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View Full Version : [ CAMORRA ] La sentenza Spartacus sul Clan Casalesi


Ser21
18-06-2008, 09:18
Appello per il processo Spartacus. Una condanna sarà un colpo al cuore per il clan
A Francesco Schiavone resteranno due possibilità: morire in carcere o pentirsi

Il processo ai padroni di Gomorra
Domani le sentenze sui Casalesi

di ROBERTO SAVIANO


SPARTACUS è il nome del processo che domani o dopodomani giungerà all'inizio della fine. Si chiuderà la prima parte, verranno lette le prime sentenze di secondo grado. 31 imputati, per sedici dei quali è stato chiesto l'ergastolo, il processo di mafia più importante degli ultimi vent'anni. Spartacus: il nome non è stato scelto a caso. È un omaggio a Spartaco, il gladiatore tracio che nel 73 avanti Cristo insorse contro Roma. Partendo dalla scuola gladiatoria di Capua con un pugno di uomini, riuscii a raccogliere schiavi, liberti, gladiatori d'ogni parte del meridione.

Che un processo prenda il nome di un ribelle, di uno schiavo fuorilegge che sfidò Roma - la culla del diritto - è qualcosa di unico per la storia della giustizia. Questo processo è stato chiamato Spartacus con l'idea che il diritto potesse liberare queste terre schiave dal potere dei clan e dell'imprenditoria criminale. Con il sogno che un processo potesse innescare la sollevazione di un territorio, credendo che la vera rivoluzione qui consista nella possibilità di agire legalmente: senza sotterfugi, alleanze, raccomandazioni, appalti truccati e aziende dopate dal mercato illegale.

Spartacus è il risultato di una enorme indagine condotta dal 1993 al 1998 dalla Procura Antimafia di Napoli, ossia dai Pm Federico Cafiero De Raho, Lucio Di Pietro, Francesco Greco, Carlo Visconti, Francesco Curcio e poi Raffaele Cantone, Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Raffaello Falcone. E mentre molta parte l'Italia e d'Europa continuerà a pensare che si sta celebrando un processo contro una banda criminale, l'ennesima del sud Italia, in realtà le carte processuali, le audizioni, i più di mille imputati nelle gabbie, parlano di un potere enorme che va considerato una delle avanguardie dell'economia di questo paese.

In uno dei passi più significativi del processo Spartacus un teste da la lettura chiara del controllo economico del territorio: PM: Senta e quando vi dava la notizia che c'erano dei lavori, voi che cosa facevate? TESTE: La prima cosa che si faceva era sapere il nome dell'impresa che doveva eseguire i lavori. Poi chiaramente questa persona veniva chiamata, si chiudeva il lavoro e i soldi che doveva dare all'organizzazione e in più dicevamo dove rivolgersi nella zona per prendere il cemento...

Soldi per poter lavorare sul territorio e poi cemento per poter costruire, imprese, subappalti. Ecco il loro impero. Lello Magi è il magistrato che ha redatto la motivazione della sentenza di primo grado del processo Spartacus. Nelle sue carte si trovano i grandi affari, i nomi delle aziende - la Bitum Beton, la General Beton, l'Annunziata Calcestruzzi. I maggiori investimenti pubblici sono stati realizzati dalle imprese del clan dei casalesi.

E tutto emerge in questo processo. Dalla realizzazione di numerose infrastrutture stradali come la Nola-Villa Literno, il raccordo con, l'autostrada A1 Roma-Napoli, e persino il carcere di Santa Maria Capua Vetere. I Casalesi hanno costruito il carcere con le loro imprese. Carcere che avrebbe poi raccolto soprattutto i loro affiliati.

Quando il commissario straordinario di Governo inizia a progettare l'esecuzione dell'arteria Roma-Napoli, la spesa iniziale è di settanta miliardi di lire. Il costo effettivo, dopo cinque anni di lavoro, sarà di duecentoquaranta miliardi. Le imprese che in subappalto lavorano a quest'arteria sono del clan dei Casalesi e le imprese che non lo sono per lavorare pagano una tangente al clan. Così con questo meccanismo di drenaggio di soldi pubblici e con il meccanismo delle estorsioni, le loro imprese edili, i loro alberghi, le loro aziende di trasporto diventano le migliori d'Italia e i loro broker investono e costruiscono in tutto il mondo.

In soli due procedimenti contro la famiglia Schiavone nell'agosto del 1996 furono sequestrati beni per 450 miliardi di lire e, un anno dopo, nell'agosto 1997, altri 515 miliardi. Quei 500 milioni di euro odierni sequestrati in due estati a uno solo dei clan che compongono il cartello dei Casalesi, sono una cifra che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi gruppo imprenditoriale. Invece gli Schiavone e con loro i Casalesi continuarono a prosperare. La stima fatta dalla Dda di Napoli parla di un attuale fatturato di circa 30 miliardi di euro. Non più milioni di euro, ma miliardi.

Un gruppo che ha saputo infiltrarsi ovunque. Investire nel settore immobiliare a Parma e costruire nel centro di Milano. Sversare i rifiuti tossici arrivati da ogni parte del nord Italia, come emerge sin dalla prima inchiesta che nel 1992 portò a scoprire - attraverso le indagini del pm Franco Roberti - che i rifiuti tossici finiti nel casertano partirono da Thiene, nel Vicentino, sino a quelle del 2008 sullo sversamento illegale di ottomila quintali di fanghi dell'Acna di Cengio, vicino Savona, e scarti di lavorazione del poliestere. E poi l'alleanza con Cirio e Parmalat, la distribuzione controllata dal clan in gran parte del centro sud che garantiva un monopolio di imprese alimentari in cambio di una "estorsione".

