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View Full Version : In Cina è finita l'era del lavoro low cost


dantes76
15-07-2008, 09:13
In Cina è finita l'era del lavoro low cost
di Rita Fatiguso
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Giovedí 03 Luglio 2008


Vien da pensare a Davide e Golia: lotta impari, sfida aperta. Ci vogliono spalle forti per affrontare la Cina: il talento e l'intraprendenza italiane, da sole, non possono sempre bastare. Così, siamo andati a vedere che aria tira davvero da quelle parti, visitando alcune imprese italiane che hanno raccolto questa sfida, dal Guangdong allo Zhejiang fino allo Jangsu, via Shanghai. Realtà di medie dimensioni che in tempi, con modalità e obiettivi diversi, qui hanno puntato le loro carte.

Manager cinesi e tecnici italiani, ingegneri e direttori di aziende ci hanno aiutato a ricostruire gli ostacoli più duri, in particolare quelli collegati alle risorse umane, inclusa l'applicazione della nuova legge sul diritto del lavoro, e all'impatto ambientale in un Paese in forte crescita. Difficoltà tipiche di un posto in cui nulla si può dare per scontato: che gli operai ti saranno fedeli, che potrai acquistare in tempi certi un terreno o una concessione, che il contratto scritto sarà rispettato, che i livelli di inquinamento da rispettare resteranno definiti, che potrai selezionare la persona giusta alla quale affidare l'azienda e che non ti porterà via il business mettendosi in proprio e così via.

Un Paese che offre grandi opportunità, specie legate alle prospettive del mercato interno, ma anche grandi rischi. Una terra in grande cambiamento, su cui l'Italia sconta un ritardo generalizzato. I dati sulle realtà italiane, infatti, sono limitati: secondo un censimento a maglie larghe effettuato dall'Osservatorio Asia su dati della Camera di commercio italiana in Cina a stento si superano le 1.400 unità. Il nocciolo duro, ovviamente, è ben più ridotto. Gli "irriducibili" sono circa 300, di dimensioni contenute, insediati lungo la costa da Sud a Nord-Est, che resta la zona più industrializzata del Paese. Per il 12% sono ancora joint venture che, specie quelle non andate a buon fine, turbano ancora i sogni di parecchi imprenditori.

L'emergenza oggi è la crescita del costo del lavoro. Tutte le aziende italiane che ci hanno aperto le porte, però, l'hanno confermato, in coro: la Cina non è un Paese per speculazioni a breve. Sia che ci si muova come sistema Paese, sia in solitaria, ci sono regole non scritte da comprendere in fretta e rispettare. Il che spiega anche perché alcune esperienze targate made in Italy, al contrario, si candidano a diventare casi da manuale.


http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/07/cina-fine-lavoro-low-cost.shtml?uuid=501cad5e-48c9-11dd-be66-4257e4fdd63d&DocRulesView=Libero&correlato

Ileana
15-07-2008, 09:29
Ci han mandato la CGIL!!!!
Finalmente hanno capito come abbattere il mostro cinese :asd:

sider
15-07-2008, 09:41
Tutti gli economisti illuminati sostengono che per riequilibrare l'economia non bisogna pagare gli europei da cinesi, bensì esportare i diritti in cina. Ma è lapalissiano.

cocis
15-07-2008, 09:45
la cina ora ha anche un grosso problema di crisi energetica.. i conti ora tornano tutti indietro.. :rolleyes: