View Full Version : Il CAI rischia la chiusura
IpseDixit
30-06-2008, 17:50
Uno dei pochi enti utili
Cancellato per decreto, perchè avendo meno di 50 dipendenti il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta lo ha infilato nella lista degli enti inutili. E così il Cai, il Club alpino italiano, rischia di scomparire dopo 145 anni di vita. «Un fulmine a ciel sereno» per Riccardo Focardi, presidente del Comitato regionale toscano del Cai che conta 24 sezioni e quasi 13mila soci. Nella bozza che il ministro Brunetta ha firmato a fine maggio, inserita poi nella manovra finanziaria triennale varata pochi giorni fa dal Governo, fra le misure previste vi è anche il decreto legge che, appunto, vuol sopprimere gli enti pubblici non economici con pochi dipendenti. E il Cai, che ne ha solamente 25, rischia di scomparire per sempre. Un rischio concreto e grosso, soprattutto per coloro che amano la montagna e continueranno a frequentarla. Al Cai, infatti, fanno capo i volontari del soccorso: in Toscana il Sast, soccorso alpino e speleologico, assicura sette stazioni operative fra Apuane, Appennino e Amiata (oltre ad un bel gruppo di cani addestrati per le ricerche in superficie). A questi volontari si aggiungono gli speleologi. Per chi ama vivere in simbiosi con l’alta quota e percorrere i sentieri che salgono verso le vette, gli uomini del soccorso alpino sono angeli custodi che offrono sempre il loro aiuto, ogni giorno dell’anno. «Una proposta stupida - sostiene Focardi - Sono d’accordo sul fatto che gli enti inutili debbano essere soppressi, ma stabilire per legge il paramentro dei 50 dipendenti non mi sembra che sia una grande trovata. Vuol dire allora che se un ente ha 200 impiegati funziona a prescindere e un altro che ne ha 30 non serve a niente? In questo modo rischia di scomparire persino qualche parco. E questo potrebbe accadere anche in Toscana». Lettera a Napolitano. Per ora, parola del presidente regionale, «la situazione resta in alto mare» anche perchè Annibale Salsa, savonese, docente universitario a Genova e presidente del Cai nazionale con sede a Milano, ha già scritto al presidente della Repubblica Napolitano, al presidente del Consiglio Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato. A tutti ha fatto presente lo stesso concetto espresso da Focardi: «Le dimensioni dell’organico di un ente non sono sufficienti a valutare la sua utilità e a deciderne la soppressione». Tutti preoccupati. I 13mila soci toscani, gente con una passione sviscerata per la montagna, i suoi silenzi, il suo ambiente incontaminato, sono in fibrillazione. «La cosa mi sorprende e mi preoccupa - afferma Antonio Giugni, uno dei segretari della sezione di Pistoia che conta quasi 500 iscritti - anche perchè in Parlamento il Club alpino italiano è sempre stato considerato superpartes, sostenuto da una forza trasversale di deputati e senatori che ne hanno consentito e sostenuto il lavoro». Ma l’aria frizzante e salubre che si respira in quota è lontana, soprattutto in questi giorni, dall’afa di Roma, di Palazzo Madama e di Montecitorio. Sezioni in subbuglio. «Non sapevamo nulla di questa storia - spiega Maurizio Pierotti, presidente della sezione di Forte dei Marmi - non serve a nessuno cancellare un ente per decreto. Se Berlusconi pensa di risparmiare e trovare soluzione ai problemi del Paese andando a sopprimere il Club alpino, credo che risolverà molto poco». Ma se il Club alpino dovesse essere effettivamente cancellato come previsto dalla bozza Brunetta, quanto sarà il risparmio effettivo da parte dello Stato? Più o meno un milione di euro all’anno, spiegano alcuni soci, «perchè le sovvenzioni romane non sono mai state particolarmente generose». Come ha detto il presidente nazionale Salsa, i fondi statali negli ultimi anni hanno coperto più o meno il 30% del bilancio e sono serviti per pagare gli impiegati, presenti solamente nella sede centrale di Milano visto che tutte le sezioni sparse per l’Italia sono sulle spalle dei volontari. La burocrazia. «La sede centrale è per noi fondamentale - spiega il versiliese Pierotti - è a Milano infatti che gestiscono le tante questioni burocratiche e fra queste le polizze assicurative che per noi sono importantissime. Parte delle quote che i soci versano (in generale si va da 15-20 euro fino a 35-40, ndr) serve proprio a coprire il costo delle polizze. E i nostri bilanci sono poveri, poche migliaia di euro. Ci vogliono cancellare? Non è giusto - prosegue il presidente di Forte dei Marmi - i soci del Cai sono importanti perchè, oltre alle attività dei rifugi e della manutenzione dei sentieri, portano i turisti in gita. In quest’ultimo caso è evidente che occorre grande responsabilità. Se dovesse sparire il Cai nazionale, le sezioni rischiano di andare allo sbando». Almeno sulla carta, comunque, le sedi periferiche non dovrebbero scomparire. «La chiusura di Milano - ha spiegato il presidente nazionale Salsa - non comporterebbe comunque la soppressione delle 489 sezioni e 305 sottosezioni nazionali la cui natura privatistica non sarebbe interessata dal provvedimento». Ente di diritto pubblico. Lo conferma anche il presidente del comitato regionale toscano del Cai: «Mentre il Cai centrale è dal punto di vista giuridico un ente di diritto pubblico, le sezioni sono enti di diritto privato. Per questo dovrebbero sopravvivere a questa bufera. Ma se si taglia la testa, cosa potrà fare il singolo? Ripeto, questa storia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. In questi giorni mi sono sentito con i colleghi presidenti di Lombardia ed Emilia Romagna. Stiamo valutando il da farsi. Ci sono parlamentari amici della montagna, è una tradizione. Speriamo possano darci una mano». -
http://ricerca.quotidianiespresso.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2008/06/29/LA7PO_LA701.html
Fides Brasier
30-06-2008, 17:53
tagli alle spese inutili, evviva :O
vuoi mettere quanti pontisullostretto si possono fare cancellando il CAI? :O
D4rkAng3l
30-06-2008, 17:59
Madonnella santa...questo governo stà facendo uno sfacelo...stanno eliminando le poche cose belle e culturalmente interessanti che abbiamo per darci in cambio le loro menzogne (su come useranno i soldi: IMHO il ponte sullo stretto è tecnicamente irrealizzabile ma ciò sarà chiaro agli italiani solamente quando saranno elargiti milioni di euro per fare progetti inutili che rimarranno là...dico elargiti perchè la gara d'appalto si farà...eccome se si farà...magari iniziaranno pure i lavori che saranno abbandonati...ve lo dico perchè sono cose che mi ha detto un ingegnere che lavora al Mose di Venezia e che è molto informato circa queste vicende) e di una nuova generazione di teledipendeti.
Perchè fare cose intelligenti come essere iscritti al CAI quando puoi restartene a casa la domenica a vederti le minchiate sulla TV del Presidente? Perchè devi fare cose positive ed essere un essere sensiente quando possono trasformarti in un acquirente...
TRISTEZZA
Comunque sia in Italia ci sono un bel po' di incongruenze specie nel settore del volontariato, ora se questi 50 dipendenti pubblici del CAI che prendono soldi per fare quello che altre migliaia fanno gratis verranno messi a fare qualcos'altro, non me ne può fregare di meno......idem per altri millemila enti/associazioni etc. che vivono sfruttando il lavoro dei volontari e i cui "capi" percepiscono lauti guadagni senza fare una emerita s...a.
Non lo toglieranno.
Ma anche se lo togliessero, la struttura che come è scritto anche nell'articolo VIVE grazie al lavoro dei VOLONTARI, non cesserebbe certo di esistere.
tatrat4d
30-06-2008, 18:24
Comunque sia in Italia ci sono un bel po' di incongruenze specie nel settore del volontariato, ora se questi 50 dipendenti pubblici del CAI che prendono soldi per fare quello che altre migliaia fanno gratis verranno messi a fare qualcos'altro, non me ne può fregare di meno......idem per altri millemila enti/associazioni etc. che vivono sfruttando il lavoro dei volontari e i cui "capi" percepiscono lauti guadagni senza fare una emerita s...a.
*
del resto un ente pubblico che cominci per Club qualche dubbio lo farebbe sorgere :asd:
red.hell
30-06-2008, 18:28
Comunque sia in Italia ci sono un bel po' di incongruenze specie nel settore del volontariato, ora se questi 50 dipendenti pubblici del CAI che prendono soldi per fare quello che altre migliaia fanno gratis verranno messi a fare qualcos'altro, non me ne può fregare di meno......idem per altri millemila enti/associazioni etc. che vivono sfruttando il lavoro dei volontari e i cui "capi" percepiscono lauti guadagni senza fare una emerita s...a.
come scritto il coordinamento nazionale serve soprattutto per gestire le pratiche assicurative
per cui ogni sezione dovrebbe gestirsele in proprio, per cui con un aumento dei costi dovuto alla minore economia di scala
1M€ per 50 persone vuol dire 20k€ a testa lordi annui (non mensili come i parlamentari...), non mi sembra che navighino nel lusso... gli enti mangia soldi mi sembrano altri...
