMA - Questo soccorso non si doveva fare: sbagliato e, soprattutto, contro l'etica dell'alpinismo. L'intervento in aiuto ai due italiani sul Nanga Parbat non è piaciuto affatto a Fausto De Stefani, altro italiano ad aver raggiunto tutti gli 8mila della Terra, anche se la sua conquista del Lhotse nel 1998 con Sergio Martini non è stata certificata.
«UNA VERGOGNA» - «E’ una vergogna incredibile. Si è perso il senso della misura, non c’è più alcun rispetto della dignità umana». De Stefani conosce bene la catena del Nanga Parbat, il Karakorum, e l’Himalaya. E sono molte le cose non gli sono andate giù degli ultimi giorni: dalla "spettacolarizzazione" dell’alpinismo, alla pubblicizzazione di un costoso salvataggio.
KARL CONOSCEVA I RISCHI - «E’ una operazione che non si doveva fare. Karl Unterkircher io lo conoscevo molto bene, sapeva bene i rischi a cui andava incontro» ha aggiunto De Stefani. «Anche Keher e Nones dovrebbero arrabbiarsi perché gli sono stati dati soccorsi senza che loro li chiedessero». Questione di etica della montagna, ma soprattutto di etica per la gente comune.
«LA NOSTRA E' UNA SCELTA, E VA FATTA IN SILENZIO» - «L’alpinismo è una scelta, noi siamo consapevoli dei rischi che corriamo. Non è come l’operaio che va a lavorare per portare a casa uno stipendio perchè deve farlo, e se muore merita al massimo due righe sui giornali», ha continuato De Stefani. Per lo scalatore, «questa spettacolarizzazione, banalizzazione dell’alpinismo ha raggiunto un livello inaspettato anche in Himalaya. Ogni giorno mi vergogno di più». De Stefani trova una figura diversa dalle altre in questa vicenda: la moglie di Karl Unterkircher : «Vorrei dire almeno una parola di omaggio, perchè le va dato atto di una reazione dignitosissima. A fronte di questo, c’è stata la televisione che ha continuato a mostrare le immagini di lui da vivo sul ghiacciaio; una mancanza di rispetto assoluta».
Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_24/soccorso_vergognoso_alpinismo_2c2ecfea-5999-11dd-94cb-00144f02aabc.shtml)
http://www.montagna.tv/?q=node/8157
Nones: tutto dedicato a Karl
Top News Inserito da montagnatv il Gio, 2008-07-24 17:21
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BERGAMO -- “Per tutta la scalata mi è sembrato di avere davanti Karl, che mi incitava a tener duro, a fare una cosa che era arrivata da lui. L’ho fatto con il cuore e con la testa. Tutto dedicato a Karl”. Ha la voce ferma ma il cuore in gola, Walter Nones, mentre racconta dell’odissea vissuta sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat insieme a Simon Kehrer. Ecco le toccanti parole dell’alpinista solo poche ore dopo la difficile discesa dal ghiacciaio.
Walter, Simon, come state?
Abbiamo passato dei giorni non molto belli ma la forza ci ha fatto arrivare sani e salvi qua al campo base.
Come vi sentite dopo undici giorni e dieci notti in parete?
Dopo l’incidente, la testa era concentrata soprattutto sull’arrivare sani e salvi al campo base. Decidevamo giorno per giorno quello che c’era da fare. Eravamo rimasti in due, io e Simon, e stringevamo i denti per tornare a casa.
Cosa è successo il 15 luglio?
Eravamo a 6.400 metri. La neve era molle. Karl andava avanti piano piano, sprofondava fin sopra le ginocchia e a un certo punto non si è più visto. Ha fatto un volo di circa 15 metri su un crepaccio. E sopra gli è andata tanta neve.
Voi lo avete cercato?
Sì, sì, subito. Simon è sceso, io gli ho fatto sicura, ma non si vedeva niente. A un certo punto Simon ha detto: forse ho trovato qualcosa. Ha scavato con le mani e ha visto che Karl, purtroppo, non c’era più.
Quindi lo ha trovato?
Sì, lo ha trovato quasi subito. Non saprei dirti i minuti esatti ma lui subito mi ha detto è qui. E secondo noi, ha fatto tanti sbalzi su questo crepaccio…
Cosa vi ha spinto a proseguire nella salita?
Il giorno dopo siamo stati fermi per ragionare sul da farsi, però abbiamo deciso di salire perché era molto meno rischioso che scendere per duemila metri, dove le scariche sono frequenti.
Com’era la parete sopra?
