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View Full Version : La ricetta di Sacconi: + contratti a termine, - regole , - sicurezza!


er-next
08-06-2008, 17:42
SANTA MARGHERITA LIGURE - Per il mondo del lavoro «serve una poderosa operazione di deregulation» ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, intervenendo al convegno dei Giovani imprenditori di Santa Margherita Ligure. «Sarà qualcosa di più - ha sottolineato - di una semplificazione dei procedimenti, che spesso si risolve in un nulla di fatto: serve una pesante deregolazione». Per questo, ha aggiunto il ministro, saranno cancellati libro paga e libro matricole, sarà rivisto il Testo unico sulla sicurezza (alleggerendo il sistema sanzionatorio): «Vogliamo deregolare tutto ciò che attiene alla flessibilità dell'orario di lavoro, come il contratto di part-time che è stato irrigidito». L'obiettivo è quello di «liberare il lavoro» rimuovendo i vincoli che «complicano e inibiscono i rapporti di lavoro».

«Con tranquillità abrogheremo la disciplina che ha imposto che, perfino le dimissioni volontarie, diventino un atto complicato», ha detto Sacconi, bollando come «demenziale» la disciplina introdotta dal suo predecessore Cesare Damiano (che, fra l'altro, aveva partecipato qui a Santa Margherita a una precendente tavola rotonda) per combattere le cosiddette dimissioni in bianco. Il ministro ha inoltre ribadito l'intenzione di procedere alla «la piena reintroduzione dei contratti a termine» e all'emissione di «buoni prepagati per far emergere il lavoro occasionale».

Morti bianche e Testo unico sulla sicurezza
Quanto al Testo unico sulla sicurezza, Sacconi ha detto che «non può essere sostenuto da odiosi incrementi degli adempimenti formali e da sanzioni spropositate». Il Governo modificherà il provvedimento, alleggerendo il sistema sanzionatorio: «Metteremo mano al Testo unico perchè sanzioni sproporzionate distolgono l'attenzione delle imprese dallo sforzo di aumentare la sicurezza, spingendole ad adempiere a comportamenti formalistici per evitare le sanzioni».

Il ministro ha lanciato anche un attacco diretto al maggiore sindacato dei lavoratori: «La Cgil deve riflettere bene. Il problema per Epifani è quello di non isolarsi dalle altre organizzazioni sindacali che hanno opinioni diverse». La Cgil rischia di fare la fine della sinistra radicale in Parlamento? gli è stato chiesto. «La Cgil, e molti in essa ne sono consapevoli - ha risposto il ministro - rischia di seguire la disfatta della sinistra radicale, se non riflette su se stessa e non ritrova una strada riformista, che nella sua storia ha più volte praticato e che io credo abbia tutte le capacità di seguire ancora».

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2008/convegno-GI-confindustria/cronaca-convegno/santa-margherita-intervento-sacconi.shtml?uuid=5dcafa82-34a1-11dd-916f-00000e251029&DocRulesView=Libero

Mailandre
08-06-2008, 17:58
Aspetti aspetti signor Ministro ....
le va bene la posizione "politica" che dovrebbe prendere la CGIL???

http://lacreatura.net/midgard_old_site/foto/vampeta_culo.jpg

P.s. che già mè pare moscia!!(la cgil)

GUSTAV]<
08-06-2008, 18:03
Alla fine... Inutile la legge Biagi, come inutili le agenzie del lavoro degli altri..
(dei veri sciacalli che non producono nulla)
a questi problemi avrebbe dovuto pensare l'ufficio di collocamento....

Quindi tornassero ai contratti di un mese, liberamente rinnovabile con
il consenso di entrambe le parti.. mi sembra più onesto...

Ma anche il licenziamento in tronco di gente che nelle ditte ha solo voglia
di rompere le OO e lavora poco, ma si sentono il :ciapet: parato solo perchè
sono riusciti ad ottentere un contratto a tempo indeterminato..
e poi vanno a piangere dai sindacati.. :rolleyes:

Mailandre
08-06-2008, 18:18
<;22809761']...cut....

