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View Full Version : La festa della Rebubblica e Bolzaneto


Gollum63
07-06-2008, 15:23
La festa della Repubblica e Bolzaneto


Trascrivo il testo della lettera aperta che alcune persone hanno inviato il 2 giugno 2008 al Presidente della Repubblica e ai Ministri dell'Interno e della Giustizia, in occasione della Festa della Repubblica.
- Ci rendiamo conto che le emergenze e i temi urgenti sarebbero tantissimi, ma noi abbiamo ritenuto particolarmente importante richiamare la vicenda di Bolzaneto e i principi costituzionali, per valorizzare e attualizzare la Festa della Repubblica. Noi questo gesto lo facciamo: male che vada non servirà a niente.Se volete aiutarci a divulgarla (a questo lo scopo di una lettera aperta) inviatela alle mailing list, ai blog, ai canali di informazione, ai giornalisti e alle redazioni con cui siete eventualmente in contatto.
Grazie

Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Al Ministro dell'Interno Roberto Maroni
Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano

In occasione della Festa della Repubblica Italiana, nel 60° anniversario della Costituzione: mai più Bolzaneto.

(Lettera aperta).

Ill.mo Presidente, On.li Ministri,
le notizie emerse dal processo sui fatti della caserma di Bolzaneto di Genova 2001 ci hanno immediatamente evocato tre storie.
La prima storia è raccontata da Isabel Allende nel romanzo“La casa degli spiriti”.Un ricco signore, un senatore, Esteban Trueba, sostenitore, ideatore, mandante del golpe militare di Pinochet in Cile, è il protagonista negativo del libro. Crede di poter avere qualche vittoria personale dalla reazione militare, dalla repressione poliziesca. Ma il clima di terrore e di violenza che anche lui ha contribuito ad innescare finisce per travolgerlo tragicamente: la sua amata nipote stuprata, suo figlio seviziato e ucciso, lui stesso malmenato in più occasioni.

La seconda storia è scritta nei Vangeli. Un cruento film di Mel Gibson ha riportato gli eventi narrati alla reale cruda brutalità , dopo che la devozione popolare gli aveva forse ridotti ad un'icona un po' troppo addolcita. Si parla di uomo, il Figlio di Dio, Gesù di Nazaret, sottoposto a torture, sevizie, pestaggi, crocifissione. Si parla di flagellatori sanguinari e totalmente incapaci di pietà . Questa violenza gratuita, insensata, meschina, volgare, esprime in sè tutta la miseria umana. Dei suoi carnefici Gesù dice:”Non sanno quello che fanno”.

La terza storia è quella della nostra Costituzione Repubblicana. I rappresentanti della società civile, riuniti in Assemblea Costituente, vogliono ricostruire una convivenza pacifica e democratica, in un paese che esce traumatizzato dal fascismo e dalla guerra. Proprio il ricordo di quegli anni tragici dominati dal terrore e dalla totale mancanza di libertà , fanno emergere con chiarezza i principi che devono fondare una società giusta e libera. Superando ogni divisione ideologica tra laici e cattolici, tra progressisti e conservatori, i membri dell'Assemblea Costituente all'articolo 13 scrivono: *”La libertà personale è inviolabile”, e continuano più sotto: “E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà “.

E infine c'è una quarta storia, che non avremmo mai voluto sentire, ed è dei nostri giorni. Sta emergendo dall'inchiesta sui fatti della caserma di Bolzaneto, avvenuti a Genova durante il G8 dell'estate 2001. Parla di violenze e di torture consumate all'interno di una caserma, in uno
spazio chiuso che prometteva omertà e impunità . Parla di ragazze sottoposte a umiliazioni sessuali, terrorizzate da minacce di stupro. Parla di ragazzi arrestati picchiati con pugni, calci, testate contro il muro, piercing strappati. Una rivoltante mattanza. Una violazione dei diritti umani avvenuta qui, in Italia, a casa nostra, ad opera di agenti dello Stato. Agenti che evidentemente ignorano le lezioni provenienti dalle tre storie precedenti: il Cile di Isabel Allende, i Vangeli, la Costituzione.

Probabilmente non era la prima volta che questi agenti compivano simili bravate. Probabilmente non sarà neppure l'ultima.

Ecco, alla fine di queste 4 storie vogliamo dire con chiarezza che il nostro bisogno di sicurezza e di tutela non trova risposta nei manganelli e nei pestaggi.

Stracciando la Costituzione e sospendendo i diritti civili l'ordine non viene garantito, bensì minacciato.

Non entriamo neppure sulla questione dell'equilibrio tra le esigenze di ordine pubblico e la garanzia della libertà di manifestare. Ci limitiamo ad un tema molto più ovvio: l'illegittimità dei mezzi di repressione usati.

Il pensiero che esistano tutori dell'ordine violenti che godono di impunità ci terrorizza.

Uno Stato che crede di assicurare l'incolumità e la sicurezza dei cittadini dando mano libera alle forze di polizia è uno Stato irresponsabile.

Noi come cittadino chiediamo garanzie e regole, non violenza di Stato.

I gravi fatti della caserma di Bolzaneto hanno reso la vita in questo paese meno sicura e meno libera.

Distinti Saluti


segue lista dei firmatari e loro indirizzi