View Full Version : Emergenza rifiuti: 25 arresti a Napoli (operazione rompiballe)
Sinclair63
27-05-2008, 12:02
Napoli, 27 mag. – L’indagine, denominata dagli investigatori ‘Rompiballe’ riguarda le attività del Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania.
Coordinata dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara e affidata ai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo (che erano già giunri al rinvio a giudizio di 28 persone, tra cui il presidente della giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino), l’indagine ha ora portato a 25 notifiche di custodia cautelare, per irregolarità nella gestione del Commissariato.
I 25 indagati, che hanno ricevuto ieri sera l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, sarebbero accusati di traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.
Tra gli indagati, vi è anche la responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile, Marta De Gennaro ( in passato vice di Guido Bertolaso ), e Michele Greco, dirigente della Regione Campania.
Era quasi ora :rolleyes:
fonte: http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=12398&titolo=Emergenza%20rifiuti%2025%20arresti%20a%20Napoli
85francy85
27-05-2008, 12:03
Sono rincoglionito o c'era un altro titolo (molto piu d'effetto :stordita: )?
Punitore
27-05-2008, 19:32
quella gente non sente manco l'odore della cella.
fracarro
28-05-2008, 08:21
Dal Corriere: http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_28/napoli_intercettazioni_bufi_5b4cdaac-2c75-11dd-8f6e-00144f02aabc.shtml
«Una discarica da truccare. Aiutateci voi»
Le intercettazioni. «Nascondiamo la schifezza sotto il liquami trattati»
NAPOLI — Sindaci «cafoni», ecoballe che in realtà sono «mucchi di merdaccia», la discarica di Macchia Soprana che è «una vera porcata». E poi ancora «la schifezza» di riempire la discarica di Terzigno di rifiuti qualsiasi - puzzolenti e inquinanti - solo in superficie metterci quelli trattati e stabilizzati, che «all'inizio non si può fare», perché c'è il rischio «che il primo Ortolani (Franco Ortolani, esperto che fa spesso da consulente ai comitati antidiscariche, e sta lavorando ora per i cittadini di Chiaiano) che passa ci manda tutto per aria». Emergono discorsi così dalle intercettazioni che riempiono le oltre seicento pagine dell'ordinanza in cui è ricostruita l'inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007.
Un'inchiesta che punta a dimostrare come il ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania sia stato «imperniato su una attività di lavorazione assolutamente fittizia». Secondo la Procura di Napoli, cioè, il trattamento al quale la spazzatura deve essere sottoposta nel prima fase del ciclo di smaltimento, e cioè separazione dell'umido dal secco e tutti gli altri processi che portano alla stabilizzazione del rifiuto, venivano certificati ma non eseguiti. Con la conseguenza che in discarica sono finite tonnellate e tonnellate di immondizia «tal quale», cioè puzzolente e inquinante perché produce percolato, e che la Campania è piena di ecoballe che in realtà di ecologico non hanno niente. E non solo. Roba del genere sarebbe stata anche «esportata» in Germania, perché anche i treni diretti agli impianti di smaltimento della Sassonia sarebbero stati caricati grazie a false certificazioni con immondizia che presentava le stesse caratteristiche di quella smaltita nelle discariche della Campania. L'indagine raccoglie ore e ore di conversazioni intercettate, e una una delle voci più ascoltate è quella di Marta Di Gennaro, il nome di maggior rilievo nell'elenco degli arrestati. È lei che il 28 giugno 2007 telefona a Bertolaso dopo aver una riunione sulla discarica di Terzigno, e gli riferisce ciò che ha detto ai suoi interlocutori: «Noi stiamo parlando di una discarica da truccare e voi ci dovete aiutare».
Esisteva quindi un utilizzo arbitrario dei rifiuti, ritengono i magistrati. Che ha molte conseguenze. La prima è la puzza che si sprigiona da quella che dovrebbe essere spazzatura stabilizzata ma non lo è. La Di Gennaro ne parla con Gianfranco Mascazzini, alto funzionario del ministero dell'Ambiente, e lui spiega di essere alla ricerca di una polverina magica, tipo la calce, che mischiata con la roba la rende meno puzzolente». L'Ambiente, ai tempi guidato da Pecoraro Scanio, non sta nel cuore di Bertolaso. Gli ha bloccato il progetto della discarica di Serre. Il 17 maggio 2007 ne parla con la Di Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero». Ma alla fine Bertolaso cede. Lo dice a Pansa: «Ho mollato l'incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria dello Stato». E l'amarezza della resa è ancora più esplicita nelle parole della Di Gennaro: «Guido basta. Centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, pretendono e se la prendono con noi. Ammucchiamo balle e facciamo mucchi di merdaccia. Chi ci ha portato in questa storia merita la morte...».
Che bella gente questi RAPPRESENTANTI DELLO STATO. Perchè la polizia non li riunisce in una piazza tutti insieme e ci fa sopra qualche centinaio di cariche? Loro sicuramente le meriterebbero.
Un'altra cosa. A tutti quelli che spesso e volentieri ripetevano frasi del tipo: "in tutte le regioni ci sono le discariche...", "io la discarica ce l'ho vicino casa..." ecc.ecc. adesso che sanno come sono REALMENTE le DISCARICHE LEGALI gestite dallo stato in Campania, ne vorrebbero una accanto casa?
pegasoalatp
28-05-2008, 08:45
Peccato che i magistrati abbiano atteso piu' di quattro mesi per intervenire dalle richieste degli investigatori.....
e proprio quando si inizia ad intravedere una soluzione all' annoso problema della spazzatura.
Pensare ad una "giustizia ad orologeria" non mi sembra tanto campato in aria.
Che le ecoballe fossero poco eco lo si sa da anni, ma la Germania le tratta senza problemi.