Ma anche il licenziamento in tronco di gente che nelle ditte ha solo voglia
di rompere le OO e lavora poco, ma si sentono il :ciapet: parato solo perchè
sono riusciti ad ottentere un contratto a tempo indeterminato..
e poi vanno a piangere dai sindacati.. :rolleyes:

Sono al corrente di come si svolgono le cose nel settore privato ...
Le cause intentate dai Sindacati , sono impugnate solo per "giusta causa"... (ci mancherebbe)
I "lazzaroni" non hanno scampo , il contratto Nazionale ha chiare procedure disciplinari fino al licenziamento ..... (scarso rendimento)
I Datori di lavoro hanno "armi" a disposizione per "terminare" :D i "lazzaroni" (mobbing, Cassa integrazione , mobilità esubero personale ,cambio mansione e via dicendo)...
A Brescia funziona così ,.... e prima di passare ad un assunzione a tempo indeterminato ti fanno l'esame del DNA :D :)

Fritz!
08-06-2008, 18:20
La novità del nuovo Berlusconi...:rolleyes:

Ancora deregulation del mondo del lavoro... cosa che va avanti da 10 anni ormai...

Cosa ci sia ancora da deregolare non lo so...

sander4
08-06-2008, 18:36
La novità del nuovo Berlusconi...:rolleyes:

Ancora deregulation del mondo del lavoro... cosa che va avanti da 10 anni ormai...

Cosa ci sia ancora da deregolare non lo so...

Giusto perchè adesso i lavoratori non sono abbastanza sfruttati col precariato, Berlusconi e i suoi ora faranno ancora un pò di macelleria sociale, vogliono proprio la schiavitù, precariato estremo senza nessun ammortizzatore sociale, lo è già ora, ma si può ancora peggiorare.

E ovviamente meno sicurezza, i lavoratori devono sgobbare per 500 euro al mese e pregare che ogni mese gli venga rinnovato il contrattino dal PADRONE, perchè questo è ormai.

Questa gente in parte ci ha riportato e continua ad andare verso lo schiavismo più puro, verso l'annullamento di tante conquste dei lavoratori, l'impoverimento sempre maggiore di grandi fasce di lavoratori precari e giovani e una condizione di disagio sociale che è già PESANTISSIMA e ora lo sarà di più.

Questa gente vuole veramente distruggere e impoverire l'Italia da ogni punto di vista, evidentemente fanno comodo le persone più povere, sfruttate, arrabbiate, inermi, ricattate possibili dai potenti, a mendicare per il rinnovo del contrattino senza nessuna garanzia e con stipendio da fame ogni mese, zitti ad essere sfruttati come bestie, questa politica sul lavoro è quanto di più infame, vile e schifoso vedo nell'opera di questa destra. :Puke: :Puke: :Puke:

GUSTAV]<
08-06-2008, 19:05
il buffo è che qualcuno si lamenta per gli extracomunitari che vanno a raccogliere pomodori,
haaa non hanno il contratto... :rolleyes:
Ma ringraziassero dio che c'è da lavorare, anche perchè a noi italiani và pure peggio...
alla fine quasi quasi, meglio lavorare in nero che per un agenzia del lavoro.. :asd:

Mailandre
08-06-2008, 19:44
C'era una legge che si doveva fare entro il 31 Maggio 2008 (accordo votato da 5.000.000 di persone)
"LAVORI USURANTI"

Indovinate i ben pensanti che han fatto??!! :Prrr: :Prrr: :ciapet:
PROROGA
intanto dicono di 6 mesi,..ma sarà come è sempre stato fatto: :Prrr: :ciapet: :Prrr: :ciapet: (mai la faranno)

