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View Full Version : L'attuale occidente non sarebbe mai esistito senza l'Islam


Daemonarch
01-07-2008, 12:23
Mia considerazione:
non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.


Ora l'articolo....molto interessante:

E' l'alba di un giorno scuro e piovoso. Un ragazzo si nasconde fra la folla per assistere alla tortura e all'esecuzione del suo maestro, la cui unica colpa è stata quella di avere diffuso le conoscenze sacrileghe e blasfeme degli antichi filosofi greci. Sul rogo, insieme al filosofo, bruciano infatti le traduzioni proibite in un'Europa dominata dalla superstizione e dalla violenza dei signori della guerra che regnano incontrastati. Dopo avere assistito all'atroce spettacolo il ragazzo scappa verso Sud portando con sé alcune opere del maestro, deciso ad abbandonare quelle terre di oppressione e di oscurantismo. Quando finalmente riesce a valicare i Pirenei gli si apre davanti una terra ricca e pacifica, dove le donne discutono alla pari con gli uomini e dove i libri, invece di essere distrutti, vengono conservati nelle biblioteche pubbliche.

E' l'inizio de Il destino, un film di qualche anno fa ambientato nei secoli più bui del Medioevo che il regista egiziano Youssef Chahine ha dedicato alla vita di uno dei più importanti filosofi della storia, Averroè, il cui razionalismo influenzò fortemente gli intellettuali occidentali dell'epoca. Dante, fra gli altri, si considerava un "averroista" convinto e l'intero pensiero islamico era una vera e propria boccata di ossigeno fra i cristiani illuminati che mal sopportavano la soffocante cappa di censura e superstizione che era, all'epoca, la caratteristica principale della cristianità. I libri di Averroè venivano contrabbandati, le sue dottrine trasmesse e le sue parole imparate a memoria per non incorrere nelle ire dell'Inquisizione. Spostando il punto di vista come ha fatto il regista, e riportando alla luce la storia rimossa di quei secoli oscuri, si capisce che la religione ha ben poco a che fare con i fondamentalismi di ogni epoca e di ogni latitudine.

Lo spiazzamento del pubblico occidentale nei confronti di un film girato per denunciare il fondamentalismo islamico attuale, non stupisce. Ci hanno insegnato che i secoli che separano la caduta dell'impero romano dal rinascimento sono stati anni di paura e barbarie, ma non ci è stato spiegato che ne siamo usciti unicamente perché siamo venuti in contatto con la civiltà più ricca e più evoluta dell'epoca, appunto l'Islam. Pochi occidentali sanno che, mentre l'Europa veniva spopolata dalle malattie e dalla fame, a Sud fioriva una civiltà che aveva come capitali Baghdad e Damasco, una civiltà cui noi occidentali dobbiamo la salvezza del patrimonio che consideriamo fondativo per la nostra cultura: la filosofia greca. Se gli studiosi dell'epoca di Solimano e del Saladino non avessero fatto propria la grande filosofia antica non avremmo né Platone né Aristotele perché la raffinata rete dei traduttori arabi, attraverso i quali ci sono pervenute le loro opere, non sarebbe esistita. Né, del resto, sarebbe potuta nascere la scienza moderna senza la libertà di studiare e sperimentare concessa ai matematici e agli scienziati arabi, il cui contributo è stato completamente cancellato per fare posto alla propaganda dello scontro fra civiltà.

Nell'ottica di Allah

Beltegeuse, Rigel, Aldebaran, Algol e Sirrah. Le stelle parlano arabo da secoli, da quando scienza, civiltà e tecnologia se ne stavano al di là del Mediterraneo, e i barbari sporchi, ignoranti e poveri che calavano per razziare le ricche città o per emanciparsi attraverso lo studio nelle rinomate università locali, eravamo noi. Per secoli la filosofia, la matematica e la medicina, per non parlare dell'astronomia, della chimica o dell'ottica, sono state islamiche, nel senso che l'Islam ha trasmesso e rielaborato le antiche discipline egizie, babilonesi, indiane e greche, e ne ha fondate di proprie. Un debito, quello nei confronti della scienza islamica, di cui si trovano innumerevoli tracce nel linguaggio stesso di molte discipline moderne che consideriamo, a torto, figlie della superiore "civiltà occidentale" ma che i nostri progenitori riconoscevano appieno, facendo di tutto per procurarsi i testi scientifici degli "infedeli".

L'origine della scienza islamica affonda nei nostri secoli più bui. Gli arabi avevano già preso a studiare il cielo, raccogliendo l'eredità dei greci e degli indiani, già nel VIII° secolo e nell'828 fu costruito a Baghdad il primo osservatorio astronomico del mondo. L'astronomia andava di pari passo con l'ottica e con lo studio della fisiologia dell'occhio: se ne ritrovano tracce nell'origine araba di termini medici come "retina" o "cataratta". L'amore della cultura musulmana per tutto ciò che aveva a che fare con la visione ha indubbiamente radici religiose, ma l'afflato mistico non deve trarre in inganno: la scienza islamica era sostanzialmente empirica - cioè amava sperimentare - e fortemente matematizzata, cosa questa che fa affermare ad alcuni storici che siano stati proprio gli arabi a insegnarci i primi rudimenti della formalizzazione matematica, caratteristica principale della scienza occidentale doc. Ibn Al-Haitham, ad esempio, noto in occidente con il nome di Alhazen, è considerato il massimo esperto di ottica tra Tolomeo e Witelo. L'alta considerazione di cui godeva anche fra i contemporanei non deve stupire: già intorno all'anno Mille Alhazen combinava elaborati trattamenti matematici con i modelli fisici e un'accurata sperimentazione, dando così una svolta empirica all'indagine scientifica, cosa che, in Occidente, avverrà solo dopo cinque secoli.