P.S. Scopro che lo stesso pensano articolisti del corriere della sera e la stampa: vedere i loro articoli di oggi.
Non voglio sembrare giustificare dei reati, pero' la gestione delle discariche in campania e' un casino perche' fino ad ora non c'e' mai stato un progetto organico, ma solo interventi per l' estrema emergenza il cui scopo unico era svuotare le strade, passando sopra a tante cose.
Anche io preferirei non avere la discarica vicino a casa, ma nel caso mi interesserei per crearmi le garanzie che tutto venga realizzato e gestito a regola d' arte (magari trattando per avere rappresentanti nella realizzazione e nella gestione della discarica, pagati periodici controlli da un ente terzo ecc).
Meglio questo che i cumuli di spazzatura sull' uscio di casa.
alarico75
28-05-2008, 09:13
Non vedo il problema.
Gestiamo le discariche LEGALI in maniera legale.
Questi magistrati perseguano i reati sull'ambiente che hanno riscontrato,benche' tutto cio' sia stato affidato alla DIA e loro se ne fregano.
Comunque e' sintomatica la posizione di Bertolaso.
Fonte:Corriere
Bertolaso si sfoga con Silvio:
così è impossibile, tentato dall'addio
«A ogni risultato un attacco». La Di Gennaro era con lui anche al Consiglio dei ministri
ROMA — Adesso la tentazione forte è quella di mollare tutto. Perché Guido Bertolaso ne fa una questione personale e l'ordine di arresto per Marta Di Gennaro è come se l'avesse ricevuto lui. Quando lo hanno informato del provvedimento contro il direttore generale che è sempre stata al suo fianco, il sottosegretario ai rifiuti, non poteva crederci. Poi è esplosa la rabbia. Ha parlato con il premier Silvio Berlusconi e a lui avrebbe manifestato l'intenzione di lasciare. «Appena cominciamo a vedere qualche risultato, arriva un attacco. Così non è possibile», si sarebbe sfogato.
«Avvertimento», è questa la parola che risuona negli ambienti della Protezione civile. Così viene vissuta la decisione della magistratura napoletana di far scattare le manette proprio adesso, quattro mesi dopo la richiesta dei pubblici ministeri. «Se è passato tanto tempo — si commenta — forse non era così urgente procedere e rischiare di sfasciare tutto». In quel «tutto» pronunciato con enfasi c'è la trattativa condotta da Bertolaso e dal prefetto Alessandro Pansa, con i manifestanti di Chiaiano, cercando di accontentare l'ala dura e di soddisfare quella più dialogante. C'è la mediazione con i sindaci che hanno ceduto alla minaccia di commissariamento dei loro comuni. Alla fine il presidio che faceva paura è stato rimosso, i tecnici sono entrati nella discarica senza conseguenze e il governo ha potuto ostentare la vittoria. Anche in questa fase Di Gennaro è sempre stata al fianco del suo capo, ne ha condiviso strategia e obiettivi. Il giorno del Consiglio dei ministri che ne ha decretato la nomina, era con lui sul treno partito da Roma e poi sulla macchina blindata che a Napoli lo protegge da possibili intimidazioni.
Si conoscono da quando insieme erano alla cooperazione internazionale, entrambi medici, entrambi convinti di dover fare «qualcosa di buono per il Paese». Uno Stato per il quale ha sempre lavorato anche suo padre, il giudice Giuseppe Di Gennaro. Era dirigente delle carceri quando, nel maggio del 1975 fu sequestrato dai Nap, i nuclei armati proletari. E diventò il primo procuratore nazionale Antimafia dopo la strage di Capaci nella quale morirono Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta. Chi la conosce bene ne sottolinea il carattere accomodante, ma anche il piglio deciso. Per il ministero degli Esteri è stata in Guinea Bissau, Zaire, Eritrea, Senegal, Mozambico. Nel 2001 ha ricevuto la medaglia d'oro al merito della Sanità Pubblica, riconoscimento di un impegno che l'ha portata ad affrontare emergenze vere come la Sars e lo tsunami, i terremoti e gli incendi.
È una donna forte Marta Di Gennaro e i suoi amici sono convinti che reggerà anche questo colpo, il più duro della sua carriera. Ma forse a non reggere, nonostante le insistenze di palazzo Chigi e del Quirinale, sarà la struttura, perché la convinzione espressa da Bertolaso negli ultimi giorni sembra definitivamente crollata. «Questa volta possiamo farcela», aveva detto mentre i vigili del fuoco rimuovevano le barricate di Chiaiano. Ieri mattina ha capito che forse non sarà così.
E ottimo il commento di Battista
La grande trappola
di Pierluigi Battista
Addirittura una retata, la coreografia degli arresti in massa per sgominare una banda di malfattori. E chi sarebbero questi presunti mal-fattori prontamente consegnati alla giustizia con grande dispiego di forze? Tecnici che in questi anni sono stati il cuore del commissariato per l'emergenza rifiuti a Napoli. E poi collaboratori di stretta fiducia dell'attuale commissario Bertolaso. Addirittura un prefetto, coinvolto lateralmente per falso in atti pubblici. Un colpo della Procura di Napoli in uno dei momenti decisivi della guerra divampata sullo scandalo dell'immondizia. Una frustata dall'impatto micidiale che però non può finire con un pareggio.