Ma io ho molto idea che questo governo appaia sempre piu come una banda di managers pronti a fare discorsi all'intera azienda sul "dobbiamo stringere i denti e fare di piu" e nel frattempo si fanno tagli a destra e a manca, spartendosi come 4 squali cio che rimane dell'infrastruttura.
Al solo scopo di fare guadagno.
Siccome è un ente efficente che gestisce una marea di roba con soli 25 dipendenti è senz' altro da eliminare , dà troppo il cattivo esempio :O
Bisogna tenere in vita i carrozzoni da centinaia di stipendiati a non fare un czz :O
Gli Scout in Italia sono piu' di 200.000, e mi risulta che nessuno sia stipendiato dallo stato.
Con problemi organizzativi analoghi se non piu' grandi di quelli del CAI.
Si ma il cai compie anche un azione di protezione dell' ambiente montano in tutte le sue forme,con effetti positivi per tutti gli amanti della montagna e per tutta l' economia che ruota intorno ad essa.
Gli Scout in Italia sono piu' di 200.000, e mi risulta che nessuno sia stipendiato dallo stato.
Con problemi organizzativi analoghi se non piu' grandi di quelli del CAI.
gli scout portano i bambini in vacanza, non fanno soccorso con elicotteri 24 h/24 su tutto il territorio, non preparano i bollettini meteo/neve, non organizzano corsi di alpinismo, ski alp, arrampicata, MTB, non hanno in programma escursioni, di qualsiasi genere e livello di difficoltà, ogni weekend.
il risultato di questa sparata: bisognerà affidare la burocrazia assicurativa a qualche società esterna, quindi o i costi maggiori saranno ripartiti sui soci oppure si dovrà tagliare qualche servizio.
bene, avanti così
gli scout portano i bambini in vacanza, non fanno soccorso con elicotteri 24 h/24 su tutto il territorio, non preparano i bollettini meteo/neve, non organizzano corsi di alpinismo, ski alp, arrampicata, MTB, non hanno in programma escursioni, di qualsiasi genere e livello di difficoltà, ogni weekend.
il risultato di questa sparata: bisognerà affidare la burocrazia assicurativa a qualche società esterna, quindi o i costi maggiori saranno ripartiti sui soci oppure si dovrà tagliare qualche servizio.
bene, avanti così
LE NORME Dl AUTOREGOLAMENTAZIONE DEL C.A.I.
BIDECALOGO
Documento programmatico per la protezione della natura alpina approvato dall'assemblea straordinaria di Brescia il 4.10.1981
(e integrato dall'assemblea di Roma del 27.04.1986)
*
Il Club Alpino Italiano, fin dalla sua fondazione, si è proposto il compito statutario dl diffondere l'interesse per i territori montani, riconoscendo l'importanza della montagna come ambiente naturale dal profondo valore e significato e la validità della presenza umana in essa, (essendo del resto quasi tutta la montagna italiana marcata da antropizzazione più o meno spiccata), purché concepita nel quadro di un nuovo rapporto tra l'uomo stesso e l'ambiente naturale: in modo cioè da trovare un nuovo equilibrio tra l'esigenza della conservazione ditale ambiente e quella d'un armonioso sviluppo della società umana che vi è inserita.
Si ritiene pertanto che la politica protezionistica del Club Alpino dovrebbe essere Indirizzata sulla base dei seguenti obiettivi di principio:
1) Tutela integrale dell'alta montagna, in particolare ghiacciai, creste, vette ed elementi morfologici dominanti o caratteristici.
L'alta montagna nel suo complesso rappresenta l'ultimo ambiente naturale non antropizzaio dell'Europa, e riveste (anche per tale motivo) una importanza assolutamente eccezionale.
2) Classificazione e rigorosa tutela di tutte le più notevoli peculiarità dell'ambiente montano, tanto di rilevante quanto di limitata estensione.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai Parchi nazionali, ai Parchi regionali e alle Riserve naturali per potenziare l'efficienza di quelli esistenti, per promuovere la creazione di nuovi, affinché le leggi di istituzione e digestione di Parchi e Riserve li presentino quali fulcro di qualsiasi progetto di riqualificazione del territorio.
i Parchi e le Riserve nascono dalla necessità di salvaguardare il significato di una zona di preminente interesse naturalistico, educativo, culturale, scientifico, non per allontanarla irrimediabilmente dagli uomini ma, anzi, per farne il modello di quello che dovrebbe essere ovunque il corretto uso delle risorse ambientali.
3) Strade e infrastrutture viarie:
- Evitare la proliferazione indiscriminata di strade, piste, carrozzabili, camionabili, trafori e simili.
- Nel caso di costruzione di nuove opere, vanno valutate attentamente le conseguenze economiche, viarie, paesaggistiche e sull'assetto idrologico.
- Distinguere tra la viabilità esistente una rete di riconosciuta necessità territoriale, economica e sociale da conservare e mantenere in buono stato, individuando, tuttavia, accanto a strade accessibili liberamente a tutti, anche strade di servizio ed accesso vietato od altamente selezionato (ad esempio solo per attività silvopastorali).
- Riconvertire in piste o tratturi, anche con interventi di restauro ecologico, buona parte della viabilità inutile e dannosa, impossibile da curare e pericolosa per l'integrità dell'ambiente.
4) Opere varie complementari:
- Evitare l'indiscriminata penetrazione motorizzata nell'ambiente naturale montano, in particolare l'uso dei fuoristrada.
- Limitare rigorosamente l'uso di natanti a motore nei laghi alpini.
5) Mezzi di salita artificiali:
- Ragionata opposizione a nuove opere a fune e soprattutto a quelle progettate per raggiungere vette, valichi, ghiacciai, rifugi o che comunque si spingono nell'alta montagna.
- Regolamentazione in senso restrittivo dell'uso degli elicotteri, aerei e motoslitte sull'arco alpino e lungo la catena appenninica, limitandone l'impiego ai casi di assoluta e accertata utilità.
6) Riconoscere l'esigenza che qualsiasi opera o intervento antropico va avvalorato da una preventiva considerazione dei seguenti tre aspetti:
- Inserimento in un quadro di pianificazione territoriale e programmazione civile.
- Valutazione di tipo economico, con analisi costi-benefici.
- Studio dell'impatto di carattere ecologico ambientale.
7) Insediamenti fissi in montagna:
- Individuare nella media e bassa montagna la fascia di abitabilità permanente per l'uomo, evitando soluzioni ed interventi di tipo massiccio ed industrializzato, favorendo quelli graduali ed a misura d'uomo.
- Tendere al recupero ed alla vitalizzazione dei vecchi centri abitati e dell'architettura tradizionale.
8) Insediamenti temporanei in montagna:
- Conservare il carattere originario di dimora non fissa, ben inserita nell'ambiente ed ecologicamente compatibile con le risorse naturali circostanti.
- Recuperare per usi multipli tutti gli insediamenti tradizionali montani.
- Distinguere nettamente le aree destinate ad attività turistiche attrezzate, in linea di principio concepibili soltanto in zone già antropizzate, dalle aree destinate ad un uso turistico di tipo leggero, dando ad entrambe le categorie adeguata e precisa regolamentazione.
9) In caso di inserimenti industriali in ambiente montano, privilegiare, in linea di principio, iniziative del tipo industrie leggere e non inquinanti.
10) Cave, prelievi minerari e fluviali:
- Limitare i prelievi e gli interventi allo stretto necessario, assoggettandoli a regole e controlli assai attenti.
- Imporre, fin dove possibile, il ripristino dello stato dei luoghi mediante opere appropriate di restauro ecologico.
- Escludere le aree di primario valore paesaggistico o di grande significato ambientale.
11) Attività sciistiche:
- Incoraggiare lo sci di fondo, lo sci-alpinismo, lo sci-escursionismo.
- Scoraggiare la proliferazione degli impianti e delle piste esistenti, evitando, fin dove possibile, nuove iniziative.
- Accettare, in caso di provata utilità sociale ed economica locali, solo gli eventuali nuovi impianti inseriti in una adeguata pianificazione globale, limitando all'indispensabile l'alterazione dell'ambiente preesistente.
12) Tradizioni locali:
- Riscoprire e rivalutare tutta la cultura tradizionale, onde evitarne la scomparsa.