Fortuna che i Sindacati hanno "imbastito" una piattaforma "unitaria" sulla Riforma Contrattuale :tie:
Bonanni non c'è neanche da pensarlo che non sia daccordo con Sacconi,...Zorro (Angeletti) si accoda perchè è l'ultimo,....e Epifani ha la spina nel culo della FIOM che lo pressa perchè mica ha votato a favore della Piattaforma , ma comunque e disposta a vedere come va la "trattativa"...
E se il buongiorno si vede dal mattino,....ci sarà il tentativo di fare un accordo separato , con la CGIL (forse) non consenziente!!
Martedì il primo incontro.....c'è da aspettarsi di tutto e di più , naturalmente a favore della "competitività & produttività" (questi sconosciuti) :rolleyes:

wildsliver
08-06-2008, 19:46
saranno contenti i precari che hanno votato pdl (e ne conosco MOLTI)

Onisem
08-06-2008, 19:46
A quanto pare c'è un preciso disegno per degradare l'italia al rango della romania e farne periferia dell'europa civile.

sid_yanar
08-06-2008, 19:58
avere a che fare con persone impaurite, senza prospettive e ricattabili è quanto di meglio ci possa essere per il governante di turno. In ogni caso lo hanno votato ed è ciò che meritano. :rolleyes:

er-next
08-06-2008, 20:24
avere a che fare con persone impaurite, senza prospettive e ricattabili è quanto di meglio ci possa essere per il governante di turno. In ogni caso lo hanno votato ed è ciò che meritano. :rolleyes:

quoto

e a questo si unisce la politica dei salari bassissimi ma straordinari detassati..

scorpionkkk
08-06-2008, 20:33
avere a che fare con persone impaurite, senza prospettive e ricattabili è quanto di meglio ci possa essere per il governante di turno. In ogni caso lo hanno votato ed è ciò che meritano. :rolleyes:

mah..non lo so...alla fine chi ha uno stipendio basso o anche solo la percezione di averlo troppo basso cala i consumi e più fasce di persone percepiscono questa emergenza e più i consumi calano.

Inoltre, all'aumentare del cambio generazionale ogni pensionato viene sostituito da un lavoratore precario con la conseguente accentuazione del fenomeno di calo.

In una società del genere larghe fasce di popolazione non hanno nulla da perdere e si dirigono verso il disagio che presto sfocia in episodi di violenza.

Secondo me presto o tardi qualcuno comincerà a menare le mani..

sander4
08-06-2008, 20:34
avere a che fare con persone impaurite, senza prospettive e ricattabili è quanto di meglio ci possa essere per il governante di turno. In ogni caso lo hanno votato ed è ciò che meritano. :rolleyes:

specialmente i precari votanti pdl&lega, come pagare per farsi prendere a martellate sugli zebedei o farsi torturare, certo loro lo meritano in pieno, ma la cosa triste è che a fare le spese di tutto ciò sono anche gli altri milioni di giovani sempre più sfruttati, impoveriti e ricattabili.

avere a che fare con persone impaurite, senza prospettive e ricattabili è quanto di meglio ci possa essere per il governante di turno.
A quanto pare c'è un preciso disegno per degradare l'italia al rango della romania e farne periferia dell'europa civile.

;)

Mailandre
08-06-2008, 20:36
A quanto pare c'è un preciso disegno per degradare l'italia al rango della romania e farne periferia dell'europa civile.

Dicono di un ridimensionamento del benessere su scala mondiale.....
Del resto anche senza la strategia dell'ISTAT , che da i numeri che vuole dal paniere che vuole , l'inflazione è palpabile !!
C'è da restare nei parametri , e allora la "percepita" è solo fantasia popolare...
E la campagna Politica sui SALARI & PENSIONI DA FAME è svanita nella detassazione degli straordinari,....si, anche nei premi risultato,quelli legati ai Bilanci Aziendali....
Tutto OK , adesso c'è da lavorare sodo e concentrarsi nella produttività e competitività obbligata dai paesi emergenti.....dobbiamo confrontarci e allora dobbiamo fare come i gamberi!!
Serrare le file "compagni" ,...o per lo meno quel che resta di tanto!! :rolleyes:
C'è da prendersi un sacco di legnate,.... il vento tira dalla parte del più forte, stavolta sarà un'altra Caporetto....me lo sento. :stordita:
Buona fortuna a tutti noi ...... :mano:

scorpionkkk
08-06-2008, 21:14
per quanto mi riguarda: chissenefrega.