O hanno ragione i magistrati e allora lo Stato impegnato nella battaglia dei rifiuti si rivelerebbe un covo di malversazione. Oppure la magistratura ha agito con imprudenza irresponsabile: circostanza che non configurerebbe solo un errore, ma una trappola mortale. Ovviamente non è in discussione l'obbligo della magistratura di indagare, se viene a conoscenza di reati. Ma le modalità, le proporzioni, i tempi di un'indagine giudiziaria con ben 25 ordini di custodia cautelare da eseguire, in questo caso sono tutto. Nella mattina in cui vengono rimosse le barricate di Chiaiano (a proposito: non è reato fare le barricate?); nei giorni in cui lo Stato italiano (lo Stato, non solo il governo) sembra aver imboccato con determinazione la strada per la soluzione di un'emergenza umiliante, pericolosa, inaccettabile, oramai dirompente persino sotto il profilo sanitario; proprio quando sembra arrivare a compimento un'azione che può mettere in scacco l'abusivismo avvelenato delle discariche in mano alla malavita camorristica; a poche ore dall'accorato appello dello stesso capo dello Stato per vincere gli ostruzionismi localistici che impediscono fisicamente di applicare la legge, proprio adesso vengono eseguiti gli arresti richiesti dai pm nientemeno che alla fine di gennaio.
Era davvero urgente questa ondata di arresti? E allora perché hanno aspettato non quattro giorni, ma addirittura quattro mesi? Non era invece così urgente, non c'era tutta questa premura che obbligava gli inquirenti ad agire con tanto clamore? E allora è difficile non immaginare una tempistica perfetta, l'attesa del momento mediaticamente più propizio per delegittimare chi in questo momento sta conducendo la battaglia decisiva sui rifiuti di Napoli.
Non un arresto, ma 25 eseguiti con grande clamore danno inevitabilmente il senso di una consorteria delittuosa ramificata, pervasiva, installata nei gangli vitali degli apparati che hanno gestito da almeno due anni l'intera vicenda dell'immondizia napoletana. Se è così, per fortuna un pugno di magistrati coraggiosi ha reciso il bubbone senza pietà. Ma se non è così?
Se non si rivelerà questa la dimensione delinquenziale messa in luce dall'inchiesta, se nella peggiore delle ipotesi siamo molti gradini sotto questo concentrato di criminalità istituzionale e para istituzionale, allora i modi con cui la giustizia ha deciso di agire diventano un incubo: l'azzoppamento preventivo delle istituzioni cui gli italiani stanno affidando il compito di risolvere una situazione intollerabile. Le irregolarità vanno perseguite, certo. Ma nella guerra dei rifiuti non c'è peggiore irregolarità di quella che, senza validissimi e incontrovertibili motivi, porta alla demolizione delle strutture chiamate a eliminare le montagne di immondizia che ci stanno sommergendo. Il modo peggiore di perdere una guerra giusta.
libertà della Chiesa: libertà di parlare all'insieme delle nostre società e non solo di una parte; libertà di sprigionare la carica di universalità del messaggio cristiano che non può ridursi a «ideologia dell'Occidente ».
Non a caso nella mia conferenza non ho rivolto accuse alla Chiesa (così come risulta chiaro dalla cronaca del Corriere) ma l'invito a non cadere nella tentazione di un patto con il potere politico, di una commistione tra politica e fede, tra norma giuridica e convinzione etica-religiosa. Un invito, non un'accusa. L'invito di un laico che crede nella laicità della politica, ma che è nello stesso tempo ben consapevole del ruolo essenziale che i cristiani hanno nella vita pubblica e del contributo che da essi può venire a una visione alta e nobile dell'agire politico. Sono stato accusato di parlare come se ci fosse sempre il Pci. Si potrebbe discutere a lungo del rapporto che fu sempre intenso e rispettoso tra il Pci e il mondo cattolico. Ma sinceramente il Pci non c'entra niente con questa riflessione.
Semmai, in materia di difesa della laicità dello Stato, nel nostro seminario sono stati ricordati alcuni momenti cruciali della storia della Dc. Penso alla fermezza e anche alla sofferenza personale con cui Alcide De Gasperi seppe difendere dalle pressioni ecclesiastiche la scelta antifascista della Dc (Andrea Riccardi ci ha ricordato la pagina straordinaria delle elezioni romane) e la collaborazione con i partiti laici contro l'idea di un monopolio cattolico del potere. Penso alla testimonianza di Aldo Moro che rivolgendosi al consiglio nazionale della Dc all'indomani del referendum sul divorzio diceva: «Settori dell'opinione pubblica sono ora ben più netti nel richiedere che nessuna forzatura sia fatta con lo strumento della legge, con l'autorità del potere al modo comune di intendere e disciplinare in alcuni punti sensibili i rapporti umani.
Di questa circostanza non si può non tener conto perché essa tocca ormai profondamente la vita democratica del nostro Paese, consigliando talvolta di realizzare la difesa di principi e di valori cristiani al di fuori delle istituzioni e delle leggi e cioè nel vivo, aperto e disponibile tessuto della nostra vita sociale». Una grande lezione di laicità da parte di un leader politico cattolico che rispetta appunto il fatto che lo Stato è di tutti e che il potere non può essere posto al servizio delle convinzioni pure nobili di una parte. Resto convinto che anche di fronte ai delicati problemi di oggi che toccano, di fronte ai progressi della scienza e delle tecniche, i temi della vita e della dignità umana, resti tuttavia valida la visione dello Stato testimoniata da Aldo Moro. E spero davvero che questo sia un patrimonio comune di quanti si sono uniti nel Partito democratico.
Più che altro in questa vicenda non capisco perchè Berlusconi da di nuovo tutto in mano alla protrezione civile e Bertolaso che aveva già fallito con il governo Prodi.
fracarro
28-05-2008, 09:31
Non vedo il problema.
Gestiamo le discariche LEGALI in maniera legale.
Questi magistrati perseguano i reati sull'ambiente che hanno riscontrato,benche' tutto cio' sia stato affidato alla DIA e loro se ne fregano.
Il problema è che le discariche LEGALI sembra che vengano gestite in modo illegale dai rappresentanti dello stato. Se ciò fosse confermato tu cosa faresti?
Comunque e' sintomatica la posizione di Bertolaso.
