dantes76
06-06-2008, 21:02
3 GIUGNO 2008
Rifiuti in strada anche in Sicilia
di Valeria Russo
Stipendi non pagati da mesi e la spazzatura resta sulle strade: anche in Sicilia si va verso lo stato d'emergenza sui rifiuti. Una crisi provocata soprattutto dai problemi finanziari in cui si trovano i cosiddetti Ambiti territoriali ottimali dell'Isola. È così che l'emergenza a Messina sta rientrando solo in questi giorni, dopo che la raccolta dei cassonetti è ripresa lo scorso 29 maggio, alla fine di uno sciopero di 4 giorni indetto dai 530 lavoratori di Messinambiente per il mancato pagamento delle spettanze di aprile (pagate poi una settimana fa). Nella giornata di martedì sono state raccolte già 800mila tonnellate di rifiuti, e in questo momento ne restano solo 500mila.
Discorso simile a Modica, nel ragusano, dove solo in questi giorni si sta tornando alla normalità. In provincia di Enna, invece, la spazzatura si trova ancora nelle strade visto che i 600 dipendenti di Siciliambiente non ricevono gli stipendi da quattro mesi. A Palermo, la situazione appare complessa sia nel capoluogo che nella provincia. I dipendenti dell'Amia, ex municipalizzata del Comune di Palermo, hanno indetto per domani uno sciopero degli straordinari (è solo grazie agli straordinari che si riesce a raccogliere tutta l'immondizia, soprattutto nei giorni festivi).
Al Coinres, il consorzio che raccoglie 22 comuni del palermitano, la vertenza partirà il prossimo lunedì sempre per il ritardo negli stipendi. Infine, potrebbe portare a uno sciopero il mancato pagamento degli stipendi di maggio per i 280 dipendenti dell'Alto Belice Ambiente (che insiste su 17 comuni sempre nella provincia di Palermo), una cifra che ammonta, secondo i dati forniti dalla Cisl, a circa 400mila euro.
3 GIUGNO 2008
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/06/rifiuti-emergenza-sicilia.shtml?uuid=5ab1fbba-318c-11dd-9186-00000e251029&type=Libero
-----------------------------------
--------------------------------------------------
-----------------------------------
Amia sull'orlo del crac, raccolta a rischio
di Antonio Fraschilla
Raccolta dei rifiuti a rischio in città tra operai Amia in stato di agitazione e mezzi guasti che rendono impossibile coprire tutti i turni. Risultato? Rifiuti che si accumulano a macchia di leopardo in tutta la città e cassonetti dati alle fiamme: «Colpa dei vandali, la raccolta della spazzatura avviene in maniera regolare», dicono Amia e il sindaco Diego Cammarata. Ma i sindacati ribattono: «Abbiamo indetto lo sciopero degli straordinari da mercoledì sera e il servizio ne sta risentendo, inoltre siamo pronti alla mobilitazione nei prossimi giorni, chiediamo certezze sul nostro futuro visti i conti disastrosi dell´Amia emersi sui giornali (Repubblica, ndr)», dice Giovanni Acquaviva, della Uil.
Dopo lo sciopero delle aziende esterne e la chiusura per alcuni giorni della discarica di Bellollampo, un´altra grana rischia di mettere ko la raccolta dei rifiuti in città. I sindacati nazionali hanno proclamato lo sciopero degli straordinari fino a giorno 16 e ieri quelli aziendali dell´Amia hanno abbandonato il tavolo di confronto con azienda e viceprefetto perché «non si è presentato nessun rappresentante del Comune»: «Abbiamo proclamato subito lo stato di agitazione e convocheremo nei prossimi giorni un´assemblea e una giornata di sciopero generale - attacca Acquaviva - A rischio sono gli stipendi di giugno, ma anche il futuro dell´Amia sull´orlo del crac». Al tavolo non ha partecipato la Cgil: «Chiediamo che venga reso pubblico con nome e cognome chi ha causato il buco di bilancio dell´Amia», dice Riccardo Acquado, della Fp Cgil.