- Valorizzare anche l'autentico artigianato locale, fondato su tradizioni ancora significative, senza cedere a compiacimenti verso un folklore di maniera, soltanto esteriore.
- Collaborare alla creazione di scuole artigianali qualificanti.
13) Tutela del patrimonio forestale:
- eintroduzione di essenze tipiche dei luoghi ove si svolgono i rimboschimenti.
- Evitare il coniferamento indiscriminato.
- Provvedere nei modi migliori e con le tecnologie più adatte a prevenire e combattere il grave fenomeno degli incendi boschivi.
- Per lo sfruttamento economico delle superfici boschive favorire lo sviluppo e la realizzazione di piani di assestamento precisi e documentati.
14) Tutela del suolo:
- Richiesta di pianificazione per bacini idrografici, volta al conseguimento del migliore equili
brio idrogeologico possibile, limitando al massimo interventi che provochino squilibri ecolog ci.
15) Attività zootecnica:
Appoggio alla diffusione di tecniche di allevamento adeguate alle specifiche condizioni ambientali, con precisi limiti di carico per evitare fenomeni di sovrasfruttamento.
Esclusioni di aree di particolare valore naturalistico.
lncentivazioni particolari in fasce ottimali per il recupero di certe attività tradizionali e la rivitalizzazione degli ambienti umani legati alla montagna.
16) Sostegno ad iniziative per la diffusione, nel settore agricolo montano, di soluzioni intese a diffondere tecniche e pratiche di agricoltura per produzioni di qualità anziché di massa.
17) Tutela della fauna selvatica:
Sostegno al progressivo ripopolamento di vaste aree montane, per scopi collegati all'equilibrio ecologico, alle ricerche scientifiche, ad attività culturali e ricreative non aggress;ve.
18) * Impostazione di una chiara politica in materia venatoria. Pur essendo senza dubbio auspicabile che in un prossimo futuro il rapporto dell'uomo con la natura non debba più in nessun caso presupporre forme di violenza gratuita, si constata però che oggi le attività della caccia rappresentano ancora per alcuni un modo per avvicinarsi all'ambiente naturale. Il C.A.I. chiede che l'attuale disciplina venatoria venga modificata in armonia con le direttive CEE, nel senso che:
a) venga limitata drasticamente e senza deroghe regionali la durata del calendario venato-rio su tutto il territorio nazionale;
b) venga abolito l'articolo 842 del Codice Civile che autorizza chi è armato di fucile
da caccia a penetrare nei terreni altrui anche contro la volontà dei proprietari;
c) si restringano effettivamente nel rispetto delle leggi vigenti e delle direttive CEE le aree in cui è permesso l'esercizio della caccia;
d) sia istituito un corpo di agenti venatori in grado per numero e preparazione di garantire effettivamente il rispetto della legge su tutto il territorio nazionale;
e) il cacciatore sia ancorato al suo territorio di origine e dunque ciascuno abbia la possibilità di caccia nella sola regione di appartenenza;
f) venga accolta integralmente la norma CEE che obbliga di usare fucili con un massimo di due colpi;
g) sia vietata ovunque ogni forma di uccellagione e di vendita di volatili da richiamo o trastullo;
h) l'italia faccia proprio integralmente e senza deroghe regionali l'elenco delle specie protette allegato alla direttiva CEE.
(*) Testo integrato a seguito della delibera emessa dall'Assemblea dei delegati, Roma 27 aprile 1986.
19) Necessità di una chiara e restrittiva disciplina riguardante la realizzazione di nuovi rifugi, bivacchi fissi, vie ferrate, in conformità agli articoli precedenti.
- Ricerca di soluzioni atte ad evitare accumuli di rifiuti presso i rifugi e di soluzioni non inquinanti per il fabbisogno energetico.
20) Politica di autodisciplina del Club Alpino Italiano. L'efficacia e la credibilità di qualunque iniziativa che il C.A.I. volesse intraprendere in difesa dell'ambiente montano, verrebbero gravemente compromesse qualora le molteplici attività del sodalizio non fossero improntate ad assoluti rigore e coerenza per quel che riguarda la tutela dei valori ambientali. Il Club Alpino Italiano dovrebbe tendere a rappresentare, a tutti i livelli e in ogni circostanza, l'esempio di come sia possibile avvicinarsi alla montagna, e viverne le bellezze senza in alcun modo degradarne il significato. A questo scopo, per ogni azione che coinvolga problemi di tutela dell'ambiente montano, oltre ad un'ampia e costante sensibilizzazione di tutti i soci, sarebbe opportuna, a tutti i livelli, una cooperazione stretta e responsabile tra le commissioni competenti, e tra queste e le Sezioni.
gia
Gli Scout in Italia sono piu' di 200.000, e mi risulta che nessuno sia stipendiato dallo stato.
Con problemi organizzativi analoghi se non piu' grandi di quelli del CAI.
Guarda che il CAI gestisce tutti i rifugi (o la maggioranza) nell'arco alpino e appenninico (tanto per fare un'esempio dell'attivita' del CAI).
Sono migliaia e migliaia di rifugi, che d'estate accolgono gli alpinisti (con pernottamento e prima colazione) e d'inverno vengono mantenuti attivi con locale invernale e possibilita' di rifugio.
Anche i rifugi di emergenza sono mantenuti dal cai e sono gratuiti
Guarda che il CAI gestisce tutti i rifugi (o la maggioranza) nell'arco alpino e appenninico (tanto per fare un'esempio dell'attivita' del CAI).
Sono migliaia e migliaia di rifugi, che d'estate accolgono gli alpinisti (con pernottamento e prima colazione) e d'inverno vengono mantenuti attivi con locale invernale e possibilita' di rifugio.
Ma su', come siete permalosi.
Comunque io le tessere ce le ho entrambe.
Almeno, fino a 2 anni fa. Dove sono ora le montagne appena si accennano.
Dai vostri discorsi mi sembra trasparire parecchia ignoranza e arroganza.
Gli scout hanno anche un dipartimento di protezione civile, che non e' mai mancato durante nessuna emergenza.
Giusto per sapere, quanti membri del CAI ci sono adesso nello Sichuan?
Anche i rifugi di emergenza sono mantenuti dal cai e sono gratuiti
lo ben so, ne usufruisco anche io! e quest'estate con amici si cercherà di dare una mano per la manutenzione.
l'idea del ministro, in ogni caso, non credo che distruggerà il CAI. per i fondi mancanti si aumenterà la tessera o il costo dell'assicurazione per le escursioni. quello che mi spaventa davvero è la ferma volontà del nostro venditore di banane di ostacolare in tutti i modi possibili associazioni e persone che potrebbero impedirgli qualsiasi speculazione economica e sottrargli potenziali rincoglioniti della domenica sul divano con tessera calcio mediaset pagata profumatamente
Ma su', come siete permalosi.
Comunque io le tessere ce le ho entrambe.
Almeno, fino a 2 anni fa. Dove sono ora le montagne appena si accennano.
Dai vostri discorsi mi sembra trasparire parecchia ignoranza e arroganza.
Gli scout hanno anche un dipartimento di protezione civile, che non e' mai mancato durante nessuna emergenza.
Giusto per sapere, quanti membri del CAI ci sono adesso nello Sichuan?
nella mia regione il soccorso alpino lo fanno solo CAI e GDF/carabinieri/forestale.
scout non pervenuti.
killercode
30-06-2008, 20:32
Spero proprio di no, non sarà un'organo fondamentale, ma fanno un'ottimo lavoro
lo ben so, ne usufruisco anche io! e quest'estate con amici si cercherà di dare una mano per la manutenzione.
l'idea del ministro, in ogni caso, non credo che distruggerà il CAI. per i fondi mancanti si aumenterà la tessera o il costo dell'assicurazione per le escursioni. quello che mi spaventa davvero è la ferma volontà del nostro venditore di banane di ostacolare in tutti i modi possibili associazioni e persone che potrebbero impedirgli qualsiasi speculazione economica e sottrargli potenziali rincoglioniti della domenica sul divano con tessera calcio mediaset pagata profumatamente
Si ma con i soldi dei soci non si potrà offrire a tutti i servizi gratuiti che ora offrono,come appunto i rifugi di emergenza che ogni tanto evitano a qualcuno di lasciarci le penne
Tanto al CAI sono tutti comunisti..........ben gli stà!!!!:O
D4rkAng3l
30-06-2008, 20:43
lo ben so, ne usufruisco anche io! e quest'estate con amici si cercherà di dare una mano per la manutenzione.
l'idea del ministro, in ogni caso, non credo che distruggerà il CAI. per i fondi mancanti si aumenterà la tessera o il costo dell'assicurazione per le escursioni. quello che mi spaventa davvero è la ferma volontà del nostro venditore di banane di ostacolare in tutti i modi possibili associazioni e persone che potrebbero impedirgli qualsiasi speculazione economica e sottrargli potenziali rincoglioniti della domenica sul divano con tessera calcio mediaset pagata profumatamente
Era proprio il mio discorso....non è paranoia questa...purtroppo in ItaGlia ti vogliono vendere quello che vogliono loro...l'italiano medio deve essere un panzafustaro in canotta che spande e spende comprando i prodotti del Presidentissimo unto dal signore che sicuramente sà bene cosa serve al popolo...mentre lui poi fà la bella vita in Sardegna alla faccia vostra che vi guardate le partite sul divano doh
Ma su', come siete permalosi.