I calcoli degli astronomi e degli studiosi di ottica arabi furono possibili solo perché gli strumenti matematici erano già altamente sviluppati. L'apporto degli arabi alla scienza del calcolo fu così importante che non se ne è persa memoria e infatti uno dei pochi debiti che gli occidentali non hanno dimenticato è l'invenzione dello zero che rese possibile la nascita del calcolo posizionale, quello in colonne per intenderci. L'introduzione dei numeri indiani - da noi chiamati arabi - e lo sviluppo dell'algebra, fecero il resto. Un nome per tutti è quello del grande matematico del IX° secolo, Al Khwarizmi, che scrisse il Libro del compendio nel processo di calcolo per trasporto ed equazione , più volte tradotto in latino e diffuso in Europa con il nome di Liber Algorismi , una latinizzazione del suo nome da cui deriva il termine "algoritmo".

La medicina

Per secoli la medicina araba è stata talmente più avanzata di quella occidentale da indurre gli stessi crociati a servirsi dei dottori cavallerescamente offerti dal nemico assediato. Gli arabi conoscevano infatti i testi greci di Ippocrate e di Galeno, che l'Europa aveva perduto, insieme alle molte nozioni derivanti dalle teorie e dagli esperimenti degli alessandrini che si erano diffuse nell'Egitto ellenizzato e in Asia minore. L'arrivo in Occidente delle traduzioni di Platone e Aristotele rese accessibile agli studiosi del barbaro Nord anche le teorie dei filosofi e dei medici islamici. Per circa due secoli la filosofia greca è stata infatti studiata nelle versioni arabizzate tratte dai commenti del razionalista Averroè o del mistico Avicenna, i più importanti filosofi dell'Islam, ed è a queste versioni che si riferivano i nostri filosofi. A Bologna come a Parigi gli studenti, ma anche i padri del dogma cattolico come San Tommaso d'Aquino, dovettero piegarsi alla superiorità della sapienza araba del tempo.

Ma Avicenna non era soltanto un filosofo. Mentre nei villaggi nordici che in seguito divennero noti con il nome di Parigi o di Londra, si curavano le malattie con gli incantesimi, nel profondo Sud veniva fondata la medicina moderna. Il Canon medicinae di Ibn Sina, nome originale appunto del grande Avicenna, è stato praticamente l'unico libro di testo degli studenti di medicina per quasi tre secoli e ha continuato, per tutto il Rinascimento, a essere il libro più stampato in Europa. Ma Avicenna è in buona compagnia. Fu l'arabo Al-Razi a fondare l'ostetricia e a fornire la prima descrizione scientifica del vaiolo e del morbillo - e a prospettare la possibilità di immunizzare i sani attraverso le secrezioni dei malati - mentre Ibn Nafis fu il primo a descrivere il meccanismo della circolazione sanguigna. Tutti nomi ignorati dai manuali di storia della medicina che riportano solo le date - e gli autori - delle ri-scoperte occidentali.

Con le sue grandi intuizioni, come l'ipotesi dell'esistenza dei microbi e i primi esperimenti con i vaccini, la medicina araba era decisamente all'avanguardia nella teoria così come lo era nell'insegnamento e nella pratica. Nelle scuole di medicina islamiche si cominciò a pretendere che gli studenti si misurassero con la pratica clinica oltre che con i testi e per favorire l'apprendistato, oltre che per il controllo delle epidemie, venne abbracciata un'idea del tutto nuova: raggruppare i malati in una struttura dove i medici avrebbero potuto assisterli e gli studenti imparare dalla pratica dei propri maestri. Venne inventato insomma quello che, per dirla con parole moderne, è il policlinico universitario, che fece la sua comparsa in Europa solo nel diciannovesimo secolo. A Damasco la prima struttura ospedaliera del mondo venne costruita esattamente mille e cento anni prima: nel 707 dopo Cristo, data che lascia un tantino allibiti visto che, a quell'epoca, dalle nostre parti ancora non si pensava nemmeno ai lazzaretti.

Malgrado un'attenzione particolare per l'aspetto psicosomatico che colpisce per la sua modernità, l'approccio medico islamico era sostanzialmente razionalista e si basava su approfondite conoscenze anatomiche che gli europei, a cui non era consentito lo studio dei cadaveri, non potevano avere. Del resto il tabù sulle autopsie rimase valido in tutta la cristianità almeno fino al XVII° secolo e oltre - come testimoniano le rocambolesche "avventure" dei pittori rinascimentali, più note di quelle dei loro contemporanei medici. Ma un'altra caratteristica che rendeva i dottori arabi estremamente efficienti rispetto ai colleghi occidentali, era la possibilità di disporre di una quantità incredibile di sostanze provenienti dagli estesi domini dei califfi - ovvero sali, acidi, alcaloidi ed erbe - che rifornivano il prontuario con una serie di rimedi degni di una moderna farmacia. L'alchimia, da cui trae origine la moderna chimica, era infatti un altro settore particolarmente fecondo della scienza islamica.

