netavv
17-06-2008, 18:51
Otto anni per scrivere una sentenza, rimosso il giudice di Gela
17/6/2008 da Il Corriere della Sera
DECISIONE CON POCHI PRECEDENTI DELLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM
Edi Pinatto non potrà fare più il magistrato. Il suo ritardo determinò la scarcerazione di alcuni boss
ROMA - Rimozione dall'ordine giudiziario. È questa la sanzione inflitta dalla sezione disciplinare del Csm a Edi Pinatto, l'ex giudice di Gela, oggi Pm a Milano, accusato di aver accumulato clamorosi ritardi - fino a otto anni - nel deposito di alcune sentenze, tra cui quella del processo "Grande Oriente", provocando la scarcerazione di alcuni boss mafiosi del clan Madonia che erano stati condannati. La decisione del Consiglio superiore della magistratura ha pochi precedenti.
L'ACCUSA - È stata dunque accolta la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione. «Con questi ritardi Pinatto ha violato l'essenza della funzione giurisdizionale - ha sottolineato il pg - poiché si tratta di un ritardo gravissimo, reiterato, abnorme e ingiustificato. È una perdita verticale e non più risarcibile della credibilità del singolo e dell'istituzione nel suo complesso, con un danno ai valori costituzionali, quali la correttezza, la diligenza, la laboriosità e l'equilibrio di un magistrato». Per il pg, inoltre, quello di Pinatto è «un record mondiale» nel ritardo per il deposito di sentenze.
17/6/2008 da Il Corriere della Sera
DECISIONE CON POCHI PRECEDENTI DELLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM
Edi Pinatto non potrà fare più il magistrato. Il suo ritardo determinò la scarcerazione di alcuni boss
ROMA - Rimozione dall'ordine giudiziario. È questa la sanzione inflitta dalla sezione disciplinare del Csm a Edi Pinatto, l'ex giudice di Gela, oggi Pm a Milano, accusato di aver accumulato clamorosi ritardi - fino a otto anni - nel deposito di alcune sentenze, tra cui quella del processo "Grande Oriente", provocando la scarcerazione di alcuni boss mafiosi del clan Madonia che erano stati condannati. La decisione del Consiglio superiore della magistratura ha pochi precedenti.
L'ACCUSA - È stata dunque accolta la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione. «Con questi ritardi Pinatto ha violato l'essenza della funzione giurisdizionale - ha sottolineato il pg - poiché si tratta di un ritardo gravissimo, reiterato, abnorme e ingiustificato. È una perdita verticale e non più risarcibile della credibilità del singolo e dell'istituzione nel suo complesso, con un danno ai valori costituzionali, quali la correttezza, la diligenza, la laboriosità e l'equilibrio di un magistrato». Per il pg, inoltre, quello di Pinatto è «un record mondiale» nel ritardo per il deposito di sentenze.