Se ho i soldi per mangiare, bere, dormire, non acquisto più nulla e me ne frego altamente.
Se poi mi tolgono pure quelli senza la possibilità di lavorare andrò a rubare o a fare il delinquente finchè posso..

Mailandre
08-06-2008, 21:23
per quanto mi riguarda: chissenefrega.

Se ho i soldi per mangiare, bere, dormire, non acquisto più nulla e me ne frego altamente.
Se poi mi tolgono pure quelli senza la possibilità di lavorare andrò a rubare o a fare il delinquente finchè posso..

Quindi Scorpion , punti all'Autoconservazione intrinseca naturale!!! :D :D
Io ho già "ripiegato" e preparato le scorte di resistenza... :O :)

scorpionkkk
08-06-2008, 21:51
Quindi Scorpion , punti all'Autoconservazione intrinseca naturale!!! :D :D
Io ho già "ripiegato" e preparato le scorte di resistenza... :O :)

ma anch'io lo farei..se non fosse che per costruire i bunker ci vogliono i soldi..idem per le armi...si fottessero ed ognuno per sè..non sanno che poiacere mi fanno..

Mailandre
09-06-2008, 18:08
ARTICOLO 18: ICHINO, SINDACATI E PD DEVONO FAR CADERE TABU' (CORSERA)


(ASCA) - Roma, 9 giu - ''Se il sindacato e il centrosinistra non avranno il coraggio di far cadere il tabu' dell'articolo 18, qualsiasi opposizione al programma del ministro Sacconi di deregulation e di liberalizzazione dei contratti a termine sara' perdente''. Lo afferma, in un'intervista al Corriere della Sera, il giuslavorista e senatore del Pd, Piero Ichino, sottolineando che ''se si vuol combattere davvero il precariato permanente e offrire ai giovani una vera eguaglianza, occorre disegnare un modello di lavoro a tempo indeterminato per tutti, ma piu' flessibile''.

Per Ichino la strada e' quella di ''un nuovo modello di rapporto di lavoro a tempo indeterminato capace di dare alle imprese la flessibilita' di cui hanno bisogno, ma recidendo alla radice il fenomeno del precariato permanente''.

In merito all'applicazione dell'articolo 18, Ichino spiega che ''dovrebbe continuare ad applicarsi per i licenziamenti discliplinari e contro quelli discriminatori o per rappresaglia''. Secondo il senatore ''e' per i licenziamenti per motivi economici od organizzativi che occorre introdurre una tecnica protettiva diversa, di tipo nord-europeo''.



L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori stabilisce che “(…) il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento (…) o annulla il licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo (…) ordina al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare4 il lavoratore nel posto di lavoro. (…)”. Il lavoratore, dunque, che ritenga di essere stato licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo, può ricorrere al giudice. Se in sede giudiziaria viene accertata l’assenza di questi due requisiti, il giudice emette una sentenza con la quale può obbligare il datore di lavoro a riassumere il lavoratore licenziato. Questa norma è valida per tutti coloro che lavorano in aziende con più di quindici dipendenti.