Ma queste vicende sono solo collaterali allo Spartacus. Questo processo riguarda vicende che vanno dalla morte del capo storico dei casalesi, Antonio Bardellino, nel 1988 sino al 1996. C'erano voluti quasi dieci anni per accertare quei fatti, e per chiudere il primo grado del processo, nel 2005. Il giorno della sentenza di allora ricorda quello che sta accadendo di nuovo in queste ore. Circa duecento tra carabinieri e poliziotti. Cani antibomba, tiratori scelti, volanti, elicotteri.

Un processo che ha visto complessivamente in questo e negli altri procedimenti paralleli 1.300 indagati, partito dalle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. Seicentoventisei udienze complessive, 508 testimoni sentiti, più 24 collaboratori di giustizia, di cui 6 imputati. 90 faldoni di atti acquisiti. Una inchiesta-madre che ha generato decine di processi paralleli: omicidi, appalti, droga, truffe allo Stato.

Nacquero nella seconda metà degli anni 90', Spartacus 2 e Regi Lagni, l'inchiesta sull'opera di recupero dei canali borbonici che per anni permise ai clan - secondo le accuse - di usare i loro appalti miliardari non per risistemare i canali ma dislocare miliardi di lire verso le loro imprese edili che, da lì in avanti, sarebbero divenute vincenti in tutt'Italia.

E poi il processo Aima, le truffe che i clan Casalesi avevano fatto nei famosi centri dello "scamazzo", ossia dove la comunità europea raccoglieva la frutta prodotta in eccesso dando in cambio un indennizzo ai contadini. Nei grandi fori dove veniva buttata la frutta i clan gettavano invece immondizia, ferro, rimasugli di lavori edili. Prima però tutta la schifezza se la facevano pesare: incassando i soldi di indennizzo e continuando a vendere ovunque la frutta dei loro appezzamenti. Poi, per la prima volta furono sequestrate come beni della camorra anche due società di calcio: l'Albanova e il Casal di Principe.

Questo era stato il processo di primo grado: 21 gli ergastoli, oltre 750 anni di galera inflitti. Persino le carte processuali da trasmettere ai giudici d'appello, i 550 faldoni contenenti gli atti del procedimento nel novembre 2006, hanno avuto bisogno di un camion blindato e scortato dai carabinieri per portare i documenti da Santa Maria Capua Vetere a Napoli. Tutto questo era accaduto nella sostanziale indifferenza dei media nazionali ed internazionali.
Per questo secondo grado non sarà così.

I nomi dei boss, delle loro aziende, i nomi dei loro delitti non passeranno solo sulla stampa locale, non avranno solo vita d'inchiostro nei documenti processuali. Verranno conosciuti, saranno resi noti, non saranno soltanto passaggi sul rullo continuo e indifferente dell'informazione. E infatti il fastidio per l'attenzione, la loro assoluta ripugnanza di finire sotto i riflettori nazionali ha avuto dimostrazione e prova ieri nelle parole del capo del clan Francesco Schiavone Sandokan. Durante l'ultima udienza ha chiesto di poter rinunciare ad assistere perché "non sono una fiera in gabbia". Sa che quando allo show si toglie la faccia del capo, si perde almeno la metà dell'attrattiva mediatica e con questo l'efficacia della comunicazione.

Il clan ha paura. Ha paura perché i Casalesi condanne definitive non ne hanno mai avute, perché sentono come un'assurdità l'essere condannati per fatti commessi decenni prima, quando ormai la loro carriera è avviata verso altre logiche, altri mercati. E poi i loro capi storici non sono mai morti in galera, ma sempre liberi e lontani dal territorio: Antonio Bardellino in Brasile, Mario Iovine in Portogallo.

Loro non vogliono finire i loro giorni dentro un carcere. Schiavone è stato reso celebre, troppo celebre, dal suo soprannome ricevuto da giovane quando per la sua somiglianza con l'attore Kabir Bedi fu chiamato appunto Sandokan. E lui i media li sa gestire sin troppo bene. Arrivò, nonostante il regime di 41 bis gli impedisse di comunicare con l'esterno, a scrivere una lettera ad un giornale locale dove indicava ai suoi uomini quali giornali acquistare, che linea mantenere, quali posizioni avere, rimarcando: "Sono felice di scontare in carcere tutte le mie condanne. Non sono uno che mangia carne umana". E con questo sottolineava che non si sarebbe pentito. Ma queste parole sono di troppi anni fa.

Con la condanna di domani il clan Schiavone sarà in ginocchio. E lui, Sandokan, rimarrà sempre più solo. Il capo. L'uomo che secondo la sentenza di primo grado ha organizzato con determinazione e intelligente strategia la sua ascesa al potere. Sino ad ora il clan ha rispettato i suoi figli, gli ordini della moglie Maria Pia Nappa, compagna di una vita che lui ritiene di aver sempre onorato, ponendosi nel ruolo del padre integerrimo e marito fedele.

Ma stranamente nel processo ci sono due donne americane, Kathrin Houston e Cristina Emich, sottufficiali della Nato, divenute amanti di Sandokan: la prima condannata ad un anno e mezzo per aver fornito al boss 3 pistole calibro 357 Magnum. Se arriveranno gli ergastoli domani, non uscirà più di galera.

E al capo, all'uomo che ha tentato di tutto pur di uscire dal carcere, che ha scritto lettere al Presidente della Repubblica per chiedere la grazia, che ha cercato di farsi passare per matto con perizie psichiatriche che parlavano di strani fantasmi che lo andavano a trovare di notte in cella, a Francesco Sandokan Schiavone non rimarrà che pentirsi. Cantarsi gli affari e gli affiliati; svelare i nomi dei suoi alleati nei meccanismi della politica e dell'imprenditoria, i suoi stipendiati nell'editoria. Solo quello potrà essere lo strumento per non essere murato vivo.