Le difficoltà sostenute erano sui primi duemila metri. Poi bisogna dire che avevamo solo due viti da ghiaccio e due chiodi da roccia, non ce la siamo veramente sentita di scendere duemila metri con questa poca attrezzatura. Quindi abbiamo preferito proseguire.
La mancanza di attrezzatura era perché buona parte ce l’aveva Karl?
No, era perché salivamo in stile alpino. Avevamo con noi gli sci, tutto il materiale e il mangiare. Quindi era una scelta tecnica, quella di non portare tanta attrezzatura.
Che cosa è successo quando siete usciti dalla parete, a 7.200 metri?
Due giorni prima sono arrivati gli elicotteri e abbiamo pensato che fossero venuti a prendere Karl, perché potesse ritornare a casa. Invece non è stato così. Abbiamo voluto salire fino in alto alla parete, e poi scendere piano piano perché avevamo studiato la via Bhul. Però il brutto tempo ci ha fermato. C’era troppa nebbia e dovevamo andare giù piano per non fare sbagli.
Con l’elicottero è stato fatto un lancio di attrezzatura. L’avete trovata?
Abbiamo dovuto scendere di circa 150 metri di dislivello e abbiamo trovato questo sacco. La cosa più importante per noi era il telefono satellitare. L’abbiamo preso con noi e appena è stato possibile abbiamo chiamato per dire che eravamo ancora vivi.
Stamattina cosa avete fatto?
Ieri sembrava bel tempo e invece c’è stata nebbia tutto il giorno. Ma appena si è aperta una piccola finestra siamo scesi come dei pazzi per cercare di arrivare al più presto al campo base. Il nostro obiettivo era ancora oggi quello di portare Karl a casa. Invece non è stato possibile. A circa 5.500 metri è arrivato l’elicottero e ci ha recuperato.
Cosa vi siete detti con Gnaro e Maurizio quando siete arrivati al base?
E’ stato bello vedere l’unione che c’è fra gli italiani quando succede una cosa del genere. Trovare un italiano e un grande alpinista come Gnaro al base è stato bello. Ringrazio ancora chi ha avviato tutta questa macchina, Agostino… lo chiamavo spesso anche durante la notte mentre dormiva per chiedere aiuti e informazioni.
Simon, la prima volta su un ottomila. Come’è stata quest’esperienza difficile, complessa e per una parte tragica?
Sicuramente è stato uno shock vedere sparire un grande amico, un grande alpinista come Karl proprio davanti a noi.
Che montagna è il Nanga Parbat?
E’ una delle più belle che ho visto fino adesso. Grande rispetto per Hermann Buhl che l’ha salita da solo e senza ossigeno. Davvero grande.
Avete depositato sotto la croce di Buhl questo piatto su cui Maurizio ha inciso il nome di Karl. Quanta emozione in questo gesto?
Più che altro – riprende Walter Nones - la perdita di un amico ti lascia dentro sempre un vuoto. Ti devo dire la verità, per tutta la scalata mi sembrava di averlo davanti che mi incitava a fare una cosa che era arrivata da lui. E l’ho fatto veramente col cuore, e con la testa, tutto dedicato a Karl.
http://www.montagna.tv/UserFiles/Image/Luglio2008/walteresimon.JPG
R.I.P.
LuVi
Senza Fili
24-07-2008, 19:48
Ehhh, ma non c'è niente da fare :)
A settembre porterò per la prima volta sulla Croda Rossa Virginia :)
LuVi
Eh?
Porti la pupa in culandia lassù?
Se mio padre avesse fatto una cosa del genere quando ero piccolo mia madre avrebbe chiesto il divorzio all'istante :asd:
Senza Fili
24-07-2008, 22:10
L'alpinista, che ha scalato tutti gli 8mila della terra, contesta l'intervento
De Stefani: «Soccorso vergognoso»
«Chi tenta questa imprese conosce i rischi che corre. Keher e Nones non avevano chiesto nessun aiuto»
ROMA - Questo soccorso non si doveva fare: sbagliato e, soprattutto, contro l'etica dell'alpinismo. L'intervento in aiuto ai due italiani sul Nanga Parbat non è piaciuto affatto a Fausto De Stefani, altro italiano ad aver raggiunto tutti gli 8mila della Terra, anche se la sua conquista del Lhotse nel 1998 con Sergio Martini non è stata certificata.
«UNA VERGOGNA» - «E’ una vergogna incredibile. Si è perso il senso della misura, non c’è più alcun rispetto della dignità umana». De Stefani conosce bene la catena del Nanga Parbat, il Karakorum, e l’Himalaya. E sono molte le cose non gli sono andate giù degli ultimi giorni: dalla "spettacolarizzazione" dell’alpinismo, alla pubblicizzazione di un costoso salvataggio.