Dico 2 cose:
Ma con chi crede di stare a parlare Ichino???
L'Art.18 nasce proprio per tutele discriminatorie e non per motivi organizzativi o di riduzione personale.
Di solito quando un azienda è in crisi e sono necessarie procedure di mobilità , è d'obbligo accordo Sindacale per valutarne la portata e l'uso degli ammortizzatori sociali.
Abrogare l'Articolo 18 , significa solo togliere la giusta causa titolare dell'articolo stesso.
E poi che dire....vigliacco il modo di pensare come farlo accettare: :ncomment:

domanda: Resta il fatto che tutti i sindacati si oppongono a toccare l'articolo 18.
risposta di Ichino : «Dovrebbero chiarire a che titolo si oppongono. Il nuovo regime si applicherebbe soltanto per le assunzioni operate d'ora in avanti; riguarderebbe dunque soggetti che oggi nessun sindacato rappresenta. Per questi, le nuove leve, sarebbe un evidente miglioramento. Per chi già lavora regolarmente non cambierebbe nulla».
http://www.corriere.it/economia/08_giugno_09/ichino_sindacati_articolo18_bff0c2f2-35e9-11dd-9226-00144f02aabc.shtml

Mailandre
09-06-2008, 18:26
9 giugno 2008
Ufficio stampa | Comunicato stampa

Lavoro, Nerozzi(PD): "Confidustria e Governo mettano da parte l'ascia di guerra"

"Dalla lettura dei giornali di oggi è tutto un susseguirsi di proclami e minacce sul tema del nuovo modello contrattuale, sia da parte governativa quanto imprenditoriale". Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Paolo Nerozzi che così continua: "Dalla presidente dei giovani industriale, Federica Guidi che arriva a chiedere il superamento del contratto collettivo per uno ad personam, alla presidente Marcegaglia che prima che ancora inizi la trattativa ritiene 'inammissibili' le richieste sindacali, ed ancora il ministro Sacconi che propone una 'deregulation' totale sui rapporti di lavoro, fino ad arrivare alla riapertura del dibattito sull’articolo 18". (diglielo anche a Ichino ,però!!)

"Bene ha fatto il segretario della Cgil Epifani a stigmatizzare immediatamente tutti questi proclami dichiarandosi totalmente in dissenso".

"Francamente, da parte mia, ritengo che sia le forze imprenditoriali e sia quelle governative dovrebbero da subito mettere da parte l’ascia di guerra, perché altrimenti la trattativa che si aprirà rischia di interrompersi molto presto. Trovo ai limiti dell’irragionevole, data la situazione economica e sociale del nostro Paese, non cimentarsi con i problemi concreti, bassi salari e crisi economica, ed abbandonarsi a battaglie ideologiche e propagandistiche.

L’Italia - conclude Nerozzi - si trova su di un piano inclinato e a tutti è richiesto senso della misura ed atteggiamenti responsabili".
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=52582

Onisem
09-06-2008, 19:40
per quanto mi riguarda: chissenefrega.

Se ho i soldi per mangiare, bere, dormire, non acquisto più nulla e me ne frego altamente.
Se poi mi tolgono pure quelli senza la possibilità di lavorare andrò a rubare o a fare il delinquente finchè posso..

Col cazzo, io voglio VIVERE, mica sopravvivere. Piuttosto mi immolo. Tra l'altro noi non siamo abituati, fortunatamente, a tenori di vita come quelli dei nostri genitori o nonni.

Mailandre
09-06-2008, 20:08
Presentato lo studio annuale sulla globalizzazione. L’Italia preda delle sue paure

di Tommaso Vaccaro
http://www.dazebao.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2482&Itemid=63

E’ un’Italia insicura ed impaurita quella raccontata dal “Rapporto sui diritti globali 2008”. Un Paese che insegue le “emergenze Rom”, per coprire quelle più gravi e ben più profonde riguardanti la sicurezza, la stabilità e la qualità del posto di lavoro.
Lo studio annuale sulla globalizzazione e sui diritti nel mondo è stato presentato oggi da alcuni rappresentanti delle numerose organizzazioni che promuovono l’iniziativa (Cgil, Arci, ActionAid, Antigone, CNCA, Forum Ambientalista, Gruppo Abele e Legambiente) e da SocietàINformazione, che ha redatto il testo.

