View Full Version : La Corte dei Conti boccia la Robin Hood Tax
Mailandre
02-07-2008, 15:52
La Corte dei Conti boccia la Robin Hood Tax
«È concreto il rischio che il maggior prelievo» derivante dalla Robin tax «possa essere traslato sui consumatori o su altri soggetti economici». Lo rileva la Corte dei Conti, nell'audizione in Parlamento sul Dpef. Per la magistratura contabile, inoltre, visto che, al momento, andranno «meno di 300 milioni» al Fondo per i meno abbienti, «è concreto il rischio che la finalizzazione sociale della Robin tax possa risultare molto limitata».
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/07/robin-hood-tax-corte-conti.shtml?uuid=114a48dc-4835-11dd-bace-5577a4a87901&type=Libero
Giusta osservazione, la traslazione dell'imposta è una questione tecnica che si impara alle superiori. Chissà che libri creativi ha letto tremonti :D
Tremonti non è competente in materia. Che vada a zappare.
Robin Hood Tax, genialata di Tremonti che colpisce i produttori di energia (Si tratta di un aumento del 5,5 per cento dell'imposta sui redditi per tutte le imprese che producono o vendono energia elettrica); i prezzi dei carburanti sono liberi da vincoli statali ormai da anni e pur volendo ipotizzare un ritorno, a questo punto necessario, ad un regime di prezzi controllati, risulterebbe difficile distinguere tra gli aumenti dettati dalla fluttuazione del prezzo del barile di greggio e quelli dettati dall'intenzione delle aziende di bilanciare le menomazioni economiche patite per mano dell'arciere in calzamaglia. La quasi totalità delle aziende del settore è in mano pubblica tra Enel che detiene il 30% del mercato più la galassia di ex municipalizzate dove la partecipazione dello Stato è maggioritaria, attraverso gli enti locali. Che pagando vedranno allargarsi il buco di bilancio dopo la dipartita della tassa sulla prima casa (leggasi ICI). Le addizionali che saranno poi costrette ad elevare, indovinate un po' su chi andranno a gravare?
ALBIZZIE
02-07-2008, 17:07
Lo dice il presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro
a senatori e deputati della Commissione Bilancio e Finanze
Le maggiori tasse per petrolieri, assicurazioni e banche potrebbero
"diventare" aumenti per i cittadini. Dubbi sulla carta per poveri e pensionati
Robin tax? Un bluff "Rischi per i consumatori"
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Ha inventato la Robin Tax
ROMA - La Robin Tax? Rischia di essere un bluff. Di più: "Rischia di pesare troppo su un singolo settore di impresa e di avere effetti negativi per i consumatori". L'allarme è lanciato da Tullio Lazzaro, presidente della Corte dei Conti, durante l'audizione alle commissioni congiunte Bilancio e Finanze di Camera e Senato su Dpef e dl manovra riconosce il valore degli obiettivi della Robin Tax ma mette in guardia da un duplice rischio.
Da un lato si teme che "la previsione di un prelievo differenziato sui profitti di alcuni settori e categorie di imprese, pur giustificata da fattori contingenti, si configura in realtà come un inasprimento strutturale del prelievo a carico di uno specifico segmento imprenditoriale". In sostanza Lazzaro dice che le maggiori tasse per aziende petrolifere, assicurazioni e banche di gas che in questi anni hanno goduto di maggiori incassi, assomiglia troppo a una "punizione" per un solo settore.
Anche per questo, aggiunge Lazzaro, "è concreto il rischio che il maggior prelievo possa essere traslato sui consumatori (attraverso un aumento dei prezzi praticati sui prodotti) o su altri soggetti economici".
Per Lazzaro "le maggiori entrate (733 milioni) assicurate dall'imposta sostitutiva sui valori latenti delle rimanenze delle imprese petrolifere e del gas rappresentano, di fatto, un'anticipazione della tassazione: scorte già tassate riducono in sostanza l'utile che emergerà all'atto della vendita del prodotto e la relativa tassazione".
Infine per la Corte dei Conti, "è concreto il rischio che la finalizzazione 'sociale' della Robin Tax possa risultare molto limitata". Nel senso che nelle tasche dei cittadini potrebbe andare alla fine poco o nulla. In effetti gli aggravi fiscali potrebbero tradursi in aumenti per i consumatori. Soprattutto al Fondo per i meno abbienti andrebbero "meno di 300 milioni". Molto meno dei 3-4 miliardi che la tassa dovrebbe far incassare allo Stato.
Dubbi anche sulla carta per anziani e più poveri. "Si pone l'esigenza - osserva la Corte dei Conti - di evitare che i potenziali benefici dell'iniziativa non siano compromessi da elevati costi di gestione (ideazione, creazione, distribuzione e monitoraggio della carta acquisti). Per contro sarebbe necessario valutare come questa nuova iniziativa si collochi in un contesto in cui già sono operanti istituti a sostegno dei meno abbienti e strumenti di misurazione delle condizioni economiche".
E' il primo titolo della prima pagina di repubblica online.
Peccato che ad altri sia saltato agli occhi il piccolo richiamo della fotosequenza su berlusconi, quello di lato vicino alle donnine nude.
Mailandre
02-07-2008, 17:22
CORTE CONTI, DA VENDITA PATRIMONIO RISCHI COME DA DERIVATI
(ASCA) - Roma, 2 lug - La vendita del patrimonio immobiliare degli enti territoriali espone quest'ultimi a rischi paragonabili a quelli degli strumenti di finanza derivata. Lo afferma la Corte dei Conti nell'audizione alla Camera sul Dpef e la manovra.
Un 'motivo di preoccupazione', dicono i magistrati contabili, e' relativo alle modalita' con cui le dismissioni potranno avvenire ''nella persistente e ben nota carenza di adeguate capacita' tecnico-gestionali, soprattutto degli enti di minori dimensioni, i quali potrebbero rischiare, come per gli strumenti di finanza derivata, di diventare preda della strategia aggressiva di attori finanziari interessati e far effettuare le operazioni''. La Corte ricorda i risultati di una sua recente indagine da cui si evince che ''le operazioni di cartolarizzazione e di conferimento di immobili dello Stato e degli enti previdenziali effettuate nella prima meta' del decennio si sono concluse con un netto svantaggio per i soggetti pubblici''.
Per evitare il ripetersi di analoghe situazioni ''bisognerebbe apprestare, a favore degli enti, appropriati meccanismi di assistenza, pianificazione, monitoraggio, controllo''.
http://www.asca.it/moddettnews.php?idnews=765267&canale=ORA&articolo=MANOVRA:%20CORTE%20CONTI,%20DA%20VENDITA%20PATRIMONIO%20RISCHI%20COME%20DA%20DERIVATI
P.s. Ma che dici ,Corte dei Conti , saprà bene quel che sta facendo ,..Oh NO???!! :confused:
Forse è la "Finanza Creativa" Just in time!! , ... cominciamo a sistemarci OGGI,..DOMANI , qualcuno ci penserà!!
trecconti o treballe ? :stordita: :mc: :stordita:
naitsirhC
05-07-2008, 15:06
E pensare che ai petrolieri basterà far crescere la benza di 1-2 cent. per recuperare quello che verrà ipoteticamente tolto dalla "Robin Hood Tax".
Sempre che non l'abbiano già fatto...
LilithSChild
05-07-2008, 15:17
E pensare che ai petrolieri basterà far crescere la benza di 1-2 cent. per recuperare quello che verrà ipoteticamente tolto dalla "Robin Hood Tax".
Sempre che non l'abbiano già fatto...
i petrolieri sarebbero capaci di mantenere lo stesso prezzo pure se levassero accise e iva :\
Phoenix68
05-07-2008, 15:18
Alla Robin Hood Tax deve essere affiancata una corretta gestione di controllo dei costi altrimenti è ovvio che non può funzionare, questo è stato quanto auspicato proprio dalla corte dei conti avvisando di vigilare per evitare che il vantaggio di questa legge provochi scompensi per aumenti ingiustificati come al tempo dell'entrata dell'Euro.
Fonte Radio24 (Sole 24 ORE)
La Corte dei Conti boccia la Robin Hood Tax
«È concreto il rischio che il maggior prelievo» derivante dalla Robin tax «possa essere traslato sui consumatori o su altri soggetti economici». Lo rileva la Corte dei Conti, nell'audizione in Parlamento sul Dpef. Per la magistratura contabile, inoltre, visto che, al momento, andranno «meno di 300 milioni» al Fondo per i meno abbienti, «è concreto il rischio che la finalizzazione sociale della Robin tax possa risultare molto limitata».
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/07/robin-hood-tax-corte-conti.shtml?uuid=114a48dc-4835-11dd-bace-5577a4a87901&type=Libero
ANCHE UN ITALIANO MEDIO ci sarebbe arrivato
ma non il ns ministro dell'economia
Phoenix68
05-07-2008, 15:23
ANCHE UN ITALIANO MEDIO ci sarebbe arrivato
ma non il ns ministro dell'economia
L'Italiano medio si aspetta che vengano recepite le indicazioni di controllo prezzi e che non vengano aggiunte tasse proprio all'italiano medio ;)
insomma non c'è proprio modo di seviziare sti pertolieri e la mafia finanziaria? checcazzo, sono intoccabili?
harbinger
05-07-2008, 16:32
insomma non c'è proprio modo di seviziare sti pertolieri e la mafia finanziaria? checcazzo, sono intoccabili?
Semplificando all'estremo si può dire che colpirli nelle tasche - più di quanto si colpisca l'impresa in genere - è quasi impossibile: per ogni esperto del Ministero ci sono almeno dieci esperti (talvolta gli stessi!) che studiano come "scaricare il barile". E' un gioco che non si può vincere in questo modo.
Al contrario puoi colpirli se formano cartello e se attuano politiche anticoncorrenziali, cosa ben poco fatta in Italia. Basterebbe avere norme severissime in materia e una seria volontà governativa nell'applicarle. AL contrario le norme sono alquanto blande, le sanzioni ridicole e la volontà nell'applicarle scarsa.
Phoenix68
05-07-2008, 17:26
Semplificando all'estremo si può dire che colpirli nelle tasche - più di quanto si colpisca l'impresa in genere - è quasi impossibile: per ogni esperto del Ministero ci sono almeno dieci esperti (talvolta gli stessi!) che studiano come "scaricare il barile". E' un gioco che non si può vincere in questo modo.
Al contrario puoi colpirli se formano cartello e se attuano politiche anticoncorrenziali, cosa ben poco fatta in Italia. Basterebbe avere norme severissime in materia e una seria volontà governativa nell'applicarle. AL contrario le norme sono alquanto blande, le sanzioni ridicole e la volontà nell'applicarle scarsa.
Quoto
copendoli come? con sanzioni che scaricherebbero sui consumatori?
harbinger
05-07-2008, 17:40
copendoli come? con sanzioni che scaricherebbero sui consumatori?
Giusta osservazione ma:
1) non esistono solo sanzioni pecuniarie. Introducendo la responsabilità penale a carico degli amministratori in materia di pratiche anticoncorrenziali assisteremmo a qualche interessante processo;
2) le sanzioni possono anche riguardare l'inibizione all'esercizio dell'attività ovvero altre restrizioni (sono aperto a suggerimenti :D ) ugualmente dannose per le società colpite;
3) introducendo ammende proporzionali al fatturato in misura significativa, qualunque società (anche quelle che possono scaricare sugli utenti) ci penserebbe due volte prima di vedere collassare il proprio utile d'esercizio con tutte le ripercussioni del caso, specialmente se quotata.
EDIT: sono anche io convinto che una piena vittoria contro taluni fallimenti del mercato (monopolio, oligopolio, ecc.) sia impossibile, tuttavia si può cercare di convincere codeste società - e i loro amministratori - che potrebbe essere più conveniente fare cartello su prezzi più bassi piuttosto che ingaggiare una lotta all'ultimo sangue con uno Stato intero.
Phoenix68
05-07-2008, 19:04
copendoli come? con sanzioni che scaricherebbero sui consumatori?
Dipende da come verrebbe gestita la cosa, non si deve colpire in modo "duro" le compagnie ma neppure lasciargli fare quello che gli pare altrimenti ci pediamo tutti, una buona via di mezzo insomma.
Un esempio di due errori sullo stesso argomento è stato il blocco dei prezzi delle assicurazioni fatto dal governo di SX nel 2000 fino al 2001 (la comunità Europea ci ha sanzionati) e lo sblocco attuato dal governo di DX subito dopo (gli aumenti non sono stati controllati ed ovviamente sono stati cospicui);)
Alla Robin Hood Tax deve essere affiancata una corretta gestione di controllo dei costi altrimenti è ovvio che non può funzionare, questo è stato quanto auspicato proprio dalla corte dei conti avvisando di vigilare per evitare che il vantaggio di questa legge provochi scompensi per aumenti ingiustificati come al tempo dell'entrata dell'Euro.
Fonte Radio24 (Sole 24 ORE)
come hanno fatto con l'entrata in vigore della moneta unica?:D
Appostu semu:O
TRemonti ha voglia di parlare, ma ormai si sa che tutto quello che fanno (verbalmente per farci risparmiare), ci si ritorce contro:O
Poi banche, petrolieri etc...Mica sono tutti italiani???
Scusate, scoppia la guerra all'iran (ipotesi mica tanto camapata li..), il petrolio schizza + di quanto non stia già facendo...ditemi che ci azzecca il tronchetto o qualsiasi banchiere italiano:confused:
Phoenix68
05-07-2008, 19:29
come hanno fatto con l'entrata in vigore della moneta unica?:D
Appostu semu:O
L'avevo già detto pochi post piu su, :p
^TiGeRShArK^
05-07-2008, 19:38
Alla Robin Hood Tax deve essere affiancata una corretta gestione di controllo dei costi altrimenti è ovvio che non può funzionare, questo è stato quanto auspicato proprio dalla corte dei conti avvisando di vigilare per evitare che il vantaggio di questa legge provochi scompensi per aumenti ingiustificati come al tempo dell'entrata dell'Euro.
Fonte Radio24 (Sole 24 ORE)
e sappiamo tutti benissimo quanto Ilvio abbia controllato perfettamente i prezzi durante il passaggio all'euro sotto il suo governo di 5 anni a larghissima maggioranza :)
ELISAMAC1
05-07-2008, 19:52
Eppure sono convinta che qualcuno quì dentro sarebbe contrario anche se fosse leggittiva.Basta dare contro a tutto quello che fa questo governo.
Ma nn era una cosa buona se venivano tolti ai petrolieri e alle banche un po' di soldi.
Purtroppo nn l'ha pensata la vostra bella sx, senno' che bella idea ....:eek:
Eppure sono convinta che qualcuno quì dentro sarebbe contrario anche se fosse leggittiva.Basta dare contro a tutto quello che fa questo governo.
Ma nn era una cosa buona se venivano tolti ai petrolieri e alle banche un po' di soldi.
Purtroppo nn l'ha pensata la vostra bella sx, senno' che bella idea ....:eek:
guarda che se l'ha bocciata la corte dei conti vuol dire che è proprio una boiata :D : non è questione di destra o sinistra, è così difficile fare 2+2 per capire che se tassi un petroliere il petroliere si rifarà del denaro perso in tasse scaricandone i costi sugli acquirenti? no, l'importante è difendere il duce sempre e comunque :D
ELISAMAC1
05-07-2008, 20:00
;23190787']guarda che se l'ha bocciata la corte dei conti vuol dire che è proprio una boiata :D : non è questione di destra o sinistra, è così difficile fare 2+2 per capire che se tassi un petroliere il petroliere si rifarà del denaro perso in tasse scaricandone i costi sugli acquirenti? no, l'importante è difendere il duce sempre e comunque :D
M acome fai ad essere così sicuro che si rifaranno su di noi!Nn ti preoccupare nn riuscirai a togliermi dalla testa che se lo avesse proposto la sx, qui quasi tutti avrebbero festeggiato l'idea di togliere finalmente soldi ai petrolieri e alle BANCHE!!!:mbe:
M acome fai ad essere così sicuro che si rifaranno su di noi!Nn ti preoccupare nn riuscirai a togliermi dalla testa che se lo avesse proposto la sx, qui quasi tutti avrebbero festeggiato l'idea di togliere finalmente soldi ai petrolieri e alle BANCHE!!!:mbe:
Che ragionamento intelligente!
ma in Italia quando smetteremo di dare la colpa di tutto a qualcun'altro,concentrandoci invece sulla risoluzione dei problemi?
