View Full Version : [ Il Mistero dei Misteri Italiani ] "IL SISMI TENTO' DI SALVARE LA VITA AD ALDO MORO"
Parigi, parla il terrorista Carlos
"Il Sismi tentò di salvare Moro"
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/carlos-moro-sismi/carlos-moro-sismi/carlos-moro-sismi.html
ROMA - Moro poteva essere salvato. Il terrorista venezuelano Ilich Ramirez Sanchez, nome di battaglia Carlos, svela che i servizi segreti militari italiani tentarono in extremis di salvare la vita allo statista democristiano consegnando a gruppi vicino alla resistenza palestinese alcuni brigatisti rinchiusi in carcere. Il piano però saltò il giorno prima della morte di Moro.
Rispondendo alle domande che l'agenzia di stampa ANSA gli ha fatto arrivare nel carcere parigino di Poissy dove è rinchiuso, Carlos svela a trent'anni dal sequestro Moro, che il Sismi avrebbe condotto una trattativa segreta con i brigatisti nonostante il governo di allora avesse deciso di vietare qualsiasi mediazione con il gruppo eversivo.
Mi sembra una tesi difficile per una serie di ragioni che spaziano dal memoriale di moro all'inattività del SISMI e del SISDE,prima della strage di via fani e durante la prigionia di Moro.
Ci furono almeno 6 occasioni in cui si ptoeva risalire al covo dei brigatisti.
Se avessero voluto,potevano salvarlo senza liberare alcun terrorista.
Si anch'io, per quel pò che conosco dei fatti, non ho mai visto tutta questa attività da parte dei servizi segreti per liberarlo. Poi non capisco perchè se si poteva risalire direttamente al covo si cercavano mediazioni e trattative molto più difficili e di esito incerto. Che i brigatisti facessero sul serio si era capito, un blitz per liberarlo avrebbe dato più garanzie di successo che trattare a tavolino con dei terroristi. La dimostrazione di queste mie parole è arrivata successivamente... ucciso Moro la politica si è "svegliata" e si è risolto il problema brigate rosse con decisione.
Si anch'io, per quel pò che conosco dei fatti, non ho mai visto tutta questa attività da parte dei servizi segreti per liberarlo. Poi non capisco perchè se si poteva risalire direttamente al covo si cercavano mediazioni e trattative molto più difficili e di esito incerto. Che i brigatisti facessero sul serio si era capito, un blitz per liberarlo avrebbe dato più garanzie di successo che trattare a tavolino con dei terroristi. La dimostrazione di queste mie parole è arrivata successivamente... ucciso Moro la politica si è "svegliata" e si è risolto il problema brigate rosse con decisione.
La tesi di Flamigni è quella che ritengo più verosimile e sicuramente quella che si basa di più su carte processuali.
Il fatto che così tanti apparati dei servizi segreti fossero iscritti alla p2 significa che l'immobilismo fu premeditato e applicato secondo una logica precisa.
Ad avvalorare questa tesi c'è la più che probabile ipotesi che senzani,peci e casimirri fossero infiltrati nelle Br (resta da capire se senzani era gia nelle br prima o dopo moro) e che quindi l'individuazione del covo sarebbe stato ancora più semplice.
Parliamoci chiaro,moro doveva morire per una serie di motivi e di coincidenze di finalità da più parti,italiane ed estere...e non parlo solo degli stati uniti ma anche dell'urss...
Si penso che il covo poteva essere scoperto o almeno era possibile scoprirlo se si avesse voluto. Un certo lassismo c'è stato, gli interessi in ballo erano diversi e sfortunatamente tutti contro Moro. Penso che l'unico che sappia la verità sia il "divin" Giulio :)
Aggiunge Carlos,sempre da repubblica:
Parla anche della strage di Bologna "lo sciacallo". Non furono né i fascisti né i comunsti dice il terrorista, ma i servizi amerciani e israeliani per tendere una trappola ai palestinesi. "E' opera dei servizi yankee, dei sionisti e delle strutture della Gladio", ha detto Carlos.
Ponderando bene le parole,visto il suo passato di odio verso gli USA e verso israele,penso che in questo caso possa esserci una mezza verità.
Non necessariamente il discorso riguardo i servizi segreti USA tende ad escludere l'operazione materiale compiuta da estremisti di destra.
Le frequentazioni abituali di gelli con Ledeen (agente di spicco della CIA e consigliere di reagan) erano sempre attuate per seguire una strategia atlantica.
I tentacoli della p2 arrivavano ovunque e sappiamo bene della pesante copertura istituzionale e giuridica di cui godeva la banda della magliana e una parte dei NAR.
Tale copertura veniva garantita a livello di massoneria deviata,come hanno più volte ammesso i peniti ex militanti di estrema destra e della BDM.
Sappiamo anche delle sentenze di condanna per la strage di bologna che videro condannati i NAR assieme a gelli e pazienza (altro massone,in contatto coi servizi segreti di mezzo mondo).
Mettendo insieme i pezzi,le affermazioni di carlos non si eslcudono affatto l'una con l'altra.