KARL CONOSCEVA I RISCHI - «E’ una operazione che non si doveva fare. Karl Unterkircher io lo conoscevo molto bene, sapeva bene i rischi a cui andava incontro» ha aggiunto De Stefani. «Anche Keher e Nones dovrebbero arrabbiarsi perché gli sono stati dati soccorsi senza che loro li chiedessero». Questione di etica della montagna, ma soprattutto di etica per la gente comune.
«LA NOSTRA E' UNA SCELTA, E VA FATTA IN SILENZIO» - «L’alpinismo è una scelta, noi siamo consapevoli dei rischi che corriamo. Non è come l’operaio che va a lavorare per portare a casa uno stipendio perchè deve farlo, e se muore merita al massimo due righe sui giornali», ha continuato De Stefani. Per lo scalatore, «questa spettacolarizzazione, banalizzazione dell’alpinismo ha raggiunto un livello inaspettato anche in Himalaya. Ogni giorno mi vergogno di più». De Stefani trova una figura diversa dalle altre in questa vicenda: la moglie di Karl Unterkircher : «Vorrei dire almeno una parola di omaggio, perchè le va dato atto di una reazione dignitosissima. A fronte di questo, c’è stata la televisione che ha continuato a mostrare le immagini di lui da vivo sul ghiacciaio; una mancanza di rispetto assoluta».
Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_24/soccorso_vergognoso_alpinismo_2c2ecfea-5999-11dd-94cb-00144f02aabc.shtml)
Si certo, loro hanno fatto certamente una cosa pericolosa, ma mica li si poteva lasciar morire lì...volevo vedere se sto tizio era bloccato lui lassù, avrebbe fatto i segnali di fumo per chiedere aiuto ;)
Ehhh, ma non c'è niente da fare :)
A settembre porterò per la prima volta sulla Croda Rossa Virginia :)
LuVi
LuVi, ma che fai, abbandoni la moto per paura di fare incidenti e poi porti tua figlia su in montagna? :eek: Dopo quello che è successo oggi sul Monte Bianco fossi tua moglie un due pensieri strani mi farei eh :fagiano:
come al solito si fanno paragoni assurdi.
Se il problema sono i costi, il paragone ci sta tutto... nessuno obbliga una persona a dare calci ad un pallone, è una libera scelta...
Qual'è l'utilità a dare calci a un pallone?
Assurdo è (sarebbe) non soccorrere le persone.
Senza Fili
25-07-2008, 09:16
LuVi, ma che fai, abbandoni la moto per paura di fare incidenti e poi porti tua figlia su in montagna? :eek: Dopo quello che è successo oggi sul Monte Bianco fossi tua moglie un due pensieri strani mi farei eh :fagiano:
in effetti :sofico:
Ma in concreto cosa guadagnano questi qua? In soldi intendo.... non penso mantengano la famiglia e i viaggi con la gloria.
Avranno certo gli sponsor, ovviamente, ma quanto metteranno netti in tasca? Approssimativamente?
francoisk
25-07-2008, 12:38
Se il problema sono i costi, il paragone ci sta tutto... nessuno obbliga una persona a dare calci ad un pallone, è una libera scelta...
Qual'è l'utilità a dare calci a un pallone?
Assurdo è (sarebbe) non soccorrere le persone.
quando ci sono queste discussioni, ci sono tante persone come te, che pur di perseverare trovano ragioni assurde, come sostenere che non c'è utilità a dare calci a un pallone, solo per spirito di contraddizione.
si va a paragonare una partita di pallone con una scalata di montagna, come se i rischi fossero comparabili :doh:
quando ci sono queste discussioni, ci sono tante persone come te, che pur di perseverare trovano ragioni assurde, come sostenere che non c'è utilità a dare calci a un pallone, solo per spirito di contraddizione.
si va a paragonare una partita di pallone con una scalata di montagna, come se i rischi fossero comparabili :doh:
beh se consideri quanta gente gioca a pallone e si fa male, e quanta va in spedizioni come queste e se si fa male probabilmente crepa prima di arrivare a casa, globalmente il calcio costa sicuramente moooolto di più...
cmq io il problema dei costi non lo vedo, cioè si buttano tanti soldi nel cesso in italia, capirai mo che differenza...
francoisk
25-07-2008, 13:33
beh se consideri quanta gente gioca a pallone e si fa male, e quanta va in spedizioni come queste e se si fa male probabilmente crepa prima di arrivare a casa, globalmente il calcio costa sicuramente moooolto di più...