L'altro capo in galera è Francesco Bidognetti, detto "Cicciotto 'e mezzanotte" boss del settore dei rifiuti, uomo del racket del cemento e dei mercati. Anche lui non ha speranze oltre il pentimento. Non può fare altro se non vuole finire i suoi giorni in cella e vedere la sua famiglia dilaniarsi, come sta già accadendo da quando la moglie Anna Carrino si è pentita. Lui tentenna da tempo. Sembra voler collaborare definitivamente. E se i due capi in carcere dovessero pentirsi, allora l'intera storia della camorra casalese potrebbe davvero trovarsi ad un punto di cristi totale e di svolta epocale.

Un processo come questo, durato anni, non è solo una forma della giustizia, è molto di più. È anche un percorso culturale, una rinascita del diritto, un momento in cui si sono sedimentate le forze e le energie di un territorio. La chiusura di questo processo è un segnale, una possibilità di una nuova primavera del mezzogiorno italiano.

Bisognerà non spegnere l'attenzione, seguire la vicenda giudiziaria in Cassazione e poi soprattutto seguire gli altri rami del processo Spartacus che riguardano i rapporti con la politica, i rapporti con le imprese legali. Rami del processo che se non si interviene rischiano di vedere cadere i reati in prescrizione. Ora che si sta chiudendo il processo - lungo frammento di storia di queste terre, archeologia criminale e umana che emerge dalle carte e dalle confessioni - mi vengono in mente i volti di coloro che sono stati uccisi per aver posto resistenza al potere del clan.

E poi sono stati dimenticati, trascurati, spesso neanche citati. Finiti sulle targhe delle strade o ricordati solo nel cuore dei familiari ed amici. I nomi dei morti in questa guerra mai dichiarata e in realtà combattuta sempre, senza mai concedere armistizio. Salvatore Nuvoletta: un carabiniere ammazzato nel 1982 a vent'anni, punito perché aveva partecipato all'arresto di un parente del boss Sandokan.

E poi Franco Imposimato, nel 1983, ucciso perché fratello del giudice Imposimato ma anche perché militante ecologista. Alberto Varone che nel 1991 distribuiva giornali, e aveva un mobilificio che faceva gola al clan del suo paese che voleva ramificarsi in ogni settore. E ovviamente Don Peppino Diana ucciso nel 1996 per il suo documento "Per amore del mio popolo non tacerò". Poi Federico Del Prete, ucciso nel 2002, sindacalista solitario che organizzò un antiracket dei venditori ambulanti. Fino a Domenico Noviello, ucciso poco più di un mese fa per una denuncia fatta sette anni prima.

E poi i feriti, gli umiliati, i minacciati: il delegato CGIL Michele Russo gambizzato per aver minacciato di far scendere i lavoratori edili in sciopero; Antonio Cangiano sparato alla schiena per un appalto non regalato ai clan: Renato Natale cui sversarono chili di merda di bufala fuori casa per dimostrare che il clan l'avrebbe sommerso se continuava a fare il sindaco del paese. In attesa della sentenza, a loro va il pensiero che il diritto possa davvero divenire come fu il sogno di Spartaco. Possa essere in grado di ridare diritto: diritto alla vita e alla libera decisione di ogni singolo.

E auspicando che questo sogno non finisca come finì Spartaco giustiziato lungo la via Appia, strada dove oggi al posto delle croci dei ribelli si trovano per ironia della sorte gran parte dei negozi degli uomini del clan dei Casalesi. Vorremmo che questo processo non sia soltanto un sogno di riscossa ma una concreta possibilità di far emergere il meglio di questa terra che non ne può più del marcio che la governa. E anche che questo auspicio possa stavolta giungere sino a Roma.

Sperando di non dimenticare, sperando di poter mutare. E viene in mente un verso di Isaia capitolo 21, versetti 11 e 12, quando dice "Shomér ma mi-llailah, ma mi-lell" ovvero "Sentinella, a che punto è la notte?" Il profeta che vide fuoco e fiamme, cede a questo verso di speranza. "La notte sta per finire ma l'alba non è ancora arrivata." È questa la risposta.

Copyright 2008
by Roberto Saviano
Published by arrangement
of Roberto Santachiara Literary Agency

(18 giugno 2008)

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/camorra-1/processo-spartacus/processo-spartacus.html

Ser21
18-06-2008, 10:45
0 Risposte al thread che riguarda il processo più importante della storia della giustizia italiana dopo il maxi di palermo.

Ecco cosa succede ad avere una disinformazione mirata per 20 anni....

Marko91
18-06-2008, 11:11
Attendo impaziente la sentenza, e speriamo che sia un colpo duro per la camorra. Se poi qualcuno dei condannati si pente, potrebbe essere veramente un tracollo per qualcuno dei clan.
Onore a quei magistrati e poliziotti che veramente ancora oggi danno un barlume di speranza a questo paese, anche se hanno tutti contro. Spero che domani sia per loro un giorno gratificante . :)

drakend
18-06-2008, 11:16
Sì ma non c'è ancora la Cassazione e l'eventuale 4° grado?

_fred_
18-06-2008, 11:18
0 Risposte al thread che riguarda il processo più importante della storia della giustizia italiana dopo il maxi di palermo.

Ecco cosa succede ad avere una disinformazione mirata per 20 anni....

Non penso sia quello, credo purtroppo che la gente non pensa che cambierà veramente qualcosa...