Comunque io le tessere ce le ho entrambe.
Almeno, fino a 2 anni fa. Dove sono ora le montagne appena si accennano.
Dai vostri discorsi mi sembra trasparire parecchia ignoranza e arroganza.
Gli scout hanno anche un dipartimento di protezione civile, che non e' mai mancato durante nessuna emergenza.
Giusto per sapere, quanti membri del CAI ci sono adesso nello Sichuan?
Ma dai.
Diamo a cesare quello che e' di cesare.
Il Cai non si e' mai prefisso di essere un ente di assistenza alle popolazioni : non e' quello il suo scopo, non e' nato per quello.
Quel compito spetta alla Protezione Civile (che, se permetti, ha mezzi di gran lunga superiori agli scout, con tutto il rispetto per gli Scout).
il problema non sono tanto i mancati fondi, basterebbe aumentare di circa 5 € la tessera annuale (siamo circa 300mila soci). il problema è che in tutto il mondo le associazioni che difendono la natura ed educano i giovani ad uno stile di vita sano sono seriamente supportate da stato/regioni/o chi per loro. in italia è, guarda caso, il contrario.
il problema non sono tanto i mancati fondi, basterebbe aumentare di circa 5 € la tessera annuale (siamo circa 300mila soci). il problema è che in tutto il mondo le associazioni che difendono la natura ed educano i giovani ad uno stile di vita sano sono seriamente supportate da stato/regioni/o chi per loro. in italia è, guarda caso, il contrario.
Uhm.
200.000 soci : 1 milione di euro all'anno
Sono 5 euro all'anno pro socio.
non so se questo sia il contributo sostanziale che lo stato italiano puo fornire ad associazioni che difendono la natura.
Capiscimi, mi sembra quantomeno un esempio poco calzante per rivendicare diritti.
non sono certo io a lamentarmi per il "milioncino", ripeto, mi preoccupa l'avversità della politica per il CAI e per la natura in toto. questo episodio non fa altro che confermare la mia opinione.
Non posso crederci.
Questa è la volta che gli pianto una piccozza da qualche parte.
Socio venticinquennale LuVi
Scusate se mi ripeto, ma cosa cambia se quelle persone che ora fanno parte dell'ente che si occupa del CAI vengono spostate in altre sedi e il CAI come organo INDIPENDENTE si fa i SUOI VERTICI INDIPENDENTI con elezioni aperte ai soci come fanno TUTTI o quasi gli enti di volontariato, alla fine non cambierebbe niente a parte che ai vertici NON ci sarebbero persone stipendiate dallo stato.
Già ora il lavoro viene svolto a titolo gratuito dai volontari, le sedi sono locali/regionali appoggiate dagli enti locali per quanto riguarda il soccorso ecc. non vedo come e in realtà nemmeno il perchè ci debba essere un ente pubblico dedicato appositamente a questo singolo CLUB......
Non dico che il CAI debba sparire nè che lo farà, dico solo che verrà riorganizzato, d'altra parte ci sono migliaia di altre associazioni che non hanno un ente pubblico di riferimento e funzionano alla grande come funziona alla grande il CAI non perchè ha un ente pubblico di riferimento, ma perchè ci sono migliaia di volontari che dedicano le proprie risorse GRATUITAMENTE a questo scopo.
E' compito del governo distribuire le risorse raccolte con le tasse.
Una domanda che mi sto ponendo ora e'
Per la nazione, per i cittadini, per la comunita', sono meglio 3 mesi di Alitalia o 200 (DUECENTO) anni di CAI?
Mi sembra comunque ovvio che non toccheranno nulla.
Altrimenti vorra' dire che non hanno proprio capito quale e' la dimensione dei bacini di voti in gioco.
Cancellato per decreto, perchè avendo meno di 50 dipendenti il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta lo ha infilato nella lista degli enti inutili
Il numero di dipendenti sarebbe il criterio adottato dal ministro per stabilre se un ente è inutile oppure no ? :eek:
Siamo, non alla frutta, oltre :muro:
D4rkAng3l
01-07-2008, 10:45
Il numero di dipendenti sarebbe il criterio adottato dal ministro per stabilre se un ente è inutile oppure no ? :eek:
Siamo, non alla frutta, oltre :muro:
Guada abbiamo superato anche la macedonia ed il caffè...forse anche l'ammazzacaffè...siamo proprio al rutto finale...mio padre lavora in un grande ministero che non cito...mi racconta cose FOLLI...del tipo: centinaia di impiegati INUTILI che sarebbero da cacciare a calci in culo della serie:
1) La signora di turno che viene una settimana in ufficio, non fà nulla oltre al rifarsi le unghie....dopo una settimana va dallo psicologo (probabilmente amico suo non sò...)...si fa diagnosticare un esaurimento nervoso (ma esaurita di che se non fai nulla boh?!?!) e si mette in malattia per un mese...ah se hai l'esaurimento nervoso non è che devi stare a casa perchè ti può arrivare la visita fiscale...no anzi magari se parti e ti fai un viaggetto è considerata anche una cura...quindi la tal signora va in vacanza alle spese nostre.
2) Altra signora che gira vestita succinta e fa la gatta morta col direttore tal dei tali...ovviamente ha trovato il modo di far lavorare qualcun altro al posto suo
3) Un tizio che alterna periodi di lavoro, a malattia ad aspettativa e intanto fà un altro lavoro
4) Un altro tizio che entrava in ufficio, firmava il cartellino, appendeva l'impermeabile all'appendino per far vedere che c'era...usciva ed andava a seguire le lezioni all'università (che poi bo ci sono pure dei permessi speciali...usali...)
e migliaia di altre cose...mi padre poraccio stà allucinato e dice che è una gabbia di pazzi nullafacenti....
A me francamente fà più schifo questo carrozzone di centinaia di gente inutile piuttosto che un'organizzazione con poca gente che lavora...mi sembra idiota eliminare poche persone produttive per mantenerne centinaia nullafacenti...booo non ha logica
Il numero di dipendenti sarebbe il criterio adottato dal ministro per stabilre se un ente è inutile oppure no ? :eek:
Siamo, non alla frutta, oltre :muro:
Su questo siamo pienamente d'accordo, anzi di solito più sono e più sono gli imboscati/fancazzisti, quindi questo metodo è assolutamente da fuori di testa.
Detto questo, ripeto, non capisco perchè il CAI non possa avere un vertice PROPRIO E INDIPENDENTE come lo hanno la maggior parte delle altre associazioni di volontariato, mica impongono la chiusura del CAI, ma solo dell'ente pubblico che lo rappresenta, e se il problema sono le varie menate burocratiche, il CAI si elegge i propri vertici e tutti contenti.....
Detto questo, ripeto, non capisco perchè il CAI non possa avere un vertice PROPRIO E INDIPENDENTE come lo hanno la maggior parte delle altre associazioni di volontariato
Io invece lo capisco.
Siamo o no daccordo che il CAI svolge anche un servizio di pubblica utilita'?
E allora con soldi pubblici deve "anche" essere sovvenzionato.
In ragione di quanto sono utili i suoi servizi.
Io invece lo capisco.
Siamo o no daccordo che il CAI svolge anche un servizio di pubblica utilita'?
E allora con soldi pubblici deve "anche" essere sovvenzionato.
In ragione di quanto sono utili i suoi servizi.
Allora per l'ennesima volta non ci capiamo, i finanziamenti arrivano INDIPENDENTEMENTE dal fatto che ci sia un ente pubblico apposito, c'è già il ministro che si occupa del volontariato e del 3° settore, qua si parla di togliere l'ente PUBBLICO che si occupa esclusivamente del CAI non di non dare i finanziamenti che a quanto pare venivano/vengono elargiti per la maggior parte dagli enti locali, con il milione di euro in ballo qua ci fai veramente poco.
Sostituisci l'ente pubblico con un organismo proprio del CAI e la situazione a livello organizzativo/finanziario non cambia di una virgola.
PS - quante sono le associazioni che svolgono un servizio di pubblica utilità? E quante di queste hanno un ente pubblico che si occupa esclusivamente di loro?