Vi è “il rischio di processi involutivi che, oltre a danneggiare il mondo del lavoro in generale, finirebbero per devastare il tessuto connettivo sui cui si è sviluppata la nostra società, impostato su valori solidaristici e universali”. E’ con queste parole che il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha introdotto la presentazione del rapporto sulla condizione degli italiani nel 2008. Un rischio involutivo riconducibile, secondo Epifani, al “senso di insicurezza della popolazione” , alla precarietà del lavoro ed alla “sfiducia nel futuro e la paura di perdere il benessere e la qualità delle proprie condizioni di vita”.

Andando più in profondità nell’analisi dei mali che affliggono oggi il paese, in cima alla lista nera si posiziona il grado di povertà degli italiani. Un fenomeno che Sergio Segio, curatore del rapporto e direttore di SocietàINformazione, afferma essere in misura “sostanzialmente stabile” rispetto al passato e in alcun modo scalfito dalle politiche di welfare messe in campo negli ultimi anni.
In particolare, Segio sottolinea una ‘nuova’ grave forma di povertà tipica del nostro tempo: “la povertà differita”. Una fenomeno di impoverimento generale che il credito al consumo e l’indebitamento delle famiglie procrastina nel tempo, ma che è “spesso premessa di fallimenti individuali, vale a dire l'impossibilità di fare fronte alle rate del mutuo della casa e dei tanti debiti contratti”. In numeri, il dramma assume proporzioni gigantesche se si considera che nel giro di cinque anni (dal 2001 al 2006) i finanziamenti per l’acquisto di un elettrodomestico, di un cellulare o di un viaggio, sono aumentati dell'85,6%, arrivando ormai a 94 miliardi di euro, mentre l'indebitamento complessivo delle famiglie ammonta a 490 miliardi.
I salari bassi e comunque inadeguati alla crescita dell’inflazione, restano una delle principali cause di tale impoverimento. Secondo l’Ocse, come è ricordato anche all’interno del rapporto, negli ultimi quattro anni le retribuzioni in Italia sono slittate dal diciannovesimo al ventitreesimo posto. Un dato che va’ di pari passo con un altro, ancor più iniquo: quello riguardante lo stipendio dei manager d’azienda. “Nel 2007 i primi cinque top manager italiani hanno ricevuto – infatti – compensi per circa 102 milioni di euro, il salario lordo di 5000 operai, peraltro senza alcun vincolo con i risultati dell'impresa e con l'efficacia e produttività del proprio lavoro” ricorda Segio.

Ma se la povertà è un dato concreto, la prospettiva di un posto di lavoro stabile continua ad essere un miraggio. La flexsecurity di stampo Scandinavo a cui si fa spesso riferimento per giustificare la prospettiva precarizzante verso cui ci dirigiamo, è ben lontana dall’essere realtà nel nostro paese. “Il famoso modello danese, - affermano a questo proposito i curatori del rapporto – il più studiato e forse il più efficace (anche se poi alla prova dei fatti lascia fuori i più fragili) si basa infatti su una serie di variabili necessarie, oltre la semplice formula: investimenti ingenti di risorse pubbliche, ammortizzatori sociali molto estesi, di tipo universalistico, un sistema efficiente di formazione permanente, un uso del lavoro flessibile non 'al risparmio' ma mirato a obiettivi di sviluppo”.
I dati riguardanti l’Italia parlano invece del fatto che nel 2006 le assunzioni a tempo determinato hanno superato per la prima volta quelle a tempo indeterminato e sommando i lavoratori precari contrattualizzati con quelli operanti nel sommerso, si supera la quota di sei milioni di persone.