Ma chi straca##ø se ne frega di quel che avrebbe fatto la sinistra!ma che obiezione è!!!???:muro: :muro: :muro: :muro:
L'ha fatta la destra? Si!
Han detto tutti che è una stupidata? Si!!!
E allora chi se ne strafrega della sinistraaaaaaaaaaaaaa:muro: :muro: :muro: :muro:
aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh
^TiGeRShArK^
05-07-2008, 20:06
M acome fai ad essere così sicuro che si rifaranno su di noi!Nn ti preoccupare nn riuscirai a togliermi dalla testa che se lo avesse proposto la sx, qui quasi tutti avrebbero festeggiato l'idea di togliere finalmente soldi ai petrolieri e alle BANCHE!!!:mbe:
infatti col passaggio all'euro sotto il precedente governo di Ilvio tutto è andato perfettamente e noi consumatori non ci siamo impoveriti affatto :)
.....forse nel tuo mondo felice in cui Ilvio pensa al bene dell'italia anzichè al suo personale :)
ELISAMAC1
05-07-2008, 20:09
Che ragionamento intelligente!
ma in Italia quando smetteremo di dare la colpa di tutto a qualcun'altro,concentrandoci invece sulla risoluzione dei problemi?
Ma chi straca##ø se ne frega di quel che avrebbe fatto la sinistra!ma che obiezione è!!!???:muro: :muro: :muro: :muro:
L'ha fatta la destra? Si!
Han detto tutti che è una stupidata? Si!!!
E allora chi se ne strafrega della sinistraaaaaaaaaaaaaa:muro: :muro: :muro: :muro:
aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh
E' chi lo dice che x tutti e' una stupidata.Vai a cjhiederlo alla gente x la strada (a ma qui si pensa che il consenso x BERLUSCONI sta' scendendo???).Io sono perfettamente d'accordo con questa legge, anche se l'avesse fatta la sx.Purtroppo ...
infatti col passaggio all'euro sotto il precedente governo di Ilvio tutto è andato perfettamente e noi consumatori non ci siamo impoveriti affatto :)
.....forse nel tuo mondo felice in cui Ilvio pensa al bene dell'italia anzichè al suo personale :)
Stai tranquillo ci siamo inpoveriti anche con BERLUSCONI.Contento.
E' chi lo dice che x tutti e' una stupidata.Vai a cjhiederlo alla gente x la strada
Chi lo dice?mah...3 fonti a caso:
-Mario Draghi,ossia il governatore della banca D'Italia.
-La corte Dei conti
-Centinaia e centinaia di Economisti
Senza offesa eh,ma dell'uomo di strada me ne sbatto altamente.Ma non perchè io non lo sia(ed invece lo sono),ma semplicemente perchè l'uomo della strada non capisce un cazzo di economia se paragonato a chi l'ha studiata!
Ma perchè devi per forza replicare?non è necessario dire castronerie ad ogni post sai?:) :)
Phoenix68
05-07-2008, 20:57
Piccola precisazione , la corte dei conti sostiene che c'è il pericolo di un aumento dei prezzi sul consumatore a fronte di tasse sulle grandi aziende,la soluzione sarebbe quella di vigilare perchè questo non succeda.
Altra precisazione :E' vero che il governo Berlusconi non ha attuato un controllo prezzi e l'ho sempre sostenuto, MA anche l'entrata in quel periodo nell'Euro non fù una scelta felice costringendoci a svalutare la lira rispetto all'ECU per poterci entrare (e sappiamo benissimo guardando i portafogli cosa questo abbia comportato).
Punto 3 con l'entrata nell'Euro l'Italia come STATO (non il cittadino) avrebbe potuto guadagnarci parecchio purtroppo per errori di entrambi i governi ,DX eSX ci siamo "mangiati" tutto:incazzed:
Phoenix68
05-07-2008, 23:19
Per il punto 3:
L'Italia si è comportata come la cicala. In 10 anni, tra il 1997 e il 2007 ha «disperso» i benefici che l'ingresso dell'Euro ha avuto nella riduzione degli interessi sul debito pubblico. È uno spreco che vale 70 miliardi, 4,3 punti di pil."
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/...anni_....shtml
Lo si diceva anche per l'eliminazione del contributo ricarica cellulari voluto da Bersani e tra l'altro giustissimo.
Invece è stata solo una "rogna" x le compagnie telefoniche e basta.
Adesso non va bene neanche quando vengono incrementate le tasse su profitti straordinari dati dalla congiuntura energetica/petrolifera?
Allora eliminiamo tutte le tasse alle compagnie petrolifere, almeno faranno tanti di quei margini che potranno abbassare i prezzi ai consumatori.
Ma ce la fate?
scorpionkkk
06-07-2008, 14:01
Eppure sono convinta che qualcuno quì dentro sarebbe contrario anche se fosse leggittiva.Basta dare contro a tutto quello che fa questo governo.
Ma nn era una cosa buona se venivano tolti ai petrolieri e alle banche un po' di soldi.
Purtroppo nn l'ha pensata la vostra bella sx, senno' che bella idea ....:eek:
Sarebbe bastato fare le cose con criterio e con competenza. Cosi non è stato. Punto.Non basta scrivere una legge per creare un sistema virtuoso.
Cmq
Avete già rispettato molti impegni. :asd:
LilithSChild
06-07-2008, 14:03
Sarebbe bastato fare le cose con criterio e con competenza. Cosi non è stato. Punto.Non basta scrivere una legge per creare un sistema virtuoso.
Cmq
Avete già rispettato molti impegni. :asd:
sì , c'è anche un thread dedicato se non sbaglio http://img56.imageshack.us/img56/4757/fiore3lk8.gif
Willy McBride
06-07-2008, 14:22
MA anche l'entrata in quel periodo nell'Euro non fù una scelta felice costringendoci a svalutare la lira rispetto all'ECU per poterci entrare (e sappiamo benissimo guardando i portafogli cosa questo abbia comportato).
:mbe:
La grossa svalutazione della Lira rispetto all'ECU e alle altre monete europee (marco tedesco in primis) risale ai primi anni '90, al rientro nel sistema monetario le fasce d'oscillazione sono state fissate sulla base dei cambi di mercato, non a caso, e la decisione finale sul rapporto lira-euro è stata fatta sulla base delle fasce d'oscillazione e della storia recente dei cambi, non a piacimento del governo.
Tra l'altro all'epoca gli unici a protestare sono stati imprenditori e commercianti che puntavano a 2000 e più lire/euro e consideravano 1936.27 come "eccessivo apprezzamento della lira".
harbinger
06-07-2008, 14:25
Lo si diceva anche per l'eliminazione del contributo ricarica cellulari voluto da Bersani e tra l'altro giustissimo.
Invece è stata solo una "rogna" x le compagnie telefoniche e basta.
Sono state rimodulate TUTTE le tariffe in vigore. La mia, per esempio, è passata da 10 cent/m a 12 cent/m. Hanno fatto felici i ragazzini con ricariche da 10/5/2 euro la volta e scontentato gli utilizzatori più grandi (ai quali, in molti casi, erano scontate/annullate le commissioni di ricarica). Sarebbe interessante quantificare l'effetto netto per i ocntribuenti e per le compagnie.
Adesso non va bene neanche quando vengono incrementate le tasse su profitti straordinari dati dalla congiuntura energetica/petrolifera?
Allora eliminiamo tutte le tasse alle compagnie petrolifere, almeno faranno tanti di quei margini che potranno abbassare i prezzi ai consumatori.
Ma ce la fate?
Ho espresso quelli che ritengo essere ragionevoli dubbi, cercando di motivarli. Tu no. Ce la fai?
Sono state rimodulate TUTTE le tariffe in vigore. La mia, per esempio, è passata da 10 cent/m a 12 cent/m. Hanno fatto felici i ragazzini con ricariche da 10/5/2 euro la volta e scontentato gli utilizzatori più grandi (ai quali, in molti casi, erano scontate/annullate le commissioni di ricarica). Sarebbe interessante quantificare l'effetto netto per i ocntribuenti e per le compagnie.
Ho espresso quelli che ritengo essere ragionevoli dubbi, cercando di motivarli. Tu no. Ce la fai?
Nel mio piccolo le mie tariffe (wind e vodafone) non sono state rimodulate.. forse è solo un caso..
Sono state rimodulate TUTTE le tariffe in vigore. La mia, per esempio, è passata da 10 cent/m a 12 cent/m. Hanno fatto felici i ragazzini con ricariche da 10/5/2 euro la volta e scontentato gli utilizzatori più grandi (ai quali, in molti casi, erano scontate/annullate le commissioni di ricarica). Sarebbe interessante quantificare l'effetto netto per i ocntribuenti e per le compagnie.
Ho espresso quelli che ritengo essere ragionevoli dubbi, cercando di motivarli. Tu no. Ce la fai?
Vai a leggerti le relazioni sui bilanci delle TelCo dell'anno scorso.
Inoltre era un costo "occulto", così il consumatore è + consapevole di quanto spende.
C'era da poco da dire allora, c'è poco da dire adesso.
Stanno prendendo un sacco di Mld di Euro a banche e compagnie petrolifere.
Sta all'Antitrust verificare eventuali comportamenti lesivi della concorrenza che seguiranno eventualmente tale provvedimento.
la 3 le ha rimodulate
contando che non pagavo già prima perchè caricavo una tantum via bancomat e non adottavo la politica del bimbiminchia da 5 euro a volta ci ho rimesso
anzi no, ci ha rimesso la 3, perchè ho drasticamente ridotto le chiamate, per ritorsione
scorpionkkk
06-07-2008, 15:11
anzi no, ci ha rimesso la 3, perchè ho drasticamente ridotto le chiamate, per ritorsione
ed è cosi che bisogna fare
:mbe:
La grossa svalutazione della Lira rispetto all'ECU e alle altre monete europee (marco tedesco in primis) risale ai primi anni '90, al rientro nel sistema monetario le fasce d'oscillazione sono state fissate sulla base dei cambi di mercato, non a caso, e la decisione finale sul rapporto lira-euro è stata fatta sulla base delle fasce d'oscillazione e della storia recente dei cambi, non a piacimento del governo.
Tra l'altro all'epoca gli unici a protestare sono stati imprenditori e commercianti che puntavano a 2000 e più lire/euro e consideravano 1936.27 come "eccessivo apprezzamento della lira".
Berlusconi non la pensava così... :D (1€ = 1500£)
Sì Fabio ma 50 milioni di italiani sono stati "invitati" a controllare le tariffe. Molti clienti con tariffe "abnormi" e fuori mercato hanno cambiato piano.
Soprattutto una volta scattata la eventuale rimodulazione unilaterale del contratto, con comunicazione al cliente.
Questa intervento ha portato la concorrenza nel 2007 a livelli mai visti, con tariffe molto convenienti. Che adesso stanno eliminando.... vedi la Vodafone Easy Special senza scatto alla risposta (15 cent Euro senza scatto verso tutti a secondi effettivi e 12 centesimi gli Sms) o la Tim Club (simile).
Infatti servirebbe un antitrust serio. In assenza di quello, puoi solo intervenire per legge per cercare di migliorare la trasparenza dei prezzi e la concorrenza.
harbinger
06-07-2008, 15:31
Vai a leggerti le relazioni sui bilanci delle TelCo dell'anno scorso.
Adesso no, sto ripassando procedure concorsuali per l'Esame di domani. Però non mi dispiacerebbe leggere qualche nota al bilancio o qualche analisi di coloro che hanno la copertura su Telecom&concorrenti.
Inoltre era un costo "occulto", così il consumatore è + consapevole di quanto spende.
E' un'interessante posizione, probabilmente condivisa anche dal fu-Governo Prodi.
C'era da poco da dire allora, c'è poco da dire adesso.
Wow, vuoi la mia tessera elettorale così evitiamo ogni discussione e ci pensi tu? Oppure la discussione può esserci senza che qualcuno si erga sul trono a dire che "c'è poco da dire"? Forse sarebbe meglio scrivere che non si ha molto da dire, anche per un'infinità di motivi che non si vuole enumerare. E questo sarebbe tutt'altro che biasimevole.
Stanno prendendo un sacco di Mld di Euro a banche e compagnie petrolifere.
Speriamo, il provvedimento dovrebbe servire a quello. Poco sopra si cercava di argomentare anche sulle possibili conseguenze oltre l'effetto diretto.
Sta all'Antitrust verificare eventuali comportamenti lesivi della concorrenza che seguiranno eventualmente tale provvedimento.
E' da un po' di post che segnalo come i poteri in materia di Antitrust non siano mai stati largamente utilizzati (o concessi, se del caso) in Italia.
Caro Harbinger, io non rispondo a te e anzi ti ringrazio per la volontò di argomentare.
Mi collego ogni tanto su questa sezione e noto che da anni ogni commento è dato dal "dare contro la parte politica avversa", a prescindere dai contenuti.
Puoi verificarlo dal tono di questa discussione e alcuni interventi.
Io che alle ultime elezioni ho annullato la scheda in quanto "non rappresentato" ritengo che questa "Robin Hood Tax" sia interessante, quanto meno perchè c'è un'azione (tassa) alla quale deve seguire una contromessa di chi l'ha subita. Che potrebbe anche non andare a buon fine.
Ironizzare su questo provvedimento come se fossero una banda di pirla, solo perchè ci centro-destra, è francamente deprimente. Non tanto per me ma per la costruzione di un senso critico che prescinda dai colori politici ai quali si aderisce.
harbinger
06-07-2008, 15:36
la 3 le ha rimodulate
contando che non pagavo già prima perchè caricavo una tantum via bancomat e non adottavo la politica del bimbiminchia da 5 euro a volta ci ho rimesso
anzi no, ci ha rimesso la 3, perchè ho drasticamente ridotto le chiamate, per ritorsione
Non solo la 3, prendo un vecchio CdS:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/05/operatori.shtml
Oppure aggiungiamo che la TIM ha eliminato quasi del tutto (o del tutto) le autoricariche.
@00Luca:
Guardando quanto ti ho riportato sopra vedo una situazione leggermente diversa da quanto da te riportato. Magari sbaglio, spiegami tu.
harbinger
06-07-2008, 15:39
Caro Harbinger, io non rispondo a te e anzi ti ringrazio per la volontò di argomentare.
Mi collego ogni tanto su questa sezione e noto che da anni ogni commento è dato dal "dare contro la parte politica avversa", a prescindere dai contenuti.
Puoi verificarlo dal tono di questa discussione e alcuni interventi.
Io che alle ultime elezioni ho annullato la scheda in quanto "non rappresentato" ritengo che questa "Robin Hood Tax" sia interessante, quanto meno perchè c'è un'azione (tassa) alla quale deve seguire una contromessa di chi l'ha subita. Che potrebbe anche non andare a buon fine.
Ironizzare su questo provvedimento come se fossero una banda di pirla, solo perchè ci centro-destra, è francamente deprimente. Non tanto per me ma per la costruzione di un senso critico che prescinda dai colori politici ai quali si aderisce.
Eccimancherebbe, finché si discute, anche accanitamente, mi sta sempre bene e concordo sull'eccessiva levità con cui motli affrontano i provvedimenti alla moda del tifo per la squadra del cuore.
ELISAMAC1
06-07-2008, 21:13
Chi lo dice?mah...3 fonti a caso:
-Mario Draghi,ossia il governatore della banca D'Italia.
-La corte Dei conti
-Centinaia e centinaia di Economisti
Senza offesa eh,ma dell'uomo di strada me ne sbatto altamente.Ma non perchè io non lo sia(ed invece lo sono),ma semplicemente perchè l'uomo della strada non capisce un cazzo di economia se paragonato a chi l'ha studiata!