Fonte:Corriere
E ottimo il commento di Battista
Al di la della giustizia ad orologerie (chi di dovere verificherà il tutto anche se sappiano tutti che MAI E POI MAI UN POLITICO O AFFILIATO ANDRA' IN GALERA IN QUESTO PAESE) io vorrei porre l'attenzione su due cose: 1. l'emergenza in campania è un dato di fatto. dura da 14 anni e lo sperpero di denaro è stato impressionante. Qualcuno DEVE ESSERE responsabile e sembra che la magistratura abbia individuato alcuni di loro; 2. le intercettazioni ci permettono di ascoltare il pensiero e le azioni dei diretti responsabili per loro bocca.
Quindi invece di attaccare come al solito la magistratura (se i magistrati sbagliano DEVONO PAGARE, questa è la mia idea) vorrei porre l'attenzione sui due punti indicati. Allora se è vero che i rappresentanti dello stato sono i responsabili dell'emergenza che dovrebbero invece risolvere e VOLONTARIAMENTE avvelenano il territorio il cittadino cosa dovrebbe fare?
alarico75
28-05-2008, 09:35
Semplicemente si prosegue con il piano attuabile che porta fuori dall'emergenza,e la magistratura fa' il suo mestiere e mette sotto processo chi ha violato la legge.
A bloccare tutto per dei processi si fanno gli interessi solo della camorra,perseguiamo i responsabili e controlliamo che le discariche vengano gestite in maniera corretta.
Visto che poi delle discariche illegali TUTTI se ne fregano,quelle non sono mai un problema.
Speriamo che lo Stato prosegua nella sua imposizione della legalita'.
Quindi invece di attaccare come al solito la magistratura (se i magistrati sbagliano DEVONO PAGARE, questa è la mia idea) vorrei porre l'attenzione sui due punti indicati. Allora se è vero che i rappresentanti dello stato sono i responsabili dell'emergenza che dovrebbero invece risolvere e VOLONTARIAMENTE avvelenano il territorio il cittadino cosa dovrebbe fare?
Si ma qui c'è il problema della magistratura che guarda caso si sveglia proprio adesso e negli altri 14 anni che cosa faceva?
pegasoalatp
28-05-2008, 09:46
Il problema è che le discariche LEGALI sembra che vengano gestite in modo illegale dai rappresentanti dello stato. Se ciò fosse confermato tu cosa faresti?
Al di la della giustizia ad orologerie (chi di dovere verificherà il tutto anche se sappiano tutti che MAI E POI MAI UN POLITICO O AFFILIATO ANDRA' IN GALERA IN QUESTO PAESE) io vorrei porre l'attenzione su due cose: 1. l'emergenza in campania è un dato di fatto. dura da 14 anni e lo sperpero di denaro è stato impressionante. Qualcuno DEVE ESSERE responsabile e sembra che la magistratura abbia individuato alcuni di loro; 2. le intercettazioni ci permettono di ascoltare il pensiero e le azioni dei diretti responsabili per loro bocca.
Quindi invece di attaccare come al solito la magistratura (se i magistrati sbagliano DEVONO PAGARE, questa è la mia idea) vorrei porre l'attenzione sui due punti indicati. Allora se è vero che i rappresentanti dello stato sono i responsabili dell'emergenza che dovrebbero invece risolvere e VOLONTARIAMENTE avvelenano il territorio il cittadino cosa dovrebbe fare?
Attenzione che il provvedimento della magistratura non riguarda le responsabilita' che hanno portato all' emergenza, ma si riferisce a possibili colpe sulle attivita' tra il 2005 e 2007 per uscire dall' emergenza acuta.
:rolleyes:
fracarro
28-05-2008, 09:50
Semplicemente si prosegue con il piano attuabile che porta fuori dall'emergenza,e la magistratura fa' il suo mestiere e mette sotto processo chi ha violato la legge.
A bloccare tutto per dei processi si fanno gli interessi solo della camorra,perseguiamo i responsabili e controlliamo che le discariche vengano gestite in maniera corretta.
Visto che poi delle discariche illegali TUTTI se ne fregano,quelle non sono mai un problema.
Speriamo che lo Stato prosegua nella sua imposizione della legalita'.
Ci mancherebbe. Mica queste indagini devono bloccare la risoluzione del problema rifiuti. Tuttavia trovo grottesco che la magistratura scopre che i resposanbili del disastro sono le persone che dovevano risolvere il problema e la gente invece di indignarsi per questa cosa attacca la magistratura. Concordo sul fatto che questa gente deve essere arrestata e l'emergenza risolta ma magari la prossima volta quando la gente parla di discariche non a norma invece di manganellarle si potrebbe andare a verificare no? Cosa costa allo stato verificare? (Soprattutto ora che i suoi rappresentanti sembra abbiano fatto carte false per nascordere le cose).
Si ma qui c'è il problema della magistratura che guarda caso si sveglia proprio adesso e negli altri 14 anni che cosa faceva?
Chiedilo allo stato. Ad ogni modo se ha dormito per 14 anni doveva continuare a farlo?
Comunque voglio chiarire il mio pensiero. Se qualche magistrato ha sbagliato o fa tutto ciò per un po di notorietà va punito. Io sono d'accordo sul far pagare ai magistrati i loro errori. Tuttavia se vi andate a leggere le frasi delle intercettazioni che sono "la voce dei protagonisti e dei loro piani" c'è poco da stare tranquilli. Quindi vista l'emergenza io penserei prima risolvere il problema rifiuti estromettendo completamente gli indagati e in parallelo accelerare le indagini per far pagare a chi è responsabile (se lo è) questa situazione.
pegasoalatp
28-05-2008, 09:51
Più che altro in questa vicenda non capisco perchè Berlusconi da di nuovo tutto in mano alla protrezione civile e Bertolaso che aveva già fallito con il governo Prodi.