cmq io il problema dei costi non lo vedo, cioè si buttano tanti soldi nel cesso in italia, capirai mo che differenza...
io vedo il problema di rischiare inutilmente la propria vita, andando a scalare una montagna, che il mio piccolo cervello non riesce a capire, e penso anche quello di tanti altri, dato che gli scalatori sono pochi :fagiano:
io vedo il problema di rischiare inutilmente la propria vita, andando a scalare una montagna, che il mio piccolo cervello non riesce a capire, e penso anche quello di tanti altri, dato che gli scalatori sono pochi :fagiano:
sono passioni. c'è a chi piace immergersi nel mare e c'è a chi piace salire a quota 8000 con le sue braccia.
Senza Fili
25-07-2008, 14:14
io vedo il problema di rischiare inutilmente la propria vita, andando a scalare una montagna, che il mio piccolo cervello non riesce a capire, e penso anche quello di tanti altri, dato che gli scalatori sono pochi :fagiano:
Quoto
francoisk
25-07-2008, 14:17
sono passioni. c'è a chi piace immergersi nel mare e c'è a chi piace salire a quota 8000 con le sue braccia.
ok, è una passione, ma poi non bisogna gridare alla disgrazia, perchè è comunque una passione pericolosa, molto pericolosa, ci sono passioni molto più sicure e semplici, bisogna usare il cervello.
io vedo il problema di rischiare inutilmente la propria vita, andando a scalare una montagna, che il mio piccolo cervello non riesce a capire, e penso anche quello di tanti altri, dato che gli scalatori sono pochi :fagiano:
Ma perchè secondo chi fa sport ad alto livello non rischia cmq?
E le gare in moto che le fanno a fare? Lorenzo s'è sfasciato quest anno e quindi?
E tutti quelli che si dopano e che scientificamente sono più soggetti ad avere problemi saranno a carico della maggioranza non ti importa?
E tutti quelli che si drogano?
E cosi via..
ok, è una passione, ma poi non bisogna gridare alla disgrazia, perchè è comunque una passione pericolosa, molto pericolosa, ci sono passioni molto più sicure e semplici, bisogna usare il cervello.
Allora attachiamoci la spina come in matrix e viviamo tranquilli, dato che gli incidenti avvengono anche in casa, eppure nessuno si lamenta...
juninho85
25-07-2008, 14:36
beh se consideri quanta gente gioca a pallone e si fa male, e quanta va in spedizioni come queste e se si fa male probabilmente crepa prima di arrivare a casa, globalmente il calcio costa sicuramente moooolto di più...
cmq io il problema dei costi non lo vedo, cioè si buttano tanti soldi nel cesso in italia, capirai mo che differenza...
quanta gente muore giocando a calcio?:D
ok, è una passione, ma poi non bisogna gridare alla disgrazia, perchè è comunque una passione pericolosa, molto pericolosa, ci sono passioni molto più sicure e semplici, bisogna usare il cervello.
sono passioni che come ogni altra passione hanno i loro rischi. ce n'è di più rischiose e di meno rischiose, la disgrazia può capitare anche giocando a calcio sotto casa (quanti ragazzi son morti di infarto così? io ne ho sentiti parecchi....). pensando alla pericolosità, bisognerebbe vietare la corsa dei tori in Spagna perchè è pericolosa ed insensata, il surf e le immersioni perchè puoi sempre annegare.......
francoisk
25-07-2008, 14:41
bisognerebbe vietare la corsa dei tori in Spagna perchè è pericolosa ed insensata, il surf e le immersioni perchè puoi sempre annegare.......
infatti, bisognerebbe vietare tantissime cose...
quanta gente muore giocando a calcio?:D
Quanta gente muore negli incidenti stradali?
Ad alto livello nel calcio, nonostante non me ne freghi una mazza, ce ne sono state e non poche soprattutti nei professionisti, che improvvisamente (chissà perchè) hanno avuto problemi vari...
juninho85
25-07-2008, 15:11
Quanta gente muore negli incidenti stradali?