Ma perchè devi per forza replicare?non è necessario dire castronerie ad ogni post sai?:) :)
Mai parole furono spese meglio.Fanne buon uso dei tuoi consigli.
^TiGeRShArK^
06-07-2008, 21:33
Lo si diceva anche per l'eliminazione del contributo ricarica cellulari voluto da Bersani e tra l'altro giustissimo.
Invece è stata solo una "rogna" x le compagnie telefoniche e basta.
Adesso non va bene neanche quando vengono incrementate le tasse su profitti straordinari dati dalla congiuntura energetica/petrolifera?
Allora eliminiamo tutte le tasse alle compagnie petrolifere, almeno faranno tanti di quei margini che potranno abbassare i prezzi ai consumatori.
Ma ce la fate?
con la differenza che *dovremmo sapere* tutti perfettamente sotto Ilvio come sono aumentati indiscriminatamente i prezzi all'ingresso dell'euro, quindi non vedo perchè dovrebbe fare meglio ora :)
A me con la mossa di bersani il piano tariffario è rimasto assolutamente INVARIATO e in + ora non pago la "tassa fissa" per ogni ricarica.
^TiGeRShArK^
06-07-2008, 21:35
Infatti servirebbe un antitrust serio.
Appunto :O
killercode
06-07-2008, 21:38
Dopo più di tre anni nell'incarico fu costretto alle dimissioni il 3 luglio 2004: in quel periodo la maggioranza dell'epoca andò incontro ad un periodo di crisi, dovuta alle forti divergenze in materia di economia con Gianfranco Fini, allora vice-premier. La disputa raggiunse toni elevati, al punto che Fini denunciò dei "conti truccati" nella legge finanziaria del 2003, relativi alla differenza di due miliardi di euro fra manovra annunciata e riduzioni effettivamente ottenute, che Tremonti addusse a ragioni contabili.
Giusto per ricordare chi hanno RImesso al secondo ministrero più importante d'Italia
La Corte dei Conti boccia la Robin Hood Tax
[n]«È concreto il rischio che il maggior prelievo» derivante dalla Robin tax «possa essere traslato sui consumatori o su altri soggetti economici». Lo rileva la Corte dei Conti, nell'audizione in Parlamento sul Dpef[/b]. Per la magistratura contabile, inoltre, visto che, al momento, andranno «meno di 300 milioni» al Fondo per i meno abbienti, «è concreto il rischio che la finalizzazione sociale della Robin tax possa risultare molto limitata».
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/07/robin-hood-tax-corte-conti.shtml?uuid=114a48dc-4835-11dd-bace-5577a4a87901&type=Libero
Ampiamente prevedibile, purtroppo.
....
Robin Hood Tax, genialata di Tremonti che colpisce i produttori di energia (Si tratta di un aumento del 5,5 per cento dell'imposta sui redditi per tutte le imprese che producono o vendono energia elettrica); i prezzi dei carburanti sono liberi da vincoli statali ormai da anni e pur volendo ipotizzare un ritorno, a questo punto necessario, ad un regime di prezzi controllati, risulterebbe difficile distinguere tra gli aumenti dettati dalla fluttuazione del prezzo del barile di greggio e quelli dettati dall'intenzione delle aziende di bilanciare le menomazioni economiche patite per mano dell'arciere in calzamaglia. La quasi totalità delle aziende del settore è in mano pubblica tra Enel che detiene il 30% del mercato più la galassia di ex municipalizzate dove la partecipazione dello Stato è maggioritaria, attraverso gli enti locali. Che pagando vedranno allargarsi il buco di bilancio dopo la dipartita della tassa sulla prima casa (leggasi ICI). Le addizionali che saranno poi costrette ad elevare, indovinate un po' su chi andranno a gravare?
Lo sa anche lui che la misura sarà praticamente inefficace, ma che invece produrrà frutti cospicui sull'opinione pubblica.
E pensare che ai petrolieri basterà far crescere la benza di 1-2 cent. per recuperare quello che verrà ipoteticamente tolto dalla "Robin Hood Tax".
Sempre che non l'abbiano già fatto...
.
Alla Robin Hood Tax deve essere affiancata una corretta gestione di controllo dei costi altrimenti è ovvio che non può funzionare, questo è stato quanto auspicato proprio dalla corte dei conti avvisando di vigilare per evitare che il vantaggio di questa legge provochi scompensi per aumenti ingiustificati come al tempo dell'entrata dell'Euro.
Fonte Radio24 (Sole 24 ORE)
Il precedente del passaggio alla moneta unica nel 2002 non ci consente molto ottimismo.
:(
Semplificando all'estremo si può dire che colpirli nelle tasche - più di quanto si colpisca l'impresa in genere - è quasi impossibile: per ogni esperto del Ministero ci sono almeno dieci esperti (talvolta gli stessi!) che studiano come "scaricare il barile". E' un gioco che non si può vincere in questo modo.
Al contrario puoi colpirli se formano cartello e se attuano politiche anticoncorrenziali, cosa ben poco fatta in Italia. Basterebbe avere norme severissime in materia e una seria volontà governativa nell'applicarle. AL contrario le norme sono alquanto blande, le sanzioni ridicole e la volontà nell'applicarle scarsa.
....
Giusta osservazione ma:
1) non esistono solo sanzioni pecuniarie. Introducendo la responsabilità penale a carico degli amministratori in materia di pratiche anticoncorrenziali assisteremmo a qualche interessante processo;
2) le sanzioni possono anche riguardare l'inibizione all'esercizio dell'attività ovvero altre restrizioni (sono aperto a suggerimenti :D ) ugualmente dannose per le società colpite;
3) introducendo ammende proporzionali al fatturato in misura significativa, qualunque società (anche quelle che possono scaricare sugli utenti) ci penserebbe due volte prima di vedere collassare il proprio utile d'esercizio con tutte le ripercussioni del caso, specialmente se quotata.
EDIT: sono anche io convinto che una piena vittoria contro taluni fallimenti del mercato (monopolio, oligopolio, ecc.) sia impossibile, tuttavia si può cercare di convincere codeste società - e i loro amministratori - che potrebbe essere più conveniente fare cartello su prezzi più bassi piuttosto che ingaggiare una lotta all'ultimo sangue con uno Stato intero.
Ottimo intervento, da quotare.
Per il punto 3:
L'Italia si è comportata come la cicala. In 10 anni, tra il 1997 e il 2007 ha «disperso» i benefici che l'ingresso dell'Euro ha avuto nella riduzione degli interessi sul debito pubblico. È uno spreco che vale 70 miliardi, 4,3 punti di pil."
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/...anni_....shtml
Tristemente vero.
:mbe:
La grossa svalutazione della Lira rispetto all'ECU e alle altre monete europee (marco tedesco in primis) risale ai primi anni '90,
Vero, come non ricordare il drammatico giorno dell'uscita dell'uscita dallo SME.
... al rientro nel sistema monetario le fasce d'oscillazione sono state fissate sulla base dei cambi di mercato, non a caso, e la decisione finale sul rapporto lira-euro è stata fatta sulla base delle fasce d'oscillazione e della storia recente dei cambi, non a piacimento del governo.
Tra l'altro all'epoca gli unici a protestare sono stati imprenditori e commercianti che puntavano a 2000 e più lire/euro e consideravano 1936.27 come "eccessivo apprezzamento della lira".
E come non ricordare i "fenomeni" che negli anni scorsi suggerivano che il cambio avrebbe dovuto essere a 1500 Lire o peggio ancora a 1000 Lire!
:sofico:
Ciao
Federico
dave4mame
07-07-2008, 10:11
io suggerivo un 1800 lire.
e continuo a ritenere che sarebbe stato un tasso molto più onesto.
onesto e ottenibile se si fosse deciso di prendersi più tempo per aggiustare i conti, anzichè volere a tutti i costi entrare "con i primi della classe".
Secondo me il cambio a 1800 Lire sarebbe stato eccessivamente penalizzante per le nostre esportazioni, oltre che insostenibile e irrealistico, ricordando che il cambio Lira-€ non fu deciso a caso ma in base alla quotazione media degli ultimi mesi rispetto alla moneta allora di riferimento (il marco tedesco); tra l'altro le oscillazioni di cambio per le monete candidate all'ingresso nell'€ erano vincolate da anni entro una fascia molto stretta di fluttuazione.
E come ho già scritto ormai decine di volte, non ritenevo affatto percorribile la strategia di procrastinare l'ingresso nella moneta unica, specialmente ricordando che i nostri maggiori partner commerciali sono tutti entrati per primi.
Ciao
Federico
dave4mame
07-07-2008, 10:37
che ti devo dire?
se quella che sentiamo tutti i giorni non è propaganda, chi è entrato dopo di noi sembra se la stia passando meglio di noi...
Paragone con chi?
:confused:
Rimanendo al nostro paese: pensando al nostro paese FUORI dall'area €, vorrei immaginarmi chi avrebbe varato le dolorose riforme necessarie per mettersi al passo con gli altri partner europei.
E' vero che l'ingresso nella moneta unica non ci ha permesso di utilizzare le "svalutazioni competitive" che artificiosamente miglioravano la competitività dei nostri prodotti sui mercati esteri* ma ricordo che questo si traduceva anche e sopratutto in oneri diretti per le famiglie.
Nel contempo avrei voluto vedere come sarebbero stati gestiti i conti pubblici, che invece dalla fine degli anni 90 hanno beneficiato di un servizio del debito in decisa discesa.
Mi sarei voluto anche immaginare la stabilità della nostra moneta, chiamata a navigare da sola, e gli effetti che le sue fluttuazioni avrebbero portato alla nostra economia.
Infine, come ho detto sopra, avrei voluto vedere verso quali lidi sarebbero state canalizzate le nostre esportazioni, ricordando che l'area € rappresenta da sempre il nostro maggior mercato, con la Germania nostro primo cliente da tempo.
Ciao
Federico
* questa "comoda" e "rapida" scorciatoia ha anche frenato per lungo tempo la ricerca per migliorare la competitività reale dei nostri prodotti
dave4mame
07-07-2008, 11:17
la grecia è entrata dopo di noi, mi pare.
e fino a pochissimi giorni fa ci si sbracciava a far notare come se la passino meglio di noi.
Mi risulta veramente difficile fare un paragone Italia-Grecia solo sulla base dell'adesione alla moneta unica, per primo perchè non so quali indicatori misurare e inoltre perchè non sono affatto certo di poter depurare tutti gli altri fattori che sono intervenuti.
Mi rimane molto più facile pensare agli elementi che ho elencato nel post precedente a riguardo del nostro paese, per ognuno dei quali (svalutazioni competitive, tasso di sconto e finanza pubblica, fluttuazioni della nostra moneta, esportazioni ecc...) non riesco a trovare un qualcosa di positivo.
E a proposito delle "svalutazioni competitive" degli anni 90: quale effetto avrebbero avuto ADESSO applicate in un mercato che ha visto il prepotente ingresso di nuovi attori quali India e Cina contro i quali non c'è possibilità alcuna di competere solo con le svalutazioni?
Ciao
Federico
dave4mame
07-07-2008, 11:52
beh, di fatto, accettare QUEL tasso di cambio è stato accettare una svalutazione.
che, come tutte le svalutazioni, è stata pagata del cittadino medio.
Il tasso di cambio, ribadisco, non poteva essere scelto a caso.
Uno dei requisiti per l’ingresso nell’€ era che il cambio della aluta fosse rimasto stabile entro le bande di fluttuazione previste dallo SME per gli ultimi due anni precedenti l’ingresso. Perciò la nostra moneta aveva una parità di riferimento sancita dai mercati. Fissarla in modo diverso non avrebbe per niente retto alla prova dei mercati.
Ricordo inoltre che un qualunque apprezzamento (dalle 1800 Lire alle assurde 1500 o peggio 1000 Lire proposte da qualcuno) avrebbe comportato uno squilibrio artificiale verso i nostri partners commerciali. Una parità così artificiale non avrebbe retto 1 giorno.
Quello che in primis ha pagato il cittadino italiano è stato il vergognoso tasso di conversione reale adottato (senza alcuna giustificazione) da Lira ad € (in molti casi prossimo al fatidico 1€=1000 Lire).
Comunque siamo molto OT.
Ciao
Federico
dave4mame
07-07-2008, 12:20
appunto.
pigliarsi due anni in più per riportare a un tasso più accettabile il cambio non avrebbe fatto schifo.
da wikipedia:
L'Italia ha avuto i maggiori aumenti inflativi nell'Eurozona. Diversi i motivi addotti:
[cut]
la riduzione della massa monetaria circolante: con l'introduzione dell'euro la massa di euro circolante in Italia sarebbe stata significativamente minore del controvalore in lire ritirato dalla circolazione e riportato al cambio di 1936,27.
[cut]
la politica di svalutazione della lira negli anni, che pur avendo dato frutti a breve termine, ha difatti indebolito la valuta italiana sul lungo termine, e che ha reso particolarmente svantaggioso il cambio lira/euro, il cui potere d'acquisto è lo specchio della reale salute economica del paese, con una valuta non più "drogata" dalla svalutazione monetaria e dalla politica del debito pubblico, limitato tra l'altro dai rigidi parametri di spesa della UE.
il tutto senza considerare che, di fatto, "in europa" ci si è entrati senza averne i requisiti.
sarebbe piuttosto interessante, a titolo di conferma o smentita, quale fosse il cambio dracma/ecu del 1999 e con quale rapporto di conversione sia effettivamente entrata la grecia nel 2001...
Phoenix68
07-07-2008, 12:26
appunto.
pigliarsi due anni in più per riportare a un tasso più accettabile il cambio non avrebbe fatto schifo.
da wikipedia:
il tutto senza considerare che, di fatto, "in europa" ci si è entrati senza averne i requisiti.
sarebbe piuttosto interessante, a titolo di conferma o smentita, quale fosse il cambio dracma/ecu del 1999 e con quale rapporto di conversione sia effettivamente entrata la grecia nel 2001...
Non posso che quotarti, l'entrata nell'Euro a quelle condizioni (ricordiamo anche l'Eurotassa pur di entrare nel famoso 3% richiesto) ci ha messo inuna condizione peggiorativa rispetto agli altri stati, a questo aggiungiamo una "ignoranza" sul vlore dei centesimi che ovviamente altri stati non avevano ed il mancato controllo dei prezzi attuato dal governo di Berlusconi (in parte giustificato sulla mancanza di tempo avuto, ricordiamoci che gli aumenti a cambio 1000£ 1€ è stato brevissimo)
appunto.
pigliarsi due anni in più per riportare a un tasso più accettabile il cambio non avrebbe fatto schifo.
...
il tutto senza considerare che, di fatto, "in europa" ci si è entrati senza averne i requisiti.
Per carità, in linea del tutto teorica nessuno mette in dubbio queste posizioni.
Per quanto riguarda le questioni correlate, rimango ancora perplesso su questi punti:
pensando al nostro paese FUORI dall'area €, vorrei immaginarmi chi avrebbe varato le dolorose riforme necessarie per mettersi al passo con gli altri partner europei.
E' vero che l'ingresso nella moneta unica non ci ha permesso di utilizzare le "svalutazioni competitive" che artificiosamente miglioravano la competitività dei nostri prodotti sui mercati esteri ma ricordo che questo si traduceva anche e sopratutto in oneri diretti per le famiglie.
Nel contempo avrei voluto vedere come sarebbero stati gestiti i conti pubblici, che invece dalla fine degli anni 90 hanno beneficiato di un servizio del debito in decisa discesa.
Mi sarei voluto anche immaginare la stabilità della nostra moneta, chiamata a navigare da sola, e gli effetti che le sue fluttuazioni avrebbero portato alla nostra economia.
Infine, come ho detto sopra, avrei voluto vedere verso quali lidi sarebbero state canalizzate le nostre esportazioni, ricordando che l'area € rappresenta da sempre il nostro maggior mercato, con la Germania nostro primo cliente da tempo.
Avrei proprio voluto vedere l'andamento del nostro paese al di fuori della moneta unica adottata dai nostri principali partner commerciali.