A tutta chimica

Lo sviluppo dell'alchimia proviene dall'altro grande filone culturale che si unì a quello greco per dare luogo alla scienza islamica, ovvero le antichissime conoscenze provenienti dall'India e dalla Cina. Nel periodo della sua massima espansione, infatti, l'Islam si estendeva dall'India alla Spagna passando per la Persia, il nord-Africa e la Sicilia. La capitale venne spostata da Damasco a Baghdad dove, grazie alla grande tolleranza culturale del califfo Harum al-Rashid (786-809 d.C.), cominciarono a convergere i saperi e le tradizioni dei popoli conquistati. Sotto il regno dell'Illuminato, come venne chiamato il califfo più volte citato in Le mille e una notte , venne fondata e sviluppata la "Casa della sapienza", ovvero un centro di mecenatismo finanziato dallo Stato che sorgeva intorno a una grandiosa biblioteca inter-religiosa. Nella Casa della sapienza cominciarono ad affluire da tutto il mondo studiosi e religiosi, pensatori e praticanti, in un'atmosfera di libertà intellettuale mai conosciuta prima, e Baghdad diventò per la scienza quello che Atene era stata per l'arte durante l'età di Pericle.

Fu in questo clima che l'alchimia si sviluppò e cominciò a cimentarsi con la produzione di alcune sostanze utili. La chimica islamica, libera dalle condanne e dai pregiudizi religiosi che in Europa la condannarono alla clandestinità fino ai tempi di Newton, a Baghdad ebbe la possibilità di svilupparsi come una scienza e una tecnologia specifica, separandosi molto presto dalle sue origini magiche. Jabir ibn Hayyan, il più famoso alchimista arabo vissuto nella seconda metà del VII° secolo, perfezionò il processo di distillazione dell'alcool (la cui etimologia deriva appunto dalla parola araba "al-ghul"), costruendo nuovi tipi di alambicchi. E' da notare che la preparazione e la produzione dell'alcool a uso medicinale fu consentita, malgrado la ben nota proibizione coranica.

Un altro importante frutto degli esperimenti dei chimici di Baghdad furono i progressi relativi alla fabbricazione della carta, che utilizzarono e migliorarono gli antichi metodi importati dalla Cina. Nel 793 venne fondata a nella capitale una vera e propria fabbrica che, attraverso una produzione semi-industriale, ricavava la carta da una pasta di fibre di canapa e di gelso mescolate ad allume e colla. E con la produzione della carta su larga scala, ovviamente, la diffusione dei libri nel mondo islamico divenne molto più rapida e immensamente più economica, anche se bisognerà aspettare l'invenzione della stampa in Occidente - più di sette secoli dopo - per arrivare alla possibilità di un accesso davvero universale al sapere scritto.

di Sabina Morandi
Fonte: www.liberazione.it

dantes76
01-07-2008, 12:25
si....

Valuk
01-07-2008, 12:34
Si cita la tolleranza culturale, che , ahimè, oggi manca.

trallallero
01-07-2008, 12:38
quindi ?

Si sa che la Mesopotamia è stata la culla della cultura per secoli, hanno anche inventato la ruota, ergo ?

anche i Germani, quando noi costruivamo il Colosseo e parlavamo in latino, ancora vivevano in tribù allo stato brado (o quasi)

la cultura gira, è nell'aria

zuper
01-07-2008, 12:40
Mia considerazione:
non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.

http://www.alinti.it/thealinticode/leonardo_uomo_vitruviano_centro.jpg

Marko91
01-07-2008, 12:49
E' tutto vero, ma anche "la Chiesa" ha avuto un suo ruolo nel trascrivere grandi classici romani e mantenere la cultura viva. Per questo dobbiamo ringraziare i monaci, che dedicavano la vita a queste opere di copiatura e tramandazione. L'Istituzione ecclesiastica.favoriva si questa operazione, ma le biblioteche erano tutte private e nemmeno gli stessi monaci potevano accedere liberamente (come raccontato nel Nome della Rosa).



non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.

Non sono d'accordo su questa frase.

Marko91
01-07-2008, 12:52
quindi ?

C'è parecchia disinformazione su questi argomenti. Persino gli insegnanti ne sono portatori: vi verebbe la pelle d'oca ad ascoltare le lezioni della mia insegnante di Italiano e Storia sulla "grandezza" della Chiesa e l'arretratezza della cultura musulmana. Per lei sono solo dei bravi copioni e commentatori, non hanno inventato nulla.

PS: La sopporto solo per il mio interesse, anche se intervengono sempre a contrastrare le sue cagate e sa che sono ateo. A volte mi verrebbe voglia di riderle in faccia.

trallallero
01-07-2008, 12:55
C'è parecchia disinformazione su questi argomenti. Persino gli insegnanti ne sono portatori: vi verebbe la pelle d'oca ad ascoltare le lezioni della mia insegnante di Italiano e Storia sulla "grandezza" della Chiesa e l'arretratezza della cultura musulmana. Per lei sono solo dei bravi copioni e commentatori, non hanno inventato nulla.

PS: La sopporto solo per il mio interesse, anche se intervengono sempre a contrastrare le sue cagate e sa che sono ateo. A volte mi verrebbe voglia di riderle in faccia.

edit: lo riscrivo in italiano :D

L'unico merito che riconosco alla nostra Chiesa è l'aver finanziato e favorito l'arte di cui l'Italia è piena fino alla nausea. That's all.

dantes76
01-07-2008, 13:00
Mia considerazione:
non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.




di Sabina Morandi
Fonte: www.liberazione.it

Con l'islam di oggi l'occidente da te/me conosciuto non esisterebbe... infatti l'islam da te descritto, non esiste piu', poiche' distrutto dall'attuale islam, salutami liberazione

blackgnat
01-07-2008, 13:32
Mia considerazione:
non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.