Iron10
18-06-2008, 11:21
Purtroppo il più grande ed importante processo della storia giudiziaria italiana potrebbe rivelarsi perlomeno una vittoria parzialissima da parte dello Stato...

l'unica volta che gradirei l'esercito per le strade potrebbe essere proprio per la risoluzione della camorra ed in generale della criminalità organizzata...ma anche questa è utopia...in quanto è abbastanza palese quanto sia ormai pienamente infiltrata in ogni livello...

sander4
18-06-2008, 12:06
Aspettiamo la sentenza e speriamo vada bene. :)

Meno male che la nostra magistratura c'è e questi processi possono ancora esistere, a vantaggio della collettività, al di là di tutte le denigrazioni e attacchi che riceve da chi la mafia non la vuole o non l'ha mai combattuta.

yossarian
18-06-2008, 12:44
iscritto

Mordicchio83
18-06-2008, 13:56
0 Risposte al thread che riguarda il processo più importante della storia della giustizia italiana dopo il maxi di palermo.

Ecco cosa succede ad avere una disinformazione mirata per 20 anni....

Davvero sembra una cosa da nulla... poca informazione negli anni passati, ma anche oggi non è che sia cambiato molto :(

gigio2005
18-06-2008, 14:10
Ore contate per la sentenza di secondo grado del processo Spartacus. Oggi, o forse tra stanotte e domani, arriverà il verdetto. La camera di consiglio è iniziata lunedì mattina, poco prima delle dodici ed è legittimo pensare massima attenzione di fronte alla richiesta del pg. Il sostituto procuratore generale Iacone ha chiesto la conferma di sedici ergastoli, tra gli altri per Francesco Schiavone, suo cugino omonimo, il boss Francesco Bidognetti e i vertici della più potente organizzazione camorristica del territorio. Massima attenzione anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. La zona di Poggioreale resta vigilata da particolari forme di controllo. Viadotti fognari, tombini, le strade che conducono dal Palazzo di Giustizia al carcere di Poggioreale. Tutto per garantire ai giudici della prima Corte d’Assise presieduta da Raimondo Romeres, giudice a latere Maria Rosaria Caturano, massima serenità di giudizio. Assieme ai giudici popolari, i due togati sono in un’area riservata dove hanno trascorso finora due notti in una lenta e complessa valutazione delle singole posizioni. Trentuno imputati, per 16 c’è la richiesta di ergastolo. È lo stralcio del primo processo che si era chiuso con 95 condanne. Una sentenza che non ha solo un valore simbolico, anche a giudicare dal fatto che sono ben cinque gli imputati latitanti. Tra questi i due boss Micheel Zagaria e Antonio Iovine, irreperibili dal 1995 e condannati all’ergastolo in primo grado. Un processo che si è registrato in un crescendo di tensione, scandito da agguati, attentati e omicidi che hanno provato a colpire ogni tentativo di denuncia o di collaborazione con lo Stato. Tensione alle stelle, tanto da far ipotizzare una strategia stragista, una sorta di alto impatto della camorra contro lo Stato. Un processo che attende la parola fine, che attende il verdetto contro «Sandokan», che appena due giorni fa in aula si oppose al clamore mediatico, ricordando a tutti di non essere «una bestia in gabbia».


http://www.ilmattino.it/mattino/page_view.php?pbk=1&Date=20080618&Edition=NAZIONALE&Section=NAZIONALE&Number=39&vis=G

riquadrino nella 5a pagina della sezione "napoli" de il mattino :muro:

(dovrebbe stare in prima pagina della sezione "nazionale")



un piccolo appunto sul titolo del 3d...

"clan casalesi" e' una dicitura errata... casalesi non e' il cognome del clan ma deriva da casal di principe che e' il luogo di provenienza per cui dovrebbe scriversi "clan DEI casalesi"

gigio2005
18-06-2008, 14:19
un bel sito

http://www.osistema.org/


la sezione cronistoria e' veramente interessante

Ser21
18-06-2008, 14:38
Ore contate per la sentenza di secondo grado del processo Spartacus. Oggi, o forse tra stanotte e domani, arriverà il verdetto. La camera di consiglio è iniziata lunedì mattina, poco prima delle dodici ed è legittimo pensare massima attenzione di fronte alla richiesta del pg. Il sostituto procuratore generale Iacone ha chiesto la conferma di sedici ergastoli, tra gli altri per Francesco Schiavone, suo cugino omonimo, il boss Francesco Bidognetti e i vertici della più potente organizzazione camorristica del territorio. Massima attenzione anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. La zona di Poggioreale resta vigilata da particolari forme di controllo. Viadotti fognari, tombini, le strade che conducono dal Palazzo di Giustizia al carcere di Poggioreale. Tutto per garantire ai giudici della prima Corte d’Assise presieduta da Raimondo Romeres, giudice a latere Maria Rosaria Caturano, massima serenità di giudizio. Assieme ai giudici popolari, i due togati sono in un’area riservata dove hanno trascorso finora due notti in una lenta e complessa valutazione delle singole posizioni. Trentuno imputati, per 16 c’è la richiesta di ergastolo. È lo stralcio del primo processo che si era chiuso con 95 condanne. Una sentenza che non ha solo un valore simbolico, anche a giudicare dal fatto che sono ben cinque gli imputati latitanti. Tra questi i due boss Micheel Zagaria e Antonio Iovine, irreperibili dal 1995 e condannati all’ergastolo in primo grado. Un processo che si è registrato in un crescendo di tensione, scandito da agguati, attentati e omicidi che hanno provato a colpire ogni tentativo di denuncia o di collaborazione con lo Stato. Tensione alle stelle, tanto da far ipotizzare una strategia stragista, una sorta di alto impatto della camorra contro lo Stato. Un processo che attende la parola fine, che attende il verdetto contro «Sandokan», che appena due giorni fa in aula si oppose al clamore mediatico, ricordando a tutti di non essere «una bestia in gabbia».


http://www.ilmattino.it/mattino/page_view.php?pbk=1&Date=20080618&Edition=NAZIONALE&Section=NAZIONALE&Number=39&vis=G

riquadrino nella 5a pagina della sezione "napoli" de il mattino :muro:

(dovrebbe stare in prima pagina della sezione "nazionale")



un piccolo appunto sul titolo del 3d...