Ad alto livello nel calcio, nonostante non me ne freghi una mazza, ce ne sono state e non poche soprattutti nei professionisti, che improvvisamente (chissà perchè) hanno avuto problemi vari...
non ci siamo capiti...QUANTI MUOIONO GIOCANDO A CALCIO?:D
giocare a calcio non comporta obbligatoriamente doparsi,per cui puoi pure tenerlo fuori da questo discorso ;)
francoisk
25-07-2008, 15:58
Quanta gente muore negli incidenti stradali?
puoi mai vietare la circolazione delle auto? cmq morire in un incidente stradale è si una disgrazia, ma non cadere da una montagna che è una disgrazia voluta...
ma come si fa a paragonare l'andare in auto con l'arrampicarsi sulla montagna :rolleyes: :muro:
puoi mai vietare la circolazione delle auto? cmq morire in un incidente stradale è si una disgrazia, ma non cadere da una montagna che è una disgrazia voluta...
ma come si fa a paragonare l'andare in auto con l'arrampicarsi sulla montagna :rolleyes: :muro:
Fammi capire, per te tutta la gente che gira in macchina in italia, circola perchè è costretta a usare la macchina?
Perchè questa sarebbe veramente bella, secondo il tuo ragionamento chi si compra una vettura con 200cv cerca la morte:stordita:
E che senso hanno moto SS, se non farti andare forte su un mezzo che non è in equilibrio di suo, che utilità ha? Quanti morti provoca?
Molti moltissimi, e pure stanno li belle ad aspettare il primo 21enne con i soldi a voler fare il rossi della domenica...
non ci siamo capiti...QUANTI MUOIONO GIOCANDO A CALCIO?:D
giocare a calcio non comporta obbligatoriamente doparsi,per cui puoi pure tenerlo fuori da questo discorso ;)
Parecchi, me ne ricordo un paio giovani per problemi al cuore, poi nei dilettanti o categorie minori non lo so non sono appassionato di calcio
juninho85
25-07-2008, 16:06
Fammi capire, per te tutte le macchine circolano in italia, circolano perchè sono costretti a usare la macchina?
Perchè questa sarebbe veramente bella, secondo il tuo ragionamento chi si compra una vettura con 200cv cerca la morte:stordita:
Parecchi, me ne ricordo un paio giovani per problemi al cuore, poi nei dilettanti o categorie minori non lo so non sono appassionato di calcio
a migliaia immagino,sicuramente con una percentuale del 90% dei praticanti:asd:
è emergenza infarto nel calcio :asd:
francoisk
25-07-2008, 16:10
Fammi capire, per te tutta la gente che gira in macchina in italia, circola perchè è costretta a usare la macchina?
no, escono tutti per divertirsi :O
a migliaia immagino,sicuramente con una percentuale del 90% dei praticanti:asd:
è emergenza infarto nel calcio :asd:
Beh nelle categorie minori sai quanta gente crepa?
Sai quante gente riporta problemi causa doping?
Credi che uno che si ritrova problemi di doping a vita, costi meno di fare la spedizione in culo al mondo?
no, escono tutti per divertirsi :O
E infatti si vede la sera escon tutti per lavorare, e poi la mattina escon al tg:O
E ogni weekend ne muoiono quanti in decenni di spedizioni in culo al mondo :asd:
E almeno quelli in culo al mondo hanno fatto qualcosa di eccezionale e di diverso, dall'andarsi a schianatare da ubriachi e cazzate simili.
Questo è un buon uso dei soldi eh?
Soldi spesi bene:O
Bressanone: avere il papa costa 600.000 euro alle finanze pubbliche, ma non porta affari
Lo scorso anno le vancanze estive di Benedetto XVI in Cadore furono finanziate con 360.000 euro stanziati dalla Regione Veneto. Quest’anno il papa sarà a Bressanone, e la spesa è quasi raddoppiata: 500.000 euro sono stati stanziati dalla Provincia di Bolzano, altri 100.000 dal Comune. Le amministrazioni locali speravano in un ritorno economico, ma i risultati sono per ora scarsi: “Negli hotel non c’è stato quell’aumento di prenotazioni che naturalmente ci aspettavamo”, ha dichiarato Brigitte Salcher, dell’associazione turistica, al quotidiano “la Repubblica”.
juninho85
25-07-2008, 17:34
ripeto un'altra volta:il doping non è una condizione necessaria per praticare calcio,nè a livello pro ne dilettantistico
ripeto un'altra volta:il doping non è una condizione necessaria per praticare calcio,nè a livello pro ne dilettantistico
Cmq è il calcio per dire, in tutti gli sport dove c'è la compoenente fisica come componente fondamentale, esiste ed è ampiamente praticato il doping, e in molti casi con il passare degli anni, gli effetti negativi in termini di costi per problemi più o meno gravi ricadono su tutti...e ben più dei costi di una spedizione.
Che poi voi state facendo una questione su pochi spiccioli, vorrei sapere con i soldi che la chiesa (prendendo esempio dal precedente quote) prende indebitamente allo stato quante cose si potrebbero fare, ma è bello guardare le cazzate e tralasciare i problemi veri...