Mi posso solo immaginare di quale stabilità avrebbe goduto al nostra Lira correlata ad uno dei debiti pubblici più alti al mondo, ovvero quando sono esplosi i crack Cirio-Parmalat.....(le turbolenze e le svalutazioni di inizio anni 90 sono esempi recenti a rigurado).
sarebbe piuttosto interessante, a titolo di conferma o smentita, quale fosse il cambio dracma/ecu del 1999 e con quale rapporto di conversione sia effettivamente entrata la grecia nel 2001...
Continuo a non vedere come poter paragonare una economia di un paese del G8 con una economia piccola.
Ciao
Federico
Lo si diceva anche per l'eliminazione del contributo ricarica cellulari voluto da Bersani e tra l'altro giustissimo.
Invece è stata solo una "rogna" x le compagnie telefoniche e basta.
Adesso non va bene neanche quando vengono incrementate le tasse su profitti straordinari dati dalla congiuntura energetica/petrolifera?
Allora eliminiamo tutte le tasse alle compagnie petrolifere, almeno faranno tanti di quei margini che potranno abbassare i prezzi ai consumatori.
Ma ce la fate?
Vai a leggerti le relazioni sui bilanci delle TelCo dell'anno scorso.
Inoltre era un costo "occulto", così il consumatore è + consapevole di quanto spende.
C'era da poco da dire allora, c'è poco da dire adesso.
Stanno prendendo un sacco di Mld di Euro a banche e compagnie petrolifere.
Sta all'Antitrust verificare eventuali comportamenti lesivi della concorrenza che seguiranno eventualmente tale provvedimento.
Sì Fabio ma 50 milioni di italiani sono stati "invitati" a controllare le tariffe. Molti clienti con tariffe "abnormi" e fuori mercato hanno cambiato piano.
Soprattutto una volta scattata la eventuale rimodulazione unilaterale del contratto, con comunicazione al cliente.
Questa intervento ha portato la concorrenza nel 2007 a livelli mai visti, con tariffe molto convenienti. Che adesso stanno eliminando.... vedi la Vodafone Easy Special senza scatto alla risposta (15 cent Euro senza scatto verso tutti a secondi effettivi e 12 centesimi gli Sms) o la Tim Club (simile).
Infatti servirebbe un antitrust serio. In assenza di quello, puoi solo intervenire per legge per cercare di migliorare la trasparenza dei prezzi e la concorrenza.
Caro Harbinger, io non rispondo a te e anzi ti ringrazio per la volontò di argomentare.
Mi collego ogni tanto su questa sezione e noto che da anni ogni commento è dato dal "dare contro la parte politica avversa", a prescindere dai contenuti.
Puoi verificarlo dal tono di questa discussione e alcuni interventi.
Io che alle ultime elezioni ho annullato la scheda in quanto "non rappresentato" ritengo che questa "Robin Hood Tax" sia interessante, quanto meno perchè c'è un'azione (tassa) alla quale deve seguire una contromessa di chi l'ha subita. Che potrebbe anche non andare a buon fine.
Ironizzare su questo provvedimento come se fossero una banda di pirla, solo perchè ci centro-destra, è francamente deprimente. Non tanto per me ma per la costruzione di un senso critico che prescinda dai colori politici ai quali si aderisce.
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/tremonti-robin-tax/authority-energia/authority-energia.html
Lo ha comunicato il presidente della commissione Finanze della Camera
"Settore energetico disponibile a fare la propria parte". Social card confermata
Retromarcia sulla Robin Tax "Rischi per i consumatori"
Stamane l'autorità per l'energia aveva varato una una task force di esperti
per evitare che l'aumento delle tasse previsto nella manovra provocasse rincari
ROMA - C'è un "orientamento del governo per l'abolizione della Robin Tax", lo riferisce il presidente della commissione Finanze della Camera Gianfranco Conte dopo una riunione sugli emendamenti che il governo ha presentato al decreto sulla manovra dei quali "mancano ancora le relazioni tecniche".
L'imposta sugli extraprofitti delle compagnie petrolifere varata dal governo Berlusconi per finanziare la 'social card' a favore dei redditi più bassi, quelli maggiormente colpiti dal caro-prezzi, potrebbe quindi saltare, anche se, almeno per ora resta confermata la social card. Da parte del governo c'è "preoccupazione - dice Conte - la complessità della norma e la possibile ricaduta sui consumatori hanno portato a riconsiderare la norma, ma questo non vuol dire che c'è una modifica della nostra strategia". Infatti, ha aggiunto Conte, "la social card resta confermata".
Quindi, ha spiegato il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, "data la complessità della norma, si sta lavorando a una ipotesi che tenga comunque conto delle fasce deboli". L'inasprimento del prelievo, infatti, "era funzionale alla carta sociale che resta confermata", ribadisce, ma "verrà riconsiderata la tassazione così come era stata sviluppata".
Inoltre, Conte fa notare che "il settore energetico è disponibile a fare la propria parte". E' di oggi, infatti, la notizia che l'Eni ha deciso di dare un contributo volontario di 200 milioni di euro da destinare al fondo di solidarietà del ministero dell'Economia nell'ambito della finanziaria.
Oggi l'autorità per l'energia era scesa in campo per evitare che l'aumento della tassazione previsto dalla Robin Hood Tax, contenuta nella manovra del governo Berlusconi, ricada sulle bollette dei consumatori.
L'Authority guidata da Alessandro Ortis, si è mossa in base alle disposizioni contenute nel decreto legge dello scorso giugno, con cui il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha assegnato al regolatore il compito di vigilare sulla corretta applicazione della Robin Tax. Per garantire il puntuale rispetto del divieto di far ricadere i costi sui consumatori, l'autorità avrebbe dovuto acquisire tutte le informazioni necessarie per verificare costantemente il rispetto della norma, accertare le eventuali violazioni adottando le dovute misure prescrittive e sanzionatorie in caso di inosservanza delle disposizioni.
Era stato deciso di far nascere una "task force" di esperti che avrebbe collaborato con la Guardia di finanza. Le imprese che non trasmetterano le informazioni e i documenti richiesti, sarebbero state punite con una sanzione amministrativa pecuniaria, salvo che il fatto costituisca reato. In una nota l'Unione Petrolifera ha sottolineato come la decisione del garante costituisca il ritorno ad un passato con un "controllo surrettizio dei prezzi". Una polemica che, a questo punto, potrebbe finire in archivio.
( 7 luglio 2008)
c'eri quasi, luca :)
hanno ritirato la robin tax ... che figura di merda ... :sofico: :ciapet:
ma lo hanno capito solo ora che i petrolieri avrebbero aumentato i prezzi ?? :stordita:
ora il plastico da portare a porta a porta non va più bene .. biogna rifare il cartellone -- :read: :read: :read:
http://www.repubblica.it/popup/servizi/2008/manifesto_pdl/1.jpg
Phoenix68
08-07-2008, 08:09
Stamattina a Radio24 hanno detto che non è stata ritirata, ma che verrà portata avanti preparando le varie sezioni Antitrust ad un controllo prezzi
Mailandre
08-07-2008, 12:01
Manovra, è giallo sulla Robin tax:
la misura resta ma sarà modificata
L'annuncio del presidente della commissione Finanze Conte: sarà cancellata. Poi corregge: aggiustamenti
ROMA — Giallo sulla Robin Tax. «C'è un orientamento del governo per l'abolizione della norma», perché «siamo preoccupati per la complessità e per le possibili ricadute sui consumatori». L'annuncio a sorpresa è arrivato poco prima delle 22 di ieri sera da Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze della Camera. L'esponente del Pdl, al termine di una riunione sugli emendamenti alla manovra presentati dall'esecutivo, ha spiegato che «la social card resta confermata. Del resto il settore energetico è disponibile a fare la propria parte». Un chiaro riferimento al «contributo volontario » da 200 milioni promesso dall'Eni. Le parole di Conte hanno subito aperto un caso nella maggioranza.
Gli esponenti del governo interpellati hanno detto di non sapere nulla dell'abolizione della Robin Tax, misura che attraverso l'inasprimento del prelievo fiscale sui profitti di banche, assicurazioni e petrolieri dovrebbe garantire un gettito superiore ai tre miliardi. E dall'Ecofin di Bruxelles è trapelata tutta l'irritazione di Giulio Tremonti per l'inaspettato annuncio del parlamentare. Conte allora ha dovuto correggere il tiro: «Sono stato capito male».
Ma il Tesoro ha comunque provveduto a bollare come «destituite di ogni fondamento le ipotesi di abolizione della Robin Tax». Dopo le dichiarazioni e le precisazioni sulle agenzie di stampa, interpellato al telefono dal Corriere, Conte ha però dettagliato il senso delle sue affermazioni: «Non ho parlato di abolizione, ma di rivisitazione della Robin Tax e solo per la parte che riguarda il settore energetico, il cui gettito nel 2008 supererebbe di poco i 200 milioni - ha spiegato il deputato -. Ci sono alcuni aspetti tecnici da chiarire, la norma risulta di difficile applicazione. Ma lo spirito della Robin Tax è intatto, la strategia non si tocca. L'idea è che chi realizza profitti maggiori, deve contribuire con un prelievo aggiuntivo. L'intervento sarà solo di semplificazione».
Nel corso della giornata già c'era stato un vivace botta e risposta fra l'Autorità per l'Energia e l'Unione petrolifera. L'organismo di vigilanza guidato da Alessandro Ortis, giocando d'anticipo per evitare che la tassazione aggiuntiva si traduca in un aumento in bolletta, ha chiesto a tutte le imprese del settore di inviare entro il 31 luglio l'ultimo bilancio disponibile, le ultime relazioni trimestrali e semestrali e i documenti di budget: cioè tutte le carte per monitorare eventuali rincari conseguenti alla maggiorazione dell'imposta. I petrolieri hanno replicato con una nota, sottolineando come di fatto «si estendano le competenze dell'Autorità anche a settori ormai liberalizzati al di fuori quindi dell'ambito di sua pertinenza». Nella deliberà firmata da Ortis, è però scritto che i settori oggetto della Robin Tax, «pur essendo liberalizzati, non sono ancora caratterizzati da livelli di concorrenza tali da incidere adeguatamente sulla possibilità di traslare sui prezzi al consumo l'onere della maggiorazione d'imposta». Per questo, secondo l'Autorità, i controlli sono legittimi. E se ne occuperà la guardia di finanza, coordinata da un'apposita task force.
http://www.corriere.it/economia/08_luglio_08/giallo_robin_foschi_14e54acc-4cb4-11dd-b408-00144f02aabc.shtml
non si capisce più nulla :mbe:
non si capisce più nulla :mbe:
Semplice: come minacciato da Tremonti, se i petrolieri si rifanno sui consumatori si vede dal bilancio e c'è la GdF a vigilare... Come dire: "uomo avvisato..."
^TiGeRShArK^
08-07-2008, 13:43
non si capisce più nulla :mbe:
manco al circo barnum si vedono scene del genere :sofico:
:muro::muro::muro:
Phoenix68
08-07-2008, 13:54
non si capisce più nulla :mbe:sono d'accordo , ma la colpa di chi è ?.
Quello che intendo è che le notizie continuano a passare senza nessun filtro, l'importante è dare per primo la notizia , qualunque essa sia ed in qualunque modo, se sbagliata si ritratta.
Faccio un esempio,di questa notizia se ne parlava già alcuni giorni fà,ed oggi se ne riparla dando notizie parecchio contrastanti, vedi un mio precedente post in cui segnalavo
"Dal Sole 24ORE
"L'Autorità per l'Energia scende in campo per evitare che l'aumento della tassazione previsto dalla Robin Hood Tax venga traslato sulle bollette dei consumatori finali.
L'Authority guidata da Alessandro Ortis ha infatti adottato «Disposizioni urgenti in materia di vigilanza sul rispetto del divieto di traslazione della maggiorazione d'imposta», in base alle disposizioni contenute nel decreto legge dello scorso giugno, con il quale il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha assegnato al regolatore il compito di vigilare sulla corretta applicazione della «Robin Tax», «evitando che le imprese possano adottare condotte idonee ad eludere il divieto e a comprometterne la finalità di tutela dei consumatori».
In particolare, le imprese in questione sono tenute a trasmettere entro il 31 luglio 2008 all'Autorità l'ultimo bilancio di esercizio disponibile, nonchè le relazioni trimestrali e semestrali del primo semestre 2008 e i documenti di budget relativi al 2008. Dovrà essere trasmessa anche una dichiarazione contenente i valori dei margini operativi lordi unitari relativi a ciascun prodotto dei settori sotto osservazione riferiti sia all'anno 2007 che al primo semestre 2008".
Ad oggi si dice tutto ed il contrario di tutto :(
Semplice: come minacciato da Tremonti, se i petrolieri si rifanno sui consumatori si vede dal bilancio e c'è la GdF a vigilare... Come dire: "uomo avvisato..."
Visti i precedenti del changeover Lira-€ ho dei fortissimi dubbi.
Questo senza nemmeno dover sottolineare che le compagnie potrebbero avere maggiori ricavi per maggiori vendite e/o maggiori margini per riduzione dei costi industriali/operativi.
sono d'accordo , ma la colpa di chi è ?.
Quello che intendo è che le notizie continuano a passare senza nessun filtro, l'importante è dare per primo la notizia , qualunque essa sia ed in qualunque modo, se sbagliata si ritratta.
....
Ad oggi si dice tutto ed il contrario di tutto :(
Semplicemente perchè il provvedimento sbandierato ai 4 venti come cosa fatta, nella realtà......NON ESISTE.
Ciao
Federico
kintaro oe
08-07-2008, 14:37
manco al circo barnum si vedono scene del genere :sofico:
:muro::muro::muro:
circo ?!?!?
e cos'era quella degli aumenti dei bolli auto nelle passate finanziarie prodiane ?!?!?!
prima solo suv, poi niente suv, poi le auto oltre i 15q.li, poi solo le 4x4, poi retromarcia, alla fine hanno inculato il 92% degli italiani, compresi i possessori di panda.....
circo ?!?!?
e cos'era quella degli aumenti dei bolli auto nelle passate finanziarie prodiane ?!?!?!
prima solo suv, poi niente suv, poi le auto oltre i 15q.li, poi solo le 4x4, poi retromarcia, alla fine hanno inculato il 92% degli italiani, compresi i possessori di panda.....
che fate allora, prendete esempio dal terribile governo prodi? :O
Mailandre
08-07-2008, 14:44
circo ?!?!?
e cos'era quella degli aumenti dei bolli auto nelle passate finanziarie prodiane ?!?!?!
prima solo suv, poi niente suv, poi le auto oltre i 15q.li, poi solo le 4x4, poi retromarcia, alla fine hanno inculato il 92% degli italiani, compresi i possessori di panda.....
Anzi,...considerato che fu un'ingiustizia sociale :D , pretendo che QUESTO GOVERNO della "giustizia Sociale" ritorni al precedente stato dell'arte!!
Oppure ci basta l'annucio "gratuito" sull'abolizione totale del Bollo Auto???!! :O
Phoenix68
08-07-2008, 14:46
che fate allora, prendete esempio dal terribile governo prodi? :O
speriamo di no, ma leggendo quanto postato se l'antitrust farà il suo lavoro auspico dei buoni risultati ( me lo auguro ).
Tralasciando la parte politica ritengo che si debba fare un controllo prezzi per evitare che chi paghi siano sempre i cittadini, ad esempio pur parzialmente giustificato, ho sempre detto che Berlusconi nel passaggio £ € non ha attuato questo controllo.
Mailandre
08-07-2008, 15:06
CONTROORDINE ,COMPAGNI!!! :D :D :D
Robin Tax, Tremonti: struttura tassa non cambia, no traslazione
martedì, 8 luglio 2008 1.44 14
BRUXELLES (Reuters) - La struttura della Robin Hood Tax introdotta dal governo sul settore petrolifero non cambierà, inoltre l'esecutivo impedirà che l'imposta ricada sui consumatori.
Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nella conferenza stampa al termine dell'Ecofin.
"Posso confermare che struttura della tassa resta invariata" ha detto il ministro. "Non ci sarà traslazione sulle bollette", ha aggiunto.