PS - quante sono le associazioni che svolgono un servizio di pubblica utilità? E quante di queste hanno un ente pubblico che si occupa esclusivamente di loro?
Ma io capisco benissimo quello che stai dicendo.
E' solo che non sono d'accordo...
Secondo me se un ente sostituisce lo stato in qualcuno dei sui servizi, secondo me e' bene che riceva sovvenzioni pubbliche.
Qualunque, non solo il CAI.
Ma io capisco benissimo quello che stai dicendo.
E' solo che non sono d'accordo...
Secondo me se un ente sostituisce lo stato in qualcuno dei sui servizi, secondo me e' bene che riceva sovvenzioni pubbliche.
Qualunque, non solo il CAI.
E difatti NON stiamo discutendo di questo, le sovvenzioni ci sono INDIPENDENTEMENTE dal fatto che ci sia un ente pubblico apposito, basta essere iscritti al registro del volontariato a livello provinciale per accedere ai vari finanziamenti pubblici che vengono erogati in base all'utilità sociale ed alle disponibilità, qua di parla solo dell'ente PUBBLICO che gestiva il CAI, e io ti ripeto che questo compito può averlo senza nessuna ripercussione un organo elettivo del CAI stesso.
Secondo me si stà facendo tanta polemica sul quasi nulla......
onore al CAI per tutto quello che ha fatto, che fa e che SICURAMENTE continuerà a fare...
il CAI è formato di base dai SOCI e dai VOLONTARI...
vorrei capire cosa ci fanno invece quei 25 dipendenti!!!!
se cazzeggiano è giusto eliminarli anche perchè non capisco come mai ci siano 300.000 soci (l'anima portante del cai) e sti 25 qui...se sono veri volontari...beh che lo diventino....
anche perchè...di 1milione di euro se ne fanno ben poco...
contanto 300.000 soci a 30€ di media...siamo a 9 milioni di euro....
attaccare brunetta....l'unico ministro che sta facendo qualcosa....per questo mi pare assurdo!!!!
anche perchè credo e SPERO che oltre al limite dei 50 dipendenti si prenda in considerazione anche cosa fanno effettivamente questi enti.
loreluca
01-07-2008, 13:12
Prima ci lamentiamo dei mancati tagli alla spesa pubblica; quando uno li attua (Brunetta, che è il ministro più positivo fin d'ora, secondo me) ci si lamenta... :D
Io non giudico se questo caso sia giusto o sbagliato, ma se qualcuno avrà sempre da ridire su qualsiasi taglio, non si raddrizzerà mai il paese...
onore al CAI per tutto quello che ha fatto, che fa e che SICURAMENTE continuerà a fare...
il CAI è formato di base dai SOCI e dai VOLONTARI...
vorrei capire cosa ci fanno invece quei 25 dipendenti!!!!
se cazzeggiano è giusto eliminarli anche perchè non capisco come mai ci siano 300.000 soci (l'anima portante del cai) e sti 25 qui...se sono veri volontari...beh che lo diventino....
anche perchè...di 1milione di euro se ne fanno ben poco...
contanto 300.000 soci a 30€ di media...siamo a 9 milioni di euro....
attaccare brunetta....l'unico ministro che sta facendo qualcosa....per questo mi pare assurdo!!!!
anche perchè credo e SPERO che oltre al limite dei 50 dipendenti si prenda in considerazione anche cosa fanno effettivamente questi enti.
Zuper, forse non hai capito che quel milione di euro paga gli stipendi di queste 25 persone che si incaricano di risolvere le beghe burocratiche del CAI.
Brunetta puo anche evitare di fare questo falso risparmio sulle casse statali, anche perche' nella finanziaria 2008 si parla di cifre dell'ordine :
500 milioni di euro in tagli sulla cancelleria, fotocopie e arredi d'interno dei soli ministri.
E allora non andiamo a fare le pulci al CAI.
Prima ci lamentiamo dei mancati tagli alla spesa pubblica; quando uno li attua (Brunetta, che è il ministro più positivo fin d'ora, secondo me) ci si lamenta... :D
Io non giudico se questo caso sia giusto o sbagliato, ma se qualcuno avrà sempre da ridire su qualsiasi taglio, non si raddrizzerà mai il paese...
Ma dai : non facciamoci ridicoli.
Per tagli finanziari in bilancio 2008 le cifre sono sempre nell'ordine di Centinaia, Migliaia di milioni di Euro.
Tanto per avere un'idea
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/economia/conti-pubblici-50/finanziaria-bozza/finanziaria-bozza.html
Se vogliamo fare le pulci, allora perche' ancora non ho visto un taglio sul bilancio del parlamento?
Prima ci lamentiamo dei mancati tagli alla spesa pubblica; quando uno li attua (Brunetta, che è il ministro più positivo fin d'ora, secondo me) ci si lamenta... :D
Io non giudico se questo caso sia giusto o sbagliato, ma se qualcuno avrà sempre da ridire su qualsiasi taglio, non si raddrizzerà mai il paese...
Scusa Loreluca, ma questo non è un "qualsiasi taglio"! Il CAI è un punto di riferimento nazionale per chi ama la montagna e tutte le attività annesse. In tempi e in una società come la nostra dove i "miti" da seguire sono calciatori & veline, e il passare sopra a tutto e a tutti per guadagnare uno status sociale e economico il più possibile alto è considerato un giusto comportamento per la propria autorealizzazione, un'associazione che porta invece le persone ad avvicinarsi e ad amare e rispettare la natura, a sviluppare principi quali la solidarietà e l'educazione, non mi sembra un "qualsiasi taglio", se permetti! :rolleyes:
In quanto a coloro che hanno espresso perplessità riguardo ai 25 dipendenti in un'associazione formata per lo più da volontari, faccio presente che i volontari mettono il loro tempo quando e come possono, però in un'associazione di queste dimensioni ci vogliono un certo numero di persone che svolgano la loro attività a tempo pieno, e non mi sembra il caso che queste debbano vivere di sola gloria. Se lavorano a tempo pieno, per loro quello è il loro lavoro ed è giusto che percepiscano uno stipendio.
Io sto dando una mano a seguire i bambini di un campus estivo per quanto riguarda l'arrampicata, non mi paga nessuno, lo faccio volentieri, ma se dovessi farlo a tempo pieno dovrebbero darmi uno stipendio, non vivo di gloria e di chiacchiere! ;)
Poi, considerato che con i poco più di 30 euro annuali il CAI ti da una copertura assicurativa, l'abbonamento ad una bella rivista (che solo per quella dovresti pagare quella cifra), mantenimento rifugi, sentieri, soccorso, ecc, ecc, ecc, ecc, non è che ne avanzino tanti di soldi...
E l'aumentare sensibilmente le quote associative sarebbe un'assurdità visto il ruolo sociale che ricopre il CAI (come ho scritto nella prima parte del post).
Prima ci lamentiamo dei mancati tagli alla spesa pubblica; quando uno li attua (Brunetta, che è il ministro più positivo fin d'ora, secondo me) ci si lamenta... :D
Io non giudico se questo caso sia giusto o sbagliato, ma se qualcuno avrà sempre da ridire su qualsiasi taglio, non si raddrizzerà mai il paese...
E' la modalita' scelta che fa cascare le p@lle ! :muro:
Definire inutile un ente come il CAI ed abolirlo, per risparmiare l'iperbolica cifra di un milione di euro :rolleyes: , in base al fatto che ha solo 25 dipendenti è un'assurdita'.
I tagli si devono fare ma i criteri in base a cui tagliare devono essere seri e tendere ad eliminare gli sprechi non quello che funziona.
Zuper, forse non hai capito che quel milione di euro paga gli stipendi di queste 25 persone che si incaricano di risolvere le beghe burocratiche del CAI.
Brunetta puo anche evitare di fare questo falso risparmio sulle casse statali, anche perche' nella finanziaria 2008 si parla di cifre dell'ordine :
500 milioni di euro in tagli sulla cancelleria, fotocopie e arredi d'interno dei soli ministri.
E allora non andiamo a fare le pulci al CAI.
Scusa Loreluca, ma questo non è un "qualsiasi taglio"! Il CAI è un punto di riferimento nazionale per chi ama la montagna e tutte le attività annesse. In tempi e in una società come la nostra dove i "miti" da seguire sono calciatori & veline, e il passare sopra a tutto e a tutti per guadagnare uno status sociale e economico il più possibile alto è considerato un giusto comportamento per la propria autorealizzazione, un'associazione che porta invece le persone ad avvicinarsi e ad amare e rispettare la natura, a sviluppare principi quali la solidarietà e l'educazione, non mi sembra un "qualsiasi taglio", se permetti! :rolleyes:
In quanto a coloro che hanno espresso perplessità riguardo ai 25 dipendenti in un'associazione formata per lo più da volontari, faccio presente che i volontari mettono il loro tempo quando e come possono, però in un'associazione di queste dimensioni ci vogliono un certo numero di persone che svolgano la loro attività a tempo pieno, e non mi sembra il caso che queste debbano vivere di sola gloria. Se lavorano a tempo pieno, per loro quello è il loro lavoro ed è giusto che percepiscano uno stipendio.