"clan casalesi" e' una dicitura errata... casalesi non e' il cognome del clan ma deriva da casal di principe che e' il luogo di provenienza per cui dovrebbe scriversi "clan DEI casalesi"

Si lo sapevo,era per semplificare il tutto e renderlo più leggibile.
In ogni caso,un paio di considerazioni: I Casalesi hanno un'organizzazione che assomiglia molto a cosa nostra,sia come esecuzione della protezione del territorio,sia come influenze a livello politico.
Io temo fortemente uno scontro testa a testa tra questo clan e lo stato.
Ricordiamoci cosa accadde dopo che le sentenze del maxi di palermo divennero definitive: stragi e quant'altro.
La latitanza di Iovine e Zagaria lascia intendere una forte collusione tra apparati dello stato e questi camorristi.

La situazione anche in tema di proteziione testimoni mi sembra delicata,i casalesi applicano le regole di cosa nostra ala stragista,senza preoccuparsi delle conseguenze: uccindono chiunque si metta contro di loro o ne indebolisca le attività commerciali.

Speriamo di non dover rivivere certe agghiaccianti situazione di 15 anni fa.

Dj Ruck
19-06-2008, 11:56
Camorra, confermati gli ergastoli ai boss

La prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato la condanna all'ergastolo per i boss del clan dei Casalesi

Corriere.it

Napoli: processo Spartacus, 16 ergastoli a clan casalesi
NAPOLI - La prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato la condanna all'ergastolo per i boss del clan dei Casalesi. Le condanne, complessivamente, ammontano a 16 ergastoli. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={FCC6DFF7-0599-42E3-AE14-083412F12778}


:cool: :cool:

Washakie
19-06-2008, 12:00
Come è stata chiesta la grazia per la Franzoni spero che i partiti di sx la chiedano anche per questi poveri boss che non hanno fatto nulla di male, la colpa è tutta dell'opinione pubblica e dei media...

Dj Ruck
19-06-2008, 12:07
La sentenza
«Processo Spartacus», lo Stato piega i «re
di Gomorra»: 16 ergastoli. Saviano in aula

Dure pene comminate dai giudici dopo 4 giorni di camera di consiglio: camorristi alla sbarra per sedici omicidi commessi dal 1988 al 1991

NAPOLI - Mezzogiorno di fuoco contro i Casalesi. Alle 12 e 30 nell'aula bunker cala la parola fine sul processo d'appello contro la feroce camorra di Casal di Principe dopo quattro giorni di camera di consiglio. Colpiti tutti i ras del clan: da Francesco «Sandokan» Schiavone a Francesco Bidognetti ai due latitanti «eccellenti» Antonio Iovane e Pasquale Zagaria. Per loro, per i capi storici e attuali dei Casalesi, ergastolo confermato. Così come ai loro luogotenenti e sicari. In totale sedici provvedimenti di carcere a vita, come chiesto dai pm.
Uniche attenuanti per alcuni collaboratori come Luigi Diana. In aula ad ascoltare la «resa» dei Casalesi c'è anche lui, lo scrittore Roberto Saviano, l'uomo che con il suo best-seller «Gomorra» ha messo organicamente in luce la camorra-imprenditrice di Casal di Principe, mettendo a nudo le «icone del male» come Francesco «Sandokan» Schiavone, Francesco Bidognetti, Pasquale Zagaria e Antonio Iovane.
Primo e secondo grado è durato in tutto dieci anni. Dieci lunghi anni di processi nel corso dei quali i Casalesi hanno continuato a spadroneggiare, uccidere, intimidire. Sette anni il primo grado (sentenza il 15 settembre 2005) con 21 eragastoli inflitti e 95 condanne complessive: un totale di otto secoli e mezzo di condanne. Dei 21 ergastoli, nel secondo grado, durato «solo» tre anni ne erano stati chiesti 16. Confermati in aula. Sedici gli omicidi oggetti di valutazione e revisione commessi tra il gennaio 1988 e la fine del 1991: tra questi il più importante, quello di Antonio Bardellino, capo indiscusso della camorra casertana, ucciso in Brasile.
Un processo-simbolo, il processo a «Gomorra», non a caso chiamato «Spartacus», quasi si dovesse - come lo schiavo Spartaco - liberare un intero territorio dal gioco della camorra più sanguinaria e potente. Un giorno del giudizio scandito da minacce a giornalisti (la reporter del «Mattino», Rosaria Capacchione), giudici (Rosario Cantelmo) e finanche a una star del calibro di Saviano,
Il funerale di Michele Orsi
Il funerale di Michele Orsi
Così la vigilia della sentenza contro un clan che, secondo calacoli approssimativi (per difetto), ha un giro d'affari di 30 miliardi di euro e ramificazioni in mezzo mondo, è stata scandita da paura e tensione. Timore di un atto eclatante, di un gesto di sfida allo Stato dopo le minacce rivolte in aula e anche dopo l'ironia sferzante di «Sandokan» che da dietro le sbarre dell'aula bunker aveva ammonito giornalisti e operatori televisivi: «Non sono un animale in gabbia, non voglio essere ripreso da Telekabul».
E mentre i capi minacciavano in aula, i gregari sparavano nelle strade, terrorizzando pentiti e collaboratori di giustizia. Una lunga scia di sangue con l'eliminazione fisica di chi aveva intenzione di rompere l'omertà e collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Sotto le bifilari dei sicari sono così caduti Domenico Noviello, imprenditore che si era ribellato al «pizzo> e doveva testimoniare (proprio ieri è stato arrestato il suo estorsore), Michele Orsi, imprenditore del settore ecologico che aveva rotto il sodalizio di affari con i Casalesi e voleva collaborare con la giustizia. E ancora, ferita la nipote di Anna Carrino, compagna di Francesco Bidognetti «Cicciotto 'e mezzanotte», che aveva scisso i suoi legami con il clan e sollecitava anche il suo uomo in carcere a fare lo stesso.
19 giugno 2008
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/06_Giugno/19/spartacus_sentenza_casale.shtml

http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/varie/rockwoot.gif
Come son conteeeeeeeeento