Il ministro ha detto anche di aver ricevuto le scuse di Gianfranco Conte, presidente della Commissione Finanze della Camera, che ieri sera aveva prima annunciato il ritiro della Robin Hood Tax, salvo, poi smentire. :rotfl: :rotfl: :asd:
...c'è da ridere , però!!! :D :sbonk:
Phoenix68
08-07-2008, 16:05
Bruxelles, 8 lug. (Adnkronos/Aki/Ign) - ''La struttura della tassa resta invariata''. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (nella foto) a Bruxelles parlando della Robin Tax al termine dell'Ecofin.
''Uno dei punti su cui stavamo riflettendo, fermo l'impianto e l'incremento del gettito, era se confermare o no le royalties che incrociano gli interessi della Basilicata'', ha spiegato Tremonti.
''E' una revisione interna al meccanismo, che secondo noi è giusto''. Quello di ieri, ha proseguito, ''è un episodio assolutamente isolato, ho ricevuto le scuse'' del presidente della Commissione Finanze alla Camera, Gianfranco Conte. L'esponente del Pdl aveva dichiarato: "C'è un orientamento del governo per l'abolizione della norma" perché "siamo preoccupati per la complessità e per le possibili ricadute sui consumatori".
All'Ecofin Tremonti ha presentato ai colleghi Ue e all'esecutivo comunitario il suo piano anti speculazione che consiste in un'applicazione più efficace dell'art. 81 del trattato Ue. Una norma che tuttavia, come rilevato dalla Commissione, può essere applicata solo se c'è prova di collusione
La seconda parte in grassetto era stata spiegata anche stamattina, si faceva notare che, come in questo caso, ogni volta che si parla in Europa di misure anti speculazione c'è sempre una norma od un cavillo che non permette di attuarle
Mailandre
08-07-2008, 16:22
ABI: FAISSOLA, NO ALLA ROBIN TAX;
TASSE SONO TROPPO ALTE
AGI) - Roma, 8 lug. - La Robin Tax "dovrebbe durare il meno possibile, anzi sarebbe meglio eliminarla prima che entri in vigore". E' netta la bocciatura del presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ai provvedimenti di inasprimento fiscale contenuti nella manovra. Il numero uno dell'Abi, che parlava alla vigilia dell'assemblea dell'associazione, ha sottolineato che i banchieri "sono consapevoli delle difficolta' del Paese", ma il giro di vite fiscale "dovrebbe essere considerato assolutamente straordinario", visto che il livello di tassazione del settore bancario e' gia' "molto, molto elevato.
Siamo fiduciosi - ha affermato - che la pressione fiscale verra' ricondotta nei tempi piu' stretti a un livello che consenta alle banche di competere sul piano internazionale".
L'Abi e' pronta a "un confronto franco e costruttivo".
L'ipotesi che la Robin Tax si traduca in rincari per la clientela, ha comunque sottolineato Faissola, "e' assolutamente improbabile".
http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200807081603-eco-rom1137-art.html
Visti i precedenti del changeover Lira-€ ho dei fortissimi dubbi.
Questo senza nemmeno dover sottolineare che le compagnie potrebbero avere maggiori ricavi per maggiori vendite e/o maggiori margini per riduzione dei costi industriali/operativi.
Semplicemente perchè il provvedimento sbandierato ai 4 venti come cosa fatta, nella realtà......NON ESISTE.
Ciao
Federico
Beh... Sembra che ci sia l'obbligo di dare il BILANCIO e non solo l'ammontare dei ricavi... ;) Da li si evincono le varie voci e si considerano solo quelle previste dalla normativa... ;)
E in ogni caso lo stato detiente il 30% dell'ENI e quindi ne controlla i prezzi. E le sette sorelle fanno i prezzi seguendo quelli dell'AGIP... ;)
CONTROORDINE ,COMPAGNI!!! :D :D :D
Robin Tax, Tremonti: struttura tassa non cambia, no traslazione
martedì, 8 luglio 2008 1.44 14
BRUXELLES (Reuters) - La struttura della Robin Hood Tax introdotta dal governo sul settore petrolifero non cambierà, inoltre l'esecutivo impedirà che l'imposta ricada sui consumatori.
Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nella conferenza stampa al termine dell'Ecofin.
"Posso confermare che struttura della tassa resta invariata" ha detto il ministro. "Non ci sarà traslazione sulle bollette", ha aggiunto.
Il ministro ha detto anche di aver ricevuto le scuse di Gianfranco Conte, presidente della Commissione Finanze della Camera, che ieri sera aveva prima annunciato il ritiro della Robin Hood Tax, salvo, poi smentire. :rotfl: :rotfl: :asd:
...c'è da ridere , però!!! :D :sbonk:
Scusa... Cosa non ti è chiaro? Lo stato detiente il 30% e il pacchetto di controllo dell'ENI. L'ENI fornisce gas, carburanti e elettricità in concorrenza con l'ENEL. Se l'ENI non aumenta i prezzi, non lo faranno neanche gli altri... Non ci vuole poi molto affinchè venga mantenuta la promessa... Che io sappia l'ENI è sotto il controllo diretto del tesoro... :confused:
ABI: FAISSOLA, NO ALLA ROBIN TAX;
TASSE SONO TROPPO ALTE
AGI) - Roma, 8 lug. - La Robin Tax "dovrebbe durare il meno possibile, anzi sarebbe meglio eliminarla prima che entri in vigore". E' netta la bocciatura del presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ai provvedimenti di inasprimento fiscale contenuti nella manovra. Il numero uno dell'Abi, che parlava alla vigilia dell'assemblea dell'associazione, ha sottolineato che i banchieri "sono consapevoli delle difficolta' del Paese", ma il giro di vite fiscale "dovrebbe essere considerato assolutamente straordinario", visto che il livello di tassazione del settore bancario e' gia' "molto, molto elevato.
Siamo fiduciosi - ha affermato - che la pressione fiscale verra' ricondotta nei tempi piu' stretti a un livello che consenta alle banche di competere sul piano internazionale".
L'Abi e' pronta a "un confronto franco e costruttivo".
L'ipotesi che la Robin Tax si traduca in rincari per la clientela, ha comunque sottolineato Faissola, "e' assolutamente improbabile".
http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200807081603-eco-rom1137-art.html
Considerato quanto costa un conto e a fronte del tasso europeo del 3,25% di interesse (a me sul conto danno uno 0,125%, e il banchiere con cui mi sono lamentato mi ha detto che sono persino fortunato!!!), non hanno proprio da lamentarsi... Con i consignli di amministrazione "imparentati" la concorrenza è praticcamente nulla... :rolleyes:
Beh... Sembra che ci sia l'obbligo di dare il BILANCIO e non solo l'ammontare dei ricavi... ;) Da li si evincono le varie voci e si considerano solo quelle previste dalla normativa... ;)
Se non aumento il prezzo del bene fornito ma "correggo" il costo industriale cosa si vede?
Ciao
Federico
Se non aumento il prezzo del bene fornito ma "correggo" il costo industriale cosa si vede?
Ciao
Federico
Se aumentano i ricavi senza aumentare il costo alla pompa (a parità di costo reale del petrolio) buon per loro... Io penso che guardino nel bilancio se c'è stato indebito guadagno, ossia se il guadagno rimane costante. Se non si rivalgono sui clienti, invece, il guadagno dovrebbe scendere di quanto aumentano le tasse... E comunque c'è un modo molto più semplice: lo stato controlla l'ENI. Se si comporta in modo virtuoso, le sette sorelle sarebbero suicide ad aumentare i prezzi... E in ogni caso anche se lo facessero... Io vado da sempre all'AGIP (e' il distributore più vicino a casa mia)... :D
Per rimanere con i piedi per terra:
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000497.html
ROBIN HOOD E' RIMASTO A SHERWOOD
di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra 08.07.2008
L'insieme dei provvedimenti fiscali finora adottati dal governo lascia sostanzialmente invariate le imposte per l'anno in corso e ne comporta un aumento netto tra i 3 e i 4 miliardi per il prossimo triennio. Dubbi sull'efficienza della Robin tax. Di sicuro, non redistribuisce ai poveri perché meno del 10 per cento del gettito atteso va nel fondo di solidarietà per i ceti meno abbienti. E solo per il 2008. Altri interventi sono invece in continuità con quelli analoghi assunti dall'esecutivo precedente, accentuandone però gli aspetti più discutibili.
Contrariamente alle promesse elettorali, e in linea con quanto ipotizzato nel Dpef, l’insieme dei provvedimenti fiscali contenuti nei decreti legge di maggio e giugno adottati dal governo lascia sostanzialmente invariate le imposte per l’anno in corso e ne comporta un aumento netto tra i 3 e i 4 miliardi per il prossimo triennio.
L’aumento del gettito è in larga parte dovuto a un insieme di provvedimenti che, denominati Robin Hood tax, lasciano erroneamente intendere che si stia ridistribuendo reddito dai ricchi ai poveri.
I PROVVEDIMENTI FISCALI DEL GOVERNO
I provvedimenti fiscali già adottati dal governo sono concentrati in due decreti legge:
- il Dl 93/2008 presentato subito dopo l’insediamento con l’obiettivo di realizzare immediatamente alcune promesse elettorali (Ici e straordinari)
- il Dl 112/2008, che concorre a formare la manovra finanziaria per il triennio 2009-2011.
Stando alle valutazioni ufficiali, contenute nella Relazione tecnica che li accompagna, il primo decreto comporta uno sgravio netto di 2,3 miliardi di euro nel 2008 e importi successivamente decrescenti fino ai circa 1,7 miliardi, che rappresentano il costo previsto della abolizione della quota residua di Ici sulla prima casa, in quanto la detassazione degli straordinari dei lavoratori del settore privato ha carattere temporaneo ed esaurisce i suoi effetti nel 2009
Con il secondo Dl si compensano di fatto questi sgravi con aumenti di imposta pari a circa 2,2, miliardi di euro nel 2008, e tra i 5 e i 5,5, miliardi per ciascuno degli anni del successivo triennio.
Il gettito proviene per il 90 per cento nel 2008, che si riduce al 60 per cento circa nel 2011, da aggravi di imposta su specifici settori: presentati come “Robin tax”, colpiscono in misura e con strumenti diversi quelli che producono o distribuiscono petrolio, gas ed energia elettrica, le banche e le assicurazioni, le cooperative. Aumenta contestualmente il gettito atteso dalle azioni di contrasto all’evasione (che spiegherebbe un po’ più del 30 per cento del gettito aggiuntivo atteso per il 2011).
ROTTURA E CONTINUITÀ CON LE POLITICHE DEL PASSATO …
In alcuni casi gli interventi adottati si pongono in continuità con altri analoghi assunti dal governo precedente, accentuandone però gli aspetti più discutibili.
Si tratta della completa abolizione dell’Ici-prima casa, che oltre a privare i comuni del tributo che maggiormente contraddistingue la loro sfera di autonomia tributaria, ha carattere fortemente regressivo; della detassazione degli straordinari che segmenta la tassazione dei redditi di lavoro differenziandola a seconda che provengano da lavoro ordinario o straordinario, da lavoro straordinario pubblico o privato, da lavoro supplementare relativo a contratti stipulati prima o dopo una certa data; della detassazione dei premi di produzione che si sovrappone in modo non chiaro con gli incentivi fiscali già previsti, lo scorso anno, dal decreto di attuazione del protocollo sul welfare.
In altri casi, si compiono condivisibili scelte di sistema: si pensi al regime delle stock option, che dopo essere stato rivisto, in senso restrittivo, dal governo Prodi nel 2006, viene ora riformato riconducendo a tassazione, come reddito di lavoro e non come reddito di capitale, la quota dei compensi che i manager ricevono attraverso tali opzioni.
…E LA BELLA FAVOLA DELLA ROBIN TAX
Altri casi ancora riflettono la scelta del ministro dell’Economia di prelevare gettito in alcuni settori dove i profitti sono generalmente alti e i contribuenti sono relativamente pochi. L’operazione è presentata al pubblico come motivata da ragioni di equità (togliere ai ricchi per dare ai poveri, da cui il nome di Robin tax), e di efficienza (riduzione degli extraprofitti favoriti dalla “speculazione”).
L’equità della Robin tax non emerge però dai numeri della Relazione tecnica: il “Fondo di solidarietà per i ceti meno abbienti”, che dovrebbe finanziare una carta acquisti per alleggerire l’onere di acquisto dei beni alimentari e il costo delle bollette per i cittadini che versino in stato di bisogno è alimentato per il solo 2008 e per soli 200 milioni di euro, meno del 10 per cento del gettito atteso dalla Robin tax in quell’anno*. Se anche fosse vero che si preleva ai ricchi, è certo che non si ridistribuisce a i poveri.
La sua efficienza è pure dubbia. Sarebbe efficiente tassare gli extra-profitti, ossia i profitti superiori al rendimento normale e derivanti ad esempio da rendite di posizione o da posizioni monopolistiche. Le “rendite” dovrebbero allora essere in primo luogo definite e poi tassate in tutti i settori in cui si manifestano, come avverrebbe adottando sistemi impositivi noti tra gli studiosi come Cft (Cash Flow Tax) o Ace (Allowance for Corporate Equity) o la stessa Dit, presente in Italia dal 1997 al 2003 e ampiamente apprezzata dal mondo produttivo, come testimoniano le audizioni della commissione Biasco.
L’intervento del governo è invece ampiamente discrezionale, colpisce alcuni settori e ne lascia indenni altri, come le telecomunicazioni o le autostrade, in cui sicuramente non mancano extraprofitti.
Le modalità dell’inasprimento fiscale sono pure diverse per settore e ciò accentua il contenuto discrezionale dell’intervento e la carenza di una logica di sistema.
Nel caso del petrolio, dell’energia e del gas, si interviene con un’addizionale all’Ires del 5,5 per cento che, di fatto, per questo settore, annulla la riduzione dell’aliquota di tale imposta dal 33 al 27,5 per cento, operata dal governo precedente.
La maggiore aliquota non si applica agli extraprofitti, ma a tutti gli utili delle imprese del settore con ricavi maggiori di 25 milioni di euro nell’anno precedente. Prendendo a riferimento i ricavi, e non i profitti, per giunta relativi a un esercizio diverso da quello in cui si applica, essa potrebbe quindi colpire anche profitti ordinari, alzando il costo del capitale delle imprese coinvolte, con effetti potenzialmente negativi sugli investimenti interni e dall’estero. Aumenta anche la probabilità che, a dispetto dei vincoli meramente formali posti dal decreto sul divieto di traslazione, le imprese siano indotte a trasferire sui prezzi, e dunque sui cittadini, i maggiori costi fiscali**.
Nel caso delle banche e delle assicurazioni si agisce invece ampliando l’imponibile, in parte limitando la completa deducibilità degli interessi passivi, in parte riducendo alcune deduzioni dall’imponibile (per svalutazioni e accantonamenti rischi su crediti e per riserve sinistri) che erano state già oggetto di restrizioni nel 2005.
Come nel 2005, viene inasprita anche la tassazione sulle cooperative, questa volta in particolare quelle di consumo, riducendo dal 70 al 45 per cento la quota di esenzione riconosciuta agli utili destinati a quelle riserve indivisibili che le connotano come enti mutualistici. ***
In conclusione, gli interventi del governo in campo fiscale sino a questo momento sono difficilmente riconducibili a logiche di razionalità del sistema, aumentano le imposte, danno le briciole ai poveri, non affrontano il nodo prioritario del sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti.
-------------------------------------------
Ciao
Federico
* come già evidenziato nel seguente articolo
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/06/manovra-economica-robin-tax.shtml?uuid=dd881b66-4427-11dd-aa73-095020f2855c&type=Libero#
** La Robin tax comprende anche un ragionevole inasprimento nelle royalties del settore petrolifero.
*** Viene anche aumentata la ritenuta alla fonte sugli interessi relativi ai prestiti dei soci dal 12,5 al 20 per cento.
Mailandre
09-07-2008, 10:08
Il miraggio di Sherwood
È amaro il ritorno nella foresta di Sherwood. Dopo aver fatto della Robin Hood Tax il "polmone ideologico" di una discutibile manovra italiana che pretende di togliere ai ricchi per dare ai poveri, e il "cuore politico" di una possibile iniziativa europea contro la speculazione internazionale, Giulio Tremonti rientra dall'Ecofin con una doppia sconfitta.