Lo sciopero degli straordinari sta comunque mettendo in difficoltà la raccolta: «Molti mezzi sono guasti e quindi con i turni ordinari non si arriva a coprire tutta la città», aggiunge Acquaviva. E mercoledì notte decine di cassonetti sono stati dati alle fiamme, oltre una decina gli interventi dei vigili del fuoco. Il primo risale a poco dopo le 21 in via Fortunato Fedele, nel quartiere Brancaccio. Gli altri in via Paruta, piazza XIII Vittime e in viale Michelangelo. Roghi accesi anche in via Roma e in via Crispi, nelle zone del Cep e di Ciaculli, alla periferia della città. Proprio nella borgata l´intervento dei vigili ha scongiurato che le fiamme dai cassonetti si estendessero ad alcune abitazioni.
Oltre ai cassonetti bruciati c´è anche il problema delle discariche abusive disseminate in tutta la città. Il Nopa, il nucleo per la protezione ambientale dei vigili urbani, ha aperto delle indagini sull´area di via Macello dove è stata scoperta una discarica con cumuli di rifiuti alti fino a due metri. Sono stati sempre incendi appiccati in pieno giorno nei giorni scorsi a smascherare la presenza di accumuli di rifiuti pericolosi in via Rocky Marciano, in via Albiri a Bonagia, fra via Lanza di Scalea e il Velodromo e in altre zone di Palermo. L´ultimo incendio ha messo in luce in vicolo San Michele Arcangelo, all´interno di un´area destinata a lavori di ampliamento per la biblioteca comunale, un´altra discarica abusiva.
Per il sindaco Diego Cammarata «l´incendio di pochi cassonetti ad opera di vandali irresponsabili non ha nulla a che vedere con i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che sono assicurati, invece, nella nostra città con continuità, regolarità ed efficienza». «I fatti di mercoledì notte - dice Cammarata - non sono in alcun modo da attribuire a fenomeni di protesta o malcontento della popolazione. All´Amia ho chiesto di continuare ad assicurare il servizio di raccolta con la consueta solerzia, moltiplicando gli sforzi per difendere l´immagine di Palermo che in questi anni ha dimostrato di essere una città pulita, efficiente e in crescita».
http://palermo.repubblica.it/stampa-articolo/1462870
-----------------------------------
-------------------------------------------
-----------------------------------
Rifiuti in strada anche in Sicilia
di Valeria Russo
Stipendi non pagati da mesi e la spazzatura resta sulle strade: anche in Sicilia si va verso lo stato d'emergenza sui rifiuti. Una crisi provocata soprattutto dai problemi finanziari in cui si trovano i cosiddetti Ambiti territoriali ottimali dell'Isola. È così che l'emergenza a Messina sta rientrando solo in questi giorni, dopo che la raccolta dei cassonetti è ripresa lo scorso 29 maggio, alla fine di uno sciopero di 4 giorni indetto dai 530 lavoratori di Messinambiente per il mancato pagamento delle spettanze di aprile (pagate poi una settimana fa). Nella giornata di martedì sono state raccolte già 800mila tonnellate di rifiuti, e in questo momento ne restano solo 500mila.
Discorso simile a Modica, nel ragusano, dove solo in questi giorni si sta tornando alla normalità. In provincia di Enna, invece, la spazzatura si trova ancora nelle strade visto che i 600 dipendenti di Siciliambiente non ricevono gli stipendi da quattro mesi. A Palermo, la situazione appare complessa sia nel capoluogo che nella provincia. I dipendenti dell'Amia, ex municipalizzata del Comune di Palermo, hanno indetto per domani uno sciopero degli straordinari (è solo grazie agli straordinari che si riesce a raccogliere tutta l'immondizia, soprattutto nei giorni festivi).
Al Coinres, il consorzio che raccoglie 22 comuni del palermitano, la vertenza partirà il prossimo lunedì sempre per il ritardo negli stipendi. Infine, potrebbe portare a uno sciopero il mancato pagamento degli stipendi di maggio per i 280 dipendenti dell'Alto Belice Ambiente (che insiste su 17 comuni sempre nella provincia di Palermo), una cifra che ammonta, secondo i dati forniti dalla Cisl, a circa 400mila euro.