_fred_
19-06-2008, 12:10
Almeno una buona notizia oggi.

brown
19-06-2008, 12:12
Come è stata chiesta la grazia per la Franzoni spero che i partiti di sx la chiedano anche per questi poveri boss che non hanno fatto nulla di male, la colpa è tutta dell'opinione pubblica e dei media...

tranquillo la grazia per gli EROI la chiedera' direttamente il nano

^TiGeRShArK^
19-06-2008, 12:14
Come è stata chiesta la grazia per la Franzoni spero che i partiti di sx la chiedano anche per questi poveri boss che non hanno fatto nulla di male, la colpa è tutta dell'opinione pubblica e dei media...

guarda che non mi pare fosse di estrema sinistra quell'individuo che in diretta televisiva, davanti a milioni di italiani ha riabilitato la memoria di un pluri-omicida mafioso MENTENDO sulle sue condanne :)

gigio2005
19-06-2008, 12:16
Camorra, ergastolo per i Casalesi
Saviano: "Una vittoria dello Stato"


16 ergastoli: sconfitti i «re di Gomorra»

Marko91
19-06-2008, 12:16
Contento :)
E ora speriamo che inizino a collaborare con la giustizia.

Dj Ruck
19-06-2008, 12:16
CAMORRA: PROCESSO SPARTACUS, ERGASTOLO AI BOSS

NAPOLI - La prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato la condanna all'ergastolo per i 16 boss del clan dei Casalesi inflitta in primo grado. Tra le altre, la Corte ha confermato le condanne per Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti e i latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine.

Il massimo della pena è stato inflitto anche a Giuseppe Caterino, Mario Caterino (latitante), Cipriano D'Alessandro, Raffaele Diana (latitante), Enrico Martinelli, Sebastiano Panaro, Giuseppe Russo, Francesco Schiavone, detto 'Cicciariello', Walter Schiavone, Luigi Venosa, Vincenzo Zagaria e Alfredo Zara.

Una "vittoria dello Stato" ma "resta ancora molto da fare". Così lo scrittore Roberto Saviano commenta la sentenza d'appello nel processo contro il clan dei Casalesi. Saviano ha ascoltato in aula la lettura della sentenza.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_101998706.html

Camorra, processo Spartacus:
confermati gli ergastoli

Sedici in tutto. Inflitti in primo grado e confermati per i capi del clan Casalesi

NAPOLI
La prima sezione della Corte d’assise d’appello di Napoli, presieduta da Raimondo Romeres ha confermato i 16 ergastoli inflitti in primo grado. Conferma dell’ergastolo per Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Michele Zagaria e Antonio Iovine, i capi del clan dei casalesi, i primi due già detenuti e gli altri due latitanti. Il dispositivo, letto in aula alle 12,30 circa, è molto complesso ed ha anche modficato la sentenza di primo grado del 15 settembre 2005 relativamente ad alcuni capi di imputazione.

Il processo di primo grado, durato oltre quattro anni, si concluse con 21 ergastoli e 95 condanne complessive, ma le centinaia di udienze che occorsero per portare a termine il dibattimento videro soltanto la presenza degli «addetti ai lavori». Tanto che l’indomani la notizia fu pressochè ignorata dalla stampa nazionale o relegata in qualche trafiletto delle brevi di cronaca. Ben diversa l’atmosfera che si è vissuta in questi giorno nell’aula bunker di Poggioreale in occasione dell’ultima udienza del processo di appello «Spartacus» contro 31 imputati (per 16 è stata chiesta la conferma del massimo della pena, altri cinque hanno «patteggiato» 30 anni di reclusione), in pratica il gotha del clan dei Casalesi.

Decine di giornalisti, in rappresentanza anche di testate estere, una pattuglia nutrita di fotografi e operatori televisivi come non se ne vedevano dai tempi del processo Tortora, forze dell’ordine presenti in maniera massiccia sia all’interno sia fuori il carcere di Poggioreale, e alcune misure di sicurezza apparse persino eccessive, come il ritiro all’ingresso dell’aula dei telefonini ai cronisti per impedire - questa la spiegazione fornita - che qualche «scatto» rubato finisse per ritrarre i pentiti di camorra. Ad accendere, sia pure con troppo ritardo, i riflettori sul processo è stata la concomitanza di una serie di eventi: la lunga teoria di agguati, quasi sempre mortali, organizzati dai Casalesi contro collaboratori di giustizia e loro familiari, testimoni, imprenditori che si sono ribellati al racket; le minacce rivolte nei mesi scorsi in aula da alcuni boss allo scrittore Roberto Saviano, alla giornalista del «Mattino» Rosaria Capacchione e all’ex pm Raffaele Cantone e, last but not least, il successo di Gomorra, sia il libro sia il film, che ha fatto scoprire al grande pubblico l’enorme potere criminale e la pericolosità dei Casalesi.