La prima sconfitta la subisce fuori casa. A Bruxelles il ministro dell'Economia è costretto a incassare un freddo "no grazie" alla sua proposta di attivare l'articolo 81 del Trattato di Roma per fermare i dealer che scommettono sul petrolio a 200 dollari o i trader che lucrano sui rincari del riso o della farina. L'idea era troppo seducente, ma purtroppo inconsistente. Come può l'Antitrust europeo perseguire un'operazione finanziaria conclusa al Kabutocho di Tokyo o alla Borsa merci di Chicago? Già individuare l'affare sarebbe complicato. Dimostrarne il carattere collusivo richiederebbe una "probatio diabolica". Sanzionarne i responsabili diventerebbe una missione impossibile. "Voglio evitare di spalancare troppe finestre senza sapere cosa ci troverò dietro", ha detto il commissario europeo Almunia. Un sintomo della pigrizia culturale dei tecnocrati comunitari? È plausibile. Un riflesso dell'impotenza politica dei governi europei? È probabile. Sta di fatto che la proposta del ministro italiano rimane lettera morta. Uccisa più dal velleitarismo di chi l'ha pensata, che dall'ostracismo di chi l'ha respinta.
La seconda sconfitta la patisce in casa. A Roma il ministro dell'Economia è costretto ad ammettere un pacchetto di non meglio precisate modifiche parlamentari alla sua stangata contro petrolieri, banchieri e assicuratori. L'altro ieri, con sconveniente naivete, il presidente della Commissione finanze della Camera aveva osato l'inosabile, annunciando l'intenzione della maggioranza di ritirare l'intera Robin Hood Tax durante l'iter della Finanziaria. In un impeto di involontaria sincerità, aveva ammesso il rischio che l'aumento delle imposte sugli "extra-profitti" delle categorie che in questi mesi hanno guadagnato di più possano "traslare" sui consumatori, attraverso un aumento dei prezzi della benzina, dei servizi bancari e delle tariffe assicurative. Questa sortita ha obbligato Tremonti a un'immediata rettifica. Ci sarà qualche modifica, ma la struttura della tassa resta inalterata. È una pessima notizia. L'annuncio preventivo del parlamentare della Pdl sarebbe infinitamente più opportuno della smentita successiva del ministro dell'Economia. La Robin Hood Tax non funziona per almeno due ragioni di fondo.
1) Non è vincente dal punto di vista tecnico. Colpisce genericamente gli utili delle imprese sopra una certa soglia: non proprio il massimo, per un sedicente centrodestra liberale. Genera inevitabilmente un'odiosa partita di giro: senza un rigoroso sistema di controlli e un severo apparato di sanzioni sulle imprese petrolifere e sulle aziende di credito, alla fine a pagare il conto della stangata sono sempre i cittadini-utenti, sui quali si scaricano i rincari. Questo pericolo era evidente fin dall'inizio. Lo avevamo segnalato su questo giornale. Lo avevano rilanciato economisti come Spaventa e Boeri. Lo avevano confermato istituzioni "terze" e autorevoli, come la Banca d'Italia e l'Antitrust. "Siamo sicuri che la traslazione non avverrà", promette Tremonti. Ma questa è un precetto di fede, non un atto di governo. È esorcismo, non decisionismo.
2) Non è convincente dal punto di vista politico. La Robin Hood Tax poteva anche avere una coerenza logica inoppugnabile: se c'è da tosare, meglio farlo dove la pecora ingrassa. Ma è stata caricata di una valenza demagogica insostenibile, tra aforismi ironici sugli ingaggi record di Mourinho e parallelismi storici con i padri pellegrini del Mayflower. Lo schema dell'eroe popolare che si batte contro lo sceriffo di Nottingham per redistribuire le ricchezze tra i più bisognosi non tiene da nessuna parte. Prima di tutto, per l'effetto perverso dell'inconveniente tecnico di cui al punto precedente. In secondo luogo, per l'effetto altrettanto perverso della destinazione del gettito che quella tassa produce. Come dimostra uno studio di Silvia Giannini e Maria Luisa Guerra appena pubblicato sul sito lavoce. info, al Fondo di solidarietà per i ceti meno abbienti è destinato neanche un decimo di quanto incassato dalla Robin Hood Tax. Pochi spiccioli.
Niente è quel che appare, nella Sherwood di Tremonti. Vi regna un barlume di carità cenciosa, ma neanche uno straccio di equità sociale. Vi domina la moderna "teoria del nemico esterno", rivisitata in chiave manzoniana e post-apocalittica: la speculazione come peste del XXI secolo. Una dottrina utile alla conservazione del potere: tiene sempre alta la paura dei governati, e sempre bassa la responsabilità dei governanti.
http://finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza%5Cdettaglio_news.tpl&del=20080709&fonte=RPB&codnews=191386
Sull'ICI: ci dimentichiamo sempre che l'ICI è stata tolta SOLO sulla prima casa. E costituisce solo il 26% del gettito totale (il 74% è delle seconde case e comunque quel 26% non è tolto completamente, perchè sono escluse le case di tipo A1, A8 A9, le ville e i castelli)
Sul fatto che sono tassati gli extra ricavi e non gli extra profitti. Se fossero tassati gli extra profitti, le aziende sarebbero tentate di fare spese folli verso la fine dell'anno, per abbassare fittiziamente i profitti e sfuggire all'extra tassazione. Poichè all'aumentare del prezzo, la domanda dovrebbe diminuire la domanda, anche per la benzina, se sono aumentati i ricavi è perchè è aumentato il prezzo. Cos= si scoraggiano anche le aziende petrolifere ad aumentare la benzina più di quanto sia effettivamente aumentato il petrolio.
E poi il fatto che solo il 10% va ai poveri. Con quel gettito in più si ha meno bisogno di aumentare le tasse o si possono addirittura diminuire. Direi che ne guadagnamo tutti...
harbinger
09-07-2008, 12:21
cut cut cut...
Sul fatto che sono tassati gli extra ricavi e non gli extra profitti. Se fossero tassati gli extra profitti, le aziende sarebbero tentate di fare spese folli verso la fine dell'anno, per abbassare fittiziamente i profitti e sfuggire all'extra tassazione. Poichè all'aumentare del prezzo, la domanda dovrebbe diminuire la domanda, anche per la benzina, se sono aumentati i ricavi è perchè è aumentato il prezzo. Cos= si scoraggiano anche le aziende petrolifere ad aumentare la benzina più di quanto sia effettivamente aumentato il petrolio.
cut cut cut...
Una precisazione inerente l'aumento dell'IRES del 5,5%. L'aumento dell'IRES (ovvero il suo ripristino al livello 2007) colpisce gli extra-profitti, non gli extra ricavi. L'IRES, infatti, è un'imposta che colpisce direttamente il reddito delle società (determinato, in primissima istanza, dalla differenza tra ricavi e costi) e non i ricavi.
Segnalo altresì che la risposta della curva di domanda della benzina al crescere del prezzo è alquanto particolare, che io ricordi: elasticità minima e tendenza a brusche variazioni di pendenza al raggiungimento di determinati livelli di prezzo (in aumento).
Sull'ICI: ci dimentichiamo sempre che l'ICI è stata tolta SOLO sulla prima casa.
Nessuno se ne sta dimenticando.
Semplicemente si cita solo di straforo perchè non inerente alla sedicente "Robin Hood tax".
Sul fatto che sono tassati gli extra ricavi e non gli extra profitti.
Informati meglio.
E poi il fatto che solo il 10% va ai poveri. Con quel gettito in più si ha meno bisogno di aumentare le tasse o si possono addirittura diminuire. Direi che ne guadagnamo tutti...
Di aspetti positivi, così come sottolienato dai due articoli sopra riportati e dell'articolo de IlSole24Ore citato in nota (di cui consiglio la rilettura), c'è ben poco.
Una precisazione inerente l'aumento dell'IRES del 5,5%. L'aumento dell'IRES (ovvero il suo ripristino al livello 2007) colpisce gli extra-profitti, non gli extra ricavi. L'IRES, infatti, è un'imposta che colpisce direttamente il reddito delle società (determinato, in primissima istanza, dalla differenza tra ricavi e costi) e non i ricavi.
Segnalo altresì che la risposta della curva di domanda della benzina al crescere del prezzo è alquanto particolare, che io ricordi: elasticità minima e tendenza a brusche variazioni di pendenza al raggiungimento di determinati livelli di prezzo (in aumento).
Ottimo, come sempre.
Ciao
Federico
Mailandre
09-07-2008, 13:13
Draghi contro la Robin Tax: "Ricadrà sui risparmiatori"
9 luglio 2008
ROMA - "Il provvedimento riguardante l'indeducibilità parziale degli interessi passivi delle banche equivale ad un maggior costo della raccolta di quasi 10 punti base". Così il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, intervenendo all'assemblea annuale dell'Abi, parla della Robin Tax sugli istituti di credito.
"E' difficile- sottolinea Draghi- prevedere come questo onere si ripartirà: in relazione all'evoluzione delle condizioni di mercato, esso potrà ricadere sulle condizioni offerte a depositanti e prenditori di credito, sui profitti distribuiti o sulle risorse accantonate al patrimonio".
PREZZI STABILI PER LA CRESCITA - "La stabilità dei prezzi è un pre-requisito per la ripresa della crescita". Draghi sottolinea poi come "una rincorsa tra prezzi e salari sarebbe rimedio illusorio, a cui la politica monetaria deve opporsi". La politica monetaria, "se è credibile, pur non potendo isolare l'economia dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie di base, essa può ammortizzare gli effetti sulle aspettative e sui prezzi interni. Un aggiustamento monetario tempestivo riduce il rischio di correzioni tardive ma violente".
Il governatore della Banca d'Italia valuta che "nel nostro Paese l'accelerazione dei prezzi osservata dall'estate del 2007 abbia portato fino ad oggi a una minore crescita del reddito disponibile di oltre un punto percentuale, che sale a tre se si tiene anche conto delle perdite di valore reale della ricchezza finanziaria; potrà ridurre i consumi di circa due punti entro il prossimo anno". Tuttavia, "le retribuzioni unitarie medie dei lavoratori dipendenti, al netto di imposte e contributi e in termini reali, non sono oggi molto al di sopra del livello di 15 anni fa", mentre "nel frattempo il costo del lavoro per unità di prodotto nell'economia è aumentato di oltre il 30%, contro il 29% circa in Francia, pressoché nulla in Germania". E, conclude Draghi, "questo divario tra la capacità di spesa dei lavoratori e la capacità competitiva delle imprese riflette la stentata crescita della produttività, la mancata discesa della elevata imposizione fiscale, l'effetto dell'inflazione: è alla base della stagnazione della nostra economia".
http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=12965
ma che poi scusate,benza e gasolio non sono già aumentati all'inverosimile,i petrolieri non si sono già parati il culo??:mbe:
Il miraggio di Sherwood
È amaro il ritorno nella foresta di Sherwood. Dopo aver fatto della Robin Hood Tax il "polmone ideologico" di una discutibile manovra italiana che pretende di togliere ai ricchi per dare ai poveri, e il "cuore politico" di una possibile iniziativa europea contro la speculazione internazionale, Giulio Tremonti rientra dall'Ecofin con una doppia sconfitta.
La prima sconfitta la subisce fuori casa. A Bruxelles il ministro dell'Economia è costretto a incassare un freddo "no grazie" alla sua proposta di attivare l'articolo 81 del Trattato di Roma per fermare i dealer che scommettono sul petrolio a 200 dollari o i trader che lucrano sui rincari del riso o della farina. L'idea era troppo seducente, ma purtroppo inconsistente. Come può l'Antitrust europeo perseguire un'operazione finanziaria conclusa al Kabutocho di Tokyo o alla Borsa merci di Chicago? Già individuare l'affare sarebbe complicato. Dimostrarne il carattere collusivo richiederebbe una "probatio diabolica". Sanzionarne i responsabili diventerebbe una missione impossibile. "Voglio evitare di spalancare troppe finestre senza sapere cosa ci troverò dietro", ha detto il commissario europeo Almunia. Un sintomo della pigrizia culturale dei tecnocrati comunitari? È plausibile. Un riflesso dell'impotenza politica dei governi europei? È probabile. Sta di fatto che la proposta del ministro italiano rimane lettera morta. Uccisa più dal velleitarismo di chi l'ha pensata, che dall'ostracismo di chi l'ha respinta.
La seconda sconfitta la patisce in casa. A Roma il ministro dell'Economia è costretto ad ammettere un pacchetto di non meglio precisate modifiche parlamentari alla sua stangata contro petrolieri, banchieri e assicuratori. L'altro ieri, con sconveniente naivete, il presidente della Commissione finanze della Camera aveva osato l'inosabile, annunciando l'intenzione della maggioranza di ritirare l'intera Robin Hood Tax durante l'iter della Finanziaria. In un impeto di involontaria sincerità, aveva ammesso il rischio che l'aumento delle imposte sugli "extra-profitti" delle categorie che in questi mesi hanno guadagnato di più possano "traslare" sui consumatori, attraverso un aumento dei prezzi della benzina, dei servizi bancari e delle tariffe assicurative. Questa sortita ha obbligato Tremonti a un'immediata rettifica. Ci sarà qualche modifica, ma la struttura della tassa resta inalterata. È una pessima notizia. L'annuncio preventivo del parlamentare della Pdl sarebbe infinitamente più opportuno della smentita successiva del ministro dell'Economia. La Robin Hood Tax non funziona per almeno due ragioni di fondo.
1) Non è vincente dal punto di vista tecnico. Colpisce genericamente gli utili delle imprese sopra una certa soglia: non proprio il massimo, per un sedicente centrodestra liberale. Genera inevitabilmente un'odiosa partita di giro: senza un rigoroso sistema di controlli e un severo apparato di sanzioni sulle imprese petrolifere e sulle aziende di credito, alla fine a pagare il conto della stangata sono sempre i cittadini-utenti, sui quali si scaricano i rincari. Questo pericolo era evidente fin dall'inizio. Lo avevamo segnalato su questo giornale. Lo avevano rilanciato economisti come Spaventa e Boeri. Lo avevano confermato istituzioni "terze" e autorevoli, come la Banca d'Italia e l'Antitrust. "Siamo sicuri che la traslazione non avverrà", promette Tremonti. Ma questa è un precetto di fede, non un atto di governo. È esorcismo, non decisionismo.
2) Non è convincente dal punto di vista politico. La Robin Hood Tax poteva anche avere una coerenza logica inoppugnabile: se c'è da tosare, meglio farlo dove la pecora ingrassa. Ma è stata caricata di una valenza demagogica insostenibile, tra aforismi ironici sugli ingaggi record di Mourinho e parallelismi storici con i padri pellegrini del Mayflower. Lo schema dell'eroe popolare che si batte contro lo sceriffo di Nottingham per redistribuire le ricchezze tra i più bisognosi non tiene da nessuna parte. Prima di tutto, per l'effetto perverso dell'inconveniente tecnico di cui al punto precedente. In secondo luogo, per l'effetto altrettanto perverso della destinazione del gettito che quella tassa produce. Come dimostra uno studio di Silvia Giannini e Maria Luisa Guerra appena pubblicato sul sito lavoce. info, al Fondo di solidarietà per i ceti meno abbienti è destinato neanche un decimo di quanto incassato dalla Robin Hood Tax. Pochi spiccioli.
Niente è quel che appare, nella Sherwood di Tremonti. Vi regna un barlume di carità cenciosa, ma neanche uno straccio di equità sociale. Vi domina la moderna "teoria del nemico esterno", rivisitata in chiave manzoniana e post-apocalittica: la speculazione come peste del XXI secolo. Una dottrina utile alla conservazione del potere: tiene sempre alta la paura dei governati, e sempre bassa la responsabilità dei governanti.
http://finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza%5Cdettaglio_news.tpl&del=20080709&fonte=RPB&codnews=191386
Sul fatto che gli aumenti si riflettano sui consumatori, l'autore di quell'articolo ha (volutamente, penso... :rolleyes: ) ignorato che lo stato detiene il 30% dell'ENI e la controlla. Se l'ENI non aumenta i prezzi, trovo difficile per le altre compagnie farlo...