3 GIUGNO 2008
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/06/rifiuti-emergenza-sicilia.shtml?uuid=5ab1fbba-318c-11dd-9186-00000e251029&type=Libero
-----------------------------------
--------------------------------------------------
-----------------------------------
Amia sull'orlo del crac, raccolta a rischio
di Antonio Fraschilla
Raccolta dei rifiuti a rischio in città tra operai Amia in stato di agitazione e mezzi guasti che rendono impossibile coprire tutti i turni. Risultato? Rifiuti che si accumulano a macchia di leopardo in tutta la città e cassonetti dati alle fiamme: «Colpa dei vandali, la raccolta della spazzatura avviene in maniera regolare», dicono Amia e il sindaco Diego Cammarata. Ma i sindacati ribattono: «Abbiamo indetto lo sciopero degli straordinari da mercoledì sera e il servizio ne sta risentendo, inoltre siamo pronti alla mobilitazione nei prossimi giorni, chiediamo certezze sul nostro futuro visti i conti disastrosi dell´Amia emersi sui giornali (Repubblica, ndr)», dice Giovanni Acquaviva, della Uil.
Dopo lo sciopero delle aziende esterne e la chiusura per alcuni giorni della discarica di Bellollampo, un´altra grana rischia di mettere ko la raccolta dei rifiuti in città. I sindacati nazionali hanno proclamato lo sciopero degli straordinari fino a giorno 16 e ieri quelli aziendali dell´Amia hanno abbandonato il tavolo di confronto con azienda e viceprefetto perché «non si è presentato nessun rappresentante del Comune»: «Abbiamo proclamato subito lo stato di agitazione e convocheremo nei prossimi giorni un´assemblea e una giornata di sciopero generale - attacca Acquaviva - A rischio sono gli stipendi di giugno, ma anche il futuro dell´Amia sull´orlo del crac». Al tavolo non ha partecipato la Cgil: «Chiediamo che venga reso pubblico con nome e cognome chi ha causato il buco di bilancio dell´Amia», dice Riccardo Acquado, della Fp Cgil.
Lo sciopero degli straordinari sta comunque mettendo in difficoltà la raccolta: «Molti mezzi sono guasti e quindi con i turni ordinari non si arriva a coprire tutta la città», aggiunge Acquaviva. E mercoledì notte decine di cassonetti sono stati dati alle fiamme, oltre una decina gli interventi dei vigili del fuoco. Il primo risale a poco dopo le 21 in via Fortunato Fedele, nel quartiere Brancaccio. Gli altri in via Paruta, piazza XIII Vittime e in viale Michelangelo. Roghi accesi anche in via Roma e in via Crispi, nelle zone del Cep e di Ciaculli, alla periferia della città. Proprio nella borgata l´intervento dei vigili ha scongiurato che le fiamme dai cassonetti si estendessero ad alcune abitazioni.
Oltre ai cassonetti bruciati c´è anche il problema delle discariche abusive disseminate in tutta la città. Il Nopa, il nucleo per la protezione ambientale dei vigili urbani, ha aperto delle indagini sull´area di via Macello dove è stata scoperta una discarica con cumuli di rifiuti alti fino a due metri. Sono stati sempre incendi appiccati in pieno giorno nei giorni scorsi a smascherare la presenza di accumuli di rifiuti pericolosi in via Rocky Marciano, in via Albiri a Bonagia, fra via Lanza di Scalea e il Velodromo e in altre zone di Palermo. L´ultimo incendio ha messo in luce in vicolo San Michele Arcangelo, all´interno di un´area destinata a lavori di ampliamento per la biblioteca comunale, un´altra discarica abusiva.
Per il sindaco Diego Cammarata «l´incendio di pochi cassonetti ad opera di vandali irresponsabili non ha nulla a che vedere con i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che sono assicurati, invece, nella nostra città con continuità, regolarità ed efficienza». «I fatti di mercoledì notte - dice Cammarata - non sono in alcun modo da attribuire a fenomeni di protesta o malcontento della popolazione. All´Amia ho chiesto di continuare ad assicurare il servizio di raccolta con la consueta solerzia, moltiplicando gli sforzi per difendere l´immagine di Palermo che in questi anni ha dimostrato di essere una città pulita, efficiente e in crescita».
http://palermo.repubblica.it/stampa-articolo/1462870
-----------------------------------
-------------------------------------------
-----------------------------------