Bertolaso e' una persona capace e decisionale: l' ha dimostrato negli anni in cui e' stato a capo della protezione civile.
Nel governo Prodi non era stato sostenuto: si era trovato da solo a lottare contro tutti fino a quando si e' dimesso.
Adesso invece ha anche l' appoggio della politica.
Considera che ora sono coinvolti anche il ministero dell' Interno e della Difesa e il presidente del consiglio si e' speso in prima persona per dare la linea.
pegasoalatp
28-05-2008, 09:56
Ci mancherebbe. Mica queste indagini devono bloccare la risoluzione del problema rifiuti. Tuttavia trovo grottesco che la magistratura scopre che i resposanbili del disastro sono le persone che dovevano risolvere il problema e la gente invece di indignarsi per questa cosa attacca la magistratura. Concordo sul fatto che questa gente deve essere arrestata e l'emergenza risolta ma magari la prossima volta quando la gente parla di discariche non a norma invece di manganellarle si potrebbe andare a verificare no? Cosa costa allo stato verificare? (Soprattutto ora che i suoi rappresentanti sembra abbiano fatto carte false per nascordere le cose).
Chiedilo allo stato. Ad ogni modo se ha dormito per 14 anni doveva continuare a farlo?
Comunque voglio chiarire il mio pensiero. Se qualche magistrato ha sbagliato o fa tutto ciò per un po di notorietà va punito. Io sono d'accordo sul far pagare ai magistrati i loro errori. Tuttavia se vi andate a leggere le frasi delle intercettazioni che sono "la voce dei protagonisti e dei loro piani" c'è poco da stare tranquilli. Quindi vista l'emergenza io penserei prima risolvere il problema rifiuti estromettendo completamente gli indagati e in parallelo accelerare le indagini per far pagare a chi è responsabile (se lo è) questa situazione.
Ribadisco che il provvedimento non indica le persone come responsabili della situazione che si e' creata. Si parla di problemi nelle operazioni di "smerdamento" tra 2005 e 2007, anni in cui il casino sulla situazione e' stato massimo.
alarico75
28-05-2008, 09:57
Ci mancherebbe. Mica queste indagini devono bloccare la risoluzione del problema rifiuti. Tuttavia trovo grottesco che la magistratura scopre che i resposanbili del disastro sono le persone che dovevano risolvere il problema e la gente invece di indignarsi per questa cosa attacca la magistratura. Concordo sul fatto che questa gente deve essere arrestata e l'emergenza risolta ma magari la prossima volta quando la gente parla di discariche non a norma invece di manganellarle si potrebbe andare a verificare no? Cosa costa allo stato verificare? (Soprattutto ora che i suoi rappresentanti sembra abbiano fatto carte false per nascordere le cose).
Facciamo tutte le verifiche che servono sullo stato delle discariche LEGALI e' giusto ed e' nello stato di diritto,serve a far vedere che lo Stato si preoccupa della legalita' delle strutture che mette in piedi.
Quello che NON deve succedere e' bloccare il piano di costruzione di nuove discariche e inceneritori.
Mandino in galera preventivamente tutti i responsabili,si muovano a fare un processo che li ci vogliono 5-10 anni e hai voglia a dimostrare tutto in maniera limpida.
Bloccare tutto e' da folli,ed e' solo una mano alla camorra.
Chiedilo allo stato. Ad ogni modo se ha dormito per 14 anni doveva continuare a farlo?
Comunque voglio chiarire il mio pensiero. Se qualche magistrato ha sbagliato o fa tutto ciò per un po di notorietà va punito. Io sono d'accordo sul far pagare ai magistrati i loro errori. Tuttavia se vi andate a leggere le frasi delle intercettazioni che sono "la voce dei protagonisti e dei loro piani" c'è poco da stare tranquilli. Quindi vista l'emergenza io penserei prima risolvere il problema rifiuti estromettendo completamente gli indagati e in parallelo accelerare le indagini per far pagare a chi è responsabile (se lo è) questa situazione.
Se poi non si dimostra nulla,il magistrato ovviamente non rischia niente mentre per me dovrebbe finire in galera questo e' chiaro,per collusione oggettiva con la camorra.
Comunque tutti gli intercettati con evidenti rilievi penali sono in galera,quindi da questo punto di vista direi che andiamo bene no?
Nell'articolo di Battista è riassunto davvero il peggio. Il solito costume di nascondere tutto sotto il tappeto o del sepolcro imbiancato.
Forse Battista non sa che non sono i PM a disporre gli arresti, ne fanno solo richiesta. Forse non sa che è il GIP a decidere e per decidere di arrestare 25 persone le carte vanno studiate di nuovo e gli arresti motivati e un'inchiesta che porta all'arresto di 25 persone tanto piccola non deve essere.
Di quale azzoppamento parla, visto che non conosciamo ancora le prova raccolte dai magistrati? Ormai non conta il valore di quello che si sta facendo, conta l'immagine che se ne dà.
Stiamo risolvendo l'emergenza rifiuti. Ma come? Spero la magistratura possa dare una risposta.
E Battista ha perso un'ottima occasione per tacere.
fracarro
28-05-2008, 10:26
Ribadisco che il provvedimento non indica le persone come responsabili della situazione che si e' creata. Si parla di problemi nelle operazioni di "smerdamento" tra 2005 e 2007, anni in cui il casino sulla situazione e' stato massimo.
Perchè secondo te quelli che li hanno preceduto non hanno mangiato allo stesso modo? Se non lo avessero fatto il problema sarebbe stato risolto in precedenza. IMHO probabilmente hanno fatto le indagini serie negli ultimi due tre anni perchè la situazione stava diventando veramente insostenibile.
Avercele le intercettazioni degli anni precedenti.