Una precisazione inerente l'aumento dell'IRES del 5,5%. L'aumento dell'IRES (ovvero il suo ripristino al livello 2007) colpisce gli extra-profitti, non gli extra ricavi. L'IRES, infatti, è un'imposta che colpisce direttamente il reddito delle società (determinato, in primissima istanza, dalla differenza tra ricavi e costi) e non i ricavi.
Segnalo altresì che la risposta della curva di domanda della benzina al crescere del prezzo è alquanto particolare, che io ricordi: elasticità minima e tendenza a brusche variazioni di pendenza al raggiungimento di determinati livelli di prezzo (in aumento).
Allora la critica a questa norma ha ancora meno senso... :mbe:
Nessuno se ne sta dimenticando.
Semplicemente si cita solo di straforo perchè non inerente alla sedicente "Robin Hood tax".
Ok, forse tu non te ne dimentichi, perchè sei molto preciso. Ma anche nei thread dove l'ICI è IT, molti si scordano di citare questo PICCOLO particolare... ;)
Informati meglio.
Io mi riferivo all'articolo postato poco sopra, dove si criticava la tassa. Assumevo che quello che aveva scritto il giornalista non fosse sbagliato (perchè io non conoscevo i dettagli). Poi è arrivato harbinger e ci ha chiarito tutto... ;)
Di aspetti positivi, così come sottolienato dai due articoli sopra riportati e dell'articolo de IlSole24Ore citato in nota (di cui consiglio la rilettura), c'è ben poco.
Ma se l'ENI controlla il prezzo dei beni ed è controllata dallo stato, dove lo vedete l'automatismo di rifarsi sui consumatori? :mbe:
Ottimo, come sempre.
Ciao
Federico
Draghi contro la Robin Tax: "Ricadrà sui risparmiatori"
9 luglio 2008
ROMA - "Il provvedimento riguardante l'indeducibilità parziale degli interessi passivi delle banche equivale ad un maggior costo della raccolta di quasi 10 punti base". Così il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, intervenendo all'assemblea annuale dell'Abi, parla della Robin Tax sugli istituti di credito.
"E' difficile- sottolinea Draghi- prevedere come questo onere si ripartirà: in relazione all'evoluzione delle condizioni di mercato, esso potrà ricadere sulle condizioni offerte a depositanti e prenditori di credito, sui profitti distribuiti o sulle risorse accantonate al patrimonio".
PREZZI STABILI PER LA CRESCITA - "La stabilità dei prezzi è un pre-requisito per la ripresa della crescita". Draghi sottolinea poi come "una rincorsa tra prezzi e salari sarebbe rimedio illusorio, a cui la politica monetaria deve opporsi". La politica monetaria, "se è credibile, pur non potendo isolare l'economia dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie di base, essa può ammortizzare gli effetti sulle aspettative e sui prezzi interni. Un aggiustamento monetario tempestivo riduce il rischio di correzioni tardive ma violente".
Il governatore della Banca d'Italia valuta che "nel nostro Paese l'accelerazione dei prezzi osservata dall'estate del 2007 abbia portato fino ad oggi a una minore crescita del reddito disponibile di oltre un punto percentuale, che sale a tre se si tiene anche conto delle perdite di valore reale della ricchezza finanziaria; potrà ridurre i consumi di circa due punti entro il prossimo anno". Tuttavia, "le retribuzioni unitarie medie dei lavoratori dipendenti, al netto di imposte e contributi e in termini reali, non sono oggi molto al di sopra del livello di 15 anni fa", mentre "nel frattempo il costo del lavoro per unità di prodotto nell'economia è aumentato di oltre il 30%, contro il 29% circa in Francia, pressoché nulla in Germania". E, conclude Draghi, "questo divario tra la capacità di spesa dei lavoratori e la capacità competitiva delle imprese riflette la stentata crescita della produttività, la mancata discesa della elevata imposizione fiscale, l'effetto dell'inflazione: è alla base della stagnazione della nostra economia".
http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=12965
Le banche sono un cartello. E' già da 3-4 anni che prendo lo 0,125% lordo. Quando sono andato a protestare, mi hanno detto di essere fortunato, perchè tutti i nuovi conti sono senza interesse. Solo spese, o al massimo a spese 0 (quando il tasso europeo viaggia sul 3,25%... :rolleyes: ). Peggio di cosi' non possono fare: non possono chiedere soldi per l'"onore" di tenere i tuoi soldi da loro...
Ok, forse tu non te ne dimentichi, perchè sei molto preciso....
Grazie della considerazione.
:)
Io mi riferivo all'articolo postato poco sopra, dove si criticava la tassa. Assumevo che quello che aveva scritto il giornalista non fosse sbagliato (perchè io non conoscevo i dettagli).
E in effetti avrai visto che le critiche dei vari articoli, i rilievi della Corte dei Conti e gli appunti del Governatore della banca d'Italia vanno tutti nella stessa direzione e c'è un fondato timore che la maggiore tassazione ricadrà direttamente sugli utenti finali e sui risparmatori (categorie sovrapponibili).
Poi è arrivato harbinger e ci ha chiarito tutto... ;)
Nell'intervento #86 nota le differenze fra parte quotata e replica.
Tu sostieni che saranno tassati i ricavi, harbinger ti ricorda che l'IRES colpisce i profitti.
Nell'articolo de LaVoce.info era sottolineato lo stesso concetto*.
Ma se l'ENI controlla il prezzo dei beni ed è controllata dallo stato, dove lo vedete l'automatismo di rifarsi sui consumatori? :mbe:
Perchè l'Eni fa l'interesse dei suoi azionisti, ovviamente.
Le banche sono un cartello. .....Peggio di cosi' non possono fare: non possono chiedere soldi per l'"onore" di tenere i tuoi soldi da loro...
Possono, purtroppo .... :(
Ciao
Federico
*
La maggiore aliquota non si applica agli extraprofitti, ma a tutti gli utili delle imprese del settore con ricavi maggiori di 25 milioni di euro nell’anno precedente. Prendendo a riferimento i ricavi, e non i profitti, per giunta relativi a un esercizio diverso da quello in cui si applica, essa potrebbe quindi colpire anche profitti ordinari
In parole terra-terra: la maggiore aliquota si applica su TUTTI gli utili, non solo sulla parte di utili extra che si presumono frutto della speculazione.
Grazie della considerazione.
:)
E in effetti avrai visto che le critiche dei vari articoli, i rilievi della Corte dei Conti e gli appunti del Governatore della banca d'Italia vanno tutti nella stessa direzione e c'è un fondato timore che la maggiore tassazione ricadrà direttamente sugli utenti finali e sui risparmatori (categorie sovrapponibili).
Nell'intervento #86 nota le differenze fra parte quotata e replica.
Tu sostieni che saranno tassati i ricavi, harbinger ti ricorda che l'IRES colpisce i profitti.
Nell'articolo de LaVoce.info era sottolineato lo stesso concetto*.
Perchè l'Eni fa l'interesse dei suoi azionisti, ovviamente.
Possono, purtroppo .... :(
Ciao
Federico
*
La maggiore aliquota non si applica agli extraprofitti, ma a tutti gli utili delle imprese del settore con ricavi maggiori di 25 milioni di euro nell’anno precedente. Prendendo a riferimento i ricavi, e non i profitti, per giunta relativi a un esercizio diverso da quello in cui si applica, essa potrebbe quindi colpire anche profitti ordinari
In parole terra-terra: la maggiore aliquota si applica su TUTTI gli utili, non solo sulla parte di utili extra che si presumono frutto della speculazione.
Ok... Ma Il governo Prodi aveva abbassato l'IRES. Semplicemente questo provvedimento la riporta al livello precedente solo per banche e petrolieri...
harbinger
09-07-2008, 23:04
Allora la critica a questa norma ha ancora meno senso... :mbe:
La preoccupazione che cerco di esprimere da un po' riguarda le possibilità di traslazione del maggior prelievo fiscale. Se si parlasse di settori in cui la competizione è realizzata avrei pochi timori, applicandosi invece a settori dove gli oligopoli, ovvero i cartelli, sono all'ordine del giorno, sento giusto preoccuparmi. Poi aggiungiamo una legislazione antitrust non eccellente (pe rquel che ne conosco), un'autorità in materia con relativi pochi poteri inquirenti e sanzionatori e una scarsa volontà politica in materia (almeno fino ad oggi), cosa si ottiene se non una serie di potenziali problemi per i fruitori dei vari beni/servizi?
Qualche considerazione ancora:
- aumentare le imposte è un comportamento che mi pare non consono a quello di un governo liberale. Bilanciare e favorire la concorrenza parrebbe essere un comportamento più adeguato e il rientro economico per la nazione potrebbe essere superiore;
- tassare maggiormente tutto il reddito non mi pare il modo più consono di tassare il sovrareddito. Le maggiori imprese dei settori coinvolti nella "guerra contro gli speculatori" possono diminuire quasi a piacimento l'imponibile, vista la possibilità di delocalizzarlo grazie a meccanismi quali il transfer pricing, tra gli altri. Notiamo poi che l'Italia non ha quasi normativa in materia (uno striminzito e generalissimo comma dell'art. 110 TUIR e una paleozoica circolare del 1980 sono le principali fonti) e avremo l'ennesimo problema.
Phoenix68
09-07-2008, 23:26
La preoccupazione che cerco di esprimere da un po' riguarda le possibilità di traslazione del maggior prelievo fiscale. Se si parlasse di settori in cui la competizione è realizzata avrei pochi timori, applicandosi invece a settori dove gli oligopoli, ovvero i cartelli, sono all'ordine del giorno, sento giusto preoccuparmi. Poi aggiungiamo una legislazione antitrust non eccellente (pe rquel che ne conosco), un'autorità in materia con relativi pochi poteri inquirenti e sanzionatori e una scarsa volontà politica in materia (almeno fino ad oggi), cosa si ottiene se non una serie di potenziali problemi per i fruitori dei vari beni/servizi?# CUT
Premetto che non sono ferrato in materia, tento di tenermi informato tramite giornali e TV per quel poco che riesco a comprendere :D .
Detto ciò a fronte del pericolo Traslazione cito Tremonti
"ROBIN TAX: TREMONTI, TRASLAZIONE? ALTERNATIVA TASSARE OPERAI
(AGI) Roma, 9 lug. - "In base all'ideologia" alla base della dottrina della traslazione, "l'imposta ottima e' quella sugli operai che non possono traslare". Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante il suo intervento all'Assemblea annuale dell'Abi, difende cosi' la Robin tax. Dopo avere definito "civili" le critiche del Presidente dell'Abi Faissola alla misura, Tremonti sottolinea che "tante volte ci sono stati tanti aumenti di base o di aliquota sulle societa' e non si e' mai parlato a memoria di traslazione"."
Sentendo RAdio24 stasera c'è stato il monito di Tremonti alle banche , oltre che di evitare aumenti ingiustificati anche di non vendere,come succede in altri stati europei "prodotti" a rischio.
Secondo te (o chi se ne intende più di me;) ), facendo gli opportuni controlli e utilizzando l'antitrust (magari rafforzandolo) questa legge non sarebbe una buona legge? , e se no perchè ?.
Vedi a me sembra strano che un governo con la volontà di fare una legge che non colpisca i soliti noti (operai che non possono non dichiarare) non abbia i mezzi per farlo.
^TiGeRShArK^
09-07-2008, 23:38
Considerato quanto costa un conto e a fronte del tasso europeo del 3,25% di interesse (a me sul conto danno uno 0,125%, e il banchiere con cui mi sono lamentato mi ha detto che sono persino fortunato!!!), non hanno proprio da lamentarsi... Con i consignli di amministrazione "imparentati" la concorrenza è praticcamente nulla... :rolleyes:
beh...
se apri conti in banche ladre non è mica colpa della banca ladra ma tua che hai scelto proprio loro... :mbe:
a me danno lo 0% però posso mettere quanto voglio nel comparto di investimento a vista che mi da il 3,15% netto e con iwpower a 190 giorni mi danno il 4,25% netto....
harbinger
09-07-2008, 23:43
cut cut cut...
Secondo te (o chi se ne intende più di me;) ), facendo gli opportuni controlli e utilizzando l'antitrust (magari rafforzandolo) questa legge non sarebbe una buona legge? , e se no perchè ?.
Vedi a me sembra strano che un governo con la volontà di fare una legge che non colpisca i soliti noti (operai che non possono non dichiarare) non abbia i mezzi per farlo.
Permettimi una risposta veloce.
Non esiste solo metto le tasse/tolgo le tasse, non siamo una nazione così poco evoluta. Si possono ottenere tanti vantaggi per i cittadini anche solo smontando le c.d. rendite e favorendo la competizione. Tuttavia il primo sistema garantisce risultati, anche pessimi talvolta, in breve tempo mentre il secondo è votato al medio e lungo termine.
Un'ultima considerazione: il continuo utilizzo della levo fiscale come premio o punizione per gli imprenditori e il connesso mutare delle norme è deleterio e scoraggiante. Così come lo è continuare ad aggiungere demenziali detrazioni di importo irrisorio per le persone fisiche.
Phoenix68
10-07-2008, 07:38
Permettimi una risposta veloce.
Non esiste solo metto le tasse/tolgo le tasse, non siamo una nazione così poco evoluta. Si possono ottenere tanti vantaggi per i cittadini anche solo smontando le c.d. rendite e favorendo la competizione. Tuttavia il primo sistema garantisce risultati, anche pessimi talvolta, in breve tempo mentre il secondo è votato al medio e lungo termine.
Un'ultima considerazione: il continuo utilizzo della levo fiscale come premio o punizione per gli imprenditori e il connesso mutare delle norme è deleterio e scoraggiante. Così come lo è continuare ad aggiungere demenziali detrazioni di importo irrisorio per le persone fisiche.
E su questi punti concordo, ma, se non sbaglio ,la Robin Hood Tax non colpisce tutti gli imprenditori ma solo quelli (Petroliferi-Compaglia di credito) che in questi periodi hanno "guadagnato", infatti le categorie che si lamentano sono esclusivamente queste due
harbinger
10-07-2008, 07:50
E su questi punti concordo, ma, se non sbaglio ,la Robin Hood Tax non colpisce tutti gli imprenditori ma solo quelli (Petroliferi-Compaglia di credito) che in questi periodi hanno "guadagnato", infatti le categorie che si lamentano sono esclusivamente queste due
Il meccanismo di ridistribuzione della ricchezza attraverso la fiscalità è inefficiente anche se idoneo a fare cassa nel breve periodo. Meno veloce ma più efficace potrebbe essere la ridistribuzione indiretta che attui attraverso la lotta ai monopoli/oligopoli.
(Dopo l'ultima affermazione, attendo un esperto di scienza delle finanze che tenti di linciarmi :D ).
La preoccupazione che cerco di esprimere da un po' riguarda le possibilità di traslazione del maggior prelievo fiscale.
Se si parlasse di settori in cui la competizione è realizzata avrei pochi timori, applicandosi invece a settori dove gli oligopoli, ovvero i cartelli, sono all'ordine del giorno, sento giusto preoccuparmi. Poi aggiungiamo una legislazione antitrust non eccellente (pe rquel che ne conosco), un'autorità in materia con relativi pochi poteri inquirenti e sanzionatori e una scarsa volontà politica in materia (almeno fino ad oggi), cosa si ottiene se non una serie di potenziali problemi per i fruitori dei vari beni/servizi?
In completa sintonia con te.
E queste sono anche le preoccupazioni evidenziate in ogni articolo qui postato.
Qualche considerazione ancora:
- aumentare le imposte è un comportamento che mi pare non consono a quello di un governo liberale. Bilanciare e favorire la concorrenza parrebbe essere un comportamento più adeguato e il rientro economico per la nazione potrebbe essere superiore;
*
- tassare maggiormente tutto il reddito non mi pare il modo più consono di tassare il sovrareddito. Le maggiori imprese dei settori coinvolti nella "guerra contro gli speculatori" possono diminuire quasi a piacimento l'imponibile...