Come fare il ponte sullo stretto tutto figo, e poi tra calabria e sicilia non c'è un minimo di decenza nei trasporti...
francoisk
25-07-2008, 19:17
Che poi voi state facendo una questione su pochi spiccioli
almeno io, parlo per me, non sto facendo principalmente una questione di soldi, ma di inutilità di scalare una montagna, poi che sia sbagliato doparsi, è sottinteso.
Senza Fili
25-07-2008, 21:06
Allora attachiamoci la spina come in matrix e viviamo tranquilli, dato che gli incidenti avvengono anche in casa, eppure nessuno si lamenta...
Per cortesia...sostieni che la % di rischio tra lo stare in casa e/o fare qualsiasi altra attività quotidiana, sia la stessa che andare a scalare una parete del genere'??? :asd: :doh:
F1R3BL4D3
25-07-2008, 21:18
Hanno fatto benissimo ad andare a soccorrerli. Ancora ancora se fossero morti subito e quindi era "solo" una missione di recupero dei resti.
francoisk
25-07-2008, 21:25
ancora con sta cosa di soccorrerli o meno, qui il fulcro della cosa è un altro: che senso ha rischiare la vita per arrampicarsi a una montagna?
ne più ne men o di chi si lancia col paracadute, chi va a 200 in moto, chi salta sui tetti, chi si fa di ecstasy e così via.
F1R3BL4D3
25-07-2008, 21:26
ne più ne men o di chi si lancia col paracadute, chi va a 200 in moto, chi salta sui tetti, chi si fa di ecstasy e così via.
Esatto. Oddio a 200 Km/h in moto puoi andarci solo in circuito, l'ecstasy è illegale. Saltare sui tetti non so. Lanciarsi con il paracadute o scalare una montagna no.
Che senso ha? Penso passione.
francoisk
25-07-2008, 21:31
Esatto. Oddio a 200 Km/h in moto puoi andarci solo in circuito, l'ecstasy è illegale. Saltare sui tetti non so. Lanciarsi con il paracadute o scalare una montagna no.
Che senso ha? Penso passione.
che siano illegali cosa c'entra? :stordita:
sono passioni, passioni pericolose come lo può essere calarsi una pasticca o correre a 200, ognuno può fare ciò che vuole (chiaramente senza ledere gli altri) ma poi non bisogan lamentarsi se si cade da un a montagna, oppure se si muore per una pasticca.
F1R3BL4D3
25-07-2008, 21:39
che siano illegali cosa c'entra? :stordita:
Che non andrebbero fatte non solo perchè pericolose ma anche contro la legge.
sono passioni, passioni pericolose come lo può essere calarsi una pasticca o correre a 200, ognuno può fare ciò che vuole (chiaramente senza ledere gli altri) ma poi non bisogan lamentarsi se si cade da un a montagna, oppure se si muore per una pasticca.
:boh: mica si sono lamentati, avevano bisogno di soccorsi! Praticamente tutti quegli sport hanno un rischio elevato, dalla Parigi-Dakar a scalare una cima o correre in circuito. Sono esseri umani in difficoltà. Allora non soccorriamo i piloti che si schiantano in pista!
:boh: per me non ha senso questo discorso, sinceramente. Son morte anche altro 4 persone sul Monte Bianco, se si fossero solo fatte male, non avrebbero dovuto essere soccorse, stessa cosa per altre tipologie di incidente durante momenti di relax/agonismo/passione.
:stordita: sono tornato sul discorso "soccorrerli" perchè sul motivo del farlo avevo già risposto.
Per cortesia...sostieni che la % di rischio tra lo stare in casa e/o fare qualsiasi altra attività quotidiana, sia la stessa che andare a scalare una parete del genere'??? :asd: :doh:
Assolutamnente no, ma è che puoi farti cmq male (e molto) anche stando in casa, e quindi il proibizionismo è una cagata imho, la voglion fare la super scalata la facciano, crepa UNA MAREA DI GENTE SULLA STRADA INUTILMENTE (perchè come dicevo la sera difficilmente si va a lavorare e nei week end il bollettino di morti e e feriti è costante), almeno chi crepa per queste è crepato per una ragione "migliore" imho, senza contare che chi crepa per sport estremi in assoluto son pochissimi rispetto chi crepa come un fesso facendo cose ritenute normali e "quasi" sicure...
P.s riguardo gli incidenti in casa...