Facciamo tutte le verifiche che servono sullo stato delle discariche LEGALI e' giusto ed e' nello stato di diritto,serve a far vedere che lo Stato si preoccupa della legalita' delle strutture che mette in piedi.
Esatto. E' chiedere troppo? Se lo stato si rifiuta tu ti incazzeresti?
Quello che NON deve succedere e' bloccare il piano di costruzione di nuove discariche e inceneritori.
Mandino in galera preventivamente tutti i responsabili,si muovano a fare un processo che li ci vogliono 5-10 anni e hai voglia a dimostrare tutto in maniera limpida.
Bloccare tutto e' da folli,ed e' solo una mano alla camorra.
E io che ho detto? "Mica queste indagini devono bloccare la risoluzione del problema rifiuti" = "queste indagini NON devono bloccare la risoluzione...."
Se poi non si dimostra nulla,il magistrato ovviamente non rischia niente mentre per me dovrebbe finire in galera questo e' chiaro,per collusione oggettiva con la camorra.
Comunque tutti gli intercettati con evidenti rilievi penali sono in galera,quindi da questo punto di vista direi che andiamo bene no?
Concordo. Il problema è che le istituzioni hanno reagito diversamente mettendosi dalla parte degli indagati A PRESCINDERE, e questo non è una buona cosa soprattutto se le colpe vengono accertate. In quel caso, lo stato che figura ci fa?
Sinclair63
28-05-2008, 15:43
Sono rincoglionito o c'era un altro titolo (molto piu d'effetto :stordita: )?
Dove? :mbe:
harbinger
28-05-2008, 16:13
Nell'articolo di Battista è riassunto davvero il peggio. Il solito costume di nascondere tutto sotto il tappeto o del sepolcro imbiancato.
Forse Battista non sa che non sono i PM a disporre gli arresti, ne fanno solo richiesta. Forse non sa che è il GIP a decidere e per decidere di arrestare 25 persone le carte vanno studiate di nuovo e gli arresti motivati e un'inchiesta che porta all'arresto di 25 persone tanto piccola non deve essere.
Di quale azzoppamento parla, visto che non conosciamo ancora le prova raccolte dai magistrati? Ormai non conta il valore di quello che si sta facendo, conta l'immagine che se ne dà.
Stiamo risolvendo l'emergenza rifiuti. Ma come? Spero la magistratura possa dare una risposta.
E Battista ha perso un'ottima occasione per tacere.
*
MarColas
28-05-2008, 16:31
Pienamente d'accordo anche io con Matuhw e fracarro.
Pessimo Battista, non concordo minimamente con lui e con chi davanti alla possibilità che gran parte della catena di comando che gestisce i rifiuti "legali" in Campania sia colpevole di gravi reati riesce solo a notare strane coincidenze temporali.
Warlock72
28-05-2008, 16:43
Tra le notizie che più mi han colpito c'era questa qui, forse perchè la questione ha riguardato il mio paese per molti anni e solo adesso i nostri sospetti han trovato le certezze che speravamo.
COme ha detto qualcuno la giustizia è arrivata in notevole ritardo; ora che paghino pesantemente. Per 1 volta.
Antonio Avitabile
28-05-2008, 19:09
La rabbia popolare è forte, la fiducia nelle istituzioni è minima, la camorra sta cavalcando questo stato dei fatti per dimostrare una prova di forza nei confronti delle istituzioni stesse, manco fossero dei Robin Hood e non i primi responsabili.
Si tratta di un sottile equilibrio in cui c'è il pericolo dell'impunità diffusa per una protesta socialmente giustificabile ma politicamente inammissibile. Lo Stato dovrà dimostrare di avere gli attributi a tutti i livelli; ad aprire discariche laddove necessario ed opportuno, mantenere i tempi di consegna degli impianti di smaltimento, condannare in maniera esemplare amministratori e poteri oscuri che nella confusione totale sperano di farla franca (dalla galera o dal linciaggio).
un OT
Sento parlare di ronde a Nord per aiutare l'ordine pubblico. ATTENZIONE, ciò che nasce con le migliori intenzioni diventa un potere parallelo allo Stato chedetta le sue regole. Mafia e Camorra insegnano. Lo Stato deve fare lo Stato i cittadini i cittadini, almeno fino alla prossima rivoluzione.
fracarro
28-05-2008, 21:49
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_3143018.html?ref=hpsbdx1
RIFIUTI: LANCI DI PETARDI CONTRO POLIZIA A CHIAIANO
Lanci di petardi accesi e bombolette di gas da campeggio contro la polizia a Chiaiano. Ignoti hanno bersagliato con questi oggetti le forze dell'ordine che presidiano il sito di cava 'Poligono' nel quale si stanno compiendo rilievi. La 'tregua' accettata dai comitati e dagli amministratori locali e' stata infranta. Da lunedi' scorso non c'erano piu' stati scontri e martedi' mattina i tecnici avevano potuto entrare senza problemi nella cava.
Ecco alarico75, questo è intollerabile. Queste persone dovrebbero essere manganellate visto che non stanno protestando pacificamente con le mani alzate bensì "attaccano" la polizia. Qui le manganellate ci stanno tutte.
Ho comunque un sospetto. IMHO i responsabili non sono i cittadini locali che protestano per la discarica dato che questi ultimi sono in attesa dei risultati delle perizie sulla discarica che arriveranno tra 20 giorni. Hanno permesso ai tecnici di entrare nella discarica e quindi non vedo perchè li avrebbero dovuti attaccare ora. Magari invece è stato qualcuno prezzolato? Chi li avrà mandati?
alarico75
28-05-2008, 22:25
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_3143018.html?ref=hpsbdx1
Ecco alarico75, questo è intollerabile. Queste persone dovrebbero essere manganellate visto che non stanno protestando pacificamente con le mani alzate bensì "attaccano" la polizia. Qui le manganellate ci stanno tutte.
