dantes76
28-05-2008, 14:24
Scandalo rifiuti: emerge dalle intercettazioni
una lavorazione fittizia della spazzatura
Dai capi d'accusa dell'indagine della Procura di Napoli sui rifiuti emerge «un sistema imperniato su una attività di lavorazione dei rifiuti assolutamente fittizia». I rifiuti che uscivano imballati presentavano, secondo i magistrati, «identiche caratteristiche fisico-chimiche» rispetto alla spazzatura d'origine. Dall'inchiesta viene fuori che la frazione umida dei rifiuti non sarebbe stata sottoposta ad alcun trattamento di stabilizzazione, procedura indispensabile per eliminare i cattivi odori e a "igienizzare" la spazzatura. Tempo e denaro sprecati, dunque, per produrre "finte" ecoballe, che in realtà sarebbero state solo spazzatura impacchettata.
Una indagine, quella denominata "rompiballe", basata in particolare su intercettazioni telefoniche, che ha portato a 25 arresti ai domiciliari, tra cui Marta De Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso. Indagato anche il prefetto di Napoli Alessandro Pansa. Sotto l'obiettivo dei magistrati i vertici di Ecolog (Ferrovie dello Stato) e della Fibe (Impregilo).
Dalle intercettazioni emergerebbe che le ecoballe sono state illecitamente smaltite in discarica: l'involucro plastico veniva lacerato, e camion e trattori passavano più volte sul contenuto, per far apparire il tutto come «un mero scarto composto da inerti» e dunque formalmente autorizzato a finire in discarica. Dall'inchiesta sono emerse anche analisi false per accompagnare questi rifiuti nei siti di smaltimento.
Gli inquirenti ritengono che si era instaurata una «consolidata e articolata rete di complicità all'interno della struttura commissariale» da parte di pubblici funzionari e dipendenti che violavano «i precisi compiti di vigilanza sulle attività di lavorazione dei rifiuti affidata alle società Fibe e Fisia», dando direttive che di fatto violavano le ordinanze commissariali. Questo determinava una realtà di mancata lavorazione dei rifiuti, falsa qualificazione e illecito smaltimento nelle discariche, «con grave pregiudizio per l'ambiente e la salute pubblica». Al centro dell'inchiesta anche le irregolarità riscontrate nel trasferimento sui treni diretti in Germania dei rifiuti campani.
«Appena cominciamo a vedere qualche risultato, arriva un attacco. Così non è possibile». Questo lo sfogo riportato sul Corriere della Sera del Capo della Protezione Civile e sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, sulla bufera giudiziaria. L'indagine si occupa della composizione delle ecoballe, composte secondo l'accusa di spazzatura non trattata e del trasporto in Germania dell'immondizia.
Nelle intercettazioni che riempiono le 643 pagine dell'ordinanza del Gip Rossana Saraceno sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti fra il 2005 e il 2007 spesso compaiono le esternazioni del sottosegretario all'emergenza Guido Bertolaso o e dei manager delle società impegnate nel servizio. Non poche riguardano il capitolo di Macchia Soprana e i suoi dissapori con il ministero dell'Ambiente, retto allora da Alfonso Pecoraro Scanio, sul sito da destinare a discarica nel salernitano. Bertolaso avrebbe minacciato l'intenzione di lasciare. La raffica di arresti viene vissuta come "un avvertimento". Il rischio è "di sfasciare tutto" nel momento forse più delicato dell'emergenza rifiuti a Napoli. (N.Co.)
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/05/rifiuti-intercettazioni-procura-napoli.shtml?uuid=57c6a082-2c95-11dd-92a8-00000e251029&type=Libero
una lavorazione fittizia della spazzatura
Dai capi d'accusa dell'indagine della Procura di Napoli sui rifiuti emerge «un sistema imperniato su una attività di lavorazione dei rifiuti assolutamente fittizia». I rifiuti che uscivano imballati presentavano, secondo i magistrati, «identiche caratteristiche fisico-chimiche» rispetto alla spazzatura d'origine. Dall'inchiesta viene fuori che la frazione umida dei rifiuti non sarebbe stata sottoposta ad alcun trattamento di stabilizzazione, procedura indispensabile per eliminare i cattivi odori e a "igienizzare" la spazzatura. Tempo e denaro sprecati, dunque, per produrre "finte" ecoballe, che in realtà sarebbero state solo spazzatura impacchettata.
Una indagine, quella denominata "rompiballe", basata in particolare su intercettazioni telefoniche, che ha portato a 25 arresti ai domiciliari, tra cui Marta De Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso. Indagato anche il prefetto di Napoli Alessandro Pansa. Sotto l'obiettivo dei magistrati i vertici di Ecolog (Ferrovie dello Stato) e della Fibe (Impregilo).
Dalle intercettazioni emergerebbe che le ecoballe sono state illecitamente smaltite in discarica: l'involucro plastico veniva lacerato, e camion e trattori passavano più volte sul contenuto, per far apparire il tutto come «un mero scarto composto da inerti» e dunque formalmente autorizzato a finire in discarica. Dall'inchiesta sono emerse anche analisi false per accompagnare questi rifiuti nei siti di smaltimento.
Gli inquirenti ritengono che si era instaurata una «consolidata e articolata rete di complicità all'interno della struttura commissariale» da parte di pubblici funzionari e dipendenti che violavano «i precisi compiti di vigilanza sulle attività di lavorazione dei rifiuti affidata alle società Fibe e Fisia», dando direttive che di fatto violavano le ordinanze commissariali. Questo determinava una realtà di mancata lavorazione dei rifiuti, falsa qualificazione e illecito smaltimento nelle discariche, «con grave pregiudizio per l'ambiente e la salute pubblica». Al centro dell'inchiesta anche le irregolarità riscontrate nel trasferimento sui treni diretti in Germania dei rifiuti campani.
«Appena cominciamo a vedere qualche risultato, arriva un attacco. Così non è possibile». Questo lo sfogo riportato sul Corriere della Sera del Capo della Protezione Civile e sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, sulla bufera giudiziaria. L'indagine si occupa della composizione delle ecoballe, composte secondo l'accusa di spazzatura non trattata e del trasporto in Germania dell'immondizia.
Nelle intercettazioni che riempiono le 643 pagine dell'ordinanza del Gip Rossana Saraceno sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti fra il 2005 e il 2007 spesso compaiono le esternazioni del sottosegretario all'emergenza Guido Bertolaso o e dei manager delle società impegnate nel servizio. Non poche riguardano il capitolo di Macchia Soprana e i suoi dissapori con il ministero dell'Ambiente, retto allora da Alfonso Pecoraro Scanio, sul sito da destinare a discarica nel salernitano. Bertolaso avrebbe minacciato l'intenzione di lasciare. La raffica di arresti viene vissuta come "un avvertimento". Il rischio è "di sfasciare tutto" nel momento forse più delicato dell'emergenza rifiuti a Napoli. (N.Co.)
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/05/rifiuti-intercettazioni-procura-napoli.shtml?uuid=57c6a082-2c95-11dd-92a8-00000e251029&type=Libero