Come ho già fatto notare io con parole semplici sin dalle pagine precedenti.
In realtà non ci vuole molto a capire che il Tremonti tenta solo nascondere un aumento di aliquota IRES sotto lo slogan "Robin Hood" quando già sappiamo che al più meno del 10% del riscosso sarà destinato davvero per aiuti ai più bisognosi.
E su questi punti concordo, ma, se non sbaglio ,la Robin Hood Tax non colpisce tutti gli imprenditori ma solo quelli (Petroliferi-Compaglia di credito) che in questi periodi hanno "guadagnato", infatti le categorie che si lamentano sono esclusivamente queste due
Ti correggo: che abbiano guadagnato o meno, visto che viene aumentata l'aliquota IRES la quale non fa differenze fra profitti e "extraprofitti".
E probabilmente sono attese modifiche a breve, come si evince dagli emendamenti presentati.
Forse perchè nel frattempo Eni (con Enel che probabilmente seguirà a ruota) ha donato 200 milioni di € al fondo che alimenterà la "social card"?
A breve forse anche l'ABI avanzerà analoga iniziativa...
ti do qualcosa e tu mi fai lo sconto... siamo ancora in fase di trattativa.
Ok... Ma Il governo Prodi aveva abbassato l'IRES. Semplicemente questo provvedimento la riporta al livello precedente solo per banche e petrolieri...
Come, riduci il tutto ad un misero semplicemente?
:(
Non mi sembra già il caso di sminuirlo così; e dove li metti i pellegrini del Mayflower citati dal Tremonti?
Dopotutto viene tutt'ora spacciato come un provvedimento di equità sociale*, benchè sappiamo che potrebbe** redistribuire meno del 1/10 ai bisognosi E NEL CONTEMPO potrebbe avere** ricadute negative su tutti i consumatori e sui risparmiatori .
Ma questi sono dettagli...l'importante è poter continuare a spacciarlo per un provvedimento di equità sociale.
:sofico:
Ciao
Federico
* Pur non essendo affatto in vigore, è stato comunque prontamente inserito nell'elenco delle promesse già mantenute, come recita il depliant di propaganda emesso nei giorni scorsi dal partito-azienda. Si veda: http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23180155&postcount=1
** come già evidenziato in nota *, impossibile essere certi di qualcosa che ancora non c'è
claudioborghi
10-07-2008, 10:40
In completa sintonia con te.
E queste sono anche le preoccupazioni evidenziate in ogni articolo qui postato.
Se puo' servire al dibattito ho scritto anche oggi sulla robin tax...
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=274910
dave4mame
10-07-2008, 10:46
beh... il rischio translazione c'è, ma imho parziale.
relativamente al recupero delle CMS ne sono praticamente certo...
Se puo' servire al dibattito ho scritto anche oggi sulla robin tax...
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=274910
Interessante, permettimi di inserire l'articolo per intero:
Non ci piace ma teniamocela
di Claudio Borghi
Appostarsi nella foresta aspettando il ricco di passaggio per prendergli i soldi da dare al povero può essere un’azione discutibile, specialmente se il ricco può scegliere strade diverse. È viceversa indiscutibile che mettere fuori dalla foresta un cartello con scritto: «Pericolo, ladri nel bosco» e poi cambiare idea è un danno puro e semplice. Annunciare una nuova tassa e poi fare retromarcia è una scelta pessima, perché si danneggia il sistema facendone uscire gli operatori spaventati dall'incertezza fiscale, senza poi nemmeno ottenere gettito aggiuntivo dagli operatori rimasti.
Di certo Tremonti è consapevole di questo fenomeno e quindi è probabile che terrà il punto, nonostante le pressioni perché la tassa venga abbandonata prima di nascere. Il ministro si ricorda sicuramente i danni che causò la raffica di annunci incauti del governo Prodi in tema fiscale: nei primi mesi del governo di centrosinistra l’annuncio di una tassa abnorme sulle società immobiliari provocò un tale sconquasso che venne ritirata in fretta e furia, peccato però che invece di applicarla lo stesso, corretta dagli errori più marchiani, la tassa venne del tutto cancellata, lasciando solo le macerie senza un euro di gettito in più. Nell’elenco dei danni si può aggiungere anche la famigerata tassazione delle rendite finanziarie, il cui spauracchio venne inutilmente agitato per tutta la scorsa legislatura provocando come unico effetto una delle più grandi fughe di capitali della storia.
Adesso però, dopo essersi lasciati scappare alcune dichiarazioni, non particolarmente ispirate, che hanno trasmesso una sensazione di incertezza, l’esecuzione della tassa da parte della maggioranza diventa un esercizio più difficile, dato che le lobbies contrarie al provvedimento hanno ripreso coraggio.
Il punto più complesso da disinnescare è il pericolo di traslazione dei prelievi sui consumatori, seguito a ruota dai rischi di non rispondenza della norma agli standard europei, gli stessi per intendersi che impedirono di escludere le banche dalla riduzione del «cuneo fiscale», varata da Prodi con la solita legge pasticciata, che dovette essere per questo corretta. Di sicuro all’Authority per l’energia, a cui il decreto affida la vigilanza contro la tentazione di appioppare la tassa ai cittadini alzando i prezzi, non si prevedono giorni tranquilli: spetta al governo esercitare tutta la propria autorevolezza nel sostenerne i compiti con lo strumento della moral suasion (per capirsi: «Occhio che per chi fa il furbo si prevede visita della finanza a controllare un po’ a fondo i conti»).
In ogni caso conviene che al governo si faccia tesoro di questa esperienza per delineare le proprie strategie di incentivo alla crescita: non si può escludere a priori un intervento in caso di extraprofitti eccessivi, dal momento che può essere letto come un equo contraltare agli immancabili aiuti in caso di congiuntura particolarmente negativa, però è vitale presentare agli investitori esteri il nostro Paese come finalmente stabile, fiscalmente amichevole e accogliente per lavoratori, imprese e capitali. Così come un turista non prenoterebbe mai una vacanza in un hotel a tariffe variabili, nessuna impresa è felice di investire in uno Stato dove i budget sono scritti sulla sabbia perché la creatività fiscale può cambiare tutto dalla sera alla mattina. I danni in passato su questo fronte sono stati molti soprattutto perché i governi di centrosinistra, maestri nella pratica dannosa dell’agitare a vuoto la clava fiscale, hanno avuto la ventura di essere in carica proprio nei momenti di espansione economica internazionale, quando cioè le grandi imprese hanno deciso piani di investimento, scartando sempre l’Italia a causa di ciò.
Robin Hood non è granché come uomo-immagine, ma dopo che si è deciso di metterlo speriamo lo si faccia bene, senza tentennamenti e poi non se ne parli più: a lungo andare non farà più paura e i viaggiatori torneranno a Sherwood Italia, in fondo ci si sta così bene...
Claudio Borghi
___________________________________
Ciao
Federico
Phoenix68
10-07-2008, 11:15
Scusatemi se sono molto "terra terra" , ma non essendo del mestiere "tento di capire" e di farmi un'idea.
Se ho ben capito ,con la legge Tremonti entrerebbero dei soldi pagati da Istituti di credito e petroliferi.
I problemi sono essenzialmente 2
1) dal post di FLISI "In realtà non ci vuole molto a capire che il Tremonti tenta solo nascondere un aumento di aliquota IRES sotto lo slogan "Robin Hood" quando già sappiamo che al più meno del 10% del riscosso sarà destinato davvero per aiuti ai più bisognosi."
Non entrando nel merito del valore citato mi chiedo, ma gli altri soldi a cosa serviranno?, perchè sequel 90% verrà usato per altro (sempre sperando per cose utili) vuol dire che se non lo pagano le aziende citate lo pagheremmo comunque noi sotto forma di tassa, per cui stando al ragionamento che se mi aumenti la paga o mi diminuisci le tasse è sempre un guadagno andrebbe bene così ;)
2) Il problema della transazione, implica che gli aumenti fatti alle azienda possano traslare da queste al consumatore finale.
Anche qui vorrei capire,a fronte di questo problema (di sicuro reale) la soluzione sarebbe non tassare le aziende oppure attivarsi in modo che l'antitrust faccia effettivamente il suo dovere di controllo e pretendere una vigilanza.
Fra le altre cose si nota un diverso approccio fra Tremonti e Draghi rispetto a Fazio per cui si spera che si possano portare avanti in modo corretto e senza protervie dei confronti costruttivi.
Mai come ore IMHO :sofico:
Scusatemi se sono molto "terra terra" , ma non essendo del mestiere "tento di capire" e di farmi un'idea.
idem.
I problemi sono essenzialmente 2
1) dal post di FLISI "In realtà non ci vuole molto a capire che il Tremonti tenta solo nascondere un aumento di aliquota IRES sotto lo slogan "Robin Hood" quando già sappiamo che al più meno del 10% del riscosso sarà destinato davvero per aiuti ai più bisognosi."
Non entrando nel merito del valore citato
Quel valore non l'ho inventato io ma è riportato da più parti:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/06/manovra-economica-robin-tax.shtml?uuid=dd881b66-4427-11dd-aa73-095020f2855c&type=Libero#
... mi chiedo, ma gli altri soldi a cosa serviranno?, perchè se quel 90% verrà usato per altro (sempre sperando per cose utili) vuol dire che se non lo pagano le aziende citate lo pagheremmo comunque noi sotto forma di tassa....
nell'articolo che avevo riportato tratto da LaVoce.info
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000497.html
....
I provvedimenti fiscali già adottati dal governo sono concentrati in due decreti legge:
- il Dl 93/2008 presentato subito dopo l’insediamento con l’obiettivo di realizzare immediatamente alcune promesse elettorali (Ici e straordinari)
- il Dl 112/2008, che concorre a formare la manovra finanziaria per il triennio 2009-2011.
Stando alle valutazioni ufficiali, contenute nella Relazione tecnica che li accompagna, il primo decreto comporta uno sgravio netto di 2,3 miliardi di euro nel 2008 e importi successivamente decrescenti fino ai circa 1,7 miliardi, che rappresentano il costo previsto della abolizione della quota residua di Ici sulla prima casa, in quanto la detassazione degli straordinari dei lavoratori del settore privato ha carattere temporaneo ed esaurisce i suoi effetti nel 2009 .
Con il secondo Dl si compensano di fatto questi sgravi con aumenti di imposta pari a circa 2,2, miliardi di euro nel 2008, e tra i 5 e i 5,5, miliardi per ciascuno degli anni del successivo triennio.
Il gettito proviene per il 90 per cento nel 2008, che si riduce al 60 per cento circa nel 2011, da aggravi di imposta su specifici settori: presentati come “Robin tax”, colpiscono in misura e con strumenti diversi quelli che producono o distribuiscono petrolio, gas ed energia elettrica, le banche e le assicurazioni, le cooperative. Aumenta contestualmente il gettito atteso dalle azioni di contrasto all’evasione (che spiegherebbe un po’ più del 30 per cento del gettito aggiuntivo atteso per il 2011).
.....
2) Il problema della transazione, implica che gli aumenti fatti alle azienda possano traslare da queste al consumatore finale.
Anche qui vorrei capire,a fronte di questo problema (di sicuro reale) la soluzione sarebbe non tassare le aziende oppure attivarsi in modo che l'antitrust faccia effettivamente il suo dovere di controllo e pretendere una vigilanza.
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Rispondi onestamente, solo sulla base delle esperienze passate: quanta fiducia riponi su questa ipotetica vigilanza?
Ciao
Federico
Phoenix68
10-07-2008, 11:39
nell'articolo che avevo riportato tratto da LaVoce.info
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000497.html
[i]
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# CUT
Rispondi onestamente, solo sulla base delle esperienze passate: quanta fiducia riponi su questa ipotetica vigilanza?
Ciao
Federico
Non mettevo in dubbio che i tuoi dati fossero corretti ;) , ma il mio ragionamento è che se quei soldi serviranno per 'N' cose (ripeto spero utili per il paese) da qualche parte dovrebbero prenderli per cui se a me danno il 10% e non mi aggiungono tasse per attuare quel 90% ci ho comunque guadagnato ;) .
Ti rispondo onestamente, viste le passate esperienze posso solo sperare nella vigilanza, ma questo non toglie che io debba auspicarla :O .
Sono fra quelli che voleva entrare nell'€ più tardi proprio perchè intimorito dalle notizie di difficoltà che avremmo incontrato entrandoci senza "preparazione" ed una colpa che ho sempre dato al governo Berlusconi è stato proprio la mancanza di controllo dei prezzi, se davvero ora mi si dice che è un'operazione impossibile allora lo abbiamo incolpato ingiustamente :sofico:
Non mettevo in dubbio che i tuoi dati fossero corretti ;) , ma il mio ragionamento è che se quei soldi serviranno per 'N' cose (ripeto spero utili per il paese)
Sono quelle indicate nel primo decreto (abolizione della quota residua di Ici sulla prima casa, in quanto la detassazione degli straordinari dei lavoratori del settore privato), compensate dagli aumenti del secondo.
che da qualche parte dovrebbero prenderli per cui se a me danno il 10% e non mi aggiungono tasse per attuare quel 90% ci ho comunque guadagnato ;) .
più probabile che sia invariante.
Ti rispondo onestamente, viste le passate esperienze posso solo sperare nella vigilanza, ma questo non toglie che io debba auspicarla :O .
Idem.
Sono fra quelli che voleva entrare nell'€ più tardi proprio perchè intimorito dalle notizie di difficoltà che avremmo incontrato entrandoci senza "preparazione"
Se ti ricordi ne abbiamo parlato alcuni giorni fa, e ribadisco la mia convinzione che se aspettavamo si essere "preparati", cioè il momento dell'attuazione delle necessarie riforme strutturali, saremmo ancora in attesa, e chissà in quali condizioni economiche.
ed una colpa che ho sempre dato al governo Berlusconi è stato proprio la mancanza di controllo dei prezzi, se davvero ora mi si dice che è un'operazione impossibile allora lo abbiamo incolpato ingiustamente :sofico:
Non si dice solo ORA, si diceva già allora, visto che lo stato determina e controlla solo alcune tariffe, mentre per il resto agiscono le dinamiche del cosidetto "libero mercato" (dei furbi e degli approfittatori, nel caso del changeover all'€).
Ciao
Federico
Phoenix68
10-07-2008, 22:24
ROBIN TAX: ANGELETTI, HA RAGIONE TREMONTI
(ASCA) - Treviso, 10 lug - ''Sulla Robin tax ha ragione Tremonti''. Cosi' Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. ''Se non si possono tassare le banche, le compagnie petrolifere, le assicurazioni, non si puo' tassare nessuna impresa, perche' qualunque impresa ha la possibilita' di trasferire i costi derivanti da maggiori tassi sui consumatori. Il risultati finale - sottolinea il leader della Uil - e' che gli unici che si possono tassare sono operai ed impiegati. Mi sembra ineccepibile questa argomentazione''.
E come disse Moretti "Dite qualcosa di sinistra" :O
La scoperta dell'acqua calda.
Tutte le critiche qui riportate vertono sugli effetti della sedicente "Robin Hood Tax".
Chiamiamola per nome: TASSA. E smettiamola di nasconderci dietro alle inconsistenti giustificazioni della "redistribuzione ai più poveri" (ricordo: meno del 10% del gettito previsto) e della "autorità che vigilerà per evitare la traslazione ai consumatori e ai risparmiatori".
:rolleyes:
E' una TASSA. Diretta, indiretta, come più vi aggrada.
Capisco che sia difficile ammetterlo per chi fino a pochi mesi ripeteva "le tasse di Prodi, le tasse di Prodi ci mandano sul lastrico", ma almeno un minimo di onestà e coerenza non guasterebbero quando i propri beniamini, disconoscendo le fantasiose promesse elettorali, proseguono nella stessa direzione già tracciata dal governo precedente (come si evince dal DPEF 2009-2013).
;)
Ciao
Federico
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