Tutti i difensori, come un sol uomo, hanno chiesto che venisse impedito l’accesso a videoperatori e fotoreporter. E anche alcuni imputati hanno espresso il loro dissenso: «Non voglio essere ripreso da questi giornalisti», ha detto dalla gabbia Francesco Schiavone, soprannominato Cicciariello, mentre l’altro Francesco Schiavone, il boss conosciuto come Sandokan, in videoconferenza dal carcere de L’Aquila, gli ha fatto eco:«Non sono una fiera da gabbia, non voglio essere ripreso da TeleKabul». La Corte ha consentito l’accesso avvertendo gli operatori di non riprendere gli imputati. I giudici della prima sezione della Corte di Assise di Appello hanno esaminato le posizioni di 31 imputati e soprattutto pronunciarsi su 16 richieste di conferme di ergastoli nei confronti di esponenti di vertici dell’organizzazione criminale casertana. Tra questi «Sandokan», Francesco Bidognetti, conosciuto con il soprannome di Cicciotto ’e mezzanotte, e i boss latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200806articoli/33909girata.asp
:cool: :cool: :cool:

indelebile
19-06-2008, 12:17
Come è stata chiesta la grazia per la Franzoni spero che i partiti di sx la chiedano anche per questi poveri boss che non hanno fatto nulla di male, la colpa è tutta dell'opinione pubblica e dei media...

Totale rovesciamento della realtà
dopo che il governo ha bloccato intercettazione e sfavorito certi processi e dopo che FI la compagine più rappresentativa del nuovo governo ha votato indulto ....si ha il coraggio di dire ste ...robe? cioè ci credi davvero?

^TiGeRShArK^
19-06-2008, 12:18
Contento :)
E ora speriamo che inizino a collaborare con la giustizia.

si...figurati...
uscirebbero troppi nomi importanti :p

sander4
19-06-2008, 12:19
Tutti gli ergastoli e i relativi "secoli" di condanna confermati sono un'ottima notizia e un colpo fortissimo alla camorra.
Eccellente lavoro della magistratura, bene così. :cool:

^TiGeRShArK^
19-06-2008, 12:20
Tutti gli ergastoli e i relativi "secoli" di condanna cofnermati sono un'ottima notizia.
Eccellente lavoro della magistratura, bene così. :cool:

ma no, che dici...
è tutto merito di Ilvio :O

(:asd: )

Washakie
19-06-2008, 12:21
Totale rovesciamento della realtà
dopo che il governo ha bloccato intercettazione e sfavorito certi processi e dopo che FI la compagine più rappresentativa del nuovo governo ha votato indulto ....si ha il coraggio di dire ste ...robe? cioè ci credi davvero?

Chiedere grazie e votare indulti (AN e LEGA non l'hanno votato al contrario delle compagini di sx) mi sembra più tipico di una certa parte politica...

^TiGeRShArK^
19-06-2008, 12:24
Chiedere grazie e votare indulti (AN e LEGA non l'hanno votato al contrario delle compagini di sx) mi sembra più tipico di una certa parte politica...

del papa? :)
comunque nemmeno Italia dei valori ha votato l'indulto :)
mentre il partito che avete mandato al governo non solo ha votato all'unanimità l'indulto, ma ha anche devastato il nostro sistema giudiziario eliminando le intercettazioni e bloccando 100K processi per un anno :)
Che dire, sono dei veri amici della giustizia :)
Infatti erano i comunisti che davano dei mentecatti ai giudici, gli stessi giudici che hanno lavorato per tenere dentro questi camorristi :)

sander4
19-06-2008, 12:24
Chiedere grazie e votare indulti (AN e LEGA non l'hanno votato al contrario delle compagini di sx) mi sembra più tipico di una certa parte politica...

Lega e AN hanno votato tutte le leggi ad-personam e una chiamata Ex-Cirielli, che falcia orde di processi all'anno mandandoli in prescrizione, una sorta di amnistia permanente. Gli stessi sostengono un premier che usa dal 2001 il parlamento per scappare dai suoi processi e che denigra la magistratura, insulta i giudici, riabilita un mafioso in diretta...vedi tu. Inoltre hanno ricominciato a demolire la giustizia ultimamente; demolire le intercettazioni, bloccare 100.000 processi per bloccare quello di Silvio.....

gigio2005
19-06-2008, 12:26
francesco schiavone
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/milano-mafia-cemento/milano-mafia-cemento/stor_10747765_48110.jpg

francesco bidognetti
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/hermes_foto/2008/04/18/0JZH8PMR--140x180.jpg

michele zagaria
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/images/5/20020802173852_10-113-232-35.jpg

antonio iovine
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/images/9/20030416085721_10-113-9-38.jpg

Ser21
19-06-2008, 13:10
Finalmente una buona notizia per l'Italia.
Adesso attendiamo la conferma in cassazione (tutt'altro che scontata).
E poi prepariamoci ad un periodo,IMHO,molto duro per lo stato.
Mi sembra che il clan dei casalesi sia molto sulla linea stragista dei corleonesi visti gli accadimenti degli ultimi 4-5 anni.
In particolar modo consiglierei a Saviano di sparire dall'Italia per un paio d'anni.

Trabant
19-06-2008, 13:17
A parte le condanne, dovrebbero portarli in un'isola in mezzo all'oceano distante almeno 5.000 km dalla terraferma e senza mezzi di comunicazione, sennò questi dal carcere continuano a comandare.

E il problema adesso e sempre sarà lottare contro quelli che -inevitabilmente- cercheranno di prenderne il posto.

Ser21
19-06-2008, 13:21
A parte le condanne, dovrebbero portarli in un'isola in mezzo all'oceano distante almeno 5.000 km dalla terraferma e senza mezzi di comunicazione, sennò questi dal carcere continuano a comandare.

E il problema adesso e sempre sarà lottare contro quelli che -inevitabilmente- cercheranno di prenderne il posto.
Bhè,il 41Bis all'epoca di Borsellino e Falcone funzionava alla grande.
Poi grazie al garantismo continuo si è arrivati ad una situazione in cui i grandi boss di camorra,'ndrangheta e mafia possono riunirsi a gruppi di 3-5 persone per 1h d'aria alla settimana.
:muro:

rgart
19-06-2008, 13:21
Ma io mi chiedo, un pò di quella bella e sana tortura che si usava una volta su queste persone è così deprorevole usarla?