[/url]

Toglimi una curiosità:

Sul "Pensiero Occidentale" hai come fonte solo Liberazione o ti è capitato di leggere qualcosa di diverso ... che ne so.. magari un testo di filosofia di un qualsiasi liceo ... ?

fluke81
01-07-2008, 13:57
Senza l'impero romano nessuno avrebbe mai costruito le strade,di conseguenza nessuno avrebbe inventato l'auto e oggi gli arabi con il petrolio non saprebbero che farci:O :D :sofico:

usa9999999999
01-07-2008, 14:17
Mia considerazione:
non saremmo che stati che dei poveri bifolchi superstiziosi barbari......cosa che oggi sempre più velocementi stiamo ridiventando.

-cut-

Mia considerazione:
E quindi?

dave4mame
01-07-2008, 14:26
da chiedersi cosa sia successo a QUELL'islam per diventare QUESTO islam...

nomeutente
01-07-2008, 14:28
Toglimi una curiosità:

Sul "Pensiero Occidentale" hai come fonte solo Liberazione o ti è capitato di leggere qualcosa di diverso ... che ne so.. magari un testo di filosofia di un qualsiasi liceo ... ?

Pur non condividendo l'impostazione data da Daemonarch (non penso che senza l'islam saremmo stati dei bifolchi: la storia è un po' più complessa) l'ultima volta che ho preso in mano un libro di filosofia non contemplava particolari rivoluzioni culturali in periodo medioevale.
Al contrario imho la rivoluzione è avvenuta quando siamo andati oltre il tomismo, ma questa è evidentemente una mia particolare opinione. Fatto sta però che a parte Tommaso d'Aquino non è che la filosofia occidentale abbia prodotto molto, in quel periodo...

Valuk
01-07-2008, 14:34
da chiedersi cosa sia successo a QUELL'islam per diventare QUESTO islam...

E' una domanda da un milione di dollari :)

Al contrario imho la rivoluzione è avvenuta quando siamo andati oltre il tomismo, ma questa è evidentemente una mia particolare opinione. Fatto sta però che a parte Tommaso d'Aquino non è che la filosofia occidentale abbia prodotto molto, in quel periodo...

Quoto e straquoto, dopo i filosofi greci non si è mosso nulla o quasi per tantissimi anni.

Xile
01-07-2008, 14:43
Loro sicuramente hanno aiutato ma noi ci siamo "evoluti" mentre loro sono rimasti fermi. Questo è anche colpo secondo me dove vivono i paesi islamici, cioé in posti che non offrono molto, mentre in Occidente hai tutte le possibilità di evolverti. Ad esempio, se devi costantemente sportarti ovvio che non pensi altro che a sopravvivere.

Paganetor
01-07-2008, 14:47
be', mi sembra esagerato definirci (in assenza dell'influenza delle culture islamiche) "poveri bifolchi superstiziosi barbari".

Se no pensa a cosa sarebbero numerosi paesi islamici senza il petrolio ;)

comunque nessuno nega l'influenza islamica sulla nostra cultura, ma non la vedo così decisiva nell'averci fatto diventare quello che siamo...

||ElChE||88
01-07-2008, 14:56
Peccato che l'islam di oggi non c'entri niente con l'Islam di una volta.

Paganetor
01-07-2008, 14:59
Peccato che l'islam di oggi non c'entri niente con l'Islam di una volta.

diciamo che l'islam di oggi è paragonabile alla chiesa cristiana del medioevo...

Xile
01-07-2008, 15:02
diciamo che l'islam di oggi è paragonabile alla chiesa cristiana del medioevo...

Con il problema che oggi a differenza del nostro Medioevo devono affrontare una cultura molto diversa che "rischia" di minacciarla, e così per proteggersi nascono i fondamentalisti.

Trabant
01-07-2008, 15:20
E' falso affermare che senza le scoperte degli studiosi islamici saremmo un popolo di barbari. Al metodo scientifico ci siamo comunque arrivati con le nostre forze, anche se con qualche secolo di ritardo ...

L'unica cosa che si può dire è che se l'Islam intorno al 700-800 dc avesse conseguito una supremazia militare sull'Europa (invece si fermarono alla Spagna) rafforzandosi quindi anche economicamente, avrebbe forse retto lo scontro contro l'Islam "attuale" e molto probabilmente saremmo avanti un 5-600 anni come progresso tecnologico.

blackgnat
01-07-2008, 15:29
Pur non condividendo l'impostazione data da Daemonarch (non penso che senza l'islam saremmo stati dei bifolchi: la storia è un po' più complessa) l'ultima volta che ho preso in mano un libro di filosofia non contemplava particolari rivoluzioni culturali in periodo medioevale.
Al contrario imho la rivoluzione è avvenuta quando siamo andati oltre il tomismo, ma questa è evidentemente una mia particolare opinione. Fatto sta però che a parte Tommaso d'Aquino non è che la filosofia occidentale abbia prodotto molto, in quel periodo...

su quello che eravamo nel medio evo non posso essere che d'accordo con te !!

Quello che volevo sottolineare è che "pesare" i contributi dei vari influssi nel corso del divenire del pensiero occidentale riuscendo addirittura a trovare "chi ha acceso la luce per cui noi oggi siamo in grado di vedere" è storicamente e concettualmente sbagliato !!!