Una vita, quella del precario, “corrosiva” per il lavoratore – dichiarano i responsabili dello studio – ma anche per il lavoro in sé “che finisce per perdere qualità”.
Altro capitolo fondamentale del rapporto è quello dedicato alle morti bianche in Italia. Una realtà che ,per il direttore dell’associazione SocietàINforma, rappresenta “una piccola guerra a bassa intensità, nascosta dietro le mura delle fabbriche, tra le impalcature o nei campi”, considerato che dal 1951 al 2007 il lavoro ha prodotto almeno 154.331 morti e ben 66.577.699 feriti.
Su questo tema, Segio sottolinea come le ragioni di tale ecatombe non debbano essere ricercate nella casualità, ma rappresentano la diretta conseguenza di “una cultura economica e organizzativa” che ritiene superfluo investire sulla sicurezza dei lavoratori e sulla salubrità degli ambienti in cui essi operano.

nomeutente
10-06-2008, 08:06
saranno contenti i precari che hanno votato pdl (e ne conosco MOLTI)

Secondo me sono contenti davvero.
I precari possono orientare la collera in due direzioni: contro chi li ha voluti precari (Treu, Maroni e compagnia), oppure contro i lavoratori "garantiti" (paraculati dai sindacati, con 20 mensilità, fancazzisti ecc. ecc., perché ""è ovvio"" che chi ha 2 diritti in croce è fatto così).
Se un precario ha votato pdl è sicuro al 90% che la pensa nella seconda maniera, quindi i suoi auspici sono che si arrivi tutti a stare nella cacca in egual misura, ma dal suo punto di vista significherebbe che "siamo tutti uguali e si guarda il merito e non l'iscrizione al sindacato".

Ognuno la vede a modo suo.

trallallero
10-06-2008, 08:17
Secondo me sono contenti davvero.
I precari possono orientare la collera in due direzioni: contro chi li ha voluti precari (Treu, Maroni e compagnia), oppure contro i lavoratori "garantiti" (paraculati dai sindacati, con 20 mensilità, fancazzisti ecc. ecc., perché ""è ovvio"" che chi ha 2 diritti in croce è fatto così).
Se un precario ha votato pdl è sicuro al 90% che la pensa nella seconda maniera, quindi i suoi auspici sono che si arrivi tutti a stare nella cacca in egual misura, ma dal suo punto di vista significherebbe che "siamo tutti uguali e si guarda il merito e non l'iscrizione al sindacato".

Ognuno la vede a modo suo.

quoque tu, nomeutente ? pendio scivoloso ?

ceccoos
10-06-2008, 10:21
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2008/convegno-GI-confindustria/cronaca-convegno/santa-margherita-intervento-sacconi.shtml?uuid=5dcafa82-34a1-11dd-916f-00000e251029&DocRulesView=Libero

BENE BENE...

AVANTI COSì...

Dai che siamo vicini al fondo..dai dai.....

:muro: :muro: :muro:

Deuced
10-06-2008, 10:53
direi che invece sono state mantenute le promesse elettorali.La questione precari è risolvibile soltanto sposando un figlio di Berlusconi :O

Battute a parte la vedo nera,soprattutto perché i sindacati dei lavoratori sono ormai sindacati dei pensionati,i precari per loro sono solo un fastidio.Vergognoso anche il pd :muro:

giacomo_uncino
11-06-2008, 05:31
Secondo me sono contenti davvero.
I precari possono orientare la collera in due direzioni: contro chi li ha voluti precari (Treu, Maroni e compagnia), oppure contro i lavoratori "garantiti" (paraculati dai sindacati, con 20 mensilità, fancazzisti ecc. ecc., perché ""è ovvio"" che chi ha 2 diritti in croce è fatto così).
Se un precario ha votato pdl è sicuro al 90% che la pensa nella seconda maniera, quindi i suoi auspici sono che si arrivi tutti a stare nella cacca in egual misura, ma dal suo punto di vista significherebbe che "siamo tutti uguali e si guarda il merito e non l'iscrizione al sindacato".