Si riuscirebbero a tirar fuori un mucchio di notizie interessanti...

Naturalmente ci deve essere un medico rianimatore in sala, e tutto il necessario per la rianimazione cardio-polmonare... micca vogliamo ucciderli no...? solo capire come funzionano i giochini di potere...

ozeta
19-06-2008, 13:24
stamattina sono passato avanti al carcere, ecco che cos'era quel casino abnorme :eek: :eek: :ops:

comunque un po di giustizia dopo 10 anni, peccato che ci sia tanto ancora..

Ser21
19-06-2008, 13:28
Ma io mi chiedo, un pò di quella bella e sana tortura che si usava una volta su queste persone è così deprorevole usarla?

Si riuscirebbero a tirar fuori un mucchio di notizie interessanti...

Naturalmente ci deve essere un medico rianimatore in sala, e tutto il necessario per la rianimazione cardio-polmonare... micca vogliamo ucciderli no...? solo capire come funzionano i giochini di potere...

Per sentire i capi che parlano di referenti politici ?
No meglio di no...se per caso la dda di napoli dovesse concentrarsi sui refernti politici,verrebbe distrutta e smembrata in un nano secondo.
meglio concentrarsi sull'ala militare della camorra che al momento è troppo potente.
come disse buscetta a falcone: "se dovessi fare i nomi di chi so io,finiremmo io ammazzato e lei in manicomio,non è ancora il momento per affrontare certi discorsi".

Siamo tornati indietro di 30 anni signori...i mandanti e i rferenti politici è meglio non toccarli.

Feric Jaggar
19-06-2008, 15:59
si...figurati...
uscirebbero troppi nomi importanti :p

A San Cipriano si ricordano ancora di quella volta che Craxi andò a cena da Bardellino.

gigio2005
19-06-2008, 17:49
un grazioso articolo (gennaio 2008) su carmine schiavone...cugino di sandokan

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/25/discarica_tossica_fusti.shtml

Willy McBride
19-06-2008, 18:15
Poveracci. Se solo fossero riusciti a far durare il processo altri cinque o sei mesi sarebbero usciti subito di galera con tante scuse da parte dello stato.
Ma non bisogna disperare, prima della Cassazione possono succedere ancora un mucchio di cose.

dr-omega
19-06-2008, 21:46
Poveracci. Se solo fossero riusciti a far durare il processo altri cinque o sei mesi sarebbero usciti subito di galera con tante scuse da parte dello stato.
Ma non bisogna disperare, prima della Cassazione possono succedere ancora un mucchio di cose.

Banane, banane, banane...(Cantata sulle note della famosa canzone di Mina)

Speriamo di non riconfermarci per l'ennesima volta una reppubblica delle banane.

Capisco che hanno preso 16 ergastoli per 16 capi di imputazione diversi, però a me basterebbe anche uno solo, ma da trascorrere veramente in galera, magari al 41bis (il carcere "duro", quello senza Sky Cinema).

gigio2005
01-07-2008, 09:19
Camorra, blitz contro i Casalesi
nel casertano trentadue arresti

Tra i destinatari dei provvedimenti il figlio del boss 'Cicciotto' e Mezzanotte
e il nipote del temuto Sandokan. Indagini partite dalla strage di San Michele del 2003


L'arresto del boss Francesco Bidognetti detto 'Cicciotto' e Mezzanotte
CASERTA - Nuovo blitz delle forze dell'ordine ai danni del clan dei Casalesi. I carabinieri del comando provinciale di Caserta, hanno eseguito trentadue ordinanze di custodia cautelare in carcere contro i gruppi Bidognetti e Tavoletta-Campiello, attivi a Casal di Principe, Villa Literno e Parete.

I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore di oggi nelle province di Caserta, Roma, Modena, Arezzo e Firenze. Tra gli arrestati ci sono Raffaele Bidognetti figlio del boss Francesco detto 'Cicciotto' e Mezzanotte, e Paolo Schiavone, nipote di Francesco Schiavone, il temuto Sandokan. Bidognetti, 34 anni, ha ricevuto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre Schiavone, il figlio di Francesco Schiavone (cugino omonimo di Sandokan) detto Cicciariello, si trovava in un appartamento.

Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, traffico di droga, ricettazione e illecita concorrenza. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia da Raffaello Cantone, Catello Maresca e Annamaria Lucchetta. Gli investigatori hanno ricostruito le fasi della guerra per il predominio delle estorsioni e dei traffici illeciti tra i due gruppi criminali, che iniziata alla fine del 1993 ha provocato fino al 2004 oltre 15 morti.

Le indagini hanno avuto inizio verso la fine del 2003 a seguito della strage di San Michele, quando furono uccisi Natale e Rovescio e altre tre persone furono ferite. L'attività investigativa ha permesso di evidenziare l'alleanza esistente tra la fazione dei Tavoletta-Cantiello ed il gruppo camorristico dei Contaldo, operante a Pagani in provincia di Salerno e capeggiato da Nicola Fiore: è emerso che i clan si scambiavano favori "criminali" nell'esecuzione di vari omicidi e tentati omicidi.

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/camorra-1/arresti-casalesi/arresti-casalesi.html

usa9999999999
01-07-2008, 10:04
Ma io mi chiedo, un pò di quella bella e sana tortura che si usava una volta su queste persone è così deprorevole usarla?

Si riuscirebbero a tirar fuori un mucchio di notizie interessanti...

Naturalmente ci deve essere un medico rianimatore in sala, e tutto il necessario per la rianimazione cardio-polmonare... micca vogliamo ucciderli no...? solo capire come funzionano i giochini di potere...

Quoto, contro di loro e contro i terroristi...