Ed appunto un testo di storia della filosofia certe cose le spiega!!!

P.S.
ciclicamente si scopre che il medio oriente era la culla delle arti e delle scienze mentre noi sprofondavamo nell'oscurantismo medioevale .... dato vero ed incontenstabile !!!
Ma adesso che dovremmo fare .... ?? rivalutare una "cultura" per quello che è stata ... o considerarla per quello che è oggi ?
Daemonarch per cortesia spiegamelo ... così capisco anche il senso del tuo post !!!

Paganetor
01-07-2008, 15:32
Ma adesso ???

stessa cosa, ma con i soggetti al contrario! ;)

killercode
01-07-2008, 15:38
diciamo che l'islam di oggi è paragonabile alla chiesa cristiana del medioevo...
Quoto, ma non la chiesa cristiana, tutti gli europei. basta vedere la spagna sotto la dominazione araba come è stata fiorente

nomeutente
01-07-2008, 15:45
su quello che eravamo nel medio evo non posso essere che d'accordo con te!!


Allora ritiro le obiezioni: avevo male interpretato la tua posizione ;)



Quello che volevo sottolineare è che "pesare" i contributi dei vari influssi nel corso del divenire del pensiero occidentale riuscendo addirittura a trovare "chi ha acceso la luce per cui noi oggi siamo in grado di vedere" è storicamente e concettualmente sbagliato !!!


E' quello che penso anch'io: ciò che siamo oggi è il frutto di un'evoluzione caotica in cui i singoli contributi hanno una rilevanza abbastanza relativa e, verosimilmente, sostituibile.
Soprattutto, la storia (dall'antichità all'età contemporanea) è spesso assolutizzata come Storia in assoluto, mentre la storia umana ha almeno 200 mila anni (solo prendendo in considerazione l'homo sapiens sapiens): cio che è accaduto negli ultimi 2000 anni (anche eventi importantissimi come la seconda guerra mondiale) sono "increspature" nel mare della storia: fra altri 200 mila anni (ammesso di arrivarci :D) S. Tommaso e Averroè non saranno considerati più importanti di quanto noi consideriamo gli autori delle pitture rupestri ;)

AntonioBO
01-07-2008, 16:03
Confondere il fondamentalismo islamico con l'Islam è da idioti... giusto per essere buoni con la definizione. Più che di Islam, però, parlerei di civiltà araba che ha dato al mondo le fondamenta della civiltà moderna . Poi altri fattori - in gran parte additivi aggiunti velenosi dell'Occidente - hanno frenato quella che poteva essere una civiltà ed una democrazia pari alle "blasonate" democrazie europee.

Marko91
01-07-2008, 16:06
la storia umana ha almeno 200 mila anni (solo prendendo in considerazione l'homo sapiens sapiens): cio che è accaduto negli ultimi 2000 anni (anche eventi importantissimi come la seconda guerra mondiale) sono "increspature" nel mare della storia: fra altri 200 mila anni (ammesso di arrivarci :D) S. Tommaso e Averroè non saranno considerati più importanti di quanto noi consideriamo gli autori delle pitture rupestri ;)

Potrebbe persino non esserci più il ricordo del pianeta Terra, sopratutto se si rivelerà impossibile creare wormhole etc, insomma comunicare o spostarsi a velocità maggiori di quelle della luce.
Do per certo che avremmo colonizzato in qualche modo parte della Via Lattea, ma senza comunicazione faster than light, ci divideremo in tante piccoli unità che non possono comunicare tra loro. Praticamente tante umanità, che genereranno a loro volta colonie figlie...etc
E anche se ci fosse la possibilità che l'Umanità resti unita, la produzione letteraria dei prossimi 200.000 anni oscurerebbe totalmente quella degli attuali 3000-4000...
Va beh ma magari qualcuno di noi sarà ancora vivo. Mi fido della medicina.. :Prrr:

beppegrillo
01-07-2008, 16:17
Dimostrazione che anzichè progredire sono regrediti.

Jamal Crawford
01-07-2008, 16:44
Devono averne fatti davvero tanti di progressi per potersi permettere di rimanere fermi per 600 anni da allora...

:D

Gio22
01-07-2008, 16:45
ma secondo me nn c'è da dividersi frà l'islam buono di allora e sull'islam moderno ,visto che il solo discuterne il senso originario per riadattarlo ai tempi attuali ti costa la testa

Quando si parla dei famosi 1000 anni d'oro che la cultura araba ha avuto
ci si dimentica sempre che solo gli ultimi 400 sono stati accompagnati dall'islam,visto che il profeta è nato nel 572 e morto nel 632 d.c,e prima
di allora le religioni presenti nell'area erano perlopiù politeistiche,di certo nn si sono liquefatte dall'oggi al domani difronte all'islam ,e questo riduce ancor d+ lo spazio temporale che l'influenza islamica ha avuto sulla cultura araba dallo 0 d.c al 1000 d.c

Solertes
01-07-2008, 17:46
E' tutto vero, ma anche "la Chiesa" ha avuto un suo ruolo nel trascrivere grandi classici romani e mantenere la cultura viva. Per questo dobbiamo ringraziare i monaci, che dedicavano la vita a queste opere di copiatura e tramandazione. L'Istituzione ecclesiastica.favoriva si questa operazione, ma le biblioteche erano tutte private e nemmeno gli stessi monaci potevano accedere liberamente (come raccontato nel Nome della Rosa).