Ho comunque un sospetto. IMHO i responsabili non sono i cittadini locali che protestano per la discarica dato che questi ultimi sono in attesa dei risultati delle perizie sulla discarica che arriveranno tra 20 giorni. Hanno permesso ai tecnici di entrare nella discarica e quindi non vedo perchè li avrebbero dovuti attaccare ora. Magari invece è stato qualcuno prezzolato? Chi li avrà mandati?
Sono i camorristi e' chiaro.
Non sono le persone mandate avanti sperando nella reazione con le braccia alzate.
Riporto il tutto.
NAPOLI - Attimi di tensione stasera a Chiaiano con lanci di petardi, legati a bombolette di gas da campeggio, contro il presidio delle forze dell'ordine alla periferia di Napoli dove dovrebbe sorgere la nuova discarica della citta'. Nessuno e' rimasto ferito. Le bombole sono esplose lontano dal presidio. Nei giorni scorsi a Chiaiano ci sono state proteste contro la discarica e anche scontri con la polizia. (Agr)
Questo sarebbe assimilabile ad un attacco terroristico come modalita' per fortuna non ha funzionato.
Ragazzi speriamo per il meglio,gradirei soluzioni civili per i vostri territori,non certo il muro contro muro delle sprangate e delle molotov.
alarico75
28-05-2008, 22:44
La notiza vera ed esplosiva e' questa:
AdnKronos
RIFIUTI: PROCURA NAPOLI SCRIVE AL CSM, DECRETO INCOSTITUZIONALE
Napoli, 28 mag. - (Adnkronos) - "Le gravissime e drammatiche problematiche ambientali e sanitarie che riguardano la regione Campania, ovvero una soluzione di eccezionale e perdurante emergenza, hanno da ultimo indotto il governo ad adottare lo strumento della decretazione di urgenza. Negli ultimi anni diverse indagini preliminari hanno accertato la consumazione di gravi violazioni della legge penale, tutte afferenti all'attuale sistema di raccolta, trasporto, stoccaggio, recupero e smaltimento dei rsu e di altra tipologia. Gli uffici inquirenti della Campania in diverse occasioni hanno cercato di contrastare fenomeni illegali di vario tipo, anche riguardanti le infiltrazioni della criminalita' camorristica nel settore rifiuti e di individuare gravi degenerazioni amministrative e di contenere e ridurre, in ogni caso, il danno arrecato all'ambiente, al territorio e alla salute dei cittadini". Cosi' i 72 sostituti e 3 della Procura di Napoli, riguardo "al contenuto e agli effetti derivanti per l'attivita' giudiziaria dalla applicazione del decreto legge 23 maggio 2008 numero 90''
Quindi abbiamo uno scontro magistratura-governo/parlamento scatenato dalla procura di Napoli.
Beh a me che dei signori non eletti da nessuno si arroghino il diritto di decidere quello che e' costituzionale o vero non va bene e spero che il CSM li censuri o li rimuova dal loro incarico.
Vi ricordo che il capo del CSM,il presidente della repubblica Napolitano,ha appena firmato questo decreto.
In questo momento anche questo atteggiamento e' essere contro lo Stato.
gigio2005
28-05-2008, 23:16
Sono i camorristi e' chiaro.
Non sono le persone mandate avanti sperando nella reazione con le braccia alzate.
Riporto il tutto.
Questo sarebbe assimilabile ad un attacco terroristico come modalita' per fortuna non ha funzionato.
Ragazzi speriamo per il meglio,gradirei soluzioni civili per i vostri territori,non certo il muro contro muro delle sprangate e delle molotov.
scusa se mi permetto ma
post fastidiosissimo...
i nostri territori?
http://it.wikipedia.org/wiki/Italia
alarico75
29-05-2008, 07:16
Scusami se e' sembrato un problema solo locale e' chiaro che il problema e' nazionale,mi rammarico che persone civili debbano vivere in situazioni come queste dove non cambia mai nulla e vince sempre il disfattismo.
Spero per voi che riusciate a superare questa emergenza che ha pesanti risvolti sanitari e di ordine pubblico.
MarColas
29-05-2008, 11:47
Un'altra interessante testimonianza di come la struttura che dovrebbe risolvere la crisi lavori in modo impeccabile e aldisopra di ogni sospetto:
NAPOLI — È tornato a fare il piantone e lo fa con lo stesso impegno di quando, macchina fotografica in mano, se ne andava in giro a documentare i pericoli e le illegalità delle discariche. Giovanni Ladonea Parascandola, l'appuntato che con le sue relazioni di servizio metteva i bastoni tra le ruote a quelli del commissariato per i rifiuti, da quando Bertolaso ha sciolto il drappello di carabinieri attivo nella struttura è tornato al posto che occupava prima: reparto comando della Regione carabinieri Campania, squadra servizi. In pratica, da 007 impegnato nella lotta a chi devasta l'ambiente, è tornato a fare i turni nel corpo di guardia della caserma «Salvo d'Acquisto », in via Salvatore Tommasi, a San Potito. Fino a ieri pomeriggio, Giovanni Ladonea Parascandola dell'inchiesta sui rifiuti, dei 25 arresti tra cui quello del maresciallo che voleva punirlo e delle polemiche che ne sono seguite non sapeva nulla. Gliel'hanno detto alcuni colleghi, che avevano letto la vicenda sul Corriere del Mezzogiorno.