Io sto dando una mano a seguire i bambini di un campus estivo per quanto riguarda l'arrampicata, non mi paga nessuno, lo faccio volentieri, ma se dovessi farlo a tempo pieno dovrebbero darmi uno stipendio, non vivo di gloria e di chiacchiere! ;)
Poi, considerato che con i poco più di 30 euro annuali il CAI ti da una copertura assicurativa, l'abbonamento ad una bella rivista (che solo per quella dovresti pagare quella cifra), mantenimento rifugi, sentieri, soccorso, ecc, ecc, ecc, ecc, non è che ne avanzino tanti di soldi...
E l'aumentare sensibilmente le quote associative sarebbe un'assurdità visto il ruolo sociale che ricopre il CAI (come ho scritto nella prima parte del post).
Ma sinceramente non capisco.......
I volontari TUTTI hanno le loro beghe burocratiche
I volontari TUTTI se hanno delle persone che lavorano a tempo pieno e lo statuto lo prevede danno gli stipendi
NON tutti i volontari hanno un ENTE PUBBLICO di RIFERIMENTO e funzionano alla grande ugualmente quindi non vedo perchè il CAI o altri debbano essere diversi.
Ma sinceramente non capisco.......
I volontari TUTTI hanno le loro beghe burocratiche
I volontari TUTTI se hanno delle persone che lavorano a tempo pieno e lo statuto lo prevede danno gli stipendi
NON tutti i volontari hanno un ENTE PUBBLICO di RIFERIMENTO e funzionano alla grande ugualmente quindi non vedo perchè il CAI o altri debbano essere diversi.
Sinceramente non capisco io...
Se sono volontari non percepiscono uno stipendio, altrimenti non sarebbero volontari, o no?
Io faccio parte di un LUG, siamo un'associazione noprofit di volontari, e non ci sogneremmo mai di avere un ente pubblico di riferimento. Il CAI invece, per la sua dimensione e alcune sue funzionalità, ha motivo di essere un ente pubblico.
Non ricordo dai vari post se tu sei un iscritto CAI e/o sei un appassionato di qualcuna delle attività di cui si occupa, lo sei?
Comunque, io lo sono, e vedo che i fondi che ha il CAI sono sempre molto risicati. Se dovessero togliere i finanziamenti statali dovrebbero aumentare sensibilmente le quote associative, aumentare il costo dei corsi, ecc, ecc. Visto che non si tratta di un'associazione per diventare veline o minchiate simili, ma approccia la gente a valori che tornano a beneficio di tutta la comunità, è interesse di tutti che la maggior quantità di gente si interessi a ciò che fa un ente come il CAI.
Aumentando i costi si disincentiverebbe molta gente ad approcciarsi a queste attività.
Poi, allora lasciamo il CAI senza quelle miserie di finanziamenti, però se il CAI cola a picco perchè non ce la fa a sopravvivere, servizi quali il soccorso chi li fa?
Potresti dire che come sono volontari adesso potrebbero essere volontari anche dopo, ok, ma ti ricordo che l'addestramento dei soccorritori alpini oltre che compredere delle nozioni equivalenti ad un addetto alle autoambulanze, richiede in più conoscenze tecniche molto approfondite di manovre in parete, su roccia, su ghiaccio, su neve, ecc, oltre che capacità fisiche continuamente allenate, e altre cose...
Molte di queste capacità migliorano con molti corsi di aggiornamento (senza contare quelli di preparazione di base quando uno diventa un soccorritore), per l'evoluzione dei materiali e degli attrezzi, e/o per migliorie di molte manovre o scoperte di pericoli in quelle esistenti.
Questi corsi hanno "prezzi politici" o sono gratuiti, se diventasse un'associazione completamente di volontariato, con meno associati perchè dovrebbero aumentare di molto le quote associative, e perciò molti meno fondi, quei corsi, soprattutto i materiali molto costosi per quei corsi (se vai in montagna e se addirittura arrampichi, come faccio io, sai bene che costi hanno!), e tutto il resto, li pagheresti tu?
Forse prima di parlare in modo generico e... "asettico" di qualcosa, bisognerebbe approfondirne un po la conoscenza... ;)
Sinceramente non capisco io...
Se sono volontari non percepiscono uno stipendio, altrimenti non sarebbero volontari, o no?
Io faccio parte di un LUG, siamo un'associazione noprofit di volontari, e non ci sogneremmo mai di avere un ente pubblico di riferimento. Il CAI invece, per la sua dimensione e alcune sue funzionalità, ha motivo di essere un ente pubblico.
Non ricordo dai vari post se tu sei un iscritto CAI e/o sei un appassionato di qualcuna delle attività di cui si occupa, lo sei?
Comunque, io lo sono, e vedo che i fondi che ha il CAI sono sempre molto risicati. Se dovessero togliere i finanziamenti statali dovrebbero aumentare sensibilmente le quote associative, aumentare il costo dei corsi, ecc, ecc. Visto che non si tratta di un'associazione per diventare veline o minchiate simili, ma approccia la gente a valori che tornano a beneficio di tutta la comunità, è interesse di tutti che la maggior quantità di gente si interessi a ciò che fa un ente come il CAI.
Aumentando i costi si disincentiverebbe molta gente ad approcciarsi a queste attività.
Poi, allora lasciamo il CAI senza quelle miserie di finanziamenti, però se il CAI cola a picco perchè non ce la fa a sopravvivere, servizi quali il soccorso chi li fa?
Potresti dire che come sono volontari adesso potrebbero essere volontari anche dopo, ok, ma ti ricordo che l'addestramento dei soccorritori alpini oltre che compredere delle nozioni equivalenti ad un addetto alle autoambulanze, richiede in più conoscenze tecniche molto approfondite di manovre in parete, su roccia, su ghiaccio, su neve, ecc, oltre che capacità fisiche continuamente allenate, e altre cose...
Molte di queste capacità migliorano con molti corsi di aggiornamento (senza contare quelli di preparazione di base quando uno diventa un soccorritore), per l'evoluzione dei materiali e degli attrezzi, e/o per migliorie di molte manovre o scoperte di pericoli in quelle esistenti.
Questi corsi hanno "prezzi politici" o sono gratuiti, se diventasse un'associazione completamente di volontariato, con meno associati perchè dovrebbero aumentare di molto le quote associative, e perciò molti meno fondi, quei corsi, soprattutto i materiali molto costosi per quei corsi (se vai in montagna e se addirittura arrampichi, come faccio io, sai bene che costi hanno!), e tutto il resto, li pagheresti tu?
Forse prima di parlare in modo generico e... "asettico" di qualcosa, bisognerebbe approfondirne un po la conoscenza... ;)
Appunto, tu fai parte del CAI, ma del mondo del volontariato e di quanto ci ruota intorno ne sai poco, non dico che il CAI deve chiudere e anzi, ma dico che non vive certo per queste 25 persone o perchè ha un ente di riferimento.
Visto che parli da appassionato, che ne diresti se TUTTE le associazioni che svolgono funzioni analoghe ricevessero lo stesso trattamento del CAI, credi che sarebbe possibile? (Le varie associazioni di soccorso, ad esempio)
Come ho detto prima NON si parla di tagliare i finanziamenti (che da quanto ne so vengono elargiti in gran parte dalle amministrazioni locali/provinciali/regionali) nè di tagliare i servizi che offre il CAI, ma SOLO E SOLAMENTE DI ABOLIRE L'ENTE STATALE DI RIFERIMENTO le cui funzioni possono come per ogni altra associazione essere espletate da organi interni.
Ti ripeto che per accedere ai finanziamenti pubblici NON SERVE NESSUN ENTE DI RIFERIMENTO, basta essere iscritti all'albo le volontariato stilato su base provinciale.
Poi posso stare qua a dire che il CAI è il più meglio di tutti e quindi se lo merita e che senza l'ente andrà a puttane tutto l'intero arco alpino e appenninico d'italia, che la sostanza non cambia e ci faccio pure una figura migliore, solo che le cose devono essere viste sotto il giusto punto di vista e sinceramente non credo che 25 persone siano il CAI.
Aggiungo che nell'ultima consulta sul volontariato, nel mio paese che conta 8.000 anime sono state chiamate tutte e 32 le associazioni di volontariato presenti sul nostro comune, ripeto 32 credi che per ognuna di esse possa essere istituito un ente apposito?