Si, ma le trascrizioni rimasero segregate nelle librerie, molti testi ritenuti "pericolosi" erano banditi e fù grazie agli Arabi se ebbero diffusione (per esempio i classici Greci). Gli Arabi, come i Romani, imparavano dalle popolazioni con cui venivano a contatto e diffondevano in tutto il regno le nuove nozioni (è così che sono giunti anche il gelato, la scuola dolciaria Araba, i Distillati - che sono originari dell'India - etc etc).
In quei tempi gli Arabi erano una civiltà fiorente e molto più tollerante dell'Occidente.....ma poi anche loro si "insabbiarono" e, se non erro, tutto coincise con il divenire ereditaria della successione dei capi (mi pare sotto i Selgiuchidi) interrompendo quella evoluzione che li aveva portati a quel punto....indiscutibile che l'urto tra Islam e Occidente fù per quest'ultimo una bella "scossa" che diede impulso all'uscita da uno dei periodi più tetri della storia.

Daemonarch
01-07-2008, 20:10
Senza l'impero romano nessuno avrebbe mai costruito le strade,di conseguenza nessuno avrebbe inventato l'auto e oggi gli arabi con il petrolio non saprebbero che farci:O :D :sofico:

Infatti l'articolo si riferisce all'occidente dopo la caduta dell'impero romano.....leggi bene prima di scrivere.

Daemonarch
01-07-2008, 20:14
Con l'islam di oggi l'occidente da te/me conosciuto non esisterebbe... infatti l'islam da te descritto, non esiste piu', poiche' distrutto dall'attuale islam, salutami liberazione

L'islam che conosco io è ben diverso dalla tua visione yankee di islam....e non mi affido alle cazzate dei tg per giudicare il mondo arabo e all'opinione becera della gente ignorante.
E' l'occidente che ha sempre cercato (e ancora continua) di cancellare l'Islam....o ti sei scordato della natura predatoria-colonialista del cosidetto occidente?!?!? :rolleyes:

fluke81
01-07-2008, 20:18
era una battuta:rolleyes:

se vuoi una risposta seria che ti devo dire?che restavamo ignoranti in molte materie?l'evoluzione non sai che strade puo prendere,i maya ne sapevano di matematica e astrologia senza essere entrati in contatto con civilta europee o asiatiche:fagiano:

fluke81
01-07-2008, 20:21
L'islam che conosco io è ben diverso dalla tua visione yankee di islam....e non mi affido alle cazzate dei tg per giudicare il mondo arabo e all'opinione becera della gente ignorante.
E' l'occidente che ha sempre cercato (e ancora continua) di cancellare l'Islam....o ti sei scordato della natura predatoria-colonialista del cosidetto occidente?!?!? :rolleyes:

addirittura natura predatoria dell'occidente:D
certo perche chi nasce a est nasce geneticamente pacifista,l'impero ottomano e i mongoli erano immigrati europei:O

dave4mame
01-07-2008, 21:19
addirittura natura predatoria dell'occidente:D
certo perche chi nasce a est nasce geneticamente pacifista,l'impero ottomano e i mongoli erano immigrati europei:O

uffa... non è giusto... questa la stavo scrivendo io.
no, dico... qualcuno mi può ricordare chi si pappò costantinopoli?
o chi venne respinto per il rotto della cuffia a poitiers?

brutta cosa l'ignoranza...

matrizoo
01-07-2008, 23:02
abbiamo guardato al maestro superandolo ed evolvendo, cosa che ora toccherebbe a loro:O
purtroppo loro non hanno nessuna intenzione di guardare all'occidente come noi abbiamo guardato avanti nel medioevo...
non ci sono cazzi, e c'è ben poco da discutere.
questo ovviamente prendendo per buono un'articolo scritto da un giornale leggermente fazioso e che ha i suoi interessi a scrivere quel che scrive...

jpjcssource
01-07-2008, 23:52
Gran bel film "il destino", un'opera che fa vedere dove è cominciato il declino di una civiltà fiorente che aveva raggiunto la supremazia culturale sull'occidente, ma che è poi caduta sotto i colpi del nascente fanatismo religioso.

Penso comunque che la tua tesi secondo la quale, la cultura islamica, ha contribuito pesantemente al nostro progresso, sia un pò esagerata.
La supremazia culturale mussulmana pre rinascimentale è data dall'adozione delle conoscenze della cultura europea e dal temporaneo declino di quest'ultima.
La cultura islamica nasce fra un popolo di modesti beduini che, riuniti sotto un'unica credenza religiosa, fondano un'impero.
Durante le loro conquiste, i mussulmani (perlopiù arabi), escono dal loro isolamento in mezzo al deserto ed entrano in contatto con civiltà secolari ben più avanzate e con tutta l'eredità del mondo antico occidentale.
Come i romani, i conquistatori vengono conquistati, si mettono a studire ed a tradurre nella loro lingua l'immensa bibliografia occidentale e mettono a frutto ciò che hanno appreso e nel contempo cercando di migliorare e perfezionare tutto ciò.
Poi anche nella cultura mussulmana, come in quella cristiana, cominciano a formarsi correnti di pensiero integraliste che dal medioevo continuano a minarne il progresso.
L'occidente invece ha saputo superare cataclismi enormi, persecuzioni, inquisizioni, olocausti, rivoluzioni, ecc...eppure oggi ha la cultura più avanzata e ricca del pianeta (seppure con molti difetti e contraddizioni).
Questo perchè i mussulmani non hanno un background culturale enorme quanto la cultura occidentale.
In occidente, tutti i tentativi di frenare il progresso da parte dei conservatori sono falliti miseramente, con la caduta dell'impero romano la nostra civiltà era regredita di secoli, eppure non ha tardato a riprendersi la supremazia planetaria in un tempo relativamente breve.
La loro grandezza è stata una meteora che ha attraversato la storia dell'umanità, alimentata dal fuoco delle culture con cui sono venute in contatto: quella occidentale e quella orientale (in misura minore), nulla di più, tanto che ancora oggi, tentano di rincorrere il progresso imitandoci facendo finta (in maniera un pò ipocrita) di rimanere però ancorati alle loro tradizioni.
Questo anche perchè la loro cultura non esiste senza la religione, mentre la nostra, per quanto influenzata può esistere anche senza.

