gugoXX
30-05-2008, 16:39
ROMA - La moglie che fa sesso con l'amante in casa, perde tutti i beni e le proprietą che il coniuge le ha cointestato. L'avvertimento viene dalla Cassazione che ha confermato la "revocazione per ingratitudine" della cointestazione di tutti i beni che A.I. aveva donato, in comproprietą alla moglie S.I. che lo tradiva in casa con un giovanissimo partner. Una storia che risale a ben 33 anni fa.
L'infedeltą di S.I. venne scoperta da A.I. nel 1975: allora la donna aveva 36 anni e aveva 3 figli. Tradiva il marito con un ventitreenne e "si univa a lui" nella casa coniugale. Situazione durata diversi anni prima che si decidesse ad abbandonare la famiglia e a convivere con il nuovo compagno.
La Cassazione, con la sentenza 14093 della II Sezione Civile, ha respinto il ricorso con il quale la moglie infedele chiedeva la nullitą del verdetto della Corte d'appello di Messina che nel marzo 2005 (a conclusione in una causa iniziata nel lontano 1975) le aveva revocato la comproprietą dei beni che Aldo le aveva intestato.
Per i giudici d'appello la donna aveva commesso una "ingiuria grave che ledeva gravemente il patrimonio morale" del marito e pertanto, legittimamente il marito doveva tornare nel pieno possesso dei beni che aveva voluto condividere con la moglie.
Ad avviso della Cassazione correttamente i giudici dell'appello hanno ritenuto che "costituiva ingiuria grave non tanto l'infedeltą coniugale quanto l'atteggiamento complessivamente adottato, menzognero e irriguardoso verso il marito, all'insaputa del quale S.I. si univa con l'amante nell'abitazione coniugale".
In primo grado il Tribunale di Messina, 19 ottobre '90, aveva dato ragione a Silvana che chiedeva di fare fifty fifty ma la Corte d'Appello, il 1 marzo 2005, dichiarava la revocazione per ingratitudine delle donazioni indirette.
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/cassazione/moglie-sesso/moglie-sesso.html
L'infedeltą di S.I. venne scoperta da A.I. nel 1975: allora la donna aveva 36 anni e aveva 3 figli. Tradiva il marito con un ventitreenne e "si univa a lui" nella casa coniugale. Situazione durata diversi anni prima che si decidesse ad abbandonare la famiglia e a convivere con il nuovo compagno.
La Cassazione, con la sentenza 14093 della II Sezione Civile, ha respinto il ricorso con il quale la moglie infedele chiedeva la nullitą del verdetto della Corte d'appello di Messina che nel marzo 2005 (a conclusione in una causa iniziata nel lontano 1975) le aveva revocato la comproprietą dei beni che Aldo le aveva intestato.
Per i giudici d'appello la donna aveva commesso una "ingiuria grave che ledeva gravemente il patrimonio morale" del marito e pertanto, legittimamente il marito doveva tornare nel pieno possesso dei beni che aveva voluto condividere con la moglie.
Ad avviso della Cassazione correttamente i giudici dell'appello hanno ritenuto che "costituiva ingiuria grave non tanto l'infedeltą coniugale quanto l'atteggiamento complessivamente adottato, menzognero e irriguardoso verso il marito, all'insaputa del quale S.I. si univa con l'amante nell'abitazione coniugale".
In primo grado il Tribunale di Messina, 19 ottobre '90, aveva dato ragione a Silvana che chiedeva di fare fifty fifty ma la Corte d'Appello, il 1 marzo 2005, dichiarava la revocazione per ingratitudine delle donazioni indirette.
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/cassazione/moglie-sesso/moglie-sesso.html