Zuper, forse non hai capito che quel milione di euro paga gli stipendi di queste 25 persone che si incaricano di risolvere le beghe burocratiche del CAI.
Brunetta puo anche evitare di fare questo falso risparmio sulle casse statali, anche perche' nella finanziaria 2008 si parla di cifre dell'ordine :
500 milioni di euro in tagli sulla cancelleria, fotocopie e arredi d'interno dei soli ministri.
E allora non andiamo a fare le pulci al CAI.
e i VOLONTARI della protezione civile...del cai stesso ecc ecc...non pensi che avrebbero + diritto ad uno stipendio rispetto a 25 burocrati da 40.000€ l'anno???
quelli che pilotano gli elicotteri di salvataggio e quelli che salvano le persone in alta montagna?
quelli lo fanno VOLONTARIAMENTE....
e gli altri per 2 scartoffie prendono 4000€ al mese....
eddai
e i VOLONTARI della protezione civile...del cai stesso ecc ecc...non pensi che avrebbero + diritto ad uno stipendio rispetto a 25 burocrati da 40.000€ l'anno???
quelli che pilotano gli elicotteri di salvataggio e quelli che salvano le persone in alta montagna?
quelli lo fanno VOLONTARIAMENTE....
e gli altri per 2 scartoffie prendono 4000€ al mese....
eddai
;)
Il solito modo all'italiana di "sistemare" qualche conoscente facendo finta di fare qualcosa di estremamente meritevole per qualcun'altro.
Vorrei sapere con esattezza quali vantaggi reali abbia avuto il CAI da questo ENTE rispetto alle associazioni che non hanno un ente di riferimento.
e i VOLONTARI della protezione civile...del cai stesso ecc ecc...non pensi che avrebbero + diritto ad uno stipendio rispetto a 25 burocrati da 40.000€ l'anno???
quelli che pilotano gli elicotteri di salvataggio e quelli che salvano le persone in alta montagna?
quelli lo fanno VOLONTARIAMENTE....
e gli altri per 2 scartoffie prendono 4000€ al mese....
eddai
Premesso che : gli elicotteri non volano gratuitamente, ne i piloti lo fanno gratuitamente, anche per le associazioni di volontariato.
Premesso che non sappiamo che volume di lavoro fanno queste persone : io ipotizzo che esistendo piu di 490 sezioni del CAI (escluse le sezioni provinciali e la sede centrale) di lavoro burocratico ce ne sia in abbondanza.
Premesso che 1 milione non sono solo gli stipendi di queste 25 persone ma piuttosto i costi dell'apparato burocratico.
non a caso, rimanendo in tema di burocrazia statale, il CAI ogni anno redige dei Bandi / Appalti / Concorsi / Incarichi.
Tanto per avere un idea del volume di lavoro :
http://www.cai.it/index.php?id=65&L=0
Il punto non e' comunque questo : il punto e' che 1 milione di euro all'anno per lo stato italiano sono noccioline , e su questo non ci piove.
Premesso che : gli elicotteri non volano gratuitamente, ne i piloti lo fanno gratuitamente, anche per le associazioni di volontariato.
Premesso che non sappiamo che volume di lavoro fanno queste persone : io ipotizzo che esistendo piu di 490 sezioni del CAI (escluse le sezioni provinciali e la sede centrale) di lavoro burocratico ce ne sia in abbondanza.
Premesso che 1 milione non sono solo gli stipendi di queste 25 persone ma piuttosto i costi dell'apparato burocratico.
non a caso, rimanendo in tema di burocrazia statale, il CAI ogni anno redige dei Bandi / Appalti / Concorsi / Incarichi.
Tanto per avere un idea del volume di lavoro :
http://www.cai.it/index.php?id=65&L=0
Il punto non e' comunque questo : il punto e' che 1 milione di euro all'anno per lo stato italiano sono noccioline , e su questo non ci piove.
l'ho detto dall'inizio che spero e credo che il cai verrà salvato...
nn per questo non posso pensare che alzare di 5€ l'associazione non mi pare una cattiva idea...
premesso chiaramente che le associazioni già portano qualcosa come 9 milioni di euro l'anno
sid_yanar
01-07-2008, 22:52
Scusa Loreluca, ma questo non è un "qualsiasi taglio"! Il CAI è un punto di riferimento nazionale per chi ama la montagna e tutte le attività annesse. In tempi e in una società come la nostra dove i "miti" da seguire sono calciatori & veline, e il passare sopra a tutto e a tutti per guadagnare uno status sociale e economico il più possibile alto è considerato un giusto comportamento per la propria autorealizzazione, un'associazione che porta invece le persone ad avvicinarsi e ad amare e rispettare la natura, a sviluppare principi quali la solidarietà e l'educazione, non mi sembra un "qualsiasi taglio", se permetti! :rolleyes:
In quanto a coloro che hanno espresso perplessità riguardo ai 25 dipendenti in un'associazione formata per lo più da volontari, faccio presente che i volontari mettono il loro tempo quando e come possono, però in un'associazione di queste dimensioni ci vogliono un certo numero di persone che svolgano la loro attività a tempo pieno, e non mi sembra il caso che queste debbano vivere di sola gloria. Se lavorano a tempo pieno, per loro quello è il loro lavoro ed è giusto che percepiscano uno stipendio.
Io sto dando una mano a seguire i bambini di un campus estivo per quanto riguarda l'arrampicata, non mi paga nessuno, lo faccio volentieri, ma se dovessi farlo a tempo pieno dovrebbero darmi uno stipendio, non vivo di gloria e di chiacchiere! ;)
Poi, considerato che con i poco più di 30 euro annuali il CAI ti da una copertura assicurativa, l'abbonamento ad una bella rivista (che solo per quella dovresti pagare quella cifra), mantenimento rifugi, sentieri, soccorso, ecc, ecc, ecc, ecc, non è che ne avanzino tanti di soldi...
E l'aumentare sensibilmente le quote associative sarebbe un'assurdità visto il ruolo sociale che ricopre il CAI (come ho scritto nella prima parte del post).
quoto totalmente. Non dimentichiamoci poi dei personaggi con i quali abbiamo a che fare. Per avere un metro di paragone sono gli stessi che negli anni 2004 e 2005 hanno stanziato 220 milioni di euro per l'acquisto dei decoder, quindi con quella cifra il CAI poteva tirare avanti per 220 anni. Che ci si vuole fare. E' questione di "priorità". ;)
Appunto, tu fai parte del CAI, ma del mondo del volontariato e di quanto ci ruota intorno ne sai poco, non dico che il CAI deve chiudere e anzi, ma dico che non vive certo per queste 25 persone o perchè ha un ente di riferimento.
Visto che parli da appassionato, che ne diresti se TUTTE le associazioni che svolgono funzioni analoghe ricevessero lo stesso trattamento del CAI, credi che sarebbe possibile? (Le varie associazioni di soccorso, ad esempio)
Come ho detto prima NON si parla di tagliare i finanziamenti (che da quanto ne so vengono elargiti in gran parte dalle amministrazioni locali/provinciali/regionali) nè di tagliare i servizi che offre il CAI, ma SOLO E SOLAMENTE DI ABOLIRE L'ENTE STATALE DI RIFERIMENTO le cui funzioni possono come per ogni altra associazione essere espletate da organi interni.
Ti ripeto che per accedere ai finanziamenti pubblici NON SERVE NESSUN ENTE DI RIFERIMENTO, basta essere iscritti all'albo le volontariato stilato su base provinciale.
Poi posso stare qua a dire che il CAI è il più meglio di tutti e quindi se lo merita e che senza l'ente andrà a puttane tutto l'intero arco alpino e appenninico d'italia, che la sostanza non cambia e ci faccio pure una figura migliore, solo che le cose devono essere viste sotto il giusto punto di vista e sinceramente non credo che 25 persone siano il CAI.
Aggiungo che nell'ultima consulta sul volontariato, nel mio paese che conta 8.000 anime sono state chiamate tutte e 32 le associazioni di volontariato presenti sul nostro comune, ripeto 32 credi che per ognuna di esse possa essere istituito un ente apposito?
Mi sembra che gira e rigira tu non capisca il perchè il CAI è un'associazione più particolare rispetto alla maggior parte delle pur meritevoli associazioni di volontariato.
Sarà come dici tu, questa cosa se portata sino in fondo non cambierà nulla ai fini della sopravvivenza del CAI, ma allora come spieghi l'allarme della dirigenza, come si può leggere anche in questa pagina (http://www.cai.it/index.php?id=31&tx_ttnews[tt_news]=80&tx_ttnews[backPid]=12&cHash=7b2d9b5a3e)?