Inoltre l'iniziativa personale del singolo individuo è una delle cose che rendono la civiltà occidetale così avanzata: quanti moviementi religiosi, politici e culturali sono nati in occidente nel corso della storia e quanti nelle altre civiltà?
Gli occidentali amano prendere l'iniziativa per fare in continuazione nuovi esperimenti, mettere in pratica nuove idee.
Questo ha come il rovescio della medaglia il fatto di portare ai mille cataclismi che la nostra cultura ha dovuto affrontare perchè quando si hanno tante persone con tante idee diverse poi ci si azzuffa, ma ciò ha portato ad una sorta di "selezione naturale" che ha fatto fallire le soluzioni meno brillanti e sopravvivere quelle migliori.

Per fare un esempio terra terra l'occidentale e quello con le ginocchia sempre sbucciate, ma che alla fine riesce ad ottenere ciò che vuole, gli altri rischiano poco e sono convinti che la cosa migliore da fare sia lasciare le cose così come sono perchè le loro convizioni sono dogmi secolari.

Con questo mio post non voglio apparire come l'estimatore della cultura occidentale a tutti i costi e dire che le altre sono inferiori, ma spiegare perchè la cultura occidentale stà man mano fagocitando le altre e perchè l'occidente ha raggiunto questa indiscussa supremazia.
Addirittura culture millenarie come quella indiana e quella cinese, stanno gradualmente cedendo davanti alla nostra e stanno adottando gradualmente le nostre caratteristiche.

von Clausewitz
02-07-2008, 00:25
Buona sera

iscritto

paolo1974
02-07-2008, 00:50
Si, ma le trascrizioni rimasero segregate nelle librerie, molti testi ritenuti "pericolosi" erano banditi e fù grazie agli Arabi se ebbero diffusione (per esempio i classici Greci). Gli Arabi, come i Romani, imparavano dalle popolazioni con cui venivano a contatto e diffondevano in tutto il regno le nuove nozioni (è così che sono giunti anche il gelato, la scuola dolciaria Araba, i Distillati - che sono originari dell'India - etc etc).
In quei tempi gli Arabi erano una civiltà fiorente e molto più tollerante dell'Occidente.....ma poi anche loro si "insabbiarono" e, se non erro, tutto coincise con il divenire ereditaria della successione dei capi (mi pare sotto i Selgiuchidi) interrompendo quella evoluzione che li aveva portati a quel punto....indiscutibile che l'urto tra Islam e Occidente fù per quest'ultimo una bella "scossa" che diede impulso all'uscita da uno dei periodi più tetri della storia.






La sicilia ne è un esempio lampante. Tutti i nostri dolci e alcuni piatti tipici derivano dagli arabi. Gli arabi così come i normanni portarono ricchezza e cultura. Forse per questo rispetto al Nord Italia siamo un pò più tolleranti nei confronti degli extracomunitari.

gugoXX
02-07-2008, 02:17
Ci sono un po' di inesattezze, molte delle quali se tole rendono il testo meno colorito.
Tra gli osservatori astronomici piu' vecchi abbiamo

Chankillo, Peru
Abu Simbel, Egypt
Stonehenge, Great Britain
Kokino, Republic of Macedonia
Goseck circle, Germany
Ujjain, India
Arkaim, Russia
Cheomseongdae, South Korea
Baghdad observatory, Iraq
Ray, Iran
Angkor Wat, Cambodia
Maragheh observatory, Iran
El Caracol, Mexico
http://en.wikipedia.org/wiki/Observatory
(Baghdad e' uno dei tanti, e non e' il piu' vecchio, anche se togliamo alcuni "dubbi")

Lo ZERO e' stato inventato dagli indiani, i quali avevano anche gia' scoperto il sistema binario.
http://en.wikipedia.org/wiki/Zero

A parte l'Asia e la Cina, dalle nostre parti i primi ospedali li costruirono i Romani, con il nome di valetudinaria.
Dal 300dc invece molti monasteri fungevano anche da ospedali, soprattutto per la cura della lebbra

Se Avicenna aveva ipotizzato l'esistenza dei microbi, Democrito aveva 1500 anni prima ipotizzato l'esistenza degli atomi

usa9999999999
02-07-2008, 08:15
L'islam che conosco io è ben diverso dalla tua visione yankee di islam....e non mi affido alle cazzate dei tg per giudicare il mondo arabo e all'opinione becera della gente ignorante.
E' l'occidente che ha sempre cercato (e ancora continua) di cancellare l'Islam....o ti sei scordato della natura predatoria-colonialista del cosidetto occidente?!?!? :rolleyes:
Domandina semplice semplice, qual'è l'islam che conosci tu? Una semplice descrizione... :mbe:

..::CRI::..
02-07-2008, 11:07
cut

Ma l'autore lo sa che se gli arabi diventarono questo "faro dell'umanità" lo devono al fatto di aver sconfitto ed inglobato nel loro impero popoli culturalmente più evoluti di loro?
Turchi, ebrei, persiani..... mica sono arabi...

zerothehero
02-07-2008, 11:30
diciamo che l'islam di oggi è paragonabile alla chiesa cristiana del medioevo...