In collaborazione con Alessio Pitidis, responsabile scientifico del SINIACA presso l’Istituto Superiore di Sanità
In Italia ogni anno gli incidenti domestici causano almeno 4.500 decessi, 130.000 ricoveri ospedalieri e 1.300.000 arrivi al pronto soccorso. Un bambino con meno di cinque anni corre un rischio almeno cinque volte maggiore rispetto a un adulto di finire ricoverato in ospedale per colpa di un incidente domestico. Per un anziano oltre i 75 anni, poi, le probabilità di farsi male in casa salgono ad almeno dieci volte.
francoisk
26-07-2008, 09:14
Assolutamnente no, ma è che puoi farti cmq male (e molto) anche stando in casa, e quindi il proibizionismo è una cagata imho, la voglion fare la super scalata la facciano, crepa UNA MAREA DI GENTE SULLA STRADA INUTILMENTE (perchè come dicevo la sera difficilmente si va a lavorare e nei week end il bollettino di morti e e feriti è costante), almeno chi crepa per queste è crepato per una ragione "migliore" imho, senza contare che chi crepa per sport estremi in assoluto son pochissimi rispetto chi crepa come un fesso facendo cose ritenute normali e "quasi" sicure...
ma quale ragione migliore :mbe:
e poi la gente che esce di sera, come dovrebbe uscire, coi mezzi pubblici? mica tutti abitano a berlino?:rolleyes:
manurosso87
26-07-2008, 09:28
ma quale ragione migliore :mbe:
e poi la gente che esce di sera, come dovrebbe uscire, coi mezzi pubblici? mica tutti abitano a berlino?:rolleyes:
il ragionamento è: la gente che esce la sera per divertirsi, potrebbe stare a casa ed evitare di divertirsi, è lo stesso ragionamento di chi dice che chi ama fare sport estremi non dovrebbe farli.
E lo dico da non praticante alpinista, che non ama particolarmente la montagna, se non per andarci in bici.
ma quale ragione migliore :mbe:
e poi la gente che esce di sera, come dovrebbe uscire, coi mezzi pubblici? mica tutti abitano a berlino?:rolleyes:
certo che hai una mente molto chiusa, per fortuna che la maggioranza capisce:rolleyes:
il ragionamento è: la gente che esce la sera per divertirsi, potrebbe stare a casa ed evitare di divertirsi, è lo stesso ragionamento di chi dice che chi ama fare sport estremi non dovrebbe farli.
E lo dico da non praticante alpinista, che non ama particolarmente la montagna, se non per andarci in bici.
Semplice e chiaro.;)
manurosso87
26-07-2008, 10:39
e aggiungo anche: questi alpinisti le tasse le pagano in Italia no? quindi devono essere tutelati come chiunque altro..
francoisk
26-07-2008, 11:23
io proporrei anche di dare una medaglia al valore per gente che scala le montagne e riesce ad arrivare in cima, dove trova (come si dice dalle mie parti) e cuoll e ca** :asd:
io proporrei anche di dare una medaglia al valore per gente che scala le montagne e riesce ad arrivare in cima, dove trova (come si dice dalle mie parti) e cuoll e ca** :asd:
Invece ai fessi che si schiantano il sabato sera, magari bevendo per dare un senso alla loro vita, portiamo un bel mazzo di fiori.:)
Tanto loro fanno cose normali, bisogna uniformarsi :)
E attento quando stai in strada, ti potresti ritrovare qualche schumacher che t'investe eppure tu stavi per i cazzi tuoi, che strano eh?
Mai visto ragionamento più ottuso, in sincerità eh.;)
francoisk
26-07-2008, 11:47
Invece ai fessi che si schiantano il sabato sera, magari bevendo per dare un senso alla loro vita, portiamo un bel mazzo di fiori.:)
Tanto loro fanno cose normali, bisogna uniformarsi :)
E attento quando stai in strada, ti potresti ritrovare qualche schumacher che t'investe eppure tu stavi per i cazzi tuoi, che strano eh?
Mai visto ragionamento più ottuso, in sincerità eh.;)
amico fritz, dove avrei scritto che è giusto bere e schiantarsi in auto per ravvivare il sabato sera? trovami dove l'avrei scritto e fammelo leggere, altrimenti non inventare cose tanto per rispondere;)
Semplicemente per te uscire per divertimento è lecito è normale, ma non ha utilità alcuna se non per il tuo divertimento fine a se stesso, ed inoltre nessuno ti dice che non ti può succedere nulla mentre tu ti diverti in attività essenzialmente ed oggettivamente inutili, chi fa queste imprese, anche se in ogni caso hanno di sicuro più utilità dell'uscita serale che tu consideri normale e lecita, hanno come fine di sicuro la passione e la "curiosità" per un qualcosa che molti vorrebbero fare che poi non fanno (di sicuro non sarà il tuo caso) e non faranno mai.