Falsi allarmismi?
Comunque, facciamoci ridere dietro all'estero per l'ennesima volta. Come pensi sia visto dare picconate al CAI nella maggior parte degli altri paesi (basta andare oltre confine in qualsiasi direzione) dove la cultura per la natura e la montagna è ben più viva che da noi?
Paesi come Francia e Spagna stanno sfornando campioni nell'arrampicata, lo stesso in alcuni paesi dell'est, in Svizzera non manca di certo la cultura per la montagna e la natura in generale, basta superare il confine anche di poco e in un giorno festivo ci sono zone dove vedi gente che corre, che cammina sui monti, che arrampica, che va in MTB. Ci sono zone in cui ti sembra di essere nella festa delle attività all'aria aperta... Prova ad andare a Ponte Brolla un sabato o una domenica.
E da noi? Da noi l'unico sport considerato tale è quello in cui un gruppetto di strapagati che tirano calci ad un pallone, per gli altri solo le briciole.
Se il CAI fosse tenuto in conto come l'ultima delle squadrette di calcio di serie C a quest'ora non saremmo qua a discutere di questa cosa!
Se il CAI avesse avuto a che fare con il calcio avrebbe accesso a finanziamenti praticamente illimitati, e gli italiani sarebbero disponibili a mangiare pane e cipolle pur di tenerla in piedi.
Ma in fondo è inutile lamentarsi, noi itaGLiani abbiamo la classe politica che ci meritiamo, i politici non sono alieni, sono italiani anche loro! ;)
Gli scout hanno anche un dipartimento di protezione civile, che non e' mai mancato durante nessuna emergenza.
Giusto per sapere, quanti membri del CAI ci sono adesso nello Sichuan?
Ma gli scout non sono quelli che vanno a fare le gite in montagna e poi tocca a quelli del soccorso alpino andarli a recuperare ..... :D :D
Mi sembra che gira e rigira tu non capisca il perchè il CAI è un'associazione più particolare rispetto alla maggior parte delle pur meritevoli associazioni di volontariato.
Sarà come dici tu, questa cosa se portata sino in fondo non cambierà nulla ai fini della sopravvivenza del CAI, ma allora come spieghi l'allarme della dirigenza, come si può leggere anche in questa pagina (http://www.cai.it/index.php?id=31&tx_ttnews[tt_news]=80&tx_ttnews[backPid]=12&cHash=7b2d9b5a3e)?
Falsi allarmismi?
Comunque, facciamoci ridere dietro all'estero per l'ennesima volta. Come pensi sia visto dare picconate al CAI nella maggior parte degli altri paesi (basta andare oltre confine in qualsiasi direzione) dove la cultura per la natura e la montagna è ben più viva che da noi?
Paesi come Francia e Spagna stanno sfornando campioni nell'arrampicata, lo stesso in alcuni paesi dell'est, in Svizzera non manca di certo la cultura per la montagna e la natura in generale, basta superare il confine anche di poco e in un giorno festivo ci sono zone dove vedi gente che corre, che cammina sui monti, che arrampica, che va in MTB. Ci sono zone in cui ti sembra di essere nella festa delle attività all'aria aperta... Prova ad andare a Ponte Brolla un sabato o una domenica.
E da noi? Da noi l'unico sport considerato tale è quello in cui un gruppetto di strapagati che tirano calci ad un pallone, per gli altri solo le briciole.
Se il CAI fosse tenuto in conto come l'ultima delle squadrette di calcio di serie C a quest'ora non saremmo qua a discutere di questa cosa!
Se il CAI avesse avuto a che fare con il calcio avrebbe accesso a finanziamenti praticamente illimitati, e gli italiani sarebbero disponibili a mangiare pane e cipolle pur di tenerla in piedi.
Ma in fondo è inutile lamentarsi, noi itaGLiani abbiamo la classe politica che ci meritiamo, i politici non sono alieni, sono italiani anche loro! ;)
Wolf, non fraintere le mie parole, ho solo fatto una analisi di quanto accade nel mondo del volontariato nel quale il fatto di avere un ente pubblico di riferimento è un'eccezione molto particolare.
Poi ti ripeto le parole dette durante un congresso sul volontariato:
"Se smettessero di "lavorare" i volontari e i nonni, l'Italia fallirebbe all'istante"
e questo oltre a rendere onore al volontariato (e ai nonni) deve far pensare anche che dal lato pubblico ci sono troppe mancanze, fosse per me non solo il CAI ma molte altre associazioni dovrebbero diventare "statali" nel senso che ad un certo punto la gente che lavora deve avere anche un rientro economico e per questo sono straconvinto che lo stato dovrebbe tenere molto di più in considerazione tutto il mondo del volontariato.
Ritornando al discorso iniziale, spero proprio che Brunetta o chi per lui, faccia in modo che il CAI non risenta di questa legge del cazzo.
Lo sai benissimo che sono d'accordo su tutto quanto dici sull'educazione alla natura ecc. ecc. ho parlato solo dal lato freddamente amministrativo.
Ciao
EDIT - non entro nemmeno nel merito di "quelli che il calcio" perchè assolutamente non lo ritengo degno di alcuna considerazione.
PPS - sono alcuni anni che faccio parte attiva del mondo del volontariato nel reparto amministrativo e ti posso dire che all'ultima riunione a cui ho partecipato a livello provinciale dove hanno parlato i vari assessori/dirigenti pubblici, a metà sono scappato schifato dalle ipocrisie e le false belle parole dette dai vari "vertici pubblici" buoni solo a farsi belli col lavoro dei volontari veri che lo fanno gratuitamente e LORO arrivano con le belle auto tedesche da 50.000€ e i vestiti firmati......
io farei il contario . .abolite tutti quelli con + di 50 dipendenti .. :muro:
loreluca
02-07-2008, 12:36
Ma dai : non facciamoci ridicoli.
Per tagli finanziari in bilancio 2008 le cifre sono sempre nell'ordine di Centinaia, Migliaia di milioni di Euro.
Tanto per avere un'idea
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/economia/conti-pubblici-50/finanziaria-bozza/finanziaria-bozza.html
Se vogliamo fare le pulci, allora perche' ancora non ho visto un taglio sul bilancio del parlamento?
Scusa Loreluca, ma questo non è un "qualsiasi taglio"! Il CAI è un punto di riferimento nazionale per chi ama la montagna e tutte le attività annesse. In tempi e in una società come la nostra dove i "miti" da seguire sono calciatori & veline, e il passare sopra a tutto e a tutti per guadagnare uno status sociale e economico il più possibile alto è considerato un giusto comportamento per la propria autorealizzazione, un'associazione che porta invece le persone ad avvicinarsi e ad amare e rispettare la natura, a sviluppare principi quali la solidarietà e l'educazione, non mi sembra un "qualsiasi taglio", se permetti! :rolleyes:
In quanto a coloro che hanno espresso perplessità riguardo ai 25 dipendenti in un'associazione formata per lo più da volontari, faccio presente che i volontari mettono il loro tempo quando e come possono, però in un'associazione di queste dimensioni ci vogliono un certo numero di persone che svolgano la loro attività a tempo pieno, e non mi sembra il caso che queste debbano vivere di sola gloria. Se lavorano a tempo pieno, per loro quello è il loro lavoro ed è giusto che percepiscano uno stipendio.
Io sto dando una mano a seguire i bambini di un campus estivo per quanto riguarda l'arrampicata, non mi paga nessuno, lo faccio volentieri, ma se dovessi farlo a tempo pieno dovrebbero darmi uno stipendio, non vivo di gloria e di chiacchiere! ;)
Poi, considerato che con i poco più di 30 euro annuali il CAI ti da una copertura assicurativa, l'abbonamento ad una bella rivista (che solo per quella dovresti pagare quella cifra), mantenimento rifugi, sentieri, soccorso, ecc, ecc, ecc, ecc, non è che ne avanzino tanti di soldi...
E l'aumentare sensibilmente le quote associative sarebbe un'assurdità visto il ruolo sociale che ricopre il CAI (come ho scritto nella prima parte del post).
E' la modalita' scelta che fa cascare le p@lle ! :muro:
Definire inutile un ente come il CAI ed abolirlo, per risparmiare l'iperbolica cifra di un milione di euro :rolleyes: , in base al fatto che ha solo 25 dipendenti è un'assurdita'.
I tagli si devono fare ma i criteri in base a cui tagliare devono essere seri e tendere ad eliminare gli sprechi non quello che funziona.
Non metto in dubbio che il CAI costi relativamente poco, però se dobbiamo tagliare bisognerà pur iniziare da qualche parte... I politici hanno scelto da qua... ;) Anche secondo me tagliando il CAI non si risolve nulla...
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