Il terrorista venezuelano intervistato dall'Ansa nel carcere di Poissy
Nonostante il divieto del governo, il Sismi avrebbe offerto lo scambio con brigatisti
Parigi, parla il terrorista Carlos
"Il Sismi tentò di salvare Moro"
La verità dello "sciacallo" anche sulla strage di Bologna: "Nè rossi, né neri ma americani"
ROMA - Moro poteva essere salvato. Il terrorista venezuelano Ilich Ramirez Sanchez, nome di battaglia Carlos, svela che i servizi segreti militari italiani tentarono in extremis di salvare la vita allo statista democristiano consegnando a gruppi vicino alla resistenza palestinese alcuni brigatisti rinchiusi in carcere. Il piano però saltò il giorno prima della morte di Moro.
Trattativa nonostante il divieto del governo. Rispondendo alle domande che l'agenzia di stampa ANSA gli ha fatto arrivare nel carcere parigino di Poissy dove è rinchiuso, Carlos svela a trent'anni dal sequestro Moro, che il Sismi avrebbe condotto una trattativa segreta con i brigatisti nonostante il governo di allora avesse deciso di vietare qualsiasi mediazione con il gruppo eversivo.
SCHEDA SU CARLOS
Un colonnello sull'aereo del Sismi. Finora la tesi del contatto tra le istituzioni e i gruppi eversivi era stata solo accennata dal terrorista. Questa volta Carlos ha fatto nomi, cognomi e date che dovranno certamente essere verificate ma che hanno più di un elemento di verosimiglianza. Attraverso il suo legale, lo "sciacallo", ha spiegato che nella sera tra l'8 e il 9 maggio 1978, la sera precedente l'omicidio del politico, una executive dei servizi segreti militari italiani attese invaso sulla pista dell'aeroporto di Beirut il contatto per organizzare la consegna in un paese arabo di alcuni brigatisti allora in carcere. Sul jet c'erano il colonnello Stefano Giavannone, uomo del Sismi legato a Moro, e alcuni esponenti del Fronte di liberazione della Palestina.
Ma il piano saltò. Secondo Carlos, a mettere in allarme a Roma la fazione filo Nato dei servizi sull'operazione, fu probabilmente un'indiscrezione fatta a Beirut da un membro dell'ufficio politico dell'Olp, Bassam Abu Sharif. Il giorno successivo, il 9 maggio 1978, il corpo di Aldo Moro fu rinvenuto nel bagagliaio di una R4 parcheggiata in via Fani e qualche mese dopo, i responsabili del Sismi all'origine dell'operazione furono allontanati o costretti alle dimissioni.
Nel mirino dell Br anche Gianni Agnelli. Nella lunga intervista rilasciata all'agenzia di stampa, Carlos svela che in quegli anni le Br stavano studiano anche la cattura di Gianni Agnelli e di un giudice della Corte suprema. Per ben due volte il terrorista precisa che ad essere rapito doveva essere Gianni Agnelli e non Leopoldo Pirelli come poi si è detto e scritto finora. Nulla invece dice il terrorista dell'identità dell'alto magistrato che doveva essere anch'egli rapito.
"La strage di Bologna opera degli americani". Parla anche della strage di Bologna "lo sciacallo". Non furono né i fascisti né i comunisti dice il terrorista, ma i servizi americani e israeliani per tendere una trappola ai palestinesi. "E' opera dei servizi yankee, dei sionisti e delle strutture della Gladio", ha detto Carlos. L'ipotesi, che aggiunge nuovi elementi ad un'intricata vicenda di cui a 28 anni di distanza ancora non conosce i mandanti, allude all'ipotesi che siano stati agenti occidentali a far saltare, con un piccolo ordigno, un più rilevante carico di esplosivo trasportato da palestinesi o uomini legati all'Fplp e destinato alla sua rete terroristica. L'intento sarebbe stato quello di far ricadere la responsabilità della strage sui palestinese. [/quole]
Cazzo,queste due precisazioni cambiano tutte le dichiarazioni precedenti.
L'ipotesi che qualcuno nel sismi come Giavannone potesse aver tentato assieem ad altri poltici vicini a moro,di salvare la vita dello statista con uno scambio potrebbe essere verosimile e anzi combacerebbe con quello che gia sappiamo.
L'allontanamento successivo è indice di veridicità probabile dell'azione....
Questo potrebbe essere un altr,ennesimo,tassello che conferma quanto dicevamo prima.
Per quanto riguarda la strage di Bologna,gelli ha semrpe dato la colpa ai palestinesi sostenendo che vi fosser frequenti traffici di armi su territorio italiano (concesso da moro stesso ai palestinesi per evitare altre stragi terroristiche come a fiumicino) e che a bologna una bomba dell'OLP esplose per sbaglio,innesscata forse da una cicca di sigaretta rotolata vicino alla borsa con l'esplosivo (testuali parole dette da lui nel suo libro-intervista).
Anche Pazienza nel suo libro ha sempre specificato che a compiere l'operazione furono i palestinesi dell'OLP erroneamente,con una detonazione accidentale.
Le parole di carlos avvalorano ulteriormente la tesi dell'eversione atlantica come movenete ma aggiungerebbero un tassello in più riguardante l'innocenza di cui si professano tutti i condannati dei NAR per la strage di bologna,per l'esecuzione materiale dell'attentato.
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