La stessa che ha salvato centinaia di migliaia di opere classiche, trascrivendole dal greco al latino? :D

Paganetor
02-07-2008, 11:32
La stessa che ha salvato centinaia di migliaia di opere classiche, trascrivendole dal greco al latino? :D

già... ovvio, è "paragonabile", qualcosa di buono (l'una e l'altra religione) l'hanno pur fatto :D

mi domando come sarebe il mondo senza le religioni... secondo me un posto migliore, parecchio migliore...

zerothehero
02-07-2008, 11:41
L'islam che conosco io è ben diverso dalla tua visione yankee di islam....e non mi affido alle cazzate dei tg per giudicare il mondo arabo e all'opinione becera della gente ignorante.
E' l'occidente che ha sempre cercato (e ancora continua) di cancellare l'Islam....o ti sei scordato della natura predatoria-colonialista del cosidetto occidente?!?!? :rolleyes:

I primi 2 stati col più alto indice di sviluppo umano (33 e 35, rispettivamente) sono il Kuwait e il Qatar, entrambi ammanicati con il cattivo occidente (o più propriamente con gli Usa), idem chi sta al 39-41 e 61 posto.

Ancora più eloquente è la seguente considerazione:

Ai nostri giorni, su 50.000 libri tradotti in Germania solo 250 sono quelli tradotti dall'arabo. Secondo il rapporto 2003 del Pnud (Onu), la Grecia (11 milioni di abitanti) traduce opere cinque volte di più dell'insieme dei paesi arabi che raggruppano 284 milioni di abitanti."



3 deficit che affliggono il mondo arabo e rappresentano nello stesso tempo cause ed effetti del suo basso livello di sviluppo umano: la mancanza di libertà, la limitatezza dei diritti delle donne, il deficit di sapere. L'edizione di quest'anno è dedicata al terzo dei tre deficit, come indicato nel sottotitolo: Building a Knowledge Society, "costruire una società del sapere". Il rapporto offre materia di riflessione per comprendere i dibattiti attuali che attraversano il mondo arabo, quali l' "esportazione della democrazia" o il terrorismo come rifiuto dell'occidente. AsiaNews di novembre (edizione su carta) riporta una lunga analisi del Rapporto, a firma di Rodolfo Casadei. Anticipiamo qui gli aspetti salienti dell'articolo.


Tra gli ostacoli alla diffusione del sapere gli autori del Rapporto citano anzitutto difficoltà interne alle famiglie: «il diffuso stile di crescere i bambini in modo autoritario e iperprotettivo… rafforza attitudini passive ed esitanti capacità decisionali, e soprattutto ha effetti negativi sul modo di pensare del bambino, poiché sopprime il far domande, la ricerca e l'iniziativa».

Vi sono poi carenze di investimenti: «I forti incrementi quantitativi dell'educazione nel mondo arabo nella seconda metà del XX secolo sono ancora modesti se paragonati con gli altri paesi in via di sviluppo... la spesa pubblica per l'educazione è diminuita in termini reali dal 1985».

Il Rapporto afferma che la ricerca scientifica nei paesi arabi soffre di una misera spesa in Ricerca e Sviluppo (attualmente gli stati spendono in media lo 0,2% del Pil in R&S, gran parte del quale per i salari). A questo si aggiunge uno "scarso sostegno istituzionale ed un contesto sociale e politico ostile allo sviluppo e alla promozione della scienza». Sebbene gli arabi siano il 5% della popolazione mondiale, "i libri pubblicati nel mondo arabo non superano l'1,1% della produzione mondiale". Finora gli stati arabi preferiscono importare prodotti scientifici "senza investire nella produzione locale di sapere", cooperano con università e centri di ricerca nei paesi avanzati "senza creare tradizioni scientifiche locali".

zerothehero
02-07-2008, 11:43
già... ovvio, è "paragonabile", qualcosa di buono (l'una e l'altra religione) l'hanno pur fatto :D

mi domando come sarebe il mondo senza le religioni... secondo me un posto migliore, parecchio migliore...

Può essere, ma il ridurre la storia della chiesa cattolica ad una storia di crimini e misfatti è un pò ridicolo.
Idem per l'Islam..senza l'Islam gli arabi sarebbero un gruppo di tribù similafricane in lotta tra loro.
Detto questo, l'attuale occidente ci sarebbe stato anche senza l'Islam, anzi si sarebbe sviluppato molto più agevolmente e sarebbe più esteso (in Africa e in Asia minore-attuale Turchia).

Paganetor
02-07-2008, 11:45
senza l'Islam gli arabi sarebbero un gruppo di tribù similafricane in lotta tra loro.

be', non è che siano tanto più avanti...

zerothehero
02-07-2008, 11:53
be', non è che siano tanto più avanti...

Io dico di no. :p

http://www.silab.it/storia/as13/images/as13f.jpg

Senza considerare l'impero moghul, il sud-est asiatico e via dicendo..

StefAno Giammarco
03-07-2008, 03:05
Buona sera

iscritto

Buonasera a te, è un vero piacere rivederti ;)