P.s tu insisti sulle pericolosità (prima ne facevi una questione di soldi, ora di inutilità) di uno sport del genere, ma nella vita niente è sicuro ed è molto più facile di quanto si pensi crepare per stronzate.
P.p.s amico fritz lo dici a soreta (come si dice dalle mie e tue parti) ;)
francoisk
26-07-2008, 12:52
P.p.s amico fritz lo dici a soreta (come si dice dalle mie e tue parti) ;)
tu mi dici che faccio un ragionamento ottuso, io ti chiamo amico fritz :asd:
tu mi dici che faccio un ragionamento ottuso, io ti chiamo amico fritz :asd:
Vabbeh contento tu contenti tutti...che devo dirti:stordita:
Ma dai, basta flame, almeno qui :(
Esatto. Oddio a 200 Km/h in moto puoi andarci solo in circuito, l'ecstasy è illegale. Saltare sui tetti non so. Lanciarsi con il paracadute o scalare una montagna no.
Che senso ha? Penso passione.
Io sono dell'idea che uno deve prendersi i suoi rischi e le sue responsabilità quando si fanno cose così rischiose, nel senso che si deve pagare il soccorso e non farlo pesare sulle tasche degli altri cittadini.
O con una polizza o dopo di tasca propria.
Stesso discorso per i giornalisti, bodyguards, ecc.. che vengono rapiti in Medioriente... alla fine si pagano (NOI) milioni all'anno di riscatti per un rischio lavorativo PRIVATO e PERSONALE che si prendono.
Io in Iraq a fare giornalismo o il bodyguard non ci andrei, tantomeno in cordata su una montagna di un certo tipo. Se ci andassi mi farei una bella polizza tipo "Euroassistance" di pronto intervento aereo :D
Sono esseri umani in difficoltà. Allora non soccorriamo i piloti che si schiantano in pista!
Li il soccorso non lo paghiamo noi contribuenti, ma lo paga l'organizzazione (alla fine lo paga lo spettatore col biglietto, ma cmq spende di sua volontà).
per me non ha senso questo discorso, sinceramente. Son morte anche altro 4 persone sul Monte Bianco, se si fossero solo fatte male, non avrebbero dovuto essere soccorse, stessa cosa per altre tipologie di incidente durante momenti di relax/agonismo/passione.
Soccorrere un concittadino in pericolo, anzi qualsiasi essere umano, è un DOVERE, come dovrebbe essere un DOVERE anche pagare tali spese, ALMENO che non siano attività UMANITARIE autorizzate dalla Pubblica Amministrazione/Stato.
Queste spedizioni sono a scopo di lucro o per la gloria?
F1R3BL4D3
05-08-2008, 17:47
Soccorrere un concittadino in pericolo, anzi qualsiasi essere umano, è un DOVERE, come dovrebbe essere un DOVERE anche pagare tali spese, ALMENO che non siano attività UMANITARIE autorizzate dalla Pubblica Amministrazione/Stato.
:stordita: Appunto. Per questo sono stati soccorsi. Erano dei concittadini in difficoltà (parlo di quelli sul K2) mentre per quelli dell'altro episodio non erano italiani.
:stordita: Appunto. Per questo sono stati soccorsi. Erano dei concittadini in difficoltà (parlo di quelli sul K2) mentre per quelli dell'altro episodio non erano italiani.
Il problema é che NON gli faranno pagare le spese... tanto ci pensiamo noi
momo-racing
06-08-2008, 17:50
Il problema é che NON gli faranno pagare le spese... tanto ci pensiamo noi
vorrei solo fare notare due cose, visto che alla fine si parte parlando di morti e si finisce parlando di soldi:
1° generalmente i soccorsi se esplicitamente richiesti dalle spedizioni sono a carico di queste ultime. Non sono infatti rari i casi controversi in cui si è deciso di portare a valle sherpa feriti per evitare di chiamare gli elicotteri di soccorso che avrebbero costituito un esborso di alcune migliaia di dollari per gli organizzatori delle spedizioni.
2° praticamente la totalità degli ospedali in cui verranno portati gli alpinisti soccorsi sono strutture nate e sovvenzionate dai soldi delle spedizioni e degli alpinisti che si recano in tali luoghi
3° gran parte delle scuole in cui studiano gli sherpa sono stati finanziati e costruiti grazie ai soldi portati dalle spedizioni.
prima di fare i conti in tasca a qualcuno e sparare sentenze, sarebbe il caso di informarsi.
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