Lui ha reagito da carabiniere modello: «Ho fatto solo il mio dovere. Quando comincio una cosa la porto a termine e così ho fatto con la storia dei rifiuti». Con i colleghi che si complimentavano per il suo coraggio (l'appuntato ostacolava interessi forti), Giovanni Ladonea Parascandola si è schermito: «Noi carabinieri abbiamo un solo credo, la legalità ». E quando loro gli hanno obiettato che, a dire il vero, il maresciallo Rocco De Frenza, arrestato martedì, da questo credo si discostava con disinvoltura, ha replicato: «Non siamo tutti uguali, per fortuna. Quelli come lui sono un'esigua minoranza». L'appuntato aveva avuto il sospetto che qualcuno, al commissariato per i rifiuti, stesse per finire nei guai: le sue relazioni di servizio, infatti, erano state acquisite (dopo varie insistenze) dai suoi colleghi del Noe, il Nucleo operativo ecologico, che ne erano venuti a conoscenza attraverso le intercettazioni telefoniche. «Ma non immaginavo che ci sarebbero stati degli arresti», ha confidato ai colleghi di lavoro. Nessun particolare zelo ambientalista animava l'appuntato che segnalava l'imminente tracimazione del percolato nella discarica di Villaricca: semplicemente, in passato aveva fatto servizio al Noe.
Una volta distaccato al nucleo carabinieri presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento della protezione civile, il militare si era rimboccato le maniche. Questo non faceva piacere, come si evince dalle intercettazioni, nè al subcommissario Marta Di Gennaro nè al maresciallo De Frenza, factotum della dottoressa. Il quale parla di Parascandola in un'intercettazione con Michele Greco che è una perla di delicatezza: «Mo lo devo sconocchiare un'altra volta, perché questo qua va rompendo i c... in giro e siccome va sparando le str... a Pinotti (il generale Umberto Pinotti, rigoroso comandante del Noe, ndr) e Pinotti è nemico nostro, automaticamente ci troviamo nella m... Allora se i capi prendono una c... di decisione di m... di mandare via questa gente per farci lavorare in grazia di Dio, come abbiamo lavorato fino a mo con il gruppo mio, automaticamente si riesce a risolvere qualche cosa». Il riferimento è alla decisione di Guido Bertolaso di smantellare il nucleo di carabinieri attivo presso il commissariato straordinario sui rifiuti. Nella stessa telefonata, Greco si lamenta di una relazione di servizio dell'appuntato: «Poi dice: in data odierna alle ore 16 si è riunita la commissione di collaudo dei lavori in corso d'opera ed attesta la non ottemperanza ad alcune richieste... Cioè, ma chi c... è? Chi l'autorizza ad essere presente a queste attività, chi l'autorizza?». Replica De Frenza: «No, devono andare via, te l'ho detto, devono andare via e adesso chiamo il tenente e gli faccio presente questa cosa. Ti faccio sapere immediatamente; comunque è una questione che devo risolvere. Ho spinto oltremodo per risolvere questa questione qua».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/05_Maggio/29/carabiniere_piantone_truucchi.shtml
La notiza vera ed esplosiva e' questa:
AdnKronos
Quindi abbiamo uno scontro magistratura-governo/parlamento scatenato dalla procura di Napoli.
Beh a me che dei signori non eletti da nessuno si arroghino il diritto di decidere quello che e' costituzionale o vero non va bene e spero che il CSM li censuri o li rimuova dal loro incarico.
Vi ricordo che il capo del CSM,il presidente della repubblica Napolitano,ha appena firmato questo decreto.
In questo momento anche questo atteggiamento e' essere contro lo Stato.
Certo che sti giornalisti... :rolleyes: Il titolo della notizia non c'entra nulla con il contenuto: non hanno detto che il decreto è incostituzionale...
alarico75
29-05-2008, 13:28
Certo che sti giornalisti... :rolleyes: Il titolo della notizia non c'entra nulla con il contenuto: non hanno detto che il decreto è incostituzionale...
Corriere della sera
Pm contro governo: legalizzati i veleni
Attacco al decreto da 75 magistrati: norme incostituzionali, indeboliscono la lotta alla camorra
NAPOLI —Martedì i 25 arresti, ieri un documento con 75 firme. I piani sono diversi, ma in due giorni la magistratura napoletana consegna alle nuove strategie messe a punto dal governo Berlusconi e contenute nel decreto legge approvato dal consiglio dei ministri di otto giorni fa a Napoli, altrettanti colpi che sono cannonate.
L'inchiesta dei pm Noviello e Sirleo, seppure riferita alla gestione commissariale tra il 2005 e il 2007, ha mandato ai domiciliari, tra gli altri, Marta Di Gennaro, la più stretta collaboratrice di Guido Bertolaso, il plenipotenziario della guerra alla spazzatura di Napoli. Il documento, sottoscritto da 72 pm e tre aggiunti (su 110 magistrati della Procura) e indirizzato al Csm, solleva dubbi di costituzionalità sul decreto. La prima parte è dedicata alla scelta di affidare la competenza al procuratore capo di Napoli per tutti i reati sui rifiuti della Campania, che secondo il documento avrebbe la conseguenza di ingolfare le indagini provocandone «minore efficacia» e svilire così anche l'«azione di contrasto della criminalità organizzata camorristica che opera illegalmente in questo settore».
Il passaggio centrale entra nello specifico delle nuove norme che regolano lo smaltimento dei rifiuti. «Non possono non evidenziarsi disposizioni che assicurano una deroga (…) ai parametri comunitari», è scritto nel documento. E più avanti: «Solo nella regione Campania, posto che per le altre regioni italiane vige un divieto assoluto, sarà possibile smaltire in discarica un rifiuto normativamente considerato pericoloso in qualunque paese europeo».
Parole che non aiuteranno Bertolaso a ritrovare il buonumore. E lo si capisce da come commenta la bufera di questi giorni: «Per ora andiamo avanti, non possiamo fermarci perché l'emergenza non si ferma ». Anzi ricomincia. Ieri sera a Chiaiano i poliziotti che sorvegliano la cava destinata a discarica sono stati bersagliati con petardi da qualcuno che è scappato. Nessun agente è rimasto ferito.
Avranno capito male in tanti.
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