Ognuno la vede a modo suo.

un pò come il Biblico: "morte a Sansone e a tutti i filistei". Ma che alla fine si avvicina più a come quel marito che si taglia gli attributi, per far dispetto alla moglie.. :stordita:

Robertazzo
11-06-2008, 10:21
Cioè la precarietà è una piaga sociale,un problema di prim'ordine e questo tizio se ne esce fuori con la «la piena reintroduzione dei contratti a termine»?? come se già l'italia non ne fosse piena.
A dimenticavo,Berlusconi ha detto che la precarietà non esiste,scusate ero distratto :D

nomeutente
11-06-2008, 10:38
quoque tu, nomeutente ? pendio scivoloso ?

E' una considerazione basata sull'osservazione.
Solitamente parole come "solidarietà di classe" sono in bocca a persone di sinistra, mentre altre come "meritocrazia" sono in bocca a persone di destra.
Anche la questione del contratto nazionale o individuale è una cartina di tornasole con cui capire se uno ha una posizione di destra o di sinistra.

Se uno vuole i contratti individuali, la flessibilità estrema ecc. ecc. (perché è convinto che in questo modo emergano i meriti individuali) è facile che voti a destra e che non sia turbato da leggi che vanno in questa direzione.

Certo c'è una variabilità di opinioni e il mio è un ragionamento per idealtipi.

ceccoos
11-06-2008, 10:45
Ricordo solo che nel 2003 quando fu chisto al popolo itagliano di scegliere se estendere o meno l'articolo 18 a tutte le imprese HA VINTO L'ASTENSIONISMO!!!!


Ci meritiamo tutto questo..

Popolo di beoti....

Deuced
11-06-2008, 11:54
Ricordo solo che nel 2003 quando fu chisto al popolo itagliano di scegliere se estendere o meno l'articolo 18 a tutte le imprese HA VINTO L'ASTENSIONISMO!!!!


Ci meritiamo tutto questo..

Popolo di beoti....

eh però c'è da dire che ricordo che ci fu moltissima confusione sull'argomento,tanti partiti di centro sinistra e alcuni sindacati furono i primi a promuovere il no o l'astensionismo,ma nessuno fu molto chiaro nell'esporre le motivazioni,fu quasi pubblicizzato come un voto "politico"

In effetti,tuttoggi,non riesco a capire se è stato un bene o un male,ho paura che un eventuale estensione alle piccole imprese (la stragrande maggioranza in italia) avrebbe aumentato a dismisura i precari ed il lavoro in nero

ceccoos
11-06-2008, 12:10
eh però c'è da dire che ricordo che ci fu moltissima confusione sull'argomento,tanti partiti di centro sinistra e alcuni sindacati furono i primi a promuovere il no o l'astensionismo,ma nessuno fu molto chiaro nell'esporre le motivazioni,fu quasi pubblicizzato come un voto "politico"

In effetti,tuttoggi,non riesco a capire se è stato un bene o un male,ho paura che un eventuale estensione alle piccole imprese (la stragrande maggioranza in italia) avrebbe aumentato a dismisura i precari ed il lavoro in nero

Infatti hai ragione..
politici, sindacati, media ecc..hanno come al solito fatto fare confusione a questo popolo che non riesce a ragionare di testa sua su cosa sia bene o male..

Il 90% dell'industria italia fatta da piccole-medie imprese e sicuramente l'estensione dell'articolo 18 non avrebbe fatto male..

Quello che ho visto io che è che da anni (ne facevo parte..) moltissime aziende piccolo-medie si sono create più ragioni sociali dove all'interno assumevano il personale e guardacaso rimanevano sempre sotto al limite dei 15 dipendenti...

Secondo me non devono esistere dipendenti di serie A e di serie B....ai fini legislativi...

Mettici le possibilità date dall'art 18, mettici i contratti atipici di cui dispongono i datori di lavoro...

Insomma...a fare il dipendente in questo cavolo di paese si hanno più rischi che a fare